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Validità e Indicatori: Come Misurare la Correlazione tra Concetti, Appunti di Metodologia della ricerca

Analisi DatidisticaMetodologia della ricercaStatistica descriptiva

Questa lezione esplora il concetto di validità tra indicatori e il loro rapporto con il concetto generale a cui si riferiscono. Il testo illustra come la validità è una proprietà del rapporto tra un concetto e il suo indicatore, e come i ricercatori scegliono e valutano gli indicatori per analisi statistica. Vengono presentate due modalità per valutare la validità: criterion-related validation e construct validation.

Cosa imparerai

  • Quali sono le due modalità per valutare la validità di un indicatore?
  • Come si valuta la validità di un indicatore?
  • Come la validità è una proprietà del rapporto tra un concetto e il suo indicatore?
  • Come i ricercatori sceglievano e valutano gli indicatori per analisi statistica?
  • Che cos'è la validità tra indicatori e il concetto generale?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 04/04/2022

chiara.capovilla
chiara.capovilla 🇮🇹

4.2

(6)

12 documenti

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Scarica Validità e Indicatori: Come Misurare la Correlazione tra Concetti e più Appunti in PDF di Metodologia della ricerca solo su Docsity! LEZIONE 9 GLI INDICATORI A volte capita che gli indicatori siano legati tra loro ma non in riferimento al primo concetto generale considerato, ma ad un secondo concetto generale (es.: ci sono degli indicatori del concetto di religiosità che sono anche indicatori del concetto di conformismo - quindi se io volessi rilevare il conformismo, potrei usare degli indicatori anche legati alla religiosità). Questo per dire che il problema del rapporto tra parte indicante e parte estranea è una cosa molto importante: la capacità di un indicatore di rappresentare semanticamente un altro concetto (generale) si chiama validità = rapporto tra parte indicante e parte estranea. La validità può essere definita come una proprietà del rapporto tra un concetto generale e il suo indicatore ed è tanto maggiore quanto più alta è la parte indicante rispetto a quella estranea (più alta è la validità, più l’indicatore è di qualità). La validità non si può misurare, ma al massimo stimare. Talvolta conviene avere un indicatore che non ha una parte indicante particolarmente vasta, ma una parte estranea piccola che un indicatore con sia una parte indicante che una parte estranea molto grandi. L’estensione semantica di un concetto può essere rappresentato graficamente da un’ipotetica nuvola: Quale dei quattro indicatori è il più valido? L’indicatore 4 perchè è quello con la parte estranea più piccola. Noi dobbiamo essere coscienti, nello scegliere gli indicatori, che la parte estranea può creare un grande gap. Soprattutto, ci sono degli indicatori, collegati tra di loro dalle parti estranee, e che potrebbero portarci a rilevare concetti diversi da quelli che vogliamo invece analizzare. N.B.: Se io voglio rilevare la partecipazione politica e la rilevo in uno Stato autoritario, la partecipazione ad una manifestazione ha un significato completamente diverso rispetto a quello che potremmo riscontrare se analizzassimo i dati relativi ad uno Stato democratico. Il concetto di partecipazione ad una manifestazione (che in Paesi come la Corea del Nord è obbligatoria per legge → non è che se tutti vanno a manifestare, significa che c’è un alto grado di partecipazione politica volontaria) è un concetto che, in un determinato ambito spazio-temporale, ha un significato differente rispetto che in altri ambiti. Altro esempio: se consideriamo gli indicatori del concetto status sociale, saranno gli stessi sia se consideriamo, come anno di riferimento, il 2021 sia se consideriamo invece il 1821? NO, perchè gli indicatori sono essi stessi concetti che possono variare. Dobbiamo quindi considerare l’ambito spazio-temporale nel quale inserire il concetto generale, per derivarne i giusti indicatori. Gli indicatori cambiano, inoltre, anche in base all’unità d’analisi, cioè alla mia popolazione di riferimento, al mio oggetto di studio. Gli indicatori variano a seconda del contesto in cui mi trovo. Il rapporto di indicazione ha una natura stipulativa: è il ricercatore che lo sceglie! Il ricercatore si prende la responsabilità di scegliere un indicatore piuttosto che un altro: ovviamente si considerano tutti gli indicatori, anche quelli usati in altre ricerche, ma alla fine è il ricercatore che ne seleziona alcuni da usare per la propria ricerca. L’individuazione di un indicatore è un atto creativo compiuto dal ricercatore. Non è necessario che il rapporto di indicazione venga individuato prima della rilevazione dei dati: in realtà io posso fare un’analisi secondaria; non è necessario individuare tale rapporto prima di raccogliere i dati, soprattutto quando si tratta di indicatori territoriali - io posso avere già dei dati e stabilire successivamente il rapporto di indicazione (es.: se voglio considerare la percentuale di anziani in una popolazione come indicatore del concetto di benessere di un Paese, posso considerare i dati già raccolti in precedenza dall’ISTAT e individuare così il rapporto di indicazione). Si possono quindi considerare dati raccolti per altri motivi e porli poi in rapporto di indicazione con il concetto che voglio analizzare. Il problema che noi abbiamo, quando parliamo di indicatori, è capire se gli indicatori considerati sono validi o meno → come si fa a stabilire la qualità di un indicatore? Ci sono ovviamente dei criteri di natura semantica: io, attraverso le mie analisi e studi, posso considerare di per sé un indicatore valido → io posso fare una mia scelta di natura semantica. Nella letteratura, troviamo però due modalità standard per capire se un indicatore è valido oppure no: - criterion-related validation = un supposto indicatore del concetto A viene stimato valido quando è correlato con qualche altro indicatore - già accertato come valido - dello stesso concetto - es.: voglio studiare la partecipazione politica e considero la partecipazione elettorale un indicatore valido (in un regime democratico); un altro indicatore può essere la partecipazione alla vita di un sindacato: come faccio a sapere se questo indicatore è valido o meno? Secondo questa modalità, si deve guardare la correlazione tra il primo indicatore valido e il secondo indicatore: se i due indicatori risultano essere legati tra loro (se all’aumentare, in un campione, della partecipazione elettorale aumenta anche la partecipazione alla vita associativa), allora posso attribuire al secondo indicatore la validità del primo indicatore. Come indicatore di riferimento prendo quello che considero più importante, quello fondamentale. - construct validation = consiste nel valutare le relazioni del supposto indicatore del concetto A con (supposti) indicatori di altri concetti. A seconda di come l’andamento di queste relazioni si conferma alle nostre aspettative basate sulla natura dei concetti interessati, otteniamo indicazioni sulla validità del supposto indicatore, e indirettamente, anche degli altri - a volte, un altro criterio usato per controllare la A seconda della persona che ha compilato questa batteria, le risposte date sono state differenti → si hanno profili diversi; es.: - persona del Meridione, quindi a favore dei meridionali, ma contro gli immigrati ha risposto: 4 - 1 - 4 - 1 - 1 - 4 - 4 - persona razzista, contro i meridionali e gli immigrati: 4 - 4 - 4 - 1 - 4 - 4 - 4 - persona non razzista: 1 - 1 - 1 - 4 - 1 - 1 - 1 Qual è il valore massimo che può essere ottenuto da una persona razzista? 25 (vedi Matrice Originaria) → questo numero è però un problema, perchè potrei ottenerlo anche da una persona che mi risponde in modo diverso dal razzista. Per avere il punteggio massimo sicuro, bisogna invertire nuovamente la polarità inversa: gli 1 diventeranno 4, i 2 diventano 3, i 3 diventano 2 e i 4 diventano 1 (al computer si chiede di cambiare solamente i valori della colonna 4 e di invertirli - vedi Matrice con Var 4 Invertita). In questo modo, il punteggio massimo che posso ottenere per un razzista è 28. La persona meno razzista ha come punteggio 7. Se voglio mantenere la stessa scala originale, calcolo la media: si divide il punteggio ottenuto con la variabile 4 invertita per il numero totale di items, che è 7. Così la media per il più razzista diventa 28/7=4 e per il meno razzista 7/7=1 (vedi Matrice con Variabile 4 Invertita e Media). L’indice migliore è il D, con variabile 4 invertita e media → l’indice mi va quindi a rappresentare un’altra variabile nella mia matrice dati, che mi permette di comprendere il livello di razzismo nelle persone. Quindi, l’ultima fase della definizione operativa è una variabile