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Maestri del cinema - Billy Wilder, Appunti di Storia Del Cinema

La storia della sua vita, dei suoi film e del cinema hollywoodiano classico

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 06/04/2020

Alemartino24
Alemartino24 🇮🇹

4.3

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Scarica Maestri del cinema - Billy Wilder e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! 18/11/19 Lezione 19 Cinema americano degli anni ’50 grossi cambiamenti Grave crisi del sistema produttivo hollywoodiano (Studio System) Periodo classico caratterizzato da 8 case di produzione (5 majors e 3 minors); presenti anche grandi produttori indipendenti e case di produzione specializzate nella realizzazione di film di serie B. Le 5 majors: Paramount, Warner Bros., Metro-Goldwyn-Mayer, 20th Century Fox e RKO (ha avuto una vita più breve delle altre, nasce con l’avvento del sonoro e tramonta nel corso degli anni ’50). Minors: Universal, Columbia e United Artists (casa di produzione un po’ diversa perché, a differenza delle altre sette, non aveva un proprio studio e si limitava a finanziare i film e a distribuirli sul mercato; casa usata dai produttori indipendenti). Differenze fra majors e minors: - Majors erano più grandi e producevano più film. - Le majors possedevano le proprie catene di sale cinematografiche dove proiettavano i loro film. Majors caratterizzate dall’integrazione verticale (sistema basato su 3 principi): - Produzione (realizzazione materiale del film). - Distribuzione (fase intermedia che mette in collegamento le altre due; si tratta di società di distribuzione che mettevano i film sul mercato). - Esercizio (proprie catene di sale dove venivano proiettati i film). Cosa facevano le majors nei confronti dei piccoli esercenti? Mettevano in atto la pratica del Block Booking pratica di distribuzione utilizzata dalle case di produzione hollywoodiane negli anni ’30 e ’40 consistente nel vendere i film in pacchetti. In tal modo gli esercenti indipendenti, per poter proiettare un singolo film, erano costretti a noleggiarne altri che non avevano visto (blind bidding). Non vendevano singolarmente i propri film, ma in un pacchetto e molto spesso questo era a “scatola chiusa” (blind bidding). Con queste due tecniche le 8 società hollywoodiane ottennero il monopolio dell’industria cinematografica statunitense. Tutto ciò attira l’attenzione della Corte Suprema che comincia ad indagare sul comportamento delle grandi case di produzione (si cerca di capire se queste rispettassero le leggi anti trust), tra cui la Paramount e nel 1948 dichiara le 8 case di produzione colpevoli di condotta monopolistica. A questo punto le majors furono costrette a cedere le sale di cui erano proprietarie e ad abbandonare la politica delle vendite a pacchetti. Si tratta del “CASO PARAMOUNT”, proprio perché l’indagine fu compiuta su di lei e poi venne estesa alle altre case di produzione che utilizzavano gli stessi metodi. Indebolimento delle majors e delle minors, con una diminuzione dei loro incassi e con un incremento delle produzioni indipendenti. ANNI ‘50 Nonostante lo scandalo, le majors e le minors continuano comunque ad essere le case di produzione più importanti e a produrre un gran numero di film. Avvento della televisione, introdotta negli Stati Uniti prima della Seconda Guerra Mondiale, ma la sua diffusione viene rallentata dalla guerra, quindi si impone solo nel dopoguerra. La GOLDEN AGE della televisione è il decennio 1947-1957 il numero di apparecchi televisivi acquistati aumenta, il 90 % delle famiglie possiede la tv e il cinema smette di essere il mezzo di comunicazione di massa dominante, diminuzione degli spettatori (da 98 milioni a 47 milioni). Poi televisione e cinema cominciano a collaborare a partire dall’inizio degli anni ’50 si sviluppano i telefilm, che venivano girati su pellicola cinematografica. Gli studi cinematografici venivano incaricati di realizzare i telefilm, che poi venivano trasmessi in televisione. Messe in atto una serie di strategie per diminuire la concorrenza con la televisione: innovazione tecnologica, si diffonde l’uso del colore, si allarga la dimensione dello schermo, introdotto il suono stereofonico, cinema in 3D per differenziarsi dalla televisione e spingendo gli spettatori ad uscire di casa e a recarsi nelle sale (perché la televisione era piccola, in bianco e nero e con la qualità delle immagini non eccellente). 1) DIFFUSIONE DEL COLORE Introdotto già all’inizio degli anni ’20, nel periodo del muto. L’unico sistema diffuso era il technicolor, estremamente costoso e complesso, con uso di macchine da presa particolari, più ingombranti di quelle utilizzate per il bianco e nero. Two-strip technicolor (1929-1932) prevede solo due colori; utilizzate due pellicole di due colori diversi, che venivano sovrapposte per ottenere un’immagine policroma anche se molto limitata. Era una tecnica utilizzata già in alcuni film muti; il film intero era realizzato in bianco e nero e solamente quella scena che, fra tutte, veniva considerata la più significante, veniva realizzata a colori. “Il fantasma dell’opera” (1925) di Rupert Julian per la maggior parte è in bianco e nero e contiene solo una sequenza (quella di un ballo all’interno del teatro dell’Opera di Parigi) realizzata attraverso la tecnica del technicolor. “Il pirata nero” (film muto del 1926, diretto da Albert Parker) girato interamente in technicolor. Three-strip technicolor (1932-1953) utilizza tre diversi colori, tre pellicole sovrapposte che producono un’immagine cromaticamente completa e soddisfacente (colori ciano, magenta e giallo). In “Via col vento” (1939) di Victor Fleming, viene utilizzato questo tipo di technicolor, che ha una grande resistenza nel tempo. Primo lungometraggio che utilizza questa tecnica è “Becky Sharp” (1935) di Rouben Mamoulian. Tiffany”, film del 1961 diretto da Blake Edwards) ed anche regista. Un rappresentante di un nuovo tipo di commedia che si afferma negli anni ’50 e che non è più ambientata nei luoghi dell’alta società, ma prende per oggetto la realtà americana contemporanea, l’americano medio, la società dei consumi e i mezzi di comunicazione di massa. Nella versione teatrale, il protagonista maschile Richard Sherman è interpretato dall’attore Tom Ewell e la protagonista femminile “The girl” viene interpretata da Vanessa Brown (attrice prevalentemente di teatro). La sceneggiatura viene firmata da Wilder e da Axelrod, che era l’autore della commedia. Si dice che il film sia molto fedele alla commedia ma, in realtà, ci sono dei cambiamenti significativi nel passaggio da commedia a film. Il cast del film: Tom Ewell, già protagonista maschile nella commedia, interpreta il protagonista maschile del film. Ha lavorato sia nel teatro, sia nel cinema, recitando in commedie degli anni ’50 e dei primi anni ’60, ma non è un attore hollywoodiano particolarmente noto. Billy Wilder, all’inizio, non era troppo convinto di sceglierlo, appunto per la sua poca fama. Prende in considerazione anche altri attori, tra cui Gary Cooper. Marilyn Monroe, al momento delle riprese, era già una star di primissimo piano e aveva interpretato molti film di grande successo. Vita in parte molto sfortunata. Nasce nel 1926 a Los Angeles; il suo vero nome è Norma Jeane Mortenson. Ha avuto un’infanzia e un’adolescenza molto difficili. L’identità del padre è incerta, la madre aveva problemi psichici ed economici e Marilyn cresce tra orfanotrofi e famiglie di amici e parenti della madre che si offrivano di accudirla. Carriera professionale inizia nell’immediato dopoguerra. Inizialmente lavorava in una fabbrica di aerei militari, poi comincia a fare la modella e ad apparire sulle pagine di diverse riviste. Nel 1947 interpreta il suo primo ruolo cinematografico, però la sua ascesa come attrice di successo è lenta e difficile. All’inizio interpretava ruoli minori e secondari, poi nel 1952 la sua carriera decolla. Appare sulla copertina di “Life” e contemporaneamente appare nel film “La confessione della signora Doyle” (1952) di Fritz Lang, anche se non come protagonista. Il film che la lancia è “Niagara” (1953) di Henry Hathaway, con sceneggiatura di Charles Brackett. Film noir girato in technicolor dove Marilyn Monroe interpreta una dark lady molto malvagia, un personaggio molto negativo. Famosa per aver indossato un abito rosso provocante, simbolo della passione, ma anche del peccato e dell’amore illecito. Il 1953 è un anno importantissimo per la sua carriera perché, oltre ad interpretare “Niagara”, interpreta anche altri due film molto famosi: “Gli uomini preferiscono le bionde” (musical del 1953, diretto da Howard Hawks) e “Come sposare un milionario” (commedia del 1953, diretta da Jean Negulesco). In “Gli uomini preferiscono le bionde” è presente la sua canzone più famosa (Marilyn è anche una cantante). Le riprese sono effettuate in parte in location e in parte negli studi della Fox ad Hollywood. Gli esterni sono autentici e sono girati in reali ambienti newyorkesi, quindi la troupe si sposta a New York per realizzarli, ma il grosso delle riprese è stato girato ad Hollywood gli interni sono girati in studio. Wilder ha avuto problemi con il comportamento della Monroe, che era insicura sulle proprie capacità recitative e non era in grado di memorizzare battute, per questo motivo le sue scene, molto spesso, dovevano essere rifatte più volte. Inoltre, arrivava in ritardo sul set. Scena della gonna che si alza Wilder voleva girarla in segreto, però gli agenti della Fox hanno diffuso il luogo e l’orario esatto, quindi si sono presentati sul posto tantissimi curiosi. Wilder sosteneva che la scena fosse venuta male, quindi è stata rifatta ad Hollywood negli studi della Fox, con una scenografia di esterno newyorkese ricostruita appositamente per l’occasione. “Quando la moglie è in vacanza” è il secondo film di Wilder a colori e il primo film di Wilder che utilizza il formato panoramico (CinemaScope). Collaborazione, per i titoli di testa, di un importante personaggio Saul Bass, che è stato l’autore dei titoli di testa dei film americani più famosi del tardo periodo classico. 20/11/19 Lezione 21 Differenze e analogie fra la commedia e la sceneggiatura del film A proposito di “Quando la moglie è in vacanza” vengono dette due cose: - Che è un film minore; anche Billy Wilder lo minimizza un po’. In realtà, è un film d’importanza fondamentale nella storia dell’evoluzione della commedia hollywoodiana. - Il film è molto fedele alla commedia di Axelrod. Sicuramente la sceneggiatura del film rispetta molti degli elementi presenti nella commedia. Lasciando da parte l’ambientazione newyorkese, i personaggi principali, gli avvenimenti e i temi, che sono gli stessi, abbiamo due elementi molto importanti che caratterizzano la commedia che vengono ripresi tali e quali nel film: 1. Monologo ininterrotto del protagonista, che quando è da solo parla in continuazione, esprimendo i suoi pensieri, sentimenti, timori e fantasie. Elemento che viene ripreso e, forse, quasi un po’ accentuato rispetto al testo teatrale. Questo potrebbe essere considerato un punto debole del film: a teatro il monologo è del tutto normale e naturale, tradizionalmente è sempre esistito. Al contrario, nel cinema, che ha un tasso di realismo superiore a quello del teatro, questo tipo di monologo risulta un po’ pesante ed artificioso. Ci si potrebbe chiedere se non sarebbe stato meglio utilizzare la voice-over del protagonista come ne “La fiamma del peccato” o come in “Viale del tramonto”, oppure utilizzare il monologo interiore a labbra chiuse (tecnica tipica del cinema dove il personaggio non parla e noi sentiamo la sua voce fuori campo che esprime i suoi pensieri). Artificio che Wilder utilizzerà in maniera sistematica nel suo film immediatamente successivo a “Quando la moglie è in vacanza”, ovvero “L’aquila solitaria”, film biografico su Lindbergh, aviatore statunitense che compì la prima traversata aerea, in solitario e senza scalo, dell’oceano Atlantico. 2. La presenza continua di scene soggettive che mostrano ricordi o fantasie del personaggio principale. Inizio del primo atto, c’è una descrizione molto dettagliata della scenografia dell’appartamento, che è una scenografia fissa utilizzata dall’inizio alla fine della commedia. La scenografia è costruita appositamente per consentire l’entrata e l’uscita dei personaggi immaginari che recitano le scene soggettive da lui immaginate. Nella commedia, quando il protagonista inizia ad immaginare, parte una musica evocativa e i riflettori illuminano una parte del palcoscenico, lasciando al buio l’altra e poi escono dagli ingressi segreti i personaggi che cominciano a dialogare. Il cinema, invece, conosce delle figure come il flash-back, le immagini mentali e le sequenze oniriche che esprimono pensieri, ricordi e cose immaginate o sognate dai personaggi. Ci troviamo di fronte ad una commedia che si basa su un meccanismo cinematografico, che viene poi ripreso facilmente e quasi esaltato nella versione filmica, dove l’azione è seminata da continui inserti soggettivi. Questo episodio è presente in maniera molto simile anche nella commedia l’attrice che interpreta la moglie Helen compare nel terrazzo e inizia un dialogo che dà origine ad un flash-back in cui il protagonista racconta alla moglie le sue disavventure amorose, anche se nel film la sequenza è ampliata di episodi comici che nel testo teatrale non sono presenti. Abbiamo anche una serie di elementi differenti, di varianti, di cambiamenti o di aggiunte apportate dal film alla commedia: - Nella commedia svolge un ruolo importante il personaggio del dottor Brubaker, psichiatra che sta pubblicando un suo saggio per la casa editrice per cui lavora il protagonista. Si presenta, ripetutamente, non invitato a casa del protagonista dando origine a scene di dialogo abbastanza lunghe, che non sono né interessanti né divertenti, quindi è abbastanza giustificato il fatto che Wilder abbia voluto eliminarle nel film. Questo personaggio è presente anche nel film ma compare solo in una sequenza ambientata nell’ufficio del protagonista e viene sostituito dal portiere, il custode del palazzo che suona nei momenti meno indicati disturbando il flirt del protagonista con la ragazza, all’inizio perché su disposizione della moglie deve prendere i tappeti e ha un atteggiamento molto volgare di complicità con il protagonista. Nell’edizione italiana questo personaggio è stato poi protagonista femminile avessero un rapporto sessuale. Negli anni ’50 il potere della Production Code Administration comincia a vacillare, vengono realizzati film che negli anni precedenti non sarebbero stati consentiti e che addirittura vengono prodotti e distribuiti senza il visto, sfidando apertamente il Codice Hays. Se il testo della commedia veniva rispettato, non si trattava soltanto di rappresentare un rapporto sessuale fra due personaggi, ma si trattava anche di mettere in scena un adulterio. A metà degli anni ’50 il sesso, se presentato in maniera molto indiretta e allusiva, sarebbe stato anche accettato, ma era il rapporto extraconiugale che creava molti problemi. Wilder, quindi, dovette rinunciare a questo elemento di fedeltà alla commedia. Quale delle due soluzioni è più appropriata? Sarebbe stato meglio, per la storia, che i due personaggi consumassero il rapporto, oppure è preferibile che la vicenda si risolva con un nulla di fatto? Il finale del film è più coerente con la psicologia del protagonista, il quale è un grande seduttore soltanto nella sua immaginazione e nella sua fantasia (anche i flash-back iniziali si sospetta che appartengano alla sua immaginazione, come poi insinua la moglie ridendo). Oltre a non essere di aspetto particolarmente gradevole, nella realtà è impacciato e terribilmente represso, quindi è più coerente psicologicamente che alla fine rimanga fedele alla moglie e non commetta adulterio. Più coerente psicologicamente il finale dal punto di vista della ragazza, perché non è perfettamente chiaro perché una giovane donna così seducente debba tanto desiderare di avere una relazione con un uomo di mezza età, non particolarmente piacente, non particolarmente ricco e con moglie e figli a carico. Conclusione del film più coerente, più sensata, più fine e sottile. Scena finale del film (presente anche nella commedia) la scala, che mette in comunicazione i due appartamenti e che è stata chiusa, fa si che l’apparizione della ragazza dalla scala somigli alle altre apparizioni e fantasie che sono presenti nel corso del film, ma che questa volta è un evento reale. Dopo che cade il vaso dal terrazzo di sopra, è presente una forte analogia fra l’apparizione di Phyllis Dietrichson in “La fiamma del peccato”, in cima alla scala coperta solo da un’ asciugamano e l’apparizione di Marilyn sul terrazzo che si presume nuda o seminuda coperta soltanto dalle piante del balcone. Lui ha dormito sul divano mentre lei nel letto matrimoniale, non è successo nulla e la prova è il fatto che il dito si agita ancora. 25/11/19 Lezione 22 Dopo “Quando la moglie è in vacanza” Wilder realizza tre film molto diversi tra loro ma con un aspetto comune, ovvero la scelta di una star troppo vecchia per il ruolo che doveva interpretare. “L’aquila solitaria” (1957) Wilder abbandona momentaneamente la commedia e realizza un film biografico sulla vita di Charles A. Lindbergh, tratto dalla sua autobiografia, realizzata da Lindbergh stesso “The spirit of St. Louis” (1953). Aviatore americano di origine svedese divenuto famoso nel 1927. Il primo a compiere una traversata aerea sull’Atlantico, dagli Stati Uniti alla Francia, senza scali intermedi, in solitario su un piccolo aereo il 20 e 21 Maggio 1927. Quando ritornò negli Stati Uniti divenne un eroe e la sua impresa fu considerata il più grande evento mediatico nel periodo degli anni ’20 e ’30, fra le due Guerre Mondiali. Lindbergh è un personaggio controverso, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale è un grande sostenitore di Hitler e del Nazismo e favorevole al non intervento degli Stati Uniti nella guerra. Durante le riprese del film era ancora vivo, quindi collaborò con Wilder, ma il suo non fu un grande aiuto perché era troppo introverso e taciturno. James Stewart Attore che interpreta il protagonista maschile. Uno degli attori prediletti da Hitchcock, grande ammiratore di Lindbergh e, avendo fatto l’aviatore durante la Seconda Guerra Mondiale, sapeva pilotare un aereo. Era troppo anziano per interpretare il personaggio, (al momento della trasvolata Lindbergh aveva 25 anni e l’attore 47), di conseguenza la sua performance diventa poco credibile. Schiariti i capelli per farlo sembrare scandinavo, ma ciò non funziona. Film prodotto dalla Warner Bros., molto costoso, tante riprese aeree, film girato prevalentemente in esterni, scene girate in Europa, la troupe deve trasferirsi in Francia. Tempi molto lunghi, erano molto in ritardo. Film lodato dalla critica ma flop dal punto di vista commerciale. Insuccesso non tanto dovuto alla qualità del film o all’età dell’attore, ma derivava dal fatto che molti spettatori americani non sapevano chi fosse Charles Lindbergh, che aveva avuto il suo periodo di gloria e poi era stato dimenticato, quindi gli spettatori sotto i 30 anni non lo conoscevano. Film non è tra i migliori di Billy Wilder, forse tra i peggiori, perché è molto anonimo, non si riconosce il gusto e lo stile di Wilder. Inizia la notte che precede la trasvolata e si conclude con l’atterraggio in Francia del protagonista, quindi con la riuscita dell’impresa. Lunga serie di flash-back che rievocano episodi anteriori della vita di Lindbergh. Utilizzato il monologo interiore per comunicare pensieri e stati d’animo del protagonista. Da una parte, abbiamo la capacità di Billy Wilder di produrre film spettacolari, dall’altra il desiderio di cambiare e sperimentare cose nuove. “Arianna” (1957) Di nuovo commedia, secondo e ultimo film di Wilder con protagonista femminile Audrey Hepburn. Film molto importante perché segna l’incontro con due personaggi che diventeranno due suoi collaboratori fissi. - I. A. L. Diamond: importante sceneggiatore americano nato in Romania da famiglia di origine ebraica, emigrato negli USA all’età di 9 anni, da ragazzo molto portato per le materie scientifiche, soprattutto per la matematica. Le 3 iniziali del suo nome, infatti, non sono le iniziali dei suoi tre nomi propri, ma indicano il nome di un premio che Diamond aveva vinto da ragazzo quando frequentava le scuole superiori. Frequentava la facoltà di Ingegneria all’università, ma scopre di avere una passione per la scrittura, quindi si laurea in giornalismo alla Columbia, poi comincia a lavorare come sceneggiatore ad Hollywood, senza fare film troppo importanti fino al momento in cui incontrerà Billy Wilder. Realizzano 12 film insieme. Il loro rapporto era molto diverso da quello con Brackett, la differenza di età fra Brackett e Wilder viene ribaltata perché, adesso, quello più anziano e con maggiore esperienza era Wilder. Meno litigate o scontri. - Alexandre Trauner: scenografo, nato in Ungheria da una famiglia di origine ebraica, coetaneo di Wilder perché nati nello stesso anno. Nel 1929 si era trasferito in Francia e adotta questo nome d’arte. Famoso scenografo del cinema francese degli anni ’30. Realizza la sceneggiatura di alcuni film, tra cui: - “Albergo Nord” di Marcel Carné (1938) - “Alba tragica” (1939) di Marcel Carné considerato uno dei film più importanti della corrente del realismo poetico Trauner usava effetti di tipo illusionistico e sa usare bene la prospettiva. Per le sue scenografie Trauner usava dei disegni a colori. Negli anni ’50 si trasferisce negli USA e inizia a lavorare per il cinema americano, la sua collaborazione più importante e duratura è quella con Wilder. Disegna le scenografie di ben 8 film di Wilder, tra cui “Arianna” e “Testimone d’accusa”. Premio Oscar per la migliore scenografia con il film “L’appartamento”. “Arianna” è una commedia romantica ambientata a Parigi, omaggio esplicito ad Ernst Lubitsch, che è stato un punto di riferimento importantissimo per la carriera di Wilder. Storia di una ragazza francese, giovane e senza esperienza in ambito amoroso, che riesce a conquistare un play-boy americano, libertino nei suoi modi di fare. La trama di “Arianna” ricorda molto “L’ottava moglie di Barbablù” (1938) di Ernst Lubitsch. In entrambi i film, il protagonista maschile è interpretato dall’attore Gary Cooper, solo che tra i due film passano quasi 20 anni, quindi durante la realizzazione di “Arianna”, l’attore aveva 56 anni portati abbastanza male. Per mostrare meno le rughe dell’attore, inquadrature sfocate e in penombra. “Arianna” non ha lo stesso successo di “Sabrina”, sul piano degli incassi non fu né un insuccesso ma nemmeno un successo, non ricava una grande somma di denaro. Film audace perché viene messa in risalto la relazione sessuale tra i due personaggi, tra una coppia che non era nemmeno sposata. Presenti almeno due scene dove, in maniera allusiva, si capisce che i due personaggi sono stati insieme. La Production Code Administration applicava, ormai, il Codice Hays in maniera più elastica. Maurice Chevalier Attore e cantante di origine francese che negli anni ’30, con l’avvento del sonoro, si era trasferito ad Hollywood e aveva lavorato con Ernst Lubitsch. Interpreta il padre di Audrey Hepburn e un detective privato, ed è la voice-over che si sente all’inizio del film, prima dell’inizio dell’azione. Tutte le volte che il protagonista sta con una donna nella sua camera d’albergo, entrano prima i camerieri, poi i musicisti e quando l’atmosfera diventa più calda, tutti escono dalla camera tranne la coppia. Ruolo di Leonard Vole interpretato da Tyrone Power Star hollywoodiana molto importante negli anni ’30 ’40 e ’50. La sua carriera inizia negli anni ’40 e diviene famoso interpretando film come “Il segno di Zorro” (1940) di Rouben Mamoulian e “Sangue e arena” (1941) di Rouben Mamoulian. Era un sex symbol, piaceva molto al pubblico femminile, era estremamente affascinante e ha interpretato tanti film che andavano dal genere avventuroso in costume a film di soggetto romantico e amoroso. “Il cigno nero” (1942) di Henry King, dove Power interpreta un pirata. Tyrone Power era il padre di Romina Power. Nel 1958 morirà prematuramente di infarto. Marlene Dietrich Attrice troppo vecchia per la parte, aveva all’epoca 56 anni ed era avviata verso la fine della sua carriera, aveva girato film importanti fra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 ma non lavorava più molto, infatti quando Wilder le propone la parte in “Testimone d’accusa” lei accetta subito e la prepara con estrema cura e impegno. 27/11/19 Lezione 24 Marlene Dietrich nata a Berlino nel 1901 inizia a lavorare nel cinema come ruoli scondari già nell’epoca del cinema muto era diventta attrice di primo piano con L’angelo azzurro e poi si era trasferita ad Hollywood dievntabndo una delle più famose stelle americane Famosa collaborazione con Jon von stenbergh Assistenza ai profughi provenineti dall’europa a causa della guerra e poi impegno a favore degli alleati considerata in Germania una tradricitce Nella seconda metà anni 70 ingaggiata da Wilder per il film Testimone d’accusa era già una vita sul viale del tramonto 56 anni, molto più vecchia di Gloria Swanson in “Viale del tramonto”che aebvva 51 anni, aveva meno possibilità di lavorare e chiamata sempre meno ad interpretare dei film. Testimone d’accusa è il suo ultimo ruolo importante, poi interpreterà qualche altro film ma sempre parti minori, non più da protagonista. Spera di ottenere una nomination all’oscar comemiglior attrice protagonista ma non riceverà il premio. Il ruolo che doveva interpretare (Christien) rulo abbastanza difficile percheè doveva interpretare ruolo di una donna di età più guovane alla sua. Doveva interpretare soprattutto la donna misteriosa che consegna a Sir Wilfries ledlettere che serviranno all’assoluzione di Leonard Vole. Pesantemente truccata, naso finto e doveva recitare con un forte accento cockney parlata londinese delle persone di basso rango sociale. Fu Charles Laughton che le diede delle lezioni per inerpretare questo ruolo, lezioni hanno buoni risultati, parla così bene che ci fu il sospettp che la voce non foisse realmente la sua e che fosse stata doppiata da un’attrice britannica. Caratteristico della parlata cocknay è come si pronunciano alcune parole name si pronuncia naim stage staig, ecc.. Ambientazione e location: il film rispetta totalmente l’origine teatrale del testo da cui è tratto e si svolge interamente in interni, rari i brevi passaggi in cui si vedono gli esterno. All’inizio quando l’avvocato torna a casa in taxi, strade di Londra, si vede il Palazzo di giustizia, si vedono esterni nel flash back ambientatao ad amburgo e poi nel flash back dove si parla della signora Frech Interno ricostruiti in studio ad Hollywood Uffico, studio e abitazione dell’avvocato che si trova all’internp della Lincoln’s Inn, Londra avvocato dorme elavora neglla stessa casa negli anni ’50 gli avvocati londinesi vivevano all’interno delle Inn’s of coths complessi di Sono quattro a londra a metà strada fra la sede di un ordine istituzionale e un college Abitudine vecchia che poi viene abbandonata Autore delle scenografie è l’ungherese Trauner che aveva iniziato a colborare con Wilder per il film arianna e poi dievnterà uno dei collaboratori fissi di Wilder, gli interni sono disegnati da lui Seconda location principale: Old Bailey tribunale penale centrale di Londra che si trova nella City molto vicino alla cattedrale di St. Paul. Wilder non gli fu permesso di scattare delle foto in funzione della realizzazione delle scenografie, nonostante ciò Trauner riesce a creare una