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Peter Behrens
Olbrich nasce nel 1867, Behrens nasce nel 1868, Loos e Hoffmann nascono nel 1870. Anche
Wright nasce nel 1867. Wagner era nato nel 1841!
Coetaneo di Adolf Loos, nati intorno al 1870. | maestri del “Movimento Moderno” sono di 15
anni dopo.
Nasce ad Amburgo, si forma come artista, nel mondo
della grafica, autore di cartelli pubblicitari. Il suo
incontro con l'architettura avviene a Darmstadt, fondata
dal granduca di Assia, colonia di artisti, in cui viene
chiamato anche Olbrich.
- Joseph Maria Olbrich, Kinstlerkolonie
Darmstadt (1900-1901
Qui Behrens riceve due incarichi:
- di organizzare il volto grafico della colonia degli artisti, ad esempio pubblicazioni,
locandine;
- fu lui a mettere a punto la scenografia per l'inaugurazione della colonia, la sacralità del
momento (periodo storico in cui si sacralizza l'arte, artista come profeta).
Nel Romanticismo tedesco inizia a svilupparsi quell'idea di arte
sacrale, si vede l'artista come un profeta.
- Peter Behrens, Casa Behrens, Darmstadt (1901): Come tanti
artisti e architetti invitati alla colonia di Darmstadt, Behrens è
invitato a costruire la propria casa: sua prima esperienza da
architetto. Darmstadt nel secondo dopo guerra diventerà
l'epicentro della scuola musicale.
È una casa particolare, si rifà ad un'idea di gotico astratta: tetto
molto pendente, enfatizza la trasmissione delle tensioni rivestendo
gli spigoli con il laterizio scuro (quelle che nel gotico erano le
nervature). C'è il desiderio di sottolineare e incorniciare i prospetti.
Lui lavoro molto di più negli interni.
Casa progettata nel dettaglio. Crea mobili appositamente
progettati per questa casa, non sono di lusso. Ambizione di
quest'epoca di progettare tutto, opera d'arte totale. Cucina
moderna, mobili progettati su misura.
Ogni particolare è studiato e progettato appositamente per questa
casa, dal pianoforte al tappeto alle sedie. Tutte le superfici sono
pensate e dettagliate. Molto diverso da Palazzo Stoclet, ma stessa
idea di creare un universo autosufficiente e perfetto.
Perfino la cassa del pianoforte deve essere disegnata per entrare a
tono con l'ambiente. Inci ma c’era il suo studio, come atelier.
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- Josef Hoffmann, Casa Paul Wittgenstein, Hohenberg (1899)
- Josef Hoffmann, Palazzo Stoclet,
Bruxelles (1905-1911)S
Moglie di Van de Velde che indossa gli
abiti disegnati dal marito in un interno
disegnato dal marito. Concezione
totalizzante dell'arte.
Adolf Loos, A Ulk (1910): “E io vi dico:
Verrà il giorno in cui l'arredamento di
una cella carceraria ad opera del
professor Van de Velde verrà considerato un inasprimento della pena”.
Questo tentativo di disegnare tutto è un modo per punire il povero ricco. Vivere in una casa
disegnata con tale precisione è lasciarsi incarcerare nella propria casa. Il pianoforte della casa di
Behrens è comprato, ma sicuramente pensato per adattarsi all'ambiente circostante.
Nel primo decennio del 900 Behrens inizia a conquistarsi una notevole fama di grande architetto
di padiglioni temporanei. (Un esempio ne è il Padiglione per l'Esposizione dell'Arte della
Germania Nord-occidentale, Oldenburg, 1905).
Egli si allontana dall'immaginario vagamente gotico delle prime
opere. Allude ad altri passati. Affianca alle proprie architetture, le
grafiche. È un grande auto rappresentatore della propria
architettura.
- Peter Behrens, sezione tedesca presso la Esposizione
Internazionale delle Arti Decorative, Torino (1902)
- Peter Behrens, Padiglione per l'Esposizione dell'Arte della Germania Nord-occidentale,
Oldenburg (1905
- Peter Behrens, Padiglione Dalmenhorst, Terza Esposizioni delle
Arti Applicate, Dresda (1906): A lato poi si rifà al mondo della |
grafica. Padiglione inscritto in cerchi e quadrati. Negli spicchi del ) | fm
rettangolo in alto ci sono dei tondi. Rimando all'architettura =_=
fiorentina dal 200 al 400. LI
Architettura come emblema di una perfezione di forme. Tutto
estremamente semplificato: cornici scure.
Il caso dove più è affermata l'ascendenza fiorentina è il:
Storia dell'architettura 2 - Lezione 8
Due blocchi: il più appariscente è uno spazio unico, il luogo di lavoro. La facciata laterale è
più architettonica di quanto appare: vengono mostrati i dettagli tecnici, una cerniera viene
mostrata. | montanti e le pareti non sono però paralleli: la parete è maggiormente
inclinata, mette in luce la parziale autonomia geometrica tra struttura portante e
tamponamento.
In alto è presente un lungo cornicione che fa ombre.
Supporti verticali e orizzontali con rimando al tempio
greco.
Schema interessante
perché mette in risalto
l'elemento portante
dal tamponamento, esempio di tettonica. Non copia
l'arte greca. Non fa un frontone triangolare ma
esagonale (correlato all'immagine logo dell'impresa),
allude al frontone, ma mostrandosi con un nuovo volto.
Davanti la vetrata è perfettamente verticale, non complanare rispetto ai pilastri d'angolo.
Vuole dare l'idea di un pilastro angolare forte. | pilastri in basso sono complanari, poi
vengono rastremati.
La struttura è asimmetrica a differenza della facciata che è
fortemente simmetrica.
All'interno sono presenti guide per spostare le grandi
turbine. Sopra esse, per ragioni estetiche e
commemorative crea una parte superiore ampia.
Sta cercando di mettere a punto il volto dell'industria
nella modernità. Sta
cercando di disegnare un tempio della Macchina, una chiesa
della precisione.
La commissione di una fabbrica non era ancora considerata
una commissione buona come poteva essere quella di un
teatro o di un edificio. Behrens capisce che in realtà ha un
grande potere nelle sue mani: quello di dare un volto
all'industria.
Peter Behrens, Arte e tecnica (1917): «L'arte monumentale è sempre stata la manifestazione del
potere di un'epoca e se, pertanto, per il Medioevo è possibile parlare di arte della chiesa, per
l'età del Barocco di arte dei re e nel caso del lessico formale sorto intorno al 1800 di arte
borghese, sono altrettanto convinto che oggi la nostra industria così fiorente e florida costituisca a
sua volta un potere che non può non influenzare la cultura. Nella sintesi di sapere artistico e di
capacità tecnica si ravvisa la seducente prospettiva che si risolva la nostra nostalgia di cultura, e
che questa venga riconosciuta come espressione unitaria di tutte le manifestazioni della nostra
vita e divenga lo stile del nostro tempo. Il compito più serio che oggi ci spetta è allora questo:
aiutare la tecnica avanzata a divenire essa stessa entità artistica».
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Sarà l'industria a dare forma alla cultura. Fare della tecnica avanzata un'entità artistica. L'obiettivo
finale è arrivare a una cultura come espressione unitaria di tutte le manifestazioni: tutte senza
nessuna esclusa.
Adolf Loos, Degenerazione della civiltà (1908): «Muthesius dice che attraverso la collaborazione
all'interno del Deutscher Werkbund si riuscirà a trovare lo stile del nostro tempo. Questo lavoro è
inutile. Lo stile del nostro tempo lo possediamo già. Lo abbiamo dovunque l'artista, vale a dire
ogni membro di quell'associazione, non è ancora andato a ficcare il naso».
Adolf Loos, | superflui (1908): «lo chiedo però: abbiamo noi bisogno degli “artisti delle arti
applicate”? No. Tutte le industrie che sono riuscite, finora, a tenere lontano dai propri laboratori
questo superfluo fenomeno hanno raggiunto il loro più alto livello. Soltanto i prodotti di queste
industrie rappresentano lo stile del nostro tempo. Essi esprimono a tal punto lo stile del nostro
tempo che noi — è questo l’unico valido criterio di giudizio - non notiamo affatto che abbiano uno
stile».
Adolf Loos, Interni. Un preludio (1898): «Come ci si veste? Si fanno acquisti in tanti negozi diversi.
«Queste persone [i negozianti] non si conoscono tra loro, le cose che fanno vanno bene insieme.
Perché? Perché tutti lavorano nello stile dell'anno 1898. E così, un tempo, anche gli artigiani che
producevano oggetti per l'arredamento lavoravano tutti nello stesso stile, nello stile dominante di
quel tempo, in stile moderno».
Non si può parlare della nostra epoca senza partire dalla tecnica, essendo quella la peculiarità.
C'è ancora l’idea ottocentesca di avere uno stile, vedere
un'architettura sotto un certo stile.
Gropius, Le Corbusier e Mies van der Rohe hanno lavorato
nello studio di Behrens. Attrae giovani da tutta Europa.
Per l'AEG va altre fabbriche, tutte degne di essere notate.
Include la tecnica nelle sue opere e la rende fulcro delle sue
Li opere.
=S
- Peter Behrens, Fabbrica dei prodotti ad alta tensione, Berlino (1909-1910)
- Peter Behrens, Fabbrica dei piccoli motori, Berlino (1910-1913): Prospetto lunghissimo,
con pronao. Capannone di montaggio delle grandi macchine.
- Peter Behrens, Capannone di montaggio delle
grandi macchine, Berlino (1912-1913): Il logo è
cambiato, non più esagono. Spazio interno
gigantesco.
Nuova cultura integrale. Un nuovo stile unitario, sogno
fallito dell'800. Capisce che i tentativi precedenti sono falliti
perché non avevano incluso la macchina, la tecnica.
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“Arte e tecnica: una nuova unità”
Peter Behrens, Arte e tecnica (1917): «La vita moderna non
rivela ancora i segni di una cultura che possa dirsi matura, e
ciò perché i due ambiti, tecnica e arte, non si toccano quasi,
operano insomma disgiunti soprattutto laddove dovrebbero
cooperare intimamente, vale a dire nell'ingegneria civile e
nella produzione della grande industria». Ma «nel processo
della donazione di forma artistica, la tecnica non è la vera forza creatrice [...]. Si sente spesso dire
che ci stiamo avvicinando allo “stile del ferro”, ma uno stile non può nascere dalla sola
costruzione o dal solo materiale [...]. La tecnica non può essere considerata a lungo come un fine
a se stesso, e acquisterà valore e significato proprio se verrà ritenuta il mezzo più nobile idoneo a
produrre cultura [...]. Il compito che oggi ci spetta è allora: aiutare la tecnica avanzata
[incarnazione dello “Spirito del tempo”] a divenire essa stessa entità artistica [...]. L'industria ha in
mano la possibilità di divenire produttrice di cultura non appena si compirà la ricongiunzione di
arte e tecnica».
- Peter Behrens, Ambasciata tedesca, San Pietroburgo (1911-1913)
- Peter Behrens, Salone delle Feste, Esposizione del Werkbund, Colonia (1914)
Questa frase diventerà fondamentale con il
Bauhaus. Superamento definitivo delle
contraddizioni del Crystal Palace. Ha un ruolo
fondamentale per la nascita del Deutscher
Werkbund.
Deutscher Werkbund
In contemporanea, il 5 e 6 ottobre 1907 a Monaco di Baviera, Hermann Muthesius convoca 12
«artisti» e 12 industriali (alcuni dei quali anche politici).
Tra i 12 «artisti»: Peter Behrens, Theodor Fischer, Josef Hoffmann, Wilhelm Kreis, Joseph Olbrich,
Bruno Paul, Richard Riemerschmid, Paul Schultze-Naumburg e Fritz Schumacher.
Nasce il Deutscher Werkbund.
- Henry Van de Velde, Teatro, Esposizione del
Werkbund, Colonia (1914
Mette insieme categorie diverse, artisti, (soprattutto
architetti, intellettuali) e industriali importanti, in alcuni
casi anche politi importanti.
Si fondano e costituiscono una lega importante: la Lega del Lavoro. Deutscher con un esplicito
richiamo nazionalistico, la nazionalità delle persone che lo compongono.
3 categorie diverse con ambizioni diverse.