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Letteratura Tedesca 2 ULRICH, Appunti di Letteratura Tedesca

Appunti delle lezioni di letteratura tedesca 2 anno 2022/2023 con i seguenti argomenti: Contesto storico, Bertha von Suttner "L'imbarbarimento dell'aria", Leonhard Frank "L'uomo è buono", Erich Maria Remarque "Niente di nuovo sul fronte occidentale", Bertold Brecht "ABC della guerra", Friedrich Dürrenmatt "I Fisici" Bastano per superare l'esame

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 27/06/2023

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Scarica Letteratura Tedesca 2 ULRICH e più Appunti in PDF di Letteratura Tedesca solo su Docsity! 6-02-2023 Mittner Storia della letteratura tedesca (ultimo volume) Domande: Parte monografica Parte istituzionale (letture a scelta) Programma di storia La nostra storia inizia nel 1848, vediamo come Bismarck ha portato la Prussia alla fondazione del Secondo Reich (il primo era quello di nazione germanica, il sacro romano impero di nazione germanica). Bismark è cancelliere insieme a Guglielmo I e II. Poi c’è l’epoca Guglielmina (soprattutto il II) Prima guerra mondiale Repubblica di Weimar Terzo Reich Seconda Guerra Mondiale 1945→ Divisione della Germania 1949-1990→ Bundesrepublik Deutschland 1949-1989→ Deutsche Demokratische Republik Contest storic La confederazione germanica Tutto ciò che riguarda Bismarck affonda le radici nel 1815. L’età contemporanea inizia nel 1815, con il Congresso di Vienna presieduto dal principe Metternich (l’Austria era un Impero che nel 1806 Napoleone aveva distrutto perché aveva occupato la zona del Reno), confortato da tutti i sovrani, vuole restaurare l’Europa e tornare a prima (epoca della restaurazione). Il Congresso delude molti intellettuali tedeschi, infatti, i trattati vanno soprattutto incontro agli interessi di Austria e Prussia. Metternich cerca di ripristinare l’equilibrio geopolitico dell’Europa riportandolo a quella che era la situazione prima di Napoleone, all'Ancien Régime. Durante l’epoca napoleonica la Prussia è riuscita a guadagnare una grande forza militare, diventando una potenza. Ci furono molte guerre tra la Prussia nascente e l’Austria, la Prussia è diventata una potenza che spaventa. Si forma la Confederazione Germanica Deutscher Bund, la confederazione comprende 39 stati sovrani + Prussia e Austria che presiedono la confederazione, per l’Austria era uno strumento per tenere sotto controllo la Germania. La Prussia non ha continuità territoriale, nel Settecento molti territori erano così. Non era una situazione geopolitica moderna, la Francia era già moderna perché era unita in un territorio, mentre l’Europa centrale non lo era ancora. Questa situazione frena lo sviluppo della zona, frammentazione territoriale. Prussia e Austria erano frammentate. Federico Guglielmo III inoltre, si rimangia la promessa fatta nel 1815 e accetta solo la creazione di assemblee provinciali senza reali poteri al posto della rappresentanza che era stata prevista. La Deutscher Bund ha un suo Parlamento, che in epoca precedente non si chiamava Parlamento ma Dieta di Francoforte. La Restaurazione aveva come obiettivo quello di ripristinare le condizioni precedenti, incentrate sulla élite nobiliare e l’aristocrazia. La nobiltà tiene le redini di un esercito la cui potenza è garantita dal mantenimento della coscrizione obbligatoria. Solo la Germania meridionale riesce a sottrarsi, almeno in parte, a questa restaurazione. Alcuni sovrani concedono costituzioni ispirate alla carta concessa da Luigi XVIII al popolo francese nel 1814. Questi sviluppi non hanno però alcuna conseguenza sulla vita politica tedesca. Gli intellettuali non sono contenti, premono perché si arrivi ad una unità nazionale, questa frammentazione territoriale e culturale perché una visione elitaria non porta il paese ad una innovazione. Chi ha potere non lo vuole mollare. Nelle università nascono le prime agitazioni, studenti che si mettono insieme in gruppi chiamati Burschenschaften (giovani studenti), che non piacciono a Metternich. Arrivare ad una unità nazionale non è possibile con Austria e Prussia (c’era già stata la Guerra dei 30 anni). Continueranno ad esserci delle tensioni per tutto il secondo Ottocento che impediranno di tenerle insieme. Bismarck fonderà il secondo Reich senza l’Austria, deve sconfiggerla. Finalmente Bismarck può decidere che lo Stato nazionale sarà senza l’Austria. A Metternich non piace questa situazione, pone fine alle Burschenschaften e rimette la censura, che con Napoleone era stata tolta. Napoleone visto in maniera contraddittoria, molti lo vedono come un invasore ma molti lo hanno apprezzato per la meritocrazia (Napoleone non era nobile, è riuscito a diventare imperatore per i propri meriti, a Goethe piaceva molto) e per l’abolizione della censura. Metternich ripristina la censura. C’è una forma di scontento che arriva fino al 1848. Intanto, nel 1830 scoppia in Francia la Rivoluzione di luglio e le Burschenschaften e gli intellettuali liberali (Junges Deutschland) issano per la prima volta la bandiera a strisce rossa, nero e giallo oro (la bandiera tedesca attuale). Una volta le bandiere servivano per contraddistinguere gli eserciti, l’esercito ne aveva una o sul campo di battaglia non ci si distingueva. Aveva uno scopo militare e civile, non politico. In questo periodo nascono le bandiere per la Germania. La borghesia viene umiliata, la Germania avrebbe potuto nascere con 20 anni di anticipo rispetto a quando è effettivamente nata come Secondo Reich, e quando succederà non sarà con la borghesia come protagonista ma avverrà grazie a Bismarck, aristocratico prussiano da manuale. La Germania ha una storia democratica travagliata da questo periodo. Il re di Prussia approfitta di questa situazione per realizzare a suo vantaggio una federazione di regni ispirandosi allo Zollverein, organizza una Unione limitata ai sovrani dell’Hannover e della Sassonia (avendo un territorio a macchia di leopardo, aveva bisogno di unificarsi). L’Unione ottenne anche l’appoggio dei liberali e della KleinDeutschland. Il successo degli austriaci con i magiari, però, fa fallire il tentativo prussiano di imporre la propria egemonia sulla Germania. La piccola unione allora deve ripiegare su progetti più modesti: la Prussia e gli staterelli confinanti adottano una costituzione nel 1850. Questo progetto, però, era intollerabile per l’Austria che convoca la dieta a Francoforte e invia un ultimatum a Francesco Guglielmo, che deve cedere. L’Unione viene quindi sciolta. Il sogno di un’unità da realizzare con metodi liberali si infrange e in Germania si apre una fase di reazione. La paura che gli aristocratici hanno provato si trasforma in volontà di rivincita (mentre la borghesia risente profondamente dei fallimenti del 1848-1850). In Prussia gli Junker prendono il controllo dello stato. Lo sviluppo economico tedesco La rivoluzione industriale getta le basi di una nuova Germania nella quale i comuni interessi travalicano i confini della frammentazione politica. La crescita è notevole, favorita dalla crescita demografica e dalla posizione favorevole sui mercati internazionali. Si formano le prime imprese potenti (Phoenix, Fabbrica di coloranti di Mannheim). Questa vitalità economica si manifesta soprattutto entro i confini dello Zollverein, che costituisce una barriera protettiva nei confronti del carbone e dei prodotti tessili inglesi. Una struttura che si consolida ulteriormente intorno alla Prussia grazie all’adesione di Hannover e dell’Oldenburg. L’unione doganale e soprattutto la leadership prussiana sono sufficientemente forti per respingere la richiesta di adesione dell’Austria, che nel 1853 sigla un trattato con lo Zollverein. L’espansione economica conferisce un ruolo di primo piano ai borghesi. La nuova prosperità spezza il vecchio ordine sociale. Di fronte all’aristocrazia feudale e terriera si pone una borghesia affaristica consapevole del fatto che la ricchezza della Germania proviene dalle sue società per azioni, dalle sue banche e dal suo lavoro. Il Congresso degli economisti di Francoforte (1859) richiede l’introduzione della libertà industriale. La borghesia insiste sull’unità perché è un obiettivo sia politico sia economico. Solo uno stato unitario può garantire il funzionamento duraturo dell’Unione doganale e delle sue benefiche conseguenze. La borghesia avvia un’opera di sensibilizzazione degli ambienti popolari magnificando l’ideale di una patria tedesca che superi i particolarismi. Per questo nel 1859 viene fondata la Nationalverein (Associazione nazionale). Industrializzazione → rifiuto del particolarismo Eredità culturale 1800-1850 Dal punto di vista della cultura l’idea di unità nazionale è coltivata da inizio Ottocento, sie gehen ihren Weck (gli intellettuali vanno per la loro strada). Già i romantici avevano una loro idea di unità culturale legata alla lingua, il filosofo Fichte (emblema dell’Idealismo) nei Discorsi alla nazione tedesca aveva rivendicato la supremazia tedesca, il motivo stava nella lingua tedesca perché una lingua povera di influssi stranieri era pura. Opinione che farà strada nella storia. Fichte è passato alla storia con l’idea dell’io e del non io. Altri autori furono dimenticati. Arndt sosteneva che fosse necessaria un'unione tedesca che dovesse comprendere tutti i territori dove si parlava la lingua tedesca, da un certo punto di vista è ovvio, gli stati nazionali sono nati così (persone con qualcosa in comune tipo la lingua). Ma unire in una compagine statale i popoli che parlano la stessa lingua sarebbe stato impossibile. Qui nasce l'idea di Pangermanesimo. Contemporaneamente la Prussia (nasce nel Settecento e di forma come potenza militare) è ammirata per la sua organizzazione statale, per l’apparato burocratico che funziona bene. Generalmente la burocrazia è un buon sistema per impedire a chiunque di fare qualunque cosa, è molto difficile da contrastare. Una burocrazia che funziona bene permette ad uno stato di svilupparsi in una maniera razionale. Hegel è prussiano (lui che ha inventato il metodo dialettico che riprenderà Brecht nell’ABC della guerra). Nella Prussia Settecentesca compare Pestalozzi, uno dei primi pedagoghi tedeschi che lavora moltissimo nella Prussia tardo settecentesca per la riforma del sistema scolastico. Ecco perché non si vuole rinunciare alla Prussia nel Reich, perché era ammirata da tutti. Poi la scuola diventa un disastro tra fine Ottocento e inizio Novecento, c’è un filone molto importante di letteratura scolastica. Anche le Università erano un gran prestigio (ex. Berlino, dove c’è la seconda generazione romantica). La borghesia, con il potere economico in mano, abbandona ogni azione e interesse politico delusa dal fallimento della rivoluzione. Inizio del disastro, quando Hitler prometterà di abbattere la disoccupazione cercando di migliorare le condizioni della borghesia loro ci crederanno perché si erano distaccati dalla politica. Era già successo con Lutero, quando i contadini si sollevarono accesi dalla predicazione di Lutero alla libertà si sono ribellati contro i signori, ma lui diceva che erano tutti liberi ma si doveva comunque obbedire al dominatore assoluto, nasce la Deutsche Misere: la rinuncia a interessarsi di politica demandando a chi detiene il potere tutta la responsabilità. Questo è stato il dramma della cultura tedesca. Contraddizione: la Germania è la terra dei poeti e dei filosofi ma si è arrivati ad una popolazione che ha demandato la responsabilità a chi detiene il potere. Dismissione del ruolo etico. Bertha von Suttner farà appello a questa etica, che era venuta a mancare. Il liberalismo politico della borghesia che voleva formarsi in maniera democratica diventa un liberismo economico basato sulla competizione e sull’indipendenza dallo Stato. Gli intellettuali (Bildungsbürgertum) ancora non capiscono bene il valore della democrazia, tra Ottocento e Novecento spaventa perchè sembra un Fremdwort per dire livellamento, la democrazia vuol dire popolo, che al tempo non era acculturato. Non c’era una istruzione obbligatoria ed estesa a tutti. Anche Thomas Mann non ha mai creduto nella democrazia. Saranno le donne intellettuali borghesi convinte che bisogna educare le persone a una idea di democrazia. Il liberismo è economico e nazionalista, avverso ai particolarismi, tutto deve essere uguale. Questo crea delle tensioni che si ripercuotono negli anni a venire. La Prussia di Otto von Bismarck Negli anni 60’ la Prussia attraversa un periodo di crisi. A Federico IV succede Guglielmo I che allontana la Prussia dai partigiani dell’unità tedesca. Guglielmo I vuole aumentare gli effettivi dell’esercito e per questo deve ottenere dal Landtag la concessione delle somme necessarie. Dal 1858, però, la dieta prussiana non è più nelle mani dei conservatori, ma dei borghesi. Nel 1861 il Landtag viene sciolto. Bismarck nasce nel 1815 in una famiglia dell’aristocrazia terriera prussiana, Junker (Prussia orientale). Veniva da una famiglia con degli schiavi. BIsmarck è molto legato alla Prussia e alla dinastia degli Hohenzollern e alla Realpolitik: con Bismarck l’idealismo finisce. La Realpolitik si adegua alla situazione com’è, al contrario dell’Idealismo. Bismarck perseguiva scopi che apparentemente non c'entrano nulla con la Prussia, ma poi si sono rivelati tutt’altro. Il popolo tedesco era abituato a perseguire un obiettivo vicino, anche senza sicurezza di riuscita. Bismarck aveva l’occhio lungo. Bismark: Conservatore, Antiparlamentarista, Attaccato alla Prussia e alla dinastia degli Hohenzollern, Conosciamo la storia tedesca come una delle più scellerate, ma proprio in Germania e Austria ci sono stati un sacco di premi Nobel per la pace nel Novecento (6), è un paradosso. BIsmarck era fautore del KleinDeutschland, guidato dalla Prussia. La Prussia da sola non aveva una caratteristica di Stato nazionale (a macchia di leopardo). Bisognava pensare ad uno stato moderno unito e compatto. Lui aveva una grande capacità di osservazione e di leggere negli altri capi di stato. Riesce a raggiungere il suo obiettivo senza farsi odiare troppo. Bismarck era consapevole del fatto che l’unità della Kleindeutschland potrà realizzarsi solo attraverso una guerra con l’Austria. La sua carriera inizia presto, prima dei 30 anni. Carriera militare, era un aristocratico e come tutti doveva fare la carriera militare, poi entra nella compagine statale e partecipa al Landtag, alla camera e dimostra di essere un deciso Antiparlamentarista. Sostenitore monarchico anti liberale (antidemocratico). Alla dieta di Francoforte dove partecipa come rappresentante della Russia capisce che in tutto il marasma di staterelli il nemico vero è l’Austria, e lo sarà sempre. Quando nel 1862 divenne presidente del consiglio di Prussia e poi cancelliere del Reich inizia ad improntare la sua politica per sconfiggere l’Austria, facendo il modo che l’Austria si ritiri in una posizione che liberi anche dei territori che possono servire alla Prussia per unificarsi in un territorio compatto. La Germania del Secondo Reich che è in parte ritagliata sul territorio prussiano è molto più facilmente difendibile al contrario dell’Austria che è ancora molto frastagliata (in più doveva anche difendersi dall’Impero Ottomano). Bismarck capisce che per porre fine all'influenza austriaca bisogna ripristinare la potenza prussiana. Era necessario trovare un pretesto per rompere con l’Austria. Nel 1864 scoppia la guerra tedesco-danese per ottenere lo Schleswig (mentre l'Holstein passa all’Austria), c’è la successione alla corona danese. Bismarck si rende conto che da solo non ce la può fare e chiede aiuto all’Austria. L’accordo era di dividersi il territorio. Subito dopo Bismarck vuole l’Holstein e dopo aver stretto alleanze di non belligeranza con Francia (dopo la promessa di un accordo italo-prussiano in base al quale, in caso di sconfitta degli Amburgo, il Veneto sarebbe stato trasferito al regno d’Italia. Napoleone per poter lasciare le sue truppe a Roma, aveva promesso all’Italia di aiutarla nel conquistare il Veneto) e Russia invade l’Holstein (era lontano e difficile da difendere e mantenere). L’Austria è sconfitta lì e questo spinge l’Ungheria, che stava territorialmente insieme Il Secondo Reich Non era un regno unitario, è più piccolo rispetto alla Confederazione germanica del 1815, ci sono 25 stati che lo compongono, che non sono omogenei ma eterogenei (grossi e piccoli), ci sono 4 regni, granducati, principati e 3 FreiStädte. Ogni stato conserva la propria costituzione e il suo parlamento. Non sono stati democratici. Nella maggior parte degli stati vigeva un regime rappresentativo con una Camera bassa (Landtag) eletta a suffragio censitario o universale a due livelli e una Camera alta (Camera dei signori) formata da membri per diritto o membri nominati dal sovrano. Questo ordinamento assicura comunque la preponderanza dell’aristocrazia terriera e dell’alta borghesia (proletariato urbano e contadini rimangono esclusi). Sottostanno alle decisioni centrali e dalle istituzioni del Reich, l’Imperatore ha il potere esecutivo e il Cancelliere è il capo del Governo. Il Parlamento imperiale ha una camera dei deputati eletta a suffragio universale maschile e un Consiglio federale (rappresentanti dei 25 stati). Bismack riesce ad ottenere qualche successo ma non sempre riusciva ad avere il pieno controllo dei piccoli stati, cercava soprattutto di ampliare le competenze delle istituzioni federali in maniera economica e finanziaria. Infatti, nel 1871 Bismarck reintroduce il Marco, che sostituisce le sette monete diverse. Bismarck è il cancelliere del Reich e anche primo ministro della Prussia, responsabile solo di fronte all’imperatore, che lo sceglie e lo nomina e destituisce. Bismarck con il suo atteggiamento strategico e molto attento alla realtà va in contrasto con Guglielmo I (un re diventato imperatore che ragiona come i regnanti precedenti). Bismarck poi si dimette, dicendo a Guglielmo di gestire la Germania fatta da lui. Inizia poi il declino con le dimissioni di Bismarck (che sarà nota solo alla fine della WWI) sotto Guglielmo II. Poi Guglielmo I muore e lascia un erede che diventa re, Federico, ma muore dopo un mese. Diventa imperatore Guglielmo II, il nipote di Guglielmo I. Era un vanesio narcisista, incapace di ragionare come Bismarck. Questione interna della classe operaia che sta nascendo, comincia ad avere un minimo di coscienza di classe degli anni 80’/90’, la classe ha una consapevolezza migliore in contrapposizione con la classe borghese che la sfrutta. Gli operai non hanno nessun diritto, non esiste la tutela della malattia, lavorano uomini e donne indifferentemente, non c’era la maternità, il riposo settimanale, non c’era orario lavorativo (10-12h al giorno) e vengono pagati a giornata. La coscienza di classe inizia a formarsi al punto tale che alcuni gruppi di operai fanno un attentato contro Guglielmo I (non astioso nei confronti degli operai, mentre Bismarck lo era). Bismarck era rigido nei confronti degli operai, Guglielmo I voleva delle politiche che si aprissero verso questa classe sociale ma Bismarck era rigido. Guglielmo I si salva dall'attentato e Bismarck capisce che la classe operaia non si poteva più ignorare, bisognava tenerli buoni. Voleva dare il contentino per farli tacere (come con la borghesia), oggi lo chiameremmo Welfare. Si introduce la domenica (primo grande dramma della cultura tedesca, gli operai non sono abituati a stare a casa tutto il giorno). Però non si riempie la domenica con qualcos’altro. Cerca di introdurre una sorta di cassa mutualistica, dove gli operai dovevano pagare ⅔ di fondo (i datori ⅓), c’erano dei tentativi abbozzati. Guglielmo II non capisce i loro problemi, ha un atteggiamento da operetta: vive nella sua stessa immagine e ha un forte contrasto con Bismarck. Uno dei motivi di grande screzio tra Guglielmo Ii e Bismarck era la politica estera. Bismarck, ora che la Germania esiste come Reich, non deve concentrarsi a difendere i loro confini (sono gli altri che hanno paura di essere invasi). Devono dedicarsi a stabilizzare i confini e far funzionare lo Stato. Bisogna iniziare ad avere autorevolezza rispetto agli altri paesi. Bismarck osserva bene i rapporti di forza tra gli altri stati e cerca di fare da arbitro nei conflitti tra gli altri paesi. Fare l’arbitro porta prestigio, consolidamento della forza politica, strategia, dove ci sono litiganti il terzo gode. Bismarck è molto astuto. Guglielmo II non è astuto, vuole partecipare alla politica coloniale, tutte le grandi potenze dimostrano la loro forza prendendosi pezzi di colonie. Bismarck lo ferma perchè erano appena usciti dalla guerra, avevano bisogno di consolidarsi. Guglielmo II non ne vuole sapere quindi quando Bismarck si dimette inizia la sua politica coloniale, che sarà disastrosa perché se in quel momento la Germania era il piacere, entrando nelle colonie entra in conflitto con altri paesi. Si creano le premesse per lo scoppio della WWI. La Germania sarà considerata l’unica responsabile della WWI. Bismarck voleva rafforzare il governo del Reich (federalismo) e fonda l’Auswärtiges Amt (affari esteri) e il Reichstag des Innern (ministero degli interni), facendo leva sugli Junker e l’alta borghesia. I partiti politici del Secondo Reich Sopravviveranno alla guerra. Deutsche Reichspartei→ alti funzionari, rappresentanti dell’economia, Junker favorevoli a Bismarck (aristocrazia terriera che si serviva dei servi della gleba), partito imperialista tedesco con i capitani d’industria. Deutschkonservative Partei→ Junker detrattori di BIsmarck (partito filoprussiano) e borghesi spaventati dalle rivendicazioni operaie. Nationalliberalen→ inizialmente il partito più forte, si indebolisce poi e va via. Vi appartengono gli intellettuali, e i borghesi prima di passare tra le file conservatrici. Forschrittsspartei→ rappresentata da intellettuali e medio-piccoli borghesi, sono a favore di un regime parlamentare, delle riforme (elettorali, fiscali e militari), indebolito da divisioni interne. Zentrum→ partito dei cattolici fondato nel 1871, avverso a Bismarck e alla Prussia protestante e contro cui Bismarck lancia il Kulturkampf (legati a Roma, dovevano rispettare regole da “fuori”). Non si può schiacciare il partito dei cattolici perché è sostenuto dalla gente ed è ben radicato. Ad un certo punto Bismarck aveva bisogno di un aiuto per far passare una legge doganale e cerca di scendere a patti promettendo di lasciarli stare. Sozialdemokratische Partei→ fondato da Bebel e Liebknecht, di orientamento marxista. 13-02-2023 Kulturkampf Bismarck ce l’ha con i cattolici per due motivi: ⤷ Bismarck è prussiano e la Prussia è protestante, ⤷ I cattolici hanno un legame con il Papato e con Roma, quindi con l’estero e Bismarck la vive come una intromissione, Bismarck cerca di affermare la supremazia della politica contro le Chiese (anche quella protestante, ma soprattutto quella cattolica), mette in atto una repressione che però non è fisica e materiale, ma un osteggiamento (repressione politica). Mentre i protestanti per tradizione erano più cedevoli i cattolici lo erano meno, quindi Bismarck adotta misure repressive ma sottovaluta la loro capacità di resistenza. Questa battaglia si chiama Kulturkampf. Kultur→ civiltà (diverso da Bildung), espressione della tradizione, della cultura intesa come bagaglio delle proprie tradizioni. Chi viene da fuori annacqua questa cultura. Kultur ritorna anche in letteratura con Thomas Mann dei primi anni. Si impongono due fazioni. La Kulturkampf è una battaglia di difesa della cultura prussiana protestante. Bismarck vende l’astio nei confronti dei cattolici sostenendo che la loro presenza può pregiudicare l’unità interna che lui sta costruendo. Nel 1880 Bismarck ha bisogno di far approvare in Parlamento una tariffa doganale protezionistica. Siccome Bismarck è un Realpolitiker, pragmatico si rende conto che deve aggirare l’ostacolo quindi fa pace con i cattolici in cambio di qualcosa. Li lascia stare (stesso discorso con la Borghesia) ma chiede il loro appoggio nel bisogno (un po’ si dà, un po’ si prende). Era una sconfitta ma non così pesante perché alla fine è vero che deve fare marcia indietro su quell’aspetto ma da questa “sconfitta” lui ci guadagna un alleato. Da quel momento il Zentrum appoggia il Governo. La vera spina nel fianco di Bismarck era la Socialdemocrazia. Le trasformazioni politiche e sociali La Germania bismarckiana conosce profonde trasformazioni economiche e sociali. Il boom economico durò dal 1873 fino al 1878-1879. Le grandi banche d’affari contribuiscono alla fondazione di numerose società in diversi settori. La febbre speculativa, l’aumento troppo rapido della produzione e una crisi negli Stati Uniti e a Vienna causano una crisi finanziaria nell’autunno del 1873. Gli effetti furono particolarmente severi perché aggravati da una crisi ciclica che investe l’economia mondiale. Gli investimenti diminuiscono e la sovrapproduzione è difficile da superare, le massicce importazioni di cereali dagli Stati Uniti provocano un crollo dei prezzi agricoli che aumentano l’indebitamento dei contadini e determina un esodo dalle campagne. Queste difficoltà spingono gli ambienti d’affari a chiedere la fine della politica di libero scambio. Gli industriali esigono la creazione di tariffe protezionistiche per difendere il mercato interno, con la speranza di andare poi a conquistare quelli esteri grazie alle esportazioni sottocosto. L’alleanza della segale e dell’acciaio, la preoccupazione di assicurare al Reich entrate supplementari e le sue personali inquietudini di grande proprietario terriero spingono Bismarck ad adottare una tariffa doganale sulle importazioni di cereali e prodotti industriali. Il sistema bismarckiano: l’egemonia tedesca in Europa Per un periodo di 20 anni Bismarck è il padrone d’Europa e nessuno sul continente riesce a mettere in discussione questa posizione. La Francia, mutilata e posta sotto sorveglianza, coltiva un accesso al patriottismo il cui fine è la ricerca della sicurezza di fronte al pericolo di una nuova aggressione tedesca. L’Impero russo non sarebbe in grado di affrontare una guerra contro una potenza. La monarchia asburgica nemmeno, a causa del problema delle troppe nazionalità dei territori. Rimane solo la Gran Bretagna, che non intende però impegnarsi sul continente per mantenere l’equilibrio. Quindi Bismarck conduce i giochi. La Germania ha ottenuto prestigio con le vittorie contro l’Austria e la Francia, ma deve assicurare le altre potenze. Bismarck non punta a nuovi territori, ma a diventare un moderatore e conciliatore nei conflitti tra le potenze rivali. Per prima cosa è necessario isolare la Francia. Bismarck non ha problemi ad avvicinarsi a Vienna, incoraggiando le spinte austriache in direzione dei balcani. Mentre per quanto riguarda la Russia, Bismarck insiste con lo zar sulla necessità di una solidarietà monarchica contro la Francia repubblicana e aggressiva. Bismarck coglie il pretesto offerto dalla legge militare del 1875 per denunciare le tendenze revansciste della Francia e reprimerle con le minacce. La Francia ottiene però l’appoggio della Gran Bretagna e della Russia. La manovra di Bismarck è quindi controproducente. Il sostegno accordato dalla Russia mette in evidenza la fragilità del sistema bismarckiano, fragilità aggravata dalla crisi balcanica. In seguito all’insurrezione scoppiata in Bosnia e alla rappresaglia turca, la Russia dichiara guerra all’Impero ottomano. Le vittorie russe preoccupano l’Austria-Ungheria. Durante tutta la crisi Bismarck si sforza di evitare lo scontro fra i suoi alleati continentali. La sua preoccupazione principale è quella di salvaguardare il sistema dei tre imperatori. Bismarck getta quindi le basi di un nuovo sistema diplomatico. La crisi balcanica aveva dimostrato dell’impossibilità di mantenere la Russia e l’Austria-Ungheria all’interno dello stesso sistema di alleanze e Bismarck sceglie la duplice monarchia asburgica, anche se tenta di salvaguardare i rapporti con la Russia. Il Trattato austro-tedesco del 1879 è un’alleanza difensiva contro la Russia. Bismarck spera di far tornare la Russia nell’orbita tedesca per paura dell’isolamento. Infatti, la Russia accetta di negoziare. Nel 1881 viene concluso il Trattato dei Tre imperatori, valido per 3 anni. La Germania si assicura la neutralità russa in caso di conflitto con la Francia, anche se questo fosse provocato da Berlino. Nel 1882 si aggiunge anche l’Italia e nel 1884 viene rinnovato. Bismarck a questo punto può anche permettersi di portare avanti una politica conciliante nei confronti della Francia, anche perché non ha alcuna speranza di trovare alleati nell’Europa monarchica. Parigi, infatti, è disponibile a trovare un accordo, ma poi non si arriva a niente perché la Francia non rinuncia all’Alsazia e alla Lorena. Nel 1887 la crisi bulgara e quella Franco-tedesca obbligano Bismarck a promettere all’Italia di difendere i suoi interessi in Africa settentrionale. L’Italia segue il consiglio del cancelliere e cerca un accordo con la Gran Bretagna → la Gran Bretagna entra indirettamente nell’orbita di Bismarck. Adesso rimane soltanto la necessità di mantenere i rapporti con la Russia, viene quindi sottoscritto un trattato segreto di rassicurazione, valido per tre anni, che garantisce a Bismarck la neutralità in caso di attacco francese alla Germania. In cambio il cancelliere garantisce il suo sostegno diplomatico nella questione bulgara e in quella degli Stretti (anche se in contrasto con altri obblighi assunti dal cancelliere). Qualche mese più tardi Bismarck fa pressione sulla Russia interrompendo i crediti dalla Reichsbank e facendo allusione alla possibilità di una guerra su due fronti. La minaccia costringe lo Zar a cedere e fare dei passi indietro nella questione bulgara. Preoccupato del riavvicinamento franco-russo il cancelliere fa un nuovo patto di riassicurazione con la Russia, ma il cancelliere cade. Bismarck cerca anche di sfruttare le rivalità coloniali. Nelle questioni extraeuropee il cancelliere si mostra generoso verso la Francia incoraggiando l’espansione coloniale, per aumentare la conflittualità con Gran Bretagna e Italia. L'arbitrato di Bismarck non è sempre disinteressato, cerca di impedire che le potenze coloniali si dividano tutto il bottino. La Germania ottiene solo un modesto impero coloniale. Un sistema sociale chiuso La società tedesca evolve lentamente. Gli ambienti militari e la nobiltà tentano di arginare l’ascesa del mondo degli affari. Gli ambienti militari godono di gran prestigio, la tradizione prussiana ha lasciato una forte impronta sul corpo degli ufficiali i quali provengono dalle file dell’aristocrazia. Quasi tutti gli ufficiali sono protestanti (gli ebrei ne sono esclusi). Il giuramento di fedeltà all’imperatore, la formazione intellettuale e militare ricevuta e i privilegi di cui di fatto godono, fanno degli ufficiali una casta privilegiata dotata di grande influenza. L’imperatore non può, o non vuole, opporsi alla crescente influenza dei capi dell’esercito e della marina nella vita politica del Reich. L’apparato amministrativo costituisce un altro pilastro del regime. La struttura federale dell’Impero impone la necessità di una amministrazione molto numerosa. Ogni stato ha il suo governo e i suoi funzionari locali mentre l’amministrazione imperiale di Berlino non sempre dispone di un numero sufficiente di dipartimento per far fronte a tutte le esigenze. Per molti compiti governativi deve far ricorso ai servizi dei ministeri prussiani. L’aristocrazia si impoverisce, vittima anche della flessione dei prezzi dei cereali. I salari non sono sufficienti per un livello di vita adeguato e i nobili sono costretti a cercare alleanze matrimoniali con la borghesia. La nobiltà inizia ad imborghesirsi. La borghesia prosegue nella sua ascesa. L’affermazione della borghesia è agevolata dal fatto che Guglielmo II ha sempre voluto essere considerato un uomo privo di pregiudizi di casta e ai grandi magnati si aprono le porte della corte. Le condizioni di vita degli operai migliorano lentamente (migliori legislazioni, salari più alti) Mentre molti contadini e braccianti rivendicano il miglioramento delle loro condizioni di lavoro, dei salari e i benefici della sicurezza sociale. LaWeltpolitik di Guglielmo II Guglielmo II ha una personalità contraddittoria e instaura una politica aggressiva di espansione commerciale con sviluppo della marina mercantile. La Germania entra in conflitto con altri stati. I settori industriali in cui la Germania è forte sono: ⤷ Metallurgia ⤷ Industria chimica ⤷ Industria elettrica Ma è povera in materie prime (ex. alimentari). La Germania aumenta in popolazione (popolazione giovane, da qui nasce il culto della gioventù). Anche l’industria estrattiva del carbone è in crescita perché Alsazia e Lorena sono pieni di giacimenti minerari. Crescono le multinazionali, Konzerne (Krupp, Thyssen, AEG), Kartelle o Syndikate (NON sindacati, ma gruppi di produttori, corporazioni). La Germania diventa un massimo esportatore europeo, producendo così tanto iniziano le crisi di sovrapproduzione che generano disoccupazione. Nel 1914 viene sganciato il Reichsmark dalla convertibilità aurea, gettando le basi dell’inflazione. Guglielmo II spinge la corsa agli armamenti, a favore di una politica coloniale decisa. L’Imperatore non si rende conto che avrà dei problemi con gli stati europei a lui vicino. Se la crescita economica tedesca è rapida, il suo sistema politico non riesce ad evolvere verso una monarchia parlamentare e si mostra anche incapace di risolvere i problemi posti dalle minoranze, la vita politica era segnata dall’ascesa del partito socialdemocrati Gli espressionisti ereditano queste idee, riprendendo in seguito l’idea della violenza per scuotere le coscienze. Inoltre, c’è una sorta di secolarizzazione dirompente. Nietzsche è il primo a dire Dio è morto: la metafisica è morta, credere nell’aldilà/in un’entità superiore all’essere umano è morta. Non ci potrebbe essere l’Übermensch se Dio non fosse morto. L’oltreuomo è giunto e ha preso il suo posto. Progressiva decristianizzazione. Gli ebrei sono una comunità in crescita, si costituiscono delle comunità numerose in: ⤷ Berlino, ⤷ Amburgo, ⤷ Sassonia, ⤷ Renania, ⤷ Prusia polacca, Gli ebrei non potevano lavorare in tutti gli ambiti, si sporcavano le mani. Lavoravano soprattutto nella finanza, nelle professioni liberali (medici, avvocati, insegnanti). Allora queste professioni non rendevano molto, oggi non è più così. Molti ebrei erano anche poveri Inizia anche l’antisemitismo nei paesi del sud (paesi cattolici). Verso la guerra Anni tra 1800 e 1900 Crescita demografica + positivismo porta all’espansione, quindi la Germania entra in conflitto con gli altri Stati e si crea laWeltpolitik (indebolisce la Germania). Nella WWI verranno usati per la prima volta gli aerei in Guerra, cosa prima inimmaginabile. La conquista indiscussa di Bismarck di fare da arbitro tra i vari imperi con Guglielmo II viene frantumata. La Germania si indebolisce e va in contrasto con altre potenze europee (UK, Russia e Francia) dove le altre hanno una superiorità militare che la Germania non ha. 1902→ terzo rinnovo Triplice Alleanza con un cambio di alleanza tra Germania, Austria e Italia. L’Italia confina con la Francia, quindi cerca di firmare un trattato di non belligeranza con la Francia. UK che non si allea con la Germania perché Guglielmo II (idealista, al contrario di BIsmarck che era pragmatico) pensava solo ai suoi obiettivi. Anche il tentativo di avvicinamento tra Germania e Russia fallisce, la Russia si era avvicinata alla Francia per motivi finanziari. Rimangono isolate Germania e Austria. Politica internazionale che cambia, ci voleva l’esperienza di Bismarck. Nel 1907 i nuovi avvicinamenti tra Francia, Uk e Russia con Triplice Intesa. In Germania vengono fondate: ⤷ Lega navale ⤷ Lega militare ⤷ Società coloniale ⤷ Lega pangermanista Nel 1908 l’Impero Ottomano si sgretola e l'Austria annette la Bosnia-Erzegovina (era già un protettorato quindi veniva già gestita dall’Austria). La Serbia aveva delle mire espansionistiche con la Bosnia e si avvicinò alla Russia (contro l’Austria). Corsa agli armamenti. Il legame tra Germania e Austria si rafforza a più riprese (prima e seconda guerra balcanica 1912 e 1913). Si sottovalutano le conseguenze della guerra e gli attori che vengono coinvolti. Fino ad allora la guerra era un paese contro un altro, ora invece è tutto il mondo in guerra. Guerra con portata vastissima. Guglielmo II pensa ancora alla guerra Ottocentesca, non si rende conto dello sviluppo tecnologico impiegato per fare la guerra. Finché l’erede al trono austroungarico viene assassinato e questo spinge l’Austria a sopprimere il desiderio di autonomia dei paesi sottomessi. Pienamente sostenuta dalla Germania (ritenuta la vera e unica responsabile della WWI). La Germania era convinta di vincere la guerra, si butta a capofitto. Crede di risolvere le ostilità con una guerra lampo contro la Francia. Nemmeno la Russia era pronta e la Germania pensava di sconfiggerla con l’aiuto dell’Austria. Fronti WWI: Fronte occidentale Fronte orientale Fronte balcanico Fronte italiano La guerra diventa una guerra di posizione nelle trincee, dove si ha paura di avanzare. Chiave di volta → tecnica, l’invenzione e l’utilizzo dell’artiglieria 14-02-2023 L’illusione della vittoria Adeguamento lento della Germania alla tecnica della guerra, è molto arretrata nel primo Novecento. Le prime vittorie che si realizzano ancora in una dimensione molto vicina alle guerre ottocentesche conforta subito la Germania e l’Austria (soprattutto sul fronte occidentale. La Germania pensa di avere la vittoria in tasca perché la Francia non è molto preparata per un conflitto. Dopo la guerra diventa una guerra logorante, di stallo nelle trincee. L’intervento della tecnica, sia per le armi chimiche, aviazione ecc.. permette alla guerra di evolvere, ecco perché parliamo di Grande Guerra. Ai tempi non si capiva cosa fosse una guerra di questa portata, non vengono coinvolti solo gli eserciti ma anche la popolazione civile (diventano vittime dei bombardamenti). Cosa totalmente nuova. Tutti vengono coinvolti dalle conseguenze della guerra. La quantità di vittime aumenta, anche tra la popolazione civile ci sono molte vittime (bombardamenti). Nella guerra dei 30 anni la guerra si è combattuta tra eserciti e la popolazione si è ritrovata da un territorio cattolico, poi protestante e poi di nuovo cattolico. Nel Novecento la gente si accorge di essere in guerra, prima no, perché ora ne subisce le conseguenze. La Guerra diventa una questione di propaganda (il pacifismo di contropropaganda). Questo fa comprendere alle persone cosa voglia dire essere in guerra. Nel 1917 sul fronte orientale la rivoluzione di ottobre porta alla resa della Russia. La Russia era una delle promotrici della pace. Viene portata alla resa e la resa improvvisa induce la Germania di poter vincere la guerra ancora più facilmente. L’intervento degli USA cambia le sorti della Guerra a fianco dell’Intesa, degli Alleati. L’Austria e la Germania rimangono sconfitte, visto che l’Austria si arrende per prima viene “perdonata”. La Germania si dovrà assumere tutta la responsabilità di aver causato la guerra. La resa viene firmata a Versailles con il Trattato di Versailles e la Germania è costretta ad accettare i 14 punti di Wilson (da leggere per l’esame). Friedrich Ebert diventa il capo provvisorio della Repubblica in Germania perché Guglielmo II abdica e fugge in Olanda. La Repubblica di Weimar sarà estremamente problematica, proprio per la sua novità rispetto alla sua popolazione, lascerà spazio alla rinascita della dittatura. La rivoluzione socialista (non violenta), le viene affidato l’incarico di creare un governo democratico repubblicano, verrà strumentalizzato dai partiti di destra come pugnalata alle spalle del Reich. Venivano visti come approfittatori che avevano sfruttato la fuga di Guglielmo II. Prima fase: 1919-1923 Consolidamento sotto i segni dell’ambiguità, omicidio politco e violenza armata. La Germania fa fatica a pagare i debiti per la WWI quindi il Governo sembra inaffidabile perché non trova le risorse per pagare i debiti. Nel 1920 c’è il Putsch di Kapp, un colpo di stato ai danni di Ebert, fallito dopo 4 giorni. Nel 1923 la crisi economica si inasprisce e si crea lo svincolo del Reichstag dalla convertibilità aurea per pagare i debiti. Nel 1914 il marco era slegato dalla convertibilità aurea. Lo stato aveva iniziato a stampare soldi in più, quindi l’inflazione aumenta (iperinflazione) e questo brucia i risparmi dei contadini. La moneta perde il suo valore, così tanto che il valore della moneta al mattino è la metà del valore che ha la sera. La Francia se ne accorge e allora va ad invadere la parte di Düsseldorf e Colonia, zona molto ricca di carbone e materie prime → Zona di Ruhr La Germania non si può difendere perché disarmata, allora i cittadini di quella zona hanno fatto sciopero danneggiando se stessi e la Francia. I cittadini sono sul lastrico, torna in uso il baratto. I cittadini si ritrovano in uno stato di povertà assoluta. Spinto dall’iperinflazione Hitler decide di fare un altro colpo di stato. Fonda un suo partito nel 1921 NSDAP e nel 1923 nell’Hofbräuhaus ordinò un secondo Putsch, fallito. Seconda fase della repubblica: 1924-1929 Stresemann prende in mano la situazione, diventa cancelliere e decide di porre rimedio alla crisi. Inventa una moneta fittizia, il Papiermark, una moneta provvisoria che si lega all'economia tedesca, fissando il cambio con il dollaro e attuando una politica fondata sul taglio delle spese e sull’incremento del gettito fiscale, fino alla reintroduzione della Reichsmark, nuovamente legata all’oro. Si alzano le tasse e si fa in modo che gli imprenditori riportino in patria i loro soldi. Stresemann riesce anche grazie agli USA a rinegoziare i debiti di guerra. Nascono le prime industrie chimiche, responsabili della produzione dei gas delle camere dei campi di concentramento → IG Farben La condizione dei lavoratori migliora Lo Stato interviene con dei sussidi di disoccupazione Incertezze politiche Dal 1923 al 1927 si avvicendano 7 governi che non riescono a fronteggiare l’avanzata della destra nazionalista Nel 1925 cadono le elezioni presidenziali: a Ebert succede il generale Paul von Hindenburg, vicino alla DNVP. L’orientamento che prende la Repubblica è reazionario e monarchico. La DNVP si appoggia allo Stahlhelm, formazione paramilitare violenta, anticomunista e antisemita. Dal 1925 anche Hitler, a capo della NSDAP, svolge attività di agitazione politica, raccogliendo consensi, appoggiato dalla formazione paramilitare delle Sturmabteilungen (SA) e, dal 1929, delle Schutz-Staffeln (SS). Capisce che non deve fare leva sulla violenza, ma sulla propaganda. Torna ad essere a capo della NSDAP che aveva dei consensi, svolge attività di agitazione politica, si appoggia a dei corpi paramilitari (SA, Sturmabteilungen). Lo spirito bellicista esisteva, era nella mentalità della gente. Dal 1929 si appoggia alle SS. L’elettorato nel 1928 non approva le destre e la violenza che le sostiene, preferendo la sinistra. La destra, sconfitta, non cede e si radicalizza. La gente che va a votare non vuole la violenza, il partito comunista infatti è prima ai seggi. La destra non vuole cedere e si radicalizza. 