ricostruzione scenografica molto fedele. Realizza la scenografia a grandezza naturale Viene utilizzato del legno autentico, suddivisa in vari elelmnyi su ruolte all’occorrenza potevano essere sposati pezzi di scenografia per fare posto alla macchina da presa o all’operatore. Le riprese non hanno particolari problemi e difficoltà Wilder fece tutto il possibile per far si che non venisse divulgato il colpo di scena finale distribuì copioni con le battute finali diverse. Visitatori del set durante le riprese dovevano firmare una dichiarazione dove non dovevano rivelare la fine del film. Voice over alla fine nei titoli di cosa Wilder inserisce questa voice over che pregava gli spettatori di non rivelare il finale del film. Gli stessi espedienti vengono usati durante le riprses di “Viale del tramonto”. Questa preoccupazione di Wilder per la divulgazione del finale è un po’ buffa perché la sceneggiatura non era originale ma derivava da una versione taetrale che era stata rappresentata solo tre anni prima. Wilder nelle iterviste ha minimizzato la produzione di questo film perché ha ritenuto il suo lavvoro come un vero adattamento ad un tseto preesistente e non frutto della sua creatività. - caratterizzazione dell’avvocato completamnete diverso da quello teatrale diventa a tutti gli effetti il perosnaggio principale, a differenza degli altri testi. Da una parte è rappresentato come un eroe positivo, avvocato dotato di estrema capacità e intelligenza nel suo mestiere ma la sua caratterizzazione contiene elelmti che rimandano al protagonista di giorni perduti. Sigari all’interno del bastone, il brandy all’interno del thermos che dobeba contenere il cioccolato rimandano ai trucchi che il rotagonista di giorni perduti per ingannare il fratello e la fidanzata, anche tratti del protagonista di “Quando la moglie è in vacanza” - elemento comune: infativizzazione dell’individuo adukto prodotta dalla dipendenza questo suo infantivismo che lo rende un perosnaggio divertente, la cameriera cede su tutti i fronti, è Sir Wisley che ha vinto. Anche quando fa entrare un uomo nella stanza ? solo perché aveva i sigari poi però questo non ha da accendere quindi fa entrare anche Leonard Vole. Possibile parallelismo tra questo film e la fiamma del peccato, nonostante la loro diversità. Sono gli unici film negli anni ’40 e ’50 diretti da Wilder di argomento criminale, questo film ribalta la visione misogina presente nella fiamma del peccato Christine Helm viene presentata come dark lady alla fine si rivela una moglie devota mente il vero malvagio e individuo cinico è il marito In testimone d’accusa si crea una complicità tra l’avvocato e leonard Vole, complicità simile a quella fra i due perosnaggi maschili della fiamma del peccato (Neff e Keyes). Neff fa credeere a keyes che lui è innocente come Vole rende sempre vittima l’avvocato dei suoi inganni e lo porta a credere alle sue menzogne. Malinteso che porta ancota di più lo spetattore a cadere nell’inganno. Prova del monocolo macchina della verità attraverso cui l’avvocato capisce se il suo cliemnte mente o dice la verità ma è una cosa fallace introdotta nella sceneggiatura, ma non nella rappresentazione teatrale. Uso del monocolo: - prima volta con Vole per vedere se sta dicendo la verità. - incontro con Christine Helm - finale: quando l’avvocato si accorge di aver contribuio ad aver salvato la vita ad un assassino suggerisce alla donna di uccidere il vero assassino - “non è stato ucciso, ma giustiiziato” questo è coerente con la decisione dell’avvocato di assumersi la difesa della donna A QUALCUNO PIACE CALDO (1959) Il film è stato prodotto da una csa di produzion di recente formazione nata negli anni ’50 e avrà un ruolo molto Mirisch Company fondata da un produttore indipendente di nome Walter Mirisch nato nel 1921 che si era messo in società con i suoi due fratelli. In collaborazone con la United Artists che si occuperà della distribuzione e poi si fonderà con essa. Rapporto di Wilder con questo produttori è molto stretto film successivi di Wilder almeno 8 sono prodotti da questa società Wilder potrà lavorare in assoluta indipendenza nella scelta dei soggetti, ecc. Sceneggiatura è stata scritta da Wilder e Diamond (che diventerà il collaboratore fisso di Wilder per l’ultim parte della sua carriera. Il primo film a cui collaborano è Arianna, inetrruzione della colaborazoione con “testimone d’accusa” e i due ritonano a collaborare insieme con “A qualcuno piace caldo”. I due sceneggiatori hanno dato il meglio in questi due film, capolavori nell’ambito della commedia. Questo film non è tratto da un tseto teatrale o letterario ma non mancava qualcosa, perché avrebbe dovuto essere la sua entrata in scena e, invece, lei si limitava solamente a camminare. Wilder le dà ragione e sta sveglio tutta la notte per cercare di trovare qualche cosa di particolare per arricchire l’entrata in scena dell’attrice. Alla fine opta per lo sbuffo di vapore del treno che colpisce Marilyn quando si avvicina alle altre compagne dell’orchestra, per salire sul treno è una gag tipica del cinema muto, che ricorda i film di Charlie Chaplin. - Secondo aneddoto: battuta finale, quella pronunciata dal miliardario spasimante di Daphne, una delle battute più famose Jerry/Daphne cerca di fargli capire che è un maschio, ma il miliardario risponde “Nobody is perfect.” Durante la scrittura della sceneggiatura Wilder e Diamond non hanno nessun’idea per la battuta finale. Ad un certo punto Diamond, a voce molto bassa, pronuncia questa frase. Non fa colpo su Wilder, ma decidono di tenerla come battuta finale temporanea nel caso non fossero riusciti a trovarne una migliore. Alla fine decidono di lasciare quella, anche se non sono per niente convinti. Poi, in seguito alla distribuzione del film nelle sale, scoprono che il pubblico apprezza molto questo finale perché ogni volta rideva fragorosamente. Colonna sonora L’autore è un musicista cinematografico hollywoodiano di origine europea (Adolph Deutsch). Ruolo molto importante per la colonna sonora del film è anche quello di Matty Malneck Violinista jazz che aveva il compito di scegliere i brani d’epoca per accompagnare le immagini del film. La maggior parte delle musiche non sono musiche originali composte da Adolph Deutsch, ma arrangiamenti di musica jazz che risalgono all’epoca degli anni ‘20 e inizio anni ’30, che avevano un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera del film. Il significato del titolo “A qualcuno piace caldo” si riferisce al jazz. “HOT JAZZ”, infatti, è uno stile di jazz che si identifica con il jazz tradizionale, in contrapposizione al “COOL JAZZ”, che indica il jazz più moderno risalente a dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, alla fine degli anni ‘40 e per tutti gli anni ‘50. Altra definizione di “Hot Jazz”: “Genere di jazz caratterizzato dalle variazioni improvvisate dai solisti, dall'uso frequente del sincopato e da particolare intensità e calore”. Le esibizioni di Marilyn sono sempre accompagnate da una tromba con sordina, questo suono preannuncia sempre l’entrata in scena di Marilyn. Marilyn se la cava bene nel canto, in questo film sono presenti tre canzoni interpretate dall’attrice. Prima canzone: “Running wild” del 1922 Marilyn canta nel treno, accompagnata dalle altre ragazze dell’orchestra. (La battuta “Posso smettere quando voglio!” rimanda al tema della dipendenza che è presente nei film di Wilder fin da “Giorni perduti”). 