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Lezione di approfondimento sulla figura di Savonarola, Appunti di Storia Moderna

Lezione di approfondimento sulla figura di Savonarola, sbobina

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 06/05/2024

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roby-03 🇮🇹

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Scarica Lezione di approfondimento sulla figura di Savonarola e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 8/02/2023 Lezione 3: “Savonarola e Firenze” Girolamo Savonarola è un personaggio “misconosciuto”, nel senso che l’immagine che si ha di lui è stereotipata e legata ad una lettura storiografica piena di malintesi. Il 23 maggio 1498 a Firenze, in Piazza della Signoria, si svolse un evento incredibile: l’impiccagione e poi il rogo di tre frati domenicani, per cui tutta la città era riunita ad assistervi. Come si è arrivati a questo evento drammatico? All’epoca l’inquisizione non c’era ancora, non era una pratica usuale l’impiccagione nella pubblica piazza. Per comprendere questo evento bisogna partire dalla situazione dell’Italia alla fine del ‘400, molto frammentata, nella quale stanno sparendo le repubbliche, di lì a pochi anni rimarranno solo le repubbliche di Firenze e Venezia. Nella repubblica di Firenze si stava iniziando a fare strada la famiglia Medici, che ha imposto quella che è stata definita una cripto signoria, ossia una signoria giustificata dai fatti, ma non dall’assetto istituzionale, di fatto formalmente era una repubblica in cui i Medici riuscivano a controllare le magistrature cittadine poiché venivano eletti uomini di loro fiducia. Nel 1490, quando frate Savonarola arriva a Firenze, questo è il contesto in cui si trova. La famiglia Medici va al potere in maniera anomala, fino a metà 400 I Medici erano una famiglia come tutte le altre, poi diventano straordinariamente ricchi e gradualmente tramutano la forza economica in forza politica e prendono il controllo della città (prima erano mercanti e poi banchieri). Alla fine del ‘400 l’uomo simbolo del potere mediceo è Lorenzo de Medici, detto il Magnifico per la sua attività di mecenatismo. Il 1492 è una data chiave, perché fino a questa data il potere mediceo rimane inalterato. Lorenzo raduna attorno a sé esponenti del mondo dell’arte, della filosofia, della poesia (come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Poliziano e altri). Due anni prima era arrivato a Firenze Savonarola, frate ferrarese, che però fino all’inizio degli anni 90 non si era distinto particolarmente da molti altri predicatori della scena dell’epoca, col passare degli anni però le sue prediche si fanno sempre più accese e cariche di critiche a tutta una serie di esponenti del sistema di potere dell’epoca, sia laico che ecclesiastico, che usavano la ricchezza e la violenza per mantenere il potere. Savonarola è considerato per sua la critica alla Chiesa come istituzione di potere un precursore dei protestanti e un anticipatore di Martin Lutero. Poiché al tempo vi era un forte contrasto tra una chiesa umile al servizio dei poveri e una chiesa ricca e potente. In ogni caso la critica non esplode nel contesto fiorentino fintanto che c’è Lorenzo il Magnifico in vita. Nel 1492 succede che Lorenzo muore, avendo al suo capezzale Savonarola, accorso per dargli l’estrema unzione. Che cosa rappresenta la morte di Lorenzo il Magnifico? La sua morte implica un primo riconoscimento di Savonarola come profeta, ossia una persona ispirata da Dio e che è in grado di prevedere il futuro. Perché? Nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 1492 a Firenze cade un fulmine sulla cupola del duomo, rompendo la lanterna, due giorni dopo Savonarola, sconvolto dall’evento, se ne va a Santa Maria del Fiore e interpreta quanto accaduto come l’annuncio di un evento funesto, per cui Dio avrebbe punito Firenze dei propri peccati. In particolare, Girolamo dice questa frase che diventerà molto celebre: “Ecco la spada del Signore sopra la Terra, presto e velocemente”. Gran parte dei fiorentini si convince che stia per succedere qualcosa di terribile e proprio quella notte, l’8 aprile, muore Lorenzo il Magnifico. Dunque, è importante collocare la morte del Magnifico in questo contesto per riuscire a comprendere il riconoscimento profetico di Savonarola. Savonarola annuncia, in una sua predica, l’arrivo di un “nuovo Ciro” (re di Persia), per punire l’Italia dai suoi peccati, riformare la Chiesa e andare contro il Papa, poiché la Chiesa è corrotta. In questo contesto il re di Francia Carlo VIII di Valois discende in Italia nell’autunno del 1494, praticamente indisturbato, poiché Carlo VIII aveva un esercito vero, mentre in Italia c’erano solo piccoli eserciti di mercenari che erano molto più deboli. Che cosa pensano i fiorentini? Che sia arrivata la “Spada del Signore”, Savonarola dice infatti che “la spada” è il re di Francia e i fiorentini si convincono che effettivamente Savonarola lo sapesse, così come sapeva della morte di Lorenzo, da qui ha inizio la convinzione, che attraversa la maggior parte dei fiorentini dell’epoca, che Savonarola fosse realmente un profeta. Di questo fenomeno se ne accorge anche Machiavelli, che ne “I Discorsi” scrive: “Al popolo di Firenze non pare essere né ignorante né rozzo, nondimeno da Frate Girolamo Savonarola fu persuaso che parlava con Dio”. Firenze era la culla del Rinascimento, corrente di pensiero che intendeva