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Letteratura Spagnola riassunti dal romanticismo ai giorni nostri, Appunti di Letteratura Spagnola

Riassunti generali di Letteratura Spagnola dal Romanticismo all'Età Contemporanea.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 08/01/2021

giorgia-cinelli
giorgia-cinelli 🇮🇹

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Scarica Letteratura Spagnola riassunti dal romanticismo ai giorni nostri e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! La narrativa romantica: romanzo storico, romanzo gotico Con la Rivoluzione francese del 1789, termina l’Ancien Régime ed inizia la terza modernità, quella romantica. Già prima della rivoluzione, in Germania esisteva un movimento che cercava la radice del ‘nazionale’ di nuove impressioni e si preoccupa di definire il sublime, mentre i Britannici scoprono l’arte gotica. In Spagna c’è un periodo di instabilità politica ed economica, in cui continua, e anzi, dopo il ritorno dell’assolutismo, si aggrava il conflitto tra borghesia e aristocrazia, ed è scontato che lo stile armonioso ed equilibrato dei neoclassici non si adegui ai tempi. C’è un diffuso sentimento nazionalistico per via delle guerre, e in questo scenario nasce una nuova tendenza, il Romanticismo, vista anche come replica e culmine dell’illuminismo (per la libertà e l’individualismo). Gli elementi costitutivi sono l’individualismo, il culto del sentimento, attrazione per il soprannaturale e il notturno, l’esaltazione del passato, l’irrazionalismo e il satanismo. È romantico, romanesco o romancesco tutto ciò che è riconducibile ad un romanzo, che sollecita l’immaginazione, che è audace e diverso dalla normalità, quindi essere ‘romantici’ inizia a divenire un vero e proprio stile di vita. L’icona della cosmovisione romantica è senza dubbio ‘Il viandante sul mare di nebbia’ di Friedrich (1818), seguito dai quadri di Goya (‘Los fucilamientos del 3 del Mayo’, ‘La razón de la sinrazón’, ‘El sueño de la razón produce monstruos’). La Lingua: tono che oscilla tra patetico-declamatorio e intimista, linguaggio con tensione espressiva massima. Ci sono due diverse ideologie del Romanticismo: conservatore (minaccia della modernità, paura del tempo presente) e liberale (proclamazione della libertà politica ed entusiasmo per gli eroismi). Il genere letterario più coltivato dai romantici è il romanzo, ‘la novela’, un testo narrativo in prosa, di una certa ampiezza, che privilegia l’azione, narra vicende reali o fittizie, sentimentali (origine nel 500/600 con ‘El Don Quijote’). Il romanzo si articola essenzialmente in due tipi: storico e gotico. Storico nasce in Inghilterra con Walter Scott, con lo sviluppo di un’editoria industriale e di un pubblico lettore borghese e popolare interessato all’intrattenimento, rappresentato da questo genere avventuroso e sentimentale (si basa sulla mescolanza di epoche storiche anche immaginarie, la ‘suspense’, tema avvincente e complicata, personaggi stereotipati e un eroe su cui il lettore simpatizza). In Spagna, il primo romanzo storico è ‘Ramiro’, 1923, di Humara, seguito da Lopez Soler con ‘Los Bandos de Castilla’ (1833) in cui imita Scott per far riconoscere il suo stile in Spagna, e anche significativo è ‘El señor de Bembibre’ (1844) di Enrique Gil y Carrasco, più tardi con Larra ‘El doncel de Don Enrique el Doliente’ (1834). L’altro tipo di romanzo è il gotico, caratterizzato dal gusto per il medievale e per il mistero, racconti di mistero con azioni notturne, in cui il precursore è Horace Walpole con ‘Il Castello di Otranto’ (1764), seguito in Spagna da ‘El Valdemaro’. Il costumbrismo La vena romantica si fonde con l’attenzione per il reale locale, popolare, tradizionale, e fa nascere resoconti della vita di quartiere, con l’evocazione critico/nostalgica di usi e costumi. Mariano José de Larra, importante scrittore e giornalista, pubblica una serie di articoli di costumi raccolti in ‘El duende satirico del dia’ (1828) e in una collezione più satirica ‘El pobrecito hablador’ (1832). Tra gli anni ’40 e ’50, il costumbrismo desta curiosità con