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Lezione di approfondimento su crisi siriana, Appunti di Storia Delle Dottrine Politiche

Appunti presi in aula per il corso di storia della civiltà e delle culture politiche (facoltà scienze linguistiche per le relazioni internazionali)

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 12/05/2024

Giorgiaa_17
Giorgiaa_17 🇮🇹

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Scarica Lezione di approfondimento su crisi siriana e più Appunti in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! CASO SIRIANO La Siria si trova in Medio Oriente, affaccia sul Mediterraneo. Si può dividere in due fasce: quella Orientale (desertica, attraversata dal fiume Eufrate che segna un’importante divisione etnica), quella Occidentale (dove sorgono le principali città del paese, affacciata sul Mediterraneo). Sulla costa c’è una catena montuosa. La capitale è Damasco (nel sud), a nord c’è Aleppo (motore economico del Paese). GRUPPI ETNICO-RELIGIOSI Il gruppo etnico più consistente è quello arabo. I Curdi sono siriani ma non sono arabi, sono una minoranza etnica, vengono discriminati poichè non arabi. Lo sciismo si è ramificato in vari gruppi e sottogruppi: Al gruppo Alauita apparteneva l’uomo più potente del Paese (il Presidente). C’era anche il gruppo dei Drusi. Il Cristianesimo è un gruppo fondamentale del paese. GEOGRAFIA E STORIA L’Impero Ottomano conquistò la Siria, tuttavia dopo la seconda guerra mondiale perde i territori del Medio Oriente, la Siria era finita sotto la sfera d’influenza francese. Il Grande Libano era a maggioranza cristiana. Diventa una Repubblica indipendente nel 1946. L’indipendenza doveva essere la base per costruire un progetto più ampio di unificazione. Il Partito Ba’th voleva creare uno Stato che riunissse tutte le popolazioni arabofone (dal Golfo all’Oceano Atlantico). Gli Alauiti avevano un posto privilegiato nel partito e nello stato (questa situazione dura 50 anni). CAUSE CONFLITTO Primavera di Damasco: sembra che ci sia un’apertura al multipartitismo ma è una solo un’illusione. L’economia va malissimo, le riforme non hanno nessun effetto benefico sul Paese. Si ha un profondo senso di insoddisfazione, il partito era presente anche nella vita privata delle persone, molti erano sospettati di cospirare contro il Partito. All’inizio degli anni 2000 i fattori di fragilià non vengono risolti. Arriva una siccità che colpisce le campagne siriane, la produzione di grano crolla. 2011: primavere arabe. In Tunisia il presidente è costretto all’esilio a causa delle proteste. In Siria le prime manifestazioni si verificano a Marzo 2011, i servizi segreti e militari sedano le proteste per soffocare il malcontento. La società civile scende in piazza e chiede le sue dimissioni, si crea una frattura tra società civile ed establishment siriano. Si considera la primavera araba come un elemento protorivoluzionario. Il regime viene isolato a livelllo internazionale a causa degli episodi di violenza, la Lega araba espelle la Siria, l’Unione Europea e gli Stati Uniti congelano i beni della famiglia Hassad. Tra il 2012 e il 2013 il regime isolato non può contare sulla sua forza militare, diventa fragilissimo. Il regime opta per una ritirata strategica verso le città e continua ad arretrare verso Sud. Lo sbocco sul mare era un elemento fondamentale (aeroporti militari, porti). L’Occidente è tra i più streumi difensori della democrazia. Dottrina della linea rossa: gli Stati Uniti interverranno nel conflitto qualora il regime dovesse utilizzare armi chimiche, che erano armi che non potevano essere usate. L’Unione europea era divisa al suo interno da vari interessi. La Russia esprime fin da subito supporto a Damasco, attraverso la Crimea manda delle forniture e dei beni al regime ma non entra nel conflitto. Iran e Hezboollah inviano armi e unità paramilitari. Negli anni precedenti al conflitto i rapporti tra Turchia e Siria si erano ammorbiditi ma con lo scoppio del conflitto la Turchia vede la possibilità di espandere la sua potenza e sostiene la causa dei ribelli.
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