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LIBRO - Pedagogia Generale (Viviana Burza, Sandra Chistolini, Giuliana Sandrone Boscarino), Sintesi del corso di Pedagogia

Riassunto del libro "Pedagogia Generale" (autori: Viviana Burza, Sandra Chistolini, Giuliana Sandrone Boscarino) - gli argomenti riassunti sono quelli che maggiormente chiede il professore

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Scarica LIBRO - Pedagogia Generale (Viviana Burza, Sandra Chistolini, Giuliana Sandrone Boscarino) e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! Unità 1 EDUCAZIONE TRA UMANESIMO E RINASCIMENTO (Lutero)............................................................................1 CARTESIO E COMENIO (periodo storico di collocazione: ‘600).........................................................................2 EDUCAZIONE NELL’ILLUMINISMO (1700) + ROUSSEAU....................................................................................3 FROEBEL...........................................................................................................................................................3 PEDAGOGIA RISORGIMENTALE: (Aporti, Rosmini, Lambruschini)....................................................................4 HERBART (pedagogia scientifica) e KANT..........................................................................................................4 PESTALOZZI.......................................................................................................................................................5 JOHN DEWEY....................................................................................................................................................5 EDWARD CLAPAREDE.......................................................................................................................................5 ADOLPHE FERRIERE (concetto di slancio vitale)................................................................................................6 SCUOLE NUOVE ITA (fine 800 inizio 900) - MARIA MONTESSORI e sorelle AGAZZI..........................................6 EDUCAZIONE POSITIVISTICA.............................................................................................................................6 LA SCUOLA NEOIDEALISMO ITA (+ programmi del 1923).................................................................................7 PEDAGOGIA + FILOSOFIA (Giovanni Gentile e John Dewey).............................................................................7 PEDAGOGIA E SCIENZE COGNITIVE...................................................................................................................8 PEDAGOGIA + PSICOLOGIA (Piaget – assimilazione/accomodamento; Vygotskij; Bruner; Gardner)................8 PEDAGOGIA + ANTROPOLOGIA CULTURALE.....................................................................................................8 PEDAGOGIA + SOCIOLOGIA (donna full-time, cybercultura).............................................................................8 PERSONALISMO PEDAGOGICO (Jacques Maritan, Mounier, Aldo Agazzi, Catalfano, Don Milani)....................9 (Maritan e Mounier).....................................................................................................................................9 PEDAGOGIA MARXISTA (Gramsci, Manacorda, Broccoli)................................................................................10 PEDAGOGIA LAICA (Frauenfelder, Banfi, Granese, Cambi, Spadafora, Bertolini, Riccardo Massa).................10 LIBRO: PEDAGOGIA GENERALE (UNITÀ 1 e 2) EDUCAZIONE TRA UMANESIMO E RINASCIMENTO (Lutero) Nel medioevo sorgono due tipi di scuole quali quelle vescovili e parrocchiali dove nel primo caso si veniva preparati alla formazione del futuro clero mentre nel secondo veniva offerta un’istruzione di grado elementale (che comprendeva saper leggere, scrivere e far di conto) a cui potevano accedervi i figli del popolo, i contadini e gli artigiani mentre i nobili venivano affidati a precettori privati. Nel 300 il pensiero umanistico ricolloca l'attenzione culturale e filosofica dell'uomo su di sé attraverso le arti liberali quali la storia, la poesia, le lingue classiche. Sempre in questo periodo si ha la presenza di scuole laiche e comunali, dove in entrambi i casi viene posto il problema di tramandare ai propri figli e apprendisti un dato mestiere. La formazione diviene così strumento di autodeterminazione dell'uomo perché lo classifica nella sua classe sociale. Infatti ogni processo educativo doveva corrispondere alle diverse occupazioni future (veniva offerta un'istruzione breve per coloro che svolgevano lavori manuali mentre veniva offerta un’istruzione più ampia per futuri professionisti). La formazione dell'uomo trova maggiore espressione nel pensiero Luterano dove egli affermava che l'istruzione doveva essere popolare, adatta a tutti senza distinzioni di classi e sesso ed inoltre doveva essere anche un dovere religioso e un dirizzo politico. La scuola elementare necessita di un rapporto educativo tra maestro-allievo fondato sull'amore e il rispetto reciproco e non su una severa disciplina punitiva. Uno dei problemi del Concilio di Trento era lo stato di impreparazione culturale e tecnologica del clero in seguito poi dopo risolta con l’obbligo di far effettuare studi tecnologici regolari nei seminari del clero per l'adeguata formazione dei sacerdoti presieduta dal cardinale Borromeo. Si vuole così offrire alcuni strumenti di base fondamentali per i credenti, affinché possano orientare la loro fede senza subire condizionamenti di credenze e superstizioni popolari. Nel 600 si radica l'esperienza delle petites écoles secondo cui il maestro si occupava della formazione di un solo allievo per volta perché gli studenti hanno diverse età e diversi livelli di conoscenza. Solo in seguito si avrà un tipo di organizzazione che renderà più funzionali gli insegnamenti del maestro e che prevedono il raggruppamento di più allievi dello stesso livello in una sola classe formata secondo, sia un criterio anagrafico che di livelli di conoscenza (che se non vengono raggiunti si ha la bocciatura). CARTESIO E COMENIO (periodo storico di collocazione: ‘600) X CARTESIO bisogna considerare l’uomo come un soggetto pensante (dotato di ragione) che deve poter mettere in discussione qualsiasi conoscenza esterna ovvero esercitare il dubbio. Egli si focalizza su altre verità riguardanti l’esistenza dell’anima, di Dio, della materia e dei corpi. Ciò scaturisce un certo dualismo tra ciò che è spirito e materia. A seguito di una nuova visione dell’uomo- mondo si ha, in relazione ai rapporti tra conoscenza-sapere scientifico-fede religiosa una rivoluzione scientifica che modifica l'idea formativa dell’uomo, il suo sapere, il rapporto con le cose, col mondo e con Dio. Tale cambiamento di prospettiva si riversa nel campo dell'educazione che si sottrae al dominio della visione cristiana per porsi come ideale umano e terreno. Attraverso la scienza comincia a diffondersi un’istruzione laica che vede lo stato, e non più la chiesa, come garante dell'istruzione e dei cittadini. Altro cambiamento che introduce la rivoluzione scientifica riguarda … - Secondo il pensiero di COMENIO l'uomo deve raggiungere la propria dignità attraverso un'educazione universale: di tipo intellettuale, dove l'uomo si interroga sulla coscienza di sé, del mondo e di Dio, di tipo etica che lo indirizza a un comportamento secondo ragione ed infine abbiamo un'educazione di tipo religiosa che lo deve portare alla pietà cristiana. L’educazione per Comenio deve fornire ad ogni uomo quelli che sono gli strumenti necessari per potersi orientare nella vita, divenendo consapevole del proprio ruolo, e realizzare la propria immaginazione divina. L'universalità dell'educazione e dell'istruzione implica la diffusione delle scuole nelle città e il rifiuto di qualsiasi discriminazione (razza, sesso, capacità). Per Comenio è fondamentale la ricerca di un metodo (ovv. di un tentativo sistematico di ricercare mezzi adeguati per raggiungere determinate mete formative previste). Diviene importante seguire l'interesse dell'allievo e a tal proposito si ha l'esigenza di una riforma della scuola capace di promuovere un apprendimento semplice e rapido. Egli punta a potenziare l'esperienza scolastica per popolo e a creare una scuola per tutti. Le diverse discipline vanno presentate con un andamento graduale (dalle conoscenze più semplici alle più difficili). Si prevede un unico libro di testo contenenti i saperi previsti per quel periodo. Un altro ruolo fondamentale è rivestito dall’insegnante che fornisce ai propri allievi tutte quelle indicazioni analitiche riguardanti il programma diviso in mesi-giorni distribuendo le varie attività (mattino=lettura, -HERBART: Identifica la pedagogia come scienza dell'educazione il cui principio fondamentale è l'istruzione. Questo ci fa capire che appunto l'educazione è nulla senza istruzione. Una particolare attenzione viene rivolta al modo in cui deve avvenire l'insegnamento che deve garantire chiarezza rispetto all'oggetto di studio e metodo nel consentire l'inserimento di un nuovo dato acquisito nelle proprie attuali conoscenze. È compito dell’istruttore favorire l'organizzazione e l'ampliamento degli interessi dell’alunno. Inoltre l’educatore deve essere dotato di vocazione, forza di pensiero e deve sviluppare un agire pratico per permettergli di sintetizzare aspetti teorici e pratici. La pedagogia riafferma i valori della religione cattolica, coniugandoli alla mutata realtà sociale e politica conciliando così ideali civili e tradizione religiosa. -Il pensiero di KANT capovolge la posizione illuministica dell’educazione, che non è più affidata alla natura ma alla dimensione morale dove viene esaltata l’azione dell’educatore e inoltre anche la famiglia e le istituzioni scolastiche contribuiscono alla formazione dell’uomo e dei cittadini. PESTALOZZI Per PESTALOZZI bisogna orientare l'educazione dell'uomo verso quella che è appunto la serenità interiore e l'armonia fra natura e vita sociale. Lo sviluppo della natura umana è permesso da una educazione secondo natura (volta a promuovere le potenzialità fisiche e intellettive di ciascuno) in stretta connessione con la dimensione morale. Lo sviluppo delle capacità umane è fisico, morale e intellettuale. Per Pestalozzi il nucleo della personalità è di natura divina perché l'educazione tende a valorizzare i valori del cristianesimo già presenti nel bambino. La sua proposta metodologica è quella dell'educazione formale basata su strumentazioni semplici e sull’apprendimento sviluppato con l'intuizione. JOHN DEWEY Il suo pensiero si fonda sulla concezione dell’esperienza (vista come connessione tra pensiero-azione, teoria-pratica, agire-conoscenza) composta da oggettività della natura, soggettività e interiorità dell’uomo. I principi regolatori dell’educazione sono nella continuità intesa come la possibilità dell’individuo di rimodellarsi nel passaggio da una situazione a un’altra attraverso un personale processo di crescita; e interazione tra soggetto-ambiente tenendo conto della psicologia del fanciullo e l’adeguarsi alle tappe di sviluppo che gli permettono di valorizzare i suoi interessi individuale. L’educazione deve consentire un orientamento incline ai suoi interessi connessi direttamente alla disciplina che sostiene l’attività dell’io e lo proiettano verso orizzonti personali + ampi. Dai 4-8 anni il bambino deve poter vivere l’ambiente vicino a sé nell’interazione fra azione e pensiero rappresentata dal gioco e dagli 8-12 anni acquista conoscenze per soddisfare i propri interessi attraverso il lavoro dove può decidere se investire le proprie conoscenze in una specializzazione tecnica o intellettuale. La creatività viene stimolata attraverso il gioco e il lavoro, ed essendo l’allievo in connessione con l’ambiente viene svolta una funzione sociale che rende la scuola: società di vita. Viene riconosciuta l’importanza delle attività pratiche che consentono un contatto con la realtà e l’ambiente sociale. Esse promuovono lo sviluppo dei sensi quali la memoria, il ragionamento e l’ordine. Dal punto di vista dell’organizzazione gli allievi, in cooperazione con gli insegnanti, sono riuniti in piccoli gruppi all’interno di aule adeguate. Gli alunni non sono mai lasciati a loro stessi, ma il maestro si prende cura di loro mettendo a disposizione le sue conoscenze. Il rinnovarsi dell’esperienza, consente di vivere situazioni nuove e problematiche da risolvere attraverso la riflessione dei dati a nostra disposizione e la coniugazione del pensiero logico e della responsabilità. L’educazione al pensiero + apprendimento sono dei processi attivi volte a verificare la validità delle conclusioni raggiunte. EDWARD CLAPAREDE Riconosce nei processi educativi la centralità del fanciullo che nello svolgere la propria attività personale soddisfa i propri bisogni biologici e psichici in relazione agli strumenti in suo possesso per soddisfarli. Il bisogno attiva così l'interesse che motiva il comportamento. Vi sono diverse classi di interesse abbiamo l’interesse percettivo caratterizzato dalla percezione sincretica dove il bambino non presta attenzione ai particolari ma considera ogni interesse nel suo insieme, poi abbiamo l’interesse del linguaggio dove il bambino tende a conquistare più parole possibili (e tale abitudine dovrebbe essere sfruttata anche per apprendere lingue straniere) e gli interessi sociali e etici che portano a sviluppare le relazioni sociali e il bambino inizia a prendere consapevolezza della propria personalità e responsabilità. Secondo il piano metodologico l’educazione valorizza il bisogno del gioco che fornisce stimoli per lo sviluppo e il consolidamento di ciò che il bambino ha appreso, gli permette di esprimere le proprie emozioni ed essere più solidale con gli altri. Per rispondere ai differenti bisogni degli alunni si necessita di una scuola su misura composta da una parte comune per tutti e una differente fatta di approfondimenti e studi speciali in base agli interessi personali di ciascuna. Il maestro non deve limitarsi a trasmettere le sue conoscenze ma deve sostenere lo sviluppo e incrementare i bisogni del fanciullo. ADOLPHE FERRIERE (concetto di slancio vitale) Il suo pensiero si basa sull’integralità dell’educazione dove si cerca di valorizzare i talenti sul riconoscimento della libertà del fanciullo, su un’organizzazione flessibile e sul dinamismo tra concezione (intesa come unità) e differenziazione (intesa come molteplicità) che insieme si sviluppano dando vita a relazioni interne/esterne. Le fasi della vita dell'uomo (secondo Ferriere) durano 6 anni ciascuna. Abbiamo l’età della puerizia caratterizzata dalla sensibilità, la fanciullezza dove emergono sentimenti e spirito d’imitazione, la fase dell’adolescenza dove abbiamo l’intuizione e infine la giovinezza dettata dalla ragione. Si punta alla formazione della scuola attiva che promuove l’attività spontanea dei fanciulli. Emerge l’idea di scuola attiva intesa come laboratorio di pedagogia pratica volta a garantire un'influenza positiva dell'ambiente per la dimensione intellettuale con l'applicazione del metodo scientifico che promuove lo spirito critico, e infine abbiamo l'ambiente di bellezza dettato dall'ordine, dall'arte e dalla musica. SCUOLE NUOVE ITA (fine 800 inizio 900) - MARIA MONTESSORI e sorelle AGAZZI Le scuole nuove nascono nel ‘900 e le figure di maggior spicco sono Maria Montessori e le sorelle Agazzi. - MONTESSORI: Si occupa dell’educazione dei bambini con decifit unendo alla pedagogia generale quella speciale. Secondo la Montessori l'inadeguatezza delle scuole nuove poteva essere superata con gli stessi metodi usati per i bambini normali. Fonda a Roma nel 1907 “la casa dei bambini” destinata non solo all'integrazione di un’infanzia svantaggiata, ma anche alla sperimentazione di un metodo educativo. Si cercava così di correggere e modificare condotte quali superbia, collera, orgoglio e presunzione con atteggiamenti di umiltà, passività e disponibilità all'ascolto. La professionalità dell'insegnante si ritrova nella sua formazione spirituale. I comportamenti che mette in atto sono funzionali alla normalizzazione della classe che diventa raggiungibile solo quando gli allievi sono messi in condizione di vivere il piacere per l'attività. Per quanto riguarda la crescita intesa sia come fisica che di conoscenza è essenziale un ambiente che sostenga l'indipendenza, l'autonomia e la voglia di scoprire e assimilare. Per le aule si necessita di disporre di spazi adeguati ai bisogni dei bambini. È importante la presenza costante dello stesso insegnante per più anni, ed è anche importante la composizione eterogenea per età delle classi e sezioni; e il materiale deve permettere ai bambini di agire nell’ambiente educativo offrendogli una guida al suo sviluppo facilitando anche la comunicazione tra alunno-docente. - SORELLE AGAZZI: A seguito della frequenza di un corso per maestre giardiniere maturano la convinzione della necessità di innovare la prospettiva pedagogica degli asili di quel periodo. La loro educazione consiste nella riduzione di lezione a occupazione sedentaria e l'estensione delle occupazioni libere. Secondo loro la natura del bambino viene mortificata con l'impegno meccanico di giochi + attività e bisogna quindi sostenere il libero sviluppo del bambino. Il loro ideale di scuola è la scuola materna dove l'ambiente scolastico si ispira a quello familiare e dove viene valorizzata la natura del bambino. Si presta importanza al ruolo della figura femminile. La maestra diviene educatrice e fra i tratti del loro metodo abbiamo la concretezza e la valorizzazione della quotidianità. L'educazione linguistica (determina un superamento dell’uso esclusivo del dialetto) e consiste in conversazioni con l'educatrice e attività collettive per l'arricchimento lessicale. L'esplorazione del reale si ha con osservazione e manipolazione degli oggetti. Le attività tranquille sono il canto: relativo all'armonia della persona, il disegno, la lettura e il giardinaggio. Le proprietà della fratellanza sono l’educazione al sentimento, all'ordine, alla pulizia e il rispetto delle proprietà comuni. L'educazione religiosa consiste nella preghiera in diversi momenti della giornata e conoscenza della figura di Gesù. Strumento di valorizzazione dell’identità personale è il contrassegno che permette al bambino di identificare oggetti personali. EDUCAZIONE POSITIVISTICA La pedagogia è una scienza dell’educazione che non si interroga su ciò che l’uomo deve essere ma indaga su ciò che l’uomo è e come deve essere la sua educazione in base ai suoi bisogni e cambiamenti. L’educazione è uno strumento per migliorare le condizioni dell’umanità. Esistono vari tipi di educazione: Abbiamo quella intellettuale consiste nell’accompagnamento all’elaborazione di un metodo scientifico come strumento della conoscenza umana, morale consiste in una sovrapposizione tra comportamenti dell’uomo e regole naturali e sociali + fisica per sviluppare e conservare la salute fisica degli alunni. L’individuo viene educato in funzione della sua integrazione nella società moderna. Verso la fine ‘800 la scuola si sottrae alla Chiesa passando nelle mani dello stato. La scuola elementare fornisce gli strumenti per partecipare alla vita comune mentre la scuola secondaria fornisce al ceto medio borghese gli strumenti per accedere a ruoli/cariche più complesse (nelle loro dinamiche economiche e sociali). Sono istituiti anche percorsi liceali e istruzione tecnica e professionale. Per Gabelli l’educazione non è prerogativa esclusiva della scuola, vi è anche l’educazione familiare (data dalla madre) che inculca abitudini che incidono nel carattere del fanciullo. LA SCUOLA NEOIDEALISMO ITA (+ programmi del 1923) L’educazione forma l’uomo come essere pensante che nega il dualismo. La pedagogia pone una riflessione sull’educazione che può essere ricondotta a scienze dello spirito e coincide con la filosofia. Nella riforma Gentile del 1923 l’attenzione punta sulla scuola elementare. Gentile affida la direzione generale dell’istruzione elementare a Radice, il quale redige nuovi programmi per l’istruzione elementare organizzati in grado preparatorio, inferiore e superiore. Innovazione nei programmi di studio è l’insegnamento della religione cattolica e radice è inoltre favorevole all’uso del dialetto che va valorizzato in quanto strumento per imparare l’italiano. I PROGRAMMI DEL 1923 – sono detti programmi d’esame perché contengono contenuti da raggiungere nel corso di ogni grado scolastico. Gli insegnanti possono scegliere gli strumenti più idonei. Viene data particolare attenzione alla lingua materna, al canto, al disegno e alla lettura. L’epoca fascista effettua un’opera di fascistizzazione delle scuola elementare con il libro unico di Stato. Si ha una revisione dei programmi di Radice da parte di una commissione ministeriale che diventano di stampo fascista. Nel ’39 si ha l’approvazione della carta della scuola da parte del gran consiglio fascista per un riordinamento di un sistema scolastico universitario e l’ordine elementare viene diviso in 4 stadi: materna biennale, scuola elementare, triennale, scuola del lavoro biennale, scuola artigiana triennale. UNITÀ 2 – Libro della Burza PEDAGOGIA + FILOSOFIA (Giovanni Gentile e John Dewey) La pedagogia è una scienza autonoma che si occupa dell’educazione e della formazione. Per educazione si fa riferimento ad una serie di azioni svolte da genitori, adulti, professori per trasmettere conoscenze ai più giovani, venendosi così a creare un forte legame tra educatore/educando secondo un processo che supera e include in sé la scienza e che pone delle nuove problematiche che richiedono ulteriori studi che possono portare a modificare il processo educativo. Questa scienza è connessa alla filosofia che concretizza forme di razionalizzazione della pedagogia riguardanti l’attenzione per il soggetto e l’inclusione sociale avvalendosi dell’educazione per definire la natura, i processi di crescita/sviluppo, per far avvalere i diritti, libertà e la responsabilità. La pedagogia vuole emanciparsi dalla filosofia per diventare scienza autonoma dal carattere empirico-sperimentale ma secondo alcuni non può sottrarsi al rapporto con tale disciplina che ha contribuito all’elaborazione teorica e interpretativa del soggetto, della natura, della ragione, del mondo e della formazione. Il soggetto viene riconsiderato nella complessità delle sue dimensioni personali dove, oltre la nozione di IO comprende anche il rapporto che si ha tra natura-pensiero, coscienza-volontà e azione. Questi studi hanno indotto nuove vie di immagini riguardanti l’affettività, l’emotività e l’eros ma si sono estesi anche ad altri valori quali la parola, la comunicazione, la relazione, la socializzazione e il pensiero (posto a servizio dell’interpretazione per dar senso ai processi tra intenzionalità, occasionalità ed evento). La pedagogia come scienza filosofica può essere di tipo unitaria di Giovanni Gentile dove egli afferma il principio di unità secondo cui l’educazione non può essere divisa in tante educazioni perché perde il suo carattere di autoformazione e di spirito; mentre quella plurale di John Dewey vi sussistono più Esponenti del personalismo pedagogico italiano sono: Aldo Agazzi, Luigi Stefanini, Catalfano e Don Milani. Agazzi interpreta l'attivismo pedagogico come centro dell’educazione contemporanea legandolo ai problemi sociali dell'educazione evidenziando l’innovazione socialista. Stefanini si basa sulla filosofia della maieutica della persona paragonando l’educazione alla parabola del granello di senape, di cui una quantità minima è capace di grande espansione e sviluppo. Catalfano si ispira al pensiero di Mariten, e per lui la natura umana è un valore da tutelare e sostenere nell’educazione che concretizza il valore della persona. Don Milani prefigura la possibilità di emancipazione e libertà. La sua esperienza in ambito scolastico vede configurarsi quella che è la battaglia al carattere selettivo ed ereditario della scuola. PEDAGOGIA MARXISTA (Gramsci, Manacorda, Broccoli) Le origini del marxismo pedagogico italiano risalgono alle ideologie di Antonio Gramsci che lega il concetto di ideologia a quello di supremazia di un gruppo sociale attraverso il dominio morale ed intellettuale. La sua interpretazione marxista del dominio si esprime attraverso gli apparati coercitivi della realtà politica e attraverso la direzione intellettuale morale con gli apparati egemonici della società civile, tra cui abbiamo la scuola borghese destinata a diffondere ideologia e consenso. Il pensiero politico di Gramsci assegna all’educazione un carattere emancipativo attraverso l'innovazione della scuola. I pedagogisti marxisti fanno emergere l'emancipazione dell'uomo correlata al significato 1) dell’egemonia del partito e 2) al ruolo della scuola in tutte le agenzie che promuovono la cultura emancipativa. La battaglia condotta a favore della rinascita dell’educazione come processo politico emancipativo; e l’impegno per la prefigurazione di un modello scolastico caratterizzeranno la pedagogia marxista italiana. Il riconoscimento come funzione emancipativa della scuola viene dato a Bertoni, Manacorda e Broccoli: -Dina Bertovi: è stata autrice di importanti analisi sui problemi dell’infanzia; fa emergere i principi x una pedagogia dell’emancipazione legata ad una visione di scuola dell’autonomia e della creatività, di impronta laica e popolare. -Manacorda: elabora un'idea di formazione confluente dal nesso tra istruzione e lavoro. Tali principi sfociano nella proposta politica di una scuola democratica e di massa, destinati a trovare espressione nella scuola media unica. -Broccoli: analizza la natura politica della pedagogia (che può esprimersi come carattere ideologico) e dell’educazione (che non è naturale). I suoi principi manifestano gli interessi dei gruppi dominanti che si teorizzano nella pedagogia attraverso l'insegnante. PEDAGOGIA LAICA (Frauenfelder, Banfi, Granese, Cambi, Spadafora, Bertolini, Riccardo Massa) (Visalberghi, DeBartolomeis … autori ita) Alcuni autori promuovono il processo della riforma scolastica ispirandosi a una concezione laica della pedagogia e dell’educazione che viene regolata da principi di libertà, giustizia sociale e convivenza democratica. Tra gli autori di queste periodo abbiamo: - Elisa Frauenfelder che sviluppa il modello empirico legando le scienze dell’educazione a quelle cognitive inaugurando nuove ricerche nell’ambito delle scienze bioeducative, intese a sviluppare ricerche sulla modalità di funzionamento della mente. - Poi abbiamo il modello razionalista-problematicista di Antonio Banfi che introduce in pedagogia la categoria della problematicità. - Il modello critico di Alberto Granese fa riferimento alla specificità della pedagogia che orienta gli altri saperi attraverso procedimenti ermeneutici in riferimento alla pedagogia e l’educazione. Questo modello ha portato alla formazione di altre teorizzazioni quali quella: - pragmatisma di Spadafora analizza il ruolo della pedagogia all’interno delle scienze dell’educazione che per questo è un sapere problematico. - fenomenologico di Bertolini è un orientamento secondo il quale una scienza dell’educazione non può caratterizzarsi come sapere unitario sostenendo che la pedagogia è empirica (perché deve sempre partire dall’esperienza educativa), eidetica (in quanto va alla ricerca delle costanti che la percorrono) e pratica (in quanto fa riferimento alla sua apertura al futuro e alla sua funzione trasformatrice). - Il modello della clinica della formazione di Riccardo Massa riguarda aspetti emotivi ed affettivi dell’educazione quali l’emotività, l’affettività, l’inconscio e l’irrazionale, che implicano lo studio critico della formazione dove importanti sono i linguaggi, le relazioni, gli spazi, i corpi, la comunicazione e l’esperienza intersoggettiva.
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