Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Civiltà Romana: Strutture Sociali e Politiche, Schemi e mappe concettuali di Storia Antica

Civiltà anticaStoria antica greca e romanaArcheologia romanaStoria romana

La storia di Roma, dalla sua mitica origine fino alla consolidazione delle sue istituzioni politiche e sociali. Il mondo romano è il risultato di una mescolanza di popoli latini, sabini e etruschi, con l'esercito che ha sostenuto la potenza di Roma attraverso il sistema di governo, la certezza del diritto e il concetto di universalismo. una panoramica della nascita di Roma, le prime forme di governo e la consolidazione delle istituzioni fondamentali.

Cosa imparerai

  • Come l'esercito ha influenzato la potenza di Roma?
  • Che popoli hanno contribuito alla formazione del mondo romano?
  • Come si sono consolidate le istituzioni fondamentali del mondo romano?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 28/04/2022

PAOLApaola001
PAOLApaola001 🇮🇹

20 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Civiltà Romana: Strutture Sociali e Politiche e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Antica solo su Docsity! LEZ 12 CIVILTÀ ROMANA Le strutture sociali e politiche che la città di Roma ha acquisito con il tempo sono quelle che più hanno influito, lasciando tracce indelebili. Il mondo romano è espressione di una mescolanza di elementi: popoli latini, sabini ed etruschi. In poche centinaia di anni i romani sono diventati padroni del mondo allora conosciuto. Il perno di tutto questo fu l’esercito: una struttura militare addestrata, disciplinata e all’avanguardia. L’esercito ha favorito la potenza di Roma con: 1. il sistema di governo; 2. la certezza del diritto che Roma portava con sé; 3. il concetto di universalismo che Roma impose ai territori conquistati. Polibio disse che il pregio per cui il mondo romano rimase famoso era determinato dal fatto che durante il periodo della repubblica (ci fu prima la monarchia, poi la repubblica, poi il principato e poi l’impero) nel sistema romano erano racchiuse le tre forme politiche fondamentali: 1. Monarchia; 2. Aristocrazia; 3. Democrazia. Quando i romani si riconobbero nel sistema di governo imperiale ovviamente queste tre forme politiche vennero meno. Quando i romani rinunceranno alle tre forme di governo menzionate dandosi come forma politica quello dell’impero, l’esito divenne: maggiore sicurezza a scapito della libertà. NASCITA DI ROMA Roma, secondo il racconto mitico, si collega ad una tradizione antichissima del I secolo per cui, con la caduta di Troia (area dove ora c’è la guerra), ormai in fiamme e dunque abbandonata dai cittadini e presa dai greci, si venne a costruire una storia, grazie a due personaggi (che si misero in fuga): 1. Antenore. Giunse al Po’, risalì il fiume e fu all’origine della città di Padova. 2. Enea. Lasciata la città con il padre Anchise e il figlio Ascanio, approdò alle foci del Tevere dove scatenò un conflitto con i Latini (abitanti di quel luogo) rappresentati dal re latino (di cui sposò poi la figlia Lavinia) per poi stabilizzarsi, dando origine ad una stirpe, quella romana. Tra i discendenti di Enea ve ne fu uno che fondò la città di Albalonga sui colli Albani (a Castel Gandolfo). In questo contesto si colloca il racconto mitico di Romolo e Remo. LA LEGGENDA DI ROMOLO E REMO Secondo il racconto, a governare Albalonga ci fu Amulio che depose il fratello (che governava legittimamente) di nome Numitore. Al suo posto governò Amulio, in maniera tirannica. Egli volle che la figlia di Amulio, Rea Silvia, si facesse vestale e quindi sacerdotessa per non avere figli. Perché? Per non avere discendenti e quindi eredi. La figlia, Rea Silvia, venne resa incinta da un dio e i due gemelli partoriti non vennero uccisi come voleva Amulio ma posti in una cesta che venne fatta navigare grazie al servitore che ricevette questo incarico e la cesta si fermò nella zona attuale del Campidoglio. Vennero trovati da una lupa che li allevò e poi trovati di Faustolo, pastore che li crebbe. La leggenda narra che la lupa era la moglie di Faustolo. Le era stato attribuito questo soprannome in relazione al lavoro che svolgeva: la prostituta. Divenuti grandi, Romolo e Remo incontrano Numitore e questi raccontando loro la storia della loro infanzia, furono spronati da un sentimento negativo verso Amulio, che uccisero. Salì al trovo Numitore. Inizia così la storia romana: Romolo e Remo interrogano l’oracolo ed in particolar modo il volo degli uccelli dal quale emerge Romolo come colui che dovrà fondare Roma. Romolo disegnerà il solco della città con l’aratro e la storia di Roma inizia nell’anno è il 753. Questa è una pura leggenda, non vi è nulla di certo ma dai dati archeologici quel luogo (Palatino e Campidoglio) ha restituito manufatti riconducibili all’VIII secolo. Quindi, anche non sapendo l’origine delle cose nella storia romana, le origini cronologicamente si pongono nell’ VIII secolo. Secondo la tradizione Romolo fondò Roma nel 753 attraverso il confine che tracciò con l’aratro. Questo confine aveva una valenza sacra: l’interno è lo spazio sacro su cui si esercita l’autorità romana senza armi. È uno spazio disarmato. Quindi il dato leggendario e quello storico combaciano. Nel frattempo, Romolo raccoglie coloro che stanno intorno al territorio e crea la città. Ci sono solo maschi e servono donne. Questa è la ragione per cui i romani rapiscono le donne sabine; da qui scoppia una guerra ma secondo la leggenda le donne volevano rimanere in quella zona. Da qui la fusione tra ceppo latino e sabino. Nella prima fase della formazione di Roma quindi abbiamo una duplicità di popoli grazie alla cui fusione è possibile individuare gli elementi originari. Lo studio della storia romana nella parte arcaica è rappresentato dalle fonti storiche poco affidabili. Le fonti di Tito Livio, di Dionigi di Alicarnasso e di Plutarco in realtà sono state scritte secoli dopo l’origine di Roma e soprattutto sono poco certe (c’erano solo testimonianze orali). L’ETÀ PIÙ ANTICA Come per qualsiasi altra entità, anche nel caso del mondo romano c’è un ceppo originario, costituito dal popolo latino, quello che avrebbe avuto il contatto originale con Enea. Questa realtà importante ebbe dei contatti forti con altri gruppi: prima i sabini e poi gli etruschi. I primi sette re di Roma furono: due latini, due sabini e gli ultimi tre re furono re etruschi (Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio Superbo). Inoltre, secondo la tradizione, aldilà del fatto che non vi sono dati storici sicuri, in questa fase si andarono consolidando le istituzioni fondamentali del mondo romano: 1. Senato; 2. Consoli; 3. Altre magistrature. È un dato interessante poiché i romani solitamente aggiungevano elementi nuovi a quelli già esistenti (a livello legislativo accadeva spesso questo. Esempio: aggiungere legge nuova ad una già esistente). L’estrema complessità del mondo politico e della capacità di governo del mondo romano era uno dei tratti più attraenti. Polibio individuava in questa complessità un tratto caratteristico il mondo romano perché nella società romana le diverse forme di governo erano lì racchiuse. LE FORME DI GOVERNO Per Polibio la massima forma di potere, la monarchia, era rappresentata dalla temporanea autorità dei consoli. L’aristocrazia era rappresentata dal governo del senato. La democrazia, assemblea del popolo, era rappresentata dai comizi, che si distinguono in base a come viene rappresentata l’assemblea popolare per: 1. Gruppi 2. Capi famiglia 3. Numeri di famiglie. Da qui emergono i comizi curiati, centuriati e plebei. Se la monarchia è la prima parte che dura fino al 506, alla quale segue la repubblica, nella prima fase vediamo un tentativo di espansione da parte del governo romano. Roma diventa una potenza regionale e inizia ad uscire dai confini della città a partire dal V secolo (=età dei re etruschi) e vede lo scontro con città etrusche come Veio. Quando lo scontro è contro gli Etruschi, vediamo un’affermazione romana nell’area tirrenica che dura fino all’inizio del IV secolo. Questo è un momento decisivo anche per l’ordinamento interno della città di Roma legate ad una serie di scontri volti all’egemonia, conquista del potere. In questa fase si assesteranno i rapporti tra patrizi e plebei. Nella prima fase di governo democratico viene data importanza al gruppo di pochi, patrizi, a cui dà importanza il governo romano. Ma siccome non basta solo l’aristocrazia per far crescere Roma ma serve anche il popolo con i ceti produttivi, allora emerge un contrasto: i plebei aiutano i patrizi se e solo se ottengono riconoscenze in cambio. Tra i due consoli, uno diventerà espressione del popolo. La prima fase, quindi, vede l’espansione di Roma verso l’area tirrenica, la Tuscia. Dal IV secolo prese avvio l’espansione verso l’Italia centro-meridionale e si scatenarono conflitti con le popolazioni stanziate lungo gli Appennini, contro in prevalenza i Sanniti. L’idea era: si conquista una zona, non vengono sottomesse automaticamente tutte le aristocrazie ma si trova un compromesso in modo tale, pur salvaguardando le istituzioni di quel territorio, le stesse vengono esortate a lavorare ed agire per quel territorio. Per cui le istituzioni di quel territorio vengono organizzate per aiutare i romani, garantendone gli interessi.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved