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La Crisi di Berlino e la Rivoluzione Cubana: Kennedy e Chruscev - Prof. Costantini, Appunti di Storia Contemporanea

Storia InternazionaleRelazioni internazionaliStoria politicaStoria moderna

Le trattative tra John F. Kennedy e Nikita Chruscev riguardanti lo status di Berlino e la crisi che portò all'erezione del Muro di Berlino. Inoltre, viene discusso il tentativo di colpo di stato statunitense a Cuba e la risposta di Fidel Castro. Kennedy vede in Berlino la dimostrazione del confronto tra il mondo libero e il mondo comunista.

Cosa imparerai

  • Che cosa ha provocato la costruzione del Muro di Berlino?
  • Come Castro ha reagito alla minaccia statunitense in Cuba?
  • Perché Kennedy e Chruscev si incontrarono a Vienna nel 1961?
  • Che cosa era il tentativo di colpo di stato a Cuba e chi lo ha organizzato?
  • Come si è sviluppata la crisi di Berlino?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 28/09/2021

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anna-lisa-42 🇮🇹

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Scarica La Crisi di Berlino e la Rivoluzione Cubana: Kennedy e Chruscev - Prof. Costantini e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! 10/05/2021 L'Europa Comunitaria l'Europa comunitaria -fine degli anni ‘50 > Italia > evoluzione politica italiana nel corso del quindicennio successivo alla seconda guerra mondiale, quindi negli anni successivi alla nascita della repubblica fino agli anni ‘50, alla stabilizzazione e alla crisi di fine decennio, e quindi l'aprirsi di nuove prospettive alla fine degli anni ‘50 -cos'è il mondo alla fine gli anni ‘50? «profilo in due blocchi che dalla morte di Stalin in poi si sono andati stabilizzando, hanno configurato dei nuovi rapporti reciproci, a partire dalla metà degli anni ‘50 possiamo parlare di una coesistenza pacifica tra i due blocchi > attenzione che si sposta dentro i due blocchi oltre che relativamente alla formazione di un terzo blocco che nasce proprio in quel periodo, con il movimento dei non allineati a metà degli anni ‘50 emerge il cosiddetto terzo mondo, se guardiamo il mondo nella seconda metà degli anni ‘50 ci troviamo di fronte una realtà internazionale caratterizzata da un profilo diverso rispetto a un decennio prima, è una realtà internazionale caratterizzata da una decolonizzazione pienamente in corso, e che a metà degli anni ‘50 dopo la crisi di Suez anzi ha registrato un'accelerazione e in particolare ha dimostrato di non essere un processo pienamente pacifico, la guerra d'Algeria dimostra che ci sono tensioni forti che accompagnano il processo di decolonizzazione, quindi anche dentro il terzo mondo il profilo che emerge è il profilo di un blocco molto variegato che si sta ampliando e che si costituisce sulla base di un processo in parte pacifico in parte anche conflittuale -blocco che assume dei confini e dei profili diversi perché nasce come terzo blocco interlocutore degli altri due, ma in realtà non ha la forza economica e militare per confrontarsi con gli altri due, e quindi al suo intemo emergono degli orientamenti o filo-sovietici o filo-statunitensi da parte degli stati che lo compongono per cui di fatto il terzo blocco nasce molto debole «gli altri due blocchi nella seconda metà degli anni ‘50 sono caratterizzati da processi che riguardano soprattutto dinamiche interne, per quanto riguarda i rapporti tra le due superpotenze c'è una stabilizzazione e un dialogo, dimostrato dallo scambio di visite ufficiali, dal riallacciamento dei rapporti dal fatto che la competizione si sposta in altri ambiti: aerospaziale, competizione sull'arsenale militare, molto meno confronti militari tra i due blocchi, nella seconda metà degli anni '50 non abbiamo guerre riconducibili al profilo della guerra fredda -dentro i blocchi qualcosa comincia a cambiare, l'abbiamo visto già per quanto riguarda il blocco sovietico, nel ‘56 nel blocco sovietico ci sono le proteste in Polonia ed Ungheria, che dimostrano che nel blocco irientale ci sono dinamiche in corso che mostrano nell'area di sicurezza dell'unione sovietica a occidente dei segni di spinte centrifughe dal blocco, che restano sotto controllo sovietico, l'esito è una stabilizzazione anche se in due modi diversi però ci sono e sono già un segnale di forme di divaricazione o tentativi di allontanamento dalla compattezza del blocco, che in realtà sta assumendo un profilo anche più