2. “I wanna be loved by you”, canzone lanciata dalla cantante Helen Kane nel 1928. A lei è stato ispirato il personaggio di “Betty Boop”, personaggio immaginario dei cartoni animati ideato nel 1930. Nel film, la canzone viene interpretata durante la prima esibizione dell’orchestra femminile all’hotel. 3. “I’m thru with love” (1931), che Marilyn canta dopo essere stata scaricata dal finto miliardario Tony Curtis. Durante le sue esibizioni Marilyn indossa dei vestitini molto scollati, che segnalano la trasformazione, che stava avvenendo in quegli anni, della morale del cinema hollywoodiano; anche la scena del party in treno è molto osé e qualche anno prima non sarebbe stato possibile realizzarla. 4/12/19 Lezione 26 Accoglienza del film: “A qualcuno piace caldo” ottiene un grandissimo successo commerciale, ma sul piano della critica non viene accolto con enorme entusiasmo. Da una parte lascia perplessi i critici e dall’altra viene sottovalutato (considerato un film divertente ma troppo leggero e superficiale). Non ottiene nessun Oscar e nessun tipo di riconoscimento, ma verrà rivalutato a distanza dalla critica e diventerà uno dei capolavori della commedia hollywoodiana e uno dei film più felici diretti da Wilder. Molto importanti sono: - l’elemento gangsteristico - il tema del travestimento (tema principale e centrale) L’elemento gangsteristico viene inserito da Wilder; nei film precedenti, da cui il regista prende spunto, non era presente. Motivazione economica non era sufficiente, è necessaria una ragione più forte per spingere i due protagonisti a travestirsi da donna e a portare avanti la finzione fino alla fine del film. A Billy Wilder piaceva unire assieme generi diversi, come aveva già fatto in “Stalag 17” dramma bellico, ma allo stesso tempo presente un tono di commedia con allusioni alle comiche del cinema muto. Anche ne “L’appartamento” ci sono forti elementi di commedia alternati ad elementi drammatici. I produttori del film erano preoccupati e non molto contenti di questa scelta, perché temevano che il pubblico potesse non accettarla; anche i critici rimproverarono Wilder per questa mescolanza. Questa mescolanza non è stata inventata da Wilder, ma è presente anche in alcuni film precedenti come la commedia del 1941 “Colpo di Fulmine” di Howard Hawks commedia hollywoodiana classica che combina anche elementi gangsteristici. In “A qualcuno piace caldo” Wilder mostra delle uccisioni sullo schermo. Il film si apre con una strage autentica, realmente accaduta e nella parte finale abbiamo un’altra strage nella quale il killer esce dalla torta di compleanno ed uccide il gangster interpretato da George Raft. Scene molto crude; vediamo a terra i cadaveri macchiati di sangue. perché nella commedia la morte è un elemento tabù elemento gangsteristico trattato in maniera grottesca ma nella scena iniziale disorientamento da parte di uno spettatore che non conosce bene il film perché sembra l’inizio di un vero e proprio film gangster. In queste scene Wilder cita alcuni classici del cinema gangster hollywoodiano esplicitamnete citato è Scarface con il personaggio che lancia da moneta, gesto che viene fatto da George Raft. Inquadratura in dettaglio delle scarpe con le ghette del gangster. Presente un elelmnyo grottesto soprattutto nell’ultima scena che si mostra attraverso la faccia dei prsonaggi che hanno dei volti grottesti e caricaturali. Il grande capo mafia Little Bonaparte è un italo americano è chiaramente una parodia di Benito Mussolini, elemento molto importante nella sequenza di apertura che introduce il tema più importante del film, il rapporto tra realtà e finzione, il cross-dressing. Prima vediamo un auto funebre che contiene gangster, bara che contiene bottiglie di Whiskey e un’agenzia di pompe fuenbri che nel retrobottega contiene un locale clandestino. Tema centrale: tema del travestimento. Un critico tedesco che insegna negli stati uniti ma nasce in germania, Ghemunden il tema del travestiemnto è molto diffudo nel cinema e nello spettacolo tedesco fino deli anni 20 e inizio anni 30, cita diversi film di questo timpo in cui abbiamo questo tema inteso in entrambi i sensi “Victor und Victoria” storia di una cantante disoccupata che per trovare un lavoro decide di fingersi una drag queen, si finge un uomo travesgtito da donna nei suoi nujmeri musiclai quando in realtà è una donna vera. E’ stato fatto un remake nel 1982 Victor Victoria di Blake Edwards,questo film ha avuto succesoo e ne è stata tratta uno spettacolo teatrale. Anche Marlene Dietrich si travestiva con abiti maschili, Wilder nel fare questo film è stato influenzato dalla cultura della Germania di Weimar. Travestiimrnto presente anche nella commedia hollywoodiana classica, 1935 comme “Il diavolo è femmina” interpretata da Catherine Hepburn, La zia di Carlo film hollywoodiano del 1941 tratto da una commedia portata sulla scema e sullo schermo diverse volte, il film è interpretato da un grande comico hollywoodiano Jack Benny Kary Grant si traveste con una vestagia famminile nella commedia “Susanna” 1938 e Ero uno sposo di Guerra (1949) di Howard Hawks filmambientato nella germania del dopoguerra ufficiale francese che si innamora di una militare americana e per riusceire a partire per gli Stati Uniti con l’innamorata è costretto a travestirsi da donna. Il tema del travestimento non era per niente un tabù per la commedia hollywoodiana classica. Il film “Frutto proibito” è il film che ha maggiore affinità con “A qualcuno piace caldo” Personaggio che per ragioni economiche deve mascherasri, per pagare il biglietto ridotto si traveste da bambina, anche il fatto che gran parte del film si svolge su un treno. In frutto proibito si vede la protagonista si cambia nel bagno di una stazione mentre in a qualcuno piace caldo Wilder non ci mostra il momento del travestimento, rendendo più forte l’impatto sul pubblico della visione dei due perosnaggi direttamente con gli abiti femminili. In a qualcuno piace caldo il processo di femminilizzazione è molto più convincente. Soprattuto Scenografie: le riprese iniziarono nel novembre 1959 la troupe si trasferisce a New York per riprendere gli esterni ma ambienti molto sfavorevoli quindi decide di fare tutto in studio, la maggior parte degli esterni sono state ricostruite in studio. Scenografie realizzate da Alexandre Trauner tramite i suoi disegni con colori estremamente vivaci. Effetto realistico dato dalla prospettiva nell’ufficio. Compositore è Adolph Deutsch ma il tema musicale principale venne inciso su disco ma non è composto da lui ma un tema appartenente ad un film precedente “Jealous Lover” composto da Charles Williams per il film “The Romantic Age” 1949 di Edmond T. Gréville. 