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Psicologia dello Sviluppo: Ricerca, Teorie e Metodi, Sintesi del corso di Psicologia dello Sviluppo

Una panoramica delle teorie psicologiche sul sviluppo infantile e adulto, dal punto di vista sia psicanalitico che cognitivo. Vengono presentate le teorie di Freud, Erikson, teorie cognitive, condizionamento operante di Skinner, teoria socio-cognitiva, etologia, teoria ecologica e approccio teorico eclettico. Inoltre, vengono descritti i metodi di ricerca utilizzati in questo campo, come osservazione scientifica, ricerca descrittiva, ricerca correlazionale, ricerca sperimentale e ricerca a caso singolo.

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 03/06/2018

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andromaca_pnl 🇮🇹

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Scarica Psicologia dello Sviluppo: Ricerca, Teorie e Metodi e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! LA SCIENZA E LO STUDIO DELLO SVILUPPO INFANTILE L’IMPORTANZA DELLA RICERCA SULLO SVILUPPO INFANTILE • In psicologia si utilizzano approcci come l’intuizione, l’ostinazione, il ragionamento, l’esperienza, l’autorità. Questi approcci possono essere definiti metodi prescientifici o pseudoscientifici, perché non utilizzano tecniche d’indagine sperimentale o di osservazione controllata, e non implicano i principi che sono alla base della scienza. • L’ESPERIENZA MIGLIORE MAESTRA • Quando basiamo le informazioni in nostro possesso unicamente sull’esperienza personale, può accadere che esprimiamo un giudizio finalizzato a proteggere il nostro ego e la nostra autostima. L’APPROCCIO BASATO SULLA RICERCA SCIENTIFICA • Valida = la componente scientifica dello sviluppo infantile si prefigge lo scopo di separare i fatti dalle opinioni, utilizzando strategie particolari per ottenere informazioni. • La RICERCA SCIENTIFICA è oggettiva, sistematica e può essere sottoposta a verifica. La ricerca scientifica si basa sul METODO SCIENTIFICO ossia su un approccio che permette di ottenere informazioni accurate e che si articola nelle seguenti fasi • CONCETTUALIZZARE IL PROBLEMA ■ Si identifica il problema e si individua il problema e si fa una descrizione generale del problema ■ I ricercatori si rifanno spesso a teorie esistenti e formulano delle ipotesi ■ Una TEORIA è una serie di idee coerenti e collegate tra di loro Una TEORIA è una serie di idee coerenti e collegate tra di loro che aiuta a spiegare un fenomeno e a fare delle previsioni ■ Un’IPOTESI una supposizione o una previsione specifica che può essere verificata per determinarne l’accuratezza • RACCOGLIERE I DATI • TRARRE CONCLUSIONI ■ Una volte raccolti i dati, i ricercatori sullo sviluppo infantile utilizzano PROCEDURE STATISTICHE per comprendere il significato dei dati e per tentare di trarne delle CONCLUSIONI • RIVEDERE LE CONCLUSIONI DELLA RICERCA E LA TEORIA ■ Dopo che i dati sono stati raccolti e analizzati, i ricercatori confrontano le loro conclusioni con quelle di altre ricerche sullo stesso argomento ■ La fase finale consiste appunto nel rivedere le conclusioni • LE TEORIE AIUTANO A ISPIRARE NUOVE RICERCHE. TEORIE DELLO SVILUPPO TEORIE PSICANALITICHE • LA TEORIA PSICANALITICA descrive lo sviluppo come prevalentemente inconscio e influenzato dalla sfera emotiva. I comportamenti sono caratteristiche di superficie e che per raggiungere una vera comprensione dello sviluppo è necessario analizzare i significati simbolici dei comportamenti e i meccanismi profondi della mente. LA TEORIA PSICO – SESSUALE DI FREUD FREUD (1856 – 1939) sviluppò le sue idee sulla psicanalisi durante il suo lavoro con pazienti malati di mente: era un medico specializzato in neurologia. Trascorse la maggior parte dei suoi anni a VIENNA trasferendosi a Londra verso la fine della sua carriera per sfuggire all’antisemitismo nazista. • STRUTTURA