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Guerra e Regimi Totalitari: Analisi Durata e Conseguenze - Prof. Tonelli, Appunti di Storia

La prima e la seconda guerra mondiale, enfatizzando la durata estesa di queste conflitti e le conseguenze sociali, politiche e psicologiche che ne seguirono. Vengono analizzati i ruoli delle donne, la frattura sociale e la nascita dei regimi totalitari. La prima guerra mondiale segna l'inizio del ruolo determinante delle donne nel mondo del lavoro, mentre la seconda guerra mondiale contrappone la democrazia ai regimi totalitari. La guerra porta a una crisi economica e politica, e l'uomo forte riscatta il paese e diventa il punto di riferimento per i discontenti. Il testo include anche una breve analisi del ruolo degli Stati Uniti nella ripresa economica e politica dell'Italia.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 22/02/2018

saba14
saba14 🇮🇹

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Scarica Guerra e Regimi Totalitari: Analisi Durata e Conseguenze - Prof. Tonelli e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA CONTEMPORANEA Analizziamo il 900 partendo da inizio secolo fino all'attacco terroristico alle torri gemelle negli Stati Uniti del 11 Settembre 2001. La prima guerra mondiale ha coinvolto un ampio numero di stati per varie ragioni, strategiche, economiche e per prendersi nuove colonie esterne al proprio territorio. C'è sempre più bisogno di equipaggiamenti di guerra. Sarà una guerra innovativa dal punto di vista militare per l'introduzione di nuovi tipi di armi. L'elemento economico è uno degli aspetti che ci spiega perchè un paese viene coinvolto in una guerra. La spartizione delle colonie è un altro degli elementi che diventa motivo di attrito tra i vari stati. L'idea di affermare il concetto di nazione (Imperialismo) prevale nella guerra. La Germania è il primo stato che vuole affermare la propria superiorità nei confronti degli altri. La prima guerra mondiale viene definita la Grande Guerra a causa del numero di stati coinvolti e dell'ampio numero di persone coinvolte che non comprendevano solo gli uomini dell'esercito. Il conflitto che doveva essere una “Guerra Lampo” durò dal 1914 fino al 1918. La lunga durata del conflitto unita alle condizioni climatiche a cui si andava incontro di inverno crearono un numero molto elevato di morti ed erano proprio le persone comuni come i giovani a dover andare a sostituite il militare caduto in guerra. Il ruolo della donna inizia ad essere determinante proprio a partire dalla prima guerra mondiale, visto che iniziano ad essere coinvolte nel mondo del lavoro. Una guerra di questo genere comporta una frattura sul piano sociale e psicologico e le conseguenze da questo punto di vista furono uno dei motivi che porterà al superamento della guerra dal punto di vista politico. Negli anni '20 si ha il dualismo tra la democrazia e i regimi totalitari. Nascita dei Fascismi – Fascismo Italiano, Nazismo Tedesco, Franchismo Spagnolo Sono tutti regimi dittatoriali ma hanno alcune differenze. I regimi sono una risposta alle conseguenze della grande guerra. I regimi si candidano ad essere i risolutori di tutti i problemi, basandosi sulla propria forza che deve andare a risolvere le debolezze altrui. Tutti i regimi si riconoscono in un unico capo (Mussolini, Hitler, Francisco Franco), il cosiddetto uomo forte. Scompare il confronto democratico, non c'è più la possibilità di avere un luogo di confronto come il parlamento, che viene sostituito da organi di obbedienza verso il grande capo. Si attua la dittatura a tutti gli effetti, non esiste un'opposizione. Nella seconda guerra mondiale si vede contrapposta la democrazia ai regimi totalitari. Esiste una analogia però che si trova nella Russia e nello Stalinismo. Questo totalitarismo rende gli individui sotto un determinato controllo ed è un qualcosa di differente dalla matrice ideologica dei fascismi europei. Lo Stalinismo è una dittatura del comunismo ma ha le stesse caratteristiche degli altri con al comando un unico dittatore. Dopo la Seconda Guerra Mondiale avviene la cosiddetta Guerra Fredda. Cambiamenti e avvenimenti che rivoluzionano lo stile di vita negli anni sessanta. La storia dell'Italia Repubblicana Due date molto significative. 8 settembre 1943 con la firma dell'armistizio che segna la fine politica di Mussolini. 25 Luglio del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo nega la fiducia a Mussolini. In seguito si avrà il suffragio universale con referendum dove tutti furono chiamati a votare e a scegliere tra la Monarchia o la Repubblica. Si va a votare in un contesto molto precario in un paese che esce dalla guerra in maniera devastata. L'Italia riuscì a ripartire attraverso alcuni elementi molto importanti, come la forza umana e morale del paese, gli Stati Uniti che avranno un influenza di lungo termine come vincitori della guerra. Vantaggio economico a favore degli Stati Uniti che formerà in futuro le multinazionali. Il contributo economico da parte della nazione Americana veniva concesso solo a rappresentanti politici legati al modello americano. Non si voleva aiutare il partito comunista. Nel 1948 ci sono in Italia le prime elezioni politiche. Si presentano i due grandi antagonisti, la Democrazia Cristiana con De Gaspari e sull'altro fronte si presentano due partiti insieme, che sono il Partito Comunista e il Partito Socialista che compongono il Fronte Popolare. Queste elezioni terminano con una vittoria schiacciante da parte della Democrazia Cristiana che sfiora quasi il 50% contro il 33% dei due partiti assieme. L'Italia successivamente si modernizza, passando da paese agricolo a paese del benessere diffuso. La differenza sta nel fatto che l'industria comincia a produrre sempre di più quelli che diventeranno beni di massa che trasformano la vita quotidiana delle famiglie, come ad esempio la televisione, l'automobile e altri beni simili. Negli anni 70 c'è il fenomeno del movimentismo. Compaiono sulla scena nuovi soggetti sociali e politici. In questi anni ci sono i primi attacchi terroristici. Il terrorismo “nero” si afferma nella strage di Piazza Fontana del 1969 e poi nella strage della stazione di Bologna del 1980. Accanto al terrorismo nero si afferma anche il terrorismo rosso delle “Brigate Rosse” con accanimenti verso soggetti politici come nel caso famoso dell'assassinio di Aldo Moro. Negli anni 70 convivono questi due fenomeni che avranno un incidenza molto forte sulla vita del paese. Gli anni 80 sono gli anni dell'edonismo, dell'evasione. Sono gli anni dell'esplosione del fenomeno delle palestre, che prima non esistevano così come la cura del proprio fisico. Sono gli anni del Made in Italy, della moda. Sono gli anni dell'era Craxi. La prima Repubblica termina con l'esplosione di Tangentopoli nel 1992. La Grande Guerra è quella che si riconosce nel periodo che va dal 1914 al 1918. La prima causa che permette lo scatenarsi di questa guerra è quello che possiamo definire lo scontro tra gli imperialismi. Per imperialismo si intende l'affermarsi dell'idea del cosiddetto stato-nazione. L'affermazione dello stato-nazione è di fatto una volontà di esprimersi come uno stato con caratteristiche superiori agli altri. Una superiorità intesa come economica, politica e che ci sia un'autonomia. Gli stati-nazione emergenti dell'ottocento sono quelli della rivoluzione industriale come Germania, Inghilterra, Francia e Austria. Comincia ad espandersi l'idea di civilizzazione, ovvero imporre in questi paesi che vengono scelta di un regime totalitario. Si viene a creare un doppio fronte nel mondo. Da una parte le democrazie liberali e dall'altra parte i regimi autoritari. Alle democrazie liberali appartengono gli Stati Uniti, Francia, Inghilterra e parte dell'Europa che capisce che schierarsi da una parte o dall'altra aveva delle convenienze di tipo economico. I paesi scandinavi entrano a far parte del fronte capitanato dagli USA ma decisero però autonomamente il proprio modello di governo. I regimi autoritari invece erano di fatto le dittature ad eccezione di alcuni casi (Giappone). Generalmente sono formule politiche dirette e guidate da un unico partito, dove non esistono i parlamenti e non è presente la dialettica tra maggioranza e opposizione. Alla guida di questi regimi c'è un unico uomo (capo). Sono regimi che hanno una propria identità in nome di una ideologia, che finisce per diventare come un unico collante della nazione. Questi regimi hanno come obiettivo quello di controllare la società e i suoi individui. Una ideologia che costruisce un modello di cittadino imposto dal regime stesso. I primi regimi autoritari a manifestarsi dopo la guerra sono i fascismi. Il primo fascismo è quello italiano, che prende il via il 28 ottobre del 1922 con la marcia su Roma. Il termine fascismo nasce dal fascio di combattimento che è un simbolo di derivazione romana e si sceglie questo simbolo perchè questo regime si rifà all'idea della solennità romana (sacro romano impero) perchè vuole recuperare quel grado di onnipotenza di quell'impero lì. Il secondo fascismo che troviamo è quello tedesco (nazismo) che inizia nel 1933. Anche qui si inizia con un'azione simbolica, visto che viene bruciato il parlamento tedesco (Reichstag). La terza forma di fascismo è il cosiddetto franchismo spagnolo, che prende il nome dal suo esecutore Francisco Franco ed inizia nel 1939. Ci sono anche forme di autoritarismi che non avevano niente in comune con i fascismi ed uno di questi era lo Stalinismo in Russia. Anche qui era presente un unico uomo (Stalin) e un unico partito al comando. Tutti i regimi totalitari nascono in un contesto di crisi economica. Si passa da un'industria pesante ad una industria corrente. Un elemento problematico riguardava la condizione dei lavoratori. Le donne e i bambini erano andati a ricoprire ruoli per i quali non avevano una specializzazione. I soldati che ritornano dalla guerra trovano il proprio posto occupato. Nascono le prime forme di sindacalizzazione. Si crea un dualismo tra il lavoratore e il proprietario che in questo preciso momento storico ha una valenza superiore rispetto al passato. Nascono i partiti politici in difesa dei lavoratori. Un grande elemento della crisi economica è legato all'aumento della disoccupazione. Oltre ad una causa economica, il formarsi dei totalitarismi è causato anche una causa politica, dovuta alla debolezza dei governi degli Stati uscenti dalla guerra. Il terzo elemento lo identifichiamo nella cosiddetta crisi sociale. La guerra ha creato un risentimento nazionale da parte sia dei vincitori che degli sconfitti. Se c'è risentimento vuol dire che bisogna recuperare un altro senso di identità. Si deve trovare un punto di riferimento che poteva risollevare il proprio spirito. Eric Froome parla della perdita di identità e del disorientamento dell'uomo. Caratteristiche dei regimi totalitari – Tutti i regimi si caratterizzano per la presenza dell'uomo forte e del culto della personalità. L'uomo forte è l'uomo che si