Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Manifesto del Nuovo Realismo: Ferraris e la Critica al Postmodernismo - Prof. Allodi, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Una introduzione al concetto di 'nuovo realismo' di Ferraris, un docente universitario di filosofia. Il nuovo realismo non è una corrente di pensiero o una teoria, ma una 'fotografia realistica di uno stato di cose'. Abbandona il postmodernismo smentendo i suoi due principali dogmi: che la realtà sia socialmente costruita e manipolabile e che la verità sia una nozione inutile. Viene esplorata la sfiducia postmoderna del progresso, la critica alle fallacie dell'essere-sapere, dell'accertare-accettare e del sapere-potere, e la necessità di restituire legittimità alla vita quotidiana e alla politica.

Tipologia: Appunti

2020/2021
In offerta
20 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 13/07/2021

ar.an
ar.an 🇮🇹

4.3

(36)

17 documenti

1 / 5

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il Manifesto del Nuovo Realismo: Ferraris e la Critica al Postmodernismo - Prof. Allodi e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! SOCIOLOGIA Approfondimento “Il Manifesto del nuovo realismo” Ferraris Nell'introdurre quest'opera Ferraris, docente universitario di filosofia, definisce il nuovo realismo non come una corrente di pensiero o una sua teoria, ma come una “semplice fotografia realistica di uno stato di cose”. È il prendere atto di una svolta, delimitata a livello geografico all'Occidente, che abbandona il postmodernismo smentendone i due principali dogmi, ovvero che -tutta la realtà sia socialmente costruita e manipolabile -la verità sia una nozione inutile, la solidarietà è + impo dell’oggettività. Ripresa slide + Ideologie che non smuovevano più le coscienze, né giustificavano il sapere scientifico moderno; Inizia quindi una sfiducia postmoderna del progresso che viene identificata con le parole di Nietzsche “Non ci sono fatti ma ...” perché il mondo vero ha finito per diventare una favola che si ripete ciclicamente secondo l'eterno ritorno. Una favola sì, ma sottoforma di reality, con il populismo mediatico come esito finale, ovvero un sistema in cui se si ha il potere si può pretendere di far credere qualsiasi cosa. Il realitysmo si realizza attraverso tre punti cruciali: - Ironizzazione: Che vede, in questo clima anti illuministico, il prendere sul serio le teorie come una forma di dogmatismo, privilegiando un distacco ironico, del quale le virgolette diventano simbolo. - Desublimazione: Ovvero l’idea che il desiderio costituisca in quanto tale una forma di emancipazione, ma sarà pur sempre una rivoluzione conservatrice (come già teorizzato da Adorno nella sua “desublimazione repressiva”) in quanto il desiderio ricondurrà sempre all’arcaico. - Deoggettivazione: E' il motore politico dei due punti sopra citati e consiste nell'idea che l’oggettività, la realtà e la verità siano un male, mentre l'ignoranza sia una cosa buona, in quanto il sapere viene visto solo come strumento di raggiro, senza un suo implicito valore emancipatorio. Viene revocato qualsiasi riferimento al reale in modo da cancellare il confine tra realtà e finzione e scienza e superstizione, ritrovando il desiderio di illusione proprio dell'essere umano dalle sue origini. Il realismo nasce come critica di questo pensiero, con l'obiettivo di restituire legittimità alla vita quotidiana e alla politica. (Truman Show->se tutto è rappresentazione, l'intero universo che ci circonda a cui si attribuisce un'esistenza indipendente dal fatto di essere percepito, svanisce in un istante. Il mondo diventa un incubo come nel film) Il nucleo del realismo si trova appunto nella critica alle 3 principali fallacie del postmodernismo: la fallacia dell'essere- sapere, quella dell'accertare- accettare e sapere- potere. Iniziamo col dire che il confronto tra realismo ed antirealismo si basa sul differente ruolo che questi danno agli schemi concettuali rispetto alla vita quotidiana: Secondo i realisti, esistono cose indipendenti dagli schemi concettuali (Ontologia); Secondo i “costruzionisti”, ovvero i postmoderni, non vi è nulla di indipendente da questi, e quello che esiste combacia con quello che sappiamo (Epistemologia). Si genera quindi una confusione tra essere e sapere detta “fallacia trascendentale"; perdiamo quindi la certezza naturale, che non riusciamo a sostituire con una scientifica ed affidabile, in quanto la scienza è per sua natura progressiva e ci porta ad ottenere un dubbio senza rimedio. Il discredito del sapere è evitabile spogliando il reale dagli schemi concettuali come dimostra l'esperimento della ciabatta, che va a dimostrare come la differente percezione di diversi soggetti nei confronti di un oggetto esistenze non vada a modificarne la sua effettiva esistenza, anche se ci si rapporta a esso senza schemi concettuali. Inoltre, nella maggioranza dei casi la sfera dei fatti non risulta intrinsecamente intrecciata a quella delle interpretazioni. (Ciabatta->uomini, cani, vermi edera, ciabatta)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved