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Devolution e governo regionale in Gran Bretagna: dal mancato sviluppo alla riforma, Schemi e mappe concettuali di Diritto Pubblico Comparato

La mancanza di forme di governo regionale in regno unito e i suoi effetti sulla struttura territoriale del paese. Viene analizzata la devoluzione, iniziata nel 1997, e i suoi diversi sviluppi nelle singole nazioni del regno unito, nonché le differenze tra il governo scozzese e quello centrale. Il documento include anche le raccomandazioni della smith commission e le posizioni del governo scozzese e britannico. Inoltre, vengono discusse le proposte della redcliffe-maud commission e il mancato sviluppo di una tradizione di governo regionale in gran bretagna.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 01/02/2024

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Scarica Devolution e governo regionale in Gran Bretagna: dal mancato sviluppo alla riforma e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto Pubblico Comparato solo su Docsity! FAMILY OF NATIONS – G. CARAVALE INTRODUZIONE “Family of nations”: espressione adottata da Cameron alla vigilia del Referendum per l’indipendenza della Scozia del 2014 per definire l’articolazione territoriale del regno, la peculiare distribuzione territoriale del potere nel Regno Unito, secondo un modello difficilmente classificabile nelle classificazioni ordinarie elaborate dalla dottrina costituzionalistica sul tipo di Stato. Difficoltà di classificazione  peculiare distribuzione del potere; assenza di una Cost. scritta in cui siano definiti le competenze centro-periferia, i termini della risoluzione delle controversie tra i livelli di governo, il ruolo delle singole nazioni nella revisione costituzione o la suddivisione del territorio in regioni. IL REGNO UNITO COME UNION STATE Fino al 1998 l’UK = considerato un Unitary State (stato unitario) = distribuzione di potere a livello regionale o locale limitata, uno dei paesi europei più centralizzati, a direzione anglocentrica. Sebbene ci siano sempre state forme di governo locale, mancano forme di governo a livello regionale. Già da 1a della devolution = emerse letture diverse, come quella che vedeva il Regno Unito = Union State, in quanto - nasce dall’unione di 4 regni; origine legata agli atti di unione dei Regno di Inghilterra e Scozia (1707 )e di Gran Bretagna e Irlanda (1800)  da qui il nome United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland - pur dando vita a un governo centralizzato e 1 unico parlamento sovrano, non aveva annullato le sue “costituent parts” permettendo loro di mantenere le proprie tradizioni culturali-linguistiche-giuridiche DEVOLUTION: ha inciso in maniera significativa sulla struttura territoriale dell’ UK - ha apportato una profonda novità di rapporti centro-periferia - si è caratterizzata per un asimmetrico conferimento di poteri dal governo e dal parlamento centrale a assemblea e governi devoluti; conferimento asimmetrico perché ha tenuto conto delle differenti realtà politiche, identità, tradizioni e cultura giuridica presenti in ogni territorio - nell’ultimo 20ennio le singole nazioni che compongono il paese hanno conosciuto ciascuno un proprio percorso, di modo che gli sviluppi della devoluzione sono stati diversi e non sempre coordinati tra loro - non ha riguardato l’Inghilterra, per la quale, solo nel 2015, è stata prevista una riforma legata alle modalità di votazione del parlamento di Westminster delle leggi che la riguardano in modo esclusivo - ha mantenuto Westminster come unico parlamento sovrano del regno tanto che il parlamento britannico ha conservato il potere di legiferare anche nelle materie devolute. - ordinamenti devoluti: restano derivati e non hanno poteri originari di sovranità. Tuttavia, sul piano sostanziale si può affermare che la devolution ha cambiato non solo il rapporto centro-periferia, ma ha inciso sulla natura dell’UKs constitutional order e sull’architettura politico-costituzionale del paese, mettendo in discussione l’interpretazione del tradizionale principio della sovranità del parlamento In questo quadro, la formula Union State ha acquisito nuovo significato. Secondo Walker, uno Stato può essere classificato come Union State se presenta queste caratteristiche: - evolved rather than designed: assetto costituzionale e territoriale affermatosi nel tempo in modo graduale, caratteristica data dalla natura unwritten della Cost. e dalla sua capacità di evolversi nel tempo, nel rispetto della tradizione - provisional rather than final: assenza di una costituzione scritta che definisca i rapporti centro-periferia, che nel UK sono definiti da leggi e convenzioni - asymmetrical rather than symmetrical: asimmetria della distribuzione del potere che si lega alle diverse caratteristiche storiche-nazionali-culturali delle singole nazioni e che difficilmente potrà essere cambiata - deep diversity and formal divergence: profonde differenze tra le nazioni derivanti da: singole leggi che hanno portato alla devolution; assenza di un coordinamento generale; peculiarità di ogni sistema giuridico vigente nei singoli territori; situazione dell’Ulster, segnata da particolari rapporti con la Repubblica irlandese - close intermeshing and substantive convergence: diffusione su tutto il territorio di modalità di governo simili e di una comune cultura politica, legate al forte potere centrale esercitato fino al 1997 e all’assenza di tradizioni di governo regionale (intermedio tra nazionale e locale) 1997 – 2017: UN VENTENNIO DI RIFORME  Devolution (1998) = inquadrata in un 20ennio di riforme iniziato con la vittoria di Blair del ‘97 e la sua “modern era of constitutional reforme” che non sembra essersi ancora conclusa. Riforme approvate dagli esecutivi laburisti tra 1997 e 2010 - Scotland Act 1998 ; Government of Wales Act 1998; Northern Ireland Act 1998 : hanno introdotto la devolution - Greater London Authority Act 1998: attraverso un referendum, ha portato alla reintroduzione di un sindaco e di una Assemblea per la città di Londra - European Parliamentary Election Act 1998: introduzione del sistema proporzionale per le elezioni EU - Human Rights Act 1998: incorporato CEDU; imposto la conformità della legislazione Britannica a CEDU - House of Lords Act 1999: rimossi la maggior parte dei pari ereditari della Camera dei Lords lasciandone solo 92 ai quali non poteva essere applicato il principio ereditario - Freedom of Information Act 2000: maggior trasparenza nell’accesso alle info-doc governativi - Political Parties, Elections and Referendum Act 2000: registrazione dei partiti politici; istituzione di una Electoral Commission al fine di controllare elezioni/spese dei partiti/donazioni private - Government of Wales Act 2006 : ha assegnato al parlamento gallese la potestà legislativa primaria - Constitutional Reform Act 2005: separato in modo più chiaro esecutivo-legislativo-giudiziario; introdotto una Corte Suprema al posto del Comitato giudiziario della Camera dei Lords e una commissione di nomina per i giudici; ridisegnato le competenze dei Lord cancelliere - Constitutional Reform and Governance Act 2010: riduzione a 20 anni del periodo del segreto di Stato; formalizzazione delle regole convenzionali e giurisprudenziali relative al Civil Service e alle modalità di ratifica dei trattati internazionali Riforme del governo di coalizione Cameron Clegg dal 2010 al 2015 - Parliamentary Voting System and Constituencies Act 2011: ridotto il n. dei deputati; indetto un referendum per la modifica del sistema elettorale per i membri della Camera dei Comuni = 05.2011 = proposta respint - European Union Act 2011: obbligatorio sottoporre a referendum qualsiasi modifica dei Trattati europei e qualsiasi riconoscimento di ulteriori poteri all’Unione - Fixed-term Parliaments Act 2011: sottratto al 1M il potere di scioglimento anticipato dei comuni = esso può avvenire in 2 ipotesi: voto a maggioranza qualificata dei 2/3 della camera comuni; quando, a seguito del voto di sfiducia nei confronti dell’esecutivo la camera dei comuni non riesca entro 14gg a trovare un accordo sulla formulazione di un nuovo governo - Succession to the Crown Act 2013: modificato regole sulla successione al trono; parità uomo-donna per i figli del futuro monarca; abrogato il divieto imposto dall’Act of Settlement ai sovrani inglesi di sposare un cattolico - House of Lords Reform Act 2014: modifiche Camera dei Lords = diritto dei Pari di dimettersi dalla loro carica; loro decadenza se condannati a pene >1 anno o non partecipino ai lavori parlamentari per una sessione - Wales Act 2014: realizzate raccomandazioni della Commssione Silk; conferito limitati poteri in materia fiscale - Recall of MPs Act 2015: 3 possibilità di attivazione della procedura di recall dei deputati = pena < 1 anno; sospensione dalle attività parlamentari per più di 10gg; violazione regole rimborso spese - House of Lords (Expulsion and Suspension) Act 2015: possibilità di espellere definitivamente o sospendere temporaneamente un membro della Camera dei Lords, in alcuni casi definiti dai regolamenti parlamentari Legislatura 2015 – poi - Camera Comuni: approvato la modifica dei suoi regolamenti introducendo l’”English Votes for English Laws” (EVEL) = novità per le modalità di approvazione dei disegni di legge governativi relativi alla sola Inghilterra - Scotland Act 2016: attuato quanto previsto dall’accordo della commissione Smith, post vittoria del NO al referendum sull’indipendenza del 2014, devolvendo nuove competenze alle istituzioni scozzesi; reso permanenti il parlamento e il governo  giudicava irrealizzabile una federazione tra Inghilterra – Scozia – Galless – Irlanda del Nord: data la forte preminenza politica economica che l’Inghilterra avrebbe rivestito a causa degli svantaggi economici che avrebbe comportato  proponeva un trasferimento di poteri legislativi ed esecutivi alla Scozia e al Galles. Non fu raggiunto un accordo sull’entità delle funzioni da attribuire ai parlamenti locali e venne presentato anche un memorandum in cui si prevedeva una devoluzione di poteri più ampia non solo per Scozia e Galles, ma anche per le regioni inglesi. Devoluzione = trasferimento di poteri legislativi ed esecutivi del governo di ronda a quello locale, senza una perdita di sovranità da parte dell’autorità centrale Contributo della commissione = importante, anche se la sua istituzione fu considerata un mezzo utilizzato dai laburisti per delegare un’autorità esterna al governo la soluzione del problema della devolution, rinviando alla pubblicazione del rapporto qualsiasi decisione. In realtà negli anni di lavoro della commissione, il partito laburista si trovò all’opposizione e il governo conservatore, pur dimostrando interesse per la questione scozzese, preferì concentrare i suoi sforzi sulla riforma del governo locale che si realizzò tra il 1972 e il 1974. ’70: progressivo successo elettorale dello Scottish National Party (SNP) (fondato nel 1934 e che ha sempre avuto molte difficoltà ad eleggere i propri rappresentanti in parlamento) - 1e alle elezioni del 1974 = ottiene 11 seggi - 2e alle elezioni del 1974 = raggiunge il 30% dei suffragi. Governo laburista Wilson: tornato al potere nel il 1974, non poté ignorare né il rapporto della commissione né la crescita dello SNP. Dunque, anche se la posizione del partito sulla questione non era un animi, il premier si impegnò a introdurre forme di devolution per Galles e Scozia  presentando a riguardo 2 white papers - 1974: prevedeva la costituzione di una assemblea per la Scozia dotata di potestà legislativa in alcune materie, e di una per il Galles dai poteri più limitati (non mettere in discussione la preminenza di Westminster); erano previsti 2 organi esecutivi, con funzioni delegate dai Ministri per la Scozia e per il Galles del governo centrale; - 1975: approfondiva ulteriormente le questioni '70: i progetti di devolution prevedevano l'istituzione di un parlamento scozzese, dotato di potestà legislativa limitata a alcune materie indicate, mentre rimaneva integra la competenza del parlamento di Westminster e del governo di Londra in: settori della finanza pubblica; definizione della politica statale unitaria; rapporti internazionali; intervenire per “pubblico interesse” nelle materie devolute. Dunque, Westminster = un ruolo primario nel rispetto del principio della sovranità del parlamento e dell'unità del Regno. Devolution = non significato di indipendenza dal governo centrale di Londra, ma si intendeva descrivere l'idea di costituire “un parlamento/assemblea scozzese che eserciterebbe una gamma limitata di poteri del governo centrale che riguardano principalmente la Scozia, mentre gli altri poteri resterebbero nella sfera di competenza di Westminster, che manterrebbe il controllo generale”.  Estensione dei poteri per il futuro parlamento scozzese, ma sempre nel rispetto del principio della sovranità del parlamento di Westminster. Proposte del governo Wilson = in linea con le posizioni dottrinali e politiche di quegli anni. Non configuravano, un sistema di forte autonomia, anzi, il governo precisava che l'unità dello Stato doveva essere mantenuta e che la sovranità sarebbe stata conservata intatta alla corporation Oueen in Parliament. White papers - ribadirono l'inadeguatezza dello Stato federale per la realtà britannica e il fatto che il UK aveva sempre rispettato le differenti tradizioni dei popoli che ne facevano parte  conservazione dell'unità del Regno. Un'unità che ora, per il governo, esigeva “la creazione di istituzioni elettive e amministrative proprie di Scozia e Galles”. Assemblee di Galles e Scozia + istituzioni amministrative = avrebbero avuto competenze nelle materie indicate, ferma restando l'esclusiva competenza del parlamento di Westminster e del governo di Londra in molti settori fondamentali (finanza pubblica, relazioni internazionali) - si prevedeva che l'assemblea scozzese = 142 membri eletti per 4 anni + fosse competente nel campo del governo locale, sanità, servizi sociali, alloggi, strade e trasporti, pianificazione del territorio e ambiente, turismo, sviluppo economico e sociale e istruzione - governo scozzese = sarebbe stato presieduto dal First Secretary, carica che spettava al leader del partito di maggioranza, nominato insieme agli altri ministri dal Secretary of State for Scotland, e non dalla Corona. Non era disciplinata la possibilità di una loro rimozione se non nei caso in cui avessero perso la carica di deputato - materia finanziaria: assemblea scozzese = limitato potere impositivo, nonostante le raccomandazioni contenute nel rapporto del 1976 dalla Layfield Commission on Local Government Finance che suggeriva di attribuire agli enti locali una significativa capacità fiscale 1976: i progetti formulati dai 2 white papers = tradotti dal premier Callaghan in un disegno di legge, lo Scotland and Wales Bill, sul quale si accese un vivace dibattito anche per il pluralismo di posizioni emerse nel partito laburista sulla devolution. Iter del bill = fu bloccato dall'ostruzionismo parlamentare. Nel frattempo i laburisti persero la debole maggioranza che avevano ai Comuni, erosa nelle successive by-elections, e il governo dovette ricorrere all'appoggio dei liberali, con cui cercò un'intesa per una nuova presentazione del progetto devoluzionista. 1977: il governo introdusse 2 bills uno per la Scozia e uno per il Galles - rispetto al precedente erano state definite in modo più dettagliato le competenze del parlamento di Londra e quelle delle 2 assemblee, la cui autonomia acquistava maggior rilievo - era confermato il principio della conservazione della struttura unitaria del Regno. Nel corso del dibattito parlamentare = approvato il “Cunningham amendment”, emendamento presentato dal backbench laburista Cunningham: che condizionava l'entrata in vigore dell'atto parlamentare a un referendum; secondo cui le leggi devoluzionisti che sarebbero entrate in vigore solo se suffragate dal 40% dei consensi degli aventi diritto in Scozia e Galles.  1a volta: effetti di una lex condizionati dal risultato di un referendum popolare. Motivazioni che indussero i Comuni ad approvare l'emendamento = molteplici - le più nobili: desiderio di sottoporre ad approvazione popolare una innovazione costituzionale così rilevante; rispetto del principio dell'autodeterminazione; volontà di “rafforzare” il valore dell'atto accentuando le formalità della sua entrata in vigore - le più politiche e concrete: desiderio di limitare la responsabilità di un governo debole sul piano parlamentare, assegnando la decisione definitiva sulla questione agli Scozzesi e ai Gallesi (direttamente interessati) sanando così le divergenze interne alla maggioranza parlamentare 2 marzo 1979 – referendum = sconfitta del progetto SCOZIA GALLES  VOTANTI = 63,6%  No = 48,5% dei voti e 30,78% degli aventi diritto  Si = 51,6% dei voti e 32,85% degli aventi diritto  VOTANTI = 58,8%  No = 79,7% dei voti  Si = 20,3& dei voti e 11,9% degli aventi diritto GLI ANNI ’80-‘90 Fallimento del referendum devoluzionista = conseguenze sulla stabilità del governo che venne sconfitto su una mozione di no confidence (evento raro e da allora mai più verificatosi). Elezioni 1979: il partito conservatore della Thatcher vinse e inaugurò la lunga stagione di governo tory caratterizzata da una politica fortemente centralista e di contenimento delle autonomie locali. '80: i laburisti, anche se costantemente sconfitti alle elezioni nazionali, rimasero comunque il 1° partito in Scozia e continuarono ad interessarsi della devolution. Nel 1984 presentarono un rapporto Devolution: Labour's Green Paper = il governo conservatore non aveva ricevuto il “mandato” dagli elettori per prendere decisioni sulla Scozia dato che l'elettorato scozzese aveva votato a favore delle opposizioni. Impegno laburista = affiancato da quello di gruppi traversali, come il Campaign for a Scottish Assembly (CA) che nel 1988 ha pubblicato un rapporto A Claim of Right for Scotland che - auspicava l'indizione di una “constitutional convention” per la Scozia - proclamava che la sovranità della Scozia spettava agli Scozzesi = principio che non sarà riconosciuto nello Scotland Act 1998 1989: istituita la Scottish Constitutional Convention - = rappresentanti sia dei partiti (eccezione: conservatori e SNP) sia delle autorità locali e della società civile - Obiettivi: definire un progetto per un'assemblea scozzese; sensibilizzare l'opinione pubblica sulla devolutivon - Voleva: elaborare uno schema per un'assemblea scozzese; mobilitare l'opinione pubblica scozzese a sostegno di tale schema; trattare con il governo per ottenere l'approvazione di tale schema o una modifica accettabile - si è occupata della questione dell'autonomia finanziaria della Scozia e del sistema elettorale. - pubblicò alcuni rapporti  12.1994: raccomandava la creazione di una assemblea eletta con un sistema misto con candidati scelti tra i constituency members e tra quelli presenti nelle liste di partito  11.1996: richiedeva l'istituzione di un parlamento dotato di competenze legislative primarie Lo SNP non prese parte alla Convention perché non condivideva lo spirito, la volontà di conquistare una home rule rimanendo all'interno dell'unione. I suoi rilievi, comunque, non inficiano il valore del lavoro svolto dalla Convention, come risulta dal fatto che molte sue propose furono accolte in modo favorevole da Blair ed inserite all'interno del programma elettorale del partito laburista per le elezioni del 1997. L’ATTUAZIONE DELLA DEVOLUTION Elezioni 1° maggio 1997: dopo 18 anni all'opposizione, il partito laburista di Blair vince presentando un manifesto elettorale molto ambizioso - innovativo programma di riforme costituzionali - progetto di deciso decentramento istituzionale per la Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord La forte maggioranza di cui il partito laburista disponeva alla Camera dei Comuni, il carisma politico di Blair e il favore della pubblica opinione  hanno consentito al governo laburista di realizzare tale tipo di riforma che costituisce una decisa rottura con una lunga tradizione costituzionale. Una volta al governo i laburisti decisero di dare immediata attuazione al progetto di devolution. 24.07.1997: l'esecutivo pubblicò 2 white papers contenenti i progetti di devoluzione per Scozia e Galles, che prospettavano per loro una diversa soluzione data la differente tradizione storica, culturale e politica - per Scozia: si proponeva la creazione di un parlamento con poteri legislativi propri, dotato di potestà impositiva fiscale e di un esecutivo politicamente responsabile nei suoi confronti - per Galles: si indicava l'istituzione di una assemblea con poteri legislativi secondari e un esecutivo competente nelle stesse materie 11.09 in Scozia e il 18 in Galles = referendum prelegislativo  elettori si sono espressi a favore dell'istituzione di questi parlamenti e in Scozia anche del conferimento di autonomia finanziaria all'assemblea. In seguito al voto referendario Westminster ha approvato lo Scotland Act 1998 e il Government of Wales Act 1998. Poi, l'accordo del Venerdì Santo del 1998 condusse anche al ripristino dell'assemblea nord irlandese. Venne così introdotta nell'ordinamento britannico una devolution caratterizzata per una profonda asimmetria perché presentava forme diverse in ciascuno dei 3 territori e perché non ha toccato l'Inghilterra. In relazione a Scozia e Galles, il partito laburista preferì capovolgere la procedura seguita nel 1979 sottoponendo a referendum i progetti di autonomia prima di presentare i relativi bills ai Comuni. Il quesito rivolto agli elettori scozzesi era duplice - 1a scheda: “I agree that” o “I do not agree that” “should be a Scottish Parliament - 2a scheda: “I agree that” o “I do not agree that” “a Scottish Parliament should have tax varying powers”  60% degli aventi diritto si recò alle urne: 74,3% = a favore del 1° quesito; il 63,5% a favore del 2° Parlamento scozzese = parlamento devoluto, privo di sovranità, infatti, lo Scotland Act = una legge ordinaria di Westminster che non può essere modificata da un atto del parlamento scozzese che non ha la facoltà di ampliare i suoi poteri e può legiferare solo nelle materie assegnategli. PRESIDING OFFICER : - presiede il parlamento - importante ruolo nello scioglimento della Camera - valuta per ogni bill la corrispondenza della materia disciplinata con le competenze delegate al parlamento scozzese - svolge una funzione decisiva nel procedimento di formazione del governo RISPETTARE IL PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DEL PARLAMENTO: Westminster ha conservato il potere di approvare leggi anche nelle devolved issues. Si è affermata una convenzione, la legislative consent convention (Sewel convention)  legislative partnership tra i 2 parlamenti = la votazione di una mozione da parte dello Scottish Parliament, con la quale questo acconsente a far approvare dal parlamento di Westminster una lex nelle materie a lui riservate. Il voto favorevole di Holyrood è stato richiesto anche quando Westminster ha approvato lex che hanno modificato le competenze del parlamento scozzese, o lex che hanno ampliato i poteri dei ministri scozzesi. Convenzione = formalizzata nello Scotland Act 2016. Presiding officer: deve sottoporre i bills al Royal Assent e sono disciplinati i casi in cui egli deve rifiutare tale presentazione. Il bill può essere comunque oggetto di esame da parte di una autorità giudiziaria: Advocate general for Scotland, Lord Advocate o Attorney general potevano adire il Judicial Committee del Privy Council per sottoporgli la questione della conformità di un bill del parlamento scozzese con lo Scotland Act. Privy Council = è per tradizione il consigliere della Corona e quindi legittimato a decidere se “an act of the Scottish Parliament should receive Royal Assent”. Ma di fatto i Judicial Committee del Privy Council era composto da membri che ricoprono/hanno ricoperto la carica di Lord of Appeal in Ordinary o un’alta carica giudiziaria (tra cui il Lord Cancelliere)  la sua composizione non si discostava molto da quella della Camera dei Lords come Corte di Appello. Poi, il Constitutional Reform Act 2005 ha assegnato questa competenza alla nuova Corte Suprema (ha iniziato a funzionare dal 2009) che ha assunto le funzioni svolte della appellate Committee dei Lords. Scotland Act = limita il giudizio della corte ai soli bills scozzesi, rispettando la sovranità del parlamento di Westminster, almeno sul piano formale. GOVERNO SCOZZESE  La parte su “the Scottish Administration” definisce i compiti dell'esecutivo scozzese e i rapporti con gli alti organi costituzionali. La lex faceva riferimento al governo come Scottish Executive, ma dal 09.2007 = definito Scottish Government (formalmente modificato con lo Scotland Act 2012). NOMINA/FORMAZIONE/COMPITI DELL'ESECUTIVO - Composto da: First Minister, ministri, Lord Advocate, e dal Solicitor General for Scotland. - Compiti dei ministri e limiti al loro potere + funzioni degli Junior Scottish Ministers, nominati per coadiuvare i ministri nell'esercizio delle loro funzioni, e del personale del civil service. - First Minister nominato dalla Corona tra i membri del parlamento  è tenuto a presentare le sue dimissioni