15-02-2023 Stresemann ministro degli esteri Stresemann è a tutti gli effetti un erede di Bismarck, l’erede a livello di personalità. Persona intelligente che riesce ad ottenere dei vantaggi per se stesso facendo ottenere dei vantaggi anche a coloro che si rapportano con lui. Bisogna essere disposti al compromesso. Stresemann era molto legato alla storia della Prussia e gli dispiaceva che la Prussia orientale fosse divisa dal corridoio di Danzica. I suoi sforzi non si possono e non si devono concentrare su quel versante perché i problemi della Germania erano rappresentati dalla Francia. Fino a quando la Germania non risolve quel problema la questione della Prussia orientale non si può affrontare. Stresemann fa di necessità virtù. Stringe dei buoni rapporti in virtù del ruolo istituzionale che ricopre (ministro degli esteri) con il suo omologo francese Briand. Il partito di Stresemann era contrario all’accettazione delle clausole (Deutsche Volk Partei) ma arrivare ad uno scontro non avrebbe portato una rinegoziazione, capisce che accettare le clausole non significa abbassare la testa ma significa mettersi nella condizione di potersi far ascoltare. Nel 1926 riceve il Nobel per la pace. Scrive e approva i trattati di locarno per entrare nella Società delle Nazioni, riesce a riemergere e a svolgere un ruolo nella scacchiera internazionale come ai tempi di BIsmarck. Sanciscono il ritorno all’arbitrato internazionale (Tribunale dell’AIA) che deve risolvere le controversie tra gli stati. La fondazione del tribunale dell’AIA permette di risolvere conflitti in maniera razionale. Stresemann voleva un vantaggio e permette che gli altri ottengano il loro vantaggio. Gli anni della Repubblica di Weimar sono anni in cui la Germania prende molti premi Nobel, l’ultimo lo prenderà Willy Brandt nel 1971. Con l’entrata alla Società delle Nazioni, visto che la Germania era smilitarizzata avrebbe avuto la difesa dei confini, la sicurezza di non essere invasa. Si converte all’idea della pace, ma è un pacifismo non idealista. La Pace è un equilibrio molto complesso, si è apparentemente a favore della pace perché si perseguitano obiettivi che risultano nella pace, non si ha quindi la pace come obiettivo. Anche con la Russia tenta di rafforzare i rapporti, in tal modo, (vero che la Germania era stata smilitarizzata ma c’erano delle basi tedesche in Russia, scoppia lo scandalo) facilita la Reichswehr: l’esercito della Germania (sarà poi il punto di partenza per Hitler). Proprio grazie ai rapporti buoni con Briand riesce a liberare la zona della Ruhr dall’occupazione e ristabilisce una condizione pacifica e si spende per il disarmo. Ottiene anche l’obiettivo che tutti abbassino le armi (tanto la Germania è smilitarizzata). Nel 1929 il piano Dawes viene sostituito con il piano Young. Terza fase repubblica di Weimar: 1929-1933 Alla destra non piace la repubblica Epoca segnata dal concetto di virilità e autorità (Bismarck, infatti, era visto come autorità), idee collegate: comandano gli uomini e non le donne. L’idea dell’omosessualità e dell’omoerotismo metteva in discussione l’idea di una mascolinità che comanda (sistema patriarcale, maschilista e tradizionale). La vita pubblica era maschile Il concetto di femminile era relegato alla sfera privata (donna nel focolare domestico). “La repubblica è roba da femmine” disprezzo verso la repubblica, conta poco e niente. Kafka→ immagine dell’elemento maschile e femminile, il padre di Kafka è autoritario (concezione di maschile tipica di quegli anni) mentre la mamma veniva schiacciata dalle sue argomentazioni (=democrazia, tutti discutono e nessuno si fa valere, sono tutti deboli). Nel 1925 scade il mandato di Ebert e viene eletto presidente Von Hindenburg, un generale aristocratico e rappresentava questa concezione autoritaria. Era molto più vicino a Bismarck che non a Stresemann. Quando diventa Presidente risveglia l’aspettativa delle destre e il sistema parlamentare ne risente (non si trovano accordi per mandare avanti la repubblica). La produzione industriale crolla. Tra il 1930 e il 1931 la disoccupazione cresce, molti disoccupati entrano a far parte delle formazioni paramilitari, fanno presa sulle persone (espressione del maschilismo autoritario e tradizionalista, ottiene le cose tramite l’usurpazione e la violenza). Sich auseinander setzen→ confrontarsi in maniera attiva e dialogica, richiede attitudine e istruzione, mentre la violenza richiede poca intelligenza e tanta fortuna. Lo Stato deve intervenire con delle politiche di sovvenzione, quindi l’economia liberale finisce (perché funziona senza interventi esterni) → economia statale. I successori di Stresemann portarono avanti una politica distensiva a ovest e a est si cercava di riprendere la Prussia orientale. Nel 1932 la Germania ottiene la Gleichberechtigung (parità di diritti con altre nazioni). Economia e riarmo Hitler ha promesso pane e lavoro e ha mantenuto la promessa. La disoccupazione si è dimezzata in un anno, fino a riassorbirsi completamente nel 1938 industria bellica L’industria bellica impiega una larga percentuale di lavoratori, il servizio militare obbligatorio impegna i giovani, l'apparato burocratico dà occupazione. Le condizioni di lavoro peggiorano: la ricchezza va cercata fuori dai confini del Reich La popolazione viene “rigenerata” con matrimoni precoci, aumento delle nascite ed eliminazione dei “pesi per la società“ (assassinio di disabili e malati, malati mentali sterilizzazioni) Il 09/11/1938 (Notte dei cristalli) le SS compiono raid contro negozi ebrei e sinagoghe, incendiandole. Prima volta in cui l’antisemitismo diventa violenza fisica. Prima era solo psicologica, qui ci sono le prime uccisioni. Volto a unaWehrwirtschaft (economia militare), il Reich potenzia le importazioni di materie prime e alimentari, poi potenzia la produzione di materiali sintetici e surrogati (ruolo dell´industria chimica), cercando l´autarchia economica. Alle olimpiadi del 1936 la Germania appare al mondo come una nazione potente, prospera e pacifica Nel 1931 era nata la Auslandsorganisation, una costola del ministero degli Esteri, incaricato di indottrinare al fanatismo pro Reich i tedeschi all´estero, per convincere gli stati confinanti dei buoni propositi nazisti Francia e Gran Bretagna sottovalutano il doppiogiochismo del Reich, che agisce con la diplomazia (trattati di non belligeranza) e con la Wehrmacht (es. Renania) Hitler si mostra pacifico all’estero (nella politica interna non perdona niente a nessuno, in quella esterna sembra cordiale e collaborativo stringendo patti di non belligeranza). Hitler vuole sorprendere il nemico, è un doppiogiochista. 20-02-2023 Stefan Zweig Il mondo di ieri. Nel mondo degli scacchi nel 1942 poco prima di suicidarsi, ci sono due modelli riconducibili ai due tipi di destre nel periodo del Terzo Reich. Non era l’intenzione di Zweig descriverle, ma si può leggere in questo modo Il protagonista avvocato fa parte della schiera di aristocratici, legati al clero (si svolge a Vienna). Il personaggio gli fa da contrapposto è un campione di scacchi che è arrivato al successo in una maniera imprevedibile e fortuita, incapace nello studio e nella cultura e al lavoro manuale. Ma è riuscito a imparare in maniera meccanica a giocare a scacchi ed è diventato un campione. Modelli messi a confronto, infatti il protagonista sconfigge il giocatore. Una cerca il consenso, l’altra se lo vuole lo deve estorcere. Hitler rappresenta il modello che pur non avendo possibilità se le prende. Verso la guerra Situazione di stallo economico, bisogna trovare una via d’uscita (ampliamento dei territorio). Hitler vuole prendere l’Austria e parte della Cecoslovacchia perché c’era una minoranza di lingua e cultura tedesca (Sudeti), secondo l’idea romantica secondo la quale la nazione doveva comprendere tutti i popoli che avevano la stessa lingua e cultura. Nel 1938 entra a Vienna, dove non viene percepito come un invasore ma viene acclamato. Una parte di tedeschi non è soddisfatta dell’Astrofascismo, quindi decidono di accogliere Hitler come la persona che riesce a riunire questo grande Impero che ritorna all’idea di Grossdeutschland, abbandonata da Bismarck (1848-1849 quando avevano offerto la corona a Guglielmo IV). Francia e Gran Bretagna non reagiscono davanti all’Anschluss. Non sanno cosa fare, pensano che se Hitler avesse delle mire espansionistiche non l’avrebbero fatto con l’Austria (stessa famiglia) e perché l’avrebbe fatto con l’Alsazia e la Lorena (miniere). Hitler non ha solo bisogno di materie prime, lui ha anche bisogno di soldati, di un esercito che gli permetta di concentrarsi a tutto tondo ad aggredire gli altri Stati. Ha bisogno di avere molto consenso. Nel 1938 Hitler si proclama comandante in capo dellaWehrmacht→ capo delle armate tedesche. Hitler aveva stretto l’Asse Roma-Berlino e lo rinforza con il Patto d’acciaio (poi entra anche il Giappone). Nel 1939 Hitler invade la Polonia. Nel 1940 Hitler attacca la Francia, Belgio e Paesi Bassi: La Francia si divide in due: nord e sud (sud-regime collaborazionista, con la loro libertà ma collabora con Hitler). Marsiglia rimane completamente libera (molti intellettuali vanno lì). Nel 1941 nascono i primi campi di concentramento Nel 1942 Europa e Nord Africa sono assoggettati o dipendenti dal Reich. I territori vinti sono sfruttati e ridotti a vassalli: politica di rapina. La mano d’opera finisce nei campi di concentramento. Nel 1942 nella conferenza di Wannsee si decise la Soluzione finale → Endlösung der Judenfrage (sterminio di 6 M di ebrei). Verso la capitolazione Nel 1943 intervengono gli USA, poi la capitolazione italiana, la resistenza dell´Armata Rossa capovolgono la situazione. Vedi slide Nel 1944 gli Alleati (USA, UK) bombardano le città tedesche, la popolazione è prostrata. Bombardamenti→ fine della Deutsche Misere, tu voti e ti prendi le conseguenze, bsognava distruggere il valore simbolico della Germania. La cultura deve sopravvivere, gli alleati invece vogliono distruggere tutto (paese rinato in altri modi con altre idee). Dal 1938 si tentano degli attentati a Hitler, come quello di Von Stauffenberg del 1944 andato a vuoto. 30/04/1945 Hitler si suicida e l’8 maggio la Germania firma la resa incondizionata. Germania occupata da UK, Russia, USA e Francia. Schieramento occidentale e orientale, ci sono due filosofie diverse che con il 1945 sono destinati ad entrare in collisione. Capitalismo (economia di mercato) vs socialismo (economia pianificata). Germania del 1945-1947 La Germania viene occupata, anche Berlino viene divisa in 4 settori. Vedi cartina Non è una reale occupazione, è una suddivisione simbolica. Berlino è liberata dall'Armata Rossa, se ragionassimo così Berlino sarebbe stata tutta sotto la Russia. Nel giro di poco gli alleati aprono le frontiere Sovietici → Länder che con la caduta del muro torneranno alla repubblica federale e diventeranno i neuen länder. Berlino come era avvenuto per le unità territoriali in epoca ottocentesca (una parte in mezzo ad altre), perché? Essendo la capitale rappresenta tutto il territorio Se qualcuno avesse voluto risollevarsi e prendere la Germania sarebbe partito da Berlino, Tutta la storia e la cultura dell’epoca è segnata da questo, chi è chiuso dentro il muro di Berlino? Gli occidentali sono isolati e più facili da rinchiudere. Nel 1945 prima dell’armistizio di maggio, nel febbraio a Yalta si riuniscono i rappresentanti degli Alleati per discutere del dopo Terzo Reich. Si ragiona sul ridimensionamento territoriale della Germania e sulla colpa. Francia e URSS sono più severe contro la Germania, vogliono ingenti risarcimenti (Bisognava ancora pagare quelli della WWI). UK e USA hanno pensato che già negli anni Venti la Germania aveva una industria piuttosto fiorente, avevano evitato le aziende con i bombardamenti (capitalismo). A ovest la Germania, grazie al piano Marshall riuscirà a ripartire, due dei 3 alleati ci hanno pensato. A est non è successo. UK e USA nel 1946 aprono le frontiere, le loro due zone della Germania diventano una bizona. A ovest: La Bundesrepublik Deutschlands (BRD) 23 maggio 1949 nasce la Bundesrepublik Deutschlands Sistema capitalista e economia di mercato (> libero scambio) e proprietà privata. È una democrazia parlamentare: c’è parlamento, cancelliere, dei partiti (che sono plurali: c’è un pluralismo partitico, come era già stato nel reich o rep di Weimar, ma sono cmq partiti diversi). C’è una costituzione (che c’è ancora oggi) Grundgesetz (legge fondamentale). La costituzione federale rimane (formazione dello stato generale) Il primo cancelliere è Konrad Adenauer, inizia il cancellierato nel 49. Ade appartiene alla CDU (Christliche Demokratische Union). Capitale Bonn. Quando nasce la DDR il paese è ancora sotto l’occupazione militare, quindi la nascita politica della BRD avviene sotto il controllo militare. La sovranità è limitata alla politica interna perché quella estera è ancora sotto controllo delle potenze alleate che controllano il paese. La BRD è sovrana nella politica interna. La capitale è Bonn è un bel problema. Non si poteva scegliere un’altra città. Perché hanno scelto Bonn? Perché non Francoforte per esempio? Proprio perché le due Germania si appartengono, nessuno dei due pensano che questa divisione sia per sempre. Pensano tutti che questa situazione sia temporanea, prima o poi la Germania sarà anche di nuovo unita. Allora diventava un problema scegliere una città grande da far come capitale e poi dire ‘’si però sappiate che tra 40 anni sarete di nuovo niente’’. Alcuni hanno pensato a Wiesbaden, che tra l’altro è la capitale dell’Assia ed è comunque piccola. Scelgono Bonn perché si sapeva che prima o poi le città si sarebbero riunite. Se avessero scelto un’altra città con un grande ruolo, poi sarebbe stato difficile, ci sarebbe stato l’orgoglio ferito. In questo modo non si sarebbe tolto nulla. La capitale non è solo una città, ma anche un capitale simbolico. Berlino ha un capitale simbolico altissimo, mentre Bonn un capitale piuttosto basso. Come già riportato da Weimar, bisogna ripartire da zero. Francoforte no perché c’era la dieta ecc. Senza la sede politica Bonn è comunque ritornata ad essere una cittadina tranquilla. A est: Deutsche Demokratische Republik (DDR) Nascita: 7 ottobre 1949. Sistema socialista fondato sul socialismo e nasce con un’intenzione specificamente politica, cioè fondata sull’antifascismo. Tant’è che i tedeschi orientali si vanteranno sempre di essere loro i veri vincitori di questa ‘’guerra’’. Chi ha veramente sconfitto il nazismo? Loro pensano questo. È merito degli alleati ma loro hanno riunito in sé tutti gli antifascisti. Nasce con questa intenzione fortissima di essere gli antifascisti per eccellenza. Un sistema socialista si fonda sulla classe operaia e quella dei contadini. Non esiste quasi più una classe borghese perché richiama ancora a quei valori capitalistici che si sono macchiati del fascismo. La classe dominante è quella degli operai e dei contadini. Infatti familiarmente era denominato ‘’lo stato operaio contadino’’ (Arbeiter-und-Bauern-Staat). Economia pianificata regolata dallo stato→ è lo stato che regola la produzione economica. Ha un unico partito, la SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschland) con a capo nel 49Walter Ulbricht e la sua capitale è OSTBERLIN (solo Berlino est). Bandiera → stesso sfondo, ma qui c’è una falce e il martello: strumenti del lavoro operaio e contadino. BRD: Adenauer Cancellierato lungo perché comincia nel 1949 e finisce nel 1963. In questi anni la BRD comincia a rivivere. Si dimenticano i problemi, la guerra, il nazismo. Porta la stabilità con la sua coalizione CDU/CSU (variante bavarese) e FDP all’intero paese, con la SPD all’opposizione, nonostante una linea di continuità con il Reich di Bismarck e la Repubblica di Weimar. A partire dagli anni 50 c’è il boom economico (il miracolo economico). Lasciarsi alle spalle il passato. Problema perché nel frattempo uno degli elementi della conferenza (es conf di Potsdam) è l’elaborazione della colpa. In questa fase qualcuno cerca di mantenere viva la coscienza collettiva in merito a una colpa tedesca. Chi può essere che vuole far ragionare? Gli intellettuali. Aspetto importante perché la classe politica (Adenauer è uno di questi) è incline a voltare pagina. La storiografia letteraria degli anni 50 60 parla di Stunde Null. Con il 1945 inizia una nuova letteratura che non ha nulla a che vedere con il passato perché si è voltato pagina. Gruppo di intellettuali tra cui Andersch (Gruppe 47→ intellettuali che si trovano e cercano di affrontare il problema della colpa per sottrarlo al pericolo dell’oblio). I problemi ci sono quando ci si dimentica di tutto quello che è successo prima. Con la caduta del muro si può finalmente chiudere il cerchio. Il gruppo 47 nasce proprio per mantenere viva la coscienza→ dal punto di vista letterario vige una consuetudine, una prassi (che non è una regola), cioè una Ideologie Verbot a ovest. In molte situazioni la letteratura degli anni 50’ appare sempre un po’ frivola, anche se non è comunque proprio così (tratta solo argomenti che apparentemente lo sono → es esistenzialismo, corrente filosofica di pensiero), ideologie Verbot dove non bisogna parlare di politica, altrimenti significherebbe parlare del nazismo, dello sterminio, nessuno si è posto domande perché erano domande da non porsi, scomode. Questioni troppo brucianti e allora si instaura questa prassi dell’Ideologie Verbot. Procedimento psicologico di rimozione magari anche dopo un grosso trauma, rimuoviamo poi piano piano ritorna e allora bisogna rielaborarlo. Adenauer fa parte di questa dimensione. Adenauer porta stabilità politica al paese. Non