ampio dal punto di vista territoriale ma allo stesso tempo diventa un blocco più complesso ma anche questo pone le basi per un suo indebolimento, perché nel ‘49 era nato un altro paese comunista molto grande e importante dal punto di vista demografico ed economico: la Cina, che nel 1949 come esito della guerra civile in realtà che durava da decenni tra le forze nazionaliste e le forze comuniste guidate da Mao divenne una repubblica popolare, quindi uno stato comunista guidato appunto da un progetto il cui leader è Mao Zedong (ere Lia ila) TLul' le lggiSt 1100) -Il governo del Kuomintang se ne va in esilio nell'isola di Formosa a Tiguan e da vita a una Cina alternativa > la repubblica democratica cinese > rappresenta in quel momento il paese di riferimento per gli stati occidentali, che non riconoscono la Cina popolare -negli anni ‘50 la Cina è ancora un paese molto legato all'unione sovietica perché ovviamente non ha ancora né il potenziale militare né la forza economica per rappresentare una possibile potenza alternativa nel mondo comunsita però è un paese che sta seguendo una sua linea di sviluppo :già a metà degli anni ‘50 Mao aveva cominciato a attuare il suo tentativo di trasformare il paese in un paese comista in senso proprio, aveva introdotto una riforma agraria che andava nel senso della collettivizzazione delle terre, però allo stesso tempo aveva cercato di investire anche in altri ambiti, a metà degli anni ‘50 viste le difficoltà con cui questo processo di collettivizzazione si registra dentro il paese Mao lancia una grande operazione un grande sforzo dentro il paese che viene ricordato come grande balzo in avanti > tentativo di accelerazione dello sviluppo economico che punta sia sullo sviluppo agricolo che su quello industriale, quindi già un primo tentativo di introdurre anche in Cina il modello Stanilista, il modello dell'economia pianificata, e di trasformare la Cina da paese quasi esclusivamente agricolo, in paese anche industriale > doveva diventare un paese comunista, il grande balzo in avanti è ancora un tentativo di industrializzazione che segue molto i canoni stalinisti, industria pesante concentrata solo in certe aree, quindi non ha degli esiti che portano la Cina ad essere una grande potenza economica -i risultati sono abbastanza deludenti, si risolvono in un grande sforzo richiesto alla popolazione che però ha altissimi costi umani e che viene praticato anche con degli Il mondo all'alba degli anni ‘60 -abbiamo in qualche modo già definito quali sono i protagonisti di questa transizione tra la fine degli anni ‘50 e l'inizio degli anni ‘60, uno dei protagonisti è Nikita Khrushchev era già al potere in Unione Sovietica dal 1953 con un potere che si era consolidato definitivamente nel ‘56 ed è ancora protagonista della scena sovietica per i primi 4 anni del nuovo decennio quindi è ancora lui il leader del blocco societico -la sua politica a inizio degli anni ‘60 di per sé non cambia ma cambia lo scenario internazionale, il che lo porta ad adottare scelte diverse rispetto al passato, consideriamo che comunque l'unione sovietica all'inizio degli anni ‘60 è ancora in crescita dal punto di vista economico, è ancora in fase di sviluppo dal punto di vista tecnologico, e i risultati si vendono in soprattutto ambito spaziale dove continuano i sovietici a mietere successi, nel 1961 sono in grado di lanciare il primo uomo nello spazio, cosmonauta, Yurij Gagarin, diventa un personaggio molto noto anche oltre i confini sovietici: fall La corsa allo spazio -nel 1963 i sovietici mandano una donna nello spazio, Valentina Tereshkova, questo modello di sviluppo nel settore tecnologico aerospaziale continua ad essere presente e caratterizza lo sviluppo dell'economia sovietica, che però resta uno sviluppo legato all'industria pesante, aerospaziale e bellica -le cose cambiano molto di più invece nel blocco occidentale: in parte perché cambia anche un piccolo paese nel mondo ,ma anche un influenza anche oltre i suoi confini, Città del Vaticano, nomina a Giovanni XXIII a papa nel 1958, Giovanni XXIII è un personaggio molto diverso dai suoi predecessori, uno che viene dal mondo delle Campagne e che ha conosciuto bene il blocco orientale perché è stato Nunzio apostolico in Bulgaria e imprime effettivamente una svolta alla politica della chiesa cattolica tra la fine degli anni ‘50 e l'inizio degli anni ‘60, il, pontificato di Giovanni XXIII è abbastanza breve, dura 5 anni, tra il 