solo “se il Parlamento decide che l'Esecutivo scozzese non gode più della fiducia del Parlamento”  si attribuisce al solo parlamento la scelta del First Minister  4 casi in cui deve procedere a tale operazione (se si sono tenute nuove elezioni; se il First Minister ha rassegnato le sue dimissioni: se l'ufficio del First Minister è vacante; se il 1M non è più membro del parlamento). Termine di 28gg dall' accadimento di uno di tali casi per la scelta parlamentare e la presentazione del designato alla Corona da parte del Presiding Officer. Termine non rispettato  nuove elezioni  gli spetta, con l’assenso della corona, la nomina dei membri del governo responsabili collegialmente di fronte al parlamento. L'atto non prevede il caso di sfiducia individuale al singolo ministro  ruolo della Corona = limitato alla formalizzazione delle decisioni adottate dal parlamento in ordine alla nomina e alle dimissioni del First Minister GOVERNO PARLAMENTARE: che rientra nella tradizione istituzionale britannica, la sua struttura si basa sul modello Westminster = i ministri sono deputati responsabili verso l'assemblea. Rispetto all'esecutivo nazionale, la sua struttura, le sue competenze e i rapporti con gli altri organi si fondano su regole scritte. Il Gabinetto scozzese si riunisce settimanalmente presso Bute House (residenza del First Minister) e le sue sedute sono supportate dal Cabinet Secretariat i cui uffici si trovano a St Andrew's House. SECRETARY OF STATE = ruolo parzialmente disciplinato dalla lex 1998 + sue funzioni = rilevanti soprattutto nella fase di 1a attuazione dello Scotland Act, dato che il 1.07.1999 = passaggio di tutte le competenze legislative al parlamento di Edimburgo e di gran parte dei poteri esecutivi del Secretary of State all'esecutivo scozzese. Il nuovo esecutivo, anche se erede delle competenze del ministero, si è differenziato da quest'ultimo, poiché non deve applicare decisioni politiche nazionali, ma assumerne di proprie, nelle materie a lui attribuite. Passaggio di consegne: ha riguardato anche l'intero apparato amministrativo  buon funzionamento della struttura esecutiva. SCOTTISH OFFICE/SCOTLAND OFFICE  Introduzione della devolution + creazione di un governo scozzese = no abolizione dello Scottish Office, ma un ridimensionamento del ruolo + cambio del nome in Scotland Office - poteri sono stati ridotti, ma lo Scotland Act 1998 gli ha riconosciuto la facoltà di intervenire per impedire l'approvazione di leggi o l'intervento di un membro dell'esecutivo scozzese in alcune ipotesi (contrasto con: obblighi internazionali; interessi di sicurezza/difesa nazionale; materie riservate a Westminster) - rappresenta gli interessi dell'esecutivo nazionale in Scozia e quelli della Scozia a Londra, nelle materie riservate. Il governo britannico ha mantenuto molte competenze in settori decisivi (difesa, affari esteri, commercio, economia) nei quali risulta fondamentale l'attuazione comune su tutto il territorio nazionale - coordina le attività delle amministrazioni: assicurando il funzionamento del sistema devolutivo; monitorando le aree di potenziale sovrapposizione - collabora con il governo scozzese anche valutando l'evoluzione delle politiche relative alla Scozia Ministro = guardian of the devolution settlement e consulente, specie in materia costituzionale. Dopo l'introduzione della devolution, nell'ambito dei principali dicasteri, sono state inserite delle “devolution units” che hanno fatto familiarizzare l'amministrazione centrale con il nuovo assetto territoriale asimmetrico. Differenza - Scottish Office: ampi poteri, ma doveva per lo più eseguire le scelte politiche di Londra - Scotland Office: riduzione competenze + si è trovato di fronte ad un governo scozzese complesso e fautore di scelte politiche autonome, anche legittimamente difformi da quelle del governo di Londra, specie dal 2007 = avvento dei governi guidati dallo Scottish National Party. È il risultato depotenziato dall'avvento della devolution, tanto da essere stato definito un ministero “relatively 'unsubstantial” Elasticità del sistema di governo britannico  struttura dell'esecutivo non sia oggetto di regolo precise, ma lasciata all'iniziativa del singolo premier. Elasticità + ridimensionato dello Scotland Office = - dal 2003: Min. della Scozia e quello del Galles = diventati parte del Department for Constitutional Affairs - dal 2007: Min. della Scozia e quello del Galles = diventati parte del Ministry of Justice - 2003-2007: Secretary of State for Scotland = ricoperto anche funzioni di Secretary of State for Transport - 2007-2008: Secretary of State for Scotland = ricoperto anche funzioni di Secretary of State for Defence MATERIA FINANZIARIA  attribuita alla Scozia una limitata capacità impositiva = assegnato: un capitolo della spesa del bilancio nazionale alimentato dalle entrate del Regno Unito in un ammontare indicato ogni anno; il potere di imposizione diretta sui suoi cittadini, attraverso l'aumento dell'aliquota sull'imposta dei redditi fino a un massimo di un 3% rispetto a quella stabilita da Londra. Soluzione individuata dalla legge = rispettava la sovranità fiscale del parlamento di Westminster, coordinandola con l’attenzione ai problemi specifici della Scozia. Poi, le leggi dil 2012 e 2016 = ampliamento dei poteri della Scozia in campo economico e fiscale. PARTE 5 - MISCELLANEOUS AND GENERA: stipendi e pensioni dei membri del parlamento e dell'esecutivo; casi di ricorso contro una legge scozzese o un regolamento dell'esecutivo, di fronte alle corti ordinarie o al Judicial Committee del Privy Council PARTE 6 - SUPPLEMENTARY: legislazione secondaria e questioni meramente tecnich COSITUZIONE SCRITTA  Scotland Act 1998 = ha espresso il tentativo di formalizzare in una legge scritta la lunga tradizione di governo britannica, nella quale, per l'assenza di un testo costituzionale, la disciplina del rapporto tra gli organi costituzionali è stata disposta soprattutto da convenzioni che sono evolute nel tempo, adeguandosi alla realtà politica.  Seguito l'indirizzo già adottato in altri Paesi del Commonwealth che hanno introdotto un testo costituzionale, ispirandosi al modello britannico: riproducendone istituzioni e forma di governo, anche in realtà storico-sociali diverse; accettando come fonte le convenzioni costituzionali che consentono una maggior elasticità nell'applicazione della norma scritta. IL REFERENDUM IN SCOZIA E QUÉBEC: ESPERIENZE A CONFRONTO ELEZIONI DEL 2007 E RAPPORTI DELLA CALMAN COMMISSION Dopo 2 legislature (‘99-03, ‘03-07) di governi laburisti, in coalizione con i liberal democratici  elezioni del 2007 per l'assemblea di Holyrood = - vittoria, per 1 seggio, del partito nazionalista scozzese - Scottish National Party nel 2007 = governo di minoranza, non avendo ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi + ha instaurato un'amministrazione di colore diverso rispetto a quella nazionale - First Minister = Salmond, pro indipendenza Scozia, annunciò di voler tenere un referendum sull'indipendenza della Scozia e organizzò per il Paese le National Conversations sul futuro costituzionale della Scozia. Pero, il partito di governo non aveva né i numeri necessari in parlamento per far passare un bill sull'independence referendum né la competenza per indire un referendum di questo tipo. Ciò nonostante, nel marzo 2010, il governo Salmond presentò un draft bill, il Referendum Bill = prevedeva di sottoporre a referendum l'aumento dei poteri dell'assemblea scozzese e l'eventuale indipendenza. Il testo incontrò l'opposizione degli altri partiti tanto che, 6 mesi dopo, il governo scozzese scelse di rinviare il referendum alla legislatura successiva Gov. britannico VS indipendenza scozzese: istituì la Commission on Scottish Devolutino (2008)= independent body - presieduta da Sir Kenneth Calman indire un referendum autonomamente. Il comitato, poi, aveva messo in chiaro alcuni aspetti della natura del referendum nel UK, ricordando che il rispetto del principio della sovranità parlamentare rendeva tutti i referendum “advisorv (rather than binding)”. Quindi il governo britannico avrebbe potuto anche ignorare il risultato referendario e non dar vita alle negoziazioni successive, ma sarebbe difficile per il Parlamento ignorare un'espressione decisiva dell'opinione pubblica Durante questi mesi di dibattito il parlamento di Westminster ha approvato lo Scotland Act 2012 - ha dato attuazione a quanto suggerito nel rapporto della Calman Commission del 2009, ampliando i poteri di imposizione fiscale dell'assemblea scozzese dal 2015 - ha incrementato alcuni ambiti di devoluzione - ha ridefinito le competenze della Corte Suprema in materia di devolution issues -  Approvazione dello Scotland Bill da parte di Westminster = preceduta dal voto favorevole dell'assemblea scozzese - Approvazione legge del 2012 = non fine alle richieste del governo scozzese di votare per l'indipendenza. ACCORDO DI EDIMBURGO – OTTOBRE 2012 2 governi = accordo sulle modalità di indizione del referendum  Edinburgh Agreement - Conteneva in allegato un draft Order in Council che: non aveva fissato la data del referendum, precisando solo che doveva essere tenuto entro il 31 dicembre 2014; non aveva definito l'estensione dell'elettorato attivo  riservando la decisione su questi 2 temi al parlamento scozzese. - Ha esteso anche al referendum scozzese la competenza dell'Electoral Commission  organo con il compito di esprimersi sul testo di ogni quesito referendario contenuto in un disegno di legge presentato a Westminster e, quindi, fino a quel momento incompetente per analoghe decisioni prese dal parlamento di Holyrood  ha utilizzato il potere riconosciutole dall'accordo di Edimburgo  rapporto 01. 2013: propose di cambiare il quesito referendario dall'iniziale “Do you agree that Scotland should be an independent country”, ritenuto non neutrale ma in grado di condizionare il voto verso il SI  nel più asettico “Should Scotland be an independent country”  ha raccomandato ai 2 governi di trovare un accordo sulle questioni aperte prima che si svolgesse il referendum, per rendere più consapevole la decisione dell'elettorato  aveva auspicato che venissero offerte notizie il più possibile oggettive sulle conseguenze dei due risultati Gennaio 2013: il parlamento di Westminster ha approvato il draft Scotland Act 1998 Order 2013 = order - che ha modificato l'allegato 5 della legge del 1998 - ha devoluto allo Scottish Parliament il potere di indire il referendum - è stato approvato da entrambi i rami del parlamento e sottoposto anche all'approvazione del Privy Council Marzo del 2013: il governo scozzese ha presentato ad Holyrood - Scottish Independence Referendum (Franchise) Bill: estendere l'elettorato attivo ai cittadini di 16 anni - Scottish Independence Referendum Bill: regole relative al referendum (limiti di spesa in campagna) I 2 SCHIERAMENTI DELLA CAMPAGNA REFERENDARIA Data ufficiale dell'inizio della campagna referendaria = 30 maggio 2014, ma il dibattito iniziò con grande anticipo: NO INDIPENDENZA: laburisti, liberal demoratici e conservatori. Sotto la guida del laburista Darling hanno sostenuto l'idea che la Scozia era più forte se parte integrate del Regno Unito. Slogan = “Better Together, nel giugno 2014, è stato affiancato da quello “No thanks”. La scelta di “meglio insieme” era stata inizialmente preferita perché suonava in modo più positivo del “No”. Cambio di rotta  idea di far familiarizzare gli elettori con quanto avrebbero trovato sulla scheda (Si/No), anche se l'avverbio di negazione è stato ingentilito con il thanks. SI INDIPENDENZA: Scottish National Party, Scottish Green e gruppi minori. Slogan: Yes please / Yes Scotland Allo scopo di fornire informazioni sul futuro costituzionale della Scozia ed evidenziare “il posto della Scozia nel Regno Unito e il modo in cui essa contribuisce e trae vantaggio dall'essere parte del Regno Unito”  il governo britannico ha pubblicato vari documenti (Scotland analysis) che hanno approfondito tutte le tematiche legate al referendum e all'indipendenza. Nell'ultimo lavoro, il governo ha dichiarato che, scegliendo di rimanere parte del Regno Unito, la Scozia avrebbe scelto “the best of both worlds”, avrebbe avuto i vantaggi della sterlina, la garanzia di minori tasse a fronte di una maggiore spesa pubblica. Posizione del governo scozzese + ragioni del SI = espresse, nel 11.2013, nel white paper Scoland's Future: Your Guide to an Independent Scotland che - elenco dettagliato dei desiderata che il governo scozzese intendeva raggiungere in caso di vittoria del SI - evidenziava la solidità dell'economia scozzese - illustrava il progetto governativo in tutti i settori = economico-finanziario, pensionistico, scolastico, giudiziario, ambiente, politica energetica, relazioni internazionali, difesa - ha affermato la volontà della Scozia di dotarsi anche di una Costituzione scritta - evidenziava come la Scozia indipendente avrebbe voluto mantenere la Corona come Capo dello Stato, rimanere membro dell'Unione europea e stabilire un'unione monetaria con il resto del Paese - aveva fissato la data della futura indipendenza = 24.03.2016 = anniversario dell'Union of the Crowns del 1603. Data = difficile da rispettare poiché: Cameron non si era mostrato disponibile a stabilire fin da subito la “road map” da seguire (in caso di vittoria del Sì); il rapporto pubblicato del 05.2014 dall'House of Lords Constitution Committee aveva affermato che i tempi del negoziato non potevano essere predeterminati e che il governo britannico non doveva sentirsi condizionato dalle date indicate dagli Scozzesi Elezioni politiche del Regno Unito previste per il 7 maggio 2015 + necessità per Westminster di approvare le deleghe a Holyrood + soluzione di diverse questioni aperte = fattori che avrebbero potuto creare potenziali ostacoli e reso incerti e lunghi i tempi dell'indipendenza, nell'ipotesi della vittoria del Sì. Snodi centrali della campagna = temi complessi = Europa, relazioni internazionali, difesa, economia, scelta della moneta, welfare. Decisivi per la vittoria NO - timori per l'economia - progetti di incremento del processo devolutivo, alternativi all'indipendenza che i partiti nazionali hanno presentato prima del voto, sollecitati anche dalla rimonta, nei sondaggi, dei consensi a favore l'indipendenza Indipendenza Scozia  problema di stabilire se questa doveva essere considerata come - un caso di secessione - o un dissolvimento del Regno Unito con la nascita di 2 nuovi Stati. Tale ipotesi è stata considerata in contrasto con precedenti esperienze che, in maggioranza con alcune eccezioni (Yugoslavia/Cecoslovacchia), si sono espresse nella continuazione dello Stato originario. Sul punto hanno fatto chiarezza alcuni lavori secondo i quali solo la Scozia sarebbe divenuta un nuovo Stato, mentre il “resto del Regno Unito” sarebbe rimasto un “continuing state” = posizione confermata dal rapporto dall'House of Lords Constitution Committee che: ha definito il Regno Unito il continuator state e la Scozia il successor state; ha riportato l'opinione di autorevoli costituzionalisti, tutti concordi nel considerare il Regno Unito come prosecuzione dello Stato precedente anche senza la Scozia  interpretazione che avrebbe garantito, sul piano internazionale, il ruolo rivestito dal Paese  If vou vote to leave a club, the club remains Questione dell'indipendenza della Scozia + suo riconoscimento a livello internazionale = si collega con quella del l'esistenza o meno di un diritto alla secessione, riconosciuto dal - diritto interno: esso non è di solito previsto nei testi costituzionali in quanto in contrasto con il concetto di Stato unitario. Sustein: inserire un tale diritto in un documento fondativo aumenterebbe i rischi di lotte etniche/di fazione; ridurrebbe le prospettive di compromesso e deliberazione nel governo; aumenterebbe la posta in gioco delle decisioni politiche quotidiane; introdurrebbe considerazioni irrilevanti e illegittime in tali decisioni; creerebbe pericoli di ricatto, comportamento strategico e sfruttamento; metterebbe in pericolo le prospettive di autogoverno a lungo termine - diritto internazionale: sembra escludersi l'esistenza di un diritto alla secession “invocabile a priori”. Esperienza del Québec che ha tentato, nel 1980 e 1995, di votare attraverso referendum l'indipendenza dal Canada, proposta respinta in entrambe le votazioni IL CASO DEL QUÉBEC: COMPARAZIONE Analogie col caso britannico: la forma di governo parlamentare canadese è stata modellata, fin dall'epoca coloniale, su quella britannica e, al pari del modello di riferimento, si fonda per lo più su prassi e convenzioni sensibili anche al mutare delle particolari congiunture storico politiche. Differenze sostanziali tra il sistema di governo canadese e quello britannico - principio della sovranità del parlamento: incide molto su dinamica/ funzionamento del Regno Unito, ma in Canada è temperato dal fatto che il parlamento è nato come assemblea limitata nelle sue funzioni sia dalla legge del 1867, sia dalla presenza di una Costituzione scritta e rigida - tessuto sociale: pur essendo entrambi plurinazionali, in Canada è accentuato il carattere multietnico e multiculturale, con la presenza di comunità autoctone dotate di diritti ancestrali - tipo di Stato: UK = union state con una asimmetrica devoluzione di poteri; Canada = federale articolato in 10 province autonome e 3 territori, con asimmetrie e profonde differenze geografiche, economiche, sociali Federazione canadese - 1987: nacque con l'approvazione da parte del parlamento di Westminster del British North America Act - 1926: dopo la dichiarazione Balfour, il Canada divenne una delle comunità autonome dell'Impero britannico - 1931: grazie allo Statuto di Westminster entrò come Stato indipendente nel British Commonwealth of Nations. Il British North America Act 186, non aveva previsto disposizioni sulla sua modifica, dato che si trattava di una legge approvata dal parlamento di Londra, poco avvezzo a occuparsi di questioni formali relative alle riforme costituzionali, né aveva incluso un catalogo dei diritti = lacuna, - 1949: British North America Act 2: colma la lacuna; possibilità per il parlamento canadese di emendare di volta in volta il testo del 1867 (eccetto le materie più controverse di interesse delle province); istituisce una Corte Suprema canadese con funzioni fino ad allora spettanti al Judicial Committee del Privy Council - 1982: fine del processo costituente canadese = “rimpatrio” (patriation) della Cost., a seguito dell'intervento del parlamento di Londra. Quest’ultimo  ha posto fine al proprio potere di legiferare anche per il Canada  ha riconosciuto il valore di Costituzione a: British North America Act 1867 (da allora Constitution Act, 1867); successive modifiche; Constitutional Act 1982 allegato alla legge  ha previsto diverse modalità per la revisione costituzionale e una Carta dei diritti e delle libertà  ha definito i diritti tradizionali del costituzionalismo liberale (uguaglianza, libertà personale, religiosa, di circolazione ecc.), comprese le garanzie processuali tipiche del patrimonio di common law  ha riconosciuto diritti per le minoranze linguistiche e gli aborigeni. Fine '60: grazie alla politica del liberale Trudeau, si cercò di tradurre il pluralismo culturale e sociale canadese in un elemento caratterizzante l'ordinamento  Trudeau - promosse la tutela della lingua francese e il bilinguismo (adozione ufficiale FR = Official Languages Act, 1969) - cercò il dialogo con i governi delle province - sensibilizzò l'opinione pubblica sulla necessità di introdurre una riforma costituzionale. Progetto di riforma presentato nel 1978 (Constitutional Amendment Bill) = incontrò l'opposizione delle province. ’60 – Québec = era iniziata la “rivoluzione tranquilla” guidata dal governo liberale  modernizzazione economica e sociale della provincia permettendole di acquisire una maggior consapevolezza della propria identità nazionale. 1968: nasce il Parti Québécois, fondato da René Lévesque  obiettivo = ottenere il riconoscimento della Sovranità del Québec. Metà ’70 = la politica del partito assunse toni fortemente separatisti e, per la 1 a volta al potere nel 1976, scelse di indire un referendum attraverso cui ottenere il mandato per trattare con il governo federale la questione dell'indipendenza. Quesito = sottoposto agli elettori il 20.05.1980 e respinto dal 59,5% dei voti. Elezioni del 1980 = nuova vittoria di Trudeau che cercò di accelerare approvazione della sua riforma e presentò in parlamento una risoluzione contenente il progetto diretto al definitivo “rimpatrio” della Costituzione = prevedeva - il coinvolgimento delle province nel processo di revisione costituzionale - legge molto criticata perché ha reso praticamente impossibile la secessione del Ouébec Dialogo tra federazione e Quêbec = non si è interrotto e ha condotto, nel 11.2006, al voto di una mozione, sottoposta dal premier Harper alla Camera dei Comuni diretta a riconoscere al Québec lo status di nazione all'interno del Canada unito  Mozione approvata (266 voti su 16). Nel corso del dibattito parlamentare, politico e dottrinario, sono stati sollevati dubbi sul contenuto del concetto di nazione e sul valore giuridico della dichiarazione. Il Bloc Québécois aveva presentato un'analoga mozione in cui chiedeva tale riconoscimento, ma senza precisare che esso doveva avvenire nell'ambito del Canada unito, e l'Assemblea del Québec aveva approvato una risoluzione secondo la quale “the people of Québec form a nation”. Memo: negli ultimi anni si è attenuata la spinta indipendentista del Québec, tanto che il Parti Québécois - elezioni provinciali 04.2014 = pesante sconfitta - elezioni politiche federali 11. 2015 = ha ottenuto 10 seggi, un risultato leggermente migliore rispetto alla disfatta del 2010, ma che non consente al partito di formare un proprio gruppo parlamentare. I TEMI DEL DIBATTITO PER IL REFERENDUM SCOZZESE RAPPORTO TRA SCOZIA E EUROPA = tema centrale perché si lega alle posizioni fortemente europeiste della Scozia espresse anche in occasione del referendum sulla Brexit. Settembre 2012: presidente della Commissione EU Barroso - si era espresso in modo generale sul tema delle secessioni ed eventuali conseguenze relative al diritto di cittadinanza UE - aveva dichiarato che l'Europa non era competente a intervenire sul 1° punto - status di cittadino europeo = legato all'appartenenza della nazione all'UE I commentatori politici interpretarono la posizione di Barroso come un limite alla possibile indipendenza della Scozia, anche dato il pericoloso “effetto domino” che questa avrebbe potuto produrre in altri Paesi(es: Catalogna). Barroso, pochi mesi dopo, aveva chiarito, facendo esplicito riferimento al caso scozzese che, in caso di indipendenza, l'adesione della Scozia all'UE non sarebbe stata automatica, dato che il Paese avrebbe dovuto avviare un nuovo processo di adesione.  Posizione condivisa anche dal governo inglese, il quale affermò che la Scozia indipendente avrebbe dovuto rinegoziare il rapporto con l'UE e le altre organizzazioni internazionali. Maggio 2014: House of Commons Scottish Affairs Committee = rapporto - Pur riconoscendo che la Scozia indipendente avrebbe avuto tutte le carte in regola per divenire un membro UE, tale obiettivo sarebbe stato realizzato non “nei tempi e nei termini proposti dal governo scozzese”- - Memo: Procedura di adesione (art. 49 TUE): prevede complessi passaggi che necessitano la ratifica dei 28 Stati membri (poco prima del referendum la Spagna, preoccupata per la richiesta di indipendenza della Catalogna, aveva dichiarato che sarebbero stati necessari 5 anni per l'adesione della Scozia) - Incertezza economica, che avrebbe potuto caratterizzare il primo periodo di vita del nuovo Stato, avrebbe reso ancora più lunga l'attesa per l'ingresso nell'UE - “Non riteniamo credibile che il governo scozzese sia in grado di ottenere le condizioni di ingresso che chiede. Che si tratti di Schengen, della giustizia, dei pagamenti nell'ambito della PAC o dell'impegno ad aderire all'Euro, il governo scozzese non riconosce adeguatamente l'entità delle difficoltà che si incontrerebbero nel cercare di ottenere condizioni migliori rispetto a quelle ottenute da altri candidati recenti” - Ha accusato governo scozzese di non aver compreso bene la riduzione del bilancio del Regno Unito. Come Stato membro separato, la Scozia non beneficerebbe più dello sconto britannico (circa 300 mln £ all'anno per la Scozia), ma dovrebbe anche contribuirvi. Tutto ciò comporterebbe un costo aggiuntivo di circa 900£ per le famiglie scozzesi nell'arco del periodo di bilancio - invitava il governo scozzese ad essere più realistico con gli elettori su possibilità e tempi di ingresso nell'UE ECONOMIA Campagna referendaria del No: incertezze che l'indipendenza avrebbe portato in campo economico in relazione a moneta da adottare, aumento delle tasse, divisione del debito pubblico, welfare. Novembre 2013 = White paper Scotland's Future: il governo scozzese aveva previsto, in caso di indipendenza, di mantenere la sterlina in un'unione monetaria con il resto del Regno Unito. = Dichiarazione che non aveva trovato però conferma da parte di Londra. - Inizio 2014: il governatore della Bank of England, Carney, aveva bollato tale proposta come “clear risks” - Tale ipotesi = completamente esclusa dal Cancelliere dello Scacchiere Osborne: “If Scotland walks away from the UK, it walks away from the UK pound”, posizione condivisa anche da altri esponenti politici - Unanimità di giudizio da parte degli esponenti politici nazionali = segnale chiaro per la Scozia Luglio 2014: House of Commons Scottish Affairs Committee = rapporto - l'unione monetaria è stata categoricamente esclusa e una Scozia separata non può imporre unilateralmente una moneta condivisa al Regno Unito  pertanto è essenziale che il governo scozzese riconsideri la sua posizione e renda pubblico il suo “piano B” con urgenza - (uso della sterlina senza l'unione monetaria, ingresso nell'euro, creazione di una moneta propria), la soluzione più conveniente per la Scozia sarebbe stata quella di rimanere parte del Regno Unito - spingeva il First Minister a chiarire il suo piano, invito più volte rivolto a Salmond anche dal Chancellor Osborne che aveva spesso messo in dubbio sia l'esistenza di una concreta alternativa, sia le capacità del governo scozzese di comprendere i rischi per la loro economia in caso di indipendenza  Osborne: il SI al referendum avrebbe potuto portare “a profound economic change for both states”  Salmond: nel corso della campagna ha difeso la solidità economica della Scozia, sostenendo che essa era in grado di affrontare l'indipendenza da un punto di vista economico e ha messo in evidenza soprattutto le sue potenzialità legate allo sfruttamento del petrolio nel Mare del Nord. Sostenuto anche dal suo Council of Economic Advisers, egli ha affermato che la condivisione della sterlina sarebbe stata nell'interesse sia della Scozia che dell'Inghilterra Temi economici del dibattito: moneta da adottare, i divisione del debito pubblico, costi della transizione verso l'indipendenza, sistema pensionistico, pressione fiscale. PROGETTI ALTERNATIVI ALL’INDIPENDENZA Anni per referendum = proposti alcuni progetti alternativi all'indipendenza, come il “devo plus” o “devo max”, che - ipotizzavano l'attribuzione a Holyrood di maggiori o esclusive potestà in materia fiscale - prevedevano l'attribuzione alla Scozia di tutti i poteri tranne quelli di politica estera, difesa, politica monetaria e regolamentazione dei servizi finanziari - durante campagna referendaria spesso era emersa una mancanza di chiarezza sul contenuto delle diverse proposte e sulla differenza tra indipendenza e devo max e tra devo plus e devo max (no sinonimi)  devo max: prevede la devoluzione di “ tutto ciò che è possibile in un singolo stato  devo plus: sarebbe una concessione inferiore di poteri, una devoluzione al di là di quanto previsto dalle leggi scozzesi del 1998 e del 2012 3 principali partiti nazionali = avevano presentato, prima del referendum, i loro progetti per il futuro della Scozia, da realizzare in caso di vittoria del NO. Alcuni hanno giudicato in modo negativo l'assenza di un unico programma coordinato da parte dei 3 gruppi uniti nella campagna per il No. PROGRAMMA PARTITO LIBERAL DEMOCRATICO Carmichael, Lib Dem Scottish Secretary, aveva richiesto, senza successo, l'istituzione di una Scottish Constitutional Convention dove fossero rappresentati: principali partiti, società civile, mondo economico, chiesa e sindacati. La Convention avrebbe dovuto delineare una proposta di maggiore devoluzione di poteri da fare attuare a qualsiasi partito avesse vinto le elezioni politiche del 2015. Lib Dem Home Rule and Community Rule Commission, guidata da Campbell = rapporti - concessione di “full Home Rule” per la Scozia con piena responsabilità impositiva, riservando a Westminster solo la responsabilità in materia di pensioni, welfare, difesa, affari esteri e gestione delle risorse naturali - devoluzione di competenze dal parlamento di Holyrood alle autorità locali - evidenziato come votare NO non avrebbe comportato il mantenimento dello status quo, ma avrebbe aperto le porte per cambiare in tutto il Regno Unito. Progetto liberal democratico = non si limitava alla sola Scozia, ma riguardava l'intero Regno, che avrebbe dovuto trasformarsi in uno Stato federale PROGRAMMA PARTITO LABURISTA: guidato da Lamont, ha presentato un documento redatto dalla Scottish Labour Devolution Commission - Regno Unito = sharing union nella quale i rischi e i benefici relativi agli aspetti economici, sociali e politici dovevano essere condivisi da tutti i cittadini - maggiore articolazione dei poteri tra le 2 assemblee, con la riserva a Londra della difesa, della sicurezza e del benessere delle 4 nazioni - attribuzione a Holyrood di maggiori poteri in tema di lavoro, salute, trasporti e alcuni aspetti del welfare relativi alle pensioni - maggiore devoluzione di poteri sia da Westminster che da Holyrood alle comunità locali - materia fiscale: incremento dei poteri di tax-varying superiore a quello introdotto dallo Scotland Act 2012 - garantire la permanenza dello Scottish Parliament, svincolando la sua esistenza dalla volontà di Westminster. In proposito il documento affermava: “il Parlamento scozzese debba essere permanentemente inserito nella Costituzione e indissolubile” = previsione poi introdotta nello Scotland Act 2016 PROGRAMMA PARTITO CONSERVATORE (tory): guidato da Davidson, tradizionalmente più ostile alla devolution e poco rappresentato in Scozia, diffuse il proprio progetto, redatto dalla Strathclyde Commission Davidson - riconoscimento di real accountability al parlamento scozzese, attraverso il conferimento della gestione del 40% delle spese del Paese - devolution di income tax e di altre tasse minori ALTRI PROGETTI ALTERNATIVI = elaborati non solo dai partiti. - Proposta dell’IPPR's Devo More project di Trench il  incremento della devolution non solo per la Scozia, ma anche per le altre regioni, sempre però nell'ottica del rispetto dell'Unione e delle sue tradizioni - 3° rapporto del Devo Plus Group. aveva prospettato una nova unione da realizzarsi entro il 2020, con l'obiettivo di rafforzare la Scozia “all'interno del Regno Unito; per formare una Nuova Unione, ma pur sempre un'unione” Agosto 2014 - DICHIARAZIONE CONGIUNTA dei 2 principali partiti nazionali = hanno promesso agli Scozzesi nuove, importanti competenze in materia fiscale e di welfare, in caso di vittoria del No al referendum. IL DRAFT SCOTTISH INDEPENDENCE BILL 16.06.2014: Scottish Government ha presentato all’Edinburgh Centre for Constitutional Law, il suo Scottish Independence Bill che - si proponeva di introdurre una “interim constitution” per la Scozia che, in caso di vittoria del Si, sarebbe stata approvata entro la data prevista dal governo per l'indipendenza (24.03.2016) - fissava le diverse fasi del processo costituente che sarebbe dovuto iniziare a seguito dell'indipendenza, a opera di una Constitutional convention la quale avrebbe dato vita ad una definitiva Costituzione scritt - fissava alcune tappe che avrebbero da seguire post vittoria del Sì, es il trasferimento di poteri ulteriori da Westminster a Holyrood come la legislazione in materia costituzionale e la dichiarazione di indipendenza da effettuare attraverso una resolution dello Scottish Parliament (e non più con una legge di Westminster) - intento = soprattutto propagandistico e legato al contesto della campagna referendaria. Tierney: l'approvazione del testo era funzione di molte variabili = vittoria del Sì; consultazione popolare a cui sarebbe stato sottoposto; effettiva delega da parte di Westminster al parlamento scozzese del potere di approvare un testo che eccedeva le competenze previste; passaggio parlamentare, con i suoi inevitabili emendamenti. a Holyrood, si tramutò in uno scontro tra i partiti sul collegamento tra la questione scozzese e la questione inglese, con accuse mosse dai laburisti di voler creare deputati di serie B, perché limitati nel loro esercizio di voto. RAPPORTO DELLA SMITH COMMISSION Smith Commission: ha iniziato a lavorare subito dopo il referendum e, smentendo i dubbi espressi sulla sua capacità di rispettare i tempi stringenti di lavoro fissati, il 27.11.2014 ha pubblicato il Report of the Smith Commission for Further Devolution of Power to the Scottish Parliament, le cui raccomandazioni sono state inserite nel command paper presentato in parlamento il 22.01.2015 dal Secretary of State for Scotland, contestualmente alle draft clauses. Partito laburista: non ha partecipato né alla redazione del command paper né a quella delle draft clauses, ma aveva promesso di presentare, in caso di vittoria elettorale, un Home Rule Bill contenente le conclusioni della commissione Smith. Lord Smith: l'accordo (= minimo comune denominatore delle posizioni dei partiti) avrebbe permesso di conferire al parlamento scozzese maggiori competenze, responsabilità e autonomia. Lo Smith Commission Agreement ha riguardato la sola Scozia, e non ha preso in considerazione il resto del Regno. Esso si è fondato su 3 pilastri - 1°: fornire un assetto costituzionale durevole e efficiente per il governo della Scozia  Si proponeva di rendere permanente il parlamento scozzese, di formalizzare i rapporti convenzionali tra esecutivo e legislativo nazionale e i loro omologhi scozzesi, di devolvere ulteriori poteri in materia elettorale, di riconoscere alla Scozia un maggior rilievo nei rapporti con l'Europa + Si riconoscevano alla Scozia poteri in materia di Crown estate, e un “formal consultative role” nel processo di modifica della BBC Charter + Si prevedeva una devoluzione di poteri in materia di trasporti e energie rinnovabili - 2°: garantire prosperità, economia sana, occupazione e la giustizia sociale  riguardava diversi settori, tra cui la devoluzione di competenze in: materia di welfare, amministrazione dei tribunals, gestione dell'estrazione del petrolio, sfruttamento delle risorse naturali scozzesi - 3°: rafforzare la responsabilità finanziaria del Parlamento scozzese  aveva ad oggetto l'incremento dell'autonomia in materia finanziaria (gestione dei tributi diretti e indiretti) e la commissione aveva proposto anche di devolvere alla Scozia parte dell'IVA Raccomandazioni Smith Commission = accolte: con favore dal governo nazionale; modo tiepido da quello scozzese. OSSERVAZIONI DEI COMITATI PARLAMENTARI SULLE DRAFT CLAUSES Dibattito parlamentare sulle draft clauses relativo alle raccomandazioni della commissione Smith = ha riguardato - la maggior devoluzione di poteri concessa a Holyrood - temi di più ampio respiro connessi alla devolution: centralità del parlamento di Westminster come organo decisionale; sua sovranità come elemento fondante della Costituzione britannica. Temi ancora di attualità (Sent. Miller della Corte Suprema del Gennaio 2017) 2 rapporti pubblicati: il 16.03.2015 dal Political and Constitutional Reform Committee della Camera dei Comuni; il 24.03.2015 dal Select Committee on the Constitution della Camera dei Lords  I documenti hanno - esaminato il processo che ha condotto alla presentazione delle draft clauses, evidenziandone lacune/difetti - criticato l'eccessiva accelerazione che era stata imposta dal governo ai lavori della commissione Smith, al fine di fare pervenire le sue conclusioni in tempo per essere presentate in parlamento prima dello scioglimento della Camera dei Comuni.  I lavori della commissione non avevano potuto avvalersi dell'indispensabile approfondimento che un tema così delicato avrebbe richiesto, anche attraverso i maggior coinvolgimento delle assemblee parlamentari e dell'opinione pubblica - rimarcato come il tema in oggetto fosse di particolare rilievo dato che non riguardava la sola Scozia, ma toccava alcuni aspetti costituzionali di estrema importanza  vedi i 3 seguenti 1. EFFETTI DELLA MAGGIOR DEVOLUTION SCOZZESE PER LE ALTRE NAZIONI DEL REGNO UNITO I rapporti hanno criticato la non adeguata considerazione delle conseguenze che l'accoglimento delle proposte della Smith Commission avrebbe avuto sull'assetto territoriale del Regno - Comitato dei Comuni: avviò una propria inchiesta che ha condotto alla pubblicazione del rapporto The Future of Devolution after the Scottish Referendum, nel 03.2015 - Comitato dei Lords: stupito del comportamento del governo che non aveva preso in considerazione le conseguenze per l'intero UK, invitando tutti i partiti presenti a Westminster a considerare la riforma della devolution scozzese in un quadro più ampio, che tenesse in considerazione anche il resto del territorio UK 2. CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO COME ORGANO DECISIONALE Entrambi i comitati parlamentari hanno riaffermato la centralità del ruolo di Westminster come sede decisionale del Paese e criticato la mancanza di un adeguato pre-legislative scrutiny - Comitato dei Lords: ha giudicato inusuale l'istituzione della commissione Smith e il conferimento a essa di poteri così importanti in materia costituzionale; ha stigmatizzato il fatto che il suo lavoro si fosse svolto senza l'adeguato coinvolgimento del parlamento di Londra, di quello di Holvrood o della società civile 3. PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELLA SOVRANITÀ DEL PARLAMENTO  I comitati hanno preso in considerazione Draft Clause 1 = diretta a rendere parlamento e governo scozzese istituzioni permanenti e che sembrava voler svincolare la loro esistenza dalla volontà di Westminster. Rapporti comitati: hanno condiviso la necessità di riscrivere in termini più chiari tale concetto per evitare l'insorgere di vertenze di fronte alle Corti sullo status giuridico del Parlamento scozzese, dato che i giudici inglesi avrebbero potuto attribuire alla draft clause 1 la capacità di produrre effetti giuridici. Contrasto tra principio della sovranità parlamentare e permanenza delle istituzioni della devolution  i comitati hanno fatto riferimento alla distinzione political – legal - Comitato dei Comuni: ha sostenuto che la permanenza/presenza del parlamento scozzese, pur essendo “prerequisite of our United Kingdom”, non poteva avere fondamento giuridico, non poteva comportare un. riconoscimento giuridico della sua esistenza, ma solo un mero riconoscimento politico - Comitato dei Lords: tale disposizione poteva essere solo “political and simbolic”, senza carattere giuridico Elliott (written evidence sottoposta ai Comuni) = la draft clause 1 non affermava che il parlamento scozzese era permanente, ma solo che era considerato e riconosciuto tale da Westminster Draft Clause 2 = mirava a definire i rapporti convenzionali tra esecutivo e legislativo nazionale e i loro omologhi scozzesi; formalizzava Ia Sewel convention e circoscriveva così la possibilità del parlamento britannico di legiferare sulle devolved matters nel caso in cui non vi fosse stato l'espresso consenso dell'assemblea di Holyrood. I comitati hanno sostenuto che anche nell'ipotesi in cui tale convenzione venisse formalizzata in una legge, il parlamento di Westminster avrebbe sempre la possibilità di legiferare autonomamente, ove lo ritesse opportuno - Comitato dei Comuni: l’orthodox constitutional theory, attraverso la cui lente devono essere interpretate le leggi inglesi, ha consentito di considerare tale disposizione non come una limitazione della sovranità del parlamento, ma come il mero riconoscimento dell'esistenza di una convenzione - Comitato dei Lords: ha considerato tale previsione un semplice dichiarazione di intenti ELEZIONI DELLA CAMERA DEI COMUNI DEL 7.05.2015 E I NUOVI EQUILIBRI A WESTMINSTER = Definite le elezioni più imprevedibili degli ultimi anni  Il risultato, smentendo tutti i sondaggi di un testa a testa tra i 2 principali partiti (conservatori e laburisti) con la conseguenza di un nuovo bung parliament, ha sancito la vittoria del partito conservatore  Tories = maggioranza dei seggi e Cameron ha formato il nuovo esecutivo. - Conservatori: hanno conquistato 331 seggi su 650 - Laburisti: 232 seggi - Liberal democratici: 8 seggi - Scottish National Party: ha ottenuto 56 seggi dei 59 assegnati nelle circoscrizioni scozzesi Laburisti = profonda sconfitta in Scozia, fino al 2015 loro roccaforte, tanto che lo stesso leader dello Scottish Labur Party, Murphy, non è stato in grado di vincere nel suo collegio Risultato = sembra risentire dell'onda lunga del referendum dell'indipendenza. Durante la campagna referendaria l'elettorato scozzese aveva maturato la percezione di un’inedita divisione tra i partiti che vedeva lo Scottish National Party, come favorevole al Sì, opposto a tutti gli altri partiti nazionali uniti per il No. Subito dopo l'esito referendario lo SNP - è riuscito a rafforzare la propria identità e capacità di intercettare i reali bisogni dei cittadini - ha ben gestito l'avvicendamento tra Salmond e Sturgeon alla guida del partito e del governo - ha consolidato lo stretto rapporto con gli elettori, stabilitosi durante la coinvolgente campagna referendaria  Rafforzamento dello SNP  Laburisti non sono riusciti a comprendere la nuova realtà scozzese post referendaria e poco hanno fatto per conservare il loro tradizionale elettorato. La stessa Sturgeon dopo il referendum aveva riconosciuto la bella lezione di democrazia che la Scozia aveva vissuto affermando. Per la 1a volta a Westminster la contrapposizione tra i partiti non è solo quella tradizionale (conservatori- laburisti), ma anche quella territoriale tra i deputati eletti in Scozia e quelli eletti nel resto del Paese. SCOTLAND ACT 2016 E LA PERMANENZA DELL’ISTITUZIONI SCOZZESI Dopo le elezioni politiche il governo Cameron ha mantenuto il suo impegno di presentare lo Scolland Bill che dava attuazione alle proposte contenute nell'accordo raggiunto dalla commissione Smith e teneva conto delle osservazioni mosse durante il dibattito parlamentare sulle draft clauses.  Tuttavia - la presentazione del bill non aveva risolto alcuni di quei problemi evidenziati dai comitati parlamentari nel corso della precedente legislatura - bill era stato criticato dalla First Minister scozzese Sturgeon = aveva denunciato la mancanza delle disposizioni relative ai poteri in materia di welfare - consistenza numerica dello SNP a Westminster ha reso il dibattito sul testo di lex acceso. SNP = ha cercato di introdurre modifiche al testo, ma la maggior parte degli emendamenti = respinti dal partito conservatore Esame del disegno di lex = protratto per quasi 1 anno con accese trattative tra governo scozzese e quello britannico - che hanno visto diversi momenti di stallo - che si sono sbloccate nel febbraio 2016, grazie al raggiungimento di un accordo tra le parti sulla base del principio individuato dalla commissione Smith del “no detriment” = nessuna perdita finanziaria né per l'economia scozzese né per quella nazionale causata dall'incremento dei poteri fiscali Approvazione definitiva del testo (in ossequio con Sewel convention) = preceduta dal voto di una special legislative consent motion con la quale il parlamento di Holyrood ha dato la sua approvazione al disegno di legge.  Mozione = sostenuta anche dalle opposizioni, manifestando così il loro apprezzamento per il lavoro svolto dal governo. Mundell, Secretary of State for Scotland: “lo Scotland Act 2016 ha fatto divenire maggiorenne il parlamento scozzese”, perché  è stato approvato a 18 anni di distanza dallo Scotland Act 1998 + significative responsabilità attribuite all’assemblea di Holyrood + aver reso governo e parlamento istituzioni permanenti. MAGGIORI COMPETENZE AL PARLAMENTO DI HOLYROOD - in materi: fiscale (potere di fissare i tassi di imposta sul reddito e di ricevere la metà dell'IVA pagata in Scozia); di welfare; elettorale; di sfruttamento delle risorse naturali; di circolazione stradale; di diritti dei consumatori; di Concessioni ferroviarie; di gestione del Crown estate; di poteri di Polizia; di Ofcom, l'autorità indipendente per le società di comunicazione - competenza di abrogare, in alcune IP e con la maggioranza qualificata dei 2/3, il disposto dello Scotland Act 1998 in relazione alla materia elettorale che non aveva previsto la possibilità di una sua abrogazione da parte di Holyrood, ma solo da parte di Westminster, stante l'esclusivo carattere sovrano dell'assemblea di Londra Strategia = SNP vuole: chiedere il referendum attraverso un disegno di legge presentato al parlamento scozzese; sottoporre la questione alla Corte suprema per ottenere un giudizio di reference - Quando vengono presentati disegni di legge al parlamento scozzese, esse sono sottoposte a un: controllo preventivo per vedere se questo disegno rientra tra le competenze della Scozia (da parte del consulente giuridico del governo o dello speaker); controllo successivo; controllo incidentale (se la legge è applicata nel corso di un processo). Tutte le leggi possono essere annullate perché il parlamento scozzese non è sovrano - Il consulente giuridico del governo scozzese ha sottoposto alla Corte Suprema una richiesta di reference. Il parlamento scozzese ha il potere di indire in maniera autonoma un referendum sull’indipendenza? Il giudizio di reference era già stato chiesto prima dell’accordo di Edimburgo (2012) e la maggior parte dei giudici aveva ritenuto che il parlamento scozzese non avesse il potere di indire autonomamente un referendum consultivo sull’indipendenza, seppure sia un parlamento eletto = espressione di sovranità popolare. Posizione governo scozzese: avendo la maggioranza in parlamento e avendo incentrato il suo programma elettorale sull’indipendenza, la richiesta del referendum dovrebbe essere legittima + il referendum sarebbe stato solo consultivo, un sondaggio di opinione senza conseguenze giuridiche Posizione governo britannico: effetti di un referendum simile sarebbero evidenti poiché se dovesse vincere il SI all’indipendenza  conseguenze politiche + effetti immediati e diretti sull’unione del Regno  il parlamento scozzese non dovrebbe averne il potere SENTENZA 23 NOVEMBRE 2022 - CORTE SUPREMA = si è espressa sul caso Reference by the Lord Advocate of devolution issues under paragraph 34 of Schedule 6 to the Scotland Act 1998 decidendo all’unanimità che il parlamento scozzese non ha il potere di indire in modo autonomo, senza l’autorizzazione di Westminster, un referendum sull’indipendenza dal Regno Unito. SNP: sosteneva che il popolo scozzese aveva diritto all’autodeterminazione in quanto aveva una sua autonomia e una sua configurazione giuridica per cui doveva avere il diritto di votare per l’indipendenza. Citando la sentenza della Corte Suprema canadese  popolo scozzese non ha tutela dal punto di vista del diritto internazionale perché non è un popolo oppresso. Sentenza del 11.2022 ha chiuso la questione indipendentista. Sturgeon, la leader dell’SNP, ha dichiarato che le prossime elezioni britanniche (2024) sarà un referendum de facto, sostenendo che se l’SNP vincerà ancora le elezioni a Westminster, ciò sarà considerato come un’autorizzazione del popolo scozzese a indire un referendum e chiaramente il parlamento centrale non è d’accordo. La Sturgeon si è comunque dimessa dopo la dura stroncatura della Corte Suprema PARADOSSO BREXIT La Brexit è stato il motivo che riaccese la fiamma dell’indipendentismo della Scozia che voleva rimanere in Europa. Le difficoltà che il Regno Unito sta vivendo ora per la Brexit stanno avendo un effetto negativo sul sentimento dell’indipendentismo. Conseguenze della Brexit = peggiori di quanto ci si aspettasse, e ha dimostrato che votare in modo irrazionale, senza pensare alle conseguenze può essere un errore. Ora gli scozzesi hanno più paura di votare per l’indipendenza perché le conseguenze pratiche sono molto difficili da prevedere. La Brexit - da una parte quindi la Brexit ha spinto per riaccendere la volontà di indipendenza - dall’altra blocca questa volontà per paura delle conseguenze SOVRANITÀ DI WESTMISTER E DEVOLUTION Scotland Act 1998 - con il quale il legislatore ha confermato il principio della sovranità del parlamento britannico - si ribadiva che la Scozia (come Galles e Irlanda del Nord) rimaneva parte integrate del Regno Unito e che il suo parlamento era un “devolved body”, i cui poteri erano delegati da quello di Londra rispetto al quale era considerato “a constitutionally subordinate parliament” - non ha comportato una cessione di sovranità, ma solo una delega di poteri amministrativi-legislativi- esecutivi - differenza tra esperienza nazionale e quella devoluta = assenza nei parlamenti devoluti degli inherent privileges di cui sono titolari la Camera dei Comuni e la Camera dei Lords - assemblea di Westminster = mantenuto il ruolo di parlamento sovrano del Regno. La dipendenza delle assemblee della devolution dal parlamento di Londra risultava evidente anche alla dottrina che usava definirle “creatures of Westminster” Istituzione assemblee devolute = ha inciso sulla tradizionale impostazione della sovereignty of Parliament su cui si fonda l'ordinamento inglese ed in virtù del quale - il parlamento è onnipotente e può adottare ed abrogare qualsiasi norma - nessun' altra istituzione lo può controllare né può pretendere di esercitare competenze ad esso riservate - nessuna sua legge può vincolare il parlamento successivo - non sussiste distinzione tra legge costituzionale e legge ordinaria. Questa impostazione comincia ad essere intaccata dopo l'adesione del Regno Unito alla CEE, formalizzata con l’European Communities Act 1972 = recezione di norme comunitarie + limitazione della sovranità parlamentare. Stessa conseguenza per gli altri Paesi dell'UE, ma l'esperienza britannica = particolare  in mancanza di una Costituzione scritta, la sovranità del parlamento è considerata sia nei confronti dell'alto che in quelli del basso = una qualità elastica, pronta a ridistendersi ed a recuperare la sua originaria massima ampiezza. Post 1998: devoluzione scozzese =i passi avanti e il parlamento di Westminster ha approvato nel 2012 e nel 2016 leggi che ne hanno ampliato l'ambito, pur mantenendo saldo il principio della propria sovranità. Legge 2016: nuove attribuzioni conferite al parlamento di Holyrood, pur rispettando l'equilibrio della sottile distinzione tra il political e legal.  Introdotti cambiamenti profondi che hanno posto sotto una differente luce il tradizionale concetto di sovranità del parlamento. - Punto di vista formale: tutte le leggi della devolution dimostrano che è sempre e solo il parlamento di Westminster ad introdurre, attraverso una legge ordinaria, limitazioni al proprio potere - Punto di vista sostanziale: l'evoluzione della devolution potrebbe gradualmente essere indirizzata verso una nuova lettura della sovranità, non più monopolio esclusivo di Westminster, ma condivisa con le altre assemblee.  Murkens: Gli accordi di devoluzione hanno cambiato l'assetto costituzionale del Regno Unito. Il vecchio asse di potere di Westminster è diventato diffuso grazie agli accordi di condivisione del potere con Edimburgo, Cardiff e Belfast. Le persone che hanno votato Leave possono rivolere il loro Paese, ma questo si è trasformato negli ultimi 20 anni. NB: I referendum scozzese e gallese del 1979, diretti all'introduzione di specifiche assemblee, fallirono. DEVOLUTION IN GALLES Caso gallese = evidenzia come la distribuzione territoriale presente nel UK sia stata caratterizzata da una forte asimmetria fin dal 1998. In Galles la devoluzione ha camminato più lentamente rispetto alla Scozia,  differente storia delle 2 nazioni; minore sentimento di autonomia/indipendenza, inserito nel Regno di Inghilterra con lo Statute of Wales del 1284. A parte un breve periodo di indipendenza nel 15° sec (con gli atti di 1536 e 1542) al principato del Galles furono estesi il diritto e l'ordinamento inglese, anche se il Council of Wales and the Marches; rimase attivo fino alla Gloriosa rivoluzione; gli fu riconosciuta una rappresentanza di 26 seggi in parlamento. 1910: su iniziativa di Lloyd George, si iniziò a discutere sull'introduzione di un parlamento gallese, ma la questione fu abbandonata allo scoppio della 1GM. Anche il Galles ha beneficiato delle riforme che, post 2GM, hanno riguardato l'assetto territoriale britannico. - 1948 = governo laburista istituì un Council for Wales and Monmouthshire = organismo non elettivo con funzioni di consulenza per gli affari locali - 1951 = governo conservatore creò la carica di Minister of State for Welsh Affairs, guidata da uno junior minister all'interno dell'Home Office - 1964 = creato da Harold Wilson uno Welsh Office guidato da un Secretary of State IL GOVERNMENT OF WALES ACT 1998 Galles = sconfitta ancor più decisa  PRO = 20,3 % votanti = 11,9% aventi diritto. L'avvento dei governi conservatori portò in 2° piano la questione gallese, ripresentata solo nel 1997 dal governo laburista attraverso il white paper A Voice for Wales. Mentre in Scozia, però, durante il periodo dei governi Thatcher e Major, grazie anche all'istituzione della Constitutional Convention nel 1989, il dibattito sulla devolution fu tenuto vivo, in Galles rimase marginale. In questi anni furono approvate da Westminster solo 2 lex riguardanti esclusivamente il Galles: - Welsh Language Act 1993 (ha introdotto il bilinguismo nelle leggi per il Galles) - Local Governement (Wales) Act 1994 Tuttavia, dal 1995 il Wales Labour Party pubblicò dei documenti in cui si proponeva l'introduzione di una “gentler form of devolution” = devolution che non prevedeva né il conferimento di potestà legislativa primaria né competenze in materia finanziaria, poiché molti esponenti del partito laburista gallese erano ancora contrari all'introduzione di forme di autonomia territoriale. Devolution britannica = processo (no evento) che dopo 20 anni = in continua evoluzione. In Galles = 4 fasi 1. dal 1998 al 2006 2. dal 2006 al 2011 3. dal 2011 al 2017 Section 156 della legge ha affermato che il testo in inglese e quello in gallese avevano lo stesso valore giuridico. Lex 2006 = non ha modificato le modalità di ripartizione delle competenze tra centro e periferia. ≠ da Scozia e Nord Irlanda  sistema gallese, fino alla riforma del 2017, = non si basava sul modello dei poteri residui, ma su quello dei “conferred powers” = assemblea poteva legiferare solo nei settori assegnati dall'allegato 7 della lex del 2006. Tale modalità di distribuzione di poteri non sempre è risultata chiara, anche per le eccezioni previste nella lista dell'allegato 7 che hanno dato vita a diversi ricorsi di fronte alla Corte Suprema. Comunque, anche per il Galles gli atti dell'assemblea sono nulli se: eccedono le competenze definite; sono contrari alla CEDU al diritto UE. Il complesso meccanismo disposto dalla legge del 2006 si giustifica con la scelta del governo di far maturare tra la popolazione una maggiore sensibilità sull'argomento. - Morgan, First Minister: le prime 3 legislature hanno funzionato come un apprendistato per permettere a assemblea di definire meglio la propria identità e iniziare a esercitare correttamente il suo potere legislativo - 2009: istituita la All Wales Convention, presieduta da Sir Parry, che ha organizzato una serie di consultazioni pubbliche in merito all'assegnazione all'assemblea gallese di pieni poteri legislativi, da cui è scaturito un rapporto che ha ribadito la necessità di attribuire pieni poteri legislativi al Galles 4 marzo 2011 – Referendum - richiesto dall'assemblea gallese nel 02.2010, in seguito il Secretary of State laburista ha dovuto preparare gli orders in councils necessari, poi definiti dalla nuova amministrazione conservatrice-liberale, che ha assunto il potere nel 05.2010 e ha dato attuazione agli impegni assunti in precedenza dai governi laburisti - testo: “Volete che l'Assemblea sia in grado di legiferare su tutte le materie nelle 20 aree di competenza” - vittoria del Sì = 63,5% dei voti (affluenza bassa = 35.2% aventi diritto) - la nuova assemblea è stata dotata di poteri legislativi primari nelle 20 materie previste dalla legge 3A FASE I RAPPORTI DELLA COMMISSIONE SILK E IL WALES ACT 2014 2008: il governo istituì la Holtham Commission - commissione indipendente con il compito di esaminare i temi di Funding and Finance - 1° rapporto nel 2009 ed il 2° nel 2010 - ha proposto di sostituire la vigente Barnett Formula (tiene conto degli indici di variazione demografica nei territori) con un criterio basato sulle reali necessità del Paese 2011: il governo britannico ha costituito nuova commissione sulla devolution in Galles, presieduta da Silk, = compito di esaminare il contenuto dei poteri generali dell'assemblea e valutare il conferimento di poteri fiscali. La commissione ha pubblicato 2 rapporti. - 12.2012: proposta di riconoscere all'assemblea la competenza in merito ad alcune voci del budget nazionale. Nella sua risposta il governo ha confermato la sua volontà di devolvere alcuni limitati poteri in materia fiscale e di presentare un Draft Wales Bill - 2014: giudicato poco chiaro l'assetto devolutivo proposto per il Galles e non perfettamente definite le rispettive competenze di governo e assemblea, auspicando l'introduzione di un modello di poteri residui (= Scozia e in Irlanda del Nord). Il rapporto  ha suggerito di devolvere maggiore potere a Cardiff e aumentare il n. dei componenti dell'assemblea  ha individuato gli 8 principi da utilizzre per valutare qualsiasi futuro cambiamento nelle devolution gallese (accountability, clarity, coherence, collaboration, efficiency, equity, stability e subsidiarity) Modello di distribuzione dei poteri: la commissione Silk, pur non rifiutando il sistema vigente, dichiarava di accogliere le critiche ascoltate nel corso delle sue audizioni, quindi giudicava il modello di poteri residui come quello in grado di rispondere al meglio all'attuazione degli 8 principi, ritenendolo sistema più semplice e duraturo, capace di ridurre i conflitti di fronte alla Corte Suprema. Alcune delle raccomandazioni proposte dalla commissione hanno trovato attuazione nel Wales Act 2014 che - ha conferito all'assemblea di Cardiff limitati poteri in materia fiscale - ha previsto di sottoporre a referendum la proposta di attribuirle la competenza sull’imposta sul reddito - in materia elettorale ha esteso la durata della legislatura da 4 a 5 anni (= Scozia e Nord Irlanda) per evitare la coincidenza con le elezioni politiche nazionali. Memo: nel 1998 le leggi istitutive delle 3 assemblee avevano previsto una legislatura quadriennale, ma dopo l'approvazione del Fixed-term Parliaments Act 2011, che fissava al 7.05.2015 la data delle elezioni politiche per Westminster, si era deciso di rendere quinquennale anche le legislature della devolution per evitare la sovrapposizione del voto - ha formalizzato il cambio di nome del governo gallese da Welsh Assembly Government a Welsh Government 4A FASE IL WALES ACT 2017 Febbraio 2015: il governo britannico ha pubblicato un documento, noto come St David's Day Agreement che ha recepito quanto emerso negli incontri svoltisi tra i principali partiti politici gallesi e il governo britannico, dal novembre 2014, in merito alla possibilità di concedere ulteriori forme di devolution e di introdurre il modello dei poteri residui anche in Galles. Tali incontri hanno permesso a partiti di confrontarsi sulle raccomandazioni contenute nel 2° rapporto della Silk Commission e di trovare un accordo sulla maggior parte di queste. Previsione contenuta nel doc = tutte le questioni di rilevanza costituzionale votate dall'assemblea dovranno essere in futuro approvate dalla maggioranza dei 213 di questa: disposizione che sembra introdurre anche nel Regno Unito alcune delle regole tipiche delle Costituzioni rigide. Nonostante le larghe intese su progetto, non sono mancate le perplessità sull'accordo - espresse anche dal First Minister gallese Jones - emerse in modo particolare nel momento in cui, nel 10.2015, il governo conservatore ha presentato in parlamento il Draft Wales Bill, il disegno di legge che  prevedeva l'istituzione di “Un Galles più forte in un Regno Unito forte"  attuava il contenuto dell'accordo  introduceva un nuovo modello di distribuzione di competenze, ispirato a quello dei poteri residui  devolveva poteri in materia elettorale  specificava le competenze dei ministri britannici responsabili delle are devolute  definiva permanenti le istituzioni gallesi Testo del disegno di legge = oggetto di numerose critiche - mosse da: governo gallese; Welsh Affairs Committee dei Comuni; Constitutional and Legislative Affairs Committee dell'assemblea di Cardiff - formulate dalla dottrina, come emerge dal un rapporto del 02.2016 ad opera di un independent review group di esperti (commissionato dal Wales Governance Centre della Cardiff University e dal Constitution Unit dell’University College di Londra)  utile per il dibattito sull’assetto devolutivo gallese e sui suoi obiettivi futuri  ha suggerito di rivedere il modello dei poteri residui introdotto del testo del disegno di legge  ha suggerito di ridefinire il farraginoso “necessity test” secondo cui i bills gallesi potevano essere approvati solo se necessari per un “devolved purpose”  “il progetto di lex sul Galles non fa ciò che era stato promesso .. non abbiamo potuto raccomandare all'Assemblea nazionale di approvare la legislazione proposta" dati degli eccessivi/gravi difetti” Governo gallese: nel marzo 2016, ha pubblicato un progetto alternativo di draft bill - definito un “comprehensive constitutional statute” poiché disciplinava: tutte le funzioni, legislative- esecutive-giudiziarie delle istituzioni gallesi; i poteri finanziari; le relazioni inter-unione - proponeva una riforma delle istituzioni gallesi - suggeriva di ribattezzare la National Assembly come Welsh Parliament - introduceva una giurisdizione distinta per il Galles, separata da quella inglese, pur prevedendo la permanenza delle attuali corti, che avrebbero avuto competenza separata per Inghilterra e Galles Molte polemiche  il draft bill del governo britannico è stato ritirato e nella successiva sessione parlamentare è stato introdotto ai Comuni un nuovo Wales Bill 2016-17 = approvato il 31.01.2017 dopo il voto favorevole della legislative consent motion dell'assemblea gallese.  Wales Act 2017 - ha definito un modello di poteri residui (= Scozia) - ha poi stabilito la “permanenza” delle istituzioni gallesi (= Scozia) - ha riconosciuto l'esistenza di un diritto gallese composto dalle leggi approvate dall'assemblea di Cardiff e che contribuisce a completare il diritto di Inghilterra e Galles - "Riconoscimento della legge gallese: la legge applicabile nel Galles comprende un corpus di leggi gallesi emanate dall'Assemblea e dai Ministri gallesi; lo scopo di questa sezione è di riconoscere la capacità dell'Assemblea e dei Ministri gallesi di emanare leggi che fanno parte della legge dell'Inghilterra e del Galles". - non ha accolto la proposta di istituire una Welsh Jurisdiction separata da quella inglese, preferendo mantenere l'attuale sistema di corti comuni per Inghilterra e Galles, anche se ha accolto la richiesta di riconoscere l'esistenza di uno specifico “Welsh Law”. Il tentativo di votare un emendamento presentato dal Plaid Cymru che prevedeva la “separation of the legal jurisdiction of England and Wales” = respinto - ha formalizzato l'esistenza della legislative consent motion (= Scozia): la disposizione deve essere intesa come il riconoscimento dell'esistenza di una convenzione e non come la trasformazione in legge della convenzione - attribuite al Galles: autorità di deliberare in materia elettorale; nuove iniziative in campo economico; possibilità di deliberare sull'imposta sul reddito attraverso una lex del parlamento di Cardiff, senza ricorrere a un preventivo voto referendario Durante l'iter parlamentare = critiche al disegno di legge in discussione. In merito = 2 rapporti dell’10.2016 di 1. House of Lords Constitution Committee - pur accogliendo il nuovo modello di poteri residui, ha criticato alcuni aspetti del bill e il riparto delle competenze - sulla “permanenza” delle istituzioni gallesi e l'impegno di parlamento e governo britannico ad abolirle solo attraverso un voto in un referendum, il comitato aveva chiesto al governo maggiore chiarezza sul tema, dato che in Scozia la “permanenza” delle istituzioni rischia di minare il principio della sovranità parlamentare e essere un pericolo per la coerenza e stabilità dell’Unione - in materia di legislative consent: ha rimarcato l'assenza nel bill di una previsione diretta a disciplinate anche quella parte della Convenzione che riguarda la legislazione del Regno Unito che si colloca al di fuori dell'ambito di competenza devoluto. Timore = “si rischia di coinvolgere in modo improprio le corti in ambiti che in precedenza erano di esclusiva competenza del Parlamento, vale a dire la sua competenza a legiferare” - il Galles, nonostante questa legge, continua ad avere meno poteri rispetto a Scozia e a Nord Irlanda. Differenza tra le competenze attribuite alle 3 nazioni  crea un problema costituzionale, pertanto viene chiesto al governo di definire una coerente e coordinata “guiding strategy” in relazione alla politica devolutiva, in modo da garantire il migliore e più coerente sviluppo della “territorial constitution” 2. Constitutional and Legislative Affairs Committee dell'assemblea gallese - ha affermato che il governo britannico ha perso l'occasione di creare un accordo di devoluzione più chiaro e duraturo per il Galles - si è chiesto come mai il Galles continuasse ad avere ancora meno poteri rispetto a Scozia e Nord Irland - “Siamo frustrati dal fatto che un disegno di legge costituzionale di tale importanza sia stato poi affrettato attraverso il processo legislativo formale della Camera dei Comuni a scapito di una lex costituzionale solida, coerente e accessibile - disegno di legge = non aveva introdotto ancora una chiara distinzione tra le competenze del legislativo e dell'esecutivo gallese Critiche = specie sulla ripartizione delle competenze tra centro e periferia. Mancata chiarezza presente nel Government of Wales Act 2006 sul tema  ha fatto sorgere controversie di fronte alla Corte Suprema che è stata chiamata a definire in via giurisprudenziale i confini dei poteri dell'assemblea gallese, chiarendo il contenuto sia dei poteri espliciti sia di quelli impliciti. autodeterminazione dei cittadini nord-irlandesi e del consenso di tutta l'isola per il processo di riunificazione. - Forum for peace and reconciliation, aperto nel 1994 dal Taoiseach Reynolds, per elaborare possibili soluzioni insieme con il governo britannico. In tale sede venne pubblicato nel 1995 il documento Framework for the future = recepiva il modello consociativo di democrazia per il quale le società in cui sono presenti profonde fratture e differenze etniche devono essere governate secondo la regola del power sharing - Istituita = Commissione internazionale presieduta da George Mitchell per valutare i progressi del processo di decommissioning, indispensabile per l'inizio delle trattative. Tuttavia, nel rapporto del 1996, la commissione suggerì di non aspettare la fine del disarmo per aprire i negoziati, ma iniziarli da subito, offrendo la possibilità di partecipare a tutti i partiti che avessero accettato di sottoscrivere i “6 Mitchell Principles”.Questa impostazione modificava sensibilmente l'indirizzo seguito nei tentativi precedenti, perché esprimeva la consapevolezza della necessità di ottenere il coinvolgimento di tutte le parti protagoniste, comprese le organizzazioni paramilitari, per far giungere a una pace. In realtà detta consapevolezza era maturata soprattutto nel governo irlandese, mentre maggiori resistenze mostrava il governo britannico conservatore Maggio 1997 = vittoria dei laburisti di Blair  diffondere nel UK le idee di devolution e sperimentazione di nuove forme istituzionali  atteggiamento dell'esecutivo britannico si avvicinò alle posizioni irlandesi. Cambiamento = ambito interno + ambito internazionale - '80-'90: il processo di integrazione europea aveva intaccato il mito della sovranità nazionale e diretto l'attenzione verso nuove forme di cooperazione transfrontaliera - la comunità internazionale era impegnata a trovare soluzioni di compromesso per risolvere quei conflitti che erano stati sempre equiparati a quello nord-irlandese (Sud Africa, Palestina, Centro-America) - la politica estera dell'amministrazione Clinton stava prestando grande attenzione alla ricerca della pace in Nord Irlanda, collaborando per il cessate il fuoco Agosto 1997: istituita l’Independent International Commission on Decommissioning (IICD) presieduta dal Generale John de Chastelain a cui, dopo aver sottoscritto i Mitchell Principles, partecipò anche il Sinn Féin. I negoziati tra i partiti (ingresso del Sinn Féin  allontanamento del DUP e dell'UKUP) proseguirono e condussero il 12.01.1998 alla pubblicazione di un documento Propositions of Heads of Agreement, redatto dai governi irlandese e britannico - si proponeva la modifica sia della legislazione britannica sia della Costituzione irlandese - si avanzavano ipotesi relative alle nuove istituzioni nord-irlandesi e agli organismi di cooperazione nord-sud - non trovò il consenso dello Sinn Féin, ma rappresentò la base per proseguire nel dibattito ACCORDO DEL VENERDÌ SANTO / Belfast Agreement Dopo lunghi negoziati, discussioni e una delicata attività diplomatica, sostenuta anche dalla mediazione USA  10 Aprile 1998 (Venerdì Santo) - Stormont = firmato l'accordo tra gli 8 partiti nord irlandesi = storico compromesso tra unionists e nationalists all'interno dell'Irlanda del Nord, personale successi di Blair e del leader irlandese Ahern. SI ARTICOLA IN 2 ACCORDI DISTINTI 1. MULTI-PARTY AGREEMENT: raggiunto tra i rappresentanti degli 8 partiti politici nord-irlandesi - dettagliato e articolato - si apre con una declaration of support: “Noi, partecipanti ai negoziati multipartitici, riteniamo che l'accordo che abbiamo negoziato offra un'opportunità davvero storica per un nuovo inizio. - pur sottolineando l'importanza di non dimenticare le tragedies of the past e le vittime del conflitto, le parti auspicavano un nuovo inizio per le loro relazioni, nella consapevolezza delle differenze radicali esistenti tra le comunità, che dovevano essere affrontate con uno spirito di partnership, equality and mutual respect - seconda sezione dell'accordo riguarda le constitutional issues. NB:  da un lato il governo irlandese, per la prima volta dal 1937, riconosceva il Nord Irlanda come parte del Regno Unito il diritto degli unionists a sentirsi parte integrante di esso  dall'altro lato il UK accettava il diritto dei nazionalisti del Nord Irlanda di scegliere tra la cittadinanza britannica e quella irlandese, impegnandosi a disciplinare la materia con nuove leggi  rispetto ai precedenti tentativi, falliti, i 2 governi avrebbero introdotto riforme interne per riconoscere la sovranità del popolo nord irlandese e il suo diritto di autodeterminazione  obiettivo = creare una nuova base per il futuro assetto istituzionale della regione: garantendo la massima rappresentanza; promuovendo > collaborazione a tutti livelli nelle materie di interesse comune; affermando la regola per cui tutte le decisioni dovevano essere prese di comune accordo, con un pieno riconoscimento dell'uguaglianza delle parti 2. BRITISH IRISH AGREEMENT: trattato internazionale tra i governi britannico e irlandese, diretto a modificare l'Anglo-Irish Agreement del 1985. - Regno Unito e Irlanda si impegnavano a rispettare la volontà dei cittadini nord-irlandesi relativa al futuro status costituzionale del territorio. In particolare  riconoscono la legittimità di qualsiasi scelta liberamente esercitata dalla maggioranza della popolazione dell'Irlanda del Nord riguardo al suo status, sia che preferisca continuare a sostenere l'Unione con la Gran Bretagna sia che preferisca un'Irlanda unita e sovrana  riconoscono che spetta esclusivamente al popolo dell'isola d'Irlanda, in base a un accordo tra le 2 parti e senza impedimenti esterni, esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione sulla base del consenso per realizzare un'Irlanda unita; accettano che questo diritto deve essere raggiunto e esercitato con l'accordo/consenso della maggioranza del popolo dell'Irlanda del Nord e col consenso di tale popolo  riconoscono che: sebbene una parte consistente della popolazione dell'Irlanda del Nord condivida il legittimo desiderio della maggioranza della popolazione dell'isola di Irlanda di avere un'Irlanda Unita, l'attuale desiderio della maggioranza della popolazione dell'Irlanda del Nord, liberamente esercitato e legittimo, è quello di mantenere l'Unione; lo status dell'Irlanda del Nord come parte del Regno Unito riflette e si basa su tale desiderio; sarebbe sbagliato apportare qualsiasi modifica allo status dell'Irlanda del Nord se non con il consenso della maggioranza della sua popolazione  affermano che, qualunque sia la scelta liberamente esercitata dalla maggioranza del popolo dell'Irlanda del Nord, il potere del governo sovrano con giurisdizione in loco sarà esercitato con rigorosa imparzialità a nome di tutto il popolo nella diversità delle sue identità/tradizioni e sarà fondato sui principi di: pieno rispetto, uguaglianza dei diritti civili/politici/sociali/culturali, libertà dalla discriminazione, parità di stima, giusto/equo trattamento per l’identità/etica/aspirazioni di entrambe le comunità  riconoscono il diritto di nascita di tutti gli abitanti dell'Irlanda del Nord di identificarsi e di essere accettati come irlandesi o britannici, o entrambi, a seconda della loro scelta, e confermano che il loro diritto di possedere sia la cittadinanza britannica che quella irlandese è accettato da entrambi i Governi e non sarà influenzato da alcun futuro cambiamento dello status dell'Irlanda del Nord - elencate le modifiche da apportare alla legislazione britannica: si ribadiva che l'Irlanda del Nord sarebbe rimasta parte integrante del Regno fino a che la maggioranza della popolazione fosse stata favorevole, e che tale consenso avrebbe potuto essere espresso attraverso un referendum, da tenere non più di 1 volta ogni 7 anni. Veniva poi abrogato il Government of Ireland Act 1920 - elencate le modifiche da apportare alla Costituzione irlandese: modifica degli articoli  2 (che nella versione originaria definiva come territorio irlandese tutto quello dell'isola) stabiliva invece) sancisce il diritto per le persone nate in Irlanda del Nord di scegliere se acquisire la cittadinanza irlandese, secondo il disposto della normativa nazionale in materia  3 si sofferma sulla aspirazione all'unità, il riconoscimento delle diverse identità e tradizioni, l'uso di mezzi pacifici, la giurisdizione e le istituzioni nord-sud  29: sarebbe stata aggiunta la section che conteneva la recezione del British Irish Agreement SI ARTICOLA IN 3 STRANDS (linee guida) STRAND ONE  riguardava la devoluzione di competenze dal Regno Unito all'Ulster e prevedeva la creazione di nuove istituzioni nord-irlandesi, rappresentative di tutta l'eterogenea comunità = la Northern Ireland Assembly e un nuovo esecutivo responsabile. Si tratta di uno dei punti di forza dell'accordo che ha portato all'approvazione, da parte di Westminster, del Northern Ireland Act 1998 istitutivo della Northern Ireland Assembly - composta da 108 membri (ridotti a 90 dal 2016) - eletta con sistema proporzionale Single Transferable Vote dai 18 collegi esistenti per le elezioni politiche britanniche.  Sistema di voto a garantiva le minoranze, la cui rappresentanza in parlamento era garantita dal sistema elettorale scelto, il Single Transferable Vote - dotata di potestà legislativa primaria in alcuni settori indicati dal governo centrale, ferma restando la possibilità di aumentare in seguito i campi di competenza e le materie devolute - meccanismi per garantire la tutela di tutte le componenti sociali: l'assemblea può essere considerata un’es di applicazione pratica del modello ideato dal Liphart per la gestione delle consociational democracies, le democrazie caratterizzate da un alto grado di antagonismo e di fratture. L'accordo introduceva, infatti una dimensione inedita per tutta l'Irlanda nelle politiche pubbliche, riconoscendo particolari forme di tutela e di salvaguardia necessarie a: garantire l'uguale partecipazione di tutte le articolazioni della collettività, a cui era riconosciuta pari dignità; impedire forme di prevaricazione - 108 deputati, una volta eletti, dichiarassero la loro appartenenza ad 1 dei 2 principali schieramenti (nazionalisti e unionisti) o ad un altro - 2 meccanismi per garantire il consenso della > parte dei 2 gruppi riguardo le scelte principali (key decisions)  parallel consent: decisioni prese dalla maggioranza dell'assemblea, di cui deve far parte anche la maggioranza dei componenti di entrambi gli schieramenti presenti e votanti  weighted majority: maggioranza qualificata = decisione deve ottenere il consenso di almeno il 60% dei presenti votanti, con almeno il 40% dei consensi del gruppo dei nazionalisti e di quello degli unionisti - key decisions elencate: elezione del presidente e del vice presidente dell'assemblea; suo regolamento; bilancio e ripartizione dei fondi ordinari. L'assemblea poteva decidere di ampliare il numero delle key decisions dietro proposta di almeno 30 deputati - materie devolute = 3 categorie:  excepted matters sulle quali era competente esclusivamente Westminster  reserved matters di competenza di Westminster, ma con un carattere aperto = era possibile prevedere forme di intervento dell'assemblea nord-irlandese e un passaggio alla terza categoria al fine di dare la possibilità allo schema devolutivo di adeguarsi all'emersione di nuove necessità e esigenze  transferred matters che rientravano nella potestà legislativa dell'assemblea (devolute all’Irlanda) Anche l'esecutivo rispecchiava il modello di consociativismo che aveva ispirato l'accordo - elezione di una diarchia composta da: First minister (leader partito di maggioranza); suo deputy (espressione del 2° partito)  dotati di poteri simili, attraverso il sistema del parallel consent - funzionamento della dual premiership dipendeva dalla collaborazione tra i 2 - loro potere di nomina dei ministri = limitato, dato che la distribuzione dei dicasteri doveva avvenire in modo proporzionale alla composizione dell'assemblea - ministri dovevano, attraverso giuramento, impegnarsi a: non violenza, uso esclusivo di strumenti democratici e pacifici, porsi a servizio dell'intera collettività - riconosciuta e tutelata la specifica diversità linguistica, nazionale, religiosa - istituita una commissione per l'eguaglianza col compito di promuovere e garantire le pari opportunità e trattamento dei 2 gruppi principali STRAND TWO  riguardava i rapporti Ulster-Eire 3 prevedeva la creazione dell’North-South Ministerial Council - per coordinare i governi dell'isola e favorire la cooperazione interna - struttura modellata sul Consiglio dei ministri dell'UE - competenze consultive, di cooperazione e implementazione delle decisioni relative a questioni di interesse comune, previo accordo dei 2 esecutivi dell'isola - doveva essere creato dai 2 parlamenti - doveva entrare in funzione entro 6 mesi dall'istituzione dell'assemblea nord-irlandese - la sua durata in carica era legata a quella del parlamento nord-irlandese Inoltre, si prevedeva che le 3 istituzioni (assemblea, Consiglio ministeriale nord-sud e Consiglio britannico irlandese) si riunissero in modo regolare e frequente al fine di coordinare la fase di trasferimento di poteri. STRAND THREE  riguardava le relazioni tra i 2 Stati Prevedeva interventi in materia di tutela dei diritti e di pari opportunità nel territorio delle 6 contee + Istituiva organismi di raccordo tra Regno Unito e Eire, dal punto di vista politico-governativo e amministrativo SINN FÉIN  Giudicava l'accordo un compromesso che, pur non rispondendo pienamente alle richieste e aspettative di una Irlanda unita, rappresentava una fase di transizione, un passo in avanti del processo e una occasione per una migliore cooperazione tra nord-sud dell'isola. 10 maggio = conferenza del partito a Dublino alla quale parteciparono anche i detenuti dell'IRA, i delegati votarono a favore dell'accordo X Alliance Party of Northern Ireland X Northern Ireland Women's Coalition X Partiti nazionali = laburisti, conservatori e liberal-democratici (eccezione: alcuni conservatori locali) X 22.05.1998 - REFERENDUM - quesito: Sostenete l'accordo raggiunto nei colloqui multipartitici sull'Irlanda del Nord e definito nel Command Paper 3883? - Elettorato = 1.175.403 cittadini - Affluenza = 80,98% (importante successo) - SI = 71,12% - NO = 28,88% - Northern Ireland Referendum and Election Study: pro accordo  nazionalisti = 96-97%; unionisti = 57%. - Nonostante la buona riuscita del referendum, l'esito mostra un'evidente divisione all'interno degli unionisti che avrà diverse conseguenze nell'attuazione dell'accordo 22.05.1998 - REPUBBLICA D'IRLANDA = UN REFERENDUM COSTITUZIONALE PER EMENDARE GLI ARTT 2, 3 E 29 - quesito referendario era il seguente: Approvate la proposta di modifica della Costituzione contenuta nel disegno di legge citato, il 19° Amendment of the Constitution Bill, 1998? - Affluenza = 56,3%, - SI = 94,4% - NO = 5,6% Sia nord che sud risposero in modo favorevole al referendum con una buona affluenza alle urne  preoccupazione delle forze politiche di non ottenere un risultato significativo dal punto di vista numerico = scongiurata. Northern Ireland Act 1998: ha introdotto per l'Irlanda del Nord = modello di devoluzione dei poteri fondato sul contenuto dell'accordo del Venerdì Santo + possibilità di tenere un referendum per decidere se continuare a essere parte integrante del Regno + necessità di avere istituzioni spirate al modello di democrazia consociativa. Assemblea di Stormont, ≠ Scozia, = potere limitati (anche se le materie sono ripartite secondo un modello simile a quello scozzese) + maggiori sono rimasti i poteri del ministro per l'Irlanda del Nord nel governo di Londra. IL FUNZIONAMENTO “A SINGHIOZZO” DELLA DEVOLUTION NORD IRLANDESE Good Friday Agreement = oggetto di interpretazioni diverse da parte dei commentatori politici e della dottrina che hanno riconosciuto l'originalità di questo accordo = individuata: nel coinvolgimento di tutte le parti nei negoziati; nella consapevolezza della necessità di un’effettiva collaborazione tra le comunità negli organi di governo; nell'attribuzione della piena sovranità ai cittadini nord-irlandesi. Altri esponenti della dottrina sono stati più cauti e si sono chiesti se il Good Friday Agreement avrebbe potuto dar vita a un nuovo contesto in grado di risolvere in modo definitivo l'annosa questione - Wolff: il Good Friday Agreement, pur presentando aspetti di novità rispetto agli accordi precedenti, al pari di questi continuava ad essere dipende dalla cooperazione e dal compromesso tra due comunità che hanno aspirazioni politiche e identità fondamentalmente diverse - Farry: l'accordo “will remain upon weak foun-dations  A quasi 20 anni dall’accordo, tali ultime previsioni =più lucide dato che il processo di ricostruzione è stato, e continua ad essere, molto travagliato 1999 - Istituzioni nord irlandesi = hanno ripreso a funzionare, con il governo: guidato dal First Minister Trimble (UUP) + vice Mallon (SDIP); formato da 3 ministri dell'UUP, 3 del SDLP, 2 del SE, 2 del DUP, rispecchiando la composizione dell'assemblea - Entrò in funzione il devolution order di trasferimento dei poteri all’assemblea e all'esecutivo - Venne istituita la Human Rights Commission e la Equality Commission - Iniziò il rilascio dei prigionieri Tuttavia, nel marzo ’99 un sondaggio di opinione mostrava che il 59% degli unionists continuava ad essere contrario all'accordo. Tale opposizione fu uno dei motivi per cui l'assemblea nord irlandese riuscì a funzionare solo fino all'ottobre 2002, quando venne sospesa da Westminster. I problemi principali - opposizione degli unionisti: convinti che i nazionalisti avessero ottenuto maggiori vantaggi dall'accordo - difficile cammino del decommissioning (nel 2000 la Commissione internazionale per il disarmo comunicò di non avere avuto prove dell'effettivo disarmo dell'IRA) - nella diversa interpretazione dell'accordo da parte delle 2 comunità Nuova speranza per il processo di pace  St. Andrew Agreement del 2006 tra governo inglese, governo irlandese e forze politiche nord-irlandesi. 7 marzo 2007 = votazioni  le istituzioni nord-irlandesi hanno ripreso a funzionare, con un governo guidato dal pastore protestante Paisley, capo del partito unionista, e del vicepremier il cattolico McGuinness, del Sinn Féin. 2008: Robinson, nuovo leader del Democratic Unionist Party, è divenuto First Minister. Fino al 2010 è rimasta a Londra la gestione di giustizia e sicurezza, delle quali già nel 1998 era stato previsto il futuro trasferimento. = Temi delicati e di difficile soluzione, data la profonda e storica divisione presente in Irlanda del Nord su cui il Sinn Féin e il DUP hanno faticato a trovare un accordo, nonostante il sostegno del governo inglese e di quello irlandese. Controversa = attivazione di un servizio di polizia professionale, efficace, imparziale e libero dai controlli di parte. Sul tema si è raggiunta un'intesa solo con I’Hillsborogh Agreement 2010, sui tempi del trasferimento delle competenze previste. = Accordo realizzato grazie al premier Brown e al Taoisech irlandese Cowen. Definitivo trasferimento di competenze in queste materie = tappa fondamentale, ancorché non del tutto risolutiva, del tortuoso cammino del processo devolutivo iniziato con l'accordo del Venerdì Santo. Maggio 2011 - Elezioni = hanno confermato il predominio dei 2 partiti DUP e Sinn Féin, ma le istituzioni, fondate sul power sharing tra unionisti e nazionalisti, hanno continuato a risentire dell’antagonismo tra i partiti, acuitosi da fine 2012 con la ripresa degli scontri e dei contrasti su diversi temi: simbolici e legati all'identità delle 2 comunità (esposizione bandiera britannica e irlandese, parate delle comunità, gestione del periodo dei Troubles). Dicembre 2014: dopo mesi di stallo  raggiunto un accordo = Stormont House Agreement - ha riguardato 75 punti (temi simbolici, questioni di natura economica, riforma del welfare) - ai colloqui hanno partecipato i rappresentanti del governo britannico e di quello irlandese - a seguito del quale Westminster ha approvato il Corporation Tax Northern Ireland Act 2015 = ha concesso a governo e assemblea nord irlandese il potere di modificare l'importo della corporation tax a partire dal 2018 a condizione che essi dimostrassero solidità economica e approvassero un Welfare Reform Act - avrebbe dovuto garantire una ritrovata stabilità istituzionale, ma gli equilibri interni sono stati minati dalla riemersione di alcune cellule dell'IRA  clima di incertezza  concreto il rischio di una nuova sospensione della devolution, evitata soltanto grazie al nuovo accordo raggiunto nel novembre 2015 Gennaio 2016: il First Minister Robinson è stato sostituito da Foster, nuova leader del DUP Maggio 2016 – Elezioni: tenuta dei 2 partiti principali aveva fatto sperare in una ripresa del funzionamento delle istituzioni nord irlandesi Tuttavia  nuova battuta = Gennaio 2017  caduta del governo, dovuta a - dimissioni del vice First Minister McGuinness in aperta rottura con la First Minister Foster - rifiuto della Foster di sospendersi temporaneamente dall'incarico a seguito di una inchiesta sulla malgestione del programma di incentivi all'energia rinnovabile da parte del governo, di cui era responsabile Regole del power sharing: le sue dimissioni hanno portato alla caduta del governo AGGIORNAMENTI BREXIT E NORD IRLANDA: LA QUESTIONE DEL BACKSTOP E IL PROTOCOLLO ANGLO IRLANDESE 2 marzo 2017 – Elezioni: vince di nuovo il DUP ma esplode il caso Brexit  non si forma un governo perché le parti non trovano un accordo, così dal 2017 al 2020 non c’è un governo in Nord Irlanda (uno dei problemi principali era relativo al confine tra repubblica d’Irlanda e Irlanda del nord) 2018 - DUP appoggiava il governo May  scandaloso (i deputati del Sinn Fein partecipano alle elezioni nazionali per Westminster ma per protesta non partecipano mai alle sedute). Tuttavia ciò non favorisce l’accordo interno al Nord Irlanda (uno dei partiti sostiene il partito di governo nazionale) - Situazione in cui si discute l’accordo di recesse dall’UE = realtà in cui il principale partito unionista sostiene il governo. La soluzione trovata dalla May nel 2018 = Back Stop (Protocollo dell’Irlanda del Nord)  il Nord Irlanda sarebbe rimasto all’interno del mercato comune a differenza del Regno Unito e si rinvia la ricerca di una soluzione  = elemento criticato all’interno del Regno Unito (l’accordo della May viene bocciato per 3 volte) 2019 - Governo Johnson = nuovo accordo per l’Irlanda del nord  viene stabilito un confine, idealmente tracciato tra UK e l’isola d’Irlanda e le merci arrivate in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna sarebbero state controllate come se fossero arrivate da terra straniere in modo da poter circolare liberamente in Irlanda e NI senza dover creare un confine intero che sarebbe contrario all’accordo del venerdì santo. Questo porta a capire che il protocollo non funziona, avere questi controlli crea problemi perché lo fa sentire esterno rispetto al resto del UK. Questo porta a una grande instabilità nell’esecutivo nordirlandese Questa soluzione, che prevede anche il fatto che l'assemblea dell'Irlanda del Nord dovrà esprimersi tra qualche anno sul funzionamento di questo accordo, è una soluzione che viene accolta e porta all'approvazione dell'accordo di recesso e nel gennaio 2020 porta a far funzionare di nuovo le istituzioni nordirlandesi. Gennaio 2020: si forma un nuovo governo nordirlandese e il Parlamento eletto nel 2017 inizia a funzionare, ma ciò avviene in un periodo di transizione dall’uscita dell’EU, alla fine del quale le cose cambiano perché devono iniziare a funzionare concretamente i controlli doganali nei porti del NI.  Problemi commerciali/doganali/politici perché i partiti unionisti temono che questo confine possa portare l’Irlanda del Nord ad unirsi all’Irlanda perché di fatto i cittadini del Nord Irlanda sono fuori dall'UE perché sono parte del Regno Unito, ma nell'Irlanda del Nord vengono applicate le stesse regole del mercato comune presenti in Europa; hanno uno status differente rispetto ai cittadini del resto del Regno Unito. 2021: il DUP inizia a = protestare contro il Protocollo dell’Irlanda del Nord; boicottare i controlli nei porti; opporsi per spingere il governo di Londra a superare il Protocollo; trovare un nuovo accordo con l’Europa; fa dimettere la First Minister  04.2021 si forma un nuovo governo Givan che però poi si dimette nel 02.2022. il morivo? Lex 1998 prevede che i cittadini nordirlandesi possano votare attraverso un referendum per unirsi al resto dell’Irlanda. Non serve come in Scozia una devoluzione peculiare di poteri, ma la legge prevede la possibilità di votare attraverso un referendum, c'è una porta sempre aperta nei confronti dell'unione. È questo che temono i partiti unionisti e vedendo che il protocollo dell'Irlanda del nord rende il NI sempre più vicino all'Irlanda. Maggio 2022 – elezioni per sbloccare la situazione e per la 1a volta ha vinto il partito nazionalista: Sinn Féin =1° partito = 29% dei voti e 27 seggi; DUP = 21% dei voti e 25 seggi; Alliance, partito post confessionale = 17 seggi. DUP boicotta il funzionamento delle istituzioni, l’elezione dello speaker e la creazione del governo il parlamento di Stormont è paralizzato e impossibilitato a riunirsi. 1970: pubblicò il suo rapporto - proponeva l'innovazione della struttura amministrativa locale attraverso la creazione di un modello basato su 58 autorità unitarie, in cui suddividere la maggior parte del Paese, e 3 aree metropolitane - autorità unitarie = sarebbero state responsabili per tutti i servizi del governo locale e - aree metropolitane = avrebbero affidato: ai metropolitan county councils servizi = pianificazione territoriale, trasporti, alloggi; alle autorità unitarie = istruzione, sanità pubblica e assistenza - creazione di 8 autorità regionali (al di sopra autorità unitarie) con funzioni di coordinamento - suggeriva di attribuire alle autorità locali le entrate derivanti da alcuni tributi Proposte della Reddiff-Maud Commission = condivise dal governo laburista che, però, non riuscì ad attuarle dato che perse le elezioni nel ‘70 = conservatori al potere  si mostrarono comunque favorevoli a una razionalizzazione del governo locale e procedettero alla riforma del local government con il Local Government Act 1972 e il Local Government Act 1974. Il sistema introdotto - si basava in Inghilterra e Galles su strutture non solo unitarie, come suggerito dalla commissione, ma articolate in un doppio livello di governo con una ripartizione di funzioni tra counties e districts e, soprattutto nelle zone rurali inglesi, attraverso la previsione di un 3° ordine gerarchico rappresentato dalle parishes - county councils = responsabili per servizi come pianificazione territoriale, strade, trasporti, servizi sociali, istruzione e tutela dei consumatori - district councils = si occupavano di servizi connessi con la politica urbana legata alla gestione del patrimonio: pianificazione locale, alloggi, sanità, fiere e mercati, rifiuti, turismo e registrazione degli elettori Nelle 6 aree a maggiore concentrazione urbana tale schema = modificato poiché la ripartizione delle funzioni era a vantaggio dei distretti metropolitani e non delle contee. Le autorità locali derivavano il loro finanziamento da: rates = imposte locali sulla proprietà immobiliare; attività commerciali = gestione delle proprietà immobiliari; concessioni del governo centrale. Tali strutture = invariate fino a '80 quando furono messe in discussione dalla politica thatcheriana contraria alla tradizionale autonomia delle autorità locali. Volontà della Thatcher = libro bianco Streaming the Cities del 1983 - il governo giudicava superflue e economicamente poco efficienti: i 6 metropolitan county councils presenti in Inghilterra; il Greater London council - si formalizzò nel Local Government Act del 1985 = soppresse le autorità di governo delle aree metropolitane + trasferì le funzioni a queste attribuite ad altri organismi come i London borough councils e i metropolitan district councilsi  2a presieduta da Lord Wheatley + incarico di studiare la situazione scozzese. Nel 1969: pubblicò il suo rapporto = proponeva un'articolazione in un modello composto da 7 grandi autorità regionali con una suddivisione interna in local councils. Sue proposte, = maggior favore tra i conservatori, portarono all'approvazione del Local Government (Scotland) Act 1973 con cui si riformò il governo locale scozzese secondo un modello a doppio livello amministrativo in cui il rapporto tra enti superiori (regions) e inferiori (district councils) = no tiipo gerarchico, ma di competenza Novembre 1994 = tale struttura è stata riformata dal governo conservatore di Major con il Local Government (Scotland) Act = aboliva la divisione tra regional e district councils sostituiti da 29 unitary councils. Dal 1996: anche in Galles la struttura a doppio livello è stata abolita e sostituita da una unitaria. 1992: in Inghilterra venne istituita una Local Government Commission per studiare l'introduzione di modifiche e riforme del sistema di governo locale. Le proposte della commissione non furono accolte dal governo e, dopo una mediazione, nel 1996 si arrivò all'istituzione di 46 nuove autorità locali unitarie in Inghilterra affiancate dalla struttura bilivello di county e districo councils. Local Government Act 2000: nell'ottica di modificare la struttura del committee system, predominante al livello del governo municipale, ha definito 3 nuovi modelli di governo - 1°: del mayor and cabinet executive, con un sindaco direttamente eletto che nomina alcuni councillors nel suo esecutivo + le città che lo volevano, con referendum, potevano stabilire l'introduzione di tale formula - 2°: del leader and cabinet executive, nel quale il leader of the council è eletto nell'ambito del council e l'esecutivo può essere nominato dal leader o dal council stesso  Scelto dalla maggior parte dei councils perché rispecchia quello politico nazionale - 3°: del mayor and council manager executive, con un sindaco direttamente eletto e un officer of the Authority nominato come council manager  Nel 2007 è stato abolito Local Democracy, Economic Development and Construction Act 2009: ha previsto l'istituzione delle combined authorities, che permettono alle autorità locali di collaborare nella gestione di settori.  Istituzione di diverse combined authorities per le principali city regions del Paese (es: Manchester, su modello del governo di Londra). Localism Act 2011: proposto dal governo di coalizione, ha dato la possibilità alle local autborities di ripristinare il committee system di governo, abolito nel 2000 e di votare per l'eventuale introduzione di un sindaco direttamente eletto. Nel maggio 2012 tale scelta è stata respinta dai referendum tenutisi in 9 città. In tale consultazione solo Bristol ha scelto di avere un sindaco eletto dai cittadini e Doncaster la confermato di mantenere l'elezione diretta. 2015 - Elezioni della Camera dei Comuni: Manifesto elettorale del partito conservatore = il partito si era impegnato a “devolvere poteri e bilanci per stimolare la crescita locale in Inghilterra”  progetto conservatore rientrava nel quadro della più generale riforma devolutiva proposta per il Paese che prevedev per il nord Inghilterra l'istituzione di un “Northern Power-house” per favorire lo sviluppo economico della zona, consentendo alle città di collaborare insieme in settori quali i trasporti, gli alloggi, la sanità. Gennaio 2016 - Cities and Local Government Devolution Act 2016 = ha introdotto - la possibilità di far guidare le combined authorities da un sindaco direttamente eletto, il “metro-mayor - una procedura più snella per la loro istituzione 1e elezioni = previste per il maggio 2017 e riguardano la Greater Manchester Authority e altre 5 city regions, a cui è possibile se ne aggiungano altre, dato che dal 201, sono stati stipulati molteplici “devolution deals” per l'attribuzione alle diverse aree territoriali di specifiche competenze scelte da un apposito elenco. Struttura di governo della città di Londra: è stata istituita una nuova autorità = la Greater London - ha rappresentato un unicum nel panorama inglese, ma ha costituito anche un’ archetipo importante per le altre città che adotteranno analoghe istituzioni dal maggio 2017 - composta da un sindaco e un'assemblea di 25 membri, eletti direttamente a partire dal 2000  sindaco di Londra = poteri in diversi ambiti (es: settore dei trasporti, pianificazione urbana, polizia locale, alloggio e ambiente)  assemblea = approva il bilancio e controlla l'attività del sindac0 Gennaio 2017: la London Finance Commission, presieduta da Travers, ha illustrato nel suo rapporto alcune riforme dirette ad attribuire poteri fiscali a Londra e, in futuro anche ad altre city regions inglesi. Attualmente in Inghilterra manca un'unica tipologia di governo locale = mancanza attribuibile alla lunga tradizione di self government per la quale ogni comunità tende a definire in via originaria le proprie forme istituzionali, collegate, nella tradizione, alla realtà cittadina o di contea e mai ad una più ampia dimensione regionale. IL GOVERNO REGIONALE INGLESE Mancato sviluppo in Gran Bretagna di una tradizione di governo regionale  diversi fattori - una unità nazionale acquisita da lungo tempo sotto una forte monarchia di orientamento centralizzante - pressioni unificanti e centralizzanti della sovranità del parlamento - responsabilità dei ministri di fronte al parlamento - principio funzionale di ripartizione dei compiti - centralizzazione dei processi di decisione economica e fiscale - ruolo non operativo del governo centrale e dei suoi collegamenti con corpi funzionali, autorità locali e organizzazioni non governative - forza tradizionale del governo locale - mancanza di una forte coscienza regionale che possa fornire la base per una comunità politica regionale e, quindi, di un governo regionale Comunque, negli anni  tentativi di dar vita a unità regionali di governo, specie nel corso delle 2 guerre mondiali, quando per esigenze logistiche fu necessaria la suddivisione del territorio in regioni con un capoluogo e un Commissario, ma tali strutture = smantellate al termine del conflitto. '60: il partito laburista tentò di dar vita a una struttura regionale attraverso l'introduzione di una programmazione economica basata sulla pianificazione regionale e l'istituzione di Regional Economic Planning Councils e Regional Economic Planning Boards  obiettivo = coordinare la politica del governo centrale con quella locale. Ma tali autorità non riuscirono mai a decollare e furono presto abolite. Memo: la complessità del governo centrale composto da ministeri, agenzie e quangos si ramifica sul territorio, dove esistono sedi locali con “obiettivi settoriali ed uno spazio d'azione limitato”. Un contributo a tale articolata struttura  riforma del 1994 dal governo Major che istituì i Government Offices for the Regions = GORs - uffici guidati da un Regional Director - si avvalevano della collaborazione di uno staff di funzionari pubblici - obiettivo = seguire la gestione di fondi strutturali previsti dall' UE - obiettivo = valutare l'attuazione, a livello regionale e in modo trasversale, delle politiche di alcuni dipartimenti governativi in settori quali ambiente, salute, industria e trasporti - obiettivo = coordinare le politiche locali con quelle nazionali - vennero mantenuti e innovati dai governi laburisti e poi aboliti nel 2011 Governo Blair: aveva previsto nel suo programma di riforme lo sviluppo di strutture regionali di governo. - 1995: nel consultation paper A Choice for England il partito laburista aveva proposto l'istituzione di “camere regionali dei rappresentanti degli enti locali elette indirettamente” che avrebbero dovuto costituire la “regional voice” delle autorità locali  impostazione, questa, confermata nel documento A New Voice for England's Regions e nel manifesto del 1997 New Labour because Britain deserves better. - prese in considerazione diverse formule per la soluzione del governo regionale: quelle considerate più praticabili = quella dell'istituzione di agenzie per lo sviluppo regionale e quella della creazione di assemblee locali elette direttamente dai cittadini, in tutte le regioni che ne avessero fatto richiesta e che avessero approvato tale decisione attraverso referendum. I laburisti decisero di percorrere entrambe le strade Parlamento approvò il Regional Development Agencies Act 1998 - Introduzione, nelle 8 regioni in cui era stato suddiviso il territorio inglese (+ quella di Londra), delle Regional Development Agencies  agenzie di sviluppo regionale, nominate dal governo  hanno iniziato a lavorare il 1 aprile 199  aveva la libertà di organizzare la sua attività in funzione dei peculiari bisogni del territorio  da un punto di vista formale rientravano nella categoria dei quangos  i componenti provenivano del mondo eco-sociale e delle autorità locali e 1/3 era emanazione dei local councillors della regione  compito = promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio, riducendo gli squilibri esistenti tra le diverse aree  promuovere uno sviluppo sostenibile e la competitività economica delle regioni al fine di competere per l'affidamento di finanziamenti dell’UE  divennero le agenzie capofila nel coordinamento delle offerte di finanziamento per i fondi regionali dell'UE  2003: è stato loro riconosciuto un ruolo nella distribuzione dei fondi strutturali  hanno collaborato con i Government Offices for the Regions  diversificato è stato l'ambito dei settori del loro intervento  non erano dotate di ulteriori competenze in campo politico costituzionale, anche se potevano apparire Il primo passo verso un' ulteriore devoluzione di poteri e verso l'introduzione di un governo regionale - Creazione di Regional Assemblies o Regional Chambers Partito conservatore sostenne solo 1 delle 3 proposte, quella volta a modificare i regolamenti parlamentari per conferire a un English Grand Committe il potere di veto sui bill in discussione prima della 3a lettura. Manifesto x elezioni 2015: il progetto venne inserito tra le proposte di riforma da attuare in caso di vittoria. - Per alcuni la proposta era stata considerata solo come uno slogan per conquistare i voti inglesi, anche perché era stata già prevista in passato nei programmi conservatori - Invece, Cameron l'ha inserita subito nel discorso della Corona Luglio 2015: Grayling, Leader dei Comuni - ha illustrato alla Camera il progetto governativo - ha richiesto allo Speaker Bercow di autorizzare un “emergency debate” per discutere rapidamente il tema - ha giustificato la scelta del governo di introdurre una riforma così importante attraverso la mera modifica dei regolamenti parlamentari e non attraverso una legge = con il fatto che le regole relative alle votazioni in parlamento sono disciplinate solo dagli Standing Orders dei Comuni. Strumento normativo scelto permette di continuare a escludere l'ingerenza delle conti nelle procedure parlamentari e riservare al parlamento la sua tradizionale e esclusiva competenza in ordine allo svolgimento delle sue attività e ai suoi componenti - “Oggi rispondiamo alla domanda del West Lothian e riconosciamo la voce dell'Inghilterra nella nostra grande unione di nazioni. Questo cambiamento è solo una parte del più ampio pacchetto di devoluzione, ma è un passo successivo fondamentale per garantire che il nostro accordo costituzionale sia equo e adatto al futuro” Limitate conseguenze pratiche della riforma: nella sessione 2014-15 solo 2 disegni di legge sarebbero stati oggetto della procedura EVEL; dal 1997 solo 21 delle quasi 5000 votazioni tenutesi ai Comuni avrebbero avuto esito differente se vi fosse stata l'esclusione dei deputati scozzesi. Tali dati, tuttavia, non hanno impedito che il dibattito parlamentare sulla riforma si infiammasse e che si consolidasse una forte opposizione - laburisti, liberal democratici e Scottish National Party - pur riconoscendo il diritto del governo di introdurre le sue riforme, ribadirono l'opportunità di un adeguato coinvolgimento dell'opposizione - laburisti: la rilevanza costituzionale della riforma avrebbe dovuto richiedere sia l'istituzione di una constitutional convention che la fonte legislativa - la riforma dei conservatori = paragonabile a un atto di “constitutional vandalism”, che avrebbe distrutto centinaia di anni di procedura parlamentare, dato che il meccanismo della doppia maggioranza non era compatibile con il principio dell'uguaglianza del voto - rischio di tale riforma per la stessa unità del Regno = “a knife in the heart of the union” che metteva a rischio l'Unione piuttosto che salvarla - SNP ha accusato il governo di voler dar vita ad un quasi-English Parliament. La riforma era giudicata incoerente con il desiderio espresso dai conservatori di conservare l'unità dello Stato A seguito del dibattito e temendo di subire un'umiliante sconfitta ai Comuni, il governo ha scelto di - introdurre modifiche al progetto, precisando che tutti i disegni di legge che implicano questioni finanziarie saranno votate dall'intera Camera - proseguire il dibattito parlamentare, senza arrivare a un voto e rinviare la decisione in autunno Proposta era stata oggetto di esame da parte del Procedure Committee rapporto dell’11.2015, in seguito al quale la Camera dei Comuni ha approvato la modifica dei suoi regolamenti Novità procedurali si applicano solo ai Comuni e non ai Lords e non alterano i rapporti tra le Camere.Nuova procedura legislativa - ha assegnato allo Speaker il compito di emanare un certificato con il quale attesta che il disegno di legge (o una parte di esso) o uno statutory instrument riguarda la sola Inghilterra o l'Inghilterra e il Galles - il bill è inizialmente sottoposto all'ordinario iter legis - dopo il report stage lo Speaker riesamina il testo nel caso sia stato oggetto di emendamenti e emana un novo certificato. In tale Ip deve essere votata una consent motion dal Legislative Grand Committee, composto da tutti i deputati ma dove hanno diritto di voto solo quelli inglesi (o inglesi e gallesi). Se  mozione approvata  si passa alla 3a lettura del disegno di legge  disposizioni relative a Inghilterra (Inghilterra e Galles) = respinte  si apre una fase di “reconsideration” a cui potrebbe partecipare l'intera assemblea per trovare un compromesso riservando, comunque, al Grand Committee l'ultima parola. Nel caso di mancato accordo le disposizioni decadono - Poi l'iter legislativo prosegue secondo la procedura ordinaria con il coinvolgimento dell'intera assemblea ATTUAZIONE DELLA RIFORMA: BILANCIO DEL 1° ANNO Critiche alla riforma al momento della sua approvazione = vari aspetti: fonte che il governo ha scelto di utilizzare per introdurre una modifica di rilevanza costituzionale; ruolo conferito allo Speaker; istituzione di 2 tipologie di deputati con diversi diritti di voto. A 1 anno dalla sua introduzione, la modifica EVEL = oggetto di esame da parte di parlamento e dottrina - House of Lords Constitution Committee: nel rapporto del 11.2016, il comitato ha affermato che  non era ancora possibile comprenderne l'esatta portata, dato il poco tempo di applicazione  “È troppo presto: valutare appieno l'impatto dell'EVEL su Unione e sul ruolo del Parlamento come camera centrale di rappresentanza dell'intero UK; giudicare se le procedure sono solide, dato il breve periodo di tempo in cui sono state operative..”. Il comitato ha auspicato che l'impatto della riforma venga valutato per un periodo di tempo più lungo e che sia sottoposto ad esame da parte di un Joint Committee che possa valutarne gli aspetti tecnico procedurali nonché quelli costituzionali  risultava difficile capire le implicazioni costituzionali dell'EVEL in una Camera dei Comuni dominata dalla maggioranza conservatrice - House of Commons Procedure Committee: ha esaminato nei dettagli il lavoro svolto dal Legislative Grand Committee e ha proposto al governo alcune modifiche procedurali da introdurre ricercando l'appoggio di un'ampia maggioranza - Rapporto di Gover e Kennys: pur esprimendo un giudizio positivo sulla riforma, ritenendo che il sistema per ora sia riuscito a funzionare, i 2 autori hanno individuato alcune necessarie riforme per il suo funzionamento. Ottobre 2016: governo May = intenzione di rivedere il sistema introdotto nel 2015, introducendo delle modifiche. AGGIORNAMENTO Meccanismo abrogato nel 2021 per alcuni problemi: - Soluzione EVEL non ha permesso di colmare le differenze tra le 4 nazioni  il parlamento di Westminster rimane il parlamento di uno Stato unitario, non può svolgere una doppia funzione di parlamento nazionale della sola Inghilterra e dello Stato unitario - Riforma ha riguardato solo l’iter legis/funzione legislativa e non le altre funzioni del parlamento - Riforma attuata tramite la modifica di un regolamento parlamentare, mente le riforme della devolution tramite la legge - Ci si è chiesti se attribuendo un potere di veto significasse dare voce all’Inghilterra  dare il potere di veto significava solo bloccare le leggi e non proporle - Dal 2015 al 2021 la maggioranza a Westminster era quella del partito conservatore indipendentemente se si contava l’intera assemblea o solo i deputati inglesi Abrogazione riforma: letta anche alla luce del progetto di centralizzazione del potere voluto da Boris Johnson che, dopo la Brexit, ha cercato di aumentare i poteri del governo centrale a discapito di quelli dei governi devoluti + ha sfruttato il rimpatrio delle competenze per negoziare per la Brexit. Ha voluto abrogare la riforma per evidenziare come il parlamento di Westminster fosse il parlamento dell’intera nazione e non il parlamento di una 1 parte. CORTI E DEVOLUTION ISSUES PLURALISMO GIURIDICO E SISTEMA GIUDIZIARIO IN SCOZIA, GALLES E IRLANDA DEL NORD Rilevante = contributo fornito dalle corti britanniche alla definizione dei caratteri specifici della devolution e dei più chiari confini nella ripartizione delle competenze. NB: la multiformità che caratterizza l'assetto territoriale britannico è accompagnata dalla compresenza di ordinamenti che si distinguono per cultura e tradizione giuridica, 1 in Inghilterra e Galles, 1 in Scozia e 1 in Irlanda del Nord. = pluralismo giuridico presente nel Regno Unito - non è legato all'introduzione della devolution del 1998 - ma deriva dalla storia del Regno: l'esperienza giuridica britannica nasce storicamente proprio confrontandosi internamente con la pluralità di diritti a base territoriale, dato che il common law si era affermato come diritto comune e non come diritto unico SCOZIA Act of Union 1707: mantenimento di un sistema autonomo di corti scozzesi, articolato in 3 livelli, la cui specificità si è mantenuta nel tempo, evolvendo verso un sistema ibrido/misto, in bilico tra Common law e civil law. In ambito civile la struttura delle corti prevede un - 1° grado rappresentato dalle Sheriff Courts - 2° grado di appello costituito dalla Court of Session = si suddivide in 3 Houses  Outer House: composta da 22 Lords Ordinary  Inner House: funzione di Corte d’Appello per le sentenze della Outer House e composta da 2 divisioni di 15 giudici (numero può aumentare se la questione dibattuta è complessa). Dalla Inner House è previsto il ricorso alla Corte Suprema, dove è presente sempre un giudice scozzese esperto delle peculiarità del sistema giuridico locale Courts Reform Act 2014 = necessità di ottenere un “permission to appeal” per poter ricorrere alla Corte Suprema. Diritto penale scozzese = ancora soprattutto giurisprudenziale (≠ Inghilterra). Corti = articolate in 3 gradi di giudizio - District Court: si occupa solo dei summary cases - Sheriff Court: si occupa sia dei summary sia dei summary cases - High Court of Justiciary: funzioni di corte di appello. È una delle 2 corti supreme della Scozia (l'altra = Court of Session). In materia penale essa rappresenta l’ultimo grado di giudizio e le sue decisioni non sono oggetto di appello da parte della Corte Suprema, se non nell'ipotesi delle devolution issues. Come vedremo la competenza della Corte Suprema in materia è stata circoscritta dallo Scotland Act 2012. GALLES (sistema strettamente legato a quello inglese) Government of Wales Act 1998: concesso a Cardiff il trasferimento della potestà legislativa 2aria e di competenze amministrative ed esecutive - poi il Constitutional Reform Act 2005, in vigore dal 2009, ha trasferito alla nuova Supreme Court la competenza in materia: di appello delle cause civili provenienti da tutto il Regno; materia penale ad esclusione della Scozia; sulle controversie relative alle devolution issues - Dal 2012 la competenza della Corte Suprema nelle devolution issues scozzesi è stata ridotta Scelta del governo laburista di assegnare la competenza di corte di final appeal per la devolution al Judicial Committee del Privy Council e non al Judicial Committee della Camera dei Lords = giustificata con diversi motivi - ruolo rivestito dal Privy Council, organo di antica tradizione che affonda le sue radici nella prerogativa regia, come corte di ultima istanza per i paesi del Commonwealth e per le colonie. Anche se, per Le Sueur, “è evidente che l'esperienza maturata nelle controversie relative alla overseas jurisdiction dell'impero britannico sia stata ritenuta utile modello per le devolution issues, specie data la capacita di gestire ordinamenti plurali attraverso una procedura unitaria - esperienza maturata dal Privy Council con il Nord Irlanda dopo gli anni '20 - fatto che il Privy Council è distinto dal parlamento britannico, a differenza dell' Appellate Committee della Camera de Lords, ed è pertanto imparziale in un potenziale conflitto tra 2 assemblee legislative Non sono mancate controversie data la presenza di 2 corti al vertice del sistema giudiziario: - Judicial Committee della Camera dei Lords - Judicial Committee del Privy Council in cui erano presenti i 2 giudici scozzesi della House of Lords Scotland Act 1998 (= Northern Ireland Act 1998): “Qualsiasi questione relativa alla devoluzione che emerga in un procedimento giudiziario della Camera dei Lord sarà deferita al Judicial Committee del Privy Council, a meno che la Camera non ritenga più appropriato determinare la questione”. Sistema previsto  rischio di sovrapposizione dei casi, dato che la Camera dei Lords era competente come ultima istanza negli appelli delle cause in materia civile provenienti dalla Scozia, ma non lo era per le devolution issues che rientravano nella sfera di competenza del Privy Council., Pur avendo le 2 corti lavorato in modo coordinato, l'introduzione della Corte Suprema nel 2009 ha annullato il rischio di sovrapposizione dei giudizio. Interventi in materia di devolution: le leggi del 1998 hanno introdotto procedure di “salvaguardia” per evitare l'entrata in vigore di leggi incompatibili con il disposto degli atti devolutivi, contrarie alla CEDU o alla normativa comunitaria. Meccanismi previsti = molteplici ed intervengono in diverse fasi: prima della presentazione del bill in parlamento, tra l'approvazione parlamentare e l'assenso reale, poi all'entrata in vigore della legge (in questo caso si hanno le devolution issues). 3 Forme di intervento - Controllo di reference (astratto/ preventivo) = competenza attribuita ad un Law Officer che deve dichiarare che il bill rientri nei poteri delegati, non sia incompatibile con i convention rights e sia conforme alla normativa europea. Tale dichiarazione può provenire anche dai ministri. In caso di dubbio il testo è sottoposto alla corte - Controllo su testo approvato dal parlamento, ma non ancora perfezionato dall’assenso reale. Le leggi prevedono che entro 4 settimane dall'approvazione spetta ai Law Officiers valutare se sottoporre il bill alla corte ritenendolo ultra vires, incompatibile con il diritto europeo o con la CEDU - Controllo successivo incidentale (caso devolution issues) quando in un processo di fronte alle corti inferiori sia stata applicata una legge o un atto amministrativo devoluto che una delle parti ritenga: ultra vires rispetto al disposto delle leggi della devolution; incompatibile con la normativa europea o con CEDU.  La materia trova la sua disciplina in: Scotland Act 1998, Northern Ireland Act 1998 e Government of Wales Act 2006. In queste ipotesi, se il ricorso è accolto, la legge/atto sono giudicati null and void.  Le assemblee devolute non godano del carattere sovrano di Westminster, carattere che rende immuni le sue decisioni da ogni intervento del giudiziario  IP di incompatibilità di una legge nazionale con CEDU: il giudice britannico si limita, in forza dello HRA 1998, ad emanare una declaratoria di incompatibilità. Le leggi di Scozia, Galles e Irlanda del Nord e gli atti dei rispettivi esecutivi, se ritenuti in contrasto con CEDU sono illegittimi e vengono annullati.  Il rispetto della sovranità del parlamento di Westminster quindi limita il giudizio della corte “ai soli atti provenienti dalle assemblee e amministrazioni della devolution e non si estende a quelli del parlamento britannico I CASI ESAMINATI DAL JUDICIAL COMMITTEE DEL PRIVY COUNCIL Casi di devolution issue di cui si è occupato il Privy Council fino al 2009, quando la competenza in materia è stata assunta dalla Corte Suprema,  hanno riguardato le leggi scozzesi (specie loro compatibilità con lo Human Rights Act 1998) e gli atti del Lord Advocate ed il suo ruolo nei processi penali. Privy Council = esaminare diversi casi di appello provenienti da sentenze della High Court of justiciary scozzese in relazione alla compatibilità tra le leggi penali scozzesi e lo Human Rights Act 1998. Al di là del contenuto delle singole sentenze, questo intervento del Privy Council, con l'espansione della sua “devolution issue jurisdiction” - ha avuto l'effetto di definire una interpretazione dei diritti umani omogenea in tutto il Regno - ha dato avvio a una nuova affermazione del costituzionalismo giudiziario Uniformità di giudizi tra i diversi sistemi giuridici operanti nel Regno Unito, realizzatasi grazie alla giurisprudenza del Privy Council, ha avuto effetti che alcuni hanno voluto paragonato a quanto avvenuto in Canada con la Carta di Trudeau, che ha permesso una condivisione di valori e ha diffuso un sentimento di identità comune a tutto il territorio, in contrapposizione a quella particolare locale. Tuttavia, sotto alcuni aspetti l’intervento del Privy Council = criticato. Es: sul suo intervento nell’ordinamento penale scozzese è stato rilevato che la legge del 1998, la quale ha concesso una maggiore autonomia territoriale introducendo la competenza del Privy Council,  paradosso di attribuire la competenza di ultima istanza nel diritto penale scozzese ad una corte britannica Scottish High Court of Judiciary = la più alta Corte d’Appello in materia penale e nel sistema giudiziario scozzese non esiste la possibilità di appello per le sue sentenze tranne nelle ipotesi di devolution issues disciplinate dallo Scotland Act 1998 = art 7 = nullità di qualsiasi atto dei componenti dell'esecutivo scozzese se contrario alla normativa europea o alla CEDU. Interpretazione estensiva della giurisdizione del Judicial Committee del Privy Council - tra le devolution issues rientrano anche gli atti del Lord Advocate come prosecutor, componente del governo scozzese, in qualità di primary law officer, ed è alla guida dello Scottish prosecution service - tra le devolution issues passibili di violazione dell'art 57 = tutti i casi in cui veniva contestata la capacità di convenzione di un'azione penale del Lord Advocate nella sua veste di pubblico ministero - ha prodotto un aumento della devolution issue jurisprudence - ha reso il Judicial Committee e la Supreme Court = ultimo grado di giudizio nel diritto penale scozzese - 1e sentenze del Judicial Committee del Privy Council, come la Broton v Stolt 200 Critiche a questa estensione della giurisprudenza del Privy Council = numerose - La corte, composta in maggioranza da giudici inglesi, ha spesso ribaltato sentenze delle corti scozzesi e interpretato il diritto penale scozzese senza conoscerlo a fondo o estendendo a esso regole e paradigmi tipici del diritto inglese. = Atteggiamento legittimato dal fatto che il Judicial Committee non era considerato una corte scozzese  non era tenuto a applicare il diritto scozzese nell'interpretazione dello Scotland Act 1998 - Birkinshaw “È ironico che la devoluzione trasferisca la questione a un tribunale britannico che ha sede in Inghilterra e che è stato accusato di mostrare un'apparente ignoranza della legge e della procedura scozzese - paradosso e l'incongruità del sistema introdotto nel 1995 nelle cause penali scozzesi: evidenziato da Lord Bigham di fronte al Joint Pariamentary Committee on Human Rights; affrontato nel Bonomy Report on High Court fo Justiciary Reform - Forte è stata, di conseguenza, la richiesta di modificare il disposto della section 57 = accolta con lo Scotland Act 2012, intervenuto a riformare la materia. Critiche mosse al Privy Council = proseguite nei confronti della Corte Suprema che ad esso è subentrata nel 2009. Poprio tra i primi casi di devolution issues di cui si è occupata la corte se ne trovano 2 relativi all'appello in materia penale e alla compatibilità delle leggi con l'art 6 CEDU - Cadder v HMA : la Corte Suprema ha stabilito che la testimonianza resa da un detenuto senza l'assistenza di un avvocato = contraria all'art. 6 CEDU la quale garantisce il giusto processo. Il caso riguardava l'applicazione di una legge approvata dal parlamento di Westminster prima dell'istituzione di Holyrood. La High Court of Justiciary aveva respinto la richiesta dell'imputato sulla base di un precedente, ma il ricorrente si era poi rivolto alla Corte Suprema, invocando la questione della compatibilità della legge con la CEDU, che ha ribaltato la decisione eha riconosciuto il diritto dell'imputato all'assistenza. Il giorno successivo alla sentenza, il parlamento scozzese ha approvato il Criminal Procedure Act 2010 in cui ha riconosciuto tale diritto - Fraser v HMA: I’High Count of Justiciary aveva respinto l'appello di un ricorrente che voleva presentare nuove prove emerse a sua discolpa dopo la conclusione del processo. Il ricorrente si era rivolto alla Corte Suprema, dato che la decisione violava l'art 6, che ha accolto l'istanza e dato ragione al ricorrente Queste 2 sentenze della Corte Suprema  dato nuovo vigore alle polemiche in merito all'interferenza britannica sulla giustizia scozzese, intervenute in un momento politico particolarmente delicato, quello della richiesta da parte del governo Salmond di un referendum per l'indipendenza scozzese. Carattere distintivo del diritto scozzese = uno dei punti forti a sostegno della specificità della nazione. In questo quadro la spinta per la riforma ha conosciuto una nuova accelerazione. - Walker = pubblicato il Walker Repor 2010t in cui proponev, di riservare alla giurisdizione esclusiva delle corti scozzesi tutti gli appelli relativi alle sole Scottish Issues - 2010: l'Advocate General for Scotland ha nominato un gruppo di esperti, sotto la guida di Sir Edward, per esaminare a fondo il ruolo del Lord Advocate.  Rapporto  ha raccomandato di abrogare il disposto dello Scotland Act  ha evidenziato che gli atti del Lord Advocate non possono essere compresi tra le devolution issues  proponeva l'introduzione di un diritto di appello nei confronti della Corte Suprema per le questioni di compatibilità con i diritti umani e la legislazione europea - McCluskey Group: gruppo di esperti incaricato dal governo scozzese di studiare la questione delle relazioni tra la High Court of Justiciary e la Conte Suprema  2 Rapporti = hanno rappresentato un'utile base per l'accordo tra il governo scozzese e quello britannico per procedere a una riforma della materia. Così all'interno dello Scotland Bill in discussione in parlamento è stata inserita una nuova normativa sulle devolution issues. Tale disciplina, disposta dallo Scotland Act 2012 ed entrata in vigore dall'04.2013 - ha ridotto l'ambito di intervento della Corte Suprema in materia di devolution issue relativo alla Scozia, poiché in questa categoria rientrano solo le leggi approvate dal parlamento scozzese o gli atti dell'esecutivo scozzese considerati ultra vires - ha stabilito una nuova procedura per “compatibility issues” = controversie che possono insorgere in relazione alla compatibilità delle leggi e dei processi penali scozzesi con la normativa europea o con la CEDU. In queste IP la Corte Suprema si limita a decidere se esista o no compatibilità  in caso negativo invia la questione alla High Court of Justiciary scozzese la quale decide nel merito, riappropriandosi del ruolo di giudice di ultima istanza nel diritto penale scozzese - ha riformato la disciplina degli atti del Lord Advocate come pubblico ministero: atti non più automaticamente nulli se contrari alla CEDU, ma sottoposti al giudizio della High Court of Justiciary che deve valutarne la conformità ai diritti umani e, in caso negativo, emanare un order di annullamento. LA GIRISPRIDENZA DELLA COME SUPREMA IN MATERIA DI DEVOLUTION  Attività Corte Suprema in materia di devolution = intensa e non si è limitata ai casi di devolution issues, ma ha riguardato anche l'interpretazione delle lex che hanno introdotto e fatto evolvere la devolution  contributo alla definizione dei criteri da seguire e al problema della natura dei constitutional statutes. SCOZIA MARTIN AND MILLER V. LORD ADVOCATE – 2010  1° caso di ultra vires di cui la Corte Suprema si è occupata. giuridica, mantenere un certo grado di sano scetticismo nei confronti sia dell'esercizio di tale potere sia delle affermazioni normative che lo sostengono” - Per autori la sentenza attribuiva allo Scotland Act 1998 un “constitutional significance” e quindi garantiva al parlamento scozzese “un'immunità più ampia dal controllo giudiziario di common law rispetto ad altri organi legislativi che sono legalmente subordinati al Parlamento di Westminster” IMPERIAL TOBACCO LIMITED V THE LORD ADVOCATE - 2012 Ha riguardato la rilevanza costituzionale dello Scotland Act. La causa, proveniente da un appello nella Inner House della Court of Session, aveva ad oggetto la validità delle sezioni 1-9 della Tobacco and Primary Medical Services (Scotland) Act 2010, considerate ultra vires perché rientranti nelle materie riservate a Londra. La Corte Suprema ha respinto in modo unanime l'appello. Lord Hope - ha ribadito i criteri fissati nella sentenza Martin per stabilire se una materia rientra nelle competenze assegnate ai parlamenti devoluti - sua opinione = importante perché tocca la discussa materia della natura dei constitutional statutes - ha rilevato che tale lo Scotland Act, pur essendo un constitutional statute poiché ha ad oggetto materia costituzionale, doveva essere interpretato come ogni altra legge  la natura di consitutional statute = no “guida” per una sua interpretazione particolare. Tale lettura non risulta condivisa da tutta la giurisprudenza, ma appare giustificata dal peculiare momento storico in cui è stata formulata = quello dello scontro tra i governi scozzese e britannico sulla competenza del parlamento scozzese di indire un referendum sull'indipendenza senza l'espressa autorizzazione di tale potere da parte di Westminster SALVESEN V RIDDELL – 2013 Corte Suprema = chiamata a valutare se la sezione 72 dell'Agricultural Holdings Act 2003 fosse compatibile con l'art. 1 prto.1 CEDU. - Legge = giudicata incompatibile e quindi è stata dichiarata “not law  1a volta in cui la Corte ha ritenuto “not law” una legge del parlamento scozzese, giudicandola ultra vires; per la soluzione individuata dai giudici. - Tuttavia la corte non ha disposto il suo annullamento immediato, ma su proposta di Lord Hope ha sospeso gli effetti della lex per 12mesi e invitato il parlamento scozzese a approvare una nuova lex entro quel termine Lord Hope: “Le decisioni su come correggere l'incompatibilità, sia per il passato che per il futuro, devono essere lasciate al Parlamento guidato dai Ministri scozzesi” Docherty e Kennedy: tale decisione evidenzia la deferenza giudiziaria nei confronti del parlamento scozzese nel sospendere il giudizio e conferma il rispetto delle corti britanniche nei confronti della volontà delle assemblee legislative, un rispetto che riguarda non solo Westminster quale titolare della sovranità parlamentare, ma anche quelle devolute considerate titolari della sovranità popolare. GALLES  La Corte Suprema si è occupata anche di alcuni casi relativi al Galles, da quando l'assemblea di Cardiff ha assunto potestà legislativa primaria nel 2011, legati anche alla complessa distribuzione di competenze prevista dalla legge del 2006; tali casi hanno contribuito a definire meglio alcuni aspetti e principi del “devolution law”. LOCAL GOV’T BYELAWS BILL 2012-REFERENCE BY ATTORNEY GEN. FOR ENG. & WALES - 2012 Governo britannico: attraverso l'Attorney General, ha adito la Corte Suprema per un ricorso di reference, e di “pre-legislative scrutiny”, sulla 1a legge che l'assemblea gallese stava per approvare, contestando la compatibilità delle sezioni 6 e 9 del disegno di legge con le competenze dell'assemblea di Cardiff. La Corte Suprema - all’unanimità ha affermato che l'assemblea gallese non aveva agito ultra vires e che i poteri rientravano nelle sue competenze stabilite sia dalla legge del 1998 che dal Government of Wales Act 2006 - ha chiarito che le competenze devolute concorrenti, assegnate sia ai ministri gallesi sia al Secretary of State, potevano essere esercitate indifferentemente dagli uni e dall'altro - ha interpretato in maniera estensiva i poteri spettanti all'assemblea di Cardiff GIUDIZIO DI REFERENCE – 2014  in relazione ad un disegno di legge gallese di cui veniva messa in dubbio la validità perché ritenuto ultra vires, l'Agricultural Sector Bill by the Attorney General for England and Wales. La Corte Suprema si è espressa per la validità del testo del disegno di legge - affermando che la materia da esso disciplinata rientrava nelle competenze assegnate all'assemblea gallese dalla legge di devoluzione, poiché i riferimenti all'agricoltura nel testo legislativo dovevano essere interpretati in modo estensivo - ha riconosciuto che il contenuto della devoluzione non dovesse limitarsi alle “subjects” esplicite, ma estendersi anche alle “silent subjects”, materie che non rientravano in alcuna delle categorie individuate dalla legge del 2006 cioè quelle esplicitamente devolute o quelle escluse Sentenza = definizione dei poteri del governo e del parlamento gallese + ha spinto l'esecutivo a dare attuazione a quanto raccomandato dalla Silk Commission in merito all'introduzione di una nuova modalità di distribuzione dei poteri in Galles, basata sul modello dei poteri residui. Tuttavia con il nuovo Wales Act 2017 alcune delle materie che erano considerate implicite sono state esplicitate tra le materie riservate a Londra. Interpretazione estensiva delle competenze delle assemblee devolute = non è stata seguita sempre dalla Corte Suprema. ES: sent Recovery of Medical Costs for Asbestos Diseases Bill 2015, con la quale è stato ritenuto ultra vires il Recovery of Medical Costs for Asbestos Disease Bill. --> Si trattava di un caso di reference relativo ad un private members bill gallese su un disegno di legge approvato, ma ancora privo dell'assenso reale, sollevato dal Counsel General del Galles, il principale consigliere giuridico del governo. LE LEGGI DELLA DEVOLUTION COME CONSTITUTIONAL STATUTES Le corti britanniche, oltre ai casi sulle devolation issues, si sono occupate anche di questioni relative all’interpretazione delle leggi devolute e alla loro natura costituzionale.  La giurisprudenza di common law ha contribuito quindi non solo a definire meglio i rapporti centro-periferia, ma anche a far comprendere l'impatto che la devolution ha avuto sull'ordinamento costituzionale britannico nel suo complesso. Alcune sentenze di common law hanno infatti attribuito alle leggi della devolution la natura di constitutional statutes, facendole così assurgere a pieno titolo nelle fonti scritte della “British non - codified constitution”. ROBINSON V SECRETARY OF STATE FOR NORTHERN IRELAND – 2002 - La Camera dei Lords, a maggioranza, aveva giudcato il Northern Ireland Act 1998 a tutti gli effetti una costituzione, Costituzione per l'Irlanda del Nord, concepita per creare una forma di governo continuativa sullo sfondo della storia del territorio e dei principi concordati nell'Accordo di Belfast, per evitare la mancata formazione del governo nord irlandese -  Il testo doveva essere interpretato secondo criteri diversi da quello letterale, generosamente e in modo mirato, tenendo conto dei valori che le disposizioni costituzionali sono destinate a incarnare - Sent influenzata dalla peculiare realtà dell’Irlanda del Nord e dal delicato equilibrio tra i partiti politici R V HM ADVOCATE DEL JUDICIAL COMMITTEE DEL PRIVY COUNCIL – 2002 - Lord Rodger: Scotland Act = un'importante misura costituzionale che ha modificato il governo del Regno Unito... una soluzione costituzionale di immenso significato sociale e politico per l'intero Regno Unito. R V THE WELSH MINISTERS – 2011 - High Court, Administrative Court: “È chiaro che gli statuti che devolvono il potere dal Parlamento di Westminster alla Scozia, al Galles e all'Irlanda del Nord sono misure costituzionali importanti” = assunto che condiziona l'interpretazione di tali leggi Questa lettura = non unanime. Ad essa se ne è affiancata un'altra più tradizionalista, che ha ritenuto la natura costituzionale degli atti un mero dato descrittivo, privo di conseguenze giuridiche - Local Government Byelaws Bill 2012: il riconoscimento di Lord Hope del “great constitutional significance” del Wales Act 2006 non lo ha spinto a modificare i criteri interpretativi relativi alla sua applicazione - Imperial Tobacco Limited v Lord Advocate: riguardava lo Scotland Act 1998, il quale, per il fatto di essere a constitutional statute cannot be taken, in itself, to be a guide to its interpretation" CONSEGUENZE DELL’ADESIONE A TALI CORRENTI INTERPRETATIVE THOBURN V SUTBERLAND CITY COUNCIL - 2002 Se la natura di constitutional statute, oltre al valore descrittivo, assume anche quello sostanziale, ne può derivare la messa in discussione di uno dei principali corollari del principio della supremazia del parlamento, quello per cui il Parlamento non può vincolare il suo successore. In assenza di criterio gerarchico che consenta la distinzione tra legge costituzionale e legge ordinaria, l'antinomia delle fonti dovrebbe essere sempre risolta seguendo il criterio cronologico, principio messo in discussione con l'approvazione dell'European Communities Act 1972 e che è apparso vacillare nell'interpretazione fornita nel 2002 dalla High Court of Justice, Administrative Court in tale sentenza = il Giudice laws - aveva sostenuto che nel Regno Unito esiste una profonda dicerenza tra una legge costituzionale e una ordinaria: una legge costituzionale è quella che: condiziona il rapporto giuridico tra il cittadino e lo Stato in qualche modo generale e sovraordinato; amplia o riduce la portata di quelli che oggi consideriamo diritti costituzionali fondamentali - indicò come esempi di “constitutional law”: Magna Carta, Bill of Rights 1689, Act of Union, Reform Acts sill' estensione del suffragio, Scotland Act 1998, Government of Wales Act 1998 e European Union Act 1972  Ne conseguiva che  Gli statuti ordinari possono essere abrogati implicitamente. Gli statuti costituzionali non possono “Ordinary statutes may be impliedly repealed. Constitutional statutes may not” La rilevanza di questa opinione è stata limitata dal fatto che - si trattava di un obiter dictum in una sentenza della Administrative Court - la posizione affermata dalla giurisprudenza non risultava univoca H V LORD ADVOCATE – 2012 Il caso riguardava il contrasto tra l'art 10 dello Scotland Act 1998 e l'Extradition Act 2003, contrasto che si sarebbe dovuto risolvere seguendo il tradizionale criterio cronologico. Ma il giudizio di Lord Hope = diverso - “Solo una disposizione esplicita potrebbe portare a tale risultato. Ciò è dovuto alla fondamentale natura costituzionale della soluzione raggiunta con lo Scotland Act. Questo aspetto deve essere considerato di per sé incapace di essere modificato se non con una disposizione esplicita. Le sue disposizioni non possono essere considerate come vulnerabili ad un'alterazione per implicazione da parte di qualche altra legge in cui l'intenzione di alterare lo Scotland Act non è esplicitamente indicata nel testo dello statuto” - Scotland Act = abrogato solo espressamente e non implicitamente, data la sua natura costituzionale SENTENZE- DOTTRINA: tali sentenze hanno sollecitato la dottrina a approfondire il tema I giuristi: hanno discusso se fosse sufficiente inserire il termine “constitutional” nello short title di una legge per poterla definire tale; si sono domandati quali siano - i criteri per definire con certezza li contenuto della unwritten constitution nelle sue fonti (leggi, convenzioni, principi riconosciuti dal common law) - gli elementi che caratterizzano la “fundamental constitutional nature” di un testo Ulteriori problemi riguardano: i limiti al potere di “quasi constitutional review” riconosciuto alla Corte Suprema; fondamenti giuridici dell'affermazione secondo cui i constitutional statutes non sono implicitamente abrogabili. - 2013-2014: presentati da parte di backbenchers conservatori alcuni disegni (non approvati), ma che originano un dibattito importante perché in caso di referendum si rimarcava  l’importanza di informare correttamente l’elettorato in merito alle conseguenze del voto  possibilità di inserire un quorum per il voto  prevedere che il consenso sia espresso sia a livello nazionale dell’interno del Regno Unito sia a livello delle singole 4 nazioni Quando si arriva a discutere la legge che ha indetto il referendum del 2016 tutte queste questioni non sono affrontate: il dibattito avrebbe potuto essere molto utile ma non fu perseguito. - Elezioni 2015: vince Cameron, che deve mantenere la sua promessa -> presenta in parlamento in disegno di legge sull’indizione del referendum + tratta in Europa per un nuovo status REFERENDUM - 23 giugno 2016 = Regno Unito ha scelto di uscire dall'UE votando per il Leave = 51,89%. - Inghilterra (no Londra) e Galles hanno votato per il Leave - Scozia e Irlanda del Nord si sono espresse per il Remain Referendum = ha evidenziato profonde divisioni di natura territoriale, generazionale e culturale = frattura tra - favorevoli o contrari UE - ricchi e poveri - Londra e il resto dell'Inghilterra - Scozia e Irlanda del Nord e Inghilterra e Galles - nonni e nipoti - élites e classi popolari - interno dei partiti politici Impegno referendario di Cameron: - probabilmente in quel momento egli non aveva certezze sul risultato elettorale e riteneva plausibile l'ip di proseguire la coalizione con i liberal democratici, che avrebbero continuato a impedire il referendum - = ribadito nella campagna elettorale per il rinnovo della Camera dei Comuni del 2015, anche al fine di sottrarre voti all'UKIP che alle elezioni europee del 2014 = 1° partito - Cameron aveva sempre subito forti pressioni da parte dell'ala euroscettica dei conservatori, tanto che il suo successo si era sostanzialmente basato sul sostegno di quest'ultima, verso la quale egli si era impegnato a fare uscire i tories dal PPE. Anche per cavalcare l'onda euroscettica dell'opinione pubblica e della stampa britannica, Cameron aveva espresso il suo disaccordo nei confronti della politica europea e dell'ingerenza dell'Unione negli affari interni. Inoltre, rientra nel quadro del diffuso sentimento di euroscetticismo anche il progetto di modifica dello Human Rigths Act 1998 e della sua sostituzione con un British Bill of Rights. Maggio 2015 - Elezioni della Camera dei Comuni = vittoria di Cameron  si è mosso lungo 2 direttrici 1. ha presentato ai Comuni l'European Union Referendum Bill per stabilire le regole relative a referendum, campagna referendaria e il quesito referendario. La legge, approvata nel dicembre 2015  quesito: "Should the UK remain a member of the European Union or leave the EU”. = Cittadini chiamati a decidere tra "Remain a member of the European Union" e "Leave the European Union"  non ha fissato il quorum per la validità del voto, né una soglia minima di voti favorevoli  non ha richiesto il raggiungimento di una "doppia maggioranza", quella dell'intero Regno e delle 4 nazioni che lo compongono, come avrebbero voluto gli Scozzesi  non ha introdotto la necessità di una doppia consultazione per rendere valido il referendum  non ha specificato se governo e parlamento fossero vincolati al rispetto del risultato referendario  non ha previsto modalità e tempistiche necessarie per la sua attuazione  Norme che avrebbero potuto essere presenti nel testo legislativo, data la rilevanza costituzionale del tema. 2. ha intrapreso una serie di colloqui bilaterali con gli altri capi di governo europei per trovare un accordo su un nuovo status del Regno Unito in Europa. Febbraio 2016 = raggiunto accordo  Cameron riuscì a ottenere dall'UE gran parte di quanto richiesto nella lettera inviata a Tusk nel 11.2015  Visione di Cameron di EU e ruolo del UK al suo interno = illustrata fin dal 2013 + si muoveva sui 5 punti enunciati a Bloomberg (competitività, flessibilità, > potere a Stati membri, democratizzazione, equità)  Aveva riguardato: competitività, governance economica, sovranità, libera circolazione, benefici sociali  Prevedeva il mantenimento dello status particolare di cui il Regno Unito già godeva grazie ai 4 opt out, aggiungendo comunque altre previsioni in tema - economico: Cameron aveva ottenuto la conferma del mantenimento di un'Europa a più valute che non discriminasse le economie degli Stati non appartenenti all'eurozona - di immigrazione interna all'UE: era stata riconosciuta al UK la possibilità di concedere il diritto di accesso ai servizi del welfare ai soli cittadini comunitari risiedenti in UK da almeno 4 anni - di sovranità: il Paese era stato svincolato dall'impegno, stabilito nei Trattati, di collaborare ad una “ever closer union” e il premier era riuscito a ottenere che venisse aumentato il ruolo dei parlamenti nazionali nei processi decisionali europei LA CAMPAGNA REFERENDARIA Accordo di Febbraio = base della campagna governativa a favore del Remain, rappresentava una buona soluzione per rimanere all’'interno dell'Unione con uno status particolare. Tuttavia nel corso della campagna referendaria il contenuto di tale accordo non è stato oggetto di adeguata considerazione nemmeno da parte dei sostenitori del Remain: entrambi gli schieramenti hanno finito per - affidarsi a slogan ad effetto e a scenari apocalittici che si sarebbero aperti in caso di vittoria degli avversari - presentare previsioni economiche fondate su dati non sempre affidabili, senza illustrare e discutere nel merito il significato del new settlement del Regno Unito in Europa Electoral Commission: ha autorizzato 2 gruppi a partecipare alla campagna referendaria, rispettando il tetto max di 7mnl £ per le spese di propaganda = Vote leave, take control: PRO USCITA / Britain stronger in Europe: PRO UE. 2 schieramenti = carattere trasversale  ciò: ha evidenziato/espanso le fratture interne al partito conservatore e a quello laburista; ha dato vita a forme di collaborazione normalmente impensabili tra esponenti dei diversi partiti. Comunque, né i laburisti né i conservatori al loro interno hanno mai avuto una visione omogenea sull'EU - legge 1972: proposta dal governo conservatore Heath, era stata approvata con il voto favorevole di 69 deputati laburisti che non avevano seguito le indicazioni del partito di opporsi al progetto - referendum 1975: il 1M laburista Wilson aveva sospeso il principio della responsabilità collegiale del governo, per far esprimere liberamente i ministri = agreement to differ aveva evitato la crisi del governo. Inevitabile che le tensioni della campagna referendaria esplodessero dopo il voto - tra conservatori  Cameron, nel mese di gennaio, aveva indirizzato una lettera ai componenti dell'esecutivo per sospendere il principio della responsabilità ministeriale sul referendum, dichiarando che i ministri avrebbero potuto mantenere "a different personal position" rispetto a quella ufficiale del governo schierato sul Remain, pur continuando a far parte dello stesso. Tuttavia, il principio della responsabilità ministeriale era stato sospeso solo su quel punto. All'interno dell'esecutivo 17 ministri = Remain, 5 con il Leave. La lettera di Cameron non ha evitato le tensioni nella convivenza tra le 2 anime del governo  esecutivo ha pubblicato alcuni rapporti contenenti informazioni sul significato della membership dell'UE, rapporti giudicati troppo di parte dai ministri euroscettici  Gove e Johnson, conservatori esponenti di punta del Leave = hanno mosso pesanti accuse al premier, tra cui quella che, in caso di vittoria del Remain, non sarebbe riuscito a mantenere l'impegno preso con gli elettori di ridurre il numero dei migranti  critiche mosse ai 2 rapporti presentati dal Ministero del Tesoro sugli effetti dell'uscita dall’UE = previsto una recessione economica e una riduzione delle prospettive di crescita in caso di vittoria del Leave - tra laburisti  Partito laburista in crisi a causa di: divisioni sul tema; scarsa incisività campagna; consultazione che ha rappresentato un'occasione per evidenziare il distacco tra i deputati del gruppo e Corbyn, eletto nel 2015 grazie al nuovo meccanismo che ha ridotto il peso dei parlamentari nella scelta del leader  referendum del 1975: i laburisti erano per lo più schierati a favore dell'uscita dalla Cee, e Corbyn = molto critico nei confronti del modello capitalistico che l'Europa incarnava  referendum 2016: la maggior parte del partito si è espressa a favore del Remain, anche se con alcune eccezioni. Settembre 2016: Corbyn = confermato come leader del partito laburista, nonostante il voto di sfiducia espresso dalla maggioranza dei suoi deputati Crisi/fratture interne ai 2 principali  scalfire ulteriormente il tradizionale funzionamento del modello Westminster, già minato da molti fattori, tra cui l'allontanamento dal two party system. Esasperazione dei toni della campagna referendaria  culmine = omicidio della parlamentare laburista Jo Cox  natura tipica del referendum, considerato uno strumento che - non permette mediazioni - crea un meccanismo di massimizzazione del conflitto - rende impossibile arrivare a decisioni in modo consensuale e razionale - costringe i politici a presentare questioni complicate in termini semplicistici di bianco e nero, il che premia la politica populista e la demagogia - è un gioco a somma zero = chi vince prende tutto, a prescindere dalla minima differenza tra vincitori e vinti Critiche nei confronti della conduzione della campagna referendaria - Treasury Select Committee dei Comuni: entrambi gli schieramenti avevano fornito dati non corretti - Constitution Unit: ha sollecitato la sottoscrizione di una lettera da parte di 250 accademici attraverso cui stigmatizzare la bassa qualità del dibattito. Lo schieramento del Leave avesse fatto promesse come se fosse stato in campagna elettorale, promesse che non sarebbe stato in grado di mantenere - Electoral Reform Society: riticato la campagna referendaria per essere stata caratterizzata da evidenti carenze democratiche Bassa qualità del dibattito + disinformazione = condizionato il voto. Tema di media: ricordato l'intervento dell'Independent Press Standards Organisation (IPSO) = organismo che ha il compito di monitorare la correttezza delle notizie pubblicate, che ha emanato 6 complaints nei confronti di articoli di giornale in materia di referendum perché contenenti informazioni non corrette. IL PROCESSO DI EXIT 1e conseguenze = dimissioni del premier Cameron + sua sostituzione alla guida del partito e del governo conservatore con Theresa May, fino a quel momento ministro degli interni. Governo May: traghetterà il Regno Unito fuori dall'EU; Johnson ministro degli esteri; istituiti 2 nuovi ministeri per affrontare la Brexit: - il Department for Exiting the European Union: guidato da David Davis (pro leave) - il Department for International Trade: guidato da Liam Fox (pro leave) May. ha chiarito fin da subito che "Brexit significa Brexit" e che non dovrà esserci alcun tentativo di rimanere all'interno dell’UE o di rientrarci. Tuttavia, non è apparso subito chiara quale dovesse essere la corretta procedura per il recesso dall'Unione. Recesso = disciplinato nell'art 50 del Trattato di Lisbona = - Procedure da seguire dipendono dalle Costituzioni dei diversi Paesi - Lo Stato che desidera recedere deve notificare tale richiesta al Consiglio EU che dà inizio ai negoziati - Accordo di recesso tra Stato e UE = deve essere approvato dalla maggioranza qualificata del Consiglio EU (72% dei membri, in rappresentanza del 65% della popolazione europea, dati calcolati sui 27 Stati rimanenti) e dal Parlamento EU - In ogni caso, anche senza il raggiungimento di un accordo entro 2 anni dalla notifica della richiesta, la membership britannica avrebbe comunque fine, a meno che non sia concessa all'unanimità una proroga: ipotesi che potrebbe allungare di anni le trattative - UK: non parteciperà alle votazioni del Consiglio in merito alle procedure relative al recesso o alla eventuale concessione di una proroga - Ogni Stato membro può uscire dall’UE in conformità con i propri requisiti costituzionali Corte Suprema: si è occupata del caso dal 5 all'8 dicembre e la sua sentenza è stata emanata il 24.01.2017; per la 1a volta da quando ha iniziato a funzionare si è riunita nell'intero panel di 11 componenti Sent. Corte Suprema R (Miller) v Secretary of State for Exiting the European Union 2017 - confermato il giudizio della High Court - dichiarato che il parlamento deve approvare una legge per autorizzare il governo ad attivare la procedura dell'art 50 - si è divisa: 8 giudici hanno redatto un'unica opinione di maggioranza + 3 dissenting opinions dei giudici - ritenuto che l'ingresso del Regno Unito nella CEE, avvenuto grazie all'European Communities Act 1972, abbia modificato le fonti del diritto interno e l'assetto costituzionale del Paese  in ossequio ai principi costituzionali del diritto britannico, non sia possibile affidare la riforma di tale sistema alla prerogativa regia, ma debba intervenire una legge del parlamento - ribadito che il referendum è una caratteristica relativamente nuova della prassi costituzionale britannica; gli effetti di ogni referendum dipendono dalla legge che li ha indetti; legge che non deve necessariamente disporre quali sono le conseguenze del voto - sentenziato che i principi fondanti della Cost britannica prevedono che, in assenza di una disposizione relativa alle conseguenze del voto ,sia indispensabile approvare una legge per dare voce e valore giuridico al risultato referendario. Senza tale legge la force del referendum è solo politico piuttosto che giuridico IL COINVOLGIMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI DEVOLUTE NEL PROCESSO DI USCITA DALL'UNIONE EUROPEA Causa Miller = no riguardato la questione del coinvolgimento delle amministrazioni devolute nel processo della Brexit. Tuttavia, il sistema di governo multilivello presente nel Regno e l'interconnessione tra la materia europea e quella devoluta hanno reso le assemblee di Scozia, Galles e Irlanda del Nord interessate a esprimersi sulla Brexit. Situazione resa complessa  NI/Scozia = Remain; Inghilterra/Galles = Leave. Materia estera = riservata in via esclusiva al governo di Londra e la legge di indizione del referendum non ha: riconosciuto alcun ruolo alle assemblee devolute; previsto la necessità di una doppia maggioranza da ottenere (UK + 4 nazioni). Governo May: - affermato la volontà di cercare il più ampio consenso tra le nazioni per l'accordo sull'uscita dall'Unione - svolto colloqui bilaterali con i governi devoluti - ribadito con fermezza che la materia è di competenza esclusiva di Londra - sostenuto che la questione non può essere oggetto di legislative consent e non può comportare il formale consenso delle constituent parts del Regno. Opinione non condivisa dal governo scozzese che ha creato un nuovo ministero con il compito di discutere con il governo del Regno le future relazioni della Scozia con l'UE. Novembre 2016: istituito un Joint Ministerial Committee (European Negotiations) presieduto dal ministro per l'uscita dall'UE = sede di dibattito tra i governi devoluti e quello di Londra per il processo di Brexit.--- Corte Suprema: ha accolto la richiesta dei governi scozzese e gallese di partecipare alle sue udienze per esprimere la loro opinione esclusivamente nelle aree di loro competenza o rilevanti per il diritto locale.  Scelta che ha ampliato l'oggetto della questione: non si è trattato più solo del tema del conflitto di competenza tra parlamento e governo, ma anche del ruolo delle amministrazioni devolute nel processo di Brexit. Posizione delle singole nazioni è differente. SCOZIA - First Minister Sturgeon: dichirato che la Brexit avrebbe comportato un nuovo referendum per l'indipendenza - Lord Advocate scozzese (principale law officier del Paese): davanti la Corte Suprema ha affermato che il governo scozzese ritiene necessario il parere preventivo di Westminster prima dell'attivazione dell'art 50 + quello del parlamento scozzese e delle altre assemblee devolute (per la legislative consent motion)  poiché l'uscita dall'UE comporterà: modifica dell'assetto costituzionale britannico; perdita dei diritti e delle libertà di cui godono i cittadini scozzesi ; cambiamento dei poteri e delle competenze dell’assemblea di Holyood. - Lord Advocate: “Gli effetti del recesso dall'UE sulle questioni devolute sono tali da far scattare la legislative consent convention, in base alla quale il parlamento del Regno Unito non legifera di norma su questioni devolute senza il consenso del parlamento scozzese”  legislative consent convention non può essere più considerata una mera convenzione, non giustiziabile, da quando è stata inserita nello Scotland Act 2016. GALLES: il Counsel general ha affermato che il risultato referendario deve essere rispettato, ma che l'attivazione dell'art 50 dovrà coinvolgere il parlamento di Londra perché comporta cambiamenti anche alla legislazione devoluta la quale non può essere modificata attraverso il ricorso alla prerogativa. IRLANDA DEL NORD: l'uscita dall'Unione potrebbe rischiare di mettere in pericolo il processo di pace e il precario equilibrio tra partiti unionisti e nazionalisti. Memo: Accordo del 1998 si fonda sulla stretta collaborazione tra l'Eire e il Regno Unito anche nella gestione delle frontiere. Corte Suprema: insieme al caso Miller, ha esaminato 2 casi relativi alla Brexit provenienti dall'Irlanda del Nord. - Caso MeCord = respinto dalla High Court of Justice in Northern Ireland che (≠ a caso Miller) aveva ritenuto non vi fossero le condizioni per un intervento del giudiziario capace di fermare l'azione del governo. Il caso ruota intorno a un’interpretazione estesa del principio dell'autodeterminazione fissato dal Northern Ireland Act 1998, poiché il ricorrente aveva ritenuto che in forza di tale atto ogni modifica dell'assetto costituzionale della nazione doveva essere approvato dai cittadini nord irlandesi. Di conseguenza non sarebbe stato possibile attivare l'art 50, che rappresenta un cambiamento fondamentale dello status costituzionale dell'Irlanda del Nord, senza il consenso dei cittadini nord irlandesi, i quali hanno votato contro la Brexit - 2° caso = promosso anche da alcuni componenti dell'assemblea nord irlandese i quali hanno affermato la necessità della legislative consent motion per il Nord Irlanda, prima dell'approvazione di una legge da parte del parlamento britannico Anche pre sentenza, il tema degli strumenti per opporsi all'abrogazione dell'European Communities Act 1972 = discusso dalla dottrina. Riguardo il caso scozzese, lo Scotland Act 2016 - ha portato il parlamento e il governo del Regno Unito a riconoscere come permanenti le istituzioni scozzesi ( - ha formalizzato la legislative consent motion = formalizzazione oggetto di particolare attenzione da parte della dottrina la quale si è chiesta se essa comportasse l'obbligo di coinvolgere il parlamento scozzese nell'abrogazione dell'European Communites Act 1972 e di tutte le ulteriori leggi necessarie per mantenere in vigore la normativa europea. Infatti, anche se la materia europea è riservata a Londra, si discuteva se il coinvolgimento della Scozia potesse essere necessario per il fatto che, in virtù delle leggi istitutive delle assemblee devolute, gli atti dei parlamenti nazionali sono nulli se contrari a normativa europea e HRA. Il dubbio sorgeva perché il parlamento di Westminster dovrà eliminare ogni riferimento alla UE contenuto nelle leggi istitutive della devolution, per evitare che le assemblee nazionali continuino a rispettare l'obbligo di conformare la loro legislazione alla normativa europea, pena la nullità dei loro atti.  Elliott: la Scozia non ha alcun potere di bloccare la Brexit, dato che il parlamento di Westminster non ha ceduto la sua sovranità dopo la devolution; lo Scotland Act 2016 si limita a riconoscere l'esistenza di una convenzione politica da parte di Westminster, senza vincolare il parlamento o modificare lo status di mera convenzione della legislative consent motion. Dunque, anche in caso di applicazione della legislative consent motion Westminster potrebbe ignorare il voto contrario di Holyrood Sent. 24 gennaio 2017: Corte Suprema - ha respinto all'unanimità i 2 ricorsi nord irlandesi - ha negato qualsiasi forma di competenza delle assemblee devolute nella fase di atrivazione della procedura dell'art 50, dato che la materia degli affari esteri rientra tra quelle riservate in via esclusiva a Westminster e non può essere oggetto di legislative consent motion Su quest'ultimo aspetto  nei dicta in relazione alla natura della legislative consent motion, per fare chiarezza sul tema, Corte Suprema - ha ritenuto che la legislative consent motion opera come una restrizione politica all'attività del Parlamento del Regno Unito, ma poiché convenzione non può essere invocata di fronte alle corti per chiederne l'applicazione - ha ritenuto che la formalizzazione della convenzione nello Scotland Act 2016 e nel Wales Act 2017 non ha modificato la natura della convenzione, dato che la legge si è limitata a riconoscere l'esistenza di una tale fonte. Tale interpretazione si ricava dalle parole usate nei testi delle leggi  “Ci saremmo aspettati che il Parlamento britannico avesse usato altre parole se avesse cercato di convertire una convenzione in una norma giuridica passibile di giudizio da parte dei tribunali - non ha sottovalutato il ruolo politico fondamentale svolto dalla Sewel Convention nel favorire lo sviluppo di relazioni armoniche tra il parlamento di Londra e le assemblee devolute. Sent. Miller: la Corte Suprema ha agito come una Corte costituzionale chiamata ad intervenire in un conflitto tra poteri dello Stato, ed essendo intervenuta su una questione di natura politica evidenziò la non legal nature della convenzione. La Corte non ha voluto andare oltre nel suo giudizio spingendosi a chiarire il ruolo delle convenzioni costituzionali nella gerarchia delle fonti del diritto. Scotland Act 2016 (=Wales Act 2017) ha introdotto una norma di natura declaratory = di tipo descrittivo che non crea obblighi giuridici. La conferma della natura non giuridica della Sewel Convention non risolve la questione dei rapporti tra centro e periferia perché diventa necessario intervenire per approntare nuovi strumenti politici per la soluzione delle eventuali controversie  per evitare che la stessa convenzione sia infranta da chi ritiene che i suoi interessi non siano più tutelati dall'accordo AGGIORNAMENTI European Union (Whithdrawal) Act 2017: approvata una legge di 1 riga in cui il parlamento autorizza il 1M a notificare l’uscita dall’UE = passo importante anche negli equilibri tra governo e parlamento. 29 marzo 2017: May notifica all’UE la volontà di uscire - 2 anni di negoziazione che devono concludersi il 29.03.2019, data entro la quale il Regno Unito dovrà uscire dall’unione. Se in questi 2 anni non riuscirà a definire le condizioni di recesso, o non si chiederà la proroga, l’UK uscirà senza accordo - Inizia il periodo più caotico della storia recente del paese Il caos si accentua per il fatto che la May decide di chiedere lo scioglimento anticipato a 2 anni dalle elezioni precedenti per ottenere una stronger leadership - Si rende conto: di avere all’interno del parlamento una maggioranza di 13 seggi; di essere alla guida di un partito diviso sulla questione Europa - Ha paura che la sua maggioranza non sia sufficiente, vuole rafforzare la sua leadership, e vedendo i sondaggi, decide di chiedere lo scioglimento anticipato, indicendo nuove elezioni. - Risultato elezioni non corrisponde a quanto previsto dai sondaggi - May non ottiene la maggioranza assoluta e da vita a un governo minoritario che si basa sull’appoggio del DUP Nuova legislatura - Caratterizzata dalla difficoltà dell’esecutivo May di far approvare la sua politica - Paralizzata dalla brexit, non si riescono ad approvare altre leggi - La May vuole una Hard Brexit, che prevede l’uscita del regno unito anche dal mercato unico, non vuole una posizione intermedia. Questo comporta problema per la questione soprattutto del Nord Irlanda: accordi del venerdi santo prevedono un’assenza di confine fisico = uno degli elementi che ha portato a una - Scadenza per l’approvazione dell’accordo = 31 ottobre. Johnson chiede la prorogation inizierà i primi di settembre (la camera dei comuni si organizza) e il close speech della corona è fissato metà ottobre. - Obiettivo = poiché la Camera dei Comuni si era opposta alla May, voleva sospendere le sue attività; nel frattempo avrebbe preso accordi con l’Europa senza pressioni; quando la camera avrebbe ripreso i lavori, con la vicinanza della scadenza, sarebbe stara costretta ad approvare l’accordo senza possibilità di esaminarlo meglio/emandarlo - Questa prorogation = peculiare: dura 1 mese e mezzo; avviene in un momento cruciale delle trattative della brexit; avviene dopo che il PM ha visto la camera dei comuni 1gg solo (dopo ci sarebbe stata la pausa estiva) Camera dei comuni: reagisce e il 22 settembre, prima della prorogation, si ribella all’ordine del giorno dell’esecutivo e prende in mano la gestione dei lavori parlamentari. Viene presentato un ddl approvato in 2 giorni = se l’accordo di recesso non verrà approvato dal parlamento entro il 19 ottobre, si dovrà chiedere un ulteriore rinvio della brexit. Speaker = ruolo centrale di difensore delle prerogative parlamentari e sostenitore della ribellione del parlamento. Dopo la chiusura della sessione Johnson caccia dal partito con lui tutti quelli che avevano votato contro di lui, tra cui il nipote di Churchill. Nel frattempo, la questione non rimane solo politica di dibattito interno al parlamento, ma va di fronte alle aule di giustizia. Vengono presentate 3 diverse cause tutte contro la proroga: -Deputato McCord: presenta richiesta alla High court di Belfast (1°) di bloccare la prorogation; riceve sentenza contraria = le corti non possono intervenire perché la prorogation è un atto di prerogativa regia e quindi non giustiziabile; presenta ricorso all'inner court scozzese (liv superiore) -Deputata Cherry: presenta richiesta alla Corte di Scozia (1°) di bloccare la prorogation; riceve sentenza contraria = le corti non possono intervenire perché la prorogation è un atto di prerogativa regia e quindi non giustiziabile; presenta ricorso all'inner court scozzese (liv superiore) che le da fagione = la prorogation, pur essendo una prerogativa regia, è giustiziabile, dunque la prorogation ottenuta da Johnson e ritenuta legittima (untawtul). Johnson presenta ricorso alla corte suprema (che deve giudicare il ricorso di Miller e Major) -Sent Miller-Major: ex 1M Major e Miller fannorichiesta a High Court di Londra per stesso motivo; ricevono sentenza contraria = le corti non possono intervenire perché la prorogation è un atto di prerogativa regia e quindi non giustiziabile; presentano ricorso alla Corte Suprema A questo punto, Johnson presenta ricorso alla Corte Suprema per la sentenza della Inner court. Quindi, la Corte Suprema si trova a giudicare 2 cause: l’appello di Johnson contro la Inner court scozzese e l’appello della Miller2 contro l’High Court di Londra. Si arriva alla sentenza Miller 2/ Miller-Cherry - 24 settembre - prorogation = illegittima (1° volta in UK che viene annullato un attodi prerogativa regia) - prorogation = considerata giustiziabile perché la Corte deve valutare i principi fondamentali della costituzione britannica: sovranità del parlamento; responsabilità del governo di fronte la camera dei comuni che sarebbe lesa dal sospendere le attività parlamentari in un momento cosi delicato e per un periodo di tempo lungo - la peculiarità della situazione e dell'atto rendono improbabile una sua ripetizione in futuro - la corona non ha sbagliato ma ha agito secondo i principi costituzionali Dal giorno successivo il parlamento è riconvocato e riprende le attività = figura di Johnson indebolita (anche perché secondo molti doveva essere accusato di impeachment). Ottobre del 2019: Johnson ottiene un nuovo accordo con l’Europa - Per il 95% era uguale a quello della May - Eliminando il compromesso Backstop, introduce una modifica nel protocollo dell’Irlanda del nord per cui si stabilisce il confine tra UK ed Europa nel mare che separa la UK e NI. Si prevede un complesso sistema di controllo delle merci nei porti dell’Irlanda da parte degli ufficiali sia europei si deve. Se il prodotto UK è destinato al NI = rimborso dazio; se il prodotto UK destinato all’Irlanda = pagamento tariffa. Proposta di tale controllo = era stata suggerita dall’Europa alla May, ma si era opposta, come anche Johnson. Adesso per lui è un’ottima soluzione e viene presentata in parlamento. Entro il 19 ottobre si doveva votare l’accordo, altrimenti si doveva chiedere il rinvio della brexit. Arriva la scadenza, ma ancora una volta il partito conservatore si divide. Il deputato conservatore Letwin fa votare una mozione = prima di approvare l’accordo si deve far votare tutta la normativa necessaria per fare la brexit, è inutile avere l’accordo senza sapere come attuarlo. La mozione passa, quindi è impossibile approvare entro il 19 ottobre l’accordo di recesso. A quel punto, Johnson è costretto a mandare all’Europa la lettera in cui chiede il rinvio - 09.2019: definiva l’invio e il testo di tale lettera per richiedere il rinvio - Johnson invia la lettera secondo la lex 19, ma senza firmarla + invia una 2a lettera informale in cui dichiara di essere stato costretto a richiedere il rinvio al 31 gennaio, ma avrebbe trovato il modo di uscire dall’UE entro il 31 ottobre Nel frattempo, Johnson prova a sciogliere la Camera dei Comuni, chiedendo di votare l’autoscioglimento contro la sua volontà. Alla fine, l’Europa accetta il rinvio al 31 gennaio e una volta che il parlamento si è tranquillizzato, la tensione si riduce (il parlamento e confortato dall’uscita con accordo). Il parlamento esamina il testo e decide di indire nuove elezioni = autoscioglimento + elezioni nel dicembre 2019 - vince il partito conservatore con una maggioranza schiacciante (56%), riuscendo ad intercettare la volontà dei cittadini britannici di chiudere con la Brexit - seguito da partito laburista, liberal-democratico e SNP. - 1M ha epurato il partito da tutti gli elementi pro-Europa Legislazione 2017-2019 = particolare per la presenza dei governi di minoranza e dunque difficoltà di accoglimento degli accordi di recesso. Johnson, appena vince le elezioni, approva l’European Union Withdrawal Act 2020 - Si corregge l’European Union Withdrawal Act 2018 secondo cui il parlamento avrebbe dovuto esprimersi sull’accordo di recesso - Si ridimensiona il ruolo del parlamento  anche nelle altre fasi di implementazione della brexit  attenuando le forme di controllo sulle deleghe  dando la possibilità ai ministri di decidere se e in che modo le corti potranno discostarsi dal diritto UE Entrambe sono leggi che emblematiche delle forme di governo vigente in quel momento: quella del 2018 rispecchiava il fatto che il parlamento voleva garantirsi un ruolo importante nel processo brexit; quella del 2020 riflette un ruolo decisivo dell’esecutivo = quindi, il parlamento diviene marginale perché la maggioranza parlamentare coincide con la maggioranza governativa, mentre con il governo di minoranza, era stato possibile imporre al governo una volontà parlamentare diversa. 31 gennaio 2020: il Regno Unito esce dall’Unione e inizia il periodo di transizione, che termina il 31 dicembre 2020, per regolamentare i rapporti commerciali tra UK e il resto dell’unione. Tuttavia, i negoziati sono resi complessi dalla pandemia e si arriva a un accordo commerciale della vigilia = 24.12.2020 = recepito in una legge approvata il 31.12.2020 (EU future relationship act 2020). Sal 1° gennaio 2021, l’UK è del tutto fuori dall’ UE e i problemi maggiori riguardano il Nord Irlanda. Il novo accordo raggiunto da Johnson nell’ottobre 2019 prevedeva che il confine tra GB e Irlanda fosse nel mare, dunque le merci che arrivavano nell’Irlanda del Nord erano sottoposte a controlli doganali come se entrassero nell’UE. Questo porta al fatto che il Regno Unito chiede di estendere un periodo di assenza di controlli ancora per qualche mese all’inizio del 2021: le forme di controllo in Nord Irlanda vengono prorogate. Conseguenze della Brexit: 1. Johnson cerca di approfittare della brexit per rafforzare il potere esecutivo - Aumentando il potere normativo dell’esecutivo: è stata creata una nuova categoria di leggi di derivazione europea che possono essere modificate da atti normativi dell’esecutivo (delega in bianco dei ministri per modificare la normativa europea senza controllo del parlamento) – Retained EU laws (vedi) - Riducendo il potere delle corti: con le 2 sentenze Miller le corti sono intervenute per riequilibrare i rapporti tra governo e parlamento dando ragione al parlamento e riducendo il potere del governo; BJ inizia, quindi, a presentare ddl che vogliono ridimensionare il potere delle corti, ma con la crisi del governo Johnson non vengono attuati - Ridimensionando i poteri delle nazioni devolute: attraverso le materie di competenze dell’UE che sono anche di competenza delle nazioni devolute. Johnson vuole accentrare il potere perché è necessario, in assenza di ruolo di coordinamento dell’UE, che questo ruolo venga svolto dal governo centrale, in modo che ci siano delle linee comuni. Questo porta le nazioni devolute a ribellarsi contro il governo centrale, in quanto contrari perché vedono nella brexit un modo per sottrarre loro poteri. Un esempio è lo United Kingdom Internal Market Act 2020 =  ha rischiato di creare un grande problema con l’UE  aveva stabilito che le corti interne potevano non rispettare i principi stabiliti dall’accordo di recesso  aveva stabilito le regole del commercio interno al regno unito in modo che non ci potessero essere differenze tra le 4 nazioni: è evidente che se non ci devono essere differenze, le leggi relative alla protezione dei beni devono essere uniformi  imponendo un’uniformazione delle regole sul mercato interno, ha imposto alle nazioni devolute di seguire le regole che vengono stabilite a livello centrale  Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno votato contro: è la 1a legge in cui i 3 parlamenti votano tutti contro  Ma l’UK l’ha approvata lo stesso: nonostante il fatto che con la Brexit siano aumentati gli incontri tra i governi e i parlamenti delle nazioni devolute per cercare un coordinamento, ci sono state leggi che invece hanno imposto alle nazioni devolute la volontà del governo centrale, creando molte proteste. 2. Scozia: si è ravvivato il sentimento indipendentista dopo la brexit; opposizione al referendum da parte del governo centrale; sentenza della corte suprema che si oppone al referendum 3. Galles: era a stato a favore brexit, ma ora di oppone al modo in cui la brexit è stata attuata; sentimento di identità nazionale, meno forte della Scozia, che ha portato il Galles a riflettere su l’introduzione di riforme e spinge sull’aumento dei componenti del parlamento gallese, oltre ad aver cambiato il nome del governo con uno gallese per aumentare l’identità nazionale 4. Inghilterra: viene eliminato l’Evel, il meccanismo complesso nei Comuni per approvare le leggi relativa all’Inghilterra e per cercare di accentuare il carattere unitario del parlamento di Westminster. Da un punto di vista locale, quello che avviene in Inghilterra è la possibilità di alcune località di dare vita a città metropolitane. 5. Nord Irlanda (vedi NI) Questione della brexit non è risolta. I sondaggi rivelano che si vuole rimanere nell’Unione, però non è pensabile che nell’immediato ci possa essere un referendum pro-Europa. Non si vuole riaprire la questione per evitare di avere una divisione così profonda nella società. Questa questione non risolta continuerà a condizionare la politica del Regno Unito.
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