Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia e antropologia: status, ruoli e categorizzazione sociale, Sbobinature di Antropologia Culturale

Questo documento evidenzia l'importanza dell'analisi dei criteri che determinano l'aggregazione delle persone in gruppi specifici, concentrandosi sui concetti di status, ruolo e categorizzazione sociale. Vengono discusse le complessità della relazione tra status acquisito ed esternamente ascritto, e l'identificazione interna dei gruppi. Vengono inoltre presentati i punti di vista antropologici sulla parentela come fondamento della vita sociale e sulla relazione tra biologia e relazioni sociali.

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

Caricato il 16/11/2021

Vania.Pirrottina
Vania.Pirrottina 🇮🇹

4.6

(8)

29 documenti

1 / 6

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia e antropologia: status, ruoli e categorizzazione sociale e più Sbobinature in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Lezione 12 Lezione dedicata all’appartenenza e alla parentela. Sondaggio nell’antropologia del noi, ma non che si occupa della nostra cultura, ma dell’antropologia della forma grammaticale “noi”. A quali condizioni possiamo dire “noi”? Come animali ci siamo evoluti per poter aver un supporto fondamentale da parte degli altri nel nostro sviluppo. Gli esseri umani non nascono per ragioni tipicamente evolutive, non nascono completi ma nascono fortemente manchevoli. Questo produce un costante bisogno di cure parentali molto lunghe e di un apprendimento sociale che abbiamo già spiegato. Le nostre competenze non sono attivate biologicamente ma apprese culturalmente, fa si che ci sia un costante bisogno di un gruppo di riferimento. Gli esseri umani hanno bisogno di un gruppo di riferimento e molto presto sviluppano la consapevolezza di dover distinguere un “noi”, un dentro e un fuori. AI di là di queste, quello che è più evidente nei raggruppamenti umani è che le diverse unità collettive, che corrispondono a questi gruppi, possono essere sia una inclusa nell'altra sia parzialmente sovrapposte, sia in totale sovrapposizione. Es. di Siena: gli abitanti della singola contrada sono un NOI separato da un LORO di un’altra contrada, ma tutti insieme saranno un NOI senese. Queste inclusioni una dentro l’altra, come se fossero matriosche, non completa il quadro del NOI contrapposto al LORO. Tutto questo che abbiamo evidenziato sono attraversate da altre opposizioni (noi maschi contro voi femmine, noi di sinistra con voi di destra). Tutte le contrapposizioni possono incrociarsi tra loro e diventa difficile capire dove si appartiene e dove appartengono le persone con le quali stiamo studiando. Questo modello formale delle appartenenze ci pone di fronte a due domande fondamentali: che cosa si intende per criteri che separano le appartenenze? Chi stabilisce i criteri? Alla prima domanda risponde la semiotica, alla seconda la politica. | criteri di inclusione e di esclusione sono SEGNI, stabiliti per via culturale. Possono essere i più vari: preferenza sessuale, appartenenza politica ecc. La conseguenza di questo riconoscimento della dimensione semiotica, fondamentale per stabilire appartenenza, è che non esiste un modo oggettivo ma un modo intersoggettivo per verificare l'appartenenza. Bisogna verificare se quel criterio è adottato emicamente. Qui c'è ETIC e EMIC, devo ricostruire la Thik description dell’appartenenza e non il modo in cui io, dal punto di vista Etic creo criteri oggettivi che applico. Come analisti sociali bisogna sempre capire quali sono i criteri che quella persona all’interno di quel gruppo riconosce come significativi per aggregarla a un certo gruppo e non a un altro. | criteri variano nel corso del tempo. Nel ‘900 il criterio fondamentale era il lavoro, l'appartenenza di classe: artigiano, contadino, ecc. ti collocava in determinati ranghi. Con il declino del lavoro produttivo nei sistemi industriali avanzati, nell’occidente avanzato il criterio del lavoro è diventato meno importante dell’orientamento sessuale, ad esempio, che diventa fondamentale per definire il proprio senso di appartenenza. Nel corso della storia possono variare i criteri dell'appartenenza anche nello stesso spazio sociale. Es: stessa situazione oggettiva-> due persone che lavorano, uno italiano e l’altro senegalese, sono da una parte aggregabili in quanto fanno lo stesso lavoro ma dall'altra separabili in quanto provengono da zone geografiche diverse. Chi stabilisce questi criteri? Chi stabilisce che questi due operai sono sodali e si appartengono allo stesso gruppo oppure appartengono a due gruppi diversi? Questo è quello che chiamiamo Politica, la politica è la negoziazione per stabilire i criteri rilevanti. Nel corso della storia i movimenti politici hanno sempre fatto questa battaglia, nello stabilire quali fossero i criteri significativi. Per capire come funzionano questi criteri bisogna tener conto che questa classificazione del mondo avviene sempre in due direzioni semiotiche: una in base alla quale definiamo il NOI, chi sia dentro, e una in base alla quale stabiliamo come si suddivida ulteriormente il resto del mondo, il LORO. Fa vedere uno schema: fingiamo che questo in bianco sia lo spazio sociale che è tendenzialmente ampio, infinito, ogni punto corrisponde a un suo centro. Ognuno di noi si colloca in questa posizione. Noi vuol dire che stabilisco chi c'è dentro questo gruppo, contrappongo un IO-NOI: seguaci della mia fede religiosa, calcistica, la mia famiglia, parenti ecc. ma poniamo che abbiamo stabilito un IO-NOI inclusivo e tutti gli altri sono fuori. Tutti gli altri non rimangono così indistinti, non c'è un LORO vago, ma c’è una suddivisione abbastanza precisa. Per cui in uno spazio ci metto i tifosi di una squadra, da un’altra i seguaci di una setta religiosa, ecc. tutte frazioni che sto iper semplificando, ci sono delle sovrapposizioni per cui ci sono quelli del mio partito politico ma che tifano una squadra diversa ecc. Quello che conta è che facciamo una CATEGORIZZAZIONE, mentre per stabilire IO-Noi faccio una IDENTIFICAZIONE. Quindi identificazione in base alla quale definiamo chi siamo noi e categorizzazione definiamo cosa sia LORO. Il problema è che ogni collettività esegue queste operazioni semiotiche di autoidentificazione interna e di categorizzazione esterna, producendo intrecci conflittuali-> io posso categorizzare quelle persone come extracomunitarie, mentre il mio vicino di casa può considerarle come persone sfruttate dal commercio globale in quanto lavorano nella consegna di deliveroo ecc. lo li categorizzo in un modo, il mio vicino in un modo completamente diverso. Queste sono in conflitto. il problema è che bisogna vedere come loro si categorizzano, ognuno di loro può usare delle identificazioni diverse. c'è tutto un intreccio complicatissimo che ci fa saltare ogni oggettività nei modi di categorizzare. Questo riguarda anche l'autoidentificazione: questione amicizia. lo posso dire “il mio gruppo di amici è questo”, ma anche su questo non siamo necessariamente tutti d'accordo. C'è sempre l’amico asfissiante che ti ammorba, e che tu lo sopporti. Lui ti ha incluso nel “noi amici carissimi” tu non è detto che lo abbia incluso allo stesso modo. C'è una serie di contraddizioni costanti che si intrecciano anche con un altro problema, quello dello status. Lo status è la posizione relativa che si occupa nello spazio sociale (che posizione io e il mio gruppo occupiamo rispetto ad altri individui o altri gruppi, posizione che riguarda le gerarchie da un punto di vista economico, di apprezzamento sociale), il ruolo sono le azioni che ci si aspetta che un portatore di status faccia. Gli status per la sociologia sono divisi in due categorie: ascritto, ovvero assegnato in base a criteri sentiti come “Naturali” (il fatto di essere figlio, anziano ecc.) -> prima il fatto di essere maschio o femmina era considerato uno status ascritto. Lo status acquisito è una condizione sociale che si acquisisce nel corso della vita e si può modificare a seconda delle capacità e delle possibilità che capitano nel corso della vita, ma anche come una specie di decisione/sforzo volontari -> status di dottore è garantito da una laurea, ci vuole un certo sforzo per ottenerlo. Categorizzazione esterna e identificazione interna non sono esattamente sovrapponibili a questi due status, bisogna ragionare sulle complessità della relazione. Il genere sembrerebbe una questione di status acquisito, o perlomeno di identificazione interna “io mi sento di appartenere”. Questo crea dei problemi enormi in quanto per molto tempo e per molte società non c'è una totale garanzie di sovrapposizione tra identificazione interna, cioè quello che io sento di essere, e lo status acquisito, ovvero quello che poi socialmente mi viene riconosciuto come tale riguardo l'appartenenza di genere. Non basta “sentirsi” per “essere”, questo porta alle complicazioni in cui si parla di politiche dell'identità -> tentativi di introdurre nel dibattito della politica delle forme di identità basate principalmente sull’identificazione interna. Noi siamo X perché ci identifichiamo con quell’X indipendentemente da quanto quell’X sia riconosciuto come status acquisito, tantomeno come status ascritto, e sia accettato nella categorizzazione sociale fra i gruppi. È un tema complicato e non pretendo che lo sbrogliate in pochi minuti ma mi serve per farvi capire il caos cognitivo in cui si trova immerso nel capire cosa significa APPARTENERE. Gli esseri umani hanno bisogno di appartenere, in quanto biologicamente non sono autosufficienti per lungo tempo e non potrebbe portare a compimento la sua vita. La parentela la potremmo chiamare come tentativo di risolvere il garbuglio di appartenenza. La parentela ci appare un legame sociale fondato sulla natura, sembra garantirci quel minimo indispensabile e indiscutibile che pretendiamo dal legame sociale. | legami di parentela hanno una forza potentissima di essere inevitabili, possiamo litigare a morte con i nostri familiari, ma questo non presuppone di essere “meno presenza di un gruppo di donne. La dimensione legale di questa istituzione, cioè quella che chiamiamo il matrimonio, cioè che istituisce una nuova unità familiare, è veramente difficile da definire e non ci consente di comprendere come potremmo dare un fondamento alle società umane facendo riferimento a questa base naturale. Diciamo che tutte le società riconoscono una sorta di sfera privata in cui vengono trattate alcune funzioni di base: l'atto sessuale, la riproduzione, l'educazione primaria e la sussistenza di base -> far da mangiare, dormire, accoppiarsi, mangiare, il prendersi cura e istruire negli elementi di base. Chiamiamo “famiglia” quello spazio in cui queste funzioni sono esercitate primariamente. Per noi oggi l'educazione è svolta in gran parte al di fuori di questa istituzione, pensate a quante persone utilizzano già il nido, che di fatto uno spazio ormai educativo. Per ragioni di tempo non mi soffermo molto sulle differenti famiglie. Ci sono popolazioni in cui gli uomini vivono in una casa comune e visitano le donne con i figli saltuariamente, altre popolazioni in cui ci sono delle classi di età che tendono a vivere compattamente o a fare riti iniziatici continuamente. Gli Ashanti del Ghana sono un gruppo di discendenza Matrilineari -> discendenza passa attraverso le donne. Per ragioni che capiremo, molto spesso sono le sorelle che cucinano per i maschi e portano da mangiare ai maschi che sono a casa con le mogli. C'è un via vai di nipoti che portano cibo alle case degli zii. Sembra una stranezza ma si può comprendere. Ci sono famiglie diverse a seconda del tipo di matrimonio: poligamiche, ci sono più legami matrimoniali, poliginiche, in cui l'uomo può avere più donne e le poliandriche, in cui le donne possono avere più uomini. Poliandria in cui in una famiglia una donna può avere diversi mariti (Tibet c'è la poliandria fraterna, un gruppo di maschi può sposare la stessa donna, o la poliandria associata in cui si ha un marito e un secondo marito si associa in maniera subordinata e questo a sua volta può avere una moglie). La relativa scarsità di casi documentati di poliandria, rispetto alla poliginia, pone domande interessanti sul valore della sessualità tra uomini e donne. Il problema dal punto di vista genetica, partendo dal principio di Richard Dawkins “il gene egoista” -> i corpi sono delle macchine funzionali alla riproduzione dei geni e che quindi il gene ha come obiettivo quello di riprodurre sé stesso (fregandosene dei valori sociali), in questa logica i maschi sono più “preziosi” da un punto di vista adattivo. Se in un'isola deserta mettiamo 100 donne con un uomo e in un’altra 100 uomini con una donna, l’anno dopo nell'isola delle 100 donne potremmo trovare una popolazione raddoppiata, nell’altro caso è probabile che la popolazione sia aumentata solo di un'unità. Dal punto di vista della trasmissione genetica i maschi hanno quella caratteristica che non lo mette in grado di riprodurre, ma può essere fertile per molte femmine, mentre le femmine sono limitate dovendo portare a termini la gestazione e quindi condizionata dal suo potenziale riproduttivo. La sessualità è un tema molto complicato che non tratteremo in maniera approfondita. Gli esseri umani organizzano la riproduzione universalmente, dentro un'istituzioni che chiamiamo matrimonio. Cosa sia il matrimonio è qualcosa di difficile da definire. Shultz ci dice che ci sono due definizioni in linea generale: il matrimonio prototipico trasforma lo status di un uomo e di una donna, stabilisce il grado di accesso sessuale reciproco dei coniugi che varia dall’esclusività alla preferenza, istituisce la legittimità dei figli nati dalla moglie e crea relazioni tra parenti del marito e quelli della moglie. Questa definizione ha diverse limitazioni: non considera le