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Guide e consigli
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libro Marcovaldo di Italo calvino, Appunti di Italiano

Alcuni Riassunti del libro di Calvino

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/02/2019

rossella211
rossella211 🇮🇹

4.4

(47)

18 documenti

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Scarica libro Marcovaldo di Italo calvino e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! 15. La pioggia e le foglie (autunno) Marcovaldo, alla ditta in cui lavora, si prende cura di una piantina posta nell’atrio. Messa in cortile, la pianta traeva ogni giorno profitto dalla pioggia. Marcovaldo, per non trascurarla , la portava a casa; attraversava la città portando con sé la piantina sulla sua bicicletta, mentre inseguiva nuvole. Marcovaldo trascorse il sabato e la domenica con la piantina che era talmente cresciuta che sembrava un albero su due ruote. Ma era diventata ingombrante nell’ingresso della ditta e forse era meglio restituirla al vivaio in cambio di una più piccola. Marcovaldo non si decideva ad andare dal vivaio. Ormai non pioveva più; la pianta era come sfinita per quell’impetuoso sforzo di crescita e ad una ad una lasciò cadere le sue foglie che ingiallivano senza che Marcovaldo se ne accorgesse. Poi Marcovaldo ebbe un presentimento; si fermò e si accorse che della pianta non restava che uno smilzo stecco. L’ultima foglia che da gialla diventò color d’arancio,poi rossa violetta azzurra verde poi di nuovo gialla e poi sparì. 16. Marcovaldo al supermarket (inverno) Alle sei di sera, come per lo scatto di un interruttore, la gente smette di produrre beni di di consumo e si precipita nei supermarket a comperare quegli stessi prodotti. Anche Marcovaldo, con la sua famiglia prova lo stesso impulso, ma essendo perennemente senza soldi, si limita a girare per i reparti del supermarket con il carrello, ma senza prendere nulla. Sarà difficile per lui frenare la tentazione di riempire il carrello. Sogna per almeno un quarto d’ora di poter gustare la gioia di portare in giro i suoi acquisti e poi rimetterli dove li aveva presi. Ma guai se i bambini lo vedevano. Subito si sarebbero messi ad imitarlo. Purtroppo tutta la famiglia ebbe la stessa idea. Con le provviste saliva e scendeva per le scale rotanti ed ad ogni parte si trovava di fronte a una cassiera. Quando venne annunciata la imminente chiusura del supermarket la famiglia si precipitò a svuotare i carrelli ma la tentazione di riempirli era tale che più li svuotavano e più li riempivano tornando al punto di partenza finché non videro che in una parte del supermarket c‘erano i lavori di ampliamento e svuotarono i carrelli nella bocca di una gru. 17.Fumo,vento e bolle di sapone (primavera). I figli di Marcovaldo pensano di arricchirsi accaparrandosi i buoni delle reclame dei detersivi che danno il diritto a ritirare campioni gratuiti, rivendendoli. Però l’operazione fallisce. Le cose si complicano; la trasformazione dei buoni in merce va per le lunghe. Tra gli incaricati delle ditte inoltre non tarda a spargersi la voce dell’esistenza di una concorrenza sleale. Da un momento all’altro il detersivo diventa pericoloso come dinamite e per sbarazzarsene i bambini gettano la polvere nel fiume. Il sapone, sciogliendosi, diventa schiuma che, sotto l’azione del vento, libera bolle di sapone nell’aria, le quali a loro volta si confondono col fumo nero delle ciminiere. Poi le bolle svaniscono e non resta che il fumo nero delle ciminiere. 18. La città tutta per lui. (estate) Ad agosto la città è vuota, nessuno le vuole più bene,ed è tutta per Marcovaldo. La domenica mattina, in giro, si ritrova in una città diversa, dove può camminare in mezzo alla strada e attraversare col rosso. Si può osservare una fila di formiche, il volo di un calabrone. La città sembra impossessata da abitatori fino allora sconosciuti. Capisce che il piacere non è tanto fare tutte quelle cose insolite, quanto il vedere tutto in un altro modo: le vie come fondovalli, o letti di fiumi in secca, le case come blocchi di montagne scoscese, o pareti di scogliera.Ma si imbatte in una troupe che gira un servizio giornalistico. A Marcovaldo sembra, per un momento, che la città di tutti i giorni abbia ripreso il posto di quella, per un momento, intravista o forse solamente sognata.
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