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Lo Sturm und Drang: il movimento letterario tedesco del XVIII secolo, Appunti di Lingua Tedesca

Lo Sturm und Drang è un movimento letterario che si diffuse brevemente nella seconda metà del XVIII sec. in Germania. Gli esponenti di questo movimento avevano nome “Stürmer und Dränger ” e la loro filosofia tendeva alla fusione tra la visione razionale e concreta della realtà e la sovranità del mondo interiore, fatto di sentimenti e sensazioni. una descrizione del movimento, la sua collocazione rispetto ai movimenti culturali che animarono gli anni immediatamente precedenti e successivi, e la sua evoluzione rispetto all'Illuminismo.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 16/02/2022

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Scarica Lo Sturm und Drang: il movimento letterario tedesco del XVIII secolo e più Appunti in PDF di Lingua Tedesca solo su Docsity! Lo Sturm und Drang, letteralmente “tempesta e impeto”, è un movimento letterario che si diffuse brevemente nella seconda metà del XVIII sec. (1765- 1785 ca.) in Germania. Lo Sturm und Drang viene infatti generalmente descritto come l’ultima fase del preromanticismo, un ponte cioè verso gli ideali più propriamente romantici, e come tale in totale contrasto con la tradizione illuminista e neoclassica. Gli esponenti di questo movimento avevano nome “Stürmer und Dränger ” e la loro filosofia tendeva alla fusione tra la visione razionale e concreta della realtà (tipica dell’Illuminismo) e la sovranità del mondo interiore, fatto di sentimenti e sensazioni  (tipica del Romanticismo). Il nome prende spunto dalla tragedia “Wirrmarr” (“caos”) di Maximilian Klinger del 1776, e venne inventato da Cristoph Kaufmann, un amico di Klinger, definito “Genieapostel” (Genio Apostolo) o “genio sturmiano”. Sulla sua collocazione rispetto ai movimenti culturali che animarono gli anni immediatamente precedenti e successivi molto è stato scritto: lo Sturm und Drang viene infatti generalmente descritto come l’ultima fase del preromanticismo, un ponte cioè verso gli ideali più propriamente romantici, e come tale in totale contrasto con la tradizione illuminista e neoclassica Benché infatti molto spesso venga considerato l’antitesi dell’Illuminismo, in realtà lo Sturm und Drang fu la sua evoluzione, vale a dire che vi aggiunse elementi nuovi partendo dal concetto illuminista di “uomo come essere fortemente pensante” e di “pensiero umano come imitazione del pensiero divino ed unico mezzo affidabile per comprendere il mondo circostante.” Il nome “Illuminismo” deriva dall’espressione “lume della ragione“, e il Settecento, per essere il secolo in cui si affermò tale movimento, è conosciuto anche col nome di “secolo dei lumi“. Gli Illuministi erano infatti intellettuali che auspicavano l’uscita dalla superstizione e dall’ignoranza – tipiche dei secoli precedenti – attraverso l’uso dell’intelletto, della psiche e soprattutto della razionalità. Contrapponendo studio, concretezza e osservazione a credenze popolari, miti e storie fantastiche che ottenebravano la mente umana rendendo la società schiava delle sue stesse credenze, la ragione era vista come il lume che rischiarava l’oscurantismo applicato dai detentori del potere, il “faro nella notte” che avrebbe portato l’essere umano fuori dalla sua condizione di schiavitù intellettuale. Nei secoli passati, infatti, aveva acquisito un fortissimo potere l’Inquisizione Spagnola, assieme alle altre forme di Inquisizione, da essa ispirate, che subentrarono in Europa poco più tardi. In Germania, in Francia e in Inghilterra il tribunale dell’Inquisizione si dedicò soprattutto alla cosiddetta “caccia alle streghe”  e vennero redatti perciò diversi manuali che descrivevano minuziosamente le caratteristiche e gli atteggiamenti di mostri ed esseri demoniaci, derivati dal folklore popolare, che si diceva essere nascosti all’interno della popolazione, in modo da “stanarli” più facilmente. Perciò, nonostante il cristianesimo fosse già la religione più diffusa in Europa, per secoli furono mantenute in vita la superstizione e le credenze pagane creando un clima di terrore e un’arretratezza che impedirono la progressione di tutte le arti, delle scienze e della cultura. L’Illuminismo nacque con l’intento di eliminare tutto ciò per garantire lo sviluppo intellettuale, politico, economico e sociale della popolazione. Venne perciò rigettata l’esistenza della magia e delle forze oscure e al suo posto venne introdotto lo studio della natura e del mondo da un punto di vista logico, razionale ed oggettivo. In quegli stessi anni vennero applicate numerose riforme anche in campo politico e sociale (es. l’abolizione della pena di morte in Italia), e furono pubblicati diversi scritti sull’educazione del bambino (L’Emilio ovvero l’educazione, di Rousseau) e sull’uso della ragione per migliorare i metodi di governo (Lo spirito delle leggi, di Montesquieu). . Su questa opposizione è però necessario soffermarsi un momento. Se in effetti la rottura con il Neoclassicismo è inevitabile, meno scontata è quella con l’Aufklärung, con la quale non è impossibile trovare alcuni elementi di continuità: proviamo a vedere quali. Alla base della riflessione degli Stürmer si pone il binomio Natur! Genie!, La natura viene assunta come forza vivificatrice che può essere colta solo dal Genio. Il genio d’altro canto riesce a percepire la natura, ad intuirla senza pretese intellettualistiche. Lo Sturm und Drang fu l’evoluzione di questo processo, vale a dire che conservò questi princìpi e ne introdusse altri come il concetto di “genio“, ossia di essere pensante in grado di comprendere la realtà non solo attraverso studio e osservazione, ma anche attraverso la pura intuizione, per via di una conoscenza innata e unicamente propria della realtà circostante. Il genio per antonomasia era considerato l’artista, e soprattutto il poeta, ossia una figura dotata di un intelletto superiore agli altri (superuomo, o in tedesco Übermensch) in grado di dedurre verità celate agli altri e di comunicarle con un linguaggio non convenzionale (lirico) per “illuminare” coloro che erano privi di tale potere intuitivo. Il poeta venne considerato, poi, addirittura “veggente“, ossia in grado di intuire non solo ciò che è, ma anche ciò che sarà. Proprio quando venne introdotto il concetto di “veggenza del poeta” e quello di “estasi” di fronte all’osservazione della natura, lo Sturm und Drang iniziò a distaccarsi dall’Illuminismo, che credeva in regole, schemi e istituzioni. Ben presto, infatti, questa visione gerarchica e inquadrata, tipica del Settecento, cominciò a essere considerata, dallo Sturm und Drang, come limitante le capacità del poeta e del genio in generale; questo perché il genio non poteva essere “oppresso” all’interno di schemi troppo logici e razionali, dal momento che possedeva una sfera emotiva così ricca da non potersi esprimere totalmente solo dentro i confini della razionalità. Lo Sturm und Drang eliminò questi confini rifiutando ogni tipo di gerarchia e di istituzione e introducendo anche il concetto di “cosmopolita“. Tutto questo si concretizzò maggiormente nel Romanticismo (Romantik), il movimento culturale che subentrò dopo il 1780 e perdurò fino alla seconda metà dell’Ottocento come evoluzione dello Sturm und Drang. Lo Sturm und Drang è stata quindi una corrente filosofica, culturale e letteraria che credeva fortemente nell’esaltazione di tutte le facoltà umane, sia intellettuali che emotive. Volendosi liberare da ogni tipo di vincolo
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