Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Lezione approfondimento Boldrini, Schemi e mappe concettuali di Storia del Giornalismo

Lezione approfondimento Boldrini

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 27/02/2023

margherita-caneschi
margherita-caneschi 🇮🇹

16 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Lezione approfondimento Boldrini e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia del Giornalismo solo su Docsity! LEZIONE 13 Se scrivo su un giornale locale punto sul dove e sul quando; se faccio giornalismo d’inchiesta punto sul chi e sul cosa. Ogni volta che si scrive, dai racconti, agli sceneggiati, alle serie tv, agli articoli, in base alle sei funzioni decide su quale punto focalizzare la propria attenzione, in modo che il lettore si focalizzi dopo sullo stesso punto. Si deve cercare il “topic”, ovvero il cuore della narrazione. “comment” è il commento della narrazione. Se scrivo per un giornale punto su una cosa se scrivo per un altro punto su un’altra cosa. QUAL E LA PARTE PIU IMPORTANTE DEL FATTO. Tutto questo ci porta a creare una struttura narrativa. Avendo scelto un certo tipo di soggetto, automaticamente strutturerò il racconto in modo tale che ciò che ho scelto come topic sia risaltato. Ci sono altri studiosi della comunicazione, es. Volli, che si sono spinti un po’ più in là della conquista dell’attenzione attraverso la retorica, l’arte del bel parlare. Egli ha elaborato insieme ad altri una tecnica per conquistare il lettore, hanno definito alcune delle tecniche di manipolazione che sono le più usate. Volli chiama la tecnica “circuito seduttivo”. Egli spiega come queste funzioni siano principalmente abilitanti nella pubblicità, nella moda, nel cinema, nei racconti televisivi ecc. e in tutte le altre tecniche di comunicazione (anche il giornalismo). Se non si sa fare si provocano effetti opposti, di ilarità. Libro Boldrini à “tipico effetto espressivo…emittente…esprimere un forte valore di se stesso. Per raggiungerlo è necessario farsi vedere, ovvero operare un contatto efficace, effetto fatico…chi mi ama mi segua […]” Volli ci spiega che l’effetto fatico corrisponde il bisogno di contatto, a quello poetico il bisogno di novità (cioè di informazione, guai a rifare articoli già fatti, spot già visti; bisogna cercare le cose nuove che possono trovarsi anche in quelle vecchie). “e tu verrai con me, se mi seguirai sarai con me”. Un buon comunicatore deve avere la fantasia da applicare in ogni cosa. Persona creativa, capacità di mettere in moto dei meccanismi per creare un contatto con la persona. L’interpretazione di qualsiasi testo è condizionata dalle tecniche con cui lo diciamo (enunciazione). Basta dire o basta scrivere perché ci sia l’enunciazione, non c’è bisogno che ci sia il contenuto. L’enunciazione costituisce un evento in quanto si produce qualcosa che prima non c’era e dall’altra parte è un atto perché tale evento è (?). Distinzione tra discorso e storia à giornalismo puro di qualsiasi tipo (che sia online o meno). (Benveniste). Manetti à “in ciò che viene definito discorso sono presenti riferimenti espliciti al soggetto di enunciazione, abbondano di avverbi di tempo e di luogo riferiti alla situazione di enunciazione e si ricorre alla prima o seconda persona verbale e quindi si crea un effetto di veridicità di visione dell’accaduto” La prima persona nello schema enunciativo di Benveniste, ci dice che dal punto di vista giornalistico il fatto di usare la prima persona da un effetto di veridicità. L’io narrante è difficile da usare, perché c’è il rischio di una personalizzazione esagerata. Non se ne può abusare. Reportage, intervista ecc. l’io è fondamentale in quanto è la testimonianza diretta tra la fonte e il pubblico (io giornalista sono lo strumento di mediazione). Il discorso è una cosa personale, mentre nel termine storia scompare ogni riferimento all’emittente, trincerato in genere dietro la terza persona. È frequente l’uso di verbi al passato e gli avverbi di luogo e tempo sono riferiti solo al tempo dell’enunciazione. L’emittente prende le distanze da ciò che è avvenuto, è già accaduto, è già