Scarica Guida per la scrittura di un buon tema scolastico: tipologia variabile e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! IL TEMA Prof. Manuel Ciappetta Il tema: tipologia di testo variabile • Il tema scolastico è un testo attraverso il quale lo studente espone fatti e riflessioni circa un dato argomento: può riguardare l’attualità, la storia, la cultura generale o delle esperienze del tutto personali. È il classico compito in classe di Italiano nonché prova dell’esame di maturità. TR
loZingarelli
s 2020
Sinonimi i
e contrari
ZANICHELLI
TRECCANI
DIZIONARIO
DELLA LINGUA
ITALIANA
Treccani
Ritter
DIZIONARIO
DEI SINONIMI
DEI CONTRARI
pur
Nuovo
DEVOTO
-OLI
«SINONIMI
E CONTRARI
i dizionari piccoli
GARZANTI
Sinonimi
e Contrari
Struttura • La struttura del tema segue in grandi linea quella del testo narrativo seppure con una maggiore libertà; può essere riassunta in tre fasi fondamentali: • Introduzione: si introduce il tema della traccia; è necessario che questa parte sia breve e chiara. • Parte centrale: lo svolgimento di quanto indicato nella traccia si ha principalmente in questa parte. Attenzione a rimanerne sempre aderenti al tema trattato. • Conclusione: la parte finale del tema. Anche questa come l’introduzione non deve essere troppo lunga. Spesso è consigliabile inserire nella conclusione riflessioni personali. Organizzazione dello svolgimento • È importante, per svolgere un buon tema, organizzare il tempo che si ha a disposizione. Valutiamo a seconda se si hanno due o tre ore. • Lettura del titolo: sembra una banalità ma leggere attentamente la traccia ci permette di interiorizzarla maggiormente. • Scrittura del tema: è la parte che richiede più tempo: utilizziamo il foglio (o fogli) della brutta copia. È possibile fare meno attenzione alla forma in questo frangente e concentrarsi sulla ricerca delle idee (brainstorming: tempesta di idee) e ordinarle successivamente secondo una scaletta di punti fondamentali. Infine iniziare la stesura del vostro elaborato (1 ora e mezza – 2 ore). • Riscrittura: ricopiare sul foglio della bella copia senza stravolgere eccessivamente quanto fatto nella brutta (20-40 min.). • Rilettura: è importante dedicare il tempo necessario alla rilettura della bella copia per correggere ed evitare errori banali dovuti alla fretta o ripetizioni. Si consiglia anche di rileggere partendo dalla fine del tema, ciò permetterà di concentrarvi meglio sull’ortografia (10-20 min.). 21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso. 22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia. 23. C’è davvero bisogno di domande retoriche? 24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media. 25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia. 26. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile. 27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi! 28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri. 29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili. 30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio. 31. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo). 32. Cura puntiliosamente l’ortograffia. 33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni. 34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve. 35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione. 36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato. 37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni. 38. Non indulgere ad arcaismi, hapax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differenza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario. 39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che. 40. Una frase compiuta deve avere. (Mele
comprendere bene
Pgcgranti
Scrivere
una scaletta
Scrivere il tema