1958 al ‘63 però è uno di quelli che cambia di più il profilo del mondo cattolico e le posizioni del mondo cattolico perché Giovanni XXIII apre alla questione sociale fa aprire la Chiesa alla questione sociale e perché inaugura una fase anche di maggiore vicinanza della chiesa ai fedeli, lo dimostra tanto a livello comunicativo, viene ricordato per la frase sulla carezza da portare i bambini da parte delle famiglie, ma anche a livello sostanziale perché col Concilio Vaticano Il del 1962 rende possibile un tipo anche di ritualità religiosa diversa, molto più vicina ai fedeli che si svolge con la lingua veicolare di ogni paese è che è una ritualità molto più dialogante rispetto a quella del passato, quindi effettivamente la sua presenza a Città del Vaticano, quindi sul Soglio Pontificio, rende possibili delle aperture anche politiche, un dialogo anche politico con delle forze che siano considerate pur sempre affidabili all'interno del blocco occidentale ma anche delle porte aperte alla questione sociale, questo si vede molto bene Per quanto riguarda le conseguenze in Italia della trasformazione della politica italiana, la presenza di Giovanni XXIII sul Soglio Pontificio nel 1960 è importante perché è un segnale del fatto che i tempi stanno cambiando è va sovrapposta ad un altro cambiamento che accade nel blocco occidentale e che accade in particolare negli Stati Uniti > ascesa di Kennedy a capo degli stati uniti, vince le elezioni del 1960 nel confronto contro Nixon, è un presidente con un profilo molto diverso da quello di Nixon, è giovane ha un 50ina d'anni, non viene dall'establishment del Partito Democratico, non è stato vicepresidente, è un personaggio che viene dalla società civile, viene da una famiglia cattolica di origine irlandese ed è un personaggio che dà l'idea di un rinnovamento anche per il suo aspetto, è giovane, prestante ha una bella famiglia, una bella moglie, quindi da l'idea di rinnovamento con la sua stessa immagine, e in effetti proprio su questa idea di rinnovamento gioca la campagna elettorale del 1960 che è una campagna elettorale che vince proprio ponendo la differenza tra il suo profilo di futuro presidente e quello che sarebbe rappresentato da Nixon che invece è proprio il modello della politica tradizionale, della politica della vecchia guerra fredda rispetto alla quale Kennedy propone una lettura diversa, proppne l'idea di una società che stacmabiando e che deve continuare a cambiare, negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni cinquanta era emersa prepotenteente la questione die diritti civili e in particolare dei diritti civili degli afroamericani, perché a metà degli anni ‘50 la corte suprema nel 1954, aveva messo in discussione uno dei Principi cardine della segregazione razziale cioè il principio separate but equal per cui i cittadini statunitensi sono uguali però devono stare separati, per cui i neri dovevano avere proprie scuole, propri mezzi pubblici, propri posti all'interno dei mezzi pubblici, propri locali quindi dovevamo condurre una vita separata rispetto agli altri -con una sentenza del ‘54 la corte suprema aveva messo in discussione questo principio e aveva affermato che si trattava di un principio incostituzionale, e quindi aveva cominciato a scardinare quel sistema di leggi che di fatto introducevano una società segregata in cui le componenti minoritarie erano staccate e conducono vite separate -nel ‘55 la questione era esplosa perché c'era stato un evento, un fatto di cronaca, che aveva aperto la questione dei diritti civili: il famoso caso di Rosa Parks, donna di colore che aveva preso un mezzo pubblico e si era seduta in un posto non riservato alle persone di colore ma ai bianchi, per questo era stata sottoposta a un processo di identificazione e quindi era stata messa sotto processo > questo aveva aperto una fase di grandi forme di protesta non violenta della componente afroamericana che aveva reagito con azioni di boicottaggio, non prendendo i mezzi pubblici, scegliendo di camminare, boicottando i locali separati o protestando e sedendosi in posti riservati ai bianchi nei locali o nei mezzi pubblici -strategia d'azione che punta sul boicottaggio e sulla protesta non violenta > nella seconda metà degli anni ‘50 ancora il movimento per i diritti civili degli afroamericani è concentrato su questa strategia d'azione, ed è in questa fase che emerge come leader della protesta degli afro americani la figura di Martin