la riduzione dell’analfabetismo, Ci sono più lettori che amano il genere e allo stesso tempo si crea sinergia tra Romanzo e stile costumbrista, ma anche un ponte tra narrativa romantica e realistica. Una delle voci più interessanti e Cecilia von Faber figlia di un Diplomatico tedesco e di una letterata inglese e quindi ricevette una elevata formazione in campo letterario non comune tra le giovani donne allora punto lei nasce in Svizzera nel 1796 e muore a Siviglia nel 1877. La sua vita affettiva fu abbastanza addormentata perché ci furono molti drammi nei suoi matrimoni, Tuttavia lei è famosa per la sua scrittura, nella quale assunse un nome maschile ovvero Fernan caballero, un nome recuperato da un paesino della Mancha, poiché sapeva di poter aver opposizione e pregiudizi come donna. Nonostante la sua elevata cultura, lei non ha una visione avanzata della donna, infatti troviamo nelle sue opere un conservatorismo cattolico; ha riconosciuto l’arretratezza del paese, la mancanza d'istruzione, ma crede che non sia la politica ad essere d'aiuto. ‘La Gaviota’ è molto importante per il costumbrismo fu scritto nel 1836 ma pubblicato 15 anni dopo, è ambientato in un paesino sulla costa, in cui i temi principali sono la rigidità nei confronti della donna perché nel romanzo si vedrà che per via di una sbandata, lei perderà tutto compresa la voce, questo è dovuto alla perdizione della città e viene fatta una difesa della vita di provincia. La radio ta e anche una satira della donna emancipata e indipendente; Nella prima parte viene fatta una idealizzazione del villaggio, dei luoghi, dei dialetti, e di usi e costumi, nella seconda parte invece viene descritta la città sedotta e corrotta dall’estero e viene denigrata. Viene rivendicato il controllo dell'emotività dovuto alle emozioni viste come minacce e questa è una chiave antiromantica; Viene invocata la verità in modo poetico ed è anche questa la chiave antiromantica perché i romantici invocavano l'immaginazione. per quanto riguarda il periodo storico dal 1843 al 1868 regna Isabel II in Spagna e in cui si fronteggiano due partiti, uno di ispirazione liberale e uno conservatore tra i quali serpeggia un malessere che andrà crescendo; L'avvicinamento di Isabel II verso posizioni sempre più conservatrici, assieme alla crisi economica del 1866, porteranno all’insurrezione detta la gloriosa del 1868, con conseguente destituzione di Isabel II e la relativa costituzione del 1869. Segue il segno democratico fino al 1873 in cui c'è l'insediamento della prima Repubblica, più tardi torna Alfonso XII, c’è ritorno all'ordine con successiva restaurazione e monarchia costituzionale; c'è un lungo periodo di stabilità fino al 1923. in questo periodo alfonso XII muore giovane e il suo erede e alfonso XIII, il figlio, che troppo piccolo per governare viene retto da maria cristina. In questo periodo per quanto riguarda la vita intellettuale c'è Karl Krause, un filosofo tedesco che crea il razionalismo armonico, una dialettica armoniosa tra spirito e intelletto. In Spagna Julian del Rio rielabora il pensiero in chiave pedagogica, come principio educativo da applicare alla formazione culturale dei giovani e dei futuri politici, con visione laica e di profondo rigore morale, si afferma anche tra la borghesia illuminata spagnola del momento. Tuttavia, quando il decreto Regio fu emanato, in cui si proibiva che nelle aule si discutessero temi contrari ai dogmi cattolici, scatena l'opposizione di tale borghesia illuminata: alcuni abbandonarono l'università e altri furono espulsi, in favore della Fondazione di istituzioni parallele il cui obiettivo è vigilare e contribuire ad una corretta, aggiornata, proficua formazione delle giovani generazioni. Tra queste troviamo la Institucion Libre de Ensenanza e la residencia di estudiantes. Leyendas e Cartas desde mi celda di Bécquer Gli anni 60 70 in Spagna sono dominati dallo straordinario poeta e prosatore Gustavo Adolfo Bécquer. Egli è un tardo romantico e in poesia si fa interprete del delicato passaggio in Francia maturato attraverso la poesia baudelairiana dal romanticismo al simbolismo. In prosa è un autore di splendidi testi, forse classificabili tra il racconto di argomento tradizionali e la prosa poetica, ma con uno stile e intento descrittivo vicino alla poetica realistica in via di affermazione anche in Spagna. Bécquer è famoso per aver scritto las ‘Leyendas’, ‘Cartas desde mi celda’ e ‘Las rimas’, pubblicate dal 1860 al 1870. ‘Las rimas’ sono dei versi di operette in poetica pubblicati dopo la sua morte dai suoi esecutori testamentari. Bécquer usa molto il simbolismo nelle sue opere. ‘Leyendas’ è un’opera in prosa che narra la storia all’interno di una cappella totalmente distrutta nel quale il protagonista è una statua di marmo; In essa c'è tutta l'essenza romantica europea, dalla donna trasformata in animali alla pericolosa dama del lago, fino al cacciatore maledetto. ‘Cartas desde mi celda’ invece è un libro corto e conciso, nel quale l’autore riporta i suoi ricordi in prosa, e in esso si sente l'amore per la natura e i paesaggi. Questo fu composto e scritto nel monastero in cui Becquér fu accudito per ristabilirsi dalla sua malattia. Bécquer fece personale la tematica dell'amore come mediazione tra poeta e poesia. La novela regional Trial romanzieri periferici troviamo Alarcón, Pereda. Alarcon è famoso per saper narrare bene nel romanzo breve e è anche ricordato per aver scritto romanzi di alto respiro tra i quali il sombrero de tres picos, 1873, in cui si combina la falsa e il regionalismo, narrata in tono familiare, che continua la stilizzazione folclorica. Se Alarcon fu giornalista e scrittore appassionato e ambizioso, Pereda scrisse racconti di costume. Pereda è famoso e ricordato per aver scritto la novela regional, una forma evolutiva di romanzo costumbrista che si orienta dal reale concreto quotidiano alle contraddizioni della società contemporanea (ricordiamo ‘El tio Cayetano’ e ‘Pedro Sanchez’). assiste alla morte dell'amico rodero e si impegna a pubblicare un suo saggio: qui il tema è quello della malattia a livello fisico e spirituale e in questo l’autore plasma sulla traiettoria di un personaggio alcuni suoi problemi, per esempio il peso dell’abbandono e l’angosciosa ricerca di una fede. La crisi spirituale dell’autore modificò i suoi presupposti. Nel 1902 inizia il ciclo di ‘las nivolas’ che sono romanzi brevi in cui si vuole dimostrare che l'invenzione narrativa e la storia non sono elementi distinti ma si uniscono tra loro. La prima nivola fu ‘amor y pedagogia’ pubblicato nel 1902 e rappresenta una favola comica sul fallimento dell’educazione positivista, una critica ad essa che termina con il suicidio del figlio perfetto poiché dinanzi al mistero dell’amore non ha conoscenze per comprenderlo. Questa aprì il passo a ‘Niebla’ che è una vera e propria manifestazione del personaggio autonomo, quindi con dei tratti che anticipano l'esistenzialismo; altre nivolas sono ‘Abel Sanchez’, ‘la tia tula’, e ‘San Manuel bueno martir’, caratterizzate dai personaggi che vivono fino alla nausea la necessità di sovrapporsi a se stessi e anche la fatica e la coscienza di finzione che tale sforzo significa. Unamuno fece in modo di eliminare, nei suoi romanzi, ogni ambientazione che distraesse dall’azione, ma l'importanza del paesaggio della sua opera si avverte i momenti di ricco simbolismo in tutti i suoi romanzi. ‘Niebla’, scritto nel 1914, fu importante perché pone il problema dell'identità dei personaggi rispetto all'autore, quindi c'è un soggettivismo estremo e uno scontro di passioni, con una novità rappresentata dalla destrutturazione della forma del romanzo, ovvero un prologo in cui i personaggi scrivono loro stessi e c’è un post-prologo; infine, l'autore ha una parte nella commedia. La trama si concentra sul protagonista Augusto che è in una nebbia mentale che non gli permette di accorgersi di ciò che è dentro e fuori di lui, ma dopo diversi progetti falliti, il personaggio esce dalla nebbia per affrontare l'autore, in cui il confronto è sfumato, ma si evince che il protagonista vorrebbe cambiare, però l'autore lo fa essere tale, forse perché egli viene messo in scacco dal fatto che potrebbe essere a sua volta creazione di altri. Augusto è simile agli altri protagonisti dei romanzi di questo periodo, ma a differenza loro, egli affronta il suo autore. Il romanzo primonovecentesco (novela lirica e novela deshumanizada) Intorno al 1910 si produssero dei cambiamenti, dal consolidamento della conquista del pubblico, alla lenta cristallizzazione come materiale estetico di una visione della Spagna che si rivela erede del generazionismo e della sensibilità di fine secolo, ma anche coinvolta da connotazioni troppo drammatiche e soggettiviste. Lo scoppio della grande guerra, accompagnato dalla costituzione del blocco di sinistra in favore del progressismo, permise anche cambiamenti a livello intellettuale. La vita culturale si istituzionalizzava per offrire ai giovani intellettuali più opportunità, grazie alla nascita di istituzioni parallele alle Università, ILE ad esempio. Il transito tra il clima di fine secolo e gli orizzonti del 1910 fu fluido. La nuova tendenza è caratterizzata globalmente da un’affermazione sul primato del ‘principio di realtà’ accanto alla coscienza dell’io e per un superamento del soggettivismo in cerca dell’armonia. Essenziale in questa linea è Gabriel Miró, inizialmente modernista con ‘Las cerezas del cementerio’, 1910, dominato dalla malattia e dal fascino maledetto, ma poi nelle sue opere riuscì a contemplare e a ridurre la disgregazione del mondo a un ordine intimo, quindi centrando l’interiorità dei personaggi, esplorando l’io e l’espressione dei sentimenti, accompagnato da una scarsa azione e dominanti tonalità liriche. Nel caso di Ramon Perez de Ayala, dopo la liberazione del mondo modernista, produsse una tetralogia romanzesca che gli servì da purga autobiografica, in cui fu evidente la volontà d’identificazione generazionale del personaggio, specialmente in ‘Tinieblas en las cumbres’, 1907; questa rottura gli permise anche di scrivere las novelas poematicas, ovvero romanzi brevi, di grande intensità lirica, con il tema centrale del conflitto vita-morte. La novela lirica apre la strada alla cosiddetta novela vanguardista o espressionista, caratterizzata da un’eliminazione progressiva degli elementi umani, quindi alla ‘deshumanización’, in favore di forme estetiche autonome (cubismo, surrealismo, per esempio, che distanziano l’arte dall’emozione, preferendo la rappresentazione del solo concetto). In questa corrente, il precursore fu Benjamin Jarnés, con ‘El profesor inutil’, 1926, ma anche Ramon del Valle-Inclán, con ‘Tirano Banderas’, 1926, adotta uno stile riconducibile all’estetica espressionista per l’ottica disumanizzante, la condensazione temporale e il plurilinguismo, ma ha anche dei tratti esperéntici. Il romanzo del primo dopoguerra e il realismo tremendista esistenziale Con la guerra civile, (mentre la situazione in Europa peggiorava, José Antonio Primo de Rivera invoca l’intervento dell’esercito, tra i quali il generale Francisco Franco dà inizio all’Alzamiento, ovvero la rivolta, a causa di un duplice assassinio di esponenti monarchici e di sinitra) 1936-1939, la Spagna si divide in due poli contrapposti: la zona destra di svolta fascista e nazionalista, e la zona sinistra repubblicana e anarchico- sindacalista. Tutto ciò si riverbera in letteratura con ‘Contrataque’ di Sender nel 1938, che è un’opera composta da ricordi scritti velocemente, e ‘Una isla sul mar rojo’ di Florez nel 1939, che riproduce un desolante panorama umano durante una guerra particolarmente cruenta e sanguinaria. Dal 1939 agli anni 50, si avrà un periodo nominato ‘gli anni della fame’, accompagnati dal blocco diplomatico, mediocri autori trovarono accoglienza e la letteratura importante si diffondeva in via trasversali, quindi si ripubblicano testi di Unamuno, Azorin, Machado e Baroja. Tra questi autori, emerge Ramon Sender, che scrisse opere importanti legate al peso della guerra e le sue conseguenze, con l’aggiunta di simbologia morale, tra cui ‘El rey y la reina’ e il piccolo capolavoro di ‘Requiem por un campesino español’, 1953, accompagnate dal recupero della memoria della propria infanzia con ‘Crónica del alba’. Max Aub scrisse prima della guerra qualche racconto lirico, ma con l’esperienza della guerra e dell’esilio compose il ciclo ‘El laberinto mágico’ composto dai romanzi lirici o Campos, dal 1936 al 1968, fedele a personaggi dai destini incrociati. Aub sentì anche l’attrazione dell’avanguardia, infatti in due opere rifletteva il clima della creatività anteriore del cubismo e del surrealismo. In questi anni fu importante anche la traiettoria poetica di Francisco Ayala, che si concentrò particolarmente sulla novela deshumanizada, ma anche sui temi della guerra e dell’esilio, che gli ispirarono due raccolte di racconti, ‘Los usurpadores’ e ‘La cabeza del cordero’, in cui si affronta il significato della violenza e del potere nella storia della Spagna e la difficile esperienza morale della Guerra Civile. Infine, Rosa Chacel scrisse romanzi lirici o sue varianti, quali ‘Teresa’, autobiografia fittizia dell’amante di Espronceda, ‘La sinrazon’ in cui si evince il senso della vita come tema principale, e una trilogia di romanzi basata su un percorso esistenziale di alcune ragazze dagli anni Venti all’esilio, mantenendo sempre una omogeneità di stile e conducendo un vero e proprio itinerario di un pensiero intuitivo. Nel frattempo, inizia ad apparire un nuovo genere letterario: la novela neorealista tremendista o esistenziale. È una tendenza che sottolinea con forte pessimismo, gli aspetti crudi e brutali della vita, attraverso un linguaggio nudo e scabro, e si aggiungono anche riflessioni sull’esistenza umana e le sue inquietudini. Il precursore è Cela che nel 1942 scrisse ‘La Familia del Pascual Duarte’, un memoriale fittizio sulle vicissitudini, sull’esistenza di un criminale cinico che si mostra innocente e sensibile, in cui la realtà viene deformata per raccontare la crudeltà del presente. Intertestualità con toni barocchi e realisti si mescolano ad un importante paratesto con tratti autobiografici. Su questa linea di esplorazione della vita umana, troviamo altri due modi incarnati in due romanzi significativi: ‘Nada’ di Carmen Laforet (1944), e ‘La sombra del ciprés es alargada’ di Miguel Delibes (1948). Il romanzo della giovane autrice mette a confronto le generazioni, le classi sociale, e il contrasto uomo/donna del dopoguerra in Spagna, la dura realtà presentata con toni scabri, in cui questo ‘Nada’ si riferisce all’allontanarsi dal nulla, riconducibile al finale del romanzo in cui la protagonista se ne va da Barcellona portando con sé il nulla. Mentre Miguel Delibes ci offre un protagonista orfano, Pedro, che viene affiancato a un tutore per la sua formazione, ma questo gli trasmette di non affezionarsi alla gente per non soffrire eccessivamente; inevitabilmente questo accade e con la morte dei cari, il pessimismo si aggrava ma Pedro riesce a mantenere una prospettiva speranzosa per il futuro. Il Realismo sociale Dagli anni ’50, si esce dagli anni della fame, dall’isolamento, dalla dittatura franchista (nonostante tutto, ha portato importanti sviluppi nella vita sociale: passaggio dall’economia agricola all’industriale, flussi migratori, crescita disordinata dei centri urbani, consolidamento delle nuove classi medie ed operaie, sviluppo di università e sindacato, e alla fine la società manifestava di aver oltrepassato grazie al proprio sviluppo la capacità di adattamento molto limitata del regime) e si ha voglia di riscoprire gli strumenti sociali in cui si vive e si riscoprono testi del XIX secolo della narrativa francese e inglese. Si diffonde l’esigenza di rappresentare la realtà problematica, così come è, come qualcosa di collettivo, in cui c’è un’importante novità: il protagonismo collettivo e il protagonismo multiple, in cui ci sono più protagonisti con diversi punti di vista, caratterizzati dall’impotenza, dalla passività, dall’alienazione. I temi fiorenti sono l’isolamento sociale, la memoria della guerra, espressi dalle parole del narratore onnisciente, in prima persona testimoniale. L’obiettivo è realizzare una fotografia della realtà, nonché rivelare ogni angolo della società scoperta, con dell’oggettivismo, la coralità, la difesa del popolo e la critica alla borghesia, tempo condensato e spazio ben definito. Queste caratteristiche formano la novela social degli anni ’50. Esempi sono ‘Entre visillos’ di Carmen Martin Gaite, 1957, ‘La colmena’ e ‘La catira’ di Cela, e ‘El Jarama’ di Ferlosio, 1955. Questo ultimo, che riprende il nome di un fiume, luogo di una battaglia civile e simbolo di fatalità, concentra la narrazione nel dialogo abbondante di due gruppi di persone giovani e adulti di diverse età, generazioni, classi e province. Sembra quasi un copione cinematografico di una domenica al fiume, ma in realtà sotto i dialoghi c’è la morte al fiume di una ragazza di questo gruppo, che passa totalmente inosservata, una vicenda che evidenzia la superficialità e la mancanza di idee e risorse dei giovani, succubi della società. Il romanzo sperimentale NARRATIVA ANNI ’60: 1. Ne ho sperimentalismo: distanza da scritture lineari e secche 2. ricorso alla scrittura parodica e pluri linguistica 3. diminuzione dei dialoghi, uso estensivo del monologo interiore 4. nuova attenzione per le opere degli esiliati come Ramon sender 5. boom di narrativa: irreale si intreccia con esperienze fantastiche Attraverso una crescita economica, la Spagna degli anni 60 Modifico la propria struttura sociale, non era più una società rurale, dedita solo al settore agrario, infatti c'erano più persone che lavorano nei settori secondari e terziari, grazie al decollo dell’industria e dei servizi. Con l’allentamento dei controlli del governo franchista, si aprono le frontiere in Spagna. Proprio per questo gli scrittori furono propensi all'innovazione anche in campo letterario e crearono la ‘novela experimental’, ovvero il cosiddetto realismo critico. La novela experimental è un romanzo di formazione, quindi rappresenta il contrasto tra l'io e il mondo, la tensione irriducibile e quasi sempre destinati al fallimento, alla follia, alla fuga. Per quanto riguarda i personaggi nella novela sono essere opachi, smarriti e in conflitto con il contesto ma in cerca di trovare un proprio posto nel mondo. Il tempo è stretto tra un presente torbido e un passato problematico che si recupera attraverso la memoria selettiva, con slancio verso il futuro un certo, mentre lo spazio e immobile; Infine per quanto riguarda lo stile, il linguaggio è sollecitato da tensioni interiori, spesso al servizio di una parodia o di ironia, il momento di confessione drammatica, ma il linguaggio è anche ricercato (ricchezza, potenza, complessità ), la sintassi è molto elaborata e si rompe con l'ordine etico e con il linguaggio ‘convencionalizado’ dal realismo. Si ritrova di nuovo la dimensione onirica. Alcuni testi importanti sono: ‘Tiempos de Silencio’, di Luis Martin Santos, 1962, ‘San Camilo’, di Cela, 1936, ‘Cinco Horas’ de M. Delibes e ‘Volveras a region’, di Juan Benet, 1967. ‘Tiempos de Silencio’ è un romanzo che ha un risultato eccellente e sarà d’influenza più tardi. È una storia che si concentra a Madrid, Pedro, il protagonista-psichiatra, viene coinvolto in un caso di aborto, ma nonostante la sua innocenza provata, perde il lavoro, l’amore, ogni illusione e progetto perché viene vendicato. È un romanzo che si concentra soprattutto sull’esistenza, che offre una visione negativa, senza speranze, in una società piena di frustrazione, il tutto offerto in uno stile complesso, dalla trama coinvolgente e arricchita dalla voce interiore dei personaggi (+ narratore onnisciente). Juan Benet e volveras a region è un caso a sé, un’opera già proiettata in avanti, ed è distante dagli obiettivi e tecniche del realismo sociale, c’è l’uso dei motivi simbolici, linguaggio molto ricercato e selettivo, opera criptica e complessa, soggetta a molteplici simultanee letture. ‘Cinco Horas’ de M. Delibes è un monologo interiore tra donna borghese, ipocrita e il cadavere del marito, un liberale sconfitto dagli eventi storici, con personalità complessa (varia tipologia di narratori + sintassi complicata ma comprensibile). Il romanzo spagnolo nell’età postmoderna
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