ci sono divisioni particolari anche se ci sono CDU e CSU, ma comunque è una variante, di fatto questa variante non inficia la stabilità, il comune accordo. Il problema per Adenauer è quello di far riguadagnare alla BRD la sua credibilità nei confronti di tutto il mondo occidentale. Vuole arrivare in fretta a una stabilità, sia interna sia estera. Adenauer è un convinto europeista, non come lo intendiamo noi oggi, è convinto che altri paesi europei devono diventare amici. No cooperazione senza intesa. Cerca di lavorare perché questa intesa avvenga. Memore anche della figura di Bismarck, cerca di far in modo di aiutare una sorta di cooperazione europea. Non sta a guardare. La Deutsche Misere è finita in questo senso (anche se in parte continua). Lui lotta per riottenere anche una rispettabilità. Una piena dignità nel dialogo europeo. Questo è un chiaro abbandono dell'idea della Großmachtpolitik. Ormai i rapporti sono solo più economici, non politici. Le influenze possono avvenire su base economica. Sono tutte democrazie. Inoltre (guarda astuzia) la Germania viene demilitarizzata, prima tolte le armi, poi si lavora per distruggere l'idea di militarismo. Invece Adenauer cerca di offrire il proprio contributo agli amici paesi esteri nel risolvere una serie di piccole controversie che ci sono fuori dell’Europa. Con questa piccola astuzia ottiene verso la seconda metà del cancellierato di ricostituire un piccolo esercito di pace. Funzione: essere impiegato come aiuto alle altre nazioni di conflitti, su base difensiva. In questo riesce ad ottenere al punto tale che Adenauer ottiene una così grande fiducia che l'occupazione militare finisce e alla fine Adenauer finalmente è cancelliere e la Germania è pienamente sovrana anche in materia estera. Nel 1955 cessa ufficialmente l’occupazione militare e la BRD entra nella Nato. In realtà questo percorso allontana la BRD nelle condizioni in cui si trova la DDR. Questo acuisce la guerra fredda, le tensioni non possono che aumentare. Intanto Stalin è morto→ Chruščëv. Da una parte riconosce i crimini di Stalin, dall’altro mantiene la sua politica. Quindi unico partito nella DDR. Adenauer non accetta questa situazione, è infastidito dal fatto che l'altra metà della Germania (a livello internazionale la DDR non esiste). Adenauer è infastidito dal fatto che in DDR non si vogliano concedere libere elezioni. Se non si riconoscono libere elezioni, noi non riconosciamo la DDR come stato tedesco, e così avviene. Qualunque paese estero voglia intrattenere rapporti economici con la Sowjetische Besetzung Zone non possono intrattenerli con noi. La DDR rimane isolata in una condizione di limbo. Inizio della tensione tra BRD e DDR che si ripercuote per una decina, quasi 20 anni. Il Land del Saarland era in parte abitato da una minoranza francese e con un referendum passa alla BRD. Abbiamo quindi una cartina come quella di oggi. Il miracolo economico→ permette alla BRD di diventare subito moderna. Boom economico degli anni 50’. A questi tipi di innovazioni si legano innovazioni dal punto di vista sociale. La cultura borghese si perpetua a ovest, l'economia di Haushalt è talmente buona che le donne possono restare a casa. DDR paese femminista: es concesso il Babyjahr, asili nido ecc. (anche se poi non è proprio così). Certa mentalità però rimane. Inizialmente la BRD non ha esercito quindi vantaggio perché non hanno spese per armamenti nel PIL. Risorse investite tutte nella produzione per esportazione. Può esportare perché ha un'industria che lavora bene. Molte infrastrutture che erano della repubblica di Weimar rimangono e permettono alla Germania di guadagnarsi un buon posto nel commercio internazionale. Deve comunque continuare a importare materie prime e alimentari di cui la Germania è povera. Bilancia dei pagamenti è tutto inattivo e demografia risente di una crescita. Ci sono tedeschi orientali che decidono di ritornare. Occupato il territorio di Danzica si prendono i tedeschi e li portano a vivere là, ora vogliono tornare. Oder e Neisse → fiume lungo il quale si corre la linea di confine. Willy Brandt A Adenauer succedono Ludwig Erhard (1963-66) e Kurt G. Kiesinger (1966-69) La politica di Adenauer viene inizialmente proseguita, ma con aperture verso la SPD. Nasce la grande coalizione di governo→ CDU/CSU e SPD, presieduta da Willy Brandt. Se ingloba, non c’è più nessuno che fa opposizione. Questo permette di portare sul tavolo questioni che erano state ignorate fino a quel momento. Era stato antifascista, passato antifascista di cui può andare fiero. L´interesse a riallacciare rapporti diplomatici con la DDR è bloccato dall´invasione sovietica della Cecoslovacchia→ Primavera di Praga (1968) Anni 60’ →Willy Brandt è stato sindaco di berlino ovest negli anni in cui c’è stata la costruzione del muro. Lui conosceva questa situazione di costrizione. Quando diventa cancelliere porta la sua esperienza e cerca di far capire che la questione tedesca deve essere affrontata. Queste due Germanie che non si parlano e soprattutto una che non esiste a occhi altrui non va bene. Problema difficile da affrontare. Cerca di riallacciare i rapporti con la DDR. Politica che si chiama → politica dei piccoli passi. È una politica di avvicinamento e anche lui è un Real Politiker. Sa bene che le condizioni non sono favorevoli. A questo punto i suoi sforzi vengono interrotti dalla primavera di Praga. Vive proprio la costruzione del muro. Proprio nel 1972 avvenne la firma del trattato fondamentale che è il trattato di riconoscimento della Germania di altri stati e viene riconosciuta come entità autonoma. Obiettivo molto importante. Riconoscere l’autonomia sovrana e politica di uno stato vada contro la possibilità di riunificare - non è vero. Prima riconoscerlo e poi combatterlo. È importante portare a questo riconoscimento. Quando tappo tutte le vie di uscita posso stare tranquilla. Allo stesso modo funziona così. 1961→ costruzione muro di berlino 1957-66→ Bürgermeister di Berlino-Ovest (Westberlin) Cancelliere dal 1969 al 1974, Willy Brandt si spende a favore del riavvicinamento tra BRD e DDR à Ostpolitik. 1970→ Genuflessione di Varsavia. Brandt chiede perdono per i crimini di guerra a Vergangenheitsbewältigung→ visita a Varsavia, in Polonia, molto importante. Visita istituzionale e quando è lì si inginocchia di fronte al monumento dei caduti in guerra. Genuflessione→ atto in cui chiede perdono ai polacchi per come sono stati trattati durante in nazismo. Il mondo lo acclama come l’eroe del secondo novecento e questo gli frutta il premio Nobel per la pace. 1971→ per la Ostpolitik riceve il Premio Nobel per la Pace. La genuflessione ha anche come significato la elaborazione del passato, l’Ideologie Verbot finisce (già finito negli anni 70 con il tamburo di latta), ma inizia finalmente la Vergangenheitsbewältigung, ovvero ammettiamo che la Germania ha commesso dei crimini. Tutti siamo responsabili di quel consenso. 1973→ riconoscimento della DDR come realtà politica autonoma 1974→ gli succede Helmuth Schmidt (fino al 1982) 1963→ mandato Adenauer finisce. Nuove elezioni. Eletti suoi successori che non modificano il percorso che era stato iniziato. 22-02-2023 Gli anni Ottanta: Helmuth Kohl Nome che è destinato a legarsi a un evento di riunificazione, quasi per caso. Gli storici diranno che in fondo il suo cancellierato, almeno all’inizio, non è che sia stato particolarmente significativo. Quando si è verificata la caduta del muro di Berlino ha gestito così bene la situazione che la storia lo ricorderà così. Viene dal partito CDU ed è un partito che alle elezioni di quell’anno ottiene grande maggioranza. Anni 80’ la politica inizia un po’ a cambiare: iniziano ad arrivare degli altri argomenti, che non sono più strettamente ideologici. Si impongono altre questioni che interessano il dibattito, politico da una parte, e soprattutto sociale. Nasce il partito dei verdi che in Germania prende subito largo consenso e nel dibattito entra il discorso ambientalista, che di per sé non ha un colore/posizione politica. In questo momento la politica sta cambiando. I primi anni 80’ (già 2 metà 70’) sono gli anni in cui iniziano le prime crisi→ occorre trovare nuove fonti: si inizia a lavorare sul nucleare e ambientalisti mettono un po’ le mani avanti. Anni 80’ → stabilità economica della BRD. Ma ci sono comunque delle sacche di povertà: le disuguaglianze iniziano a emergere. Marco moneta forte (prima c’è il dollaro poi il marco) → così tutta la finanza internazionale si equilibra. Era diventata una moneta che aveva la stessa dignità del dollaro dal punto di vista del valore del cambio. Quindi disoccupazione comincia un po’ ad aumentare Crisi soprattutto legate a crisi energetiche→ settore estrattivo e siderurgico in crisi. Dove ci sono estremismi economici à crisi Ma comunque il livello di vita è alto → il benessere è molto a portata di mano, tutti possiedono auto, televisione. Si fanno le vacanze all’estero, le famiglie possono permettersi di fare una settimana o due in vacanza ecc. c’è un benessere piuttosto diffuso. Ci sono degli eventi collaterali: Il nucleare (Bertha von Suttner) viene subito impiegato in ambito militare. Fine anni 70’ gli USA decidono di collocare delle testate nucleari a lunga gittata proprio in Germania, nelle basi americane che sono rimaste lì, anche se non ha più occupazione americana. Nome di Euromissili→ i telegiornali ne parlavano molto. Nel 83’ scoppia la crisi che ricorda a tutti che la guerra fredda non è finita. Anni 80’ → anni che vedono salire al potere Gorbaciov che inizia la sua politica di distensione POLITICA PERESTROIKA. Politica di riforme del sistema sovietico, la parola d’ordine è TRASPARENZA à mette in crisi il sistema socialista che porta in alcuni casi a rinforzare la propria aderenza ai valori socialisti. Nel 1986 avviene il disastro di Chernobyl. Centrale nucleare in Ucraina. Il dibattito ambientalisti e pacifisti diventa molto acceso. In questo modo si arriva alle soglie dell’89. I giovani vengono interessati dal dibattito contro il nucleare e questi dibattito è osteggiato da GB, Usa e Francia perché con nucleare la guerra fredda ha una nuova svolta. La situa non è così semplice. Perestrojka di Gorbaciov va verso direzione di apertura nei confronti di occidente, andrà anche in visita a Berlino, ci sarà una ripresa del dialogo. Anni 50’: DDR e Ulbricht Nel frattempo, mentre la BRD aveva libere elezioni e veniva eletto Adenauer, nella DDR succede altro. Evento interessante: succede che qualcuno si siede a tavolino e comincia a pensare a come lo si vorrebbe uno stato, si fa un progetto. La DDR nasce come un progetto e in questo vengono coinvolti anche gli intellettuali: novità assoluta. Per questo la DDR appare innovativa. Gli intellettuali pensano sempre a un bene comune. Questo progetto si costituisce come una forma di utopia. Un ideale è sempre un po’ utopico. Questa forma prende il nome di TERZA VIA→ tra il militarismo e politica molto concreta c’è questa politica. Concezione ideale che farà presa nei DDR Burger a cui tutti rimarranno aggrappati. Progetto che non c’è nel resto dell’unione sovietica → nasce proprio nella DDR. È una specificità tutta tedesca. Questa forma è un progetto fatto da un gruppo di persone. Idea considerata giusta perché rispettosa delle persone ma viene in qualche modo imposta. Si vengono a creare un po’ i problemi: l'idea di fondo è buona, ma c’è pur sempre un’imposizione. Gli intellettuali rimarranno sempre fedeli al progetto, pur con una serie di ma che emergono, anche fin da subito. Terza via → c’è intenzione di realizzarla e gli intellettuali sono convinti di farcela fino alla fine. Nasce la SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschland) → partito organo principale e politico di tutta la DDR, nulla si fa senza che il partito dia l’ok. Ulbricht è la personalità più importante. Viene scelto a capo della SED proprio perché piace anche a Stalin e la guida fino al 1971, come Adenauer, due personalità monolitiche nella loro contrapposizione. La DDR realizza dei piani quinquennali, che sono molto stringenti perché bisogna attenersi alla produzione con standard di risultati, sono soprattutto risorse che provengono dal lavoro agricolo e anche industriale. Bisogna arrivare a una certa produzione e per farlo bisogna rimboccarsi le maniche. Tutto questo perché l’unione sovietica vuole essere risarcita. Non stanno tanto a guardare per il sottile, chissene se sono stanchi. Ulbricht è molto filorusso/filo staliniano. Tutto questo rende la popolazione molto scontenta. Da una parte utopia socialista→ creiamo una società bella e buona per viverci Dall’altra → condizioni dettate da fuori che remano contro questa utopia Quindi si crea scontento generale. In più c’è una riforma agraria→ tutto è collettivizzato, tutto fa capo allo stato. Da una parte c’è un riarmo che viene realizzato un po’ di nascosto però i beni di consumo sono limitati. Si lavora tanto, si produce meno, con meno risorse, con costi più bassi. C’è uno scontento generale che esplode nel 1953→ rivolta Berlino è la più grande e simbolica→ rivolta operai e contadini contro questi piani quinquennali e la SED non riesce a sedarla. La DDR è ancora sprovvista di un esercito e non riesce a fermare questa rivolta → Ulbricht chiede intervento di Stalin che marcia su berlino con carri armati e spara sulla folla. Questa sollevazione, del 1953, prima è preceduta da scioperi, diventa un caso eclatante. Perché caso eclatante che operai e contadini protestano ed è uno scandalo? Siccome DDR fondata su di loro, è uno scandalo che si rivoltino contro la politica. Stato fondato sui lavoratori ma ora i lavoratori ribellano sullo stato→ scandalo! Questa cosa arriva ad Adenauer e se la ride. 1. Lo stato è incapace di agire rispettando la sua forza lavoro 2. Fa intervenire carri armati da unione sovietica. Situa grave! Ulbricht capisce subito che è stato un errore micidiale. Bisogna ripartire. Quindi viene fondato il Ministerium für Staatssicherheit (La stasi) → prima di arrivare a malcontento bisogna captarlo subito e soffocarlo, per evitare rivolte. DDR (questa è la critica che Mosca rivolge a Ulbricht) è il paese più moderno del blocco orientale, bisognerebbe fare un po’ marcia indietro, Walter non hai il pugno di ferro, sei un po’ debole). Da una parte difende i sovietici perché deve difendere il suo ruolo. I sovietici gliela fanno di sottobanco → Ulbricht vuole che la DDR diventi un modello fonte di ispirazione per tutto il blocco socialista. La DDR è un esempio di stato già fortemente occidentalizzato. C’è questa forma di competizione. Questo in realtà non succederà perché la DDR sarà sempre un passo indietro. Dall’altra parte nel 1969 Willy Brandt diventa cancelliere negli anni in cui Ulbricht fa tutto questo, e Willy era a Berlino. Ulbricht non aveva nascosto la sua ben disposizione nei confronti di una possibile unificazione, purché su base socialista → quindi questo non avviene. Una cosa del genere a mosca non piace e allora architettano un piccolo trucco per farlo destituire. Honecker→ a capo della Freie Deutsche Jugend e aveva combattuto contro l’esuberanza giovanile, la creatività e le loro abitudini (il modo di vestirsi). Lui voleva dei giovani che nel loro tempo libero andassero ai comizi, mentre in realtà volevano solo divertirsi. Quindi lui diventa molto più rigido. D’altra parte interviene perché questo malcontento deve essere eliminato: incomincia a intervenire perché ci sia un po’ più di benessere. Comincia ad aumentare gli stipendi così la gente ha più soldi e pensa di aver risolto il problema. Il problema non è dare soldi, ma dare ai cittadini la possibilità di acquistare. Ma questa possibilità non c’è: perché la produzione è pensata per l’esportazione. Se vogliamo raggiungere e superare la BRD la dobbiamo combattere sul terreno dell’esportazione. Beni che vengono prodotti bene → questo richiede molto sforzo e poi lo si vede vanificato. Produco una bellissima lavatrice, ma la vado a vendere all’esterno. Io continuo a lavare a mano. Quindi cosa mi serve ad avere più soldi? (valuta della BRD era una valuta alta rispetto a quella della DDR) Come fa Honecker ad aumentare gli stipendi? Accende il debito pubblico→ va a chiedere soldi in prestito alla BRD e in giro, quindi problema poi in futuro. Nascono negli anni 50-60 gli Interhotels→ alberghi che dovevano ospitare i cittadini occidentali (siccome erano liberi, e quindi anche liberi di andare nella DDR). Questi hotel erano super mega lussuosi, ma stavano lì, non dovevano entrare in contatto con la gente. I cittadini della DDR non dovevano sapere che c’era un mondo là fuori che viaggiava a una velocità diversa. Non c’era un tasso di cambio stabilito→ negli interhotel si cambiava con un tasso di cambio deciso al momento. C’è un debito pubblico per costruire questi hotel. Oppure c’erano anche gli Intershop→ spesso andavano a comprare lì perchè costava comunque molto di meno. Tutte queste risorse erano costruite proprio dagli occidentali. Quindi c’è una moneta che circola, questo vuol dire che Honecker capisce che economia e sistema economico sono un fallimento. Lui accende debito pubblico che nel corso degli anni aumenta sempre di più. Questa diventa una spirale. Ex. chiedo soldi alla Francia, poi però li devo ridare alla Francia, quindi chiedo alla Russia. Però li devo ridare anche alla Russia e li chiedo all'italia ecc. non se ne esce più. Libro: la passeggiata da rostock a siracusa La DDR non solo crolla perché non si potevano andare via da lì, ma crolla anche e soprattutto per altre ragioni. Nel 1972 la DDR viene riconosciuta. Riconoscere l'esistenza di qualcosa significa porre le basi perché adesso ci si possa sedere a un tavolo e discutere. Trattato preceduto da trattato per la circolazione. I cittadini della DDR non potevano andare nemmeno negli altri paesi del blocco orientale perché la DDR era più moderna, e quindi Russia, Bulgaria ecc non volevano che la DDR portasse comunque i loro valori e novità negli altri paesi. Viene abbandonata la dottrina Hallstein→ anche le relazioni commerciali possono riprendere senza togliere niente a nessuno. Nel 1974 la DDR entra nell'Onu. Nel 1976 succede un pasticcio, come il 1953 (rottura tra intellettuali e potere). Nel 1976 Biermann che aveva iniziato ad essere critico nei confronti del partito che non guarda la gente ed è contro i giovani. Biermann va a fare un concerto all’ovest, gli intellettuali potevano pubblicare sia a est sia a ovest e avevano comunque dei privilegi. Durante il concerto canta canzoni critiche della politica della DDR e quindi a lui viene tolta la cittadinanza. Biermann non rientra neanche a casa. Caso eclatante, scandalo terribile e questa diventa una frattura insanabile tra potere e cultura/arte. Tutti intellettuali firmano una petizione in difesa di biermann, inducendo il potere a rivedere questa sua posizione. 27-02-2023 DDR→ Sistema non democratico fa leva sulla paura. A ovest si parlava molto male della DDR. Dagli anni della caduta del muro fino agli anni 2000 c’è sempre stato il tentativo di sdrammatizzare, di dire ‘’no però era nulla in confronto al nazismo’’ → è vero. La DDR non ha voluto uccidere nessuno e non è nata nel tentativo di imporsi con le idee di purezza della razza, come invece è successo con il nazismo. La DDR era invece un sistema ideologico, e chi voleva farne parte poteva semplicemente rinnegare qualsiasi rapporto con il capitalismo e l’Europa. Errori della DDR → spesso legati al fatto che il partito pensava soltanto al mantenimento del suo piccolo potere. Nella storia c’è poi uno scontro piuttosto forte tra chi cercava di sdrammatizzare sul sistema non democratico della DDR. Anche se c’è poca differenza tra essere dittatura e sistema non democratico. Effettivamente la dittatura militare è pericolosa, mentre in un sistema non democratico non si viene uccisi, però comunque la differenza è sottile. Tra la caduta del muro di Berlino e gli anni 2000 (la svolta del millennio) c’è stato un dibattito molto acceso, per cui non si poteva dire che la DDR fosse una dittatura. Non era vera. La dittatura effettivamente è stata solo quella nazista. Ad oggi invece non la si pensa così, Meler ha detto che la DDR è stata una dittatura. Grass l’aveva definita una dittatura comoda: chi si adeguava, poi così male non stava. Dal punto di vista sociale, pur nella mancanza di libertà, alla fine ci sono stati tanti piccoli vantaggi che invece a ovest non c’erano. Per esempio: Questione femminile→ le donne avevano un certo grado di emancipazione rispetto all’ovest che aveva reso la DDR all’avanguardia. Primo congedo di maternità è arrivato nella DDR. Le donne lavoravano quasi tutte nella DDR, non così all’ovest invece. All’ovest la chiesa aveva una funzione di educazione militare che però influenzava anche il pensiero. Chiesa all’est → si riuniva per fare un dibattito politico aperto, ma nascosto. La DDR ha avuto delle punte di avanguardia dal punto di vista sociale. Certamente, questi aspetti avrebbero dovuto essere presi ad esempio in occasione della riunificazione. Ex. i giovani potevano sposarsi molto presto e fare famiglia perché lo stato dava loro un alloggio pagato. Questo all’ovest non è mai esistito. C’erano delle situazioni molto favorevoli che permettevano nel piccolo di stare bene. Non si poteva però viaggiare: ogni spostamento era controllato, bisognava sempre dichiarare tutto. Durante gli anni 60’ e 70’ c’era una partecipazione molto forte alla vita pubblica, anche i giovani erano molto più engagés. Oggi invece assolutamente non è così. I giovani stessi si rendevano conto di non poter dire quello che pensavano, quindi un po’ di attrito si viene a creare. Punto di vista economico: Honecker ha dato vita a questa spirale del debito pubblico, e quindi la DDR si trova negli anni 80’ in una condizione di debito pubblico altissimo, con delle prospettive di sanarlo quasi nulle. Biermann rappresenta grande fattura tra intellettuali e potere. Honecker non si preoccupa molto ma in realtà questo pesa molto. Per poter essere competitivi, bisogna essere competitivi sul mercato estero, per poter esportare. Ma il mercato estero dispone di altre capacità e di altri mezzi, di grande specializzazione. In fondo l’Occidente è fondato su questo ed è il principio della democrazia. Lo sviluppo è fondato sulla selezione→ le cose buone sono fatte dai migliori. La DDR si ritrova a non poter e non voler investire sulle forze migliori perché è critica. Chi sa bene il fatto proprio fa delle richieste. Per poter fare questo, serve una politica fatta in questo modo. Tutti coloro che sono ai vertici di qualcosa hanno la capacità e anche i numeri giusti, per poter andare dal potere e dire che se adottano queste politiche, danneggia tizio, caio ecc (così funziona la democrazia). Questo sistema invece non si sviluppa nella DDR perché il potere non si può mai mettere in discussione. Ecco perché la produzione è a livello mediocre. Dal punto di vista economico la DDR ne risente. Alla DDR piace che dice sempre di sì, ma in una democrazia non può funzionare questo, bisogna anche mettere in discussione il governo e negoziare l’autorità. Negli anni 80’ nascono i Verdi nella BRD e c’è quindi un problema ambientalista alto, che riguarda l’europa, con il nucleare ecc. Ci sono degli argomenti che sono trasversali. Con gli anni 80’ il mondo inizia a cambiare. La frenesia che c’è oggi non c’è negli anni 80. Oggi abbiamo le 24 ore della giornata tutte riempite, questo negli anni 80 era comunque impensabile. Rispetto a oggi, però, la vita non era molto diversa. Gli anni 50-60-70 invece erano proprio il passato. Tema del pacifismo→ conferenza organizzata con fatica per non imporsi alla censura. Ragazzo che aveva iniziato una corrispondenza con Debrum e poi ha deciso di pubblicare lettere con questo tema. Tema che mai avrebbe potuto sfondare come argomento perché metteva in comunicazione occidente con oriente. La gente iniziava piano piano a riconoscersi come uguale. Con la caduta del muro, i tedeschi già si sentivano riuniti, da cose che andavano oltre la politica ed economia. La chiesa protestante rende possibili questi temi → è solo occasione che permette ai cittadini di riunirsi ed organizzarsi. perestroika che Honecker si rifiutava di fare, ma acquista già un altro significato, perché la riunificazione assumerà il nome di Wende. 8 novembre il Politbüro si dimette→ come si può rifondare in maniera democratica la DDR? Lo slogan diventa wir bleiben→ non ce ne andiamo via. Infatti, il giorno dopo viene aperto il confine. 9 novembre → apertura del muro. Con l'intento di arginare un po’ questo esodo dei cittadini, annuncia l’apertura della frontiera. Comunicazione fatta in conferenza stampa, quindi c’è un portavoce che annuncia che si è previsto di aprire i varchi lungo il muro per permettere l’incontro dei cittadini verso berlino ovest e uno dei giornalisti dice ‘’scusi, a partire da quando?’’ e il portavoce, preso un po’ alla sprovvista ‘’beh non so, adesso penso’’→ quindi una volta si seguivano le conferenze in diretta, e se l’annuncio è stato fatto tipo alle 20 di sera, già alle 21 c’era una folla di gente dal muro. E le guardie non potevano fare nulla perché non potevano sparare senza un comunicato speciale. E quindi il muro viene scavalcato. A questo punto, a ovest Il cancelliere è Kohl, cancellierato un po’ mediocre, non ha fatto niente di significativo, coglie la palla al balzo (occasione di passare alla storia come eroe, artefice della riunificazione), quindi acceleriamo tutte queste pratiche per far in modo che la Germania diventi una sotto il mio cancellierato. Dal punto di vista economico la Germania est è molto indietro rispetto alla Germania ovest, anche il cambio moneta per esempio. Quindi alla fine Kohl fa in modo che questa riunificazione avvenga in maniera serrata. Nella DDR si instaura un governo di coalizione che diventa pluripartitico. La SED viene sciolta, si ricostituisce come partito socialista, come la SPD (che c’era anche a ovest e che diventa interlocutore di questa riunificazione). Sia il 4 novembre, sia il 28 novembre, dopo l’apertura delle frontiere, gli intellettuali ad Alexanderplatz fanno discorsi ai cittadini e ricordano che aderire ai fattori socialisti è molto di più, significa aderire a una serie di valori. Gli intellettuali, che frequentavano scrittori anche occidentali, conoscevano poi le mancanze di libertà dell’ovest, ma comunque non ci facevano troppo caso (anche all’ovest c’erano delle mancanze di libertà). Alexanderplatz → a favore di una repubblica finalmente democratica. Kohl attira cittadini DDR e dice che la riunificazione sarà favorevole, terremo conto della vostra situazione e dal punto di vista sociale questo crea un po’ di scontenti. Tutti gli investitori vanno ad est perché costava meno. A Berlino un alloggio costava pochissimo per esempio. Coalizione di centro → partito democratico su base cristiana. 3 ottobre 1990 → data in cui si realizza la riunificazione, che non è un mettersi a tavolino a decidere, ma è che la DDR smette di essere DDR e viene inglobata nella struttura amministrativa e ideologica della BRD. Quindi cittadini formati per 40 anni a ideologia socialista, improvvisamente si ritrovano buttati in un mercato capitalista ecc e quindi da qui nascono i problemi e la letteratura ne parlerà ampiamente. Il termine ‘’Ostalgie’’ che deriva da ‘’Nostalgie’’ riflette questa nostalgia per l’Est. Stori de Pacifism Strettamente connessa ai testi monografici ed è anche un controcanto della storia tedesca→ è tutto intrecciato. Ecco perché la storia è importante. Vedi organigramma Pacifismo→ Pazifismus, preso dal latino, quindi è un Fremdwort, un internazionalismo. Con pacifismo si intende solo una parte del fenomeno, in realtà tutta la riflessione intorno alla pace, l'antimilitarismo non è una cosa del 1900. La guerra esiste da quando esiste l’uomo. Con il 1700 inizia l’epoca moderna in letteratura (in storia con il 1492→ scoperta America), quando la razionalità prende il sopravvento. Fino al 1900 non possiamo parlare veramente di pacifismo, proprio perché, essendo una parola straniera, la collochiamo addirittura dopo la Prima Guerra Mondiale. Il Begriff (concetto) tipicamente novecentesco dell’epoca contemporanea. Con il 1914 → avviene una cesura. Prima è il mondo di ieri poi inizia il mondo di oggi. Prima non si parlava di pacifismo perché gli internazionalismi riguardavano solo la filosofia, o la fede, non la politica. Pace non era una parola né filosofica, né legata alla fede. Prima si parla di movimento della pace → der Frieden (la pace)→ die Friedensbewegung. Movimento per la pace che nasce molto tempo prima, se ne parlava già nel 17 secolo con la guerra dei trent’anni. Tra le varie voci a livello europeo, parliamo di singole persone, sono persone appartenenti al clero. Kant→ trattato per la pace perpetua = Zum ewigen Frieden Kant espone una serie di riflessioni, come dice il titolo: pace perpetua. Con perpetuo Kant vuole porre attenzione che obiettivo per la pace non vuole essere un cessate il fuoco provvisorio tra una guerra e l’altra, ma impegno razionale dell’umanità di porre fine alla guerra. Questo dice Kant, sotto forma di dialogo. L’obiettivo è di raggiungere la pace e mantenerla. Quali sono gli accorgimenti per farlo, secondo Kant? Kant è convinto (si riflette in questo la sua aderenza ai principi illuministici) del fatto che la pace non è un’utopia, ma è qualcosa di possibile, la si può raggiungere, benché non nell’immediato. Questa pace perpetua viene ragionata in termini astratti. Come si fa a mantenerla per sempre? Ci ragiona e dice che questa pace perpetua è possibile. Un po’ come afferma Pascal, conviene credere in dio o non credere? Conviene credere perché se Dio esiste mi premia, se non esiste pazienza; se però io credo che non esista, e poi dio esiste, magari mi succede qualcosa di male. Per Kant la pace esiste, ma in un futuro lontano/astratto. E bisogna creare delle condizioni affinché sia possibile. Organo di arbitrato internazionale per mantenere la pace. Immanuel Kant nel 1795 scrive un trattato intitolato “per la pace perpetua” = “Zum ewigen Frieden” in cui espone una serie di riflessioni. Per lui l’obiettivo della pace non deve essere un cessate il fuoco provvisorio tra un guerra e l’altra, ma un impegno razionale dell’umanità di non aderire alla guerra. Bisogna raggiungere la pace e mantenerla. In quanto rappresentante dei principi illuministici, sostiene che sia possibile raggiungere la pace,ma non nell’immediato, in un futuro lontano. Le paci che portano a un armistizio sono contingenti, mentre la pace perpetua citata nel titolo è possibile → suggerimento della creazione di un organo di arbitrato internazionale, la Società delle Nazioni Guerra e pacifismo: date storiche e Premi Nobel La Germania vinse in totale 6 premi nobel per la pace, che possono essere comparati ai vari periodi di guerre tra il XIX e XX secolo: 1870-71, Guerra franco-tedesca → il 1800 non fu un secolo di pace, ci furono guerre ma non ancora moderne 1905 → Bertha von Suttner (austriaca) riceve il Premio Nobel per la pace perché lavora come segretaria per Alfred Nobel, inventore della dinamite. Lei, già pacifista, rimane scioccata da questo uomo super esigente ma che ha inventato la dinamite. Perciò lo convince a cambiare idea e lui inventa un premio per le persone che si fossero distinte per attività umanitarie, che andavano sotto il nome di pace. Lui si convince a attuare il premio grazie all’abile capacità oratoria di Bertha, che sarà la prima a vincere quello per la pace 1911 → Tobias Asser (francese) e Alfred Fried (austriaco e amico di Bertha von Suttner, fondano insieme una rivista chiamata “giù le armi”, porta avanti il testamento intellettuale di BvS anche se con alcune differenze) vincono il premio nobel per la pace. 1914-1918→ Prima guerra Mondiale 1919-1933 → Repubblica di Weimar 1926 → Aristide Briand e Gustav Stresemann vincono il premio Nobel per la pace. Vengono premiati proprio negli anni in cui si doveva consolidare la repubblica 1927 → Ferdinand Buisson e Ludwig Quidde vincono il Nobel per la pace. Quidde fonda e diventa presidente della Società Tedesca per la pace. All’AIA ci sono due conferenze importanti che cercano di raggiungere l’idea del tribunale internazionale dove dovrebbe aver luogo l’arbitrato internazionale 1933 → Presa di potere di Hitler 1935 → Carl von Ossietzky, giornalista culturale ebreo viene incarcerato per la sua attività di opposizione al nazismo e la Società tedesca per la pace cerca di difenderlo. Riceve il Nobel ma non riuscirà mai a riceverlo perché morirà in carcere → premio Nobel ha valenza politica collettiva 1939-1945 → Seconda guerra Mondiale ´50er -´80er Jahre → Guerra fredda 1971 → il cancelliere tedesco occidentaleWilly Brandt, in visita a Varsavia, si inginocchiò di fronte al monumento dedicato ai resistenti del ghetto di Varsavia. Ostpolitik → politica di normalizzazione dei rapporti con la Repubblica Democratica Tedesca e con gli altri paesi del blocco orientale. Bomba atomica scoppia in Giappone nel 1945. Corsa agli armamenti, disarmo, riarmo Dialettica (= tesi e antitesi) del Movimento pacifista borghese fino al 1914 La ragione illuminista abbiamo visto essere alla base dell’idea di pace borghese La guerra porta con sé delle conseguenze disastrose (inflazione, debito pubblico, pressione fiscale, mancanza di risorse) rispetto alle condizioni pacifiche: fino ad allora i signori/re pensavano solo ai loro obiettivi e non al benessere sociale → diventa difficile ignorare i sostenitori della pace, perché sostengono idee ragionevoli! (Bismarck, ad esempio, anche se non ne voleva sapere di pacifismo in quanto fa in modo che la Francia attacchi secondo la sua Realpolitik, sa che i pacifisti hanno ragione e li ascolta, WHILE Guglielmo II nel 1914 stacca il marco dalla convertibilità aurea per poter stampare più soldi, armare più facilmente il paese e ritrovarsi sommerso dai debiti negli anni ‘20). Sfortuna→ naturale disposizione della classe borghese ottocentesca alla guerra nazionale a causa del suo dinamismo economico e politico. La borghesia è predisposta al conflitto, perciò il Movimento Pacifista non è intrinsecamente naturale alla borghesia → è contraddittoria e sembra ipocrita → DIALETTICA! Il Movimento Pacifista possiede forme organizzative rudimentali rispetto al pacifismo organizzato che è quasi un’istituzione, stampa volantini da consegnare agli operai che possano lottare per determinati diritti e libertà, il Movimento Pacifista ha forme organizzative più elitarie ed è solamente discorsivo! In più si rivolge a chi governa, alla sfera intellettuale, non si preoccupa di ciò che sta sotto la classe borghese, dei gruppi sociali diversi, che gli operai siano sfruttati perché non sono suoi problemi → il MP pensa alla guerra soltanto come una guerra tra stati. Debolezza delle sue condizioni interne, che ostacolano. Forme di comunicazione→ congressi, stampa, trattati (essays) e riviste, corrispondenza a livello individuale (carteggio tra bvs e alfred nobel), vengono raggiunti obiettivi ma limitati a singole persone. Valore etico e culturale delle loro argomentazioni che si fonda sulla cultura umanistica (Humanität). Obiettivi del Movimento Pacifista borghese al 1914 ⤷ Critica delle decisioni in materia di politica estera ⤷ Smascherare la militarizzazione della società come un pericolo→ militarismo pensato come deterrente per il nemico ⤷ Orientamento della politica estera e interna allo status quo→ i rapporti tra classi sociali non vengono messi in discussione, la situazione deve rimanere così congelata ⤷ No messa in discussione radicale delle condizioni territoriali in Europa e del sistema sociale esistente ⤷ Politica collaborativa in contrasto rispetto alla politica individualista dei vari stati→ unione degli stati in una forma di collaborazione chiamata Internazionale pacifista ⤷ Nessun appello alle masse, il Movimento Pacifista si rivolge ai ceti medio-alti 01/03/23 Fautori del Movimento Pacifista tedesco Imprenditori autonomi, commercianti + Bildungsbürgertum→ medici, avvocati, farmacisti, alcuni insegnanti di scuola elementare e docenti universitari, accademici, alcuni scrittori e giornalisti. Altri sono interventisti fino al 1914, altri ambigui, come Herman Hesse, che era un pacifista ma non scendeva in campo in prima linea, la sua ricerca era più interiore MA in una sua opera fa anche vedere come possa nascere lo spirito non violento. La stampa da una parte è conservatrice, dall’altra è socialdemocratica ma è meno rappresentata, in quanto il pubblico operaio non era politicizzato→ questa stampa socialdemocratica e dichiaratamente pacifista trova poco riscontro. Il Movimento Pacifista è ancora molto discorsivo, si discute e si osserva da prospettive diverse, quindi è già molto democratico. 1915→ Congresso femminile dell’Aja (capitale che ospita conferenze della pace e vengono indetti i primi congressi femministi) con richieste ben più radicali dei congressi pacifisti, ex. controllo della politica estera da parte del parlamento, fallimento della politica «maschile» perché porta alla guerra inevitabilmente→ Bertha von Suttner capisce che è nelle donne che risiede la forza di portare avanti un’ideologia pacifista e avvia il discorso proto-femminista. In più controllo della politica estera da parte delle donne: vorrebbero occuparsi anche delle relazioni internazionali. Ai fautori del Movimento Pacifista era solo richiesto di aderire, ma senza essere un impegno operativo. Ai singoli membri non era richiesto alcun impegno personale nella pratica quotidiana. Dal punto di vista narrativo, la forma del romanzo si diffonde molto perché le argomentazioni in narrativa sono meno potenti, mentre i suoi saggi, in cui l’argomentazione è il cavallo di battaglia, acquistano meno popolarità. Il pacifismo di Bertha von Suttner si chiama PACIFISMO ETICO perché si appella a concetti talmente ovvi come la bontà e validità della pace, che non vengono considerate argomentazioni valide → Giù le armi, saggio pubblicato nel 1912 he non riscuote molto successo. Detrattori (Kämpfer gegen) del Movimento Pacifista Le Chiese e gli ecclesiastici non sostengono il movimento della pace perché dopo il Kulturkampf di Bismarck gli ecclesiastici iniziano a sostenere il governo: se il governo è minimalista anche il clero sta dalla parte del governo. Anche gli insegnanti del liceo sono raramente pacifisti, sono patriottici e la maggior parte dei giovani liceali deve ubbidire alla leva obbligatoria. Così come alcuni professori universitari perché il Movimento Pacifista è privo di fondamenti teorici, di metodologia, e di adeguata argomentazione, mentre il sapere universitario si fonda sul sapere deducibile, documentabile, logico, secondo il metodo scientifico Fasce contadine e agricoltori, già poco inclini al pacifismo, in quanto sono abituati a difendere la propria terra. Anche gli antisemiti sono contrari alla pace, favorevoli al militarismo → perché in un contesto già antisemita ma non così tanto aggressivo come nel Terzo Reich, parte del Bildungsbürgertum accoglieva moltissimi ebrei molto colti I partiti (tranne liberali di sinistra), compresa la SPD sostengono che la pace sia raggiungibile e possibile solo sconfiggendo il capitalismo. Metodi indiretti per il raggiungimento della pace Punto di vista ancora vecchio: i metodi che il Movimento Pacifista ha di mantenere la pace sono validi, percorribili MA la pace si raggiungerà in un futuro lontano e non immediato + visione semplicistica del Movimento Pacifista, ragion per cui i docenti universitari pretendono un ragionamento più logico. METODI INDIRETTI METODI DIRETTI = Ottenimento della pace attraverso il ricorso al diritto Educazione Fondazione di un tribunale internazionale di pace per la risoluzione dei nascenti conflitti tra stati Riforme del sistema scolastico Ricorso all’istituto dell'arbitrato internazionale Istruzione popolare al servizio della pace - istruire le masse prima di coinvolgere nel discorso pacifista Diminuzione del ruolo del militarismo come forza politica interna Abolizione della schiavitù - c’è ancora la servitù della gleba bleah Diritto di voto alle donne Miglioramento delle condizioni di vita Nonostante il Movimento Pacifista ragioni su questi aspetti e volesse una federazione di stati, si arrivò alla nascita degli stati nazionali, con il disappunto dei fautori del Movimento Pacifista. L’atteggiamento non violento esisteva in passato (Gandhi?), però nel XIX e XX secolo non è proponibile e pensabile come modello: non si può creare uno stato neutrale militarmente se gli altri attorno a lui sono armati fino ai denti. Ideologia dei detrattori Il Pacifismo era percepito come "occidentale" e non-tedesco, come un prodotto della Zivilisation→ civiltà tecnica di importazione francese, democratica → assenza di «radici» del Pacifismo. Già con Bismarck e prima che la Germania fosse unita, si era creata un’immagine del nemico comune (anche se poi la Francia aveva dichiarato guerra per prima alla germania), che confliggeva con l’idea di Verständigung che il Movimento Pacifista cercava di diffondere→ L'internazionalità del Pacifismo, in particolare il suo legame con F. e la GB, contrasta con l'immagine tradizionale del «nemico» tedesco, causando un vuoto ideologico. Nella contrapposizione tra pacifismo e nemico, si crea confusione per far in modo di confondere le idee e riuscire ad accaparrarsi il consenso tutto in blocco. Siamo nell’epoca della decadenza descritta da Nietzsche, che si pensava fosse necessaria. L’idea di fine e decadimento è diffusa e si pensa che si debba reagire in qualche modo: i pacifisti vengono incolpati di ammorbare la società rendendola debole → idea che il militarismo crei persone più forti e il pacifismo porti al tramonto della società tedesca. [ Oswald Spengler nel 1990 scrive “Tramonto dell’occidente” - “Abendland”, con sottotesto negativo e di decadenza e di declino ] Movimento pacifista VS Pacifismo Movimento Pacifista→ basato sull’entusiasmo dei singoli, PACIFISMO, che si basa su criteri molto più stringenti + è qualcosa di nuovo, una parola straniera che deriva dal latino e che mostra il suo carattere internazionale, cosa che va in conflitto con i valori dei vari stati nazionali, in primis con la Germania. Ci ricordiamo che tutto ciò che veniva dall’estero era bollato con il termine "Zivilisation" e destava sospetti. Nasce come Schimpfwort, aggettivo denigratorio per definire il gruppo del movimento per la pace. 1901→ il termine “Pazifismus” compare nella stampa per la prima volta, grazie alla menzione della TagesZeitung di Bruxelles Indépendance Belge. È un movimento organizzato e basato su delle teorie. A differenza del Movimento Pacifista, più astratto che concreto, il pacifismo è più radicale→ prevede schieramenti e impegno e si prefissa obiettivi precisi: raggiungere forme di accordo e collaborazione internazionali (Verständigung) + includere le masse per ampliare la propria base di consenso. Mentre il Movimento Pacifista non era preso più di tanto in considerazione, il pacifismo ha una altro impatto e inizia a subire forme di repressione perché: 1. Aggancio con le masse diventa pericoloso 2. Indebolisce il potenziale aggressivo e l’odio verso il nemico comune Verranno attuate misure di censura delle pubblicazioni fasciste, cosa che solitamente per il Movimento Pacifista non succedeva perché le loro pubblicazioni non facevano troppa leva. Ovviamente il Pacifismo non riesce a fermare l’inizio della guerra. Molti fuggono in Svizzera o nei Paesi Bassi (anche il dadaismo nasce a Zurigo, perché erano quasi tutti artisti esuli e pacifisti). Sostengono la democrazia e contrari al militarismo tedesco (condividendo gli obiettivi delle potenze vincitrici). Con la fine della guerra e l’avvento della Repubblica di Weimar (tutta la polemica sulla guerra aumenta con il trattato di Versailles → l’elite culturale e il paese si divide nelle due posizioni: politica di rifiuto o accettazione delle clausole), il Pacifismo assorbe il Movimento Pacifista, che ormai faceva parte di un’altra epoca. Pacifismo organizzato tra le due guerre Il pacifismo si organizza, niente è più lasciato al caso e si adegua ai nuovi tempi. Partecipa alla discussione sulle cause della guerra e di Erfüllungspolitik (demilitarizzazione) /Verzichtspolitik (perdita di sovranità e autorevolezza democratica) → agli occhi dei militaristi il Pacifismo e la democrazia (adesione volontaria e consapevole) sembrano deboli, sembra non abbiano capacità di esporre le proprie idee. Il capro espiatorio delle destre è il pacifismo (di orientamento di sinistra), che distrugge la Germania Nuovi sostenitori → oltre a raccogliere consensi tra gli intellettuali (scrittori , giornalisti) il pacifismo si apre alla classe piccolo-borghese, spaventata dalla guerra e dalle sue conseguenze (cfr. Neue Sachlichkeit, corrente artistica e letteraria molto ampia + letteratura pacifista) → disaccordi tra la politica di pace borghese-argomentativa e quella piccolo-borghese-sovversiva Nuovi organi → oltre alla DFG, il Bund Neues Vaterland (BNV), nato nel 1914 per ripensare il concetto di stato nazionale fondato sulla Verständigung (accordo) con gli stati esteri, diventa la „Lega per i diritti umani“ → giustizia sociale, idea più ampia di una giustizia che riguardi la popolazione, l’umanità. 1922→ viene fondato il Deutsches Friedenskartell (DFK), con il compito giuridico di coordinare le varie associazioni per la pace (ca. 20) evitando la loro dispersione. Impatto concreto sulla realtà, bisogno di controllo e organizzazione. Divisione del pacifismo organizzato Primo orientamento→ L. Quidde e Deutsche Friedensgesellschaft - posizioni MODERATE sul mantenimento della pace - mantenimento della pace + rinuncia alla violenza - vogliono la fondazione della società delle nazioni - idea di democrazia ancora di tipo individualistico, borghese-liberale, associativa, che tuteli le minoranze Secondo orientamento→ Deutsches Friedenskartell (Deutsches FriedensKartell, DFK) - non è sufficiente non avere più un esercito, bisogna rifiutarsi di prestare servizio militare - uso dello sciopero come arma democratica per manifestare il proprio dissenso - ideale di democrazia di tipo egualitario-giacobino → intende la democrazia associativa come un principio di maggioranza formale, obbligando le minoranze ad adeguarsi alla maggioranza Contributi concreti del pacifismo organizzato Viene rafforzato con la Deutsche Friedensgesellschaft (DFG) e con la Società delle Nazioni (-r Völkerbund). Ripresa della Völkerverständigung, la politica di dialogo tra nazioni (es. F, PL) → lotta contro i pregiudizi nazionali, il «nemico straniero», l’odio tra i popoli. Personalità che vincono il Nobel: 1926 → Stresemann, 1927 → L. Quidde. Creazione di 4 riviste: «Das andere Deutschland», «Die Menschheit», «Die FriedensWarte» e «Deutsche Zukunft» → MA prevedono abbonamento obbligatorio per i membri come fonte di finanziamento delle attività della DFG (quello che era il problema del Movimento P con Bertha von Suttner = una cassa propria) Crisi del pacifismo organizzato 1925→ elezione di Hindenburg come presidente, l’orientamento della politica si sposta a destra, cosa che porta tensioni e crisi l’equilibrio politico. Segretamente la Germania rinizia ad essere armata, nonostante la demilitarizzazione decisa con il trattato di versailles 1929→ si acuisce la crisi economica e le due posizioni di radicali e moderati entrano in collisione + scioglimento del DFK, sostituito nel 1931 e 1932 da un comitato per il disarmo. 1932→ nasce la Società tedesca per la pace, sostenuta da Thomas Mann. 30/01/1933→ Hitler è nominato Cancelliere da Hindenburg. La sua avversione contro il pacifismo era stata manifestata già nel Mein Kampf (1924) → Pacifismo associato all’ebraismo e alla democrazia, alla sconfitta della Germania nel 1918 e alla rivoluzione di novembre. Il concetto di colpa e vergogna non legata a un evento storico in particolare, ma la strategia di Hitler di proporre argomenti ancora vecchi funziona: incolpa gli ebrei di essere parassiti, i pacifisti di aver fatto crollare l’impero tedesco, ecc… I pacifisti sottovalutano Hitler, anche lui faceva parte di quella che Hannah Arendt ha definito la “banalità del male” + inadeguatezza dell'analisi del fascismo e della sua variante tedesca, il nazismo. Hitler riesce a mettere in atto, indisturbato, la sua missione di pulizia. Persecuzione e annientamento dei pacifisti con arresti, internamenti nei Konzentrationslagern, istigazioni al suicidio, esilio. Società pacifiste in Europa dal 1800 1. Londra, 1816 → London Peace Society 2. Parigi, 1821 → “Société de la Morale Chrétienne” (Paris): a favore della pace e altri scopi umanitari Era il centro dell‘opposizione liberale contro la restaurazione della monarchia borbonica (nel 1840 divenne “Comité de la Paix”) 3. Genf, 1830 → “Société de la Paix”, i cui scopi sono l‘abolizione della pena di morte, sostituzione degli eserciti permanenti con milizie, arbitrariato e l‘educazione die popoli alla consapevolezza di guerra e pace e delle loro conseguenze 4. Königsberg, 1850 (paese di Kant) → Königsberger Friedensgesellschaft segnata dallo spirito cosmopolita di Kant e contro quel patriottismo che si esprimeva nel disprezzo per gli altri popoli. Il legame con la classe operaia portò a riflettere sulla "malattia borghese": lo sfruttamento delle masse lavoratrici, che impedisce uno stato di pace generale e duraturo → A causa delle argomentazioni pacifiste, dell’impianto laico e dell’agitazione socialista fu vietata 5. Frankfurt, 1886 → „Frankfurter Friedensverein“, intorno alla „Frankfurter Zeitung“: liberali di sinistra cui la polizia vieta una partecipazione politica engagé 06/03/2023 Beth Vo Sune Bertha Von Suttner era una giornalista culturale. In base a questi scritti tutta la sua ricerca è arrivata a formulare e riassumere il suo contributo al movimento pacifista. 9 giugno 1843→ nasce a Praga Bertha Sophia Felicita Contessa von Kinski e riceve l'educazione tipica delle ragazze della nobiltà austriaca 1873 → Decaduta la sua famiglia per debiti, diventa promotrice del Barone Arthur Gundaccar v. Suttner 1876 → Allontanata dalla famiglia del barone per le loro liaisons, Bertha diventa segretaria personale di Alfred Nobel a Parigi 1876 → sposa di nascosto il barone e insieme si trasferiscono per 9 anni nel Caucaso 1877→ inizia l'attività di scrittrice, dapprima di articoli per giornali tedeschi, poi dagli anni 80’ di romanzi 1885→ riconciliazione con la famiglia del marito e ritorno in Austria. Matura le idee pacifiste e diventa attivista. 1896→ Muore Alfred Nobel. Istituzione del premio testamentario per fisica, chimica, medicina, letteratura e pace 1902 → muore il marito 1905→ Riceve come prima donna il premio Nobel per la pace 1906-1912 → Inizia una serie di conferenze in Europa e in America 21 giugno 1914→ muore per un tumore allo stomaco Opere e attività 1888→ Das Maschinenzeitalter 1889→ Giù le armi! 1892→ fonda la Österreichische Gesellschaft der Friedensfreunde 1892→ fonda con Fried la DFG e cura con lui la rivista Die Waffen nieder! 1909→ Rüstung und Überrüstung 1913→ adattamento cinematografico di Giù le armi! 1892-1900 und 1907-1914→ Randglossen zur Zeitgeschichte Pensiero pacifista Convinta che fosse compito e funzione dello Stato raggiungere e mantenere la pace Concezione elitaria→ la pace dipende da chi detiene il potere Fede nella propaganda illuministica e nella forza decisionale individuale Rappresenta una voce personale, “etica” nel pacifismo tedesco → pacifismo etico Benché borghese-liberale, simpatizza con la SPD e definisce la miseria la vergogna della Zivilisation. Fautrice dell’internazionalismo, dal quale auspica l'eliminazione del militarismo di matrice nazionale e confessionale. Rappresentante più famosa del Movimento Pacifista tedesco. Enorme successo del suo romanzo Die Waffen nieder! (Giù le armi!, 1889) Nessun modello teorico nuovo, bensì compendio delle tendenze culturali del suo tempo, che hanno aperto nuove strade al movimento pacifista. Non interpreta in modo causale il rapporto tra Stato, guerra e economia, smascherando il pensiero teleologico di fondo (p. 31) Vuole scuotere le coscienze e eliminare la guerra mediante la ragione e la morale. Convinse Alfred Nobel (inventore della dinamite!) della necessità di destinare un premio ai singoli pacifisti, alle istituzioni e agli uomini di stato maggiormente attivi nella lotta per la pace. Veicolo del suo messaggio di pace sono conferenze e articoli in giornali e riviste Si appella ai sentimenti Matrice femminista→ vuole coinvolgere le donne nel discorso sulla pace. Pacifismo Etico Si fonda su ottimismo e fede nel progresso (Fortschrittsoptimismus). Suoi modelli → Darwin, Herbert Spencer, Henry Thomas Buckle, History of Civilisation in England (e. 1857-61; dt. 1862), Gesù Cristo e il Nuovo Testamento, Lev Tolstoj L’umanità è in un continuo processo di perfezionamento, anche morale, verso la “nobiltà” dell'animo e dello spirito. Concezione armonica del mondo dove regnano felicità privata, giustizia sociale e politica, ragione e pace. Gli scritti 2 idee di fondo: ⤷ Contro il motto si vis pacem para bellum ⤷ Perorazione a favore della nascita dell´arbitrato internazionale (pacifismo giuridico, fondato su logica maschile) Contro la propaganda bellicista della stampa Contro la follia degli armamenti Riflessione sul ruolo potenzialmente distruttivo di scienza e tecnica Originalità del suo pensiero: ⤷ Riconosce che la politica bellicista è frutto di una mentalità precisa, non di fatalismo o di «natura» umana, ⤷ Le donne e l´impegno femminista sono la futura istanza foriera di pace, ⤷ Bellicismo e pacifismo sono due sistemi contrapposti, con principi informatori e modelli divergenti, ⤷ Concetti come gloria, onore, eroismo non sono riferibili esclusivamente alla guerra, ⤷ Anticipa vari autori del pensiero pacifista successivo Giù le armi! Predilige la forma narrativa anziché saggistica per veicolare il suo pensiero di pace Genere → autobiografia fittizia, narrazione in prima persona, con aggiunta di lettere (alcune delle quali storiche), diari, glosse e documenti. Tempo e luogo della narrazione → 1857-1889; Vienna, la Bassa Austria, il fronte boemo, Parigi Personaggi: Baronessa Martha Tilling→ nata contessa Althaus, già vedova del conte Dotzki, Rudolph→ io narrante, figlio di Martha e Arno Dotzki; Tenente colonnello Friedrich Barone Tilling→ secondo marito di Martha; Sylvia→ figlia di Martha e del barone; Padre di Martha; Otto→ fratello di Marta; Sorelle di Marta e rispettivi fidanzati Trama: La diciottenne Martha, vedova del conte Dotzki, morto nella guerra tra Austria e Italia del 1859, nella battaglia di Magenta tiene un diario diviso in “quaderni rossi” dove annota le informazioni sulla guerra, e i “quaderni blu”, con annotazioni sul MP. Dopo vari anni di vedovanza, conosce e sposa il barone Tilling, il quale pur essendo un ufficiale, condivide le sue idee di pace. Il contesto familiare di Martha rivela non solo incomprensione, ma spesso anche aperta ostilità verso il suo pensiero. Chiamato a combattere dapprima nella guerra del 1864 tra Prussia e Danimarca, poi nel 1866 tra Prussia e Austria, Il barone documenta in alcune lettere inviate alla moglie l'orrore dei campi di battaglia. Sopraggiunto il silenzio, Martha decide nel 1866 di andare di persona al fronte a cercare il marito. Lì diventa testimone della disumanità della guerra, avversa alla dignità umana. Con l'armistizio cessa sì la guerra, ma non le sue conseguenze: un'epidemia di colera uccide uno per uno i suoi fratelli. Con la nuova era di pace inizia per Martha e il barone una nuova vita: Tilling si ritira dalla vita militare e diventa un attivista del movimento pacifista. Allo scoppio della guerra franco-tedesca nel 1870, Tilling è sorpreso a Parigi e, ritenuto dai francesi una spia, viene giustiziato. Argomentazioni di Bertha von Suttner, pag. 75-76 Se tutti abbiamo gli armamenti, la vittoria si calcola secondo quanti ne abbiamo rispetto agli altri a tavolino→ metodo logico-matematico, razionale-illuminista e sportivo, la guerra sembra una competizione di valore sportivo. Gli schieramenti possono possedere la stessa quantità di armamenti dello stesso tipo il tipo di scontro è sempre lo stesso, ma nella guerra questo non funziona, perché le proporzioni sono più ampie, dipende quante persone ferisco. → calcolo matematico così semplice. Progresso scientifico e tecnico (Positivismo, con obiettivi economici e di benessere momentaneo e individuale) ha sostituito progresso illuministico, che perseguiva il raggiungimento della felicità L’intero sistema della guerra, così come l’esistenza, è un gioco. Cerca di capire le regole del gioco per farle saltare. Fino a quel momento la guerra era dominio del territorio, ma già il dominio del mare era un concetto illusorio, per cui anche quello dell’aria. Le regole del gioco bellico si fondano su presupposti ben precisi. Regole del gioco: trasferire i vecchi metodi nella nuova modalità di guerra? → Assurdità della guerra aerea paragonata alla partita a scacchi: la guerra aerea non farebbe altro che rovinare un gioco che si sta già giocando e che piace a entrambi le parti. Questo tipo di argomentazione non segue un argomentazione tecnico-scientifica perché lei non la possiede, la sua è divulgativa. Decadenza delle civiltà vs. «esplosione» della civiltà europea→ Bertha von Suttner mette in relazione l’introduzione del combattimento aereo come una forma concreta di decadenza che semina la morte. Se l’umanità aveva tutte le possibilità per impedire la guerra con l’impiego degli aerei e ordigni sempre più potenti, di sicuro non l’ha usata. L’umanità tra 1800 e 1900 è un’umanità, una società europeizzata decadente che pensa e agisce in modo decadente. Bertha von Suttner vede l’europa come paese unico, una compagine unica di esseri umani→ ragiona secondo il movimento per la pace, che è internazionale. Pag. 87 Conseguenze pratiche delle guerre e ruolo della stampa→ le sue argomentazioni espongono problemi che nessuno prende in considerazione perché espongono troppo la guerra. Bisognerebbe ragionare sulle conseguenze della guerra prima di iniziarne una: nuove tasse, inflazione, nuova corsa agli armamenti. Chi è che dovrebbe informare sulle conseguenze delle guerre? La stampa, ma è spaccata in due. Una parte è filo-governativa e scrive soltanto degli interessi delle classi borghesi, e l’altra socialdemocratica, che parla a favore delle fasce più deboli che ci rimettono di più e patiscono di più tutte le conseguenze sopra citate. Nascita della Fantascienza Negli anni in cui viene inventato l'aeroplano nascono anche altre forme narrative che immaginano un futuro dominato dalla tecnologia, come la Herbert George Wells → The War in the Air (1908) Bertha von Suttner riprende uno stralcio, in cui immagina che Wells sia un veterano che racconta al figlio Teddy la sua esperienza→ bombardamento della città di NY, con descrizione apocalittica da fine del mondo. La guerra si svolge nei cieli, ma per combattere quella guerra là servono tutte le forze di chi sta in terra. Il denaro scomparve, le industrie ebbero fine e l’economia crollò, un improvviso e universale arresto della circolazione. Poiché ci fu il crollo del credito, le aeronavi orientali si abbatterono sull’America → guerra mondiale. Wells vede nella guerra nel cielo il contrappunto ideale e totale interruzione della finanza. Interrompendosi la finanza, anche l’economia si arresta. Se si ferma il ciclo economico-finanziario, si ferma tutto e da lì nasce l’inflazione ecc. La guerra non cessò, emersero tutti i mali del mondo generati dalla disperazione. Il benessere del mondo scoppiò come vesciche→ la guerra causa l’arresto di tutto un altro meccanismo che permette all'umanità di vivere Pag. 71 Previsione corretta per una scienza corretta ≠ Realpolitik→ Per prevedere l’andamento di una guerra NON bisogna usare la strategia della Realpolitik perché non è capace a prender in considerazione l’astratto, le conseguenze non concrete. Per gli strateghi militari è utile fare una guerra anche solo per poter capire quale sia la portata della guerra stessa→ non ragiona su basi scientifiche ma mette le premesse per il metodo scientifico: se la previsione è corretta anche il criterio che si usa è corretta e anche la tesi. Dato che nessuno scienziato segue questo procedimento, significa che la guerra non ha presupposti scientifici Impiego pacifista dell’aereo, pag. 97 L'aeroplano come strumento di pace→ l’umanità è a un punto di svolta della sua storia. Ancora durante tutto il 1800 la guerra ha ancora un’origine feudale (feudalesimo = rapporto di sudditanza tra signore e servi): un padrone vuole ampliare la propria terra (Blut und Boden). Con lo scoppio della prima guerra mondiale la guerra cambia, diventa tecnologica e c’è la messa in campo di una serie di interessi economici e capitali che fanno capo a tutta una serie di persone che sono gli imprenditori borghesi → it becomes a matter of capitalism Ci fu qualche tentativo di utilizzo dell’aereo