Luther King, però era già un segnale del fatto che la società afroamericana si stava vivendo e che la società statunitense stava facendo i conti con alcuni limiti interni, fra l'altro Eisenhower non aveva osteggiato queste proteste anzi era stato lo stesso Eisenhower a nominare il giudice della corte suprema che poi aveva sancito l'incostituzionalità del principio segregazionista, il giudice Warren Earl Burger?, quindi non era ostile Eisenhower a questo processo tra l'altro era stato Eisenhower negli anni ‘50 a riabilitare e recuperare l'importanza della figura di Jesse Owens, l'atleta che nel ‘36 aveva vinto le medaglie tra gli Stati Uniti e aveva assegnato una medaglia al valore, lo aveva riconosciuto come grande esempio della tradizione statunitense e quindi non è ostile a questi cambiamenti Eisenhower, però erano cambiamenti che ancora non avevano trovato un pieno riconoscimento giuridico, la legislazione segregazionista non è stata ancora abolita, quando Kennedy si candida alla presidenza degli Stati Uniti nel suo programma elettorale propone l'apertura di una nuova frontiera che non è più territoriale come nell'800, non è più orientata alla conquista di nuovi territori ma è una nuova frontiera giocata sui diritti civili quindi della piena integrazione delle minoranze, della componente afro americana, sulla piena riabilitazione morale e sulla piena efficacia del godimento dei diritti da parte delle fasce di popolazione più povere sull'introduzione ad esempio di sistemi di tutela sociale per le fasce di popolazione più povere -quindi anche su questo si gioca la campagna elettorale, l'idea di una prospettiva di crescita interna della società statunitense e di garanzia maggiore dei diritti da parte della popolazione gioca a favore di Kennedy che sia come immagine che come profilo politico sembra la persona giusta per attuare questi questi processi -durante la campagna elettorale sembra che Kennedy possa essere la persona che da pineo corso anche la coesistenza pacifica proprio perché parla di questa apertura ai diritti un po' sulla stessa falsariga del papà, era un cattolico, quindi non è una cosa secondaria -Kennedy resta presidente per poco tempo, meno di 3 anni perché nel novembre del 1963 viene assassinato, in questi tre anni la politica interna ed estera di Kennedy diciamo che realizza molto poco di quello di quello che era stato suo programma elettorale del 1960, anzi per certi versi sembra muoversi in controtendenza, non tanto sui diritti civili a livello interno, a livello interno in realtà Kennedy fa molto poco cioè all'inizio degli anni ‘60 in realtà sono in continuità con quello che era successo negli anni precedenti, all'inizio degli anni sessanta abbiamo il celebre discorso di Martin Luther King sul sogno di una società egualitaria, “l HAVE A DREAM" però a livello concreto e legislativo poco cambia rispetto al periodo precedente per cui, rispetto alle promesse elettorali che Kennedy aveva fatto nel 1960 i fatti seguono poco, e a livello di politica estera la realizzazione del programma elettorale è ancora più in controtendenza perché Kennedy si dimostra sin dall'inizio degli anni sessanta un presidente molto attivo in politica estera e molto attivo però in un senso diverso da come lo era stato Eisenhower, meno impegnato nel perseguimento di una coesistenza pacifica, la coesistenza all'inizio degli anni sessanta diventa competitiva, in tutti i settori, per quanto riguarda lo spazio ad esempio è vero che gli Stati Uniti restano indietro rispetto all'Unione Sovietica, l'Unione Sovietica accelera manda il primo uomo e la prima donna nello spazio, gli Stati Uniti arrancano però è proprio Kennedy che in risposta a questa sfida sovietica lancia un programma molto ambizioso che è quello entro il decennio di mandare un uomo sulla luna, e da inizio agli investimenti della Nasa per realizzare questo obiettivo che effettivamente viene realizzato nel 1969, quindi una competizione che si accentua anche in quell'ambito ma che diventa una competizione molto forte anche per quanto riguarda il missilistiche, si rischia seriamente lo scontro, siamo nell'ottobre del 1962 ed è il momento durante la guerra fredda in cui si va più vicini al confronto diretto tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, per alcuni giomi resta il fiato sospeso a livello internazionale per cui si rischia lo scontro, in attesa di vedere che cosa succede se effettivamente i sovietici rischieranno di violare il blocco oppure no -alla fine lo scontro viene sventato perché poi ci sono degli accordi, delle conversazioni telefoniche tra Kennedy e Chruscev e alla fine si arriva un compromesso per cui i Sovietici accettano di smantellare le basi missilistiche a Cuba in cambio dello smantellamento delle basi di missilistiche in Turchia, perché la Turchia per l'Unione Sovietica rappresentava quello che Cuba era per gli Stati Uniti quindi delle basi missilistiche vicine al proprio territorio, è un pareggio però per Kennedy è come se fosse una grande vittoria perché la crisi era emersa sulla base di una minaccia agli Stati Uniti e quindi viene presentata come una grande vittoria di Kennedy > questo ha degli effetti sul prestigio di Kennedy che effettivamente si consolida, ha degli effetti però anche su Chruscev che avendo almeno formalmente fallito in questa sfida viene messo in discussione dentro il suo stesso partito e nel 1964 viene messo a riposo mentre è in vacanza in Crimea, viene destituito dal Politburo, dall'ufficio politico quindi del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, è il primo leader sovietico che non muore ma semplicemente cede il potere senza essere né ucciso né morire di morte naturale -formalmente e a livello mediatico risulta una vittoria di Kennedy, ma in realtà è più un pareggio > perché oltre a ottenere lo smantellamento delle basi missilistiche in Turchia Chruscev ottiene anche un'altra cosa, le cui conseguenze vediamo ancora oggi, ottiene l'assicurazione da parte degli Stati Uniti che il regime cubano non venga più aggredito attaccato e infatti Castro è rimasto al potere fino alla morte è attualmente c'è ancora un regime politico che è legato all'eredità di Castro quindi non c'è stato nessun colpo di stato a Cuba dopo la crisi missilistica -Kennedy dimostra questo suo forte interventismo politico e questa sua volontà di porre ancora la competizione con l'Unione Sovietica come una sfida anche in altri due scenari: uno è quello latino americano dove consolida i rapporti con i regimi al potere, nel tentativo di escludere un'offensiva sovietica ed escludere una penetrazione politica Sovietica dei paesi latinoamericani e l'altro è lo scenario del Sud est asiatico dove è proprio Kennedy ad avallare l'idea di un possibile intervento militare statunitense in Vietnam, non riesce a farlo perché poi viene ucciso nel ‘63 però è già lui che comincia a intavolare trattative con il regime del Vietnam del Sud per un eventuale arrivo di militari da parte degli Stati Uniti per difendere il Vietnam del Sud da una possibile aggressione da parte del Nord -Quindi diciamo che tra il 1963 e il 1964 abbiamo un nuovo passaggio nella politica internazionale nella Geopolitica intemazionale perché abbiamo da un lato la morte di Kennedy e l'ascesa al potere del suo successore e suo vicepresidente Lyndon Johnson e dall'altra parte in Unione Sovietica l'emergere della figura di Leonid Ilyich Brezhnev? 1:13 che è il successore di Krusciov e che viene designato ad essere successore di Chruscev proprio dal politburo, dallo stesso organismo politico del Partito Comunista dell'Unione Sovietica che ha deciso la destituzione di Chruscev La coesistenza competitiva -Italia > vediamo come questo passaggio di fine anni ‘50 inizio anni ‘60 produca degli effetti in Italia, perché gli anni tra 1958 e il ‘63 sono anni di cambiamento a livello politico internazionale, questo ha dei riflessi Molto evidenti nel caso di italiano, abbiamo già parlato a livello politico del tentativo della Democrazia Cristiana di promuovere un'apertura a destra nei confronti del Movimento Sociale Italiano tra il 1958 e il ‘60, un tentativo che fallisce dopo la provocazione da parte dello stesso Movimento Sociale Italiano di tenere un congresso a Genova che solleva le proteste popolari proprio perché Genova era una città simbolo della resistenza, e avere un congresso di un partito nazionale che non aveva disconosciuto il legame con il fascismo era percepito come una provocazione, questo fa sì che all'inizio degli anni sessanta si aprano nuovi scenari perché all'interno della Democrazia Cristiana la parte che era più dialogante con il Partito Socialista e che aveva già prospettato nel ‘58 la possibilità di un'apertura a sinistra diventa preponderante, ottiene il sostegno anche del centro della Democrazia Cristiana e anche in particolare dell'ala del partito che si riferiva ad Aldo Moro e aveva come leader Aldo Moro e quindi la parte moderata e la parte progressista della Democrazia Cristiana a questo punto aprono la prospettiva di un dialogo con il Partito Socialista italiano, un dialogo che viene in qualche modo avallato dalla nuova politica del Papa Giovanni XXIII che è pur sempre un punto di riferimento essenziale per la DC perché chiaramente è il leader del mondo Cristiano e agli ideali cristiani la Democrazia Cristiana si riferisce, però dall'altro lato abbiamo detto anche la stessa elezione di Kennedy ha un ruolo decisivo perché Kennedy stesso avalla l'operazione di allargamento della maggioranza di govemo al partito socialista quando nel 1961 tramite il tuo ambasciatore riesce ad avere assicurazione sul fatto che il Partito Socialista sia un partito che ormai ha rotto il legame con l'Unione Sovietica e quindi accetta di offrire alla democrazia Cristiana in particolare al suo leader Amintore Fanfani, la possibilità di dialogare con i socialisti una scelta che arriverà a maturazione del 1962 con il primo governo di centro-sinistra, il primo govemo di centro-sinistra nel ‘62 è appoggiato dall'esterno dai socialisti, l'anno dopo nel ‘63 si forma un Governo guidato da Aldo Moro che invece ha anche ministri socialisti al suo intemo L'Italia del boom e le sue contraddizioni -dal ‘62 in poi si apre la fase del cosiddetto centro-sinistra dentro l'Italia > quindi anche il ‘63 è un anno di passaggio anche per l'Italia, ma nel frattempo l'Italia è già molto cambiata, perché tra il 1958 e il 1963, a parte questo momento di transizione politica che apre la stagione del centrosinistra, si registra un altro aspetto che segna profondamente un mutamento interno alla società italiana -Negli anni ‘50 si apre un ventennio di benessere, di crescita economica che interessa tanto il blocco occidentale quanto il blocco orientale, questo vale anche per l'Italia e in Italia In effetti la crescita economica Inizia già all'inizio degli anni 50, ma tra il 1958 e il 1963 questa fase di crescita economica è particolarmente forte tanto che l'Italia in quel quinquennio è il paese del blocco occidentale che cresce di più, che ha dei tassi di crescita del prodotto interno lordo più alti, tassi di crescita che sfiorano il 6% quindi molto alti, quindi il prodotto interno lordo italiano cresce moltissimo e l'Italia registra un notevole sviluppo economico, quei 5 anni vengono ricordati come gli anni del boom economico -Quale caratteristiche ha questa fase di crescita? E' una crescita che va collocata in un contesto ben preciso, Paul Ginsborg nel suo volume dedicato alla storia d'Italia ha iniziato il volume dicendo che l'Italia del 1945 nella guerra non era tanto diversa dall'Italia di Cavour e Garibaldi, era ancora un paese ampiamente agricolo, dice dopo 45 anni tutto è cambiato, l'Italia uno dei paesi più sviluppati al mondo, il passaggio più accelerato di questa trasformazione c'è tra il ‘58 e il '63, proprio in questi 5 anni, perché fino a metà degli anni cinquanta l'Italia sta effettivamente recuperando una buone parte delle difficoltà economiche delle conseguenze economiche della guerra ma ancora se noi avessimo la possibilità di vedere com'era l'Italia a metà degli anni cinquanta vedremo un paese caratterizzato da grandi sacche di povertà e da un livello di sviluppo economico molto diseguale nel paese, con un'unica area industrializzata quella del nord-ovest quella che si era sviluppata in età giolittiana, per tutto il resto il paese era ancora un paese agricolo, inclusi Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Trentino Alto Adige, tra il ‘58 e il ‘63 invece c'è un fortissimo decollo a livello di sviluppo soprattutto industriale, lo sviluppo economico italiano si inserisce pienamente nello sviluppo economico del blocco occidentale > perché a svilupparsi sono soprauitto le industrie legate ai beni di consumo -quindi sono Industrie legate a i consumi familiari e individuali, in questo l'Italia segue perfettamente il modello statunitense, e non significa che i vecchi settori già sviluppati vengano meno, ci sono ancora, ma anch'essi, anche le imprese storiche presenti sul territorio italiano dirottano la produzione verso il mercato dei beni di consumo, classico esempio la Fiat che fino alla seconda guerra mondiale era sopravvissuta come impresa produttrice di veicoli soprattutto ad uso dell'esercito sulla base delle commesse statali e per
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