candida a superare la sconfitta del paese, è colui che riscatta politicamente il paese e diventa il punto di riferimento di tutti gli insoddisfatti che tenevano dentro di se un senso di risentimento. È l'uomo che vede una soluzione. L'uomo forte deve sapere incarnare su se stesso delle doti religiose, in modo tale da saper rispondere ai propri fedeli proprio come un dio religioso. Occorre costruire un modello di se stesso invincibile. – Presenza di un solo partito politico. Non c'è più il parlamento. Non esiste più un'opposizione. – Nelle dittature c'è la concentrazione di tutti i poteri in un'unica figura. Il grande capo concentra su di se tutti i poteri dello Stato, giudiziario, politico, il potere delle forze armate. – Per annullare ogni forma di dissidenza e di antagonismo veniva utilizzata la violenza. I regimi si dotano di squadre di azione che legittimano l'uso della violenza per proteggere il grande capo. – Viene creato l'apparato delle organizzazioni. Viene creato il consenso. Si costruiscono in paese delle strutture che raccolgono varie categorie di persone. Sono organizzazioni giovanili. Tutti i giovani sono chiamati ad iscriversi ad un'organizzazione. Ogni organizzazione ha un ruolo decisivo in quella che sarà la coreografia del regime. Si organizzano anche delle strutture femminili, oltre a strutture professionali (medici, ingegneri, ecc...). attraverso l'organizzazione il regime diventa il motore della partecipazione di ogni individuo. Ogni organizzazione ha la propria divisa che ti fa sentire appartenente a quella struttura. Ci si sente tutti importanti. “Befana fascista” e “Sabato Fascista”. – La macchina della propaganda. La propaganda realizza momenti, riti, simboli del regime che tutti devono mettere in scena attraverso le organizzazioni. Uno dei momenti fondamentali di ritualità dei vari regimi è il comizio. IL FASCISMO ITALIANO In Italia il Fascismo inizia ad affacciarsi con la marcia su Roma del 1922 e termina nel 1943 dopo la sfiducia del Gran Consiglio del Fascismo e successivamente l'armistizio dell'otto settembre 1943. La situazione italiana era composta da un dualismo tra Nord e Sud. Con il Nord concentrato sull'industria ed il Sud invece ancora a livello agricolo. L'Italia era un paese molto impreparato dal punto di vista militare e tutti gli investimenti fatti durante la fase di guerra aveva portato l'intera nazione in uno stato di grande crisi finanziaria al termine del conflitto. La crisi economica in Italia è ancora più accentuata rispetto agli altri paesi. Occorre un aiuto economico. Inizialmente arrivano i capitali dalla Francia e dall'Inghilterra. Oltre ad una crisi economica esisteva una crisi politica. Siamo alla fine dell'età giolittiana. Nel dopoguerra nascono i partiti, che segnano la fine dello stato liberale e di conseguenza segnano la contesa della scena politica. Nasce nel 1919 il partito popolare con il sacerdote Don Luigi Sturzo. È la prima volta che la chiesa si intromette in politica. Si trova una coesione religiosa anticomunista. Il partito socialista invece aveva dentro di sé due anime, quella dei riformisti e quella dei massimalisti. I riformisti sono coloro che, comunque, vogliono avere una interlocuzione con le altre forze politiche per trovare punti di accordo per una approvazione di una legge o un di un provvedimento. I massimalisti sono coloro che non vogliono nessun tipo di interlocuzione con altre forze politiche. I massimalisti successivamente si separano e andranno a formare il partito comunista italiano. Il partito comunista vuole che sia applicata e realizzata la rivoluzione proletaria su scala mondiale. Non deve essere un partito che si richiama solo a condizioni locali ma che trovi convergenza con i partiti comunisti che si ritrovano in altri paesi. Estendere la rivoluzione proletaria. Il partito socialista e quello comunista vengono visti come un pericolo sempre più incombente, perchè riescono ad ottenere sempre più consenso da quelle persone che partecipavano a cortei e scioperi oltre ai contadini. Si affaccia sulla scena politica italiana anche un altro partito, ovvero il Partito Nazionale Fascista(Novembre 1921) che si pone con l'idea di essere il partito ufficiale contro il pericolo rosso. Vengono istituiti i Fasci di combattimento, con l'intento di creare ordine all'interno del paese. I governi liberali preferivano non utilizzare nessun tipo di provvedimento durante la fase del biennio rosso dove c'erano scioperi e cortei di protesta. La Marcia su Roma del 28 ottobre del 1922 nasce come la volontà di mettere in discussione il palazzo del potere per dimostrare che quel potere si può contrastare, e perchè essa verrà riconosciuta come un'azione simbolica. La marcia è stata ideata da un gruppo di nazionalisti che ritiene che si arrivato il momento della riscossa, e tutti devono vedere chi sono coloro che protestano e per quale motivo lo fanno. Mussolini in questo periodo è alle prese con la sua nuova stagione politica. Lui nasce come appartenente al partito socialista (ala massimalista) e sarà a lungo il direttore del giornale “Avanti” che era un giornale socialista. Mussolini verrà espulso dal partito socialista perchè sostiene una posizione e un'idea divergente rispetto a quel partito. In seguito Mussolini fonderà un proprio giornale chiamato “il Popolo d'Italia”. Già dal nome si capisce il richiamare forte del concetto di universalità che vuole avere una platea molto numerosa. Negli articoli cominciano ad esserci delle scelte di alcuni temi che generalmente non venivano mai affrontati da altre testate, mentre come stile di scrittura nel giornale si utilizza un linguaggio comprensibile a tutti per cercare di rendere efficace l'ascolto e la lettura (utilizzo di slogan e nessuna parola straniera). I primi numeri del giornale parlano della storia romana, perchè il modello di Mussolini è quello dell'antica Roma, e raccontare questa storia significava raccontare ciò che Mussolini stesso avrebbe voluto fare. Da subito Mussolini capisci quanto sia importante comunicare se stesso all'esterno e la Marcia su Roma è la prima mossa di questa esposizione pubblica. Mussolini inizia una trattativa con il Re, ma non venne proclamato lo stato d'assedio perchè la marcia non era ritenuta pericolosa. Il periodo del fascismo deve essere considerato in due fasi cronologiche. La prima fase è quella che va dalla Marcia su Roma al 1926, mentre la seconda fase è quella che va dal 1926 al 1943. La prima fase viene definita come una fase legalitaria del fascismo. È la fase che prepara l'attuazione della dittatura a tutti gli effetti. Ci sono due momenti chiave in questo periodo. Il primo momento è quello dell'attuazione del partito unico (PNF), che nasce come il partito che vuole candidarsi ad un governo che tenga sempre più in minoranza i partiti progressisti. Questo partito legittima l'uso della violenza contro tutti gli altri partiti. governo, perchè è una democrazia che da ancora spazio agli altri partiti, cosa che per Hitler non serviva. Per trasformare il governo in una dittatura, Hitler progetta una nuova azione dimostrativa. Viene incendiato il parlamento tedesco. È un'azione che ha un doppio significato, quello della violenza come mezzo espressivo di tipo politico e come secondo significato si riguarda alla scelta di quel luogo, che secondo Hitler non aveva più senso di esistere. La colpa venne addossata ai comunisti, che erano visti come il nemico comune. Hitler è uno dei capi indiscussi dell'esercito, e questo diventerà un ruolo determinante quando si dovrà decidere l'entrata in guerra della Germania. Ma Hitler non si accontenta delle Squadre d'Assalto (SA), e vengono infatti create le SS, che servivano da una parte come propria difesa personale, e nello stesso tempo venivano usate anche contro le SA nei casi in cui queste prendessero troppo potere. Notte dei lunghi coltelli: uccisione di oltre 400 antagonisti e oppositori di Hitler, tra cui il capo delle SA. Dopo la morte di Hinderburg, Hitler ottenne anche il ruolo di cancelliere, e quindi la presa di potere era completata. Il risultato di tutto è la costituzione del Terzo Reich (Il grande impero tedesco). Terzo perchè il primo è stato il Sacro Romano Impero, che ha avuto influenza nella storia pre-tedesca, mentre il secondo impero che ha reso la Germania forte e prestigiosa fu l'impero di Bismarck. L'idea che l'uso della violenza dovesse servire per rendere grande il terzo reich è stata spesso utilizzata da Hitler. L'utilizzo della propaganda da parte di Hitler, prende imitazione da quello che era successo con il Fascismo in Italia. Per la propaganda ci si basa sull'utilizzo dei mezzi di comunicazione. In Germania la radio è un apparecchio molto più sviluppato rispetto all'Italia. Viene inventato un modello di radio tascabile. Diventa possibile la presenza della radio in tutte le case. In radio si trasmettano i grandi discorsi di Hitler, e così tutti potevano sempre ascoltarlo. Meno importanza viene data all'utilizzo dei giornali, dove avevano invece avuto un ruolo importante in Italia. Hitler invece non riteneva questo strumento di grande influenza. Con Hitler si sviluppa la lotta contro coloro che non erano appartenenti alla razza ariana. Olocausto = bruciare interamente. Bruciare perchè bisogna annientare ma soprattutto purificare. Bisogna bruciare purché nasca qualcosa di positivo. Il processo ideologico diventa un processo esecutivo. Bisogna arrivare alla distruzione generale, detta SHOAH ( che significa tempesta devastante). Il passaggio dall'Olocausto alla Shoah, vuol dire che si passa dall'idea di relegare i nemici in luoghi isolati alla decisione di sopprimere le vite dei nemici. Questa operazione di distruzione si pensa inizialmente che sia una teoria sostenuta esclusivamente da Hitler. Nella ideologia nazista esplicata nel Mein Kampf i principali antagonisti sono la massoneria, il giudaismo internazionale, il bolscevismo internazionale, il nomadismo (contro gli zingari), e i pacifisti (omosessuali). STALINISMO (1924-1953) Per capire il regime staliniano bisogna prima vedere parlare della Rivoluzione Bolscevica in Russia del 1917. Si chiama rivoluzione perchè si crea un sovvertimento del sistema precedente. La rivoluzione Russa vuole cambiare il regime zarista, e la presenza degli Zar che costituiscono una sorta di regime a tutti gli effetti. Gli zar sono le figure sovrane che appunto danno un indirizzo conservatore molto forte nel proprio paese. Siamo ancora nel pieno della prima guerra mondiale e in questo periodo le condizioni della popolazione, in gran parte contadina, erano peggiorate rispetto al passato. Il gran numero di morti e la grande crisi economica creano un ampio malcontento tra la popolazione e gli zar, che vivevano nei palazzi d'inverno, molto lontani dalla vita reale. La rivoluzione russa si compie in due fasi, la prima in febbraio e la seconda in ottobre. A febbraio comincia quindi una rivolta che vede insieme contadini, operai e una parte della borghesia, dove si richiede la deposizione degli zar, e viene istituito di seguito un primo governo provvisorio. Di conseguenza si ha la seconda fase della rivoluzione, dove spicca la figura di Lenin, uno dei leader che sostiene la rivoluzione. La sua idea era quella di utilizzare una rivoluzione proletaria (operai, contadini), che mirava all'installazione di una società comunista. Lenin diventa il capo dei bolscevichi (sono operai e contadini per lo più). Questi erano quella moltitudine di rappresentanti delle classi popolari, che decidono di agire contro tutti coloro che avevano affiancato il regime zarista. Questo primo governo rivoluzionario si chiama “Consiglio dei commissari del popolo”. Dovevano essere tenuti presenti tutti gli interessi popolari. Il regime si deve interessare dei bisogni del popolo. Ci si accorge velocemente che il consiglio dei commissari del popolo non era adeguato ed efficace nella soluzione dei problemi sociali. Occorreva un governo con più basi solide. Lenin propone allora un'altra forma di governo collettivo, quello dei soviet. Il governo dei soviet tiene insieme in unico organismo quattro rappresentanze diverse: – Operai; sono un nucleo portante dell'economia e diventano delle figure che possono avere un ruolo importante anche sul piano politico. – Sindacati degli operai; non sempre il sindacato degli operai ha presente quali siano le esigenze degli operai russi, e c'era bisogno di entrambi. – Contadini; sono molto numerosi. – Rappresentanti del popolo; sono coloro che escono da tutte le altre categorie. Dentro al popolo ci sono anche tutta un'altra serie di figure che non appartengono alle categorie sopracitate. Il primo provvedimento importante del governo dei soviet, e quello che stabilisce come obbligatoria la distribuzione di terra ai contadini che ne erano privi. L'obiettivo era quello di fare in modo che ogni contadino potesse avere una propria parte di terreno. I contadini che hanno ricevuto il terreno verranno considerati in seguito degli usurpatori durante lo stalinismo, poiché si erano arricchiti alle spese dello stato. Il secondo provvedimento è quello dell'istituzione dei tribunali del popolo. Questi servivano per sostituire il sistema tradizionale giudiziario e dovevano essere un ritorno all'uso della giustizia. Come terzo provvedimento venne istituito un nuovo organo di polizia, con la sostituzione dei rappresentanti (polizia composta dagli operai). Il governo dei soviet rende obbligatori i diritti del matrimonio civile, riconoscendo uguali diritti tra uomo e donna, con l'istituzione immediata di una legge sul divorzio. Ultimo provvedimento del governo dei soviet è quello dello stabilimento di una legge sull'orario lavorativo, secondo il quale la giornata lavorativa non doveva superare le 8 ore. In ambito politico, un fattore di accelerazione nello sviluppo delle dittature è la debolezza politica. Essa favorisce la nascita del partito forte. Più c'è debolezza politica e più viene favorita l'ascesa dell'uomo forte. In Russia esiste il partito comunista dell'Unione Sovietica (Pcus), che incarna il potere politico nella Russia del 1900. Prima che diventi una dittatura a tutti gli effetti, il partito comunista incarna lo stato stesso. L'elemento negativo del partito consiste nella convivenza di più personalità all'interno del partito stesso, e ciò si amplifica con la morte di Lenin. Per la sua eredità, è Stalin che sfrutta a suo vantaggio il funerale di Lenin. Stalin (che significa uomo d'acciaio) si vuole presentare come una forza insidiosa e inossidabile. Stalin si converte giovanissimo al marxismo e si fa avanti nel partito mediante la cosiddetta macchina del fango (calunnia, insinua sospetti). Stalin affermerà che Trockj è un borghese dedito ai piaceri del mondo e non riproduce quindi l'ideale comunista. Stalin sostiene che la rivoluzione doveva esistere solo in un paese come la Russia, ed è questo il suo manifesto ideologico. Tutto ciò è dovuto al suo stimolo di orgoglio nazionalistico. Secondo Stalin non è un caso che la rivoluzione si accaduta in Russia, e non è necessario che il modello della rivoluzione sia esteso a tutti come pensava Lenin, ma quel modello è tanto più forte se rimane salvaguardato nel proprio paese. La rivoluzione non è esportabile. Gli altri paesi non hanno i mezzi e le capacità per attuare una rivoluzione. Con l'inizio della dittatura staliniana si posso notare alcuni caratteri simili agli altri totalitarismi, in alcuni di questi punti: – Si ha la concentrazione dei poteri nelle mani di unico capo. Ciò avviene in modo più rapido perchè il partito aveva già in sé qualsiasi potere. Il partito ha potere politico e economico. Il potere economico è un potere centralizzato in un'unica persona. Stalin ottiene anche il potere giudiziario, oltre al potere delle forze armate (Armata Rossa). – La propaganda Staliniana avviene con una diversità rispetto agli altri. Il primo carattere distintivo riguarda proprio la personalità di Stalin stesso, che non ama mischiarsi con le masse a differenza di Hitler e Mussolini. Il consenso è già insito nelle dinamiche del partito. La società comunista garantisce la casa come principio base di tutti, oltre ad un lavoro, al cibo (tessera alimentare), alla scuola (si garantisce un livello di alfabetizzazione per tutti), alla sanità (ospedali di stato, tutti hanno la possibilità di essere curati). In sintesi la propaganda è già assunta nell'ideale di partito e di stato e quindi promuove consenso. I kolchoz sono fattorie gestite dai contadini. Questi contadini sono