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LINGUISTICA ITALIANA DOMANDE CHIUSE CORRETTE, Panieri di Linguistica

PANIERE LINGUISTICA ITALIANA - DOMANDE CHIUSE CORRETTE

Tipologia: Panieri

2022/2023

In vendita dal 12/06/2023

mirkol94
mirkol94 🇮🇹

4.6

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Scarica LINGUISTICA ITALIANA DOMANDE CHIUSE CORRETTE e più Panieri in PDF di Linguistica solo su Docsity! Set Domande LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO Docente: Giola Marco Lezione 002 01. Che l’italiano sia la lingua ufficiale d’Italia: □ è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano □ è detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482 □ è detto espressamente nella Costituzione □ è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482 02. La variazione diafasica: □ indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio □ indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo □ indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto □ indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall’appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali 03. La ‘Slavia veneta’ è: □ una regione di lingua slovena in Veneto □ una regione della ex-Iugoslavia in cui si parlava veneto □ una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine) □ una regione della Slovenia dove si parla veneto 04. La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze: □ i dialetti italiani □ albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese □ sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese □ albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese 05. Una «varietà» di lingua è individuata: □ dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici □ dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno □ dalla presenza di specifici tratti linguistici □ dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l’area geografica e la classe sociale del parlante Lezione 005 01. Nel Principato di Monaco – indipendentemente dalla lingua nazionale – che lingua parla la maggioranza della popolazione autoctona? il monegasco (varietà ligure occidentale) il francese il piemontese l'italiano 02. Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali? la perdita dell’opposizione di lunghezza consonantica la presenza di una doppia serie di pronomi soggetto l’indebolimento delle consonanti occlusive la presenza di vocali anteriori arrorondate 03. Lungo una linea immaginaria che congiunge Massa a Senigallia: dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a est e con i dialetti centro-meridionali a ovest i dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est il toscano si incontra con i dialetti settentrionali a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est i dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali 04. In Italia, è possibile individuare: tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari 05. Per isole linguistiche ‘altoitaliane’ (o ‘gallo-italiche’) si intendono: delle aree di alcune regioni meridionali (Sicilia, Basilicata e Campania) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale delle aree dell’Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico delle aree delle isole (Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlavano varietà di tipo toscano Lezione 006 01. Come si chiama il ramo della linguistica che si occupa specificamente della variazione interna della lingua in relazione alla categoria sociale del parlante? dialettologia linguistica diastratica psicolinguistica sociolinguistica 02. Una «varietà di lingua»: è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali è un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali linguistici è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi 03. All’interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza: di una varietà alta, maggiormente dotata di prestigio, e di una varietà bassa, meno prestigiosa di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media di una varietà alta, maggiormente stigmatizzata, e di una varietà bassa, meno stigmatizzata 04. Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono: il reddito e la professione il reddito e la classe di età il reddito, la professione e il sesso il reddito, la professione, il grado di istruzione Lezione 007 01. All’interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa è generalmente: l’italiano regionale l'italiano giovanile il dialetto l'italiano popolare 02. L’italiano «colto»: è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite è l’italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio coincide sostanzialmente con la norma cosiddetta «standard» è caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati 03. Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare? uso di «lui» con funzione di soggetto uso di malapropismi errori di ortografia periodo ipotetico col doppio condizionale 04. Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare? utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto lessico ricercato sintassi complessa e corretta nelle concordanze uso del «che» polivalente 05. Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo: sia diastratico sia diacronico diastratico sia diastratico sia diafasico diafasico Lezione 010 01. La consonanti sonore sono: foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l’attivazione della vibrazione laringea foni che risultano dall’attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, e anche l’attivazione della vibrazione laringea 02. Le consonanti possono essere classificate: sia per luogo sia per modo di articolazione solo per luogo di articolazione solo per modo di articolazione né per luogo né per modo di articolazione 03. La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha: né nel sistema grafematico italiano, né nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) nel sistema grafematico italiano nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) sia nel sistema grafematico italiano, sia nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) 04. Le consonanti /p b/ sono: occlusive bilabiali occlusive bilabiali sorde occlusive bilabiali sonore occlusive labiodentali 05. Le vocali /ɔ/ /o/ e /u/ sono: centrali e arrotondate anteriori e arrotondate posteriori e non arrotondate posteriori e arrotondate 06. Come di chiama la minima unità grafica di un sistema alfabetico? morfema grafema fonema fono Lezione 011 01. In italiano, la lunghezza vocalica: non è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico non è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico 02. La fonetica di occupa: né del significato né del significante sia del significato sia del significante del significante del significato 03. Segmenti dotati di carattere distitintivo sono detti: fonemi consonanti grafemi foni 04. In una coppia minima (es. «cero» e «pero»), le due parole sono differenziate da un: lessema fonema morfema fono 05. In italiano, se il fonema che forma la coda di una sillaba è uguale a quello che costituisce l’onset della sillaba seguente: la coda può essere occupata da qualunque tipo di consonante la coda può essere occupata solo da liquide o approssimanti la coda può essere occupata solo da sonoranti la coda può essere occupata solo da /n r l/ 06. La sillaba tonica priva di coda, come può essere altrimenti definita? sillaba senza attacco chiusa o impedita aperta o libera onset Lezione 012 01. Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione? epitesi epentesi e prostesi apocope e sincope aferesi e apocope aferesi apocope e sincope 02. La metafonesi è un caso di: assimilazione assimilazione perseverativa (o progressiva) dissimilazione perseverativa (o progressiva) assimilazione anticipatoria (o regressiva) dissimilazione anticipatoria (o regressiva) 03. Il fenomeno della «degeminazione» (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di: coalescenza (o fusione) rafforzamento metatesi indebolimento (o lenizione) 04. L’inserzione di [i] nel sintagma «per iscritto» è un caso di: epitesi prostesi aferesi epentesi 05. Il fenomeno della «gorgia toscana» è un fenomeno di: coalescenza (o fusione) metatesi rafforzamento indebolimento (o lenizione) Lezione 015 01. Nel caso della parola «caposquadra», che tipo si processo morfologico si verifica? derivazione composizione flessione prefissazione 02. L’alternanza radicale tra «siedo» e «sediamo» è un caso di: arizotonia monottongamento rizotonia allomorfia 03. La derivazione è il processo morfologico che: prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un suffisso a un morfema lessicale produce parole nuove a partire da due parole autonome preesistenti aggiunge alla parola di base informazioni relative alle categorie flessive prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso a un morfema lessicale 04. Il morfema si definisce come: la più piccola unità linguistica la più piccola unità lessicale dotata di significato la più piccola unità linguistica non dotata di significato la più piccola unità linguistica dotata di significato Lezione 016 01. In italiano: come in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi come in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri diversamente che in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri diversamente che in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi 02. Le categorie lessicali sono: Nomi, aggettivi e verbi Nomi, aggettivi, verbi e preposizioni Nomi, articoli, aggettivi e verbi Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi 03. Le parole complesse si suddividono in: derivazionali e flessive lessicali e grammaticali temi e radici derivate e composte 04. Nella parola «canino», i morfemi «can-» e «-in-» hanno: entrambi significato grammaticale il primo significato grammaticale e il secondo significato lessicale entrambi significato lessicale il primo significato lessicale e il secondo significato grammaticale Lezione 017 01. Come può essere definito il verbo «impastare»? derivato parasintetico composto alterato 02. In italiano, i prefissi: sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi 03. Il suffisso «-oso»: si aggiunge a Nomi e forma Aggettivi si aggiunge a Nomi e forma Verbi si aggiunge ad Aggettivi e forma Nomi si aggiunge a Verbi e forma Aggettivi 04. Si chiama «conversione» la formazione di parole derivate, ottenuta: senza aggiunta di suffisso derivazionale mediante l’aggiunta sia di prefissi che di suffissi mediante composizione mediante l’aggiunta di prefissi flessivi 05. In genere, nella derivazione per alterazione (per es. «casa → casetta»): la categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base, ma non la categoria grammaticale sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base 06. Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una ‘aggiunta’ di tratti di significato. Che cosa possono interessare le seguenti 'aggiunte'? solo l’atteggiamento soggettivo del parlante nessuna di queste due categorie solo la dimensione del referente la dimensione del referente e l’atteggiamento soggettivo del parlante Lezione 020 01. I test per decidere se una sequenza di parole costituisce un sintagma sono: tre: spostamento, enunciabilità in isolamento, coordinabilità quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, compattezza semantica quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità quattro: pronominalizzazione, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità 02. Nei ruoli tematici, l’attante coinvolto dall’evento verbale che non controlla l’azione si chiama: AGENTE OGGETTO o TEMA ESPERIENTE TERMINE o FINE 03. Nella frase «Il meccanico darà le chiavi a Paolo»: il V è modificato da uno Specificatore (Soggetto) e ha due Complementi: Oggetto diretto e Oggetto indiretto il V è modificato da tre Specificatori: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto il V ha tre Complementi: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto il V è modificato da uno Specificatore (Oggetto diretto) e ha due Complementi: Soggetto e Oggetto indiretto 04. Possono essere testa di un sintagma: tutte le parole con significato lessicale solo le categorie funzionali: articoli, pronomi e congiunzioni sia le categorie lessicali sia quelle funzionali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi, articoli, pronomi e congiunzioni solo le categorie lessicali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi Lezione 021 01. Il tema della presentazione: è sempre costituito dal Soggetto è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto diretto è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto e diretto 02. Una frase composta solo del Verbo e dei suoi argomenti è detta: nucleare semplice minima argomentale 03. Il Soggetto: è un argomento del Verbo che non fa parte del Sintagma Verbale è un argomento del Verbo che fa parte del Sintagma Verbale non è un argomento del Verbo e, dunque, non fa parte del Sintagma Verbale è un argomento interno della frase semplice 04. Le frasi predicative: consistono nel solo tema consistono nel solo rema sono strutturate in tema e in rema sono strutturate in rema e tema Lezione 022 01. Quale delle seguenti proprietà sintattiche non è caratteristica del Soggetto? rimane non espresso con le forme non finite del Verbo si accorda col Verbo ha sempre il ruolo di AGENTE se è un pronome, ha il caso Nominativo 02. Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto indiretto? può essere pronominalizzato con un clitico dativo può comparire nella frase come elemento extranucleare è un SP introdotto dalla preposizione «a» ha in genere il ruolo tematico di OGGETTO 03. Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto diretto? si accorda con il verbo in genere e numero non ha mai il ruolo semantico di AGENTE diventa soggetto nella costruzione passiva ha il caso accusativo nella serie dei pronomi clitici 04. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta? il ruolo di ESPERIENTE è più saliente di quello di LUOGO il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di LUOGO il ruolo di AGENTE è più saliente di quello di ESPERIENTE il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di ESPERIENTE Lezione 025 01. In quale delle seguenti frasi abbiamo un verbo bivalente che richiede un SP e un SN? Lucia ha detto molte cose a Lello A Luisa piace la musica Mario collabora con Denis a un progetto A Matteo dispiace del tuo comportamento 02. Gli ausiliari del passivo sono: essere, andare, venire essere, avere, andare essere, avere, venire essere, andare, venire, parere 03. Quale tra le seguenti affermazioni è falsa? la costruzione passiva è una costruzione inaccusativa il complemento d’agente non è un elemento nucleare la costruzione passiva può essere usata per porre l’AGENTE in posizione di rema nella costruzione passiva il Soggetto di un Verbo transitivo diventa l’Oggetto diretto della frase 04. Nella frase «Paolo è intelligente» che tipo di aggettivo si trova? un aggettivo monovalente un aggettivo trivalente un aggettivo bivalente nessun tipo di aggettivo Lezione 026 01. Quale di questi modi non può essere usato per esprimere un Soggetto indefinito? I persona plurale III persona plurale II persona singolare II persona plurale 02. In quali delle seguenti frasi si trova un «ci» locativo (o esistenziale-locativo)? C’è Giovanni al telefono Mi dispiace, la mamma non c’è Fuori dal cancello ci sono i tuoi amici Ci vogliono nervi saldi 03. In quali di queste frasi si trova un «si» passivo? Si è andati a vedere un film Ci si vede dopo In Trentino si producono molte mele I dettagli? Quelli li si controlla dopo 04. In quale delle seguenti frasi si trova un «si» impersonale? Si sono scambiati gli auguri Lo si dice spesso Si lava spesso Si è portato a casa il lavoro Lezione 027 01. Quale di queste frasi non contiene un verbo inaccusativo? Ho passeggiato a lungo, ieri sera Mi pento di ciò Paolo partirà domani Il ceppo è bruciato in pochi minuti 02. Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa specificativa? L’amministratore è il signor Ferrari Il papà è giù in garage Giovanni è il direttore della filiale Il signore coi baffi è lo zio di Mario 03. In quale delle seguenti frasi si trova un «si» passivo? Ogni giorno, si mangiano una stecca di cioccolata Alla sera, si incontra spesso uno strano tipo che passeggia solitario In quell’ambulatorio, ogni giorno si assistono moltissimi malati Si pulisce continuamente gli occhiali Lezione 030 01. Si indichi in quale delle seguenti frasi, i tempi dei verbi in corsivo sono usati deitticamente: Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304 Tra poco cominceremo a prepararci per uscire I tuoi saranno arrivati a quest’ora La stampa a caratteri mobili fu inventata nel 1455 e si diffonderà rapidamente nel secolo successivo 02. Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto perfettivo aoristico? Laura si preparava per le Olimpiadi Paolo comprò la Mercedes nel 2004 Laura si è preparata per le Olimpiadi Paolo ha comprato la Mercedes nel 2004 03. Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto imperfettivo progressivo? Quando lavorava in Belgio, Marco rientrava in Italia solo a Natale Mentre si radeva, Paolo udì un rumore provenire dalla strada Gli antichi sovrani si circondavano di poeti e di artisti Durante il concerto, il pubblico rumoreggiava 04. Quale delle seguenti coppie di verbi presenta allomorfia tematica? suole : soliamo morirà : morrà temei : temetti visto : veduto Lezione 031 01. Quale dei seguenti plurali indica una pluralità di elementi considerati separatamente? ginocchia fondamenti dita ossi 02. Quale dei seguenti nomi è un nome massa? flotta farina stormo gruppo 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? i Nomi, come i Verbi, possono selezionare degli argomenti il sintagma nominale (= SN) ha come testa un nome (= N). i complementi del Nome sono sempre extranucleari la categoria funzionale dei DETERMINANTI può fungere da Specificatore del Nome 04. In quale dei seguenti Sintagmi Nominali troviamo un genitivo oggettivo? Il rifiuto dell’invito da parte di Andrea La telefonata di Luca a Maria Il desiderio materno La partenza di Mario per l’India Lezione 032 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? L’Articolo indefinito si può suddividere in due tipi: specifico e non specifico L’uso dell’Articolo indefinito è limitato ai Nomi contabili o numerabili L’uso dell’Articolo partitivo è limitato ai Nomi massa L’Articolo partitivo è formato dalla Preposizione articolata ‘«di» + Articolo definito plurale’ 02. In quali categorie si possono suddividere i determinanti? articoli, dimostrativi, quantificatori articoli, dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi articoli, dimostrativi, interrogativi ed esclamativi 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? I dimostrativi sono elementi deittici Gli indefiniti si possono dividere in due classi: intrinseci e non intriseci Gli indefiniti intrinseci possono essere usati solo al plurale I quantificatori si dividono in sue sottoclassi: numerali e indefiniti 04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? I possessivi possono trovarsi anche in posizione postnominale Il possessivo non solo è incompatibile con gli articoli e con i dimostrativi Anche gli aggettivi qualificativi possono trovarsi nella posizione di Specificatore del Sintagma Nominale Il possessivo «proprio» può essere usato solo quando il possessore coincide con il soggetto della frase 05. In quale delle seguenti frasi l’articolo definito viene usato con riferimento anaforico? Il sole sorge alle 6.30 Le gazze fanno dei nidi molto grandi Ho visto una bici bellissima. La bici è rossa e molto leggera Mi fanno male i piedi Lezione 035 01. Quale delle seguenti frasi contiene un articolo definito con valore di indefinito specifico? Cerco un qualsiasi berretto di lana blu Cerco un berretto di lana blu. Domani farò un giro in centro Non ho mai incontrato una persona che non ti stimi Cerco un berretto di lana blu. Era qui sopra e ora non c’è 02. In quale dei seguenti Sintagmi Nominali, non si può stabilire se il genitivo è soggettivo o oggettivo? L’arrivo di Anna Il rifiuto dell’invito da parte di Carlo La descrizione del bambino La partenza di Mario 03. In quale delle seguenti frasi, l’articolo definito ha valore anaforico? Dal vagone scesero un vecchio e un bambino. Il bambino avrà avuto 8 anni Vedi? Il bambino con la maglia rossa è mio figlio I bambini stanno giocando in giardino In Italia, i bambini vanno a scuola a sei anni 04. Quale dei seguenti sintagmi contiene un aggettivo attributivo con valore restrittivo (o denotativo)? Il grande amore La decisione rapida La decisione governativa L’amore paterno Lezione 036 01. In quale di queste frasi il referente del pronome viene individuato mediante un rinvio cataforico? Mi hanno colpito le sue parole Non lo sopporto proprio, tuo fratello! Guarda! È lui il ragazzo di cui ti parlavo! È arrivata Maria, ma non sono riuscito a parlarle 02. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il pronome libero «egli» condivide alcune proprietà con i pronomi clitici in genere il pronome libero viene impiegato quando indica un referente inatteso nei pronomi liberi, si distingue tra forme al Nominativo, al Dativo e all’Accusativo i pronomi liberi occupano le stesse posizioni sintattiche dei Sintagmi Nominali 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? i pronomi clitici sono sempre contigui al verbo nei pronomi clitici non c’è il caso nominativo abbiamo enclisi quando il pronome clitico è in posizione preverbale i pronomi clitici non possono essere usati in isolamento 04. Nell’espressione: «Chi hai visto»? «Lui», in che contesto è usato il pronome? in caso di isolamento in caso di contrasto in caso di focalizzazione all’interno di un SP Lezione 037 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico dativo corrisponde a un Sintagma Preposizionale con funzione di Oggetto indiretto Tutti i Sintagmi Preposizionali [a + SN] possono essere resi con i clitici dativi I Sintagmi Preposizionali [a + SN] selezionati da verbi come «pensare» possono essere pronominalizzati col clitico locativo «ci/vi» I pronomi clitici dativi corrispondono a dei Sintagmi Preposizionali del tipo [a + SN] 02. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico genitivo-partitivo «ne» presenta un valore equivalente a quello di un pronome personale «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di genitivo Il comportamento sintattico dell’avverbio di luogo «ci/vi» è analogo a quello di un pronome personale clitico «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di dativo 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico «lo» può sostituire un complemento predicativo I clitici accusativi corrispondono a sintagmi nominali con la funzione di Oggetto diretto Il clitico accusativo presenta tre forme: il maschile «lo», il femminile «la», il plurale «loro» I I clitici accusativi possono corrispondere a proposizioni oggettive Lezione 040 01. Quale tra le seguenti frasi contiene una proposizione nucleare? Dopo essere arrivato, mi ha telefonato È probabile che piova Passami l’incartamento che ti riguarda Si è addormentato perché era stanco 02. La frase in cui tutti i costituenti sono dei sintagmi prende nome di: frase nucleare frase complessa frase matrice frase semplice 03. Quale di queste frase contiene un Complemento predicativo dell’Oggetto? Piero sembra bravo Piero è ingegnere Silvia crede Tobia innocente Piero sembra una brava persona 04. Quale di queste affermazioni è falsa? L’intera struttura frasale che contiene tra i suoi costituenti una proposizione è detta «frase complessa» Ogni singola frase che contiene una proposizione è detta «matrice» Una frase matrice che non è subordinata a un’altra frase è detta frase «semplice» Una frase che svolge all’interno di un’altra frase il ruolo che svolgerebbe un sintagma è detta «proposizione» Lezione 041 01. In quale delle seguenti frasi li verbo a ristrutturazione forma con l’infinito che regge un complesso verbale? Non devi trattarla male Intendo assolutamente comprarlo Voglio assolutamente comprarlo Lo voglio assolutamente comprare 02. In quale delle seguenti frasi complesse, il controllore della proposizione infinitiva è il Soggetto della frase matrice? Paolo pensa di uscire con Marta A Paolo piace molto uscire con Marta Mi occorre del tempo per terminare il lavoro Paolo ha invitato Marta a uscire con lui 03. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione con un congiuntivo volitivo? Mi rallegra che tu stia bene Preferisco che tu esca Suppongo che a quest’ora sia già arrivato Credo che tu abbia ragione Lezione 042 01. Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione dell’anteposizione contrastiva? È a Marco che hanno dato il premio A Marco, gli hanno dato il premio A Marco, hanno dato in premio, non a Mario Hanno dato un premio a Marco 02. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare temporale? Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi Qualunque cosa tu dica, non mi interessa 03. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare consecutiva? Qualunque cosa tu dica, non mi interessa Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi 04. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una frase interrogativa indiretta? Non so se sia partito È evidente che non dici la verità L’ho costretto a dirmi la verità Voglio che tu mi dica la verità 05. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione relativa descrittiva (o appositiva)? Luigi, che ho salutato prima, è il capitano della squadra Il ragazzo che ho salutato prima è il capitano della squadra Non conosco la località dove andremo in vacanza Non conosco il ragazzo che ti ha salutato 06. Quale dei seguenti periodi ipotetici è di tipo controfattuale? Se hai fame, c’è un bar aperto dietro l’angolo Se Mauro venisse entro le nove, lo accompagnerei al treno Se Mauro fosse venuto entro le nove, lo avrei accompagnato al treno Se Mauro viene entro le nove, lo accompagno al treno Lezione 045 01. Quale di queste affermazione è falsa? I dimostrativi «questo» e «quello» richiedono un’interpretazione deittica soltanto spaziale Il toscano possiede anche degli avverbi di luogo orientati sull’ascoltatore Il toscano il sistema dei dimostrativi è ternario Il italiano il sistema dei dimostrativi è binario 02. Quale dei seguenti elementi rientrano nella deissi personale? qui ieri amiamo questo 03. Quale tra le seguenti espressioni è «contestualmente» deittica? allora domani io subito Lezione 046 01. Quale di queste affermazioni è falsa? Nell’italiano dell’uso medio il raddoppiamento fonosintattico è limitato ad alcune aree del centro Italia (specialmente Firenze e la Toscana) Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra le vocali medio basse e medio-alte Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra /s/ e /z/ in contesto intervocalico Nell’italiano dell’uso medio è molto abbondante il ricorso alle varianti eufoniche del tipo «ed» o «ad» 02. Nell’italiano standard, il fenomeno del raddoppiamento fonosintattico: è presente solo al Nord Italia è limitato a poche forme nel fiorentino e in Toscana è del tutto assente è comune 03. Nell’italiano standard, le funzioni dell pronome clitico dativo maschile «gli»: sono rimaste invariate sono aumentate non sono attestate altre funzioni sono diminuite 04. Come si definisce una varietà di lingua soggetta a codificazione normativa e che vale come modello di riferimento per la correttezza? lingua grammaticale lingua dell'uso medio lingua substandard lingua standard 05. Quale dei seguenti tratti non è caratteristico dell’italiano dell’uso medio? Scomparsa dei deittici «codesto, costì, costà» Uso di «questo, quello» con referenza generica Declino della regola del «dittongo mobile» Declino delle forme aferetiche «‘sto, ‘sta» Lezione 047 01. Dei seguenti costrutti, quale non è usato nell’italiano dell’uso medio con valore impersonale? l’uso del verbo alla III plurale l’uso dell’indefinito «qualcuno» con funzione pronominale l’uso del verbo alla II singolare l’uso dell’indefinito «uno» con funzione pronominale 02. Quale di queste forme non è usata frequentemente nell’italiano dell’uso medio? «Che cosa hai fatto?» «Cosa hai fatto?» «Che hai fatto?» «Che accidenti hai fatto?» 03. Nell’italiano standard, l’uso di frasi marcate: è abbondante è solo dell'uso meridionale è presente solo nello scritto e non nel parlato è del tutto assente Lezione 050 01. L’Appendix Probi: è un’opera grammaticale composta nell’abbazia di Bobbio verso il 700 d.C. è una grammatica del latino volgare è un’opera grammaticale scritta da Marco Valerio Probo è un testo grammaticale collocato alla fine di un’opera attribuita a Probo 02. Il latino volgare era: la lingua scurrile usata dalle classi popolari nell’antica Roma il registro più basso del latino, usato solo dalle classi popolari il dialetto usato nell’interazione quotidiana dalle classi inferiori nell’antica Roma il registro più basso del latino, usato da tutte le classi sociali nella comunicazione quotidiana 03. Tra le fonti più importanti del latino volgare si annoverano: le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere di Cicerone e Virgilio le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere dei poeti della tarda età imperiale le opere dei grammatici, i testi cristiani e le opere di Cicerone e Virgilio le opere dei grammatici, le iscrizioni, le lettere private e i testi cristiani Lezione 051 01. Nella storia dell’italiano si distinguono abitualmente: due fasi: italiano antico e italiano postunitario tre fasi: fiorentino antico, fiorentino medio, italiano moderno due fasi: italiano antico e italiano moderno tre fasi: fiorentino antico, italiano moderno, italiano contemporaneo 02. L’italiano: deriva dal fiorentino quattrocentesco deriva dal fiorentino trecentesco deriva dal fiorentino cinquecentesco deriva dal vernacolo fiorentino 03. Tra i tratti che distinguono l’italiano moderno e il fiorentino antico dal fiorentino moderno ricordiamo: la presenza di pronomi soggetto clitici l’assenza della gorgia toscana l’esito «-aio» da -ARIUM la cosiddetta anafonesi 04. Quale di queste affermazioni è falsa? il termine «dialetto» si diffonde nel Cinquecento all’inizio il fiorentino non è che uno dei volgari d’Italia i volgari italiani derivano dal fiorentino l’egemonia del fiorentino si impone nel secolo XVII 05. Con il termine di «volgari» medievali si indica: la lingua letteraria che si imporrà nel Cinquecento le lingue parlate dal «vulgus» al tempo dell’Impero romano le lingue parlate dal popolo nel Medioevo, distinte dal latino le varietà di latino impiegate nella comunicazione quotidiana nell’antica Roma Lezione 052 01. Di quante vocali toniche si compone il sistema fiorentino? sette tre cinque otto 02. In fiorentino, il fenomeno del dittongamento spontaneo prevede che: le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba aperta e tonica le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba tonica le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta e tonica le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta 03. Nel latino volgare: l’opposizione di timbro era stata sostituita da un’opposizione di lunghezza esisteva un’opposizione fonologica tra vocali lunghe e vocali brevi esisteva un’opposizione fonologica tra vocali medio-alte e vocali medio-basse la quantità vocalica aveva valore distintitivo 04. Quale di queste affermazioni è falsa? In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere allofonico, la differenza di timbro carattere fonologico il sistema fonologico del latino classico aveva dieci fonemi vocalici In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere fonologico, la differenza di timbro carattere allofonico nel latino classico la quantità vocalica aveva valore distintivo 05. Quale delle seguenti evoluzioni dal latino al fiorentino non è corretta? LĔGNUM > légno MĪLLE > mille SĔPTEM > sètte FLŌREM > fióre 06. Rispetto al vocalismo del fiorentino, il vocalismo del siciliano: è privo delle vocali medie è privo delle vocali medio-alte è privo delle vocali medio-basse è privo delle vocali alte Lezione 055 01. Il raddoppiamento fonosintattico «regolare» è innescato: da alcuni monosillabi atoni da alcune parole tronche da tutti i monosillabi atoni da tutte le parole tronche 02. L’esito «lat. AD-RIPĀRE > it. arrivare» è un caso: di assimilazione anticipatoria di dissimilazione anticipatoria di assimilazione perseverativa di dissimilazione perseverativa 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? In latino classico la lunghezza vocalica ha valore distintivo In latino classico e in fiorentino la lunghezza consonantica ha valore distintivo In latino classico e in fiorentino la lunghezza vocalica ha valore distintivo In fiorentino la lunghezza vocalica ha valore allofonico Lezione 056 01. Dal latino all’italiano le consonanti finali: si conservano in alcune parole polisillabiche cadono in genere nelle parole monosillabiche cadono in tutte le parole si conservano in genere nelle parole monosillabiche 02. Il fenomeno della gorgia toscana prevede: la spirantizzazione delle occlusive in contesto intervocalico la spirantizzazione delle occlusive in contesto non-intervocalico la spirantizzazione delle fricative in contesto non-intervocalico la spirantizzazione delle fricative in contesto intervocalico 03. Nelle varietà toscane, le occlusive sorde in posizione intervocalica: non si sonorizzano mai si sonorizzano sistematicamente e spesso dileguano si sonorizzano in alcune forme si sonorizzano sistematicamente 04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? il betacismo è tipico delle varietà centro-meridionali e toscane la neutralizzazione tra /v/ e /b/, detta betacismo il latino non possedeva la consonante /v/ in latino volgare la /b/ intervocalica si spirantizza Lezione 057 01. Nel passaggio dal latino «FACĬO» all’italiano «faccio» dobbiamo ipotizzare: un solo passaggio fonetico tre passaggi fonetici due passaggi fonetici quattro passaggi fonetici 02. Nel passaggio «FACĬO > faccio» e «TACĔO > taccio», il nesso /kj/ del latino volgare diventa: un’affricata prepalatale sorda una fricativa prepalatale sonora una fricativa prepalatale sorda un’affricata prepalatale sonora 03. Dal latino all’italiano, nei nessi «consonante + /l/»: la /l/ diventa una consonante la /l/ diventa una vocale la /l/ diventa una semiconsonante la /l/ rimane inalterata 04. L’evoluzione «ARMARIUM > armadio», quale tipo di fenomeno consonantico implica? metatesi epentesi assimilazione dissimilazione 05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? «raro» e «ferire» sono dei cultismi «manovale» deriva dal latino «MANŬALEM» «guastare» e «guado» sono parole di origine germanica «guerra» e «guanto» sono parole di origine germanica Lezione 060 01. La forma italiana «lastrico»: è la regolare continuazione della forma latina «*ASTRĬCU(M)» è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale è dovuta a un processo analogico di livellamento è dovuta a un processo analogico di rianalisi 02. I processi di retroformazione sono innescati: dalla grammaticalizzazione dal cambiamento semantico dei suffissi presenti nella parola dal livellamento analogico dalla rianalisi 03. Nell’italiano antico «tempora»: il morfema del plurale è «-ora», diversamente che in latino il morfema del plurale è «-a», come in latino il morfema del plurale è «-ora», come in latino il morfema del plurale è «-a», diversamente che in latino 04. La forma italiana «usignolo»: è la regolare continuazione della forma latina «*LUSCINĬŎLU(M)» è dovuta a un processo analogico di livellamento è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale è dovuta a un processo analogico di rianalisi 05. Quale di queste affermazioni è falsa? Nella grammaticalizzazione una parola lessicale diventa un morfema grammaticale Lo sviluppo del suffisso avverbiale «-mente» è un caso di grammaticalizzazione La grammaticalizzazione è una conseguenza della rianalisi (o risegmentazione) La grammaticalizzazione consiste nella soppressione degli allomorfi Lezione 061 01. Quale di queste affermazioni è errata? La IV e la V declinazione non proseguono in fiorentino antico In italiano, la gran parte dei nomi deriva dal nominativo latino Nell’evoluzione dal latino all’italiano i morfemi flessivi dei nomi hanno perduto la funzione casuale Il risultato dell’evoluzione del sistema nominale latino è, in fiorentino, la formazione di cinque classi di nomi 02. Secondo l’ipotesi «morfologica», il morfema plurale «-e» del femminile (per es. «capre»): è la regolare continuazione del nominativo plurale della I declinazione latina non è spiegabile è di origine analogica è la regolare continuazione dell’accusativo plurale della I declinazione latina 03. Nel latino volgare, l’articolo definito: aveva valore soltanto esoforico (o extralinguistico) aveva valore endoforico (o testuale) e poteva designare una classe di elementi aveva valore sia endoforico (o testuale) che esoforico (o extralinguistico) aveva valore soltanto endoforico (o testuale) 04. Qual è la regolare evoluzione del latino «LIGNUM» (sing.), «LIGNA» (pl.)