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Lusso e Capitalismo (Sombart), Sintesi del corso di Storia Moderna

Sintesi di "Lusso e Capitalismo" uno dei più noti testi dello storico tedesco Werner Sombart. Il libro illustra la tesi secondo la quale l'amore per il lusso (le cui radici psicologiche vanno ricercate in ambito sessuale) abbia contribuito in maniera decisiva alla nascita del capitalismo. L'impostazione è dunque alternativa a quella classica: anziché partire dalla produzione e dalle sue ricadute sul consumo, Sombart ha fatto l'inverso. Esame di Storia Moderna sostenuto in Unige con votazione 30.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 13/01/2021

AntonioE.
AntonioE. 🇮🇹

4.5

(54)

51 documenti

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Scarica Lusso e Capitalismo (Sombart) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Dal libro: LUSSO E CAPITALISMO di Werner Sombart Economista tedesco è già autore, al momento dell’uscita di “Lusso e capitalismo” del libro Der Moderne Capitalismus. In un altro testo “Il Borghese” del 1913 Sombart individuava tre fattori che permisero la nascita del capitalismo: le basi biologiche (cioè le inclinazioni individuali che spingono ad accettare la mentalità capitalistica); le forze morali (cioè le filosofie e le religioni); le condizioni sociali (innanzitutto lo Stato ed i suoi interventi nell’economia con l’abolizione delle corporazioni, l’apertura dell’esercito e della burocrazia sulla base del merito etc.). In Lusso e Capitalismo Sombart si concentra invece su un aspetto, cioè la ridefinizione dei bisogni, che sommato alla tecnica, alla circolazione monetaria e al Ressentimant (l’invidia sociale dei borghesi verso i nobili) permette lo sviluppo di una nuova mentalità. La Corte Per Sombart le Corti, prima fra tutte quella avignonese poi seguita dalle corti degli Stati Italiani e dalla Francia, svolgono un ruolo fondamentale nell’abbandono della morale cavalleresca e dell’inurbamento da parte dei nobili. Tra le corti più importanti vi fu quella di Francesco I di Francia (fine ‘400 e la prima metà del ‘500) nella quale ai nobili di corte venne data una sanzione legale (da officier de mesòn passarono ad essere officier de France) e che si caratterizzò per una grande presenza di donne. E’ da questa presenza femminile che, per Sombart, si generano intrighi di corte ed il lusso. La ricchezza borghese Si formò nel medioevo in contrapposizione alla ricchezza feudale (essenzialmente terriera). Tra XIII e XIV secolo le cose cambiano ed aumentano le ricchezze non legate alla feudalità. Il fenomeno prende avvio in Italia ma poi si diffonde in Germania (qui il XVI sec. sarà l’epoca dei Fugger) e poi in Francia ed Inghilterra. A determinare questi cambiamenti furono: l’argento del Tirolo, l’oro del Brasile, le esplorazioni in Asia e poi in America. Si formano ingenti capitali dunque in oro ed argento che, a differenza della terra, possono circolare con molta più rapidità: sono capitali mobili e sono capitali più grandi di quelli che un nobile di campagna poteva accumulare nei secoli precedenti. La nuova nobiltà Tra il 1600 ed il 1800 si formò dunque uno strato sociale nuovo che conservava (o acquisiva) i titoli, lo status (soprattutto giuridico e fiscale) della vecchia nobiltà feudale ma lo coniugava con la ricchezza proveniente dal commercio. I titoli nobiliari potevano essere acquisisti per matrimonio; comprati con il denaro; guadagnati per merito (ad esempio servendo nell’esercito); Sangue blu e denaro borghese si fusero dunque. Scomparvero vecchi casati (molti in Inghilterra si estinsero dopo la guerra delle due rose) ed altri se ne formarono con la vendita di titoli che divenne un mezzo di finanziamento per le monarchie nazionali. Ai nobili veri e propri (i Pari che sedevano in parlamento) si aggiunse poi nel caso la gentry: formata da cavalieri con feudo e cavalieri senza feudo (i cosiddetti baronetti) che acquistavano il titolo ad un prezzo prefissato. La gentry era una categoria giuridicamente difficile da definire ma era composta in sostanza da uomini che vivevano di rendita e tendeva a distinguersi dai commercianti ancora in attività e privi di una residenza di campagna. Il lusso, cioè ciò che eccede il necessario, può essere poi distinto in LUSSO QUANTITATIVO (lo spreco: ad esempio usare tre fiammiferi anziché uno pEr accendere il sigaro) e LUSSO QUALITATIVO (cioè consumare qualcosa in una quantità corretta ma di qualità superiore: ad esempio usare le scarpe di cuoio piuttosto che quelle di stoffa). Questo secondo tipo di lusso da origine alla raffinatezza, cioè alla produzione di oggetti i cui dettagli o il cui materiale sono di fattura superiore a quella normalmente richiesta per la loro funzione. A sua volta Sombart distingue poi il “lusso altruistico” cioè quello destinato ad oggetti che il committente non userà ed il lusso egoistico cioè quello volto a soddisfare la propria esigenza personale di raffinatezza. Il lusso personale, egoistico, è legato al soddisfacimento dei sensi ed è intimamente legato all’aspetto erotico: per Sombart è il sentimento amoroso che genera la ricerca del lusso. Dove le relazioni amorose sono trascurabili la voglia innata dell’uomo di primeggiare si esplica nel lusso quantitativo (più schiavi, più terra, più castelli); dove le relazioni amorose sono numerose questa voglia di primeggiare si esplica nel lusso qualitativo. Le corti dei principi Sombart, soprattutto sulla base degli scritti di Petrarca, individua in Avignone la prima corte nella quale si manifesta un lusso sfrenato. Da Avignone, quando negli anni ’70 del ‘300 la corte si trasferisce nuovamente a Roma anche il lusso segue i Papi in Italia. Tanto Paolo II che Sisto IV dilapidano somme ingentissime. Anche in Francia con la dinastia di Valois si spenderanno per la corte cifre enormi (secondo i dati di Sombart anche superiori alle entrate dello Stato) soprattutto per Versailles e per il palazzo di Fontainblù. Enormi erano le spese per l’abbigliamento. Tutto questo lusso è motivato, per Sombart, dalle amanti dei sovrani: è per soddisfare i loro capricci che queste spese lievitano. Il caso più noto è quello di Madame de Pompadur, amante di Luigi XV e dominatrice della Corte (il fratello sarà nominato marchese). L’ultima maitress di corte, ancorché moglie legittima, fu Maria Antonietta (in competizione con l’amante del re: la contessa Du Barì). I cavalieri e i grandi ricchi Per emulazione questo stile di vita, ovviamente con cifre assolute molto minori, venne adottato anche da strati sociali che non avevano accesso alla corte. Saranno soprattutto coloro i ricchi di prima generazione, gli arricchiti, che spenderanno gran parte delle proprie sostanze nel lusso anche e soprattutto al fine di essere riconosciuti come interlocutori della nobiltà. L’aumento generalizzato delle spese per il lusso porterà anche al fallimento di molte casate nobiliari ed all’arricchimento di quegli usurai borghesi che le prestavano il denaro. In una gara tra gli esponenti della nobiltà feudale ed i nuovi ricchi i nobili ebbero la peggio finendo spesso in rovina che perché era generalmente a loro sconosciuto il concetto di risparmio: era infatti da “bottegai” tenere conto delle entrate e delle uscite. Sombart cita alcuni esempi di autentico disprezzo del denaro (gioielli ridotti in polvere ad esempio) e di debiti, immensi, che venivano fatti quasi senza rendersene conto. Capitolo IV: Il trionfo della femmina (nell’edizione tedesca è Der Sieg des Weibchens: letteralmente “la vittoria della femmina”, il titolo è dunque tradotto correttamente ma per il professore Sombart usa il più nobile termine francese “femme”, non è vero ma bisogna far finta che lo sia) Per Sombart a partire dal Basso Medioevo avvengono due fenomeni: a) il lusso si sposta dalla dimensione pubblica agli interni domestici. Spostandosi dentro le case esso diventa monopolio della donna. Dai tornei (in auge fino al Rinascimento) e da eventi periodici il lusso diventa domestico e costante. b) il lusso diventa meno quantitativo (pranzi con decine di portate, cortei di servitù, cavalli) e maggiormente qualitativo (dunque tanti beni ma che servivano a cose diverse: dai finimenti per il cavallo alle tazzine). c) il lusso, monopolizzato culturalmente dalla donna, diventa più legato alla sensualità e meno ad ideali come l’arte. La raffinatezza, specialmente negli abiti o in oggetti tecnologici, richiede personale specializzato e molte fasi di lavoro (dunque molti artigiani e moltissimi salariati). d) il tempo di produzione ma anche di consumo degli oggetti di lusso è molto più condensato. I tempi di produzione si accorciano (a parità di manufatto) e si accorcia anche la vita di molti di questi oggetti (specialmente anche qui negli abiti). Ancora una volta per Sombart è la donna che imprime una svolta nei tempi di realizzazione (cita alcuni esempi come Maria de Medici). A Versailles ad esempio alcune botteghe lavorano su due turni, uno di giorno ed uno di notte, al fine di accelerare i lavori. e) in campo alimentare si passa da un lusso anche qui quantitativo (enormi vassoi di cacciagione) ad un lusso qualitativo. La diffusione dello zucchero (e l’aumento della sua raffinazione con la produzione di zucchero bianco) dà vita alla nascita dell’arte culinaria prima in Italia e poi in Francia. Lo zucchero viene modellato per produrre cibi anche belli da vedere ed associato al consumo di caffè, tè e cacao. f) il lusso nell’abitazione inizia ad esprimersi con il mobilio (in epoca medievale anche le case dei sovrani erano piuttosto spartane) e con le suppellettili. Tanta cura negli interni domestici è per Sombart espressione della regina del focolare, la femmina (Sombart scrive la femmina) che soggioga dentro l’abitazione il maschio. Per Sombart la prima casa moderna è la Farnesina, oggi sede del Ministero degli Esteri, ma fatta costruire da Agostino Chigi come dimora di una delle sue amanti. Con l’ascesa di nuove classi sociali lo spazio urbano, cioè la contestuale presenza di molti ricchi che vivono a contatto tra loro, produsse l’espansione del lusso. Da un lato i grandi commercianti e finanzieri si emulavano nei consumi, dall’altro si moltiplicano le occasioni di sfoggio (le corse dei cavalli, le cene di gala, i teatri, i caffè, le feste da ballo, i ristoranti). Capitolo V: La nascita del Capitalismo DAL Lusso Quale ruolo ha dunque avuto il lusso nella nascita del capitalismo? Il Lusso, che a partire dal ‘700 con l’abolizione delle leggi sontuarie può diffondersi più rapidamente, anima i mercati. Anche David Hume afferma che il lusso anche quando si esprime nel vizio è comunque preferibile alla pigrizia (perché almeno genera occupazione). Per Sombart il capitalismo non nasce dall’allargamento dei mercati e dunque dal coinvolgimento delle colonie che rende necessaria l’organizzazione capitalistica (come sostenuto dai marxisti). Per Sombart il lusso coopera nel passaggio dalla ricchezza feudale alla ricchezza borghese (e dunque all’uso del credito). Lusso e Commercio Per Sombart furono le merci di lusso (spezie, medicamenti, cotone, materiali per tingere i tessuti, incenso) a introdurre nel commercio prima che nella produzione elementi di accumulazione capitalistica. Ai vecchi prodotti si sommano i nuovi (tè e caffè innanzitutto). Il commercio interoceanico è poi figlio del commercio di beni di lusso ed anche gli schiavi servono per produrre beni di lusso e dunque il loro commercio si inserisce. Il lusso influenzò anche il commercio al minuto, non soltanto il grande commercio all’ingrosso ed anzi spesso i commercianti all’ingrosso si dedicavano anche alla vendita al minuto. Pian piano iniziò però a differenziarsi il commercio all’ingrosso da quello al minuto: i grossisiti si spostarono verso le zone periferiche mentre i dettaglianti curarono maggiormente l’arredamento dei loro negozi. Allo stesso modo iniziano a sorgere negozi divisi per funzione e non per settore merceologico. Dunque in un negozio di mobili si poteva trovare tutto ciò che serviva ad arredare la casa. I negozi di lusso, è questa è una novità che sottolinea Sombart, richiedono però molto più capitale degli altri per essere aperti e dunque necessitano alle spalle il ricorso al credito. Lusso e Agricoltura Anche l’agricoltura fu influenzata dal lusso con l’esplodere del commercio della lana. Inghilterra soprattutto i pascoli sostituiscono i campi coltivati. L’agricoltura feudale viene soppiantata da un’agricoltura che segue ciò che il mercato richiede, anche e soprattutto il mercato internazionale. Dunque un produttore agricolo poteva anche cambiare il tipo di animali allevati o il tipo di coltivazione a seconda delle richieste del mercato cosa che non avveniva in epoca medievale. Rilevantissimo è il fatto che il consumo europeo abbia poi generato imprese capitalistiche nelle colonie, specialmente nella lavorazione dello zucchero che è molto complessa tecnicamente. Nascono comunque nelle colonie delle imprese capitalistiche rivolte al mercato europeo ed aperte al libero scambio. Lusso e Industria Sombart innanzitutto distingue le industrie realmente sontuarie sulla base della materia del prodotto (una industria serica lo è anche se produce tessuti di terz’ordine mentre una segheria di mobili di lusso non lo è). Per Sombart dunque: a) alcune industrie di lusso raggiungono una dimensione considerevole; b) che le industrie di lusso sono le prime a produrre secondo modalità capitalistiche nell’organizzazione del lavoro (prima con la protoindustria a domicilio poi organizzando la produzione negli opifici con lavoratori salariati); Per Sombart il primo settore nel quale si sperimentano metodi di produzione capitalistica è quella della lavorazione della seta, settore nel quale si sperimentano primi sistemi di filatura meccanizzata (In Italia già nel XV secolo, in Inghilterra, i silk-mills, nel XVII). Fenomeni simili (dunque grande concentrazione di capitali, grande concentrazione di lavoratori salariati nello stesso sito) avvengono nell’industria degli specchi ed in quella della porcellana od in quella dei merletti. Alcune industrie sono invece di tipo misto (come quella della lana, l’edilizia, l’industria delle pelli, l’ebanisteria etc.) e producono cioè sia per i ricchi che per i poveri ma hanno nelle produzioni di alta gamma le prime sperimentazioni di tipo capitalistico (Sombart fa gli esempi di Sedan e di
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