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Lingua e Letteratura Latina Test da 10 Fine Capitolo Capitolo 1 a Capitolo 31 LM 39 Pegaso, Prove d'esame di Letteratura

Lingua e Letteratura Latina Test da 10 Fine Capitolo Capitolo 1 a Capitolo 31 LM 39 Pegaso

Tipologia: Prove d'esame

2020/2021

In vendita dal 11/05/2021

Roberta822
Roberta822 🇮🇹

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Scarica Lingua e Letteratura Latina Test da 10 Fine Capitolo Capitolo 1 a Capitolo 31 LM 39 Pegaso e più Prove d'esame in PDF di Letteratura solo su Docsity! Lingua e Letteratura Latina Test da 10 Fine Capitolo Capitolo 1 a Capitolo 31 1 Insegnare l’antico fra passione e competenza Le Mémoires d'Hadrien prendono l'avvio da: un'epistola di Adriano a Marco Aurelio Uno dei pilastri della ricerca condotta da Marguerite Yourcenar per la stesura del romanzo è: Dione Cassio In relazione al romanzo di Marguerite Yourcenar non è vero che: inventa i dati sulla vita del princeps Componendo il romanzo, Marguerite Yourcenar non prende in considerazione: il romanzo storico composto da Adriano Adriano, scrivendo a Marco Aurelio, afferma di essere affetto da: idropsia del cuore Il medico Ermogene consiglia all'imperatore l'uso di: piante con virtù prodigiose Nell'epistola di Adriano è realizzata una descrizione delle attività: del vir Romanus Adriano confessa di aver attirato le rampogne di Traiano per: la sua caccia al cinghiale Tra le attività menzionate da Adriano, stando ai passi del romanzo citati, non c'è: la lotta Adriano denuncia 'un vizio romano', vale a dire: il mangiar troppo 2 La traduzione: Requisiti e problemi Non è vero che: il traduttore non subisce una serie di estraniamenti in rapporto al testo da capire e da tradurre È vero che: il dominio della retorica si estende anche sull''ordo verborum' Il corretto paradigma di 'legere' è: lĕgo, lĕgis, legi, lectum, lĕgĕre L'opera di Varrone si colloca nel: I sec. a.C. Per Varrone, non deriva dal verbo 'legere': 'licentia' Nella voce del "Dictionnaire etimologique de la langue latine" di Ernout e Meillet è chiarito che: 'lego' (leggere) è diventato un verbo indipendente da 'lego' (scegliere) Macrobio fu attivo: tra IV e V sec. È falso che Macrobio: dimostra che Didone è già nella produzione ellenistica Il vocabolo tecnico che designa l'operazione compiuta da Virgilio, che attinge al repertorio ellenistico per la 'fabula' di Didone, è: 'transferre' Il commento di Servio ad Verg. Aen. 6,34 conferma che: 'perlegerent' equivale a 'perspectarent' 3La lingua latina: un mondo sconosciuto di parole Per gli Stoici, l'etimologia: È l'espressione naturale del pensiero Fra questi, appartiene alla scuola grammaticale di Pergamo: Cratete di Mallo A Roma, tra i poeti che si occuparono di questioni grammaticali, c'è: Accio Varrone fece ricorso all'autorità di Elio Stilone per: la delucidazione di antichi carmi latini Secondo Varrone, è vero che: non è possibile dare l'etimologia di tutte le parole Elio Stilone fu maestro di Varrone e di: Cicerone È vero che: Varrone mira ad acquisire consapevolezza del retto valore di un termine, non solo dal punto di vista sincronico In Varrone, "de lingua Latina" 6,86 ("nunc primum ponam de censoriis tabulis"), 'ponam' è: indicativo futuro attivo I persona singolare L''anquisitio' è: il procedimento successivo alla 'quaestio' In questo testo di Varrone, "de lingua Latina" 6,89 ("Quare hi[n]c accenso, illic praeconi dicit, haec est causa: in aliquot rebus item ut praeco accensus acci[pi]ebat, a