? il legno, i legni il legno, la legna il legno, le legna la legna, le legne Lezione 062 01. Le forme singolari dei pronomi clitici italiani (mi, ti, lo, gli, la, le) derivano: dall’accusativo e dal genitivo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal dativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal nominativo e dal dativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal nominativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» 02. I pronomi liberi «lui» e «loro»: in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto sia in fiorentino antico, sia in italiano moderno spesso hanno funzione di soggetto 03. La forma italiana «quello» deriva da: «CU(M) ĬLLU(M)» «ECCU(M) ĬLLU(M)» «QUĒLLU(M)» «QUĬLLU(M)» 04. Nella formazione dei composti, l’italiano: presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino 05. La forma italiana «questo» deriva da: «QUĬSTU(M)» «ECCU(M) ĬSTU(M)» «QUĒSTU(M)» «CU(M) ĬSTU(M)» 06. Nell’espressione della comparazione: il sistema di tipo sintetico latino si conserva in italiano il sistema di tipo analitico latino si conserva in italiano si passa da un sistema di tipo sintetico (latino) a uno di tipo analitico (italiano) si passa da un sistema di tipo analitico (latino) a uno di tipo sintetico (italiano) 07. Quale di queste affermazioni non è corretta? «Loro» deriva dal genitivo «ĭllōrum» «Ella» deriva dal nominativo «ĭlla» «Noi» deriva dal nominativo/accusativo «nos» «Egli» deriva dal nominativo «ĭlle» Lezione 065 01. Il futuro e il condizionale italiano sono diventati forme sintetiche a causa: di un processo di rianalisi e grammaticalizzazione di livellamento analogico di composizione e derivazione di coalescenza 02. Il condizionale italiano: è la regolare continuazione del congiuntivo imperfetto latino era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal perfetto dell’ausiliare «avere» è la regolare continuazione dell’indicativo piuccheperfetto latino era in origine una forma sintetica formata dall’imperfetto dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo 03. Il perfetto indicativo latino: esprimeva un aspetto verbale sia aoristico sia compiuto esprimeva un aspetto verbale compiuto esprimeva un aspetto verbale aoristico o compiuto a seconda dei contesti esprimeva un aspetto verbale aoristico 04. Il futuro italiano: è la regolare continuazione del futuro latino è la regolare continuazione dell’infinito latino era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal presente dell’ausiliare «avere» era in origine una forma sintetica formata dal presente dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo 05. Quale di queste affermazioni è falsa? il latino esprimeva il passivo soltanto attraverso forme sintetiche già nel latino volgare erano scomparsi i verbi deponenti il condizionale italiano era in origine un costrutto verbale analitico l’italiano esprime il passivo soltanto attraverso forme analitiche Lezione 066 01. In italiano si ha la proclisi: con tutti i modi non-finiti del verbo con tutti i modi finiti del verbo con tutti i modi finiti del verbo tranne che coll’imperativo con tutti i modi non-finiti del verbo tranne che coll’infinito, che ammette anche l’enclisi 02. Quale dei seguenti ordini è quello fondamentale in italiano? Aggettivo-Nome, diversamente che in latino Sintagma Nominale-Genitivo, diversamente che in latino Sintagma Nominale-Genitivo, come in latino Nome-Aggettivo, come in latino 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La preposizione italiana «da» deriva dalla fusione delle preposizioni latine «DE» e «AB» In latino c'erano preposizioni che potevano reggere due casi diversi La preposizione latina «AD» introduceva l’Oggetto indiretto Il latino esprimeva alcune funzioni sintattiche sia attraverso i casi, sia attraverso le preposizioni 04. In italiano antico la proclisi si verifica: quando il verbo è in posizione iniziale di frase quando il verbo è al modo imperativo quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni «e, ma, o» quando il verbo non è in posizione iniziale Lezione 067 01. Quale di queste affermazioni è falsa? in latino «BUCCA» significava «guancia», analogamente a «GENA» in latino «CABALLUS» significava «ronzino» abbiamo cambiamento semantico quando il significato di un lessema muta da uno stato all’altro di una lingua In latino «DOMUS» significava «padrone» 02. Il passaggio dal lat. «HOMO» ‘essere umano’ all’it. «uomo» ‘essere umano di sesso maschile’ deriva: da un’associazione per contiguità tra i significati da un’associazione per similarità tra i referenti da un’associazione per similarità tra i significati da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole) 03. Il cambiamento semantico dal lat. «COXA» ‘anca’ all’it. «coscia» deriva: da un’associazione per contiguità tra i significanti (le parole) da un’associazione per contiguità tra i referenti da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole da un’associazione per similarità tra i referenti 04. Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi: associazione, innovazione, lessicalizzazione associazione, innovazione, neoformazione associazione, neoformazione, lessicalizzazione associazione, innovazione, polisemia Lezione 070 01. Nella frase del Decameron «a cena l’arostisse e governassela», la legge Tobler-Mussafia: non è mai rispettata è sempre rispettata è rispettata solo dalla forma «governassela» è rispettata solo dalla forma «l’arostisse» 02. La forma «isperate» nel verso dantesco «non isperate mai veder lo cielo» è un caso di: prostesi di /i/ aferesi di /i/ epitesi di /i/ epentesi di /i/ 03. La forma «venir» nel verso dantesco «Ed ecco verso noi venir per nave» è un caso di: aferesi troncamento sincope elisione Lezione 073 01. L’Indovinello veronese: è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale è il primo documento del volgare italiano è il primo documento del volgare veronese è un testo latino risalente all’VIII secolo 02. Il Graffito della Catacomba di Commodilla: si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C. si trova a Viterbo e risale all’VIII secolo d.C. si trova a Roma e risale all’VIII secolo d.C. sii trova a Roma e risale al IX secolo d.C. 03. Tra le più antiche testimonianze letterarie profane in volgare italiano si annoverano: il Ritmo bellunese e l’iscrizione nella basilica inferiore di S. Clemente il Ritmo