dipendenti dello stato. La coltivazione diventa un bene dello Stato. Non solo i contadini, anche gli operai venivano sempre più impiegati per un riavviamento dell'industria. I piani quinquennali prevedono una industrializzazione forzata del paese, dove gli operai lavoravano in maniera disumana, a causa della bassa retribuzione e del supplemento delle ore lavorative. I 5 anni erano necessari per individuare le aree dove impostare questo sistema, per cercare di incrementare la produttività. Questo piano risulta decisivo per l'aumento della popolarità di Stalin. Una delle volontà forti del regime Staliniano riguardava quella di costruire nel minor periodo di tempo possibile tutto quello che serviva, attraverso orari di lavoro massacranti, ma con l'obiettivo di creare una grande opera. Operai e contadini entrano pienamente in questa macchina del consenso basata sul rispetto della produttività. Ma come tutti i regimi esiste anche un aspetto dell'esercizio della dittatura stessa, ovvero l'uso indiscriminato e potente della violenza. Nonostante un consenso molto largo, come in tutte le aree politiche si aprivano delle zone di dissidenza e cominciano ad emergere le prime forme di “opposizione”. I primi oppositori che Stalin individua si ritrovano nel suo stesso partito. Ma erano forme di dissidenza molto lievi, visto che nessuno aveva il coraggio di contrastare apertamente il Anche dopo il piano Marshall e dopo la creazione delle multinazionali nei paesi europei, continuano gli accordi economici che sovvenzionano le economie dei paesi amici. Le differenze tra questi due modelli e queste due realtà creano inevitabilmente degli antagonismi. Il termine guerra fredda (che deriva da un termine giornalistico di Walter Lifemann) sta a significare una guerra nascosta. Dal 1947 al 1989 si hanno continui alternarsi di vicende. Primi motivi di attrito causati dall'armamento della Corea che richiede armi alla Russia. Nel 1961 viene costruito il muro di Berlino, che separa la Germania Orientale da quella Occidentale. Il muro sta a significare non solo la divisione, ma anche l'impossibilità di scelta tra un modello e l'altro. I due modelli non potevano avere alcun tipo di contaminazione. Terzo motivo di attrito è la Guerra del Vietnam, perchè è la prima guerra persa dagli Stati Uniti per varie ragioni. Tra gli elementi più importanti di questo attrito c'è anche la crisi di Cuba. Un ruolo importante in questo periodo storico lo hanno svolto personaggi come Kennedy, Krusciov (successore di Stalin) e il papa Giovanni XXIII. Alla morte di Stalin, esattamente come successo in precedenza con Lenin, si apre una cruenta fase di candidatura. Krusciov una volta al potere, inizia una politica elettorale spietata all'interno del suo partito, e si allea con tutti i non oppositori. A livello mondiale Krusciov voleva farsi vedere come un uomo nuovo e rivoluzionario. Il primo atto del governo di Krusciov è quello della liberazione dei prigionieri dei Gulag. In questo modo egli prenderà sempre più distanza da Stalin, arrivando anche a denunciare la sua dittatura. Krusciov voleva ideologicamente far cadere il mito di Stalin e tutto il suo operato. Questo nuovo progetto politico di Krusciov si chiama “La Coesistenza pacifica”. Gli anni 60 prendono il nome “Golden Age” (Età dell'oro). Gli anni subito dopo la guerra erano stati caratterizzati da una crisi molto profonda e il superamento di queste condizioni inizia negli anni 60 con un miglioramento dello stile di vita. Si inizia a parlare di un miracolo economico che si avvia alla fine degli anni 50 e si concretizza poi nel '60. Vengono prodotti numerosi elettrodomestici, rappresentati da frigoriferi, cucine a gas, lavatrice e televisione. Con il frigorifero si intensifica un cambiamento dell'alimentazione. L'automobile è il nuovo mezzo che permette gli spostamenti a medio e lungo termine. Si innalza il livello di alfabetizzazione, con maggiori presenze nelle scuole e l'obbligo scolastico aumentato fino a 14 anni. Di conseguenza aumentano le presenze nelle università. Gli studenti diventano un nuovo gruppo sociale. Il giovane è un nuovo soggetto sociale e si sviluppa la Baby boom generation. In questo periodo nascono le radio libere. I luoghi diventano di partecipazione pubblica dove vengono fatte proteste. Sono luoghi come ad esempio le piazze, le università e luoghi di potere, come basi militari e luoghi di consumo, oltre ai concerti che iniziano ad essere luoghi di partecipazione di massa. La marcia è una delle espressioni tipiche degli anni 60 che raccoglie una forma di protesta e una rivendicazione dei diritti. La prima autorità contestata è l'autorità dentro la scuola, dentro l'università. Essere contro questa autorità significava essere contro i baroni. I baroni sono quelli che utilizzano il proprio ruolo in una forma gerarchica e assolutamente autoritaria rispetto agli studenti, creando una separazione molto visibile tra chi insegna e chi deve apprendere. Secondo campo di autoritarismo è la famiglia, che viene messa in discussione. Gli anni 60 danno origine alle prime forme di rifiuto della propria famiglia, cercando una libertà lontano dai genitori. Terzo campo dove si ha questa contrapposizione è la politica. Si è contro tutti i partiti. Quarto campo è quello del lavoro, dove vengono contestati i dirigenti e porta una partecipazione attiva di tutti i lavoratori nei confronti della gestione del lavoro. Un altro campo è quello religioso, dove vengono contestate le persone sotto il papa, come i vescovi. Ultimo campo è quello riguardante il sesso, bisogna interpretare un nuovo modo di intendere la coppia. Viene introdotto l'amore libero. Nelle fasi di ostilità tra Unione Sovietica e Stati Uniti si possono evidenziare quattro fasi riguardanti i conflitti (Corea, Cuba, Vietnam, Afghanistan). La guerra fredda viene combattuta attraverso lo spionaggio, la supremazia militare e i conflitti decentrati. Nel periodo tra il 45 e il 53 avviene una crescita continua di tensione e non ci sono contatti tra i due paesi. Dal 54 al 62, nella seconda fase, si ha una coesistenza pacifica. Dal 63 alla fine degli anni 70 Usa e Urss hanno dei contatti tra loro e arrivano a degli accordi per l'imitare lo sviluppo nucleare. Nell'ultima fase che va dal 1980 al 1985 si riguarda la guerra in Afghanistan (periodo definito come “piccola guerra fredda”). Nel 1947 viene elaborata la teoria del contenimento, secondo la quale l'Urss è contenuta nel suo territorio ma non deve allargare il suo dominio altrimenti si andava incontro ad una guerra. In contrapposizione si ha il piano Marshall, grazie al quale il blocco occidentale rimane unito. L'unione sovietica invece controllava i suoi territori tramite la forza (patto di Varsavia). L'isolamento di Berlino fatto dall'Urss nel '48 viene sospeso l'anno successivo dopo che gli Stati Uniti riuscirono per 9 mesi ad aiutare Berlino attraverso dei ponti aerei. Nel 1949 il blocco occidentale crea la NATO e viene istituito il Patto Atlantico. L'Unione Sovietica fa esplodere la sua prima bomba atomica e di conseguenza l'America non ha più il suo monopolio sul nucleare. Sempre in questo anno la Cina diventa una Repubblica popolare e in Europa avviene la separazione delle due Germanie. Nel 1950 scoppia la guerra di Corea. La Corea del Nord era governata da un filo comunista, mentre la Corea del Sud era governata da un filo americano. Nel 1953 la Morte di Stalin avvia una fase coesistenza pacifica tra le due potenze. Questa consistenza però non fa venir meno la politica del contenimento. Tra il 54 e il 55 Unione Sovietica e Stati Uniti si incontrano a Ginevra in due conferenze. Tra Stati Uniti e Unione Sovietica si ha una competizione nucleare, ognuno dei due cerca di accrescere il proprio potenziale, senza però poterlo utilizzare. Un 'altra competizione riguarda lo spazio, infatti nel 1957 l'Urss manda nello spazio lo Sputnik (satellite artificiale) e quattro anni dopo Juri Gagarin diventa il primo uomo ad andare nello spazio. La crisi di Cuba è l'apice del contrasto tra Stati Uniti e Unione Sovietica. L'Unione Sovietica decide di costruire basi missilistiche a Cuba. Questo significava dare un segnale di protezione di Cuba. Inoltre puntare dei missili da Cuba verso gli Stati Uniti aumentava il raggio d'azione del missile e quindi metteva il territorio americano sotto un maggiore pericolo. Quando questo piano strategico viene scoperto dagli Stati Uniti, Kennedy decide di attuare un blocco navale a Cuba. La crisi di Cuba termina con un accordo. Krusciov si rende disposto a togliere i missili da Cuba a patto che gli Stati Uniti promettano di non invadere più Cuba e che ritirino i missili dalla Turchia. In quei tempi si comunicava con le reciproche televisioni. Dopo la crisi di Cuba viene stabilita una linea rossa telefonica per evitare che si venissero a creare fatti simili. La crisi di Cuba apre la terza fase, quella della grande distensione. Dal 1963 vengono di fatto vietate le operazioni nucleari in atmosfera. Usa e Unione Sovietica si siedono a trattare per ridurre le sperimentazioni nucleari. Durante la fase della grande distensione si ha però lo svilupparsi della Guerra del Vietnam. Siamo di fronte ad un conflitto che rientra nell'ottica della decolonizzazione ma che viene interpretato dall'America come un conflitto di guerra fredda. Il momento dell'escalation è il '64, ovvero quando cominciano ad essere bombardati i villaggi vietnamiti, che furono superiore di tre volte a tutti i bombardamenti della seconda guerra mondiale. L'azione che gli Stati Uniti operano sul Vietnam è quella di distruzione. Nel Vietnam del Sud si forma un fronte di liberazione vietnamita che combatté contro gli USA. Nel 1968 il fronte di liberazione riesce a fare un'offensiva contro gli americani e proprio l'America si rende conto di non poter vincere questa guerra. Nixon, subentrato a Kennedy, inizierà a diminuire il coinvolgimento di truppe americane. Nel '75 il Vietnam del Nord e del Sud si unificano e si vede la rinuncia degli Stati Uniti. Con la guerra del Vietnam termina la politica del contenimento. Nel 1979 si ha la guerra in Afghanistan, con l'invasione da parte dell'Unione Sovietica. Gli Stati Uniti sosterranno l'Afghanistan. Emerge un nuovo attore che è l'Islam. Negli anni 70, dopo un periodo di benessere economico e sociale, arriva nuovamente un calo, favorito da fattori contingenti che ci inducono a capire quanto questa crisi diventa più effettiva. In questi anni infatti arrivano degli elementi che fanno aumentare questa crisi e sono: – l'indebolimento del dollaro, dovuto dalle risorse occupate nella guerra del Vietnam, che fa cadere per la prima volta in assoluto la forza degli Stati Uniti. Questo tipo di difficoltà si riflette anche nei paesi amici. – La crisi petrolifera, con l'aumento del prezzo greggio da parte dei paesi arabi che decidono anche a chi vendere. Fase dell'Austerity, ovvero vengono ufficialmente determinati dei divieti di consumo della benzina stessa. Prima forma di limitazione determinata dalle