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L'imprenditoria del lusso a Roma: La nascita del 'made in Italy' con Castellani, Appunti di Storia Economica

La storia dell'azienda castellani, la prima impresa romana a creare il 'made in italy' nel settore del lusso. Dal 1814 al 1914, l'azienda di fortunato pio castellani ha trasformato una piccola bottega in una ditta internazionale leader nel settore. Fortunato ha utilizzato strategie di mercato e la ricerca di nuovi processi e prodotti per emergere dal panorama economico locale e creare le premesse per la futura affermazione del settore italiano nel mondo. La prima innovazione di processo, il 'giallone d'oro', ha consentito all'oro di assumere la caratteristica dei gioielli antichi, aprendo la strada alla produzione di oreficeria archeologica italiana.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 17/01/2020

16ariberna98
16ariberna98 🇮🇹

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Scarica L'imprenditoria del lusso a Roma: La nascita del 'made in Italy' con Castellani e più Appunti in PDF di Storia Economica solo su Docsity! 7. L'imprenditorialità del lusso a Roma tra Otto e Novecento. Le oreficerie castellani Il 1814 fu un anno importante per la città di Roma: papa Pio VII rientrava nella capitale e riprendeva la guida del governo dello Stato pontificio. La cessazione della dominazione napoleonica ebbe delle ripercussioni negative sull'economia romana. Il venir meno dei capitali francesi determinò una riduzione nel sostegno alla politica assistenziale e una crisi dell'apparato industriale. Roma, nel corso del secolo successivo al rientro del pontefice confermò il suo essere una città di piccolo e medio artigianato e una città amministrativa e di servizi.Tra Otto e Novecento si registrarono nelle imprese artigiane e in particolare in quelle del lusso importanti innovazioni grazie alle quali alcuni artigiani riuscirono ad emergere dal panorama economico locale e a creare le premesse per una futura affermazione dei prodotti italiani nel mondo (made in Italy). La prima impresa romana a fare da battistrada alla nascita del made in Italy fu l'azienda orafa della famiglia Castellani. Grazie alle capacità di impresa e alle strategie di mercato attuate dal capostipite Francesco Pio, la ditta orafa riuscì a conquistare il mercato internazionale e a posizionarsi tra i maggiori artigiani del lusso del XIX e XX secolo. L'inizio: le vicende legate all'impresa Castellani si dipanano su un arco temporale compreso tra il 1814 e il 1914. In quel tempo la struttura del mercato era caratterizzata dall'offerta principalmente rivolta ai consumi alimentari. Tuttavia esisteva anche un significativo mercato di beni di lusso, richiesti dagli strati superiori della società (artigianato dei prodotti di lusso, gioielli, piccoli oggetti e monili in mosaico). Fortunato Pio Castellani aprì la sua prima bottega orafa in via del Corso (a Roma). Questa bottega diede alla ditta il quadro espositivo adeguato al valore economico e simbolico che prodotti come i gioielli richiedevano. Le strategie di posizionamento di Fortunato Pio Castellani: Fortunato Castellani indirizzò la sua attenzione alla clientela più elitaria ed esigente di Roma che richiedeva gioielli alla moda in base allo stile allora dominante in Europa, il "gioiello naturalistico". Castellani era consapevole che il suo successo sarebbe dipeso dalla conquista dell'aristocrazia locale. Gli esordi della bottega furono caratterizzati dalla vendita di gioielli all'ultima moda dal gusto europeo. Fortunato Pio iniziò perciò con il vendere gioielli provenienti dall'estero (Ginevra,Parigi,Russia,Londra). Allo scopo di mantenere ed ampliare la sua clientela costituì una rete di corrispondenti d'affari europei dai quali si faceva spedire oggetti all'ultimo gusto. Egli non si limitò a vendere gioielli di importazione ma iniziò a produrne personalmente. Fu il grande estro artistico e la capacità mostrata nella cura dei particolari che gli valse l'apprezzamento dell'aristocrazia tiberina che iniziò a frequentare la bottega al Corso non solo per acquistare gioielli d'importazione ma anche per commissionargliene alcuni. Per consolidare il successo iniziale dell'azienda e per conquistare l'aristocrazia romana, Castellani prese a lavorare presso la sua bottega artigini e orafi stranieri, specialmente russi. I gioielli russi erano infatti a quell'epoca i pià rinomati nel mercato del lusso europeo. Il vero obiettivo di Fortunato Castellani era quello di crearsi una fama di orafo che lo posizionasse a livello dei gioiellieri europei. La sua bottega artigianale e il suo raffinato gusto di artista-orafo fecero apprezzare i suoi lavori anche all'estero. Ricerca scienfica e innovazioni. La prima innovazione di processo, il "giallone d'oro":Castellani iniziò una ricerca personale per creare un'oreficeria innovativa. Cercò un procedimento con il quale conferire all'oro una caratteristica che evocasse i gioielli antichi.Riuscì a scoprire un processo di elettrolisi attraverso il quale imprimere all'oro il chiaro e l'inalterabile colore dei gioielli antichi detto "giallone". Iniziò, così, la produzione di gioielli in stile antico. L'importanza della scoperta scientifica di Castellani veniva sottolineata dagli accademini. La scoperta venne lodata da molte riviste scientifiche dell'epoca. In occasione della sua conferenza all'Accademia dei Lincei, Fortunato Pio ebbe modo di incontrare Michelangelo Caetani. Quest'ultimo ebbe un ruolo molto attivo nella ditta dal punto di vista artistico ed economico: investì parte del suo capitale sociale facilitando alcune transazioni commerciali e disegnò alcuni gioielli di revival bizantino e gotico. Un altro incontro fondamentale per Castellani fu quello con il marchese Giovanni Campana, collezionista d'arte e di gioielli antichi. Molte delle più rinomate opere prodotte dai Castellani si ispirarono agli ori della collezioni Campana. La prima innovazione di prodotto: l'oreficeria archeologica: I risultati ottenuti grazie alla ricerca scientifica e gli incontri con Caetani e Campana furono alla base della nascita della "oreficeria archeologica italiana". Si proseguì con la produzione di oreficeria in stile antico, rifacendosi all'uso etrusco. Gli scarabei, tratto distintivo dell'oreficeria etrusca, divennero frequenti nei lavori dei Castellani. L'utilizzo di questi ultimi crebbe nel corso degli anni e trovò la sua massima espressione tra gli anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento. I gioielli che facevano uso di scarabei riscontravano grande successo tra gli acquirenti stranieri, soprattutto tra gli inglesi.I gioielli ispirati all'oreficeria antica iniziarono ad essere presenti in modo consistente tra i lavoro dei Castellani. Questi gioielli iniziarono a trovare un riscontro positivo anche presso una clientela internazionale formata da aristocratici, artisti ed esponenti dell'alta borghesia.
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