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Stigma: Esclusione ed Etichettamento per Appartenenza - Teoria di Goffman, Appunti di Psicologia Sociale

Discriminazione e IneguaglianzaPsicologia Sociale e PersonalePsicologia clinicaSociologia Sociale

La teoria dello stigma di erving goffman, che riguarda l'esclusione o l'etichettamento di una o più persone a causa di una determinata identità sociale svalutata in un contesto specifico. Dei processi alla base, come la categorizzazione sociale e il confronto sociale, e i risultati negativi come stereotipi, pregiudizi e discriminazioni. Vengono distinte tre categorie di stigma: attributo desiderabile, attributo negativo e quello neutrale. Il documento inoltre introduce il concetto di stigma interiorizzato e la sua influenza sul benessere personale e sociale.

Cosa imparerai

  • Che cos'è il concetto di stigma secondo Erving Goffman?
  • Come funzionano i processi alla base dello stigma?
  • Come influisce lo stigma sulla salute mentale e sociale di una persona?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 25/01/2022

Studenteincrisi17
Studenteincrisi17 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Stigma: Esclusione ed Etichettamento per Appartenenza - Teoria di Goffman e più Appunti in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! STIGMA (Goffman) è L’ESCLUSIONE O L’ETICHETTAMENTO DI UNA O PIÙ PERSONE PERCHE’ APPARTENENTI AD UNA DETERMINATA CATEGORIA. Si traduce in un’identità sociale svalutata in un contesto, è un aspetto di gruppo collettivo, è il giudizio di una persona sulla base della propria appartenenza. Il possesso o la credenza che una persona possieda alcuni attributi o caratteristiche che rimandano a una identità sociale che è svalutata in un particolare contesto. L’individualità del singolo non conta nella mia valutazione, il mio giudizio si basa sull’appartenenza di una persona, riguarda l’identità sociale negativa. Goffman distingue 3 categorie di stigma: 1) Deformazioni fisiche 2) Mancanze caratteriali, quindi mancanza di volontà o passioni sfrenate. 3) Tribali o collettive quali etnia, religione e nazione. Attributo desiderabile  prestigio Attributo negativo  stigma Quando ci troviamo davanti ad un estraneo, è probabile che il suo aspetto immediato ci consenta di stabilire in anticipo a quale categoria appartiene e quali sono i suoi attributi, quale è quindi la sua identità sociale. Se un attributo non è desiderabile, si sta generando uno stigma, soprattutto quando produce profondo discredito a chi ne è bersaglio. Nella nostra mente viene declassata da persona completa a cui siamo abituati a persona screditata. I processi alla base sono: - Categorizzazione sociale - Confronto sociale Attribuire quella persona ad una categoria in base al proprio gruppo di appartenenza. Sono dei meccanismi inconsapevoli che ci portano a valutare in un certo modo certe situazioni che possono portare a discriminare una persona. Risultati dei processi alla base Stereotipi, pregiudizi e discriminazioni e questo porta ad una riduzione del benessere personale e sociale. Condiziona le possibilità di benessere che le persone possono avere. Lo stigma può impedire il soddisfacimento dei bisogni. Episodi di discriminazione. Lo stigma esperito è la discriminazione vissuta e percepita. Il grado in cui le persone percepiscono di essere vittime di stereotipi. L’esperienza quotidiana di essere valutati negativamente, è una situazione con la quale le persone devono fare i conti. L’identità collegata e le etichette, non sono basate sul riconoscere una qualità particolare, ma è bassata sulla differenza da una norma, identità eteronoma che sottolinea la mancanza. Ad esempio la costruzione di identità sociale collegata alla disabilità per ora finisce per costruirsi attorno alla mancanza dell’identificazione con il sé. È un’identità eteronoma e in negativo, un’identità escludente e marginalizzante. È una non identità. È l’identità dell’insufficienza, della carenza e della mancanza di autonomia. La differenza viene definita dall’altro e a sua volta, l’identità che di essa emerge non è quella secondo la quale la disabilità costituisce