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Aritmia e Arteriosclerosi: Sintomi, Fattori di Rischio e Conseguenze, Appunti di Anatomia

CardiologiaPatologiaMedicinaFisiologia

Una panoramica delle aritmie cardiache e dell'arteriosclerosi, due patologie cardiovascolari comuni. Vengono descritti i sintomi, i fattori di rischio e le conseguenze di queste condizioni. La aritmia può causare palpitazioni, debolezza, affanno e, in alcuni casi, perdita di coscienza (sincopi). L'arteriosclerosi, invece, indurisce le arterie e ne perdona l'elasticità, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari come infarto miocardico e ictus. Tra i fattori di rischio comuni di aritmia e arteriosclerosi vi sono l'età, il sesso maschile, la dieta, il fumo, l'obesità e lo stress. anche informazioni su come i medici possono diagnosticare e trattare queste condizioni.

Cosa imparerai

  • Quali sono i fattori di rischio per l'arteriosclerosi?
  • Quali sono i livelli di colesterolo consigliati per evitare l'ipercolesterolemia?
  • Quali sono i sintomi dell'aritmia cardiaca?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 29/05/2018

meecoz
meecoz 🇮🇹

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Scarica Aritmia e Arteriosclerosi: Sintomi, Fattori di Rischio e Conseguenze e più Appunti in PDF di Anatomia solo su Docsity! ARITMIA: Normalmente la frequenza cardiaca varia tra i 60 e i 100 battiti al minuto e le contrazioni si susseguono in modo regolare. L’aritmia cardiaca è un disturbo del ritmo cardiaco o della frequenza cardiaca (cioè del numero dei battiti al minuto). Il cuore può battere troppo velocemente (si parla di tachicardia se la frequenza supera i 100 battiti al minuto) o troppo lentamente (brachicardia, se la frequenza è inferiore ai 60 battiti al minuto) o con un ritmo completamente irregolare (ad es. fibrillazione atriale). Si produce aritmia quando si ha un ritardo o un blocco dei segnali elettrici che controllano il battito cardiaco. Ciò accade quando le cellule nervose che producono i segnali elettrici non lavorano correttamente o se il segnale non viaggia in modo normale attraverso il cuore. Un’aritmia può verificarsi anche in seguito alla produzione di un segnale elettrico all’interno del cuore, che si aggiunge al segnale prodotto dalle cellule nervose deputate. Tra i fattori di rischio più ricorrenti di un’aritmia: fumo, abuso di alcol, uso di droghe (es. cocaina e amfetamine), effetti collaterali legati all’uso di alcuni farmaci, disturbi digestivi. Tra le altre cause: un forte stress emozionale o la collera, in grado di indurre un’accelerazione del battito cardiaco, un incremento dei valori pressori o il rilascio di particolari ormoni dello stress; in alcune forme di aritmia possono essere convolti fattori di malfunzionamento cardiaco di tipo congenito, quindi presenti dalla nascita. Le diverse forme di aritmia si manifestano con sintomi simili: palpitazioni, senso di debolezza, affanno e, in caso di fibrillazione atriale, sensazione sgradevole al petto. La sincope (perdita di coscienza di breve durata) sopraggiunge in caso di insufficiente irrorazione sanguigna del cervello (brachicardia con meno di 20 battiti al minuto o tachicardia improvvisa con una frequenza superiore a 200 battiti scoordinati al minuto). Il paziente, se coricato con gambe sollevate, riacquista rapidamente conoscenza. Se però non riprende i sensi, si tratta di emergenza con pericolo di arresto cardiaco. Sono pertanto necessarie misure d’urgenza per salvare la vita: massaggio cardiaco, respirazione artificiale, defibrillazioni ecc. ARTERIOSCLERESI: Per arteriosclerosi si intendono una serie di condizioni in cui le arterie si induriscono e perdono la loro elasticità. L’arteriosclerosi è maggiormente diffusa nei paesi industrializzati, in particolar modo tra le popolazioni anglosassoni che fanno largo uso di grassi animali e diete ipocaloriche. Come noto, il colesterolo è un particolare tipo di grasso indispensabile al nostro organismo per numerose funzioni. Ne esistono due tipi: uno buono che, come una sorta di spazzino, asporta dalle pareti delle arterie il colesterolo cattivo che, se presente in eccesso, si deposita sulle pareti delle arterie, facendo perdere loro elasticità e formando una placca che col tempo si ingrossa, impedendo il passaggio del sangue, finendo col provocare la sofferenza di organi vitali quali cuore, reni, cervello. Vari fattori aumentano il rischio di arteriosclerosi: età avanzata e sesso maschile, familiarità, dieta ricca di grassi, specie di origine animale, fumo di sigarette, livelli elevati di trigliceridi e colesterolo, scarsa attività fisica, eccessivo consumo di alcol, obesità, diabete, aumento della pressione arteriosa, esposizione frequente a stress, sedentarietà. Si tratta di fattori indipendenti, ossia che agiscono automaticamente l’uno dall’altro, ma se sono presenti più fattori, i loro effetti si sommano e il rischio aumenta in proporzione. Tra i sintomi più comuni: debolezza generale, minore resistenza, mal di testa, dolori al dorso, al torace, alle gambe, crampi, sensazione di freddo, stanchezza dolorosa. Inoltre, vertigini, insonnia, offuscamenti transitori della vista e formicoli alle estremità. Tra