Scarica Lezione 21 Letteratura Spagnola I (Prof Castaldo) e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! LEZIONE 25/05/20 CANCIONEROS Y ROMANCEROS. Abbiamo già descritto il panorama poetico tra la fine del 300 e l’inizio del 400. Ci avviciniamo, adesso, alla seconda metà del 400 anticipando e descrivendo tendenze che poi si conserveranno nel tempo (dato il loro considerevole successo) e che accompagneranno l’evoluzione della poesia anche nel primo ventennio del 1500. Infatti proprio nella terza decade del 1500 (seconda metà degli anni ‘20) si assiste ad una svolta radicale: con la poesia di Garcilaso viene rifondato il codice poetico in lingua castigliana e la poesia viene attraversata da una vera e propria rivoluzione garcilasiana che imporrà metri e temi vicini e profondamente legati alla letteratura e la poesia italiana e classiche. Vediamo, in questo caso, della grande circolazione e diffusione della poesia cancioneril e dei romances che rappresentano le attestazioni più autentiche e più genuine della poesia castigliana. Con il termine Romancero si identificano le raccolte di romances, raccolte manoscritte e a stampa che vanno diffondendosi e circolando sempre più ampiamente e con sempre più successo a partire dalla seconda metà del 400 fino alla prima metà del 1600. La fortuna del romancero, quindi, è molto ampia e copre due secoli conoscendo, naturalmente, diverse fasi al suo interno ed un'evoluzione che segna tappe precise. Per cui, il romance è un genere poetico-narrativo. Precedentemente conoscono larga diffusione i Cancioneros. I cancioneros sono così definiti perché raccolgono al loro interno la poesia cancioneril. La poesia quattrocentesca viene identificata col termine cancioneril perché si tratta di testi poetici che venivano non del tutto propriamente definiti canciones perché accompagnati dalla musica. Quindi era un termine ampio che andava a fotografare la poesia raccolta dai cancioneros, poesia legata a filo doppio alla musica e che vedeva nella destinazione musicale, appunto, la sua destinazione privilegiata. La poesia cancioneril era una poesia cortigiana, di intrattenimento, che si offriva, naturalmente, ad un pubblico colto, elitario ed elevato. Era una poesia che si eseguiva a corte, nei palazzi nobiliari, e che faceva dell’amore e del codice dell’amore cortese il suo tema privilegiato. Abbiamo detto come la lirica in Spagna si affermi in un primo momento attraverso il canale delle cantigas de amor e de amigo gaelico-portoghesi e come poi, successivamente, si emancipi per acquisire via via una propria fisionomia e una propria personalità. Nel 1339 vede la luce un breve componimento di Alfonso XI che segna proprio l’atto di nascita della poesia cancioneril in lingua castigliana e che raccoglie il tema amoroso e lo elabora e cala nel contesto cortigiano (da momento che autore di questo componimento lirico è il sovrano stesso Alfonso XI). COMPONIMENTO ALFONSO X: Si tratta, quindi, di un testo lirico molto breve che narra di un sentimento amoroso dolente (--> l’amore è dolente per sua stessa natura e per sua stessa natura è un sentimento a cui l’Io lirico non sa rinunciare, perduto nella costante esperienza della frustrazione dell'amore stesso). Il testo si apre con una metafora: il gesto di cogliere il fiore di un paradiso nobile allude all’esperienza amorosa vissuta. La prospettiva scelta dall’autore è quella del ricordo, della memoria che sta recuperando da un tempo felice passato e che presenta un presente immerso nel dolore e che l’autore non può non patire. Sarebbe molto più auspicabile la morte che continuare a vivere in questa sofferenza. CANCIONEROS Quindi, i cancioneros sono questi testi manoscritti o a stampa che iniziarono a circolare e ad imporsi sempre di più tra il 1430 ed il 1520. Vi sono cancioneros di varie tipologie e tra questi cancioneros si distingue (per un prologo di grande interesse) Il Cancionero de Baena. Questo cancionero è così denominato perché il suo compilatore era Juan Alfonso de Baena. Il suo prologo ci offre tutta una serie di elementi caratteristici e identificativi della poesia cancioneril che ne descrivono l’essenza stessa e ci consentono di familiarizzare con le forme, i contenuti, gli ambiti e i luoghi di ricezione e di produzione di questa poesia. Anche nel prologo del Cancionero de B incontriamo questa definizione già incontrata nel Proemio y carta al Marqués de S.: Gaia Scientia e la incontriamo perché si tratta di una definizione in uso nella accademie d’ambito catalano-aragonese per identificare proprio la poesia. E chiaro che la poesia cancioneril castigliana risente fortemente dell’influenza della poesia cortese provenzale e francese (in lingua d’oc e lingua d’oil) e, di conseguenza, è fortemente influenzata dalla poesia che fiorì nelle corti catalane e d’aria aragonese che guardavano al modello francese. Quindi non ci stupisce che questo termine si associ alla poesia cancioneril all’interno di questo cancionero. PROLOGO: Vi è l’elenco di alcune definizioni che caratterizzano quest’arte, questa Gaia Scienza. Si tratta di un'arte sottile, di alto entendimiento, di sottile ingegno. La poesia