DELLA PERSONALITA’ = Freud (1917) sostiene che la personalità è composta da: ID EGO SUPEREGO • L’ID (Es) consiste negli istinti che rappresentano la riserva individuale di energia psichica, è quello SESSUALE. L’ID è INCONSCIO non ha nessun contatto con la realtà • I bambini fanno esperienza delle esigenze e limitazioni imposte dalla realtà, ed emerge una nuova parte del loro carattere l’EGO (Io) è la struttura della personalità che affronta le esigenze della realtà ed è anche chiamato LATO ESECUTIVO della personalità perché utilizza il ragionamento per prendere decisioni. • L’Id e l’Ego non hanno MORALE nn sanno cosa sia una cosa giusta o sbagliata. Il SUPEREGO (superio) è per Freud la struttura che rappresenta il lato morale della personalità: decide se una cosa è giusta o sbagliata. Il SUPEREGO “coscienza”. • FASI DI SVILUPPO = analizzando i suoi pazienti si convinse che i loro problemi erano il risultato di esperienze risalenti ai primi anni di vita. • Elaborò una teoria secondo la quale l’individuo passa attraverso 5 fasi di sviluppo: a ogni fase, la sensazione di piacere è maggiormente legata ad una parte del corpo piuttosto che ad altre. • La nostra personalità adulta, è determinata dal modo in cui risolviamo i conflitti tra queste diversi fonti di piacere e le esigenze imposte dalla realtà. Se in qualunque fase il bisogno di piacere è poco soddisfatto o troppo, un individuo può diventare FISSATO a quella fase di sviluppo. ■ FASE ORALE = prima fase i primi 18 mesi di vita durante i quali il piacere del neonato si concentra nella bocca. ■ FASE ANALE = tra 1 anno e 3 anni il piacere + grande per il bambino deriva dall’ano ■ FASE FALLICA = dai 3 anni ai 6 anni il piacere del bambino si concentra nell’area genitale(phallus = pene) auto manipolazione • La fase fallica per Freud è importante per lo sviluppo della personalità durante questo periodo di manifesta il COMPLESSO DI EDIPO che si presenta sottoforma di un intenso desiderio di sostituirsi al genitore del suo stesso sesso e godere dell’affetto del genitore del sesso opposto • RISOLUZIONE DEL COMPLESSO = intorno ai 5 – 6 anni il genitore dello stesso sesso deve punire il bimbo per i suoi desideri incestuosi. Il bimbo si identifica con il genitore dello stesso sesso e gode dell’affetto del genitore di sesso opposto. ■ FASE DI LATENZA = dai 6 anni alla pubertà il bambino reprime i suoi interessi sessuali e sviluppa abilità sociali e intellettuali. Questa attività convoglia gran parte delle energie del bambino in aree emotivamente sicure ■ FASE GENITALE = dalla pubertà in poi questo è un periodo di risveglio sessuale, la fonte del piacere sessuale diventa qualcuno al di fuori della famiglia, Freud sostiene che nell’adolescenza vengono a galla conflitti irrisolti con i genitori una volta risolti egli intraprenderà relazioni amorose mature e un modo di vivere del tutto autonomo. LA TEORIA PSICOSOCIALE DI ERIKSON • ERIK ERIKSON riconosce il contributo di Freud ma crede che egli abbia frainteso alcuni aspetti importanti dello sviluppo umano. Erikson sostiene che l’individuo si sviluppi attraverso fasi PSICO – SOCIALI e che il motore fondamentale è il desiderio di vivere insieme agli altri e pone l’accento sui cambiamenti evolutivi. • LA TEORIA DI ERIKSON prevede 8 fasi dello sviluppo umano. Ogni fase consiste in un compito evolutivo particolare che mette l’individuo di fronte a una crisi da superare • FIDUCIA/DIFFIDENZA = prima infanzia (1 anno). Sensazione di benessere fisico e assenza di paura, apprensione nei confronti del futuro. Sviluppare la convinzione che il mondo sia un luogo buono e sicuro. • AUTONOMIA/VERGOGN E DUBBIO = prima infanzia (da 1 a 3 anni). Dopo aver sviluppato il senso di fiducia i bimbi cominciano a capire di essere gli autori del proprio comportamento. Cominciano a far valere la propria indipendenza(VOLONTA’). Se sono limitati o puniti possono sviluppare un senso di vergogna e dubbio • Non descrive lo sviluppo come suddiviso in fasi. SIEGLER un esperto nel campo dell’elaborazione delle informazioni nei bambini, sostiene invece che l’apprendimento di buone STRATEGIE per l’elaborazione di informazioni è particolarmente importante nello sviluppo cognitivo VALUTAZIONI SULLE TEORIE COGNITIVE • Queste teorie offrono un’immagine positiva dello sviluppo, mettendo in evidenza il pensiero consapevole • Mettono in rilievo la costruzione attiva della conoscenza da parte dell’individuo (Piaget e Vygotskij) • L’importanza di esaminare i cambiamenti evolutivi del bimbo • La teoria dell’elaborazione delle informazioni offre una descrizione dettagliata dei processi cognitivi Tra le critiche mosse ci sono: • Le fasi di Piaget non descrivono bene lo sviluppo cognitivo del bambino • Non riservano sufficiente attenzione alle variazioni individuali dello sviluppo cognitivo • La teoria dell’elaborazione delle informazioni non fornisce una descrizione dei cambiamenti evolutivi all’interno dei processi cognitivi • I teorici della psicanalisi obiettano che le teorie cognitive nn danno credito al pensiero inconscio. TEORIE COMPORTAMENTISTE E SOCIO – COGNITIVE • PAVLOV e WATSON condussero osservazioni dettagliate sul comportamento in esperimenti di LABORATORIO CONTROLLATI. La TEORIA COMPORTAMENTISTA sosteneva che si potesse studiare solo ciò che osserviamo e misuriamo direttamente. Lo sviluppo ocnsiste in comportamenti osservabili che vengono appresi attraverso l’esperienza in un ambiente specifico. IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO DI PAVLOV • Nei primi anni del 1900 il fisiologo russo IVAN PAVLOV studiò i cani che istintivamente producono saliva quando assaggiano il cibo, rilevò però che i cani cominciavano a salivare in presenza di vari stimoli visivi o sonori prima di assaggiare il cibo(ES: campanello = assenza/presenza cibo = salivazione) • IL PRINCIPIO DEL CONDIZIONAMENTO CLASSICO = se uno stimolo neutro(campanello) viene associato a uno stimolo(cibo) che produce una reazione automatica, quella reazione sarà causata anche solo dallo stimolo che in precedenza era neutro. • Negli anni 20” WATSON applicò il condizionamento classico agli esseri umani(IL PICCOLO ALBERT) • Analogamente molte delle nostre paure possono essere apprese attraverso il condizionamento classico (ES: paura del dentista dopo una dolorosa operazione) IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE DI SKINNER • Nel condizionamento operante di Skinner(1938) le conseguenze di un comportamento producono cambiamenti nella probabilità che questo comportamento di ripeta(ES: comportamento gratificato è + probabile che si ripeta rispetto ad uno seguito da una punizione) • Tali punizioni e gratificazioni influenzano lo sviluppo dell’individuo LA TEORIA SOCIO – COGNITIVA • L’approccio di quegli studiosi che evidenziano il ruolo centrale del comportamento, dell’ambiente e dei processi cognitivi nello sviluppo. PERSONA / PROCESSO COGNITIVO si riferisce alle caratteristiche personali e ai processi cognitivi i quali fanno da intermediari nel connettere l’ambiente e il comportamento. • Gli psicologi americani BANDURA e MISCHEL sono i principali fautori della teoria socio – cognitiva contemporanea che all’inizio Mischel chiamava teoria dell’apprendimento socio – cognitivo. • Le prime ricerche di BANDURA si concentravano sull’APPRENDIMENTO OSSERVATIVO un tipo di apprendimento che si verifica attraverso l’osservazione di ciò che fanno gli altri. L’apprendimento osservativo viene anche chiamato IMITAZIONE /MODELING. • Nell’apprendimento osservativo, le persone creano una rappresentazione cognitiva del comportamento altrui e può accadere che adottino tali comportamenti a loro volta.