laurenziano e il Ritmo cassinese il Ritmo laurenziano e l’iscrizione della tomba di Giratto il Ritmo bellunese e la canzone «Quando eu stava en le tu cadhene» 04. Nella frase del Placito di Capua «kelle terre, [...] trenta anni le possette» si ha un caso di: dislocazione a sinistra dislocazione a destra tema libero anteposizione contrastiva 05. La forma «a bboce» del Graffito della Catacomba di Commodilla si presenta come un caso di: betacismo betacismo e assimilazione del neutro pl. in «-a» alla declinazione femminile raddoppiamento fonosintattico betacismo e raddoppiamento fonosintattico Lezione 074 01. La veste linguistica originale di «Pir meu cori alligrari» di Stefano Protonotaro ci è stata conservata: dal «libro siciliano» composto da Gianmaria Barbieri da un trattato cinquecentesco di Gianmaria Barbieri da uno dei tre grandi canzonieri duecenteschi P, L e V da un manoscritto copiato nell’Italia settentrionale 02. I poeti «siculo-toscani» usarono: il siciliano letterario il siciliano letterario e il provenzale una lingua di base toscana in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali una lingua di base fiorentina in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali 03. Lo stile di Guittone d’Arezzo: è sciatto e trascurato fino a divenire banale si rifà alla tradizione siciliana è ispirato alla semplicità e alla cantabilità si rifà alla tradizione provenzale del «trobar clus» 04. I poeti della scuola siciliana scrissero: nel siciliano di Palermo, la sede della corte di Federico II in un volgare genericamente meridionale in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali 05. I poeti della Scuola poetica siciliana: imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in volgare siciliano imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in toscano imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua d’oc imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua francese 06. Quale di queste affermazioni è falsa? in siciliano le vocali latine ĕ (e breve) e ŏ (o breve) evolvono rispettivamente in /e/ e /o/ il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone ill sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche in siciliano le vocali latine ĕ (e breve) e ŏ (o breve) non dittongano Lezione 077 01. Quale di questi motivi non figura nel sonetto petrarchesco «Erano i capei d’oro a l’aura sparsi»? l’inestinguibile passione del poeta la labilità delle cose il saluto della donna l’apparizione della donna 02. Quale di queste affermazioni è falsa? ill «Canzoniere» di Petrarca è il testo chiave per la storia dell’italiano letterario al centro del «Canzoniere» c’è il concreto e tormentato io individuale ill titolo originale del «Canzoniere» è «Rerum vulgarium fragmenta» per Petrarca l’amore è uno strumento di conoscenza intellettuale e di elevazione spirituale 03. Nella novella di «Chichibio», l’autore inserisce delle brevi frasi: in dialetto veneziano in vernacolo fiorentino nel fiorentino «rustico» di Certaldo in dialetto bolognese 04. La lingua del «Decameron» si presenta: maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia meno polimorfica di quella della coeva poesia meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia 05. La lingua usata nel Proemio del «Decameron» e nella cornice introduttiva alle giornate è caratterizzata: dall’uso abbondante di ordini sintattici marcati: dislocazioni a sinistra e a destra, tema libero ecc. dall’impiego di forme tipiche delle varietà «basse» di fiorentino dall’uso abbondante del «che» polivalente dall’impiego di periodi lunghi, ricchi di subordinate 06. Nelle prime righe del Proemio del «Decameron» l’autore afferma: di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella lettura dei classici latini di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella scrittura di novelle di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella fede di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nel dialogo con qualche amico 07. La forma «aura» del primo verso del sonetto petrarchesco «Erano i capei d’oro a l’aura sparsi» è un: latinismo sicilianismo provenzalismo francesismo 08. 2 Nel verso petrarchesco «vo mesurando a passi tardi e lenti», nel sintagma «tardi e lenti» che procedimento retorico troviamo? dittologia sinonimica polisindeto anafora consonanza Lezione 078 01. Quale di queste affermazioni è falsa? con l’Umanesimo il latino diventa il principale strumento espressivo in ogni campo della cultura con l’Umanesimo si diffonde l’idea della superiorità della cultura moderna su quella antica nel Quattrocento il volgare viene usato solo nelle scritture pratiche e nei generi letterari popolari nel Quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi 02. La lingua dei poeti dell’Umanesimo volgare fiorentino: è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento (Dante, Petrarca e Boccaccio) è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento, aperta agli influssi del fiorentino contemporaneo è è il fiorentino del Quattrocento (detto anche «argenteo») è la lingua dei grandi autori del Trecento, in particolare di Petrarca e Boccaccio 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano La Raccolta Aragonese è un’antologia dei primi secoli della poesia toscana Gli autori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de’ Medici a Federico d’Aragona 04. Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento? la desinenza di III pl. «-on(o)» invece di «-ano» l’apocope di /e o/ dopo /l n r/ l’articolo definito maschile singolare «el» l’articolo definito maschile plurale «e» 05. Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti: Biondo Flavio e Poggio Bracciolini Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino Cristoforo Landino e Leonardo Bruni Biondo Flavio e Leonardo Bruni 06. Tra le opere di Poliziano ricordiamo: La «Favola di Orfeo» e i «Canti carnascialeschi» Le «Stanze per la giostra» e i «Canti carnascialeschi» Le «Stanze per la giostra» e la «Favola di Orfeo» Le «Stanze per la giostra» e il «Commento alla Commedia» 07. La grammatica di Leon Battista Alberti è: una grammatica del fiorentino Trecentesco una grammatica del fiorentino contemporaneo una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio Lezione 081 01. L’uso del dialetto nella commedia del Cinquecento: deriva solo dall’esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati deriva da un rifiuto del classicismo bembiano prosegue la tradizione delle lingue di koiné prosegue la tradizione dei volgari medievali 02. La lingua della «Mandragola» di Machiavelli: fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento è un limpido esempio di fiorentino vivo è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva 03. Quale autore cercò di conciliare la tesi «fiorentinista», che proponeva come modello il fiorentino parlato, con la tesi di Bembo, che proponeva come modello la lingua dei grandi autori dei Trecento? Claudio Tolomei Pier Francesco Giambullari Benedetto Varchi Niccolò Machiavelli 04. La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta: da Vincenzo Colli detto il Calmeta da Mario Equicola da Gian Giorgio Trissino da Baldassarre Castiglione Lezione 082 01. Quale di queste forme contenute nelle prime tre ottave della «Gerusalemme liberata» è un latinismo? fanciul aurea scogli petto 02. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo: prendendo in considerazione anche la lingua di Dante ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo 03. La grammatica di Pierfrancesco Giambullari: prende come punto di riferimento la lingua delle «Tre Corone», privilegiando Dante prende come punto di riferimento la lingua letteraria prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco prende come punto di riferimento il fiorentino vivo 04. La prima grammatica dell’italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a: Pierfrancesco Giambullari Pietro Bembo Lionardo Salviati Giovan Francesco Fortunio 05. Quale di questi elementi non fu criticato dagli Accademici della Crusca nella «Gerusalemme liberata»? stile oscuro finalità encomiastiche uso di latinismi sintassi complessa e artificiosa Lezione 083 01. Il «Cantico di frate sole»: è il più famoso dei testi di s. Francesco scritti in volgare è l’unico testo di s. Francesco scritto in volgare è scritto parte in latino, parte in volgare umbro è il primo testo religioso italiano in volgare 02. La lingua delle opere volgari di Galileo: è agile, ma sciatta e trascurata è caratterizzata da un tono severo e magniloquente è di registro medio, ma non manca di eleganza è fredda e impersonale 03. Il Concilio di Trento: propugnò il principio del libero esame delle scritture favorì la traduzione in volgare della Bibbia vietò il possesso di Bibbie volgari contribuì all’unificazione linguistica d’Italia 04. A quale di questi autori si deve una delle più importanti raccolte di prediche medievali? Bernardino da Siena Poliziano Iacopone da Todi Garzo 05. L’uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l’altro, dalla volontà: di dare valore letterario alle sue opere scientifiche di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino di rivolgersi ai membri dell’aristocrazia fiorentina di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino Lezione 086 01. Sul piano della lingua, l’Accademia dell’Arcadia propone: il ritorno al modello petrarchesco il ritorno al modello della poesia barocca il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano il ritorno al classicismo barocco 02. Quale di questi procedimenti non è tra quelli che l’Arcadia recupera dal linguaggio lirico tradizionale? il ricorso al troncamento l’uso di neologismi il ricorso a forme monottongate l’uso dell’enclisi coi verbi di modo finito 03. La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata: dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico da una sintassi abbondantemente ipotattica dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi 04. La riforma del melodramma attuata dai letterati dell’Arcadia si ispirava, tra le altre cose, all’esigenza di: ridare dignità letteraria e autonomia poetica all’accompagnamento musicale immettere nel testo teatrale temi comici ed eroici trasformare il testo poetico in un testo teatrale (il cosiddetto «libretto») ridare dignità letteraria e autonomia poetica al testo poetico 05. Per la lingua delle sue commedie, Carlo Goldoni: riproduce la lingua della conversazione quotidiana in uso in Toscana ai suoi tempi riproduce la lingua della conversazione quotidiana dei suoi tempi riproduce l’italiano di conversazione borghese e popolare dei suoi tempi inventa inventa una lingua di conversazione, attingendo prevalentemente da fonti scritte Lezione 087 01. Ugo Foscolo: coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica 02. Il «Giorno» di Giuseppe Parini: è un dramma satirico è un poema epico è un romanzo satirico è un poema didascalico 03. Nel verso dell’Iliade di Monti «molte anzi tempo all’Orco / generose travolse alme d’eroi», quale dei seguenti procedimenti si riscontra? iperbato verbo alla fine della frase inversione (o anastrofe) latinismo 04. Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica? uso di francesismi uso di riferimenti mitologici uso di latinismi e grecismi uso di perifrasi dotte 05. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a: recuperare il modello petrarchesco avvicinare la lingua delle sue tragedie all’uso vivo allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei recuperare il modello arcadico Lezione 088 01. La sintassi della «Quiete dopo la tempesta» di Leopardi è caratterizzata: dalla paratassi e dal polisindeto dall’ipotassi e dall’asindeto dalla paratassi e dall’asindeto dall’ipotassi e dal polisindeto 02. Nel sintagma «sgombrasi» del v. 6 della «Quiete dopo la tempesta» abbiamo un: arcaismo fonetico arcaismo lessicale arcaismo sintattico arcaismo morfologico 03. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di: conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche riportare il linguaggio poetico alla dignità dell’antica lingua letteraria allontanare il linguaggio poetico dall’uso quotidiano imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento Lezione 091 01. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l’impressione di una «oralità popolare»? il discorso indiretto libero la dislocazione e destra e a sinistra il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici il ricorso a sicilianismi lessicali 02. La lingua del romanzo «I Malavoglia»: è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato 03. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali: l’impegno politico e la scientificità della letteratura l’impersonalità e la regressione del narratore l’impegno politico e l’impersonalità la scientificità della letteratura e la regressione del narratore Lezione 092 01. Nella sua opera, Giovanni Pascoli: si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili riprende tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata canta esclusivamente realtà umili e dimesse 02. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana «L’assiuolo»? asindeto anastrofe enclisi pronominale iperbato 03. La forma «pèrsica» che si incontra nella lirica dannunziana «Nella belletta» è un: una variante dialettale di «pèsca» allofono di «pèsca» allomorfo di «pèsca» allotropo di «pèsca» 04. La lirica dannunziana «Nella belletta» presenta già nel titolo una citazione di un testo di: Dante Petrarca Orazio Virgilio 05. Il progetto linguistico di D’Annunzio è quello: di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti 06. La poesia di Pascoli è stata definita 'postgrammaticale' perché fa ricorso a: procedimenti fonosimbolici onomatopee termini specifici attinti dai lessici speciali figure di suono Lezione 093 01. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista? il sostegno dell’attività lessicografica della Crusca il rifiuto delle parole straniere la promozione e la valorizzazione dei dialetti la difesa delle minoranze linguistiche 02. Don Lorenzo Milani contestava: gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati il ruolo avuto dalla classe dominante nell’annosa questione della lingua la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario 03. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell’italiano nella prima metà del Novecento? la mobilitazione delle masse popolari l’innalzamento dell’obbligo scolastico la Grande guerra (1915-1918) il regime fascista
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