cosiddette targhe alterne. Seconda forma di limitazione era quelle della domenica, dove non si poteva circolare. – Aumento dell'inflazione. Diminuisce il costo del denaro e diminuiscono i consumi. Si ha meno capacità di poter spendere. Per risolvere questa crisi serve il coordinamento della politica commerciale, cercando di trovare prezzi adeguati e comuni a tutti i paesi per poter far circolare le merci, e per riuscire a riavviare i consumi. Per la prima volta si ha quindi un unione commerciale tra i vari paesi, anche se questo da solo non basta. Le singole monete non sono in grado di arrivare ad un elevamento del prezzo e bisogna trovare un sistema monetario comune. Nasce il Sistema Monetario Europeo (SME) nel 1975, un sistema monetario che nasce con l'esigenza di dare un valore unico a tutte le monete che avevano perso valore. È una fase di difficoltà economica che però da avvio ad una nuova fase economica, politica e sociale. Inizialmente infatti l'Unione Sovietica viene definita da Reagan come l'impero del male. Egli afferma che la guerra fredda può essere combattuta e può essere vinta. Reagan abbandona la distensione che aveva accompagnato la politica Americana nel corso degli anni 70 e si va incontro a quella che viene chiamata “piccola guerra fredda”. Subito dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo una nuova esplosione di conflitti etnici, e al tempo stesso abbiamo una nuova esplosione di conflitti tra stati. Tra i conflitti etnici quelli più significativi furono da un lato la guerra in ex Jugoslavia e dall'altro lato il genocidio del Rwanda (800 mila morti uccisi a colpi di machete per lo più). Nel 1990 viene invaso il Kuwait da parte dell'Iraq per interessi di petrolio. L'America si ripropone come tutrice dell'ordine internazionale. La guerra in Jugoslavia inizia nel '91 e termina nel '95. Nel 1992 in Europa viene firmato il trattato di Maastricht, che prevede l'unificazione economica e monetaria dell'Europa. Prima nell'85 l'Europa aveva firmato il trattato di Shengen, che permetteva la libertà delle persone di muoversi. In Europa entrano sempre più nuovi stati, si allarga e diventa più integrata dal punto di vista economico, ma non politico. La guerra in Jugoslavia sarà risolta dagli Stati Uniti e non dall'Europa. La Jugoslavia era un paese che aveva al suo interno sei repubbliche, 4 lingue e 3 religioni, era quindi un paese pieno di etnie. In questa guerra tutti i gruppi decideranno di basarsi sul nazionalismo e quelli che subiranno di più questa nazionalizzazione saranno i bosniaci. La guerra in Jugoslavia ha il suo principale responsabile nel leader politico della Serbia. Dall'altra parte paesi come Slovenia e Croazia dichiarano la propria indipendenza. La nascita e lo sviluppo del terrorismo. Il suo apice lo si riscontra nell'attacco terroristico alle torri gemelle del 11 settembre 2001. Dall'ottocento in avanti, chi utilizzava la violenza per raggiungere i propri scopi viene rinominato terrorista. Si identificano 4 principali categorie di terrorismo. – Uso della violenza come forma di intimidazione per raggiungere uno scopo. – Uso della violenza come tentativo di imporre una supremazia politica e territoriale. – Uso della violenza per arrivare allo sterminio. Violenza come Genocidio. L'Onu definisce il genocidio come gli atti commessi per distruggere in tutto o in parte un gruppo razziale, etico o religioso. L'offesa della razza e la dimostrazione della superiorità attraverso lo stupro di massa nei confronti delle donne e le mutilazioni nei confronti degli uomini. – Uso della violenza come un mezzo di distruzione per colpire la popolazione civile e produrre tensione. È una forma di violenza nuova e capace di spiegare il nostro presente. Colpire il popolo senza fare distinzioni. Viene seminata la paura. In questa categoria si inserisce il nuovo terrorismo islamico. Vengono colpiti i luoghi frequentati dalla gente comune. Gli anni del terrorismo (o anni di piombo) sono gli anni 70 e 80, in cui in Italia si applica una doppia forma di terrorismo. Il terrorismo nero e il terrorismo rosso. Il terrorismo nero è quello che utilizza le bombe nei luoghi frequentati dalle persone civili(banche, piazze, ecc...). Non si ha più la spensieratezza di uscire liberamente da casa. Viene seminata la paura tra la gente comune. Il terrorismo rosso, ha bersagli più dichiarati, che coinvolgono alcune figure centrali dei cosiddetti poteri (magistrati, poliziotti, politici, giornalisti). Anche in questo caso l'obiettivo è quello di caratterizzarsi come terroristi capaci di poter fare delle azioni che producono paura tra le popolazioni. Il terrorismo islamico parte da questo tipo di connotazione, ma non deve essere considerato soltanto di matrice religiosa, ma questa è solo la fisionomia di questo terrorismo e non la matrice. Si considera il terrorismo islamico come una lotta tra la civiltà musulmana e quella occidentale. Il suo inizio risale al 1981, quando il primo kamikaze considerato tale riempie la sua auto di esplosivo e va a Beirut contro l'ambasciata Irachena. Dal 1981 al 2011 abbiamo sempre di più una combinazione tra la pratica terroristica e il radicalismo religioso, che cominciano a fondersi insieme per arrivare ad un obiettivo comune, ovvero quello di far vedere al mondo la vulnerabilità dei paesi che fino a quel momento avevano esercitato la leadership mondiale. L'attentato alle torri gemelle ha reso fragile agli occhi del mondo gli Stati Uniti.
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