che riassume le informazioni delle altre variabili. Esistono poi gli indici tipologici; se ho la necessità di rilevare una proprietà, utilizzando due variabili categoriali non ordinate, costruisco un indice tipologico: - prima variabile: quanto si sente di appartenere alla proprietà città/regione/Paese/continente/al mondo? - seconda variabile: in secondo luogo, quanto si sente di appartenere alla proprietà città/regione/Paese/continente/al mondo? Si vuole rilevare il senso di appartenenza. Se io voglio mettere insieme queste due variabili, posso costruire un indice tipologico. I. localisti puri: come prima e seconda scelta, hanno la propria città e la propria regione o viceversa II. prevalentemente localisti: come prima scelta hanno la propria città o regione III. italiani: come prima scelta hanno l’Italia e come seconda scelta la propria città o regione Per ognuno di questi indicatori, Cartocci ha individuato la parte estranea e la parte indicante: PARTE ESTRANEA: ad oggi, la parte estranea sono le notizie lette online → le persone sono informate ma non attraverso i quotidiani; nel 2007, la parte estranea erano i giornali letti nei bar e quindi non comprati direttamente dalle persone in edicola. Livello di partecipazione elettorale Parte indicante: In termini aggregati la quota di elettori che con continuità decidono di andare a votare si può considerare come un aspetto dell'interesse che i cittadini nutrono verso la gestione della cosa pubblica Parte estranea: la partecipazione elettorale: 1) può essere incrementa da motivazioni particolariste (colte dalla categoria “voto di scambio), 2) può essere diminuita dall’astensionismo di protesta 3) può dipendere dalle congiunture politiche Operativamente, per attenuare i rumori di fondo, sono stati rilevati i dati per una pluralità di consultazioni elettorali: -le elezioni politiche del 2001; -le elezioni europee del 1999; -i referendum del 1999, 2000 e 2001. Sette variabili prodotte: cinque indicatori, media della partecipazione elettorale (indice parziale), indice parziale standardizzato Non c’è una vera PARTE ESTRANEA: si dona il sangue solo per contribuire al benessere collettivo. Se c’è una provincia con tanti donatori, significa che in questa provincia sono in molti a voler contribuire al bene collettivo → PARTE INDICANTE: senso civico Una parte estranea può essere rappresentata da quelle persone che vogliono donare il sangue ma non possono farlo. Vediamo anche la lista completa, con la nostra top10: Indice complessivo di Capitale Sociale. Distribuzione provinciale in ordine decrescente Province Indice CapSoc Province Indice CapSoc Parma 7,19 [Novara 0.90 Ravenna 6,70 Pavia 0,73 Mantova 647 [Venezia 0.71 Siena 6,06 Macerata 054 Bologna 5,56 Rieti 032 Piacenza 5,56 Sondrio O20 Lucca 5,24 [Como 0,18 {Cremona 4,78 [Vicenza 014 Reggio nell'Emilia 4,59 Imperia 008 lAosta 4,54 [Treviso 0.05 Firenze 4,46 [Vercelli 0,15 Livomo 4,40 Milano 021 {Gorizia 4,36 [Ascoli Piceno -039 [Trieste 4,20. Matera 0,42 Pordenone 4,06 [Varese -0,53 Savona 4,01 [Nuoro -D.84 Pisa 3,99 [Viterbo -0,92 Forlì-Cesena 3,88 L'Aquila 2118 Ferrara 3,82 Ragusa =1,20 Massa-Carrara 3,68 Pescara 1.40 {Udine 3,43 (Teramo 2141 [Trento 3,21 Roma -2.09 Modena 3,15 Siracusa 22,41 {Grosseto 3.14 Latina 2.60 {Genova 3,09 Isernia -2.75 Bolzano 3,05 Foggia -333 {Cuneo 2,95 (Campobasso -3.41 Rovigo 2,78 Lecce -3.43 lArezzo 2,70 Frosinone -3.43 La Spezia 2,58 (Chieti -3.61 Pistoi: 2,50. Palerm 24,79 2,38 Brindisi -4,93 2.20 [Trapani -5.10 2,17 Bari -5,12 2,16 Salemo -5,13 2,14 [Taranto -5.18 2,13 (Catania -5.AR Perugia 2,02 (Catanzaro -5.50 Belluno 1.89 Messina -553 Lecco 1,77 Benevento -5.55 [Verona 1,58 (Caltanissetta 5.87 Biella 1.48 Potenza -5,94 Padova 1,39 [Avellino -654 Brescia 1,37 Reggio di Calabria =6,$57 lAlessandria 1,29 (Agrigento -7,01 Pesaro e Urbino 1,18 [Cosenza -7.51 {Oristano 1.18 [Caserta -7.56 Prato 110 Enna DI lA sti 1.09 [Napoli 7,95 [Verbano-Cusio-Ossola 1,03 [Crotone 808 (Cagliari 0,97 [Vibo Valentia -8.74 Gli indicatori sono spesso INDICATORI COMPOSITI: si realizzano vari indici e poi li si intreccia per arrivare all’indice finale, che è ciò che si rappresenta attraverso una mappa. Questa ricerca è interessante anche perchè mostra come è possibile realizzare analisi secondarie, attraverso i dati raccolti da altri gruppi, associazioni, istituti, istituzioni.
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