cancioneril, soprattutto la poesia d’amore cancioneril, è una poesia fortemente intellettualistica, nel senso che vede l’Io lirico fortemente ripiegato su sé stesso, assorto nella contemplazione di sé stesso e delle sue contraddizioni amorose, dei conflitti che lo pervadono, le oscillazioni costanti che vive tra la volontà di coltivare e alimentare questo sentimento amoroso e dall’altra parte la volontà di rifiutarlo e l’impossibilità di farlo. E’ qui che si riflette questo “alto entendimiento” e questo “sotil ingenio”. L’espressione altas y sutiles invenciones, invece, ci riporta ad al piano dell’inventio, cioè quello degli argomenti trattati, delle situazioni di cui questa poesia si occupa con sano y derecho juicio. Su la muy elevada e pura discreción vediamo come si intersecano tra loro il piano stilistico e il piano contenutistico, perché lo stile è elevato e solenne e la pura discrecion gioca su entrambi i piani perché la si legge sia nella scelta degli argomenti da trattare (quindi il modo in cui si affrontano alcune questioni amorose sempre iscritte nel codice cortese) e anche da un pdv retorico (e quindi formale-stilistico dell’eleganza formale che questa poesia richiede). Ancora abbiamo un elenco di termini che vanno a definire lo stile: nobile, cortese, grazioso, misurato, gentile, pulito. Questi termini fotografano proprio il contesto cortigiano in cui questa poesia nasce e vive. Si torna anche al miele e allo zucchero che sono elementi imprescindibili per la trasmissione del messaggio poetico (in particolare quello amoroso). Al miele e allo zucchero faceva riferimento (nel campo della narrativa) lo stesso Juan Manuel, ma tutto rimonta comunque sempre al precetto oraziano del mescolare il dolce con l’utile. Poi c’è sempre quel pizzico di sale che va tenuto in considerazione. Quindi c’è sempre una miscela calibrata e misurata di miele e sale (chiaramente metafore che rimandano all’eleganza e l'arguzia di queste riflessioni che l’Io amante deve elaborare su sé stesso e sul suo sentimento). Incontriamo poi una definizione proprio dell’Io lirico, dell’amante e dell’autore stesso nei panni dell’Io amante che deve sempre proporsi come amador e sempre deve trovarsi in questo contesto in cui deve ricoprire il ruolo dell’Io innamorato: si finga innamorato e si compiaccia di esserlo. Queste sono le coordinate, le direttrici della poesia cancioneril. Nel caso del Cancionero de B, il titolo viene definito a partire dal nome dell’autore, ma esistono alcuni cancioneros il cui titolo è definito, ad esempio, a partire dal primo poeta che vi appare all’interno. E’ il caso del Cancionero de Estuniga, che vede il poeta Lope de Estuniga comparire per primo nella raccolta. Oppure il cancionero può essere identificato attraverso il luogo in cui è stato compilato e prodotto: abbiamo il Cancionero de Roma, il Cancionero de Palacio (uno dei più importanti perché è il primo che ci conduce alla corte reale e che, tra le altre cose, perché contiene al suo interno gli spartiti degli accompagnamenti musicali delle singole composizioni poetiche). I criteri secondo i quali un cancionero veniva compilato, chiaramente, non erano univoci e fissi. Alcuni cancioneros sceglievano il cosiddetto criterio nucleare nel senso che vi erano nuclei (=porzioni) di materiali o nuclei poetici che man mano si maneggiavano e che man mano venivano uniti gli uni agli altri in modo da costituire una raccolta corposa. Oppure si usavano dei criteri diversi, selettivi, che procedevano per autore, temi o per generi. El Cancionero de Baena è importante anche per un altro motivo: fu realizzato proprio per Juan II e gli fu offerto nel 1445. Questo ci dice che la poesia che in esso venne raccolta era una poesia non esclusivamente coeva al momento della confezione. Capitava spesso che i cancioneros andassero a raccogliere una poesia precedente che si era affermata e diffusa precedentemente. Nel caso specifico del Cancionero de B. abbiamo la fotografia di una situazione e di un gusto poetico anteriore alla sua compilazione. Nel Cancionero de B incontriamo una prima sezione fortemente galante e poi una sezione più solenne. L’amore occupa un rilievo così specifico perché l’amore e le composizioni liriche che ne fanno l’argomento principe, traspongono nell’ambito letterario-poetico quel gioco galante della società nobile del tempo che così partecipava trasfigurata, in un certo senso, a questo gioco letterario e trovava nella poesia amorosa e cancioneril una forma di diletto proprio confezionata ad hoc. Un ultima tipologia di cancioneros è quella dei Cancioneros Individuali perché accanto ai cancioneros che raccoglievano diversi autori e diversi generi vi erano anche queste raccolte poetiche di un unico autore ed è il caso del Cancionero del Marqués de Santillana che raccoglie la sua opera poetica e la classifica secondo le diverse fasi e i diversi momenti della vita del Marqués. Abbiamo infatti i componimenti giovanili, quelli di età adulta e quelli di età più matura. Questa grande stagione dei Cancioneros si conclude (nel senso che raggiunge il suo apice) nel 1511 con il Cancionero General compilato ha Hernando del Castillo e che conoscerà