un atto differenziatore, ma l’assenza di elementi identitaria rispetto all’altro. Lo stigma interiorizzato, gli individui che hanno la coscienza di essere diversi. È il grado in cui le persone sostengono le credenze e i sentimenti negativi associati ai loro attributi stigmatizzati e il grado in cui li considerano come caratteristiche di sé. Le persone vittime di discriminazione introiettano al sé un giudizio negativo che viene attribuito dagli altri. Vanno a limitare le possibilità di benessere di queste persone. Essere convinti di essere la manifestazione fisica del giudizio sociale negativo significa collegare se stessi alla negatività. Collegare a sé stessi degli elementi negativi. Profezia che si autoavvera, attivi la credenza dello stereotipo e le prestazioni calano, e la minaccia dello stereotipo, comportarsi in modo aderente al sociale e far si che le credenze della propria categoria si realizzino. Self- regulatory Model e Modello cognitivo transazionale in risposta allo stigma. Lo stigma esperito si basa sul modello dell’autoregolazione. Avere un’identità sociale svalutata (stigma) rappresenta uno stressor simile ad alti tipi di stressor cronici o acuti. L’effetto dello stigma dipende dal modo in cui le persone stigmatizzate credono di essere viste dagli altri e dal modo in cui valutano il contesto e la situazione. Processo top-down: sono le credenze delle persone circa il loro ambiente sociale a dar forma alle loro emozioni, sentimenti, comportamenti e performance. I membri di gruppi stigmatizzati costruiscono e condividono delle rappresentazioni collettive circa: - La consapevolezza circa la negatività associata alla loro identità sociale - Conoscenze degli stereotipi associati al proprio stigma. - Incertezza e ansia sul fatto che essi saranno bersaglio di discriminazione o pregiudizio. Non è importante che essi siano effettivamente bersaglio di pregiudizio, la semplice consapevolezza di cui sopra, è sufficiente per, potenzialmente, influenzare le emozioni, i pensieri e i comportamenti. La stigmatizzazione genera ansia e stress. Il modello: si parte dalla situazione di input, stigmatizzata e di fronte a questa situazione si mette in atto la valutazione primaria, ovvero, il significato che ha per me l’evento. Si valuta e si confronta un input, qualcosa che è innovativo è il soddisfacimento di bisogni sociali fondamentali. La valutazione primaria definisce quanto la situazione stigmatizzante interferisce con i bisogni e l’esito è quello di minaccia o di sfida. La valutazione secondaria invece fa riferimento alle attività di coping, quindi posso far fronte alla situazione con le mie energie? Per poi agire, per vedere se si modifica la situazione. I motivi sono, 5 bisogni che le persone vorrebbero soddisfare: - Mantenere un’autostima e una valutazione di sé positiva - Bisogno di fiducia e credere che il mondo sia un posto buono - Bisogno di comprendere, avere dei significati e una interpretazione degli eventi condivisi con altre persone per noi rilevanti - Bisogno di controllo delle proprie azioni e di ci che succede ovvero gli eventi - Bisogno di appartenenza e di sentirci degni e accettati dagli altri Questi 5 motivi vengono definiti come Goal (perseguire) e quindi il bisogno di comprendere, il bisogno di controllo e il bisogno di appartenenza, ma anche come Antigoal (evitare) quindi la svalutazione di sé, la diffidenza o la sfiducia, la confusione, il fraintendimento, la perdita di controllo e l’esclusione. Antigoal  in ogni bisogno è possibile affiancare il suo opposto. Lo stigma può portare ad un allontanamento dal goal e un avvicinamento all’antigoal. La valutazione primaria mette in pericolo o alla prova il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. La minaccia mette alla prova l’impossibilità di soddisfare i bisogni, mentre la sfida è la ricerca di un guadagno anche in una situazione discriminante. La valutazione influenzerà poi il modo in cui le persone faranno fronte alla situazione. La minaccia è l’avvicinamento agli antigoal La messa alla prova è la possibilità di trovare un avvicinamento ai goal.
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