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MANIFESTI DEL FUTURISMO, Dispense di Storia dell'arte contemporanea

riassunti dettagliati della dispensa dei manifesti sul futurismo per programma 2023/2024 con la Prof. Schiaffini.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 28/06/2024

giorgia-minzocchi-1
giorgia-minzocchi-1 🇮🇹

4.3

(8)

9 documenti

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Scarica MANIFESTI DEL FUTURISMO e più Dispense in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! MANIFESTI FUTURISTI - 1 - FONDAZIONE E MANIFESTO DEL FUTURISMO (Pubblicato dal “Figaro” di Parigi – 20 febbraio 1909) Leggendo la prima parte del manifesto ci accorgiamo come la vita normale, la quotidianità appariva del tutto priva di interesse e come i rumori, la presenza di “macchine” da ogni punto d vista, fosse qualcosa che potesse portare alla luce la coscienza dell’uomo. Il Manifesto futurista nacque come reazione alla cultura borghese dell’800. Il testo del manifesto apparve per la prima volta sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna, il 5 febbraio 1909. Qualche giorno dopo fu pubblicato anche da altri quotidiani italiani, ma ebbe una notorietà internazionale solo dopo essere stato pubblicato su Le Figaro di Parigi, il 20 febbraio 1909. Filippo Marinetti mette per iscritto – in questo manifesto – 11 punti chiave del Futurismo, e sono i seguenti: 1- Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2- Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3- La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4- Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa, col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. 5- Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6- Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7- Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per indurle a prostrarsi davanti all'uomo. 8- Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. 1 9- Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. 11-Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. Le relazioni tra Futurismo e Fascismo non sono molto chiare, ma la violenza verbale e metaforica di questo manifesto può aiutare a spiegare il perché, più tardi, il Fascismo avrà modo di usare con successo lo stile e l’aspetto tipicamente nazionalista di questo movimento. Nel periodo in cui l’industria cresceva in tutta Europa, i futuristi sentivano il bisogno di confermare che l’Italia è presente, ha un’industria, ha il potere di prendere parte a questa nuova esperienza, e saprà trovare l’essenza superiore del progresso attraverso i suoi simboli: l’automobile e la sua velocità (art. 4). Nell’art. 8 ci dice che nonostante i cambiamenti che stanno avvenendo nella storia, l’Uomo sarà in grado di passare attraverso ad essi portando con sé ciò che gli deriva dall’inizio della civilizzazione. L’articolo più importante è il 9, nel quale la guerra viene definita come una specie di bisogno per lo spirito umano, una purificazione che permette e favorisce l’idealismo. Marinetti, con la sua capacità di divulgatore, attrae artisti di tutti i settori. Nascono infatti sezioni futuriste nella poesia, pittura, scultura, ognuna con il proprio manifesto programmatico. Marinetti nel manifesto evoca l’intellettuale moderno: gli uomini del presente sono svegli, e vengono scossi dai rumori delle auto, accecati dalla luce, dalla tecnologia, dalla modernità che fa risvegliare istinti naturali portandoli a sentire “come leoni”. Il linguaggio del manifesto è un linguaggio potente, ma che non lascia intendere cosa fare dopo aver “ripudiato il passato”. 2 Con il Futurismo, gli artisti cercano di fissare leggi nuove che possono liberare la pittura nell'incertezza nella quale si trascina. Vengono abolite tutte le nozioni imparate nelle scuole o negli studi. Le mani di un'artista futurista sono considerate libere per ricominciare tutto da capo. Secondo i futuristi non può esistere una pittura moderna senza il punto di partenza di una concezione assolutamente moderna, e la pittura futurista è fatta di concezione e sensazioni finalmente riunite. I futuristi disgustano il metodo dei greci, di Raffaello, di Tiziano. Vanno contro l'attribuzione di un valore allegorico ad un nudo qualunque. Infatti secondo loro trarre il significato del quadro dall'oggetto che il modello tiene in mano o da quelli che sono disposti intorno ad esso, è la manifestazione di una mentalità accademica. Anche se vanno contro l'impressionismo, comunque disapprovano la reazione attuale che vuole uccidere l'essenza dell'impressionismo. Secondo gli artisti futuristi c'è una differenza enorme fra uno di quei nudi artistici e la loro concezione futurista del corpo umano. Aggiungono, inoltre, che per loro la prospettiva non ha valore. Facendo un esempio: se un'artista futurista dipinge una persona al balcone, vista dall’interno, non limita la scena a ciò che il quadro della finestra permette di vedere, ma si sforza di dare il complesso di sensazioni plastiche provate dal pittore che sta al balcone - quindi vedremo una doppia fila delle case che si prolungano destra e sinistra, i balconi fioriti, ecc. Lo spettatore bisogna farlo vivere al centro del quadro, quindi il quadro diventa la sintesi di quello che si ricorda e di quello che vede. I futuristi, infatti, nel loro manifesto dichiarano che bisogna dare la sensazione dinamica, ovvero il movimento di un oggetto, la sua forza interna. Dunque, non è solo l'essere umano che può avere aspetti di movimento o di calma, ma tutti gli oggetti cosiddetti inanimati rivelano nelle loro linee tendenze diverse – come tristezza, gioia, movimento, calma – che danno alle linee di cui è formato un oggetto, Un sentimento o un carattere di stabilità pesante o di leggerezza aerea. Inoltre, ogni oggetto influenza l'oggetto vicino non per i riflessi di luce, ma per una reale concorrenza di linee, un secondo la legge di emozione che governa il quadro. Vengono utilizzate quindi delle “linee-forze”, che devono trascinare lo spettatore, che sarà in qualche modo obbligato a lottare anch'esso con i personaggi stessi del quadro. Boccioni parla di “trascendentalismo fisico” verso l'infinito, ovvero tutti gli oggetti tendono verso l'infinito mediante le loro linee-forze, nelle quali la nostra intuizione misura la continuità. I futuristi, quindi, andranno a disegnare queste linee-forze per ricondurre l’opera alla vera pittura. Viene fatto uno esempio dove dice che un pittore futurista se ha dipinto un orecchio destro e la spalla destra, non andrà a dipingere anche l’orecchio e la spalla sinistra della stessa figura, perché per lui è una cosa inutile. Non dipingono malattie, ma i loro sintomi e le loro conseguenze. Il pubblico per capire quest’arte e comprendere le sensazioni estetiche alle quali non è abituato, deve dimenticarsi completamente della propria cultura intellettuale, non per impadronirsi dell’opera d’arte, ma per abbandonarsi ad essa. I futuristi si autoproclamano come “i primitivi di una sensibilità completamente rinnovata”. in questo testo ci dicono che nei loro quadri potremmo trovare macchie, linee o zone di colore che non corrispondono a nessuna realtà, ma che secondo una legge della loro 5 matematica interna, preparano e aumentano l’emozione dello spettatore. Vanno, quindi, a creare un ambiente emotivo, dove quelle linee e quelle macchie apparentemente inspiegabili, sono la chiave misteriosa dei loro quadri. Firmatari: Umberto Boccioni – Carlo Carrà – Luigi Russolo – Giacomino Balla – Gino Severini - 4 - MANIFESTO TECNICO DELLA SCULTURA FUTURISTA (pubblicato l’11 aprile 1912) La volontà dei futuristi era quella di staccarsi completamente dal passato. Volevano distinguersi da tutto quello che c'era già stato e definiscono la scultura realizzata fino ad allora come un “mostruoso anacronismo”. Secondo Boccioni, c'è bisogno che gli scultori si convincano che costruire e voler creare elementi imitandoli a quelli egizi, greci o michelangioleschi, è come “volere attingere acqua con una secchia senza fondo in una cisterna disseccata!”. Non può esserci un rinnovamento nella scultura, se non ne viene rinnovata l'essenza, ovvero la concezione della linea e delle masse. La scultura infatti non ha progredito, a causa della ristrettezza del campo assegnatole dal concetto accademico del nudo. Viene definita infatti come un'arte morta, perché per cominciare la sua funzione, ha bisogno di spogliare interamente un uomo o una donna. La scultura futurista doveva trovare una sorgente di emozioni, doveva partire dal nucleo centrale dell'oggetto e scoprirne le nuove leggi, ovvero le nuove forme che lo legano invisibilmente, ma matematicamente, all'infinito plastico apparente e interiore. Boccioni definisce questa visione come “trascendentalismo fisico”, Il quale potrà rendere plastiche le 6 simpatie e le affinità misteriose che creano le reciproche influenze formali dei piani degli oggetti. La scultura futurista, quindi, deve far vivere gli oggetti rendendo sensibile, sistematico e plastico il loro prolungamento nello spazio. Sono stati due i tentativi di rinnovamento moderno della scultura: 1. Il primo decorativo per lo stile. Anonimo e disordinato, mancava del genio tecnico- coordinatore, ed era troppo legato alle necessità economiche dell'edilizia; 2. Il secondo prettamente plastico per la materia. Più geniale, disinteressato e poetico, ma troppo isolato e frammentario, mancava di un pensiero sintetico che affermasse una legge. Boccioni prende in considerazione Medardo Rosso, che lo considera come un genio italiano, il solo grande scultore moderno che ha tentato di aprire alla scultura un campo più vasto. I suoi piani accennano a liberazione verso lo spazio, anche se le necessità impressionistiche hanno limitato le scelte di Medardo Rosso ad una specie di alto o bassorilievo, che ci dimostra che la figura viene ancora concepita come mondo a sé. Boccioni nomina anche altri tre grandi scultori contemporanei: - Constantin Meunier  secondo Boccioni, lui non avrebbe portato nulla di nuovo nella sensibilità scultoria. È ancora legato alla concezione plastica e costruttiva della statua e del bassorilievo del Partenone o dell’eroe classico. (influenza greca); - Bourdelle  porta nel blocco scultorio una severità quasi rabbiosa di masse astrattamente architettoniche. Secondo Boccioni, lui ha un temperamento appassionato, sincero di ricercatore, ma è ancora legato a un’influenza arcaica. (influenza gotica); - Rodin  è di un’agilità spirituale più vasta che gli permette di utilizzare più stili. Boccioni dice che lui porta nella sua scultura un’ispirazione inquieta e un impeto lirico grandioso, che sarebbero veramente innovativi se, quattrocento anni prima, non li avessero avuti Michelangelo o Donatello. (influenza della rinascenza italiana). La pittura e la scultura futurista sente la necessità di rinnovamento attraverso la ricerca dello stile del movimento, ovvero rendendo sistematico e definito come sintesi, quello che l’impressionismo ha reso frammentario. Una scultura futurista, secondo Boccioni, avrà in sé elementi matematici e geometrici che compongono gli oggetti, seguendo le leggi di una nuova concezione dell’armonia, attraverso le quali saranno incastrati nelle linee muscolari di un corpo. Boccioni ci parla di come la poesia futurista, secondo Marinetti, ha distrutto la metrica tradizionale per creare il verso libero. Quindi chiede, Boccioni, perché la scultura dovrebbe rimanere indietro? Dice “Rovesciamo tutto e proclamiamo l’assoluta e completa abolizione della linea finita e della statua chiusa. Spalanchiamo la figura e chiudiamo in essa l’ambiente; proclamiamo che l’ambiente deve far parte del blocco plastico come un mondo a sé e con leggi proprie”. La figura e le cose devono vivere in arte al di fuori della logica fisionomica. Riguardo ciò che è stato detto delle “linee-forze” in pittura, valgono anche per la scultura futurista, facendo vivere la linea muscolare statica nella linea-forza dinamica. Nella linea muscolare statica predominerà la linea retta, che è la sola corrispondente alla semplicità 7 6. Trasformabile 7. Drammatico 8. Volatile 9. Odoroso 10. Rumoreggiante 11. Scoppiante: apparizione e scomparsa simultanea a scoppi. In questo manifesto vengono descritti anche i mezzi necessari per la costruzione materiale del complesso plastico, e questi sono: fili metallici, di cotone, lana, seta (ogni spessore e colorati); vetri colorati; carte veline; reti; tessuti; specchi; congegni meccanici, elettronici, musicali; leve; molle, liquidi chimicamente luminosi e colorati; ecc. Vengono elencati anche cosa viene costruito attraverso questi materiali, e ci dicono che possono costruire complessi plastici che ruotano, che si scompongono e che appaiono e scompaiono. Ogni azione che si sviluppa nello spazio, ogni emozione vissuta sarà per loro intuizione di una scoperta. Ad esempio, nel vedere un aeroplano che sale nel cielo, gli artisti futuristi intuiscono il concerto plastico-motorumorista nello spazio; oppure la simultaneità di velocità o rumori gli fa intuire la fontana plastica rumorista; o ancora le nuvole volanti nella tempesta gli fanno intuire l'edificio di stile rumorista trasformabile. Nei giocattoli futuristi non c'è imitazione, timidezza, non sono monotoni il non servono a istupidire il bambino. Attraverso complessi plastici gli artisti futuristi costruiranno nei giocattoli che abitueranno il bambino a ridere in modo aperto, attraverso trucchi buffi; all'elasticità massima; allo slancio immaginativo, attraverso giocattoli da vedere con lenti; attendere infinitamente e ad agilizzare la sensibilità, attraverso l'utilizzo di rumori, odori, colori intensi, acuti ed eccitanti; al coraggio fisico, alla lotta e alla guerra. Inoltre, il giocattolo futurista sarà utile anche nell'adulto, in quanto lo terrà giovane e agile. Balla, con la sua prima sintesi della velocità dell'automobile, è riuscito a realizzare un primo complesso plastico che rivelato un paesaggio astratto con forme geometriche, luci e ombre. Dunque, vediamo un’analogia profonda che esiste fra le linee-forze della velocità e le linee- forze di un paesaggio. - 7 - MANIFESTO DEL CINEMA FUTURISTA (pubblicato l’11 settembre 1916) Questo manifesto è stato sviluppato in quanto le possibilità artistiche del cinematografo sono intatte ed è un'arte. Non deve copiare il palcoscenico, Deve compiere l'evoluzione della pittura, distaccandosi quindi dalla realtà. Deve diventare anti-grazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico, parolibero. “Occorre liberare il cinematografo come mezzo di espressione per farne lo strumento ideale di una nuova arte immensamente più vasta e più agile di tutte quelle esistenti.” Il cinematografo futurista crea la sinfonia poliespressiva che veniva annunciata, un anno prima, nel manifesto del 1915. Il cinema futurista quindi sarà pittura, architettura, scultura, parole in libertà, musica di colori, linee e forme. I film futuristi saranno catalogati in questo modo: 1. Analogie cinematografate, usando la realtà direttamente come uno dei due elementi dell'analogia. Ad esempio, se si vorrà esprimere lo stato angoscioso di un 10 protagonista, questo non verrà descritto nelle sue fasi di dolore, ma verrà usata l’impressione di una montagna frastagliata e cavernosa. L’universo verrà utilizzato come il vocabolario del cinema futurista; 2. Poemi, discorsi e poesie cinematografati, verranno rappresentate con immagini le poesie che citeranno. Ad esempio, se passa un pezzo di una poesia di Carducci, verranno rappresentate con immagini le parole descritte nella poesia; 3. Simultaneità e compenetrazione, di tempi e di luoghi diversi cinematografate; 4. Ricerche musicali cinematografate; 5. Stati d’animo sceneggiati cinematografati; 6. Esercitazioni quotidiane per liberarsi dalla logica cinematografica; 7. Drammi d’oggetti cinematografi; 8. Vetrine d’idee, d’avvenimenti, di tipi, d’oggetti, ecc. cinematografati; 9. Congressi, flirts, risse e matrimoni di smorfie, di mimiche, ecc.; 10. Ricostruzioni irreali del corpo umano cinematografate; 11. Drammi di sproporzioni cinematografiche; 12. Drammi potenziali e piani strategici di sentimenti cinematografati; 13. Equivalenze lineari plastiche, cromatiche, ecc., di uomini, donne, avvenimenti, pensieri, musiche, sentimenti, pesi, odori, rumori cinematografari; 14. parole in libertà in movimento cinematografate. Dunque, la cinematografia futurista, e il totale della somma fra: pittura, scultura, dinamismo plastico, parole libertà, architettura e teatro sintetico. La volontà dei futuristi e quindi quella di scomporre e ricomporre l'universo secondo i loro capricci per moltiplicare la potenza del genio creatore e del suo predominio assoluto nel mondo. Firmatari: Marinetti – Corra – Settimelli – Ginna – Balla – Chiti. - 8 - ARTE MECCANICA. MANIFESTO FUTURISTA (pubblicato il 2 maggio 1923) Ciò che gli artisti futuristi chiamano “arte meccanica”, è nata con il primo manifesto del 1909, nella città più meccanica d'Italia dell'epoca, ovvero Milano. Questo manifesto venne pubblicato dal Figaro, viene poi tradotto in tutte le lingue e conteneva idee che sconvolsero e mutarono le anime degli artisti di tutto il mondo. I primi iniziatori furono: Boccioni, Balla, Russolo, Carrà, Severini; ai quali si unirono: Depero, Prampolini, Furi, Dudreville, Sant’Elia, Soffici, Sironi, Galli, Baldessari, Marasco. Nel 1911, Marinetti crea le Parole in libertà Battaglia Peso + odore, con le quali libera l'esaltazione nelle forze meccaniche della guerra. Nel 1914, Boccioni lancia la magica parola “Modernolatria”, sviluppando il concetto di questo termine all'interno del suo volume “Pittura e scultura futuriste”. Questo termine predicato da Boccioni esalta ancora di più in futuristi. L'epoca in cui vivono, verrà ricordata e si distinguerà fra tutte nella storia per la divinità che la domina: la Macchina. 11 Gli artisti futuristi si sentono attratti in modo irresistibile da tutto ciò che è tagliente, meccanico e deciso. Si paragonano a delle costruzioni in acciaio. Nel testo vediamo scritto “anche noi macchine, anche noi meccanizzati”. Con questo testo, gli artisti futuristi, eh esaltano l'estetica futurista, la quale si nutre dei più potenti e complessi prodotti del genio umano. In particolar modo gli artisti esaltano la macchina, la quale viene considerata come il simbolo più esuberante della misteriosa forza creatrice umana. I futuristi in questo manifesto vogliono: 1. che della Macchina si renda lo spirito e non la forma esteriore; 2. che questi mezzi espressivi ed elementi meccanici siano coordinati da una legge lirica originale; 3. che per essenza della macchina s’intendono le sue forze, i suoi ritmi e le infinite analogie che la Macchina suggerisce; 4. che la Macchina così concepita diventi la sorgente ispiratrice per l’evoluzione e lo sviluppo delle arti plastiche; La Macchina imprime il ritmo del grande animo collettivo e dei vari individui creatori. La Macchina è la nuova divinità che illumina, domina il loro tempo futurista, devoto alla grande Religione del Nuovo. Firmatari: Enrico Prampolini – Ivo Pannaggi – Vinicio Paladini - 9 - MANIFESTO FUTURISTA: L’AEROPITTURA (ottobre – novembre 1931) Nel 1908, Marinetti pubblicò “L'aeroplano del Papa”, prima esaltazione lirica in versi liberi del volo e delle prospettive aeree della nostra penisola. L'aereopoesia si sviluppò con: - “Aeroplani” di Paolo Buzzi - “Ponti sull’Oceano” di Luciano Folgore - “Caproni” di Mario Carli L’aeromusica si apre con la prima opera di Balilla Pratella, “L’aviatore di Dro”, del 1919. L’aeropittura inizia con: - “Prospettive di volo”, opera realizzata da Azari, nel 1926, esposta nella Grande Sala futurista alla Biennale di Venezia; 12 L’esasperazione geometrica ha trovato un nuovo equilibrio nel linearismo-geometrico- astratto autonomo della forma. Mentre la rarefazione plastica ha trovato un nuovo nutrimento formale in un indefinito-pittorico, dove l’elemento colore-tono e la forma-forza, si compendiano vicendevolmente. I risultati tecnici raggiunti dalla pittura futurista si affacciano davanti a nuovi e smisurati orizzonti. I mezzi tecnici dell’espressione non sono più capaci di seguire la loro immaginazione. Firmatario: Enrico Prampolini - 11 - MANIFESTO DELLA FOTOGRAFIA FUTURISTA (pubblicato il 16 aprile 1930) Dopo il foto-dinamismo o fotografia del movimento, creato da Anton Giulio Bragaglia, presentata da Marinetti nel 1912, occorre realizzare queste nuove possibilità fotografiche: 1. Il dramma di oggetti immobili e mobili; e la mescolanza drammatica di oggetti mobili e immobili; 2. il dramma delle ombre degli oggetti contrastanti e isolate dagli oggetti stessi; 3. il dramma di oggetti umanizzati, pietrificati, cristallizzati o vegetalizzati mediante camuffamenti e luci speciali; 15 4. la spettralizzazione di alcune parti del corpo umano o animale isolate o ricongiunte alogicamente; 5. la fusione di prospettive aeree, marine, terrestri; 6. la fusione di visioni dal basso in alto con visioni dall'alto in basso; 7. le inclinazioni immobili e mobili degli oggetti o dei corpi umani ed animali; 8. la mobile o immobile sospensione degli oggetti ed il loro stare in equilibrio; 9. le drammatiche sproporzioni degli oggetti mobili ed immobili; 10. le amorose o violente compenetrazioni di oggetti mobili o immobili; 11. la sovrapposizione trasparente o semitrasparente di persone e oggetti concreti e dei loro fantasmi semiastratti con simultaneità di ricordo sogno; 12. l'ingigantimento straripante di una cosa minuscola quasi invisibile in un paesaggio; 13. l'interpretazione tragica o satirica dell'attività mediante un simbolismo di oggetti camuffati; 14. la composizione di paesaggi assolutamente extraterrestri, astrali o medianici mediante spessori, elasticità, profondità torbide, limpide trasparenze, valori algebrici o geometrici senza nulla di umano nè di vegetale nè di geologico; 15. la composizione organica dei diversi stati d'animo di una persona mediante l'espressione intensificata delle più tipiche parti del suo corpo; 16. l'arte fotografica degli oggetti camuffati, intesa a sviluppare l'arte dei camuffamenti di guerra che ha lo scopo di illudere gli osservatori aerei. Tutte queste ricerche hanno lo scopo di far sempre più sconfinare la scienza fotografica nell’arte pura e favorirne automaticamente lo sviluppo nel campo della fisica, della chimica e della guerra. Firmatari: Marinetti – Guglielmo Sansoni. 16
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