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Lingue segrete in classe Montessori, Dispense di Linguistica Generale

L'articolo analizza l'esperienza di un laboratorio linguistico in una classe Montessori che insegna ai bambini a creare lingue segrete. Si discute del valore della consapevolezza metalinguistica e dell'apprendimento L2, e si evidenzia come il laboratorio valorizzi il repertorio plurilingue dei bambini. Si parla anche del bilinguismo precoce e del ruolo delle lingue di casa dei bambini bilingui precoci. Si sottolinea l'importanza della creazione di una cultura dei pari attraverso l'uso di una lingua segreta condivisa.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 23/09/2023

AURORAMAZZOLAH
AURORAMAZZOLAH 🇮🇹

4.7

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Scarica Lingue segrete in classe Montessori e più Dispense in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! Articolo a scelta: INVENTARE UNA LINGUA SEGRETA IN CLASSE; consapevolezza metalinguistica e apprendimento L2 – F. Gobbo Introduzione  è un articolo che analizza gli aspetti di ricerca relativi alla consapevolezza metalinguistica ed all’apprendimento L2 in un laboratorio linguistico, che si inizia in una classe quarta e si finisce in quinta di scuola primaria a metodo Montessori, denominato “LABORATORIO DELLE LINGUE SEGRETE”, il cui scopo è quello di valorizzare il repertorio plurilingue già presente in classe (non prevedendo però né verifiche né voti). Per “lingua segreta” si intende un progetto di lingua pianificata, vale a dire inventata per iscritto, la cui decodifica è accessibile solo da pochi iniziati. Questo laboratorio è un’occasione di crescita non solo cognitiva grazie alla riflessione metalinguistica ma anche relazionale ed affettiva. Viene messo in luce il fatto che lavorare sul linguaggio produce effetti positivi non solo nell’analisi interna del linguaggio stesso ma anche nel suo uso esterno, in particolare nella formazione della “cultura dei pari” che viene co- creata nel gruppo classe proprio attraverso il processo di invenzione e uso di una lingua segreta condivisa. Nell’articolo si fa riferimento alle lingue segrete Araìk e Gatlòik. Il nome di ciascuna lingua segreta viene scelto dal gruppo classe nelle fasi iniziali del laboratorio stesso. Il nome ‘Araìk’ deriva dalla lettura al contrario del nome della maestra di riferimento della classe, Chiara (scritto in alfabeto pseudofonetico); la genesi del nome ‘Gatlòik’ è invece più complessa: la radice è ‘gatlo’ che deriva dall’italiano ‘quattro’, più il suffisso -ik con funzione aggettivizzante, il significato del nome, pertanto è “quarto/a”, in riferimento alla classe quarta, quando la lingua è stata costruita nei suoi mattoni fondamentali. Invertire la percezione del multilinguismo del bambino bilingue precoce. Possiamo parlare di bilinguismo precoce anche nel caso la seconda lingua sia considerata −a torto o a ragione −un dialetto della prima. Sebbene non ci sia accordo unanime su quali e quanti siano i vantaggi del bilinguismo precoce ciò che ci preme sottolineare in questa sede è il fatto che tale tipo di vantaggio oggigiorno non sia più contestato da nessuno che si occupi di bilinguismo precoce a livello accademico e professionale. Ai vantaggi cognitiv possiamo aggiungerne facilmente altri, su due livelli, il primo socioculturale (più vasta percezione del mondo), il secondo economico (più lingue si padroneggiano bene più è semplice trovare lavoro). Da un bambino straniero che ha un’altra lingua diversa dall’italiano come L1 la sua lingua di casa verrà percepita come un intralcio per apprendere la L2, che è la lingua più importante, perché ci si aspetta che venga appresa ‘bene’ a scuola, come nel caso dei compagni di classe che a casa parlano proprio quella → non sentendosi sicuro dell’italiano da lui appreso il bambino potrebbe diventare eccessivamente timido, chiudersi, e quindi sentirsi escluso, in un circolo vizioso tra il suo vissuto e la reazione degli altri membri del gruppo classe. È emerso quanto la struttura del laboratorio permetta di valorizzare il ruolo specifico delle lingue di casa dei bambini bilingui precoci, specialmente nel caso di una loro presenza rilevante nel gruppo classe. L’invenzione della lingua segreta infatti porta naturalmente ad inserire materiale linguistico proveniente da lingue diverse dall’italiano, proprio perché ciò permette di aumentarne la segretezza. Oltre alla lingua di istruzione, nel nostro caso l’italiano, nella maggioranza dei casi la scuola si focalizza sull’apprendimento di lingue di prestigio a larga diffusione, in primis l’inglese, seguito da spagnolo, francese, tedesco e ultimamente dal cinese, per lo meno nel contesto milanese. Al contrario, il laboratorio linguistico della lingua segreta non è guidato da un criterio adulto di “importanza” delle lingue → seguendo il principio dell’autoeducazione descritto estensivamente nel volume pionieristico di Montessori del 1916, nei bambini della scuola primaria si usano esperienze e inclinazioni già presenti nella loro vita quotidiana, così da ancorare l’apprendimento a qualcosa di concreto, quali le lingue di casa presenti nel gruppo classe. Il processo collettivo di ideazione e realizzazione delle lingue segrete del laboratorio permette di connettere la consapevolezza e l’abilità metalinguistica, mediante un procedimento del fare una lingua a partire non dall’analisi dell’oggetto linguistico (che ancora non esiste) ma al contrario dalla riflessione metalinguistica delle lingue presenti nel repertorio di classe. Nel laboratorio i bilingui precoci possono diventare protagonisti soprattutto nelle fasi iniziali di costruzione della struttura profonda della lingua segreta, e possono quindi fare esperienza del fatto che il loro bilinguismo viene alla fine riconosciuto tra le mura scolastiche dagli
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