i sintomi psicologici: irritabilità, svogliatezza, perdita della memoria e depressione; pelle rugosa, muscoli che si assottigliano e ossa che diventano più fragili. Il medico, durante una normale visita, può rilevare i sintomi dell’arteriosclerosi (battito debole o assente nella parte del corpo sotto l’arteria ostruita, pressione minore nell’arto colpito, sibili udibili appoggiando lo stetoscopio sull’arteria, tracce di una massa pulsante nell’addome (aneurisma), ferite e lividi che stentano a guarire nella zona in cui la circolazione è insufficiente. Il medico può consigliare: esami del sangue, ecodoppler, indice caviglia-brachiale, elettrocardiogramma (ECG), test da sforzo, cateterizzazione cardiaca e angiografia; IPERCOLESTEROLEMIA: Le LDL sono note nel linguaggio comune come “colesterolo cattivo”: quando sono presenti in quantità eccessiva, infatti, tendono a depositarsi sulla parete delle arterie, provocandone ispessimento e indurimento progressivi. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di vere e proprie placche che ostacolano il flusso sanguigno, o addirittura lo bloccano del tutto. Quando il cuore non riceve abbastanza sangue ricco di ossigeno, si può sviluppare l’angina pectoris, una condizione caratterizzata da dolore al torace, alle braccia o alla mandibola, solitamente in concomitanza di uno sforzo o di uno stress. Inoltre, le placche possono staccarsi e formare un trombo, che può indurre un improvviso arresto del flusso sanguigno. A seconda di dove è localizzata, l’ ostruzione di un vaso può provocare infarto del miocardio (a livello cardiaco), ictus (a livello cerebrale) o claudicatio intermittens (a livello degli arti inferiori). Si parla di ipercolesterolemia quando il colesterolo totale (LDL più HDL) è troppo alto. Valori desiderabili sono i seguenti: • colesterolo totale: fino a 200 mg/dl • colesterolo LDL: fino a 100 mg/dl • colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl. Alti livelli di colesterolo non producono sintomi diretti: molte persone ignorano infatti di soffrire di ipercolesterolemia. Tuttavia, il colesterolo può essere facilmente misurato con un semplice esame del sangue e deve essere tenuto costantemente sotto controllo. Esistono diversi fattori di rischio che possono contribuire all’ipercolesterolemia, tra cui dieta,sovrappeso e obesità, mancanza di attività fisica, ma anche la concomitanza di malattie metaboliche come il diabete. Anche il fumo può danneggiare i vasi sanguigni e accelerare il processo di indurimento delle arterie. Inoltre, il livello di colesterolo LDL tende ad aumentare con l’età, soprattutto fra le donne. Ci sono poi degli individui geneticamente predisposti a sviluppare ipercolesterolemia e che possono quindi sviluppare aterosclerosi e problemi cardiaci fin da giovani. INFARTO: L’infarto è la morte (necrosi) del tessuto muscolare del cuore dovuta alla mancanza di ossigeno. Può interessare parti più o meno estese dell’organo provocando conseguenze di gravità diversa. Alla sua origine c’è l’occlusione parziale o totale delle arterie coronarie, i vasi che circondano e nutrono il muscolo cardiaco. La causa dell’infarto è l’ischemia, cioè il mancato afflusso di sangue, e quindi di ossigeno, al muscolo che costituisce il cuore. Nella maggioranza dei casi è dovuta a restringimento o chiusura totale di una o più coronarie, le arterie che irrorano il muscolo cardiaco, causati all’ aterosclerosi. Un’altra causa di malattia delle coronarie che può aumentare il rischio di infarto (ma anche di ictus ed embolia polmonare) è la presenza di coaguli di sangue, dovuti al distaccamento di una parte della placca presente in un vaso sanguigno, che possono ostruire completamente l’arteria. La dieta conta molto, nella prevenzione cardiovascolare. L’infarto miocardico può esordire in maniera improvvisa e si può manifestare durante uno sforzo rilevante, quando lo sforzo è concluso, dopo una intensa emozione, ma anche a riposo. I sintomi principali dell’infarto sono senso di oppressione al torace e dolore di vario grado che può persistere anche per alcune ore. La localizzazione del dolore durante un attacco cardiaco può essere intorno alla sede del cuore o retrosternale. Il dolore inoltre può irradiarsi alle spalle, alla schiena (in particolare nello spazio tra le due scapole), alle braccia (in particolare nella parte sinistra del corpo), alla mandibola, al collo e alla gola. In alcuni casi prevale una sensazione di bruciore al petto. Più raramente l’infarto può essere silente, privo di sintomi premonitori, e dovuto a un’improvvisa e prolungata contrazione di una coronaria che ostruisce il passaggio di sangue. Talvolta l’infarto può essere preceduto da segnali più vaghi come senso di spossatezza, fiato corto, disturbi di stomaco paragonabili a quelli di un’ indigestione, sudorazione fredda, agitazione, pallore, formicolio al braccio sinistro. ICTUS: L’ictus si verifica quando il flusso di sangue ossigenato destinato a una porzione del cervello viene interrotto per un qualsiasi motivo, cosicché in assenza di ossigeno le cellule cerebrali iniziano a morire dopo pochi minuti. Anche un sanguinamento improvviso intracerebrale può
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