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Lezione su Frankenstein, Sbobinature di Letteratura Inglese

descrizione di una parte del romanzo Frankenstein

Tipologia: Sbobinature

2019/2020

Caricato il 22/02/2023

shana-abronzino-
shana-abronzino- 🇮🇹

5

(1)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Lezione su Frankenstein e più Sbobinature in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Lezione 18/12/2020 La creatura rivendica e pretende di essere ascoltata; risulta quasi un’esigenza, quella della creatura, di avere almeno un interlocutore a cui poter raccontare la sua storia e l’unico interlocutore possibile è il suo stesso creatore: Victor Frankenstein. Tuttavia gli si avvicina in un momento particolare, perché si sa che Victor è stato colpito da un lutto nel quale perse suo fratello minore, il che dà un vantaggio alla creatura perché può rivendicare la sua superiorità fisica; dunque la creatura è in grado di minacciare Victor. Da un lato c’è l’ostentazione della propria forza fisica e crudeltà, dall’altra c’è una richiesta che si basa sulla compassione che Frankenstein, in quanto suo creatore, gli deve, soprattutto per aver abbandonato la sua creatura appena nata. Il racconto, della creatura, comincia sin dal primo momento, il momento della sua nascita (importante il modo in cui la creatura descrive le proprie emozioni e sensazioni; è colpito dalle sensazioni di calore, dal freddo, dalla fame per cui sente l’esigenza di procurarsi del cibo o dei vestiti con cui coprirsi); dunque la creatura, appena nata, si sedette a terra senza alcuna idea particolare, poiché si presupponeva che la creatura non sapeva ancora parlare o la capacità di creare un pensiero, seppur possegga un corpo adulto. In quel momento si sentiva travolto da una miriade di sensazioni che lui non sapeva identificare come, appunto: freddo, fame ecc. Passò del tempo e finì in un villaggio, ma venne attaccato dagli abitanti, dunque in quel momento capisce che provoca un senso di repulsione negli altri esseri umani; in seguito alla reazione che gli abitanti di quel villaggio ebbero, la creatura si spostò in mezzo alla vegetazione, più precisamente in campagna, dove trovò una specie di capannetta, la quale si trovava accanto ad una casetta abitata da un vecchio cieco e due bambini, i De Lacey, i quali un tempo erano una famiglia benestante ora caduta in povertà (erano persone abituate a vivere nel lusso che, a causa del comportamento di Felix De Lacey che libera e protegge un turco dalla condizione di prigionia, la famiglia viene esiliata e quindi cadono in bassa fortuna). La creatura prova compassione per le difficoltà di questa famiglia e li aiuta di nascosto, senza farsi vedere, ad esempio facendo trovare loro della legna già spaccata. La creatura li osserva, quindi, da lontano senza farsi vedere o conoscere e comincia a porsi delle domande, perché è fondamentalmente il primo nucleo umano che lui può osservare e i cui comportamente può studiare; si chiede dunque perché queste persone possano essere cosi infelici, perché ai suoi occhi queste persone avevano tutto: avevano una bella casa (che, in realtà, era una vecchia catapecchia, ma agli occhi della creatura sembrava una dimora più che dignitosa), avevano la possibilità di riscaldarsi quando avevano freddo, potevano mangiare e bere liberamente, erano vestiti con abiti adeguati, ma soprattutto potevano godere della compagnia e delle parole l’uno dell’altra, scambiandosi ogni giorni sguardi affettuosi e che comunicavano gentilezza; ma allora, perché piangevano? Con il tempo, però, la creatura imparò a capire il perché delle lacrime di quelle persone, ossia perché erano povere e questa povertà, soprattutto nel caso di persone che avevano conosciuto il benessere e la ricchezza, era amplificata. Nello sgabuzzino nel quale questa famiglia riponeva le loro cose, la creatura trovò dei libri, dunque ha la possibilità di leggere; ma come poteva leggere? Poiché alla figlia minore dei De Lacey venivano impartite delle lezioni e quindi lui, origliando, ebbe la possibilità di imparare a leggere e a parlare; dunque approfitta dei libri che trova nella casa dei de Lacey per acculturarsi e imparare a riconoscere le cose del mondo (tra l’altro ha la possibilità di leggere dei libri molto significativi come Le vite di Plutarco, I dolori del giovane Werther e Il paradiso perduto di Milton) quello che però lo colpì più di tutto furono gli sguardi di affetto, la gentileza, la possibilità di parlarsi, di supportarsi a vicenda che queste persone avevano. Dunque la creatura racconta: “La mia più grande ambizione, il mio sogno più grande nella mia vita non era altro che poter essere riconosciuto da queste persone e far parte della loro famiglia”, visto che le considerava delle persone gentili. Incoraggiato anche dalla gentilezza di queste persone che, pur essendo povere, non negavano qualcosa da mangiare a chi magari è ancora più povero di loro, pensa di mostrarsi a questa famiglia; perché si rese conto che quello che allontanava la gente da lui era il suo aspetto, poiché la gente guardandolo lo scambiava le sue sembianze per qualcosa di temibile semplicemente vedendolo, ma senza conoscerlo e senza che gli venisse data l’opportunità di parlare. Così la creatura pensò a un piano, pensò che il vecchio De Lacey era cieco e, dunque, volle approfittare della sua cecità; perciò volle aspettare che i figli e la compagna del figlio Felix vadano via per poi entrare in casa e presentarsi al vecchio, giacché la sua voce era assolutamente normale e non aveva nulla di terrificante, a differenza del suo aspetto. Se fosse riuscito a far capire al vecchio De Lacey che non hanno nulla da temere da lui e che aveva buone intenzioni nei loro confronti, magari lui avrebbe potuto fare da intermediario e poteva garantire la bontà della creatura a tutti coloro che avrebbero potuto incontrarlo, affinché non scappassero più da lui. Un giorno, dunque, i figli e la compagna di Felix, Safie, escono per un passeggiata in campagna e per la creatura era giunto il momento di mettere in atto il suo piano; il cuore gli batteva forte, poiché sa che era giunto il momento in cui si sarebbe dovuto rivelare agli occhi delle persone. La creatura bussò alla porta dei De Lacey e si spacciò per un viaggiatore, venne subito accolto dal vecchio, il quale pur essendo povero e pur essendo cieco non rifiuta l'accoglienza al “viaggiatore”; il vecchio si scusa con la creatura dicendogli che i suoi figli non erano in casa e che non avrebbe potuto procurargli del cibo, la creatura subito replicò che gli bastava semplicemente rimanere un po’ al caldo vicino al fuoco e ripararsi per un po’; nel frattempo, però, avverte anche la pressione del tempo che scorre e che i figli sarebbero potuti tornare da un momento all’altro, dunque si crea un po’ di risoluzione sul come portare avanti questo suo “piano”, questo colloquio. Comincia a chiacchierare con il vecchio e raccontargli un po’ del suo problema, dicendogli di essere triste perché ci sono delle persone che vorrebbe conoscere e dell’amicizia la cui vorrebbe godere, ma che queste hanno dei pregiudizi nei suoi confronti, nonostante lui sia una creatura assolutamente benevola e abbia fatto del bene nella sua vita; il vecchio cerca di rassicurarlo dicendogli di affidarsi alle sue speranze e
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