unioni matrimoniali dello stesso sesso. Quello che conta è che il matrimonio istituisce un legame che trascende sempre quello tra i due individui, è sempre un legame tra due gruppi attraverso due individui. Il matrimonio come funzioni ne ha sempre due: di garantire la discendenza, per il tabù dell’incesto (i gruppi tendono a sposarsi fuori, a cercare l'accoppiamento riproduttivo al di fuori) e quella di alleanza, io devo creare dei rapporti sociali stabili e di collaborazioni con altri gruppi, gli scambi matrimoniali possono essere fondamentali per questo tipo di istituzione. Partiamo dal fatto che il matrimonio è universale anche perché è universale un principio che è quello di impedire la riproduzione istituzionalizzata all’interno di un certo gruppo di riferimento, che varia a seconda della società, di un certo livello del “noi” che viene definito come lo spazio in cui la riproduzione non può avvenire internamente > tabù dell’incesto. Viene vietato il matrimonio normalmente all’interno della famiglia, tutti i gruppi umani evitano questo tipo di incrocio. Le motivazioni di questo sono state studiate da tantissimi studiosi, apparentemente uno potrebbe pensare iamo tutti membri discendenti di un antenato, ci troviamo ad essere cacciatori-raccoglitori, perché mai dovrei pensare di confrontarmi con altre persone e cercare un rapporto al di là della valle? Non potrei semplicemente accoppiarmi con mia sorella?” sappiamo bene che ci sono delle complicazioni anche di ordine genetico, ma non è questo. Sono considerazioni di ordine sociale/politico. | gruppi che non praticavano il tabù dell’incesto si sono estinti, ecco perché siamo tutti quanti rispettosi di tale tabù. Perché si sono estinti? Perché probabilmente quei gruppi che avevano stabilito una sorta di interdizione per la riproduzione all’interno del gruppo e che erano costretti a cercare forme di contatto con altri gruppi erano agevolati nella sopravvivenza in caso di crisi ecologica e ambientale. Nel senso che: se nel mio gruppo vige il tabù dell’incesto possiamo dire che quel gruppo è esogamico (si sposa al di fuori), quindi tende a stabilire relazioni con altri gruppi a loro volta esogamici. Se c'è una scarsità di risorse e ci sono tre gruppi sul territorio che potevano sopravvivere su quel territorio, se due gruppi hanno iniziato a scambiarsi individui per fini matrimoniali, hanno la possibilità di considerarsi parte di un gruppo più ampio. Nel caso ci sia una competizione tra risorse, io posso pensare di allearmi con loro per far fuori il terzo gruppo che continua a sposarsi al suo interno. La cosa interessante è che la regola che sta alla base del tabù dell’incesto è di tipo sociale, è meglio sposarsi fuori che essere fatti fuori. La motivazione del tabù dell'incesto dipende da una ragione di ordine sociale. I gruppi che si sposano dentro si dicono Endogamici e quelli che si sposano all'esterno si dicono Esogamici. Ci sono casi in cui io mi devo sposare all'interno del mio Clan, che è un gruppo di parentela piuttosto esteso che prevede diversi lignaggi e regole di cooperazione complicate. All'interno di una comunità ci possono essere 3 o 4 Clan, e ci può essere endogamia di clan o esogamia di clan (devo sposarmi all’interno o all'esterno del clan). Facciamo una piccola sintesi utile per la prossima lezione: non è per niente scontato che per gli esseri umani il legame naturale abbia lo stesso significato. Ci sono varie concezioni folkloriche di discendenza e sistema di appartenenza e noi ad oggi non ne sappiamo molto di più, con tutto che abbiamo la genetica. Sicuramente attribuiamo da molto tempo un ruolo alla pari al maschio e alle femmine nel contribuire alla riproduzione del gruppo. Ci sono tantissimi modi di concepire i rapporti tra viventi e tra passati e entrano in gioco queste concezioni dentro la nostra concezione della riproduzione. Alcuni gruppi pensano che il ruolo fondamentale ce l'abbia l'utero della donna e che l'uomo faccia un lavoro di sostegno e di apertura del canale riproduttivo. In questo caso la parentela passa attraverso linee uterine, “tu sei figlio di tua madre”. Qui altra persona importante è la mamma di tua mamma, che ha dato via non solo a tua madre ma anche a tuo zio. Questo fratello di tua mamma è molto più parente di tuo padre, in quanto è uscito dallo stesso utero di tua madre. Questo legame è fondamentale. In altri gruppi succede l'opposto, elemento fondamentale è il seme maschile e l'utero della donna viene considerato un “forno”. Come il caso dei cognomi, dove viene data prevalenza a quello maschile.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved