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Luigi Pirandello - Italiano, Appunti di Italiano

Appunti sull'autore italiano Luigi Pirandello. Vita, opere, pensiero e la poetica, il teatro.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 16/06/2020

jessicamarcati
jessicamarcati 🇮🇹

5

(3)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Luigi Pirandello - Italiano e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LUIGI PIRANDELLO VITA Nato il 28 giugno 1867 ad Agrigento nella tenuta di famiglia, chiamata “Caos”. Il padre era imprenditore di solfare. La vita famigliare non era serena, soprattutto a causa della personalità prevaricatrice del padre, e forse così nasce l’idea della famiglia come trappola, come luogo soffocante, dove i rapporti non sono autentici. Si iscrisse alla facoltà di lettere a Palermo, poi a Roma e infine a Bonn, dove si laurea e approfondisce la conoscenza della letteratura tedesca, leggendo Goethe e Schopenhauer. Nel 1892 si trasferisce a Roma dove stringe amicizia con letterati come Capuana. Nel 1894 sposa Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre, psicologicamente fragile; ebbero tre figli: Stefano, Lietta e Fausto. Nel 1893 scrive il suo primo romanzo L’esclusa e dal 1897 compone drammi e atti unici per il teatro. Sempre nello stesso anno (1893) riceve un incarico di insegnate di italiano all’Istituto Superiore di Magistero di Roma. Il 1903 è un anno drammatico per lui e la sua famiglia: una frana distrugge la miniera di zolfo in cui il padre aveva investito tutto il suo capitale e la dote di Antonietta. La donna, alla notizia, ebbe una crisi nervosa che si manifesta prima come paralisi isterica, facendola stare a letto per lungo tempo, e poi come malattia mentale (1919 fa ricoverare la moglie in una clinica, che muore nel 1959). Mentre Pirandello assiste la moglie malata, compone in pochi mesi Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904. Nel 1908 pubblica invece L’umorismo . Già da tempo egli aveva iniziato a scrivere novelle, e così le traspose in opere teatrali. Nel 1921 scrive il dramma Sei personaggi in cerca d’autore, presentato al teatro a Roma che però fu fischiato dal pubblico, mentre quando lo mette in scena a Milano ha molto successo. Il testo viene tradotto in più lingue e rappresentato in tutta Europa. Nel 1922 abbandona l’insegnamento e comincia a viaggiare all’estero per seguire le compagnie che mettevano in scena i suoi drammi. Ne 1924, dopo il delitto Matteotti, si iscriva al Partito Fascista e nel 1925 firma il Manifesto degli intellettuali fascisti di Gentile (anche se poi il suo giudizio sul fascismo cambia e i rapporti col regime si raffreddarono). Sempre nel 1924 fonda la Compagnia Teatro d’Arte di Roma (sciolto nel 1928). Come direttore scrittura l’attrice Marta Abba, con la quale poi ha una legame sentimentale e ci si scrive molte lettere. Nel 1926 scrive il suo romanzo più filosofico: Uno, nessuno e centomila. Nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura. Muore il 10 dicembre 1936. OPERE Durante la giovinezza pubblica 7 raccolte di versi, in cui si avverte l’influsso di Carducci, e vengono giudicate dalla critica di scarso valore. 1 Novelle Nel 1922 avvia il progetto di scrivere una “novella al giorno per tutt’un anno”. Dal 1922 al 1937 uscirono 15 raccolte. Alcune novelle sono ambientate in Sicilia e raccontano del mondo contadino; altre sono ambientate a Roma, e spesso hanno per protagonisti personaggi della piccola borghesia impiegatizia che vivono un’esistenza frustrante, vittime dell’oppressione familiare e della monotonia del lavoro. Pirandello mette in scena personaggi stravolti, senza un punto di riferimento e lo fa con atteggiamento umoristico che spinge oltre i fatti e ne svela gli aspetti più nascosti e imprevedibili. L’esistenza grigia è all’improvviso sconvolta da un fatto strano, insignificante e che suscita nella coscienza del personaggio una consapevolezza di sé e della propria condizione di vita e porta all’isolamento (Il treno ha fischiato). Ne deriva un riso amaro, frutto dalla riflessione sui fatti, del “sentimento del contrario” che mette a nudo l’assurdo e il tragico che si cela nelle vicende umane. Umorismo Nel 1908 pubblica il saggio L’umorismo, in cui pone le basi teoriche della poetica applicata nella sua produzione successiva. Egli definisce: - La comicità come l’avvertimento del contrario, che induce al riso - L’umorismo come il sentimento del contrario, che porta alla riflessione su fatti che, all’apparenza comici, nascondono una reale condizione esistenziale inconoscibile. L’umorismo, consiste in un processo che provoca reazioni contrastanti, quali riso e pianto. Riceve una polemica da Benedetto Croce per il quale l’arte è un atto di creazione pura, separata dalla riflessione. Mentre per Pirandello, l’immaginazione, il sentimento e la riflessione sono alla base dell’opera d’arta. I Romanzi Il primo romanzo di Pirandello è del 1893 “Marta Ajala”, pubblicato nel 1901 a puntate nel quotidiano “La tribuna” con il titolo L’esclusa . Trama L’esclusa: è la storia di Marta, una donna che, sebbene innocente, viene accusata dal marito di essere un’adultera, per via di una lettera spedita dal deputato Alvignani. La voce si diffonde in tutto il paese e Marta è costretta a trasferirsi a Palermo, dove incontra Alvignani e consuma l’adulterio realmente. Intanto il marito, pentito e convinto della sua innocenza, la riaccoglie a casa. Già in questo romanzo c’è un’attenta analisi della psicologia della protagonista e della vicenda paradossale e dei condizionamenti dell’ambiente; Pirandello introduce l’elemento grottesco, ossia una deformazione della realtà per cui ciò che commuove fa ridere e viceversa. Il fu Mattia Pascal Del 1904, è il terzo romanzo di Pirandello. Composto in 4 mesi, presenta gli elementi caratteristici della produzione successiva: il problema della definizione della propria identità, il “doppio”, il relativismo conoscitivo, la poetica dell’umorismo. La vicenda parla del “fu” Mattia Pascal, che inscena per due volte la sua morte per sottrarsi alla condizione di estraneo alla vita, esposta quando ormai i fatti sono avvenuti e Mattia affida le sue memorie a un manoscritto. 2 IL PENSIERO E LA POETICA La ricerca Pirandelliana si rivela indagine sul senso di un’esistenza chiusa in un soffocante reticolo di convenzioni (società = STANZA DELLA TORTURA) e interrogazione costante sul linguaggio. L'uomo per adattarsi alle convenzioni della società è costretto ad indossare le maschere. Se l'uomo intende liberarsene deve ricorrere alla follia. La follia, quindi, rappresenta l'unica salvezza per gli uomini che vogliono essere liberi. Dalla tradizione verista, Pirandello, riprenderà la “scrittura di cose” e non di parole, mentre gli studi filosofici e letterari lo metteranno a contatto con la letteratura romantica tedesca, con il pensiero di Schopenhauer e di Nietzsche. Arte e scienza: Gran parte della sua riflessione e ricerca culturale ruota attorno alla crisi del rapporto tra arte e scienza, rivelando, così, una visione critica e relativistica della modernità. Pirandello si convince che compito dell’arte moderna è quello di svelare le contraddizioni, la caoticità e l’assurdo dell’esistenza. Dunque l’arte deve scomporre e farsi arte grottesca e umoristica. Vita e forma : P. sottolinea come l’autenticità della vita sia costantemente messa a rischio dagli stessi meccanismi sociali che imbrigliano l’uomo in una rete di convenzioni. Gli impongono un’identità fittizia, cristallizzata in una maschera. La vita, ovvero il fluire incessante e libero dell’esistenza viene opposta alla forma, cioè il risultato dell’irrigidimento del flusso vitale. Tema della follia: Ci sono dei momenti, in cui la forza sotterranea della vita vera, a lungo repressa e occultata riesce a emergere: sono i momenti della FOLLIA o della creazione artistica, oppure attimi casuali. Si hanno allora delle vere e proprie epifanie. È questo il destino dei personaggi-filosofi che, ai margini dell’esistenza, dentro una mediocre vita borghese, cominciano a vedere la vita dal di fuori scoprendone gli artifici e la vacuità. La poetica dell'umorismo: nel saggio L’umorismo Pirandello esprime la novità della sua poetica (1° parte =testi secondo lui umoristici; 2° parte = concetto di umorismo). La seconda parte è una dichiarazione poetica di Pirandello. Il saggio di P. ruota attorno alla distinzione tra comicità e umorismo: il comico viene definito l’avvertimento del contrario ovvero come la percezione del contrario di quello che in realtà dovrebbe essere e che induce al riso; nel momento in cui subentra la riflessione, il comico è superato dal “sentimento del contrario”: l’umorismo ha due registri uno superficiale e uno nascosto, per capire l’umorismo devo essere in grado tramite la riflessione di capire la parte nascosta. Il comico è superficiale e si basa sull’apparenza. Ridere scardina le convenzioni sociali.  Differenza tra umorismo e comicità utilizzando l’esempio della vecchia signora;  Si sofferma sulla riflessione come momento essenziale dell’arte umoristica;  Concezione della vita come flusso continuo e degli ideali e dei valori come forme prodotte dall’uomo in cerca di certezze;  Caratteristiche dell’arte umoristica e differenze con l’arte tradizionale; I Romanzi: riflettono una stagione di intensa sperimentazione, collegata al definirsi della sua poetica umoristica, basata sulla scomposizione e sul relativismo conoscitivo. Il fu Mattia Pascal (1904) legato alla poetica dell’umorismo: Il romanzo dichiara sin dal titolo la sua carica innovativa, il fu davanti al nome non lascia intendere se il libro tratti di un vivo o di un morto: infatti quel personaggio è entrambe le cose. P. utilizza la tecnica del racconto 5 retrospettivo, cioè la vicenda è narrata dalla fine. L’epilogo del romanzo non conclude ma riapre gli stessi interrogativi dell’inizio. Il tempo della storia non coincide con il tempo del racconto (tranne nelle due premesse). L’utilizzo a volte di un ritmo condensato e altre volte dilatato fa sì che la narrazione si sviluppi come intorno a una spirale. Siamo di fronte a un antieroe e a un nuovo tipo di narratore. Il personaggio rivela una condizione di disagio, di straniamento e di esclusione. Mattia dopo essere fuggito dalle prigioni della sua vita provinciale scopre l’impossibilità di un’esistenza slegata dagli obblighi delle forme. Importanza tema del doppio che si collega allo specchio e all’occhio strabico che decentra lo sguardo di Mattia obbligandolo a due visioni differenti Questa crisi d’identità ha come esito l’estraniazione totale rispetto alla vita. Egli constata che nella società non c’è spazio per la libertà delle forme, l’unica via d’uscita è quella di farsi personaggi, ovvero maschere nude. L’UMORISMO Comico -> “avvertimento del contrario”, cioè la percezione del contrario di quella che, in realtà, dovrebbe essere e che induce al riso. Quindi dovrebbe essere in un modo, non lo è e rido; le cose non sono come dovrebbero essere ma rido. Umoristico -> “sentimento del contrario”, cioè riflessione sui fatti apparentemente comici che, osservare in maniera più approfondita, danno compassione. Sentimento del contrario: - Il termine “sentimento” significa solidarietà e si entra in empatia col soggetto che produce il ridicolo. - Il ”contrario” è generato dalla consapevolezza dell’oltre che contrasta con l’apparenza e svela una realtà altrimenti inconoscibile. L’umorista quindi vede nella realtà “una costruzione o finta o fittizia del sentimento e con una analisi la smonta e la scompone”, portando alla luce le contraddizioni e le assurdità della vita. Grazie a Alfred Binet, Pirandello rirende la concezione dell’io diviso. Henri Bergson, riconosce nel riso uno strumento per scardinare le convinzioni sociali Uno, nessuno centomila (1926): Vitangelo Moscarda, resosi conto di un difetto segnalato dalla moglie giunge alla consapevolezza della molteplicità di punti di vista rivelati dallo sguardo altrui, fino alla scelta cosciente della follia. Tema Pirandelliano dell’identità. La stessa maschera che si indossa nella vita sociale è soggetta a infinite moltiplicazioni. C’è un unico modo per infrangere le centomila identità che impediscono una vita autentica: apparire folli 6
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