quo accensus quoque dictus. accensum solitum ciere Boeotia ostendit, quam comoediam Aquilii esse dicunt, hoc versu"), 'acciebat' equivale all'italiano: chiamare 4 Il vocabolario dei movimenti del sole e della luna La concezione dell'origine del linguaggio espressa da Varrone rispecchia le dottrine: stoiche Il lessicografo Paolo Festo mette in correlazione il termine mundus con: il verbo 'movere' A detta di Macrobio, "Saturnalia" 1,13,3 , il mattino è chiamato 'mane': perché l'inizio della luce emerge dai Mani Varrone, nel "de lingua Latina" 6,5 afferma che 'crepusculum' significa: 'dubbio' Secondo Varrone, "de lingua Latina" 6,6, 'nox' deriva da: 'noceo' In Varrone, "de lingua Latina" 6,7, è citato un verso di Plauto, che definisce il periodo più buio della notte, ossia il tempo del silenzio: 'conticinium' L'attributo 'intempesta', in relazione a 'nox', significa: 'fonda' La 'bruma' è: il solstizio d'inverno Secondo Mauro Servio Onorato ad Verg. Aen. 1,269, 'annus' è imparentato con: 'anulus' Ateio Capitone, che, stando a Varrone, "de lingua Latina" 1,14,5, ritiene che il nome 'anno' derivi dal giro del tempo, è: giurista Secondo Varro, "de lingua Latina 7,4", 'equites' deriva da: 'eques' Nel "de lingua Latina", Varrone dedica alla 'delinatio' i libri: VIII-XIII Secondo Varrone, "de lingua Latina" 8,5, le parole nascono per: 'impositio' e 'declinatio' A partire da Varro, "de lingua Latina" 6,38("ut enim processit et recessit, sic accessit et abscessit; item incessit et excessit, sic successit et decessit, discessit et concessit"), 'abscessit' significa: si allontanò Secondo Varro, "de lingua Latina" 5,3 ["Quae (scil. verba) ideo sunt obscuriora, quod neque omnis impositio verborum extat, quod vetustas quasdam delevit, nec quae extat sine mendo omnis imposita, nec quae recte est imposita, cuncta manet (multa enim verba litteris commutatis sunt interpolata), neque omnis origo est nostrae linguae e vernaculis verbis, et multa verba aliud nunc ostendunt, aliud ante significabant, ut hostis: nam tum eo verbo dicebant peregrinum qui suis legibus uteretur, nunc dicunt eum quem tum dicebant perduellem"], non è vero che: 'hostis' non indicava originariamente solo lo straniero, ma anche il nemico di guerra In Varro, "de lingua Latina" 6,39 ("et reliqua ostendat, quod non postulat, tamen immanem verborum expediat numerum", 'expediat' è: congiuntivo presente attivo 9Varrone e le famiglie di parole Il verbo 'consulo' con dativo ha il significato di: provvedere a Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,42 ["Cogitare a cogendo dictum: mens plura in unum cogit, unde eligere possit. (sic e lacte coacto caseus nominatus, sic ex hominibus contio dicta, sic coemptio, sic compitum nominatum)"], la 'coemptio' è: il matrimonio per compra-vendita 'Cogito' è un verbo: frequentativo di 'cogo' Contio', 'coemptio', 'compitum' e 'concilium' hanno in comune con 'cogo' e 'cogito': solo il prefisso Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,44 ("Sic reminisci, cum ea quae tenuit mens ac memoria, cogitando repetuntur. hinc etiam comminisci dictum, a con et mente, cum finguntur in mente quae non sunt") è vero che 'reminisci' è: un infinito ed equivale all'italiano 'ricordarsi' Il senso originario del verbo 'horreo' è, come riporta Varrone: 'rizzarsi' Secondo Varro, "de lingua Latina" 6,47 ("Lubere ab labendo dictum, quod lubrica mens ac prolabitur, ut dicebant olim. ab lubendo libido, libidinosus ac Venus Libentina et Libitina, sic alia"), da 'lubere' non si ha: 'labi' Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,49 ("Meminisse a memoria, cum id quod remansit in mente †in id quod rursus movetur; quae a manendo ut manimoria potest esse dicta") è vero che: 'memoria' può venire dal verbo 'manere' 'Maerere', attestato in Varro, "de lingua Latina" ("Maerere a marcere, quod †etiam corpus marcescere"), equivale all'italiano: affliggersi Giovenzio, citato da Varrone ("de lingua Latina" 6,50), fu: poeta comico 10L’ apprendimento del latino in funzione dell’italiano L'attributo 'vetus' è adatto per: le cose Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,51 ("Narro, cum alterum facio narum, a quo narratio, per quam cognoscimus rem gestam"), 'narum' significa: consapevole In Varro, "de lingua latina" 6,53 ("hinc effari templa dicuntur: ab auguribus effantur qui in his fines sunt. hinc fana nominata, quod pontifices in sacrando fati sint finem"), la "iunctura' 'effari templa" equivale all'italiano: determinare le aree di osservazione dei segni celesti Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,55 ("Ab eodem verbo fari fabulae, ut tragoediae et comoediae, dictae. hinc fassi ac confessi, qui fati id quod ab is quaesitum"), i 'fassi' sono: coloro che hanno ammesso Tra i seguenti verbi può avere l'accezione di 'consolare': 'adloqui' Il "de compendiosa doctrina" è opera di: Nonio Marcello Con 'reloquus' si intende: colui che dà un responso In Varro, "de lingua Latina" 6,61 ("Hinc, ab dicando, indicium; hinc illa indicit illum, indixit funus, prodixit diem, addixit iudicium; hinc appellatum dictum in mimo ac dictiosus; hinc in manipulis castrensibus dicata a ducibus; hinc dictata in ludo; hinc dictator magister populi, quod is a consule debet dici; hinc antiqua illa addici numo et dicis causa et addictus"), la 'iunctura' "indixit funus" significa: ha invitato al funerale Il verbo 'addicere' è proprio del linguaggio:giuridico 'Docere' è causativo del verbo: 'discere' 11Acquisire una competenza linguistica: una esigenza di ieri e di oggi In latino, non ha il significato di "uccidere" il verbo: deligere Varrone ("de lingua Latina 6,67) accosta i verbi 'fremere', 'gemere', 'clamare', 'crepare' in quanto essi: sono verbi onomatopeici Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,68 ("Vicina horum quiritare, iubilare"), 'quiritare' significa: strillare Non ha la stessa radice degli altri verbi indicati: 'recapito' Stando a Varro, "de lingua Latina" 6,69 ("Spondere est dicere spondeo, a sponte: nam id valet et a voluntate. [...] ab eadem sponte, a qua dictum spondere, declinatum spondit et respondet et desponsor et sponsa, item sic alia. spondet enim qui dicit a sua sponte spondeo;", è vero che: colui che ha promesso è il garante In Varro, "de lingua Latina 6,71" ("Qui spoponderat filiam, despondisse dicebant, quod de sponte eius, id est de voluntate, exierat"), 'despondisse': È un infinito perfetto e significa "che l'aveva promessa allontanandola da sé" Con 'sponsio' si indica: il deposito a garanzia Il verbo 'video' deriva da: un'antica radice indoeuropea In relazione a Varro, "de lingua Latina" 6,81 ("Cerno idem valet: itaque pro video ait Ennius: 'lumen iubarne in caelo cerno?' Canius: 'sensumque inesse et motum in membris cerno.' dictum cerno a cereo, id est a creando; dictum ab eo quod cum quid creatum est, tunc denique videtur"), non è vero che: 'creo' viene da 'cerno' 'Despicio' significa: guardo dall'alto in basso 12A lezione di latino dal grammaticus Mauro Servio Onorato Il 'grammaticus' Servio fu attivo nel: IV sec. d.C. Stando a ciò che afferma Servius, ad Vergilii Aeneidem 1,1-7('sciendum praeterea est quod, sicut nunc dicturi thema proponimus, ita veteres incipiebant carmen a titulo carminis sui, ut puta Arma virumque cano, Lucanus bella per Emathios, Statius Fraternas acies alternaque regna profanis') non è vero che: le opere antiche non avevano un titolo In Servius, ad Vergilii Aeneidem 1,1 ('ARMA [...]omnes tamen inania sentire manifestum est, cum eum constet aliunde sumpsisse principium sicut in praemissa narratione monstratum est'), 'constet' è: congiuntivo presente attivo In Servius, ad Vergilii Aeneidem 1,1 ('ARMA [...]omnes tamen inania sentire manifestum est, cum eum constet aliunde sumpsisse principium sicut in praemissa narratione monstratum est'), 'sumpsisse' è: infinito perfetto Stando a Servius ad Vergilii Aen. 1,1 ('Et est tropus metonymia. nam arma quibus in bello utimur pro 'bello' posuit, sicut toga qua in pace utimur pro 'pace' ponitur, ut Cicero 'cedant arma togae', id est 'bellum paci''), il verbo 'utor' si costruisce con: ablativo Laddove Virgilio ricorre ad 'arma' in luogo di 'bellum', il poeta ricorre alla figura retorica: della metonimia In Servius ad Vergilii, Aen. 1,1 ('Arma virvmqve figura usitata est ut non eo ordine respondeamus quo proposuimus; nam prius de erroribus Aeneae dicit, post de bello. hac autem figura etiam in prosa utimur. sic Cicero in Verrinis 'nam sine ullo sumptu nostro coriis, tunicis frumentoque suppeditato maximos exercitus nostros vestivit, aluit, armavit'', è vero che: la figura retorica usata da Virgilio nel v. 1 dell''Eneide' è attestata anche in prosa Per Serv. ad Vergilii, Aen. 1,1 ('Et est poeticum principium professivum 'arma virumque cano', invocativum 'Musa mihi causas memora', narrativum 'urbs antiqua fuit'. et professivum quattuor modis sumpsit: a duce 'arma virumque cano', ab itinere 'Troiae qui primus ab oris', a bello 'multa quoque et bello passus', a generis successu 'genus unde Latinum''), è vero che: c’è un proemio che può contenere l’ invocazione Secondo Servio, il verbo 'cano', utilizzato nell''incipit' ha il valore di: recito ritmicamente In relazione alla permutazione (siamo in Aen. 1,1) è vero che essa: consiste nel modificare l'ordine dei sintagmi nella frase e quello dei morfemi nel sintagma Secondo Flavio Sosipatro Carisio ("prodigium quod mores faciunt, per quod detrimentum exspectatur. itaque qui prodigia faciunt prodigi vocantur, in ostento raritas admirationem facit, in monstro rectus ordo naturae vincitur, in portento differtur eventus, in prodigio detrimenta significantur"), ad andare di pari passo con le abitudini è: il 'prodigium' Tra i seguenti, non è un sinonimo degli altri tre: 'deforme' Secondo Paolo Festo (PAUL. Fest., de verborum significatu, pag. 125 Morel"Monstrum dictum velut monestrum, quod moneat aliquid futurum; prodigium velut praedicium, quod praedicat; portentum quod portendat; ostentum quod ostendat"), sta a significare che nel tempo avverrà una cosa: il 'portentum' 17 Dal de lingua Latina ai moderni dizionari In Verg. Aen. 2,171, "nec dubiis ea signa dedit Tritonia monstris" si può tradurre: e con manifesti prodigi ce ne avvertì Pallade In relazione al Thesaurus linguae Latinae, alla voce 'mostrum', non è vero che: il sostantivo 'mostrum' non è attestato prima del I sec. d.C. Stando alla voce 'monstrum' nel "Dictionnaire étymologique de la langue Latine", è vero che: a 'monstrum' si collega 'mostellaria' Nel Thesaurus linguae Latinae si trovano tutte le occorrenze di un determinato termine: dal III sec. a.C. al VI sec. d.C. 'Ostentum' non può avere il significato di: spettacolo Ostentum' deriva dal verbo: ostendo,is,…, ĕre Non è un derivato di 'ostentarius' significa: relativo ai presagi 'Portentum' è legato al verbo: portendo Appartiene alla stesa famiglia di 'portentum': portentificus È vero che: 'portentum' è un termine della lingua augurale 18 L’arte di scrivere bene: la sinonimia A proposito dell'"Istitutio oratoria" di Quintiliano non è vero che: non c'è spazio per la trattazione della sinonimia In Quint. Inst. 10,1 ("instruamus qua in oratione quod didicerit facere quam optime quam facillime possit"), 'instruamus' è: congiuntivo presente attivo I persona plurale del verbo 'instruĕre' Stando a Quin. Institutio oratoria 10,1,7 "Et quae idem significarent scio solitos ediscere, quo facilius et occurreret unum ex pluribus, et, cum essent usi aliquo, si breue intra spatium rursus desideraretur, effugiendae repetitionis gratia sumerent aliud quo idem intellegi posset. Quod cum est puerile et cuiusdam infelicis operae, tum etiam utile parum: turbam enim tantum modo congregat, ex qua sine discrimine occupet proximum quodque", è inutile: imparare a memoria i sinonimi Le espressioni 'non ignoro', 'non me praeterit', 'quis nescit?', 'nemini dubium est' sono accomunate da: ipallage Tra le seguenti opzioni, in cui è proposto il testo latino e la relativa traduzione non è corretta: "Quorum nobis ubertatem ac divitias dabit lectio, ut non solum quo modo occurrent sed etiam quo modo oportet utamur", "Questi difetti lessicali emergeranno dalla lettura, col risultato che sapremo usare i termini non solo come ci si offriranno, ma anche come si conviene" Non è un sinonimo degli altri sostantivi proposti: 'clipeus' Tra le seguenti opzioni, in cui è proposto il testo latino e (tratto da Lucano, Bellum Civile") e la relativa traduzione non è corretta: "«Parcite,» ait «cives, procul hinc avertite ferrum; / coniatura meae nil sunt iam volnera morti: / non eget ingestis, sed volsis pectore telis", "«Risparmiate i cittadini,» disse «girate il ferro; altre ferite concorreranno alla mia morte: non c'è più bisogno di scagliare dardi, ma anzi di toglierli dal mio petto. Lucano racconta la guerra civile tra Cesare e Pompeo, già raccontata da: Cesare Relativamente a Lucano, "bellum civile" 7,558-561 ("inspicit et gladios, qui toti sanguine manent, / qui niteant primo tantum mucrone cruenti, / quae presso tremat ense manus, quis languida tela, / quis contenta ferat, quis praestet bella iubenti") è vero che: 'niteant' è un congiuntivo presente attivo del verbo 'nitēre' Stando alla voce del "Dictionnaire étymologique de la langue Latine", non è vero che: 'gladius' dovrebbe derivare dal greco 19 Il compito del traduttore tra sinonimi e omonimi Stando a Quintiliano, Institutio oratoria 8,6,17-18 ("In illo vero plurimum erroris, quod ea quae poetis, qui et omnia ad voluptatem referunt et plurima vertere etiam ipsa metri necessitate coguntur, permissa sunt convenire quidam etiam prosae putant. At ego in agendo nec 'pastorem populi' auctore Homero dixerim nec volucres per aëra 'nare', licet hoc Vergilius in apibus ac Daedalo speciosissime sit usus. Metaphora enim aut vacantem locum occupare debet aut, si in alienum venit, plus valere eo quod expellit") è vero che: la metafora può occupare uno spazio vuoto A proposito di sineddoche, non è vero che: con essa intendiamo dal genere la specie In Quintiliano, "Institutio oratoria" 8,6,19-20 ("Quod [aliquando] paene iam magis de synecdoche dicam. Nam translatio permovendis animis plerumque et signandis rebus ac sub oculos subiciendis reperta est"), 'signandis' è: gerundivo In relazione all'enallage del numero non è vero che: essa non si usa nel linguaggio quotidiano al tempo di Quintiliano Non è un equivalente di 'acies': percorso In Verg. Aen. 2,331-332 ("portis alii bipatentibus adsunt, / milia quot magnis umquam venere Mycenis /obsedere alii telis angusta viarum /oppositis"), è vero che: 'venere' è una forma verbale In Verg. Aen. 2,333-335 ("obsedere alii telis angusta viarum / oppositis; stat ferri acies mucrone corusco /stricta, parata neci"), 'acies' va concordato: con 'stricta' e con 'parata' In relazione a Verg. Aen. 6,291-294 ("et ni docta comes tenuis sine corpore vitas / admoneat volitare cava sub imagine formae,/ inruat et frustra ferro diverberet umbras"), è vero che: 'frustra' è un avverbio Quelle parole che, identiche nella forma, significano però varie cose sono definite: omonimi A partire dal commento di Servio (ad Aen. 2,333: "stat aut horret, ut "stant lumina flamma:" aut 'stat' a stantibus in medio armatis tenetur"), 'stat' non può equivalere a: si infiamma 20 Le regole e il vocabolario dei grammatici A Roma, dopo la scuola del 'ludi magister' vi era la scuola del: grammaticus La silloge curata da Heinrich Keil nell'Ottocento non contiene: poeti minori Con 'genus commune' si intende: quello di parole indeclinabili fra maschile e femminile Secondo Charisius, Institutiones grammaticae, II, Keil, 2, p.156 ("Sunt quoque quaedam homonyma, quae una loquella plura significant, ut nepos acies. significat enim nepos et certum cognationis gradum et rei avitae consumptorem. similiter acies et oculorum dicitur et ferri et exercitus"), non è vero che: 'nepos' indica solo il nipote L'aggettivo 'mediocris' ha: solo il primo grado positivo È vero che: 'pius' ha solo il primo e il terzo grado di comparazione L''amphibolia' è: l'espressione ambigua "Aio te, Aeacida, Romanos vincere posse" è un caso di: anfibologia "...quo uno nomine multa significantur" è la definizione che Isidoro di Siviglia propone per: l'omonimia In relazione a Isidoro, Origines 1,34,13-16 ("Fit et per incertam distinctionem, ut: Bellum ingens geret Italia. Incerta distinctio, utrum «bellum ingens», an «ingens Italia». Fit et per commune verbum, ut: «Deprecatur Cato, calumniatur Cicero, praestolatur Brutus, dedignatur Antonius» nec ostenditur in hac ambiguitate utrum ipsi alios, an alii ipsos deprecati sunt aut calumniati") non è vero che: È chiaro in «Deprecatur Cato, calumniatur Cicero, praestolatur Brutus, dedignatur Antonius» quale sia il soggetto 21 A lla ricerca del vocabolo giusto Stando a Fronto p. 144, 17 segg. v.d.H. (de eloquentia)("Tum si quando tibinegotiisdistrictoperpetuisorationisconscribundae tempus deesset, nonne te tumultuarisquibusdam et lucrativisstudiorumsolaciisfulciebas, synonymiscolligendis, verbisinterdumsingularibusrequirendis, ut veterumcommata, ut cola synonymorumrationeconverteres, ut de volgaribuselegantia, de contaminateis nova redderes, imaginemaliquamaccommodares, figuraminiceres, prisco verbo adornares, 24 VI rgilio alla ricerca degli 'effetti speciali' In Serv. ad Verg. Aen. 8,641 ("sed huius porcae mors optabatur ei, qui a pace resilisset"), 'resilisset' è: congiuntivo piuccheperfetto del verbo 'rĕsĭlĭo, rĕsĭlis, resilui, rĕsĭlīre' La corretta scansione di Verg. Aen. 8,635 ("nec procul hinc Romam et raptas sine more Sabinas") è: Nēc prŏcŭl hīnc Rōmam ēt rāptās sĭnĕ mōrĕ Săbīnās In relazione a Verg. Aen. 633-634 ["(…), illam tereti ceruice reflexa mulcere alternos et corpora fingere lingua'], 'fingere' equivale all'italiano: modellare Solitamente, a differenze di Verg. Aen. 8,508-509 ("Sed mihi tarda gelu saeclisque effeta senectus / inuidet imperium seraeque ad fortia uires"), il verbo 'invidere' regge: il dativo In Verg. Aen. 8,510-511 ("natum exhortarer, ni mixtus matre Sabella / hinc partem patriae traheret"), 'traheret' equivale qui all'italiano: trarre origine In Verg. Aen. 8,511-513 ("tu, cuius et annis /et generi fatum indulget, quem numina poscunt, /ingredere, o Teucrum atque Italum fortissime ductor"), "generi fatum indulget" è riferito a: Pallante In Verg. Aen. 8,522-523 ("multaque dura suo tristi cum corde putabant, /ni signum caelo Cytherea dedisset aperto"), 'putabant', secondo Servio, sta per: putassent La corretta scansione di Verg. Aen. 11,118 ("pacem me exanimis et Martis sorte peremptis") è: Pācēm me ēxănĭmīs ēt Mārtīs sōrtĕ pĕrēmptīs In Verg. Aen. 11,112 ("«Nec veni, nisi fata locum sedemque dedissent,"), in luogo di 'veni', secondo Servio, dovrebbe essere: venissem In relazione a Verg. Aen. 8,512 ("quem numina poscunt"), 'poscunt': Equivale all’italiano richiedere e il paradigma del verbo e’ posco, poscis, poposci, poscĕre 25 Virgilio è davvero infallibile? In relazione a Verg. Aen. 1,564 ("moliri et late finis custode tueri"), il paradigma di 'moliri' è: molio, molis, molire La corretta scansione di Verg. Aen. 1,577 ("") è: dīmīttam ēt Lĭbўthĕrēă dĕdīssĕt ăpērtōaē lūstrāre ēxtrēmă iŭbēbō La sillepsi è: figura grammaticale che consiste in un'infrazione alle norme dell'accordo morfologico o del riferimento semantico relative a categorie grammaticali quali il genere, il numero, la persona, il tempo In Verg. Aen. 1,573, il poeta, secondo Servio, in luogo di "urbem quam statuo, vestra est", avrebbe dovuto scrivere: "urbs quae statuitur vestra est" In Verg. Aen. 1,575-576 ("Atque utinam rex ipse noto compulsus eodem /adforet Aeneas!"), 'adforet' è: cogiuntivo imperfetto attivo del verbo 'adsum' Stando a erg. Aen. 1,586-593 (" Vix ea fatus erat, quom circumfusa repente / scindit se nubes et in aethera purgat apertum. / Restitit Aeneas claraque in luce refulsit /os umerosque deo similis; namque decoram / caesariem nato genetrix lumenque iuventae / purpureum et laetos oculis adflarat honores: /quale manus addunt ebori decus aut ubi flavo /argentum Pariusve lapis circumdatur auro"), è corretto il paradigma di: rĕfulgĕo, rĕfulges, refulsi, rĕfulgēre Secondo Carisio, il barbarsimo non si può avere per: amplificazione Non è un esempio di barbarismo: magis doctior Non è un solecismo: nec venissem, nisi fata locum sedemque dedissent Secondo Flavius Sosipater Charisius, Institutiones grammaticae, Liber Quartus, p. 265sgg. Keil, in "'hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto Dardanus'" c'è un solecismo, in quanto: c'è un nome proprio in luogo di un nome comune ('Dardanus' / 'Dardanius') 26 L'età dei Re, delle Leggi delle XII tavole e di Appio Claudio Cieco La fase sabina della monarchia a Roma termina nel: 616 a.C. Il 'De usurpationibus' è un trattato giuridico perduto composto da: Appio Claudio Cieco Secondo Varrone, l'attributo 'vetus' deriva: dal sabino 'cascus' Il sostativo sabino 'fedus' in latino sarà: 'haedus' In Tito Livio, 'Ab urbe condita' 7,2('imitari deinde eos iuventus, simul inconditis inter se iocularia fundentes versibus, coepere'), coepere è: perfetto indicativo attivo di 'coepi' Non è una forma arcaica: 'calatorem' La forma arcaica 'iouesat' corrisponde alla forma classica: 'iurat' Non è una forma arcaica: 'pacari' Nel verso del carmen Arvale riportato sull'epigrafe del 218 a.C. ('Neve lue rue, Marmar, sins incurrere in pleores', sins è: congiuntivo presente attivo Nel verso del carmen Arvale riportato sull'epigrafe del 218 a.C. ('Satur fu, fere Mars, limen sali, sta ber ber'), fu è: imperativo 27 L’ età di Plauto e delgli Scipioni La seconda guerra punica si concluse: con la vittoria di Scipione Africano nel 202 a.C. a Zama Il sostantivo 'sapientia' è un esempio di: calco semantico Nell''elogium Scipionis', Barbatus è: agnomen' In relazione all''elogium' di Cornelio Lucio Scipione Barbato - CIL I2 6,7 ('Cornelius Lucius Scipio Barbatus Gnaivod patre prognatus fortis vir sapiensque quoius forma virtutei parisuma fuit consol censor aidilis quei fuit apud vos Taurasia Cisauna Samnio cepit subigit omne Loucanam opsidesque abdoucit'), non è vero che: quoius' sta per 'cui' Nell''elogium' di Lucio Cornelio, figlio di Barbato - CIL 6,1,1287 ('Honc oino plurime consentiont R[omane] duonoro optumo fuise viro Luciom Scipione'), 'oino' è la forma arcaica di: unum' In Marco Porcio Catone, ' Sull'agricoltur a' 141 ('pastores pecuaque salva servassis duisque bonam salutem valetudinemque mihi domo familiaeque nostrae'), ' duis ' è forma arcaica del: presente congiuntivo attivo di ' do ' Il Senatus consultum de Bacchanalibus risale al: 186 a.C. Non è vero che nella lingua latina nell'età di Plauto e degli Scipioni: non è mai conservato il dittongo -oi in luogo di –oe La forma 'quom' darà come esito in età classica: cum' Nel testo del Senatus consultum de Bacchanlibus, 'seiques' corrisponde a: si quis' 28 L'età di Cesare e di Cicerone La rivolta servile di Spartaco ci fu: 73 e 71 a.C. Non è vero che: nel 31 a.C., Ottaviano sconfisse Lepido La 'concinnitas' è: l'armonia del periodo Stando a Cicerone, "Oratore 3,41-41 ("ut tuus, Catule, sodalis, L. Cotta, gaudere mihi videtur gravitate linguae sonoque vocis agresti et illud, quod loquitur, priscum visum iri putat, si plane fuerit rusticanum. Me autem tuus sonus et subtilitas ista delectat, omitto verborum, quamquam est caput; verum id adfert ratio, docent litterae, confirmat consuetudo et legendi et loquendi"), è vero che: Cotta è convinto che il suo discorso abbia uno schietto tono di arcaism In Cicerone, Oratore 164("quare bonitate potius nostrorum verborum utamur quam splendore Graecorum, nisi forte sic loqui paenitet"), 'utamur' regge: ablativo Turgiduli ocelli' in Catullo è un esempio di: volgarismo La corretta scansione di Lucrezio, "Sulla natura delle cose" 1,39, "propter egestatem linguae et rerum novitatem", è: prōptĕr ĕgēstātēm līnguae ēt rērūm nŏvĭtātēm Non è un arcaismo: 'clinamen' La lingua di Sallustio non è caratterizzata da: 'elegantia' Non è vero che nell'età di Cesare e di Cicerone: il locativo è sostituito dal genitivo 29 L'età di Augusto e di Virgilio Fu sancito il ripristino della 'res publica' nel: 27 a.C. La prima biblioteca pubblica fu istituita da: Asinio Pollione Stando a Macrobio, "Saturnalia" 5,3,6 ("Iam vero Aeneis ipsa nonne ab Homero sibi mutuata est errorem primum ex Odyssea, deinde ex Iliade pugnas? Quia operis ordinem necessario rerum ordo mutavit, cum apud Homerum prius Iliacum bellum gestum sit, deinde revertenti de Troia error
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