sostituire la centralità di Dio con quella dell’uomo, eppure in questo contesto di laicizzazione/secolarizzazione i fiorentini si affidano in qualche modo a Savonarola, anche perché nel 1498 Carlo VIII arriva alle porte di Firenze e i fiorentini sono terrorizzati. Come si gestisce la cosa? Si organizza un incontro diplomatico con Carlo VIII prima ancora che esso entri a Firenze. Colui che subentra a Lorenzo il Magnifico, Piero de Medici, non ha la stessa forza e carisma del predecessore; dunque, a parlare con Carlo ci va Savonarola. La cosa incredibile è che Savonarola non aveva nessun incarico istituzionale, ma nemmeno di facciata (era solo il priore di San Marco) eppure in quel momento viene scelto lui, perché in quel momento viene visto come la persona a cui ci si può affidare per risolvere la situazione. In effetti le cose vanno bene, non si sa come, perché non parlavano nemmeno la stessa lingua. Firenze si salva, Savonarola fa degli accordi con Carlo VIII che implicano la reciproca fedeltà tra Firenze e Francia. Carlo VIII promette di proteggere Firenze e di tornare successivamente per riformare la cristianità. Questo episodio porta all’espulsione della famiglia Medici da Firenze, Piero de Medici aveva gestito male la situazione e i fiorentini erano molto scontenti e ormai Firenze non ne può più dei LE RAGIONI DEL DECLINO DI SAVONAROLA:  Moralizzazione, la gente dopo un po' inizia a stancarsi del rigore;  Politiche filo popolari, ha introdotto una serie di norme a favore del popolo penalizzando l’élite, inimicandosi l’aristocrazia (ad es. l’introduzione della decima scalare, ossia una tassazione progressiva proporzionata al reddito, dobbiamo pensare che nel ‘400 i ricchi e il clero non pagavano tasse, dunque questa era un’idea rivoluzionaria); inoltre ha tentato di ridurre la corruzione e l’usura.  Crisi economica, arriva un’epidemia di peste e una conseguente carestia;  Politica estera, Firenze ha preso una posizione molto rigida e difficile da sostenere legata all’alleanza con la Francia, perché Alessandro VI ha deciso di creare una lega santa di alleanze contro la Francia (dunque il problema è che vi è una lega antifrancese voluta dal Papa alla quale aderiscono tutti tranne Firenze, poiché Savonarola aveva fatto un patto con Carlo VIII basato non su criteri politici, ma di fede; dunque non può “mollare” Carlo VIII senza sconfessare la sua credibilità profetica).  Scontro con Alessandro VI, si consuma in parte sull’accesa critica di Savonarola contro Alessandro VI, e in più in generale contro la corruzione, contro il papato come istituzione e contro l’alto clero, ma il Papa è scontento anche per altri motivi: le politiche filo popolari, l’intromissione in politica di savonarola e soprattutto per le divergenze in politica estera. Tutto ciò fa sì che si arrivi, tra l’11 e il 12 maggio del 1497, alla scomunica di Savonarola. Dunque, a questo punto i fiorentini devono fare una scelta definitiva, stare con Savonarola vuol dire mettersi contro il Papa, il capo della Chiesa, ed è qui che si consuma la grande spaccatura di Firenze tra quelli che sono pro a Savonarola, e dunque disposti ad accettare le implicazioni che ne conseguono e quelli che sono contro. Da questo momento in poi il sostegno a Savonarola cala progressivamente fino ad arrivare all’arresto e ai processi (il cui verdetto era già deciso). Ci si deve accordare su dove debba svolgersi il processo perché il Papa vuole farlo a Roma, mentre la signoria di Firenze, che nel frattempo è diventata anti-savonaroliana vuole fare il processo a Firenze e farlo gestire dall’autorità civile. Alla fine di processi ne vengono fatti tre, che sono sostanzialmente tre fasi diverse di interrogatori con un unico verdetto finale. Per accontentare tutti si decide di fare il processo a Firenze, ma di farlo gestire in parte da ecclesiastici mandati dal papa, sostanzialmente è un processo civile con la presenza di alcuni ecclesiastici. Ed è così che si arriva alla comprensione di quel fatidico episodio del rogo: c’era bisogno di una condanna plateale da eseguire davanti a tutta la popolazione, che mostrasse il fallimento di Savonarola. Addirittura, le ceneri sue, e dei due frati impiccati insieme a lui, vengono disperse nell’Arno, poiché si temeva il suo culto post mortem. DOPO LA MORTE DI SAVONAROLA: Dopo la morte di Savonarola, vi è il suo culto, che rappresenta un capitolo interessante perché si intreccia con i fatti successivi che caratterizzano la storia fiorentina italiana del ‘500, come per esempio la Riforma. Il fatto che la figura di Savonarola si intrecci con la Riforma spiega come mai a Worms, in Germania, si trova proprio Savonarola ai piedi di un monumento a Lutero, dove sono raffigurati i suoi precursori. Vi è poi un altro aspetto, ossia il fatto che alcuni scritti di Savonarola finiscono nell’indice dei libri proibiti, anni più tardi con la Controriforma nel 1559. Inoltre, vi è una circolazione successiva dell’immagine di Savonarola, per cui in tanti contesti diversi, si è diffusa l’immagine di Savonarola come di un “pazzo sanguinario” e severo censore dei costumi, ma la lettura dell’azione politica di Savonarola non si può fermare al “moralizzatore”, infatti, andando ad analizzare i provvedimenti della sua azione politica, si vede come questa fosse progressista e non conservatrice. Documento proposto: Predica della rinnovazione della Chiesa (13 gennaio 1495)
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