(ES: bimbo che imita il comportamento aggressivo del padre) • BANDURA evidenzia le interazioni tra comportamento, persona/cognizioni e ambiente. Le attività cognitive della persona possono influenzare l’ambiente, l’ambiente può cambiare i processi cognitivi della persona e così via.(ES: studentessa universitaria molto diligente) VALUTAZIONI SULLE TEORIE COMPORTAMENTISTE E SOCIO – COGNITIVE • L’enfasi sull’importanza della ricerca scientifica • L’attenzione per le variabili ambientali del comportamento • La spiegazione dell’apprendimento osservativo nella teoria di Bandura • L’enfasi sui fattori legati a persona/cognizione nella teoria socio – cognitiva Tra le critiche mosse ci sono: • Questi approcci ci possono dire molto poco sui fattori biologici • La teoria di Skinner non prende in considerazione i processi cognitivi in maniera adeguata • Queste teoria si concentrano eccessivamente sulle variabili ambientali • Non prestano attenzione ai processi evolutivi • La loro analisi della spontaneità e della creatività umana è carente LA TEORIA ETOLOGICA • In netto contrasto con le teorie comportamentiste e socio- cognitive è L’ETOLOGIA. Questa teoria sostiene che il comportamento è fortemente influenzato dalla BIOLOGIA è legato all’evoluzione ed è caratterizzato da periodi critici e sensibili. • L’etologia ha dato un contributo importante alle teorie sullo sviluppo umano attraverso l’opera degli zoologi europei, LORENZ. Lavorando principalmente con le OCHE SELVATICHE, studiò uno schema comportamentale che si credeva programmato dai geni degli uccelli (ES: ochette che seguono ciò che per prima cosa vedono) • Lorenz chiama questo tipo di processo IMPRINTING: il rapido e innato processo di apprendimento limitato a un breve periodo critico che produce ATTACCAMENTO nei confronti del primo oggetto in movimento visto. • La prospettiva etologica di Lorenz spinse gli psicologi dello sviluppo americani a riconoscere l’importanza delle basi biologiche dello sviluppo. La prospettiva etologica non includeva riferimenti alla natura delle relazioni sociali nell’arco della vita. La teoria etologica classica non era efficace nel simulare studi con esseri umani. • L’importanza del concetto di PERIODO CRITICO, un periodo fisso di tempo che si manifesta molto presto nello sviluppo e durante il quale alcuni comportamenti emergono in maniera ottimale, sembrava venir esagerata. • Un importante cambiamento è che invece di concentrarsi su un periodo critico rigido e ristretto, l’attuale teoria etologica propone il concetto di un PERIODO SENSIBILE + esteso. • Una delle applicazioni principali della teoria etologica allo sviluppo umano è rappresentata dalla teoria dell’attaccamento di JOHN BOWLBY che sostiene che l’attaccamento alla persona che si prende cura di noi nel primo anno di vita ha importanti conseguenze lungo tutto l’arco della nostra vita. • Se questo attaccamento è positivo e sicuro, l’individuo disporrà di solide basi grazie alle quali potrà svilupparsi in un individuo competente che stabilisce relazioni sociali positive ed è emotivamente maturo. • Se questa relazione è negativa ed insicura, il bambino, crescendo avrà + difficoltà nello stabilire relazioni sociali e nell’affrontare le sue emozioni. VALUTAZIONI SULLA TEORIA ETOLOGICA • Ha focalizzato l’attenzione sulle basi biologiche ed evolutive dello sviluppo • Utilizza osservazioni accurate in situazioni naturalistiche • Mette in evidenza i periodi sensibili dello sviluppo Tra le critiche mosse abbiamo: • I concetti di periodo critico/ sensibile sono forse troppo rigidi • Si concentra troppo sulle basi biologiche dello sviluppo • Non prende in esame in maniera soddisfacente i processi cognitivi • La teoria è stata + efficace nel produrre ricerche sugli animali che sugli esseri umani TEORIA ECOLOGICA • La teoria di BRONFENBRENNER afferma che lo sviluppo è influenzato da 5 sistemi ambientali che vanno dai + sottili contesti relativi alle interazioni personali fino a quelli + ampi della CULTURA. • Il MICROSISTEMA = è rappresentato da quelle situazioni in cui l’individuo vive. Famiglia, coetanei, scuola e vicinato. Qui avvengono le interazioni + dirette con altri agenti sociali. • Il MESOSISTEMA = include le relazioni tra microsistemi o le connessioni tra contesti diversi. Relazioni tra esperienze scolastiche e famigliari, scuola e chiesa ecc. • L’ESOSISTEMA = è chiamato in causa quando le esperienze vissute in altri contesti sociali influenzano ciò che l’individuo vive nel suo contesto + immediato(ES: conflitti coniugali per lavoro) • Il MACROSISTEMA è rappresentato dalla cultura in cui l’individuo vive. Il termine cultura si riferisce ai modelli di comportamento, alle credenze e a tutto quello che un gruppo di persone produce e tramanda di generazione in generazione. • Il CRONOSISTEMA = indica quei cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni che avvengono nel corso della vita(ES = le donne sn + incoraggiate oggi al lavoro) • BROFENBRENNER ha di recente ampliato la sua teoria, includendo le influenze biologiche e descrivendola come una teoria BIOECOLOGICA. VALUTAZIONI SULLA TEORIA ECOLOGICA • Esamina in maniera sistematica la dimensione macro e micro dei sistemi ambientali • Presta attenzione alle connessioni tra situazioni ambientali (mesosistemi) • Prende in considerazione le influenze storico – sociali sullo sviluppo (crono sistemi) Tra le critiche mosse troviamo: • Nonostante negli ultimi si sia discusso maggiormente di influenze biologiche, la teoria ecologica non si concentra a sufficienza sulle baso biologiche dello sviluppo • Non prende in esame in maniera soddisfacente i processi cognitivi APPROCCIO TEORICO ECLETTICO • Un orientamento che non segue un unico approccio teorico ma sceglie da ogni teoria gli elementi che ritiene + convincenti I METODI DI RICERCA NELLO STUDIO DELLO SVILUPPO INFANTILE METODI PER RACCOGLIERE I DATI L’OSSERVAZIONE • L’osservazione scientifica richiede l’utilizzo di una serie di importanti capacità. Per essere efficaci, le osservazioni devono essere sistematiche, dobbiamo avere un idea di quello che stiamo cercando. • Abbiamo due possibilità d’osservazione: in LABORATORIO, una situazione controllata da cui vengono eliminati molti dei fattori complessi associati al “mondo reale”, o nel mondo reale. • Controllare certi fattori che influenzano il comsportamento ma che sono il fulcro della nostra ricerca. • La ricerca in laboratorio presenta alcuni inconvenienti è praticamente impossibile condurre una ricerca in modo che i partecipanti non sappiano di essere studiati. L’AMBIENTE del LABORATORIO NON è NATURALE e può spingere i partecipanti a comportarsi in modo INNATURALE. • I genitori e i bambini che sono disponibili a recarsi in laboratorio e hanno la possibilità di farlo, potrebbero non essere rappresentativi della popolazione che intendiamo studiare. Alcuni aspetti dello sviluppo infantile sono difficili/ impossibili da fare in laboratorio. • L’OSSERVAZIONE NATURALISTICA significa osservare un comportamento nel suo ambiente naturale(casa, parco, scuola) I QUESTIONARI E LE INTERVISTE • Ottenere informazioni chiedendole direttamente agli interessati = INTERVISTA. Un metodo collegato all’indagine è il QUESTIONARIO formato da domande standard per ricavare delle risposte relative ad • Un gruppo di controllo è un gruppo utilizzato per stabilire un confronto con il gruppo sperimentale, che deve essere il + possibile simile a quest’ultimo e venire trattato allo stesso modo eccetto il fattore manipolato. • Un PRINCIPIO CASUALE di ASSEGNAZIONE è fondamentale quando si decide se un partecipante debba essere collocato nel gruppo sperimentale o in quello di controllo. • ASSEGNAZIONE CASUALE(randomizzazione) i ricercatori collocano a caso i partecipanti nel gruppo sperimentale o in quello di controllo. Ciò riduce la possibilità che i risultati dell’esperimento vengano influenzati da differenze preesistenti tra i 2 gruppi.(es: sempre l’esercizio aerobico nelle donne incinte). DURATA DELLA RICERCA • I ricercatori possono studiare soggetti differenti di età diverse e confrontarli tra loro, oppure studiare gli stessi soggetti nel corso degli anni. APPROCCIO TRASVERSALE • Una strategia di ricerca in base alla quale soggetti di età differenti vengono messi a confronto in un momento preciso. • Il vantaggio principale di uno studio trasversale è che il ricercatore non deve aspettare che i suoi soggetti crescano o invecchino per completare la ricerca. • L’approccio trasversale non informazioni sul modo in cui gli individui cambiano o rimangono stabili le loro caratteristiche. • Le accelerazioni o decelerazioni nello sviluppo possono essere oscurate in questi tipo di approccio. • C’è il rischio chiamato EFFETTO DI COORTE: confrontando soggetti di età diversa si confrontano coorti diverse, e quindi è facile sospettare che le differenze riscontrate dipendano dalle diverse condizioni storiche in cui i soggetti sono cresciuti piuttosto che dall’età. APPROCCIO LONGITUDINALE • Una strategia di ricerca in base alla quale gli stessi soggetti vengono studiati lungo un certo periodo di tempo, solitamente molti anni o +. • Ovviamente questo approccio ci dà molte informazioni sulla stabilità o dinamicità dei comportamenti e caratteristiche dei soggetti(prime esperienze, cambiamenti nello sviluppo). Ma questo approccio è molto costoso e richiede molto tempo, più uno ricerca dura + i partecipanti si ritireranno. • Quelli che rimangono potrebbero essere diversi da quelli che abbandonano, inficiando i risultati CONNESSIONI TRA METODI E TEORIE METODI E TEORIE Osservazione • Tutte le teorie evidenziano la necessità dell’osservazione • Le teorie COMPORTAMENTISTE e SOCIO – COGNITIVE sottolineano l’importanza dell’osservazione in laboratorio • La teoria ETOLOGICA sottolinea l’osservazione naturalistica Intervista/questionario • Gli studi PSICANALITICI e COGNITIVI(Piaget e Vygotskij) spesso usano le interviste • Le teorie COMPORTAMENTISTE, SOCIO COGNITIVE ed ETOLOGICHE si servono poco di interviste e questionari Test standardizzato Nessuna delle teorie Misurazioni fisiologiche Nessuna delle teorie Caso singolo • Le teorie PSICANALITICHE(Freud ed Erikson)usano molto questo metodo Ricerca correlazionale • Tutte le teorie l’usano anche se poco gli psicanalisti Ricerca sperimentale • Le teorie COMPORTAMENTISTE, SOCIO COGNITIVE e dell’ ELABORAZIONE delle INFORMAZIONI usano questo metodo • Poco le teorie PSICANALITICHE Metodi trasversali/ longitudinali Nessuna delle teorie usa questi metodi + di altre NORME ETICHE DELLA RICERCA • L’apertura nei confronti delle verifiche e della ricerca di ulteriori prove è alla base della scienza. Lo strumento principale attraverso cui si può verificare questo giudizio da parte dei colleghi è la RIVISTA SCIENTIFICA. • L’ASSOCIAZIONE AMERICANO degli PSICOLOGI(APA) ha sviluppato linee guida per regolamentare gli aspetti etici della ricerca in psicologia. ASSOCIAZIONE ITALIANA di PSICOLOGIA (AIP) indica tra le norme etiche: • CONENSO INFORMATO E LIBERTA’ DELLA PERSONA DI RITIRARSI DALLA RICERCA • RISERVATEZZA garantire l’anonimato, anche in congressi in sedi pubbliche o scientifiche deve essere garantita la non riconoscibilità • IL RISCHIO DI DANNI PERMANENTI O TEMPORANEI A CHI PARTECIPA ALLA RICERCA • LA PROTEZIONE DI COLORO CHE PARTECIPANO ALLA RICERCA chi conduce la ricerca è responsabile delle persone che collaborano ad essa occorre accertarsi delle competenze relazionali e scientifiche dei collaboratori • LA DIFFUSIONE DELLE RICERCHE IN SEDI SCIENTIFICHE i dati non possono essere falsificati, inventati o distorti, non devono essere utilizzati altri dati senza citare la fonte o avere il consenso di chi le ha condotte.
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