10/12/19 Lezione 28 Accoglienza del film “L’appartamento” uno dei film di Wilder di maggiore successo sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista critico ha ricevuto 5 oscar come migliore film, regista, sceneggiatura originale, montaggio e scenografia. Ultimo film a vincere l’oscar per il miglior film prima di Schindler’s list. Nessuno degli interpreti ha ricevuto un premio oscar però vinsero entrambi un altro premio importante il “Golden Globe”. Billy Wilder non aveva un gran rapporto con la protagonista femminile del film; addirittura nell’intervista non rilascia dei commenti troppo positivi a riguardo (il suo ruolo poteva essere tranquillamente interpretato da qualsiasi altra attrice perché era molto facile). Scena nella quale Baxter parla con Fran all’interno dell’ascensore: linguaggio utilizzato nel dialogo, espressioni “efficiencywise” e “promotionwise” espressioni ricorrenti molto spesso nel corso del film. Il suffisso WISE viene ripetuto ossessivamente nel corso del film, trasforma il sostantivo in avverbio. “Movie-wise” Queste forme avverbiali con “wise” fanno parte dello slang aziendale che viene utilizzato in primo luogo dal personaggio di Kirkeby che ripete ossessivamente questa espressione, gioco caratteristico di questo film ripetuto all’infinito. Osservazione di un critico tedesco che insegna negli Stati Uniti Gerd Gemunden: assenza di personalità di Baxter è sottolineata dal fatto che questo personaggio ripete frasi o espressioni pronunciate precedentemente da altri personaggi, è il caso di questi avverbi con il suffisso WISE ma non solo. Assenza di un’identità di questo personaggio. L’appartamento stesso rappresenta una metafora che rimanda all’assenza di carattere di questo personaggio, L’appartamento è un luogo vuoto e non realmente vissuto, il personaggio usa questo appartamento solo per ripararsi dalle intemperie e dal freddo, guarda la televisione, mangia cibi surgelati o precotti ma non possiamo parlare di un appartamento vissuto e goduto. Lato peggiore di Baxter è il fatto di godere di cose che non gli appartengono: si vanta con Fra del suo avanzamento di carriera, ma questo non dipende dai suoi meriti professionali ma solo perché ha prestato l’appartamento ai suoi superiori. Sul piano del linguaggio il modello imitativo viene ribaltato alla fine del film dove sono gli altri personaggi a ripetere le cose che dice Baxter. Cambiamento dell’uso imitativo del linguaggio. Definito da Wilder il suo film più morale perché è basato su due personaggi che si assomigliano molto l’uno all’altro ma che però sono corrotti dal potere economico e sessuale. Baxter si presta alla pratica umiliante di prestare il suo appartamento ai suoi superiori in cambio di un avanzamento della sua carriera lavorativa. Fran accetta la condizione altrettanto umiliante di essere l’amante di un uomo sposato illudendosi che lui possa chiedere il divorzio per lei e abbandonare la famiglia. Perché film morale? Film che mostra la ribellione dei due personaggi. Baxter è il primo tra i due a ribellarsi, si rifiuta di dare a Shaldrake le chiavi dell’appartamento e si licenzia. Fran segue il suo esempio di ribellione e rompe la relazione con Shaldrake. Il finale del film non è un happy ending classico, non è un vero e proprio lieto fine ma è una sorta di finale aperto dove viene lasciato al lettore il compito di stabilire quello che succederà dopo. Dopo l’equivoco della bottiglia, Fran entra nell’appartamento, Baxter fa una dichiarazione d’amore alla ragazza ma quest’ultima lo stoppa dicendogli “Sta’ zitto e dai le carte”. Finale aperto e terribilmente ambiguo. 11/12/19 Lezione 29 Conclusione periodo anni ’60: ultimi quattro film di Wilder. Dopo il successo di “A qualcuno piace caldo” e “L’appartamento”, (Wilder si è specializzato sempre di più in commedie; queste erano sex-comedies), si passa alla commedia politica con il film “Uno, due, tre!” (1961), adattamento di una commedia teatrale del 1929 scritta dall’autore teatrale ungherese Ferenc Molnar. La storia ambientata a Berlino all’inizio degli anni ’60 influenza della cultura mitteleuropea. Il film ricorda sotto diversi aspetti Ninotchka per contrapposizione tra comunismo e capitalismo. Attore protagonista James Cagney inizia negli anni ’30 interpretando un gansgter in “Nemico pubblico”. Berlino nel 1961 non è più occupato dagli alleati ma divisa in due Berlino est capitale della germania comunista e berlino ovest sotto l’influenza americana e capitalista. Situazione molto tranquilla, passaggio da Berlino est a Berlino ovest è ancora praticabile ma la situazione cambia durante la lavorazione del film il 13 agosto nel 1961 costruito il muro di Berlino, la possibilità di attraversare il confine viene negata in entrambi i sensi. Il film esce a fine dicembre del 1961. La troupe aveva avuto dei problemi, ostacoli, quindi Wilder inizia con l’idea di girare molti parti di film in esterni poi alla fine è costretto a girare in studio con scenografie ricostruite malamente in uno studio cinematografico di Monaco di Baviera. Nonostante i suoi momenti divertenti e ben riusciti, soprattutto non è uno dei migliori film del regista. Voice over che introduce l’azione, il responsavile della filiale della coca cola di Berlino Ovest. Sul piano commerciale è un discreto insuccesso, incassa molto poco, sul piano degli incassi non è un film molto fortunato. Film successivo: “Irma la dolce” 1963 Ripropone la coppia Lemmon (nel ruolo di un poliziotto) - MacLaine, dove quest’ultima interpreta una prostituta. La storia è ambientata a Parigi. Voice over che introduce l’azione. Tratto da una commedia teatrale francese di un’autrice francese messa in scena per la prima volta nel 1956 a Parigi con grande successo, riproposta a Londra nel 1958 e Broadway 1960. Le vie di Parigi dove è ambientata l’azione sono ricostruite in studio da Alexander Trauner, ci sono pochi esterni autentici. All’inizio Wilder aveva intenzione di tenere le canzoni originali della commedia teatrale, ma alla fine decide di eliminarle totalmente. Questa scelta non è coerente con la commedia teatrale. Nonostante ciò, il film ha un grosso successo commerciale, pur non avendo vinto nessun premio Oscar. “Irma la dolce” rappresenta un ritorno alla sex-comedy, il codice Hays non viene quasi più applicato. Secondo film parigino dopo “Arianna” con Audrey Hepburn. Il barista- filososo Mustache doveva essere interpretato da Charles Laughton, ma che in questo periodo si ammalò di cancro e morì, Wilder dovette per questo scegliere un attore poco noto. “Baciami, stupido” 1964 un’altra sex-comedy è in assoluto la commedia più audace e trasgressiva diretta da Wilder, che provocherà un vero scandalo. Al centro del film ci sono due compositori dilettanti che vivono in una cittadina immaginaria del Nevada “Climax” allusione sessuale perché in inglese climax significa “orgasmo” e cercano di scrivere delle canzoni ma senza successo. Uno vive dando lezioni di piano, l’altro lavora in un’officina. Un giorno un famoso cantante italo-americano si ferma casualmente nella cittadina per un guasto al motore, grande occasione per questi due compositori. Nell’attesa della riparazione, viene ospitato a casa di uno dei due il cantante è un donnaiolo mentre Orville è affetto da una forte gelosia, quindi fa andare via di casa la moglie e viene messa in scena una macchinazione che consiste in uno scambio fra la vera moglie e una prostituta (che si finge la sua finta moglie). La prostituta (che in realtà è una brava ragazza), ha una forte antipatia verso il cantante seduttore e simpatia verso Orville, rimane scandalizzata nel momenti in cui il cantante fa delle avances a lei davanti al finto marito. Dean Martin interpreta “Dino” è bravissimo ad interpretare questo ruolo, perché è un personaggio che ha dei tratti molto simili al vero attore. Il ruolo della prostituta è interpretato da Kim Novak attrice molto nota negli anni ‘50 Nel ruolo di Orville c’è Peter Sellers uno dei più grandi attori comici, ha un infarto durante la lavorazione del film, deve abbandonare il set e Billy Wilder chiama un sostituto Ray Walston attore poco noto che aveva lavorato soprattutto nella televisione. Il film è interessante sul piano musicale, Wilder si rivolge a George e Ira Gershwin coppia di musicista e paroliere. George morto - il protagonista è l’attore William Holden, che in “Fedora” è molto anziano e morirà poco tempo dopo - tema centrale dell’invecchiamento della star femminile e incapacità della star di accettare il proprio invecchiamento e il passare del tempo e degli anni A parte queste somiglianze, la è storia molto diversa. Fedora è una star del cinema molto famosa che, nonostante l’età avanzatissima, riesce a mantenere un aspetto giovanile questo viene attribuito all’uso della chirurgia plastica. In seguito ad un intervento di chirurgia plastica uscito male, Fedora convince sua figlia illegittima a prendere il suo posto, sia sul set dei film sia nella vita pubblica. La vera Fedora, invece, vive sulla sedia a rotelle, autoreclusa in una villa su un’isola greca. Wilder voleva far interpretare le due donne (Fedora anziana e la figlia Antonia) alla stessa attrice, cambiando il trucco, alla fine opta per due attrici diverse. Quella più giovane è Marthe Keller, all’epoca fidanzata dell’attore Al Pacino, l’attrice tedesca Hildegard Knef è, invece, l’attrice più vecchia. Alla fine delle riprese Wilder non era soddisfatto delle due voci, che sembravano troppo diverse l’una dall’altra. Nell’edizione inglese entrambe le donne sono doppiate da un’altra attrice tedesca. Neppure questo film ottiene successo, stroncato dalla critica e ignorato dal pubblico, è stato rivalutato dalla critica contemporanea. Horror psicologico. La ragazza che si suicida alla fine, buttandosi sotto un treno è la finta Fedora, ovvero la figlia che non riusciva più a sopportare il fatto di dover portare avanti questa finzione. La guancia sfigurata di Fedora è paragonabile a quella di Marlene Dietrich in “Testimone d’accusa”, analogia con questo film. 1981 ultimo film in assoluto di Wilder “Buddy Buddy” dark comedy interpretata dalla coppia Lemmon-Matthau. La sceneggiatura è il frutto della collaborazione di Wilder e Diamond. Il film è un remake di una commedia francese del 1973 di Edouard Molinaro (regista francese abbastanza noto), che nella versione originale si chiama “L’emmerdeur” (Il rompiballe). Matthau interpreta uno spietato killer professionista che deve uccidere un testimone di un processo per corruzione. Prende una stanza in un hotel di fronte al tribunale, dove doveva svolgersi il processo. Lemmon è un uomo rimasto solo, abbandonato dalla moglie, di cui è follemente innamorato e tenta il suicidio. Prende la camera di fianco a quella del killer. I suoi tentativi di suicidio disturbano il killer mentre si prepara per compiere il delitto. Anche questo film si rivela un insuccesso. Wilder decide, così, di abbandonare la sua carriera di regista. Cosa provoca l’insuccesso degli ultimi film di Wilder?  Profonda trasformazione del cinema americano negli anni ’60 - ’70. Nella metà degli anni ’60 declina definitivamente il cinema classico hollywoodiano e si afferma il cinema della Nuova Hollywood alla fine degli anni ’70, che modifica i film sul piano della forma e del contenuto, rendendoli più adeguati ai tempi, più moderni e trasgressivi. Fine anni ’60 e inizio anni ’70 si verifica un ricambio generazionale fra i registi di Hollywood. Esordiscono tantissimi nuovi registi di talento come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Steven Spielberg. Registi della Hollywood classica risultano datati e démodé, quindi vengono stroncati dalla critica e snobbati dal pubblico. L’11 aprile del 1988, durante la cerimonia degli Oscar, Wilder riceve un riconoscimento molto importante: l’Irving Thalberg Memorial Award. Irving Thalberg è stato un produttore molto famoso della Hollywood classica. Sempre nel 1988 muore Diamond, provocando molto dolore e dispiacere a Billy Wilder. Riceve 6 premi Oscar: due per “Giorni Perduti”, uno per “Viale del tramonto” (sceneggiatura) e tre per “L’appartamento” (film, regia e sceneggiatura). Ha creato anche una collezione di opere d’arte, passione per il collezionismo, per ogni viaggio che faceva acquistava sempre delle opere da mettere nella sua abitazione, a volte anche di grandissimo valore, ad esempio opere di Mirò, Picasso, ecc. Nel 1989 mise all’asta tutte le sue opere più importanti, forse per problemi economici, anche se non lo aveva dichiarato esplicitamente. 27 Marzo 2002 muore all’età di 95 anni, sulla sua lapide c’è scritto “I’m a writer but then nobody’s perfect”. Wilder ha dichiarato “I’m just a pop art, not Rembrandt” frase molto significativa che esprime il proprio atteggiamento nei confronti di se stessi dei grandi registi hollywoodiani. Contenti del proprio mestiere, si ritenevano dei grandi artigiani ma non degli artisti, non disprezzavano il loro lavoro ma ritenevano che i loro film fossero semplicemente delle opere di intrattenimento, non delle opere d’arte, quindi davano molta importanza al successo commerciale dei loro film o al mancato gradimento da parte del pubblico. Se c’era un fallimento non si sentivano degli artisti incompresi ma si sentivano in colpa e responsabili. Molto spesso Wilder improvvisava, andava avanti con le riprese senza aver terminato prima la sceneggiatura, ma non tollerava l’improvvisazione da parte degli attori che dovevano ripetere i dialoghi esattamente così com’erano stati concepiti da lui. Alcuni interpreti dei suoi film lo definivano come un dittatore. FINE.
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