per scopi pacifici, ma in controtendenza rispetto all’idea comune patriottica. Il militarismo fa leva sull’emotività delle classi e si argomenta prendendo come spunto questioni reali, anche se sappiamo che l’emotività è anche utile per raggiungere fini alti, ma Bertha von Suttner ragiona in modo illuministico, secondo cui, per raggiungere obiettivi etici e morali bisogna avere razionalità. I militaristi bloccano questo appello parigino facendo la loro propaganda. Appello e contro-propaganda, pag. 101 I primi pacifisti invocano un Ministero della Civiltà e del Progresso. Bertha von Suttner scrive lei stessa un appello, che è anche una forma di contropropaganda, Memorandum contro l’utilizzo di aeronavi armati, firmato anche da altri 300 nomi illustri. Oltre ad affermare che la guerra ha sempre una pesante ricadute sull’economia (sempre con argomentazioni etiche, economiche, spreco, offerta-domanda) ed è uno spreco di risorse, sollecita il senso di responsabilità dei governi e dei singoli individui A quelli che dicono di sfruttare lo sprono, la spinta della guerra per migliorare da un punto di vista aereo, risponde con un principio economico: là dove c’è la domanda, c’è anche l’offerta, producete l’aereo per scopi pacifici, poi vedrete che qualcuno lo userà→ la sua abilità argomentativa è migliorata dal romanzo, in cui si rivolge solamente alle donne, qui potrebbe essere presa in considerazione dai politici, questo è un appello ai vertici di un paese A quelli che dicono che pensano solo al momento presente della storia di una nazione, Bertha von Suttner ricorda il senso di responsabilità di chi comanda, deve rendere conto a qualcuno in una posizione subalterna. Finora la ragione è stata inascoltata. Ribadisce il concetto di importanza della cultura. Non bisogna lasciare aumentare l’escalation bellica perché insieme potrebbe esplodere l’intera cultura, che è stata coltivata nel corso dei secoli. Il rimedio è che le potenze debbano concludere un accordo, applicare una norma di diritto internazionale (Verständigung) che proibisca il lancio di bombe da dirigibili aerei. Bertha von Suttner evidenzia come il consenso non si realizzi per una consonanza di idee e armonie di pensiero ma soltanto perché un concetto viene ripetuto tante volte e ne abbiamo preso coscienza. Il padre, primo racconto Il padre ha fatto molti sacrifici per il figlio nato nel 1984 e per un ragazzo di quella generazione, la massima soddisfazione per un ragazzo non poteva che essere l'arruolamento nell'esercito e l’andare a combattere al fronte. Padre che fa il cameriere, inizia in media res, mentre sta lavorando e ragiona sul fatto che il suo lavoro è visto come poco importante, quindi spesso suscita "pena" in un certo senso. Ricorda di suo figlio, di quanto l'hanno aspettato e come l'hanno allevato, nel 1914 parte in guerra ma suo padre riceve la notizia che "è caduto sul campo dell'onore", Franz fa leva sul fatto che le vittime non sono solo quelle sui campi di battaglia, ma anche chi rimane a casa. Il padre si chiede cosa sia questo campo dell'onore e dice che nulla ormai ha più senso perché per tutti coloro che gli rimarranno dovrà aggrapparsi al ricordo del figlio e anche tutto ciò che aveva risparmiato per lui era vano, gli rimane solo più da rassegnarsi. Gli viene anche da sentirsi in colpa guardando le armi giocattolo del figlio, ai ragazzi e ai bimbi veniva insegnata l'arte della guerra. 13-03-2023 Leonhar Fran I pacifisti rivoluzionari (PR) Forma semiaperta, il lettore ci mette del proprio quando legge e si confronta con il testo. I racconti seguono l’estetica dello Stationendrama, c’è una cornice costituita dal primo e ultimo racconto. Il primo ha un fil rouge che ritorna in ogni racconto e si chiude alla fine dell’ultimo. Frank scrive questa grossa novella nel 1916 quando è in Svizzera (fugge in esilio), ha un diverbio in occasione della chiamata alle armi. Lui era pacifista ma riceve la chiamata alle armi, si rifiuta di andare al fronte. Fugge a Zurigo, la Svizzera tedesca è un luogo dove si ritrovano molti pacifisti che hanno abbandonato la Germania e l’Austria perchè non vogliono aderire alla causa bellica, non vogliono combattere al fronte. Frank scrive questa novella e riesce a farla circolare clandestina, riesce a farla pubblicare in Germania solo alla fine della guerra. Leonard Frank è uno dei pacifisti rivoluzionari, un gruppo che nasce solo a partire dal 1926, quando Frank scrive L'uomo è buono questo gruppo non esiste, si lega a loro in seguito. Viene fondato da Kurt Hiller, gruppo di rappresentanti di un pacifismo di sinistra prevalentemente intorno alla rivista Die Weltbühne, diretta da Carl von Ossietzky. A differenza dei pacifisti moderati che facevano il servizio militare, i pacifisti di sinistra lo rifiutano. Discutevano nei loro incontri dell'obiezione di coscienza di massa organizzata (≠ pacifisti moderati) e della colpa della Germania per la prima guerra mondiale (≠ pacifisti radicali). Sono malvisti perchè nei primi anni di repubblica di Weimar la repubblica si divide tra chi accetta le colpe della Germania e chi le rifiuta. Nel 1926 Kurt Hiller fonda l'associazione PR, poiché la sua cerchia all'interno della DFG (carattere moderato, loro erano rivoluzionari) era isolata. Dopo la fondazione, il numero dei membri conta circa 100 unità. Si cerca di promuovere i cambiamenti sociali. Oltre a Kurt Hiller comprendeva intellettuali quali Ernst Toller, Kurt Tucholsky, Carl von Ossietzky, Helene Stöcker, Richard Huelsenbeck, Walther Mehring, Heinrich e Klaus Mann Essi avevano un engagement più o meno grande, rivolto soprattutto a promuovere mutamenti sociali. Nel 1929, dopo accese contestazioni (sull’uso della violenza), la maggioranza dei membri abbandona il gruppo, fino al 1933 quando il gruppo si scioglie sotto la pressione della propaganda nazionalsocialista. Priorità del programma PR Rifiuto della guerra, sia di aggressione che di difesa nazionale. Rifiuto delle misure di esecuzione e delle sanzioni imposte alla Germania dalla Società delle Nazioni, che dà delle pene pecuniarie alla Germania, il pacifista rivoluzionario non vuole un mediatore ma vuole agire direttamente. Contro la coscrizione e per il disarmo generale spontaneo dei popoli, l'abolizione di tutti gli eserciti, delle flotte belliche, sia navali che di aviazione. Vorrebbero che i popoli si rendessero conto di quanto è dannosa la guerra e che bisogna smettere di armarsi, solo con il disarmo bisogna arrivare al pacifismo. Richiesta di un'organizzazione giuridica sovranazionale, non coincidente con la Società delle Nazioni di Ginevra, per punire il capo dello Stato non i cittadini (la colpa della Germania si riversa sui singoli cittadini. Attribuzione della responsabilità penale di tutti gli stati che violano la pace nel mondo. Richiesta di engagement diretto e personale contro la guerra, un paese è in pace perché tutti i cittadini sono convinti che la pace sia un valore da difendere. Obiezione di coscienza al servizio militare e al lavoro nei settori dell'industria bellica, non è solo l’esercito a fare la guerra, servono le munizioni. I pacifisti rivoluzionari sono per lo sciopero nelle fabbriche in cui si producono armi per boicottare il sistema militarista. Lotta contro l'ordine sociale capitalista e impegno per la rivoluzione sociale. Nessuna esclusione della violenza e dei metodi violenti nel processo di pace, la violenza non si può escludere perchè le condizioni sono talmente pessime che non si può arrivare ad una modifica dei rapporti di potere tra le classi senza instaurare un regime violento. Anni 20’ come die goldene Zwanziger Jahre: nel 1923 c’è la prima grande crisi inflazionaria che getta molte persone sul lastrico, poi nel corso degli anni c’è una ripresa ma nel 1929 c’è un’altra crisi ancora più grande. Anni dorati non per tutti, solo gli altoborghesi industriali, gli intellettuali e alcuni aristocratici mantengono il loro prestigio. Il pacifismo organizzato e rivoluzionario fa molta presa sulle classi che ci hanno rimesso di più. Pag. 147-149 Basta solo amare ed ecco che un colpo non partirà più Non basta il disarmo, impedisce di fare la guerra ma non ne elimina la causa, se regna l'amore. Non possiamo mentire a noi stessi. Contrasto tra ciò che è collettivo(somma delle individualità) e individuale (frammentazione del collettivo). Solo colui che si sente colpevole può purificarsi dal peccato e amare di nuovo. Tutto l’espressionismo era pensato come un movimento che arrivava a purificare quella che era la cultura precedente. Nuovo mondo, nuovo uomo, nuovo modo di pensare soggetto a nuove leggi (perduto tutto…). L’espressionismo introduce anche il concetto del brutto nella letteratura, il bello era di maniera oramai, non si poteva cantare il bello in una condizione sociale e storica in cui non c’era nulla di bello (era una finzione non credibile). Nel 1918 Thomas Mann pubblica Le considerazioni di un Unpolitiker perchè stava litigando con il fratello, pacifista convinto. Heinrich Mann lascia la Germania per andare in Francia, condivide il progetto democratico della Francia contro l’oscurantismo culturale della Germania. Heinrich viene considerato uno scribacchino. Frank vuole restituire i valori alla letteratura, vuole fare in modo che il Litterat diventi un nuovo leader. Nel fare questo cerca di ripristinare il rapporto che si era rovinato tra la letteratura e la politica (che durerà fino alla DDR). Sebbene l’uomo è buono sia un'opera diretta alla massa, non è detto che sia priva di questi elementi. Il borghese è per lo status quo, non è progressista e non vuole cambiare le cose, se può prende esempio dall'aristocrazia. Frank era a Zurigo ed è entrato in contatto con i dadaisti, linguaggio affettato fatto di luoghi comuni e lui ne prende spunto. Tutta la propaganda bellica si fonda su quel linguaggio vuoto, stravolge le parole, il senso e la realtà delle cose. Processo lungo che si è compiuto in decenni e decenni. Frank non prende solo quelle espressioni per decostruirle, le analizza e cerca di capire cosa significano. Fa un altro lavoro: si concentra sulla psicologia per capire cosa si deve fare per far cambiare idea ad una persona. Bisogna non solo smontare la parola (linguisticamente), bisogna prendere un personaggio simbolico che mostra il percorso psicologico che la persona affronta per arrivare a rielaborare il suo modo di pensare. Frank utilizza anche un accorgimento che utilizzò anche Bertha von Suttner, fare ricorso all’emotività non per convincere il lettore (fuori dalla narrazione) ma di un’emotività che riguarda i personaggi colpiti nella loro emotività, scatta quando perdono una persona cara morta in guerra. Pag 142 Quando sua moglie…. Non si può fare nulla, la guerra è un cataclisma e bisogna rassegnarsi. Consapevolezza della colpa: perchè ho educato mio figlio a fare la guerra? Si è assassini anche solo spingendo qualcuno ad uccidere. Pag 144 E quando una madre L’uomo è buono E’ una raccolta di 5 racconti legati tra loro, scritti nel 1916, ma censurati e pubblicati in Svizzera nel 1917; in Germania circolano di nascosto Non narrano degli eventi bellici, ma dei loro effetti o delle reazioni suscitate in patria→ Costante della letteratura antibellicista. Il messaggio del libro è l'abolizione del militarismo e la vittoria della libertà e dell'amore. Presentazione di singoli destini. I protagonisti sono: ⤷ Un padre (pp. 139-151), ⤷ Una vedova di guerra (pp. 152-183), ⤷ Una madre (pp. 184-215), ⤷ Una coppia di amanti (pp. 216-228), ⤷ I mutilati di guerra (pp. 229-270) Subiscono una trasformazione del modo di pensare (topos espressionista) L'individuo è profondamente colpito dalla guerra per la perdita di un congiunto; attraverso un processo di rischiaramento di tipo razionale-illuminista avviene un cambiamento che porta alla lotta contro la guerra. Apoteosi finale della rivoluzione, cui confluiscono i racconti, con la certezza della nascita di un " mondo nuovo". La trasformazione avviene attraverso il confronto della vittima con il linguaggio retorico della guerra. Distruzione della semantica e retorica della legittimazione di Stato della guerra. Caratteri espressionisti I racconti sono incentrati ciascuno su un personaggio, noto al lettore solo come «funzione» Stile essenziale, diretto. Epigrafe all’inizio della novella Il Padre, pag. 139 → passo dal Vangelo (cfr. «Dio irato» di Trakl) la guerra scatena la punizione violenta. Accesso del «brutto» nella lirica/letteratura (belles lettres) corpo mutilato, sanguinolento, putrefatto; ospedale militare, obitorio, Immagini visionarie e oniriche (es. «Gli sposi») Nuovi sentimenti umani → rabbia, dolore (fisico e spirituale) , «urlo» come premessa per la nascita dell’Uomo nuovo speranza nel futuro 14-03-2023 pag. 150 Vogliono fare la pace Gli stessi cittadini tedeschi non si convincono che la pace sia la cosa più giusta, chi vuole essere militarista merita di finire male insieme alla compagine militarista. Tutti si uniscono e iniziano a gridare Pace. Vedova di guerra Racconto che riprende i temi della novella precedente. Vedova e madre → personaggi femminili che assumono un ruolo attivo (dal ruolo passivo di sostenitrici) di oppositrici. Due donne che riescono ad assumere un ruolo positivo in virtù della sofferenza a loro inflitta, una perde il marito e l’altra il figlio. La vedova viene a sapere che il marito è morto in campo di battaglia grazie a una lettera, cerca di immaginare come questo possa essere avvenuto Pag. 152-153-154-155 Decostruzione delle metafore→ fa lo stesso come hanno trovato la morte, ma una cosa che si trova la si vuole cercare, si cerca la morte? Si riflette sulla necessità di rassegnarsi, anche il cameriere ne parlava. Grazie a Dio, Perché grazie a Dio? Si sopporta il dolore perchè è condiviso, milioni di donne hanno perso i mariti o i figli. Mal comune mezzo gaudio. Hanno offerto in sacrificio i mariti sull’altare della patria, paragonato all’altare in Chiesa dove si prende la comunione. Esiste un altare della patria? Altare come reticolato di filo spinato a cui il marito è rimasto appeso, sensazioni personificate. La lastra di cemento che aveva irrigidito la sua posa e il suo comportamento si mosse e il dolore divampa, poi si rimise al suo posto. Il tentativo di Frank di mostrare come è difficile far cambiare idea/posizione a una persona, estremamente convinta di essere stata nel giusto per tutto questo tempo. Non basta argomentare, bisogna che capiti qualcosa che rompa la convinzione da dentro. Gli aveva cucito delle maglie e mentre le portava alla posta, immaginava che la maglia venisse scartata dall’uomo morto e venisse indossata, lei si rifugia nelle parole Ho sacrificato mio marito sull’altare della patria. Continua a pensare alla quotidianità, mentre entra nei negozi racconta del marito perso in guerra. Tutti le rispondono che non c’era nulla da fare, la compassione è debolezza, a tanti va così. Anche per cambiare idea sul militarismo occorre mettere in rapporto le esigenze individuali e collettive. Lei ha perso la sua felicità individuale (il marito), ma il fatto che la sua nazione vinca la aiuta a superare il dolore. Appare il cameriere dalla piattaforma del tram che fa acquisire consapevolezza al lettore e ai personaggi che stanno vivendo la guerra non da protagonisti lontano dal fronte (che la sostengono con il loro consenso). I soldati non erano a conoscenza delle dinamiche di potere, sapevano solo che le cose erano molto diverse da come se le immaginavano al fronte. Il cameriere aizza i viaggiatori del tram per farli sollevare contro la guerra. Il vecchietto che difende l’idea di militarismo (i tedeschi avevano ucciso tanti stranieri, le nostre perdite sono minime). La morte è un concetto internazionale come la scienza. Perché la scienza è internazionale? Unione dei cervelli, anche l’arte lo è perchè i grandi artisti si sono formati viaggiando. Pag. 177 Un gruppo di vedove e madri rimase indietro titubante, negli occhi ancora le grandi domande. La vedova dell’agente di assicurazioni aveva, sul volto disfatto dal dolore, un incomprensibile splendore quando si avvicinò al cameriere che, spossato, nel crepuscolo, stava appoggiato al muro di una casa e ascoltava l’urlo fanatico delle vedove di guerra, che di lontano risuonava. → dopo la rielaborazione del suo lutto, non in termini critici, ma in termini analitici di linguaggio, riesce a capire che può realizzarsi una rinascita di un mondo nuovo, sa che questa perdita dolorosa l’ha aiutata a liberarsi di un fardello che le pesava. La madre è un racconto simile a questo. Ce lo leggiamo noi. Viene presentata una lettera che il figlio scrive per la madre, nella WWi la guerra era una realtà totalmente nuova, la guerra usa armi di distruzione di massa e nuove tecniche (ex. bombardamenti). Nuove tecnologie che non si erano mai viste. Tema del coraggio, fino a quel momento la guerra era uno sport, un torneo. Il valore e il coraggio si misuravano attraverso l’impiego del proprio valore fisico. Il figlio scrive la lettera ma non la spedisce, non immagina di dare un dolore così grande a sua madre, che lo pensa un eroe glorioso, un combattente. Non vuole deluderla nella sua idea che lui sia un eroe. Non le vuole raccontare della fame, delle bombe, dei morti, dei feriti. Non c’è alcun eroismo. Lui scrive la lettera per testimonianza, più che per condividere qualcosa con la madre. Il lettore la legge e mette a confronto il punto di vista della madre che si consola sapendo che il figlio è morto. La madre si unisce al corteo per la pace, contribuirà alla nascita di un mondo nuovo. 15-03-2023 Negli ultimi due racconti cambia il background, i caratteri dell’espressionismo sono tanti: Aspetto onirico→ il quarto racconto inizia con un qualcosa di verosimile, leggiamo cose che ci lasciano perplessi. Sogno rappresentato con una verosimiglianza che non è messa in discussione, molto forte e la diamo per scontata. Come quando nei film ci presentano i dinosauri e le persone che combattono contro i dinosauri, noi lo prendiamo per buono. Gli sposi→ persone che si devono sposare ma muoiono prima, gli sposi non sono necessariamente due che si scambiano le promesse ma sono un uomo e una donna che decidono di iniziare una vita insieme. La scena si svolge dentro un obitorio, con l’espressionismo il brutto inizia ad essere usato, c’è anche il brutto nella letteratura. Il cimitero era troppo romantico, l’obitorio è il posto del ribrezzo, in un obitorio nessuno ci vuole stare. Oltre al brutto l’espressionismo è la corrente letteraria che propugna l’uomo nuovo, un mondo nuovo. Gli sposi rappresentano un’umanità nuova. Questo avvocato sta dormendo, il giorno prima era stato al comizio della novella precedente. La polizia lo sveglia, teme che la polizia sia andata da lui perchè aveva preso le parti del cameriere al comizio. Invece, la polizia lo convoca chiedendogli di andare all’obitorio perchè c’è il cadavere di un suicida che aveva il suo biglietto da visita. Deve andare a riconoscere il cadavere. Vedono gente che sta aspettando, si chiedono che cosa aspettano. Pag. 217 Perchè uno è disposto a farsi uccidere per un ideale simbolico? Ma poi non è disposto a farlo per la libertà e per la rivoluzione. Dov’è l’idealismo di questo popolo? Fino al 1914 si parlava di idealismo tedesco finito con Hegel e Fichte, Bismarck aveva opposto all’idealismo tedesco la Realpolitik. Anche Guglielmo II era influenzato dall’idealismo. L’avvocato nota che il popolo tedesco è idealista, per lottare per una causa sbagliata, mentre per la causa giusta non lo è. Si chiede dov’è finito l’idealismo L’obitorio era dove l’idealismo si era manifestato nella maniera più tangibile possibile, nella forma di 20 suicidi che senza ribellarsi avevano abbandonato la realtà civile. Lo studio dell’obitorio era provvisto delle ultime conquiste dell’igiene, grandi vetrate, grandi ventilatori, grandi blocchi di ghiaccio che si scioglievano e tenevano freschi i cadaveri. Ordine, pulizia e igiene anche in mezzo ai morti, in contrapposizione alla putrefazione romantica. L’igiene nasce negli ultimi anni dell’Ottocento. Non c’era cattivo odore, c’era ordine scrupoloso disturbato da 5 suicidi per i quali non erano rimaste brande, giacevano sul pavimento. Qui ci sono quelli che si tolgono la vita, al fronte quelli a cui viene tolta la vita. Pag 219 La morte viene totalmente spogliata della sua spaventevolezza, una morte così è perfetta e desiderabile, integrabile all'interno del contesto quotidiano. L’avvocato riconosce un filosofo noto Si chiede il perchè dei suicidi, tanto li avrebbero chiamati. Per far andare avanti lo Stato c’è una logica, ognuno ha un posto e un lavoro, chi si suicida rompe le uova nel paniere. Ironia nel testo quando si parla delle novità che entrano anche nell’obitorio. Pag. 221 L’avvocato riflette su ciò che accade al fronte. L’avvocato esprime il pensiero di Frank sul fatto che prima o poi ci sarà una rivoluzione. Il custode studia anche, porta avanti una statistica dei tipi di morti dei suicidi berlinesi. C’è anche un soldato che si è sparato. Anche un obitorio così ben organizzato che categorizza i tipi di suicidi è forma di civiltà. Pag. 222-223 Si ragiona sulle conseguenze della guerra, dei suicidi delle nazioni belligeranti (non dei caduti al fronte). Abbiamo conquistato delle terre, ma a quale prezzo? Morti trattati come se fossero vivi, da un lato la morte non esiste come morte e viene trattata come se fosse vita. Non ci si arrende alla morte, in un sistema di propaganda non esiste perchè esistono solo le vittorie e gli sconfitti, i morti sono sempre gli altri (ironico e satirico, infatti viene presentato come un sogno). I morti non sono considerati morti, sono dei protestatari che si sono sottratti ai compiti imposti dall’alto, si sono tolti la vita per protesta. Alcuni dei suicidi, non quelli che si sono sparati, siamo sicuri che siano morti? E che non siano in coma? Venivano lasciati lì perché magari si svegliavano, ecco perchè era tutto pulito. L’avvocato vide il numero 6, uno si era svegliato. Qui la resurrezione è reale, qualcuno che si risveglia dalla morte e vive in maniera diversa. Il filosofo e la commessa si erano risvegliati, trasportati lì da un’ora. Erano seduti sui loro tavolacci. Non si conosce se stessi, incapacità di introspezione, ma quando non si conosce se stessi come si può conoscere chi si sposa? Il racconto così freddo e oggettivo non ha una happy ending, non c’è alcun lieto fine. Sono un uomo e una donna che in mezzo alla morte legati alla voglia di vivere e di iniziare una nuova vita e di spendersi per una nuova causa (la pace) decidono di fondare una nuova umanità (in senso simbolico) I mutilati di guerra La guerra ha lasciato due grosse realtà: ⤷ La morte che non ha più niente di eroico (dirette e indirette come i suicidi) ⤷ I feriti (tutti coloro che sono sopravvissuti sono diventati un problema). Essere feriti non era garanzia di sopravvivenza, per le ferite di arma da fuoco mancavano le competenze e gli strumenti per guarire (spesso morivano in pochi giorni o settimane). Spesso si dovevano amputare arti. L’ospedale dove il chirurgo opera i feriti di guerra si chiama La cucina del macellaio nelle retrovie. Leggendo capiamo che è un treno ospedale, i feriti non potevano essere tenuti al fronte, dovevano andare negli ospedali. Racconto onirico Apoteosi del brutto non sentimentale, nudo e crudo. Acido fenico → usato per igienizzare Lisoformio → igienizzante Anche il capitano medico che fa questo lavoro, apparentemente inumano, è come un impiegato statale che lavora secondo un ordine stabilito, alle sei la tinozza viene svuotata e si ricomincia il giorno dopo. 20-03-2023 Eric Mari Remarqu Remarque è uno scrittore di origini francesi, nasce a Osnabrück e ha origini francesi. Si scrive Remarque ma viene convertito in Remark. L’origine francese c’è ma è indietro. Aveva una nonna materna che si chiamava Bäumer, infatti il protagonista del libro si chiama così. Nel 1916 va a combattere sul fronte occidentale e nel giro di poco rimane ferito da una scheggia di granata. Viene ricoverato a Duisburg e adibito a lavori di concetto, si salva e non viene riportato al fronte ma nelle retrovie a fare lavoro di concetto legato all’ambiente militare. Viene richiamato al fronte nel novembre del 1918. A fine WWI la Germania è in condizioni critiche e manda al fronte più persone possibile. Dopo un paio di giorni al suo ritorno al fronte finisce la guerra. Lui continua a rimanere nell’esercito e viene congedato nel 1919. Insegna nella scuola e poi comincia a svolgere attività di redattore per vari giornali locali. Successivamente intraprende la carriera di scrittore. Nel 1921 cambia nome e prende il nome del nonno, diventando Erich. Prende poi il nome di Maria in onore a Rilke. I suoi primi lavori non hanno successo, viene accusato di essere un simpatizzante della destra. Nel 1928 firma un contratto con l’editore Ullstein per la pubblicazione del suo romanzo Im Westen nichts Neues. Nel 1930 ne viene tratto il film diretto dal regista di Hollywood Lewis Milestone, premiato con l’Oscar Viene proposto per il Premio Nobel per la pace, scatenando le polemiche dei suoi detrattori. 1931-39 esilio in Svizzera, 1939-1947 negli USA, dove prende la cittadinanza americana. Dal 1948 al 1970 ritorna in Svizzera. Muore a Locarno per problemi cardiovascolari. La letteratura antibellicista nella Repubblica di Weimar Contesto storico segnato da: ⤷ Sconfitta sul fronte occidentale, ⤷ Ritirata delle truppe in Germania, ⤷ Rivoluzione di Novembre ⤷ Fondazione della Repubblica di Weimar→ mutate condizioni per la ricezione della LA e per la rielaborazione delle esperienze di guerra 1918-1928→ il mercato è inondato di Kriegsliteratur, letteratura sulla guerra. Consapevolezza della guerra persa ≠ lett. bellica ante 1914 (memorie di generali e ufficiali) necessità di spiegazione, interpretazione, valutazione degli eventi Mentre la letteratura bellica continuava a circolare negli ambienti conservatori di destra, la Letteratura Antibellicista ottiene meno credito→ no pathos letterario, figurazioni mitiche o metaforiche visionarie La letteratura antibellicista si era imposta già durante la guerra: Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell´umanità, L. Frank, Der Mensch ist gut. I pacifisti redigono poca narrativa, molto giornalismo (glossa, polemica, recensioni, commenti, ecc.). Ricezione del romanzo Pubblico e fruitori → ceto medio Opera non politica né cronaca di guerra, ma racconta la guerra dalla prospettiva del soldato semplice (≠ dalle memorie di ufficiali e generali) Richiamo alla collettività della generazione postbellica→ riferimento al presente Molti sono giovani, altri reduci: senza lavoro, disorientati, senza un legame solido con la società e la nuova Germania repubblicana Lettore implicito → lo scrittore ne è consapevole e lo inserisce nel progetto narrativo. Titolo del romanzo Apparentemente insignificante: Niente di nuovo sul fronte occidentale Contraddice l’aspettativa di novità del lettore. Riferimento alla mancanza di novità dal fronte rimanda alla guerra di posizione → nella stampa spesso non vi erano novità da comunicare Ironia: il titolo ritorna al momento della morte del protagonista→ confronto tra lo stile asciutto e distaccato del Bericht di guerra e il valore della vita umana di fronte alla morte: p.250sgg. Critica sottile alla guerra «difensiva» → il fronte occidentale rappresenta l´aggressione della Germania. Epigrafe iniziale Non specifica, aperta, si presta a molte interpretazioni Illustra il contenuto del romanzo ex negativo Consapevolezza del valore socio-politico del sostantivo “generazione” Preannuncia la rielaborazione collettiva dell'esperienza della guerra→ lettore implicito Richiama due momenti della guerra: la realtà sanguinaria del conflitto e il cameratismo dei soldati Smentisce la convinzione che al fronte i giovani avessero trovato nella battaglia e nell'amor patrio la loro vera identità Si delineano i fruitori: ⤷ Coloro che al termine della guerra non hanno saputo reintegrarsi ⤷ Coloro che, anche in virtù della sconfitta, dopo la guerra sono diventati nazionalisti Dialettica esistente tra epigrafe e la fine del romanzo Im Westen nichts Neues: genesi Non è il libro di memorie di un soldato volontario→ è scritto in prima persona ma non è autobiografico. Commistione di esperienze altrui e riformulazione in chiave letteraria di una “certa” esperienza vissuta al fronte. Viene scritto 10 anni dopo la fine della WWI. Contesto piccolo-borghese che si rispecchia nella sua opera → superamento della miseria della quotidianità piccolo-borghese mediante l´esperienza estetica, ma i suoi primi lavori sono epigonali, legati a Espressionismo e Jugendstil, quasi “esercizi di stile”. Progetta di scrivere una trilogia sulla guerra, di cui Im Westen è la prima parte, seguita dalla tematica del reduce, in Der Weg zurück. Manca la terza. La composizione ha subito varie redazioni e correzioni, e una vicenda editoriale relativamente complessa → ricezione della letteratura di guerra nella Repubblica di Weimar. Tutto il romanzo è una costruzione letteraria, non c’è nulla di autentico (che non vuol dire falso, lui si ispira a dei fatti veri, ma li rielabora in una finzione). Ci sembra di essere al fronte con Bäumer. Bisogna saper distinguere il fatto che quello che si legge è finzione letteraria. Letteratura come Erzählung. Perchè dobbiamo prestare fede a ciò che è inventato? Dov’è l’attendibilità? Perché la letteratura mette in scena tutta una serie di meccanismi che pur raccontando una vicenda che si basa su fatti reali, ricrea quell’ambiente e coinvolge i lettori per farli riflettere. All’inizio non ha successo, veniva visto come uno scrittore che pubblica opere di intrattenimento. I romanzi allora erano l’unica occasione di svago più a portata di mano delle persone, per svagarsi si leggeva. Sapeva riconoscere un’opera di certo livello dal romanzetto per passare il tempo. Per un redattore era semplice entrare in contatto con editori e pubblicare un’opera. Nel 1928 firma un contratto con l’editore Ullstein, editore di intrattenimento. Scrive Im Westen nichts Neues (Niente di nuovo sul fronte occidentale). Diventa un successo, vengono girati anche dei film nel 1930 (segue più il romanzo) e nel 2022. Viene proposto per il premio Nobel per la pace, ma non lo vince. Le sue idee antimilitariste che traspaiono dal romanzo, anche se lui non lo aveva scritto per veicolare un messaggio pacifista. Il suo successo scatena una serie di dibattiti intorno alla sua figura, al suo romanzo e alle sue idee. Durante la WWII emigra in Svizzera e in USA dove prende la cittadinanza americana, poi torna in Svizzera. Il romanzo ha un protagonista che si chiama quasi come lui, non è autobiografico. Lo potremo dedurre da più di un motivo: ⤷ Remarque sta al fronte pochissimo, viene ferito quasi subito ⤷ Quando ritorna al fronte la guerra finisce dopo due giorni ⤷ Il romanzo è del 1928, ma la WWI finisce 10 anni prima, rispetto alla Storia 10 anni non sono una grande distanza temporale ma nella contingenza del tempo 10 anni sono tanti, chi legge il libro se l’è dimenticata la guerra. Non poteva essere l’esperienza di un reduce che racconta le proprie esperienze al fronte, non sarebbe interessato a nessuno. Questo romanzo vuole dire qualcos’altro. Remarque va controcorrente perché si infrange l’idea del soldato come eroe, si fa vedere un soldato semplice. Subito dopo la fine della guerra, sulla scia del futurismo che esaltava la guerra e la tecnologia impiegata in ambito bellico, c’è un grosso filone letterario che si chiama Kriegsliteratur che si divide in: ⤷ Letteratura militarista che esalta la guerra ⤷ Letteratura antimilitarista di tutti quelli a favore della pace Esperienza vissuta della guerra, credibilità della vicenda, verosimiglianza della narrazione autenticità sfruttata come “strategia di mercato” che spesso ne ha falsato la vera genesi. Narrazione cronologica degli eventi con aggiunta di flashback. In assenza di riferimenti storici precisi la successione temporale avviene mediante: ⤷ Dati di fatto: dall‘arruolamento al collasso finale (solo alla fine accenno alla cronologia reale), ⤷ Presenza di avverbi temporali, di alternanza dei giorni e delle stagioni (p.122sg.) → concetti astratti, ⤷ Accenno a eventi vissuti dai soldati al fronte [es. cattura delle oche; avventura con le donne francesi]. Continuum temporale degli episodi avviene per associazione di idee, non per coerenza strutturale epica (eredità espressionistica) → no evoluzione . Descrizione di situazioni tipiche del fronte: pattugliamento, attacco con il gas, la guardia, licenza (analogamente al cap. 1.). Variazione in 11 cap. dello stesso tema: disillusione e annientamento di una generazione. Pag. 100-101 Ci sono degli elementi che ci fanno capire che il tempo passa. Momenti drammatici e divertenti dei soldati (quando vanno in una fattoria a rubare delle oche). Gli episodi sono tenuti insieme da una linea temporale che li mette in successione, non c’è un motivo per il quale uno viene prima dell’altro. Non c’è una evoluzione, si raccontano degli episodi ma di fatto i protagonisti non imparano nulla. Ci sono delle situazioni tipiche del fronte come il pattugliamento, l’attacco con il gas, il momento di guardia, la licenza. Situazioni che tutti i soldati hanno vissuto. La struttura del romanzo rimanda all’assenza di futuro della generazione perduta, la struttura è data dallo spazio sempre ben descritto che ci permette di capire come cambiano le situazioni. Alternanza tra fronte e retrovie. Episodio di licenza che si svolge nella città natale di Paul. Cap 1-3 → retrovie Cap. 4 → fronte Cap. 5 → retrovie Cap. 6 → fronte Cap. 7 → licenza, cesura tra prima e seconda parte Cap. 8 → retrovie (campo di prigionieri russi) Cap. 9 → fronte (episodio di Duval, Paul è in una buca scavata da una bomba, quasi uccide il soldato francese che era con lui in combattimento corpo a corpo e deve rimanere lì vicino al corpo agonizzante tutta la notte. Non riesce a farlo morire perché ha solo un coltello, va anche a cercare la sua lettera, viene colto dal rimorso e vuole assumersi l’onere di mantenere moglie e figli per i prossimi anni. Ogni soldato aveva una lettera pronta in caso di morte. Paul si scopre come vero assassino), retrovie, ospedale Cap. 10 → fronte Cap. 11 → fronte, morte del protagonista Prima parte → narrazione collettiva, guerra come esperienza collettiva e tutto viene narrato con ilWir dal gruppo di ragazzi che finita la scuola si va ad arruolare. Guerra vissuta come un momento di gruppo, ci si abbandona al destino perché lo fanno tutti, ma in licenza va soltanto Paul, che si confronta con la realtà della guerra che la cittadinanza gli chiede di comunicare. Lui si trova a dover riflettere autonomamente su quello che rappresenta la guerra per lui, una miseria unica. Come racconti della guerra a chi non ne sa nulla? A chi crede che la guerra sia eroica? A chi crede nell’idealismo? Il soldato sa che ha lottato per la sopravvivenza, sa di aver ucciso e sa di essere un assassino, come si racconta un vissuto psicologico del genere? Seconda parte → esperienza individuale. Capitolo 1 Riprende i temi dell'epigrafe iniziale, sviluppandoli sia nel contenuto, sia nella forma. Contenuto → il protagonista, Paul Bäumer, presenta la sua compagnia; il suo destino è rappresentativo dell'intero gruppo, il gruppo di un'intera generazione: p. 10 Forma → narrazione in prima persona; alternanza tra “noi” e “io”; Tempo narrazione → presente storico Incipit “in medias res”→ la scena iniziale è al fronte, tuttavia in un momento di riposo, successivo alla battaglia descrizione del contesto esistenziale dei personaggi (≠ dalla lett. bellica) 3 episodi: ⤷ Distribuzione del rancio; ⤷ Latrina→ scena forte, non c’erano gabinetti individuali. L’individuo al fronte è spogliato della costruzione culturale, della civiltà che consiste nel tenere privato i propri momenti legati ai bisogni fisiologici, alla cura e all’igiene. Al fronte tutto questo non c’è, come lo si spiega a casa? ⤷ Visita al commilitone Kemmerich morente→ bisogni primari (mangiare, scatologia, morte) Paul presenta la sua compagnia (i suoi ex- compagni di classe) e la rappresenta. C’è vergogna, mettere all’inizio di un romanzo una scena di cui non soltanto i protagonisti non si vergognano (e lo dicono), il lettore pieno di taboo si vergona, i tabù legati al corpo e alla fisiologia. Il primo che riflette sul corpo è Nietzsche. Il corpo suscitava vergogna. Ci sono fin da subito immagini che spezzano l’idea di eroismo e di guerra, l'idea della letteratura militarista che descrive l’eroe vittorioso colto nel suo massimo momento. Pag. 8 Il soldato semplice ha in testa soltanto la sopravvivenza, non uccidere il nemico, non sfondare la trincea nemica, non occupare la capitale ma sopravvivere. Le funzioni fisiologiche sono fondamentali. 4 compagni di classe + amici Cosa strana, nessuno si aspetterebbe che un 19enne diventasse un grande amico di un 50enne, giurandosi amicizia eterna e augurandosi di potersi frequentare anche a fine guerra. Il fronte crea situazioni particolari. Alternanza tra io e noi, Paul parla in prima persona di questo gruppo, mentre alla fine della seconda parte parla solo di se stesso (perde legami, muoiono, diventa il simbolo della generazione perduta), anche perchè poco per volta il lettore deve smettere di immedesimarsi nel personaggio che muore. I soldati sono in un momento di riposo, la battaglia c’è già stata. Mentre la letteratura bellica, ritraeva l’eroe nel momento della battaglia qui si parla del dopo. Pag.16 Immagine triste, Paul ricorda il giorno della partenza, di sua madre che piangeva. Come si fa a prendersi cura di qualcuno in trincea→ maggiore identificazione del lettore. La morte di Kemmerich avviene nelle retrovie, morte lenta e dolorosa nella quale la fine della vita e l’inizio della putrefazione non sono in sequenza, c’è l’idea della decomposizione che inizia già prima. La morte che corona l’esistenza dell’uomo, invece nella realtà non è così, c’è una morte patetica. Descrizione di ciò che alla persona, al corpo rimane quando muore. Non appena Kemmerich avrà tirato l’ultimo respiro, succede che queste unghie continueranno a crescere come spettrali fungosità sotterranee, un pezzo ancora dopo che Kemmerich avrà cessato di respirare. Vedo la cosa come se l'avessi davanti agli occhi: le unghie si torcono a guisa di cavaturaccioli, e crescono e crescono, e con esse i capelli del cranio putrefatto, come l'erba su buona terra: chi sa come… Si rifà a un mito della tradizione germanica di una nave fatta di unghie, venivano raccolte le unghie dei morti nei campi di battaglia per costruire questa nave. Si raccontava ai bambini di tagliarsi le unghie per permettere a Wotan di costruire la sua nave. Immagini che richiamano l’espressionismo volto al suo contrario, era teso a celebrare la forza dell’uomo nuovo, qui è teso a celebrare la sua sconfitta più totale, la morte e la putrefazione. L’espressionismo è morto. Tutto questo romanzo ritrae il soldato semplice rappresentato dai vari personaggi (Paul e i suoi amici) che lotta non per un ideale, non per la patria, non per vincere. Immagine del soldato semplice che impara a sopravvivere da solo perché l’addestramento non prepara veramente alla guerra. Pessima interpretazione del Darwinismo, si evolve solo l’organismo resiliente che riesce a non impattare sull’ambiente. Il soldato al fronte vede 3 realtà: ⤷ Necessità di nutrirsi, ⤷ Aspetto scatologico→ legato alla materialità del corpo, qui non c’è metafisica, ⤷ Morte Episodio della latrina centrale perché è il momento della chiacchierata dei ragazzi, è una sorta di antefatto (come si sono arruolati, ecc..) discussione del rapporto tra natura, vergogna e guerra. Si pensava che nella latrina ci si vergognasse. Pag.11 Latrina come momento di relax. All’inizio si era imbarazzati, poi con il tempo ci si abitua. Confronto tra ciò che è naturale perché fa parte della fisiologia umana che la Zivilisation avevano messo da parte, era la vergogna del corpo rispetto alla mente. Tutto ciò che faceva parte del corpo era un taboo per i borghesi. I soldati al fronte riscoprono la scatologia come qualcosa di naturale, come sintomo dell’essere vivi. Sembra una banalità ma non lo è, i soldati che affrontano il problema della sopravvivenza, avere questi momenti è la conferma che sono vivi e fuori pericolo in quel momento. Il problema era confrontarsi sempre con la sopravvivenza, la Zivilisation si è imposta perché il problema della sopravvivenza non sussisteva, l’igiene, la pulizia, ecc… sono problemi che ci poniamo quando non dobbiamo sopravvivere.
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