storia. L’utilizzo del Noi da fama alla testata, l’io narrante da fama allo scrittore. L’ uso dell’io o l’uso della terza persona implica una diversa responsabilità su ciò che viene scritto. “si pensa che” NON usare istanze impersonali. Così si rende meno credibile ciò che si scrive. Es “la crisi ci impone di fare attenzione …” NO, bisognerebbe scrivere che “chi governa la crisi ci impone”. Oppure “l’opinione pubblica sostiene che”, bisognerebbe scrivere quale opinione pubblica. Il “si dice che” abbinato all’io narrante nei giornali locali tutto questo non sminuisce la carica della soggettività, però nei giornali che hanno un certo valore, prestigiosi questo sminuisce la carica della soggettività. Uso delle virgolette: Boldrini “presentare i fatti come se parlassero da soli è una strategia efficace per dare ai fatti stessi una valenza oggettiva e creare effetti di realtà.” Tecnica abusata. Altra tecnica abusata volta a prendere le distanze dalla notizia è quella delle virgolette, usate per riportare parole altrui o messe in maniera precauzionale es. i “cosiddetti” esperti (giornalista che se ne lava le mani). Boldrini “espressione impropria… approccio dubitativo e creare una forma di complicità tra giornalista e lettore”. La seconda tecnica manipolativa: forza illocutoria. Si può dire che un giornale non si rivolge quasi mai a un pubblico indistinto di lettori ma esercita una funzione su determinati pubblici e risponde spesso e volentieri alle esigenze di determinati gruppi di potere dietro la testata (i proprietari della testata). Ogni testo ha varie possibilità di lettura e si differenzia anche per livelli secondo a chi si rivolge, se parlo ad un pubblico di intellettuali potrò usare un determinato linguaggio, se parlo ad un pubblico di massa ne dovrò usare un altro. Quando il testo è molto esplicito, ha delle marche denotative molto visibili e in genere lo si fa quando i l pezzo è rivolto al grande pubblico +; invece quando scrivo un pezzo dando per implicite alcune cose (le do per scontato) o non dico alcune cose è chiaro che il mio discorso è rivolto ad un pubblico specifico (ad es. non dico un’informazione che so che già sanno). Ogni giornale individua i propri interlocutori ideali, ovvero il proprio lettore modello. Se avessi un giornale online i primi soldi li spenderei per fare delle ricerche mercato e capire chi mi legge, è una cosa che si fa sistematicamente. Per es. la repubblica quando si è spostata da essere il giornale del centro sinistra ad essere il giornale che sta tra Confindustria e il centro sinistra, hanno fatto ricerche di mercato e modificato delle cose all’interno del giornale. così che vengono scelti i rotocalchi dei giornali, si fa attraverso l’analisi del lettore modello e attraverso l’analisi della concorrenza. Ad es. Crozza, comico che prende in giro tutti, alla fine ringrazia chi lo sta aiutando, cita 18 nomi (redazione, cameraman, sartoria, scenografia, truccatrici ecc.). à per capire la complessità che sta dietro uno spettacolo di 40 min. Altra tecnica: tematizzazione à è il modo in cui vengono organizzati diversi argomenti all’interno di un articolo, i diversi articoli interni ad una pagina. Tecnica che si trasmettono formule di manipolazione efficace, che sono pochi evidenti al lettore. Permette, infatti, di costruire veri e propri percorsi di lettura grazie all’accostamento di temi simili o in netta contrapposizione tra di loro. Il contenuto così veicolato è superiore a quello narrato. es. prendiamo due articoli che hanno scarso peso da soli, li mettiamo insieme e finiscono per darsi un peso maggiore reciprocamente; alcuni telegiornali (sky, Mentana per es.) usano sistematicamente questo meccanismo. Per es. io conduco una trasmissione, ho due notizie; una è che ci è stata una rapina in una città (uno di colore) e hanno sparato e l’altra è che stanno sbarcando in Sicilia 500 naufraghi. Notizie che non c’entrano niente ma le metto insieme: in questo modo do un senso di lettore. es. quando rubavano al ponte vecchio, si mettevano due articoli affiancati nel giornale: notizia della rapina e
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved