Il Riposo di Raffaello Borghini: Dialoghi sulle Arti e la Collezionismo del Cinquecento, Schemi e mappe concettuali di Critica Letteraria

Scarica Il Riposo di Raffaello Borghini: Dialoghi sulle Arti e la Collezionismo del Cinquecento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Critica Letteraria solo su Docsity! ​Raffaello Borghini ​Il riposo, 1584 ​Trattato sotto forma di dialogo o di quattro ​ragionamenti ​Primi due impianto teorico ​Paragone delle arti ​Analisi delle correnti artistiche e delle ​categorie di giudizio ​Terzo e quarto sono di natura storica ​Contenute notizie preziose sugli artisti ​fiorentini e non solo, del secondo ​Cinquecento ​Anche veneti, aspetto importante perché ​negli anni Settanta nelle collezioni medicee ​arrivano opere venete ​I protagonisti ​Bernardo Vecchietti, amatore d'arte e ​collezionista, proprietario della villa in cui ​sono ambientati alcuni dialoghi ​Ridolfo Sirigatti, scultore ​Baccio Valori, nobile fiorentino e ​luogotenente del duca presso l'Accademia ​del disegno ​Girolamo Michelozzi, nobile anch'egli ​Si rivolge agli amatori d'arte ma l'opera è ​dedicata a Giovanni de' Medici ​Non segue l'ordine cronologico e non vi è ​una volontà di completezza ​Descrizione della collezione di Vecchietti che ​comprendeva i disegni di molti artisti ​Cartone di Rosso Fiorentino ritenuto di ​Michelangelo ​Gabinetto dedicato al Giambologna ​Il collezionismo dei disegni nel Cinquecento ​era attività dei conoscitori A-storicità della collezione di Vecchietti come quella della Tribuna degli Uffizi che mescolava l'antico con il moderno ​Vecchietti era più interessato ai ​contemporanei in particolare a Giambologna ​Emerge come si dia importanza all'invenzione ​Discutendo di scultura con Sirigatti si parla ​del Ratto delle Sabine di Giambologna, opera ​realizzata dall'artista dopo una critica dei ​suoi contemporanei che avevano detto che ​egli non avrebbe saputo realizzare un'opera ​di grande formato ​Gruppo plastico con tre figure ma senza ​nessun soggetto ​Paola Barocchi ​Stretto rapporto con il collezionismo perché ​rispecchia l'ordine delle opere della ​collezione di Vecchietti ​Ferdinando Bologna ​Esaltazione trascendentale dell'idea ​Mette in primo piano l'invenzione e quindi ne ​consegue una riduzione degli interventi ​operativi a strumentalità meccanica Lettera di Giambologna ad Ottavio Farnese del 1579 Definisce la sua opera come "gropo delle figure", egli non manifesta nessuna intenzione di proporre un tema, anzi dice che vi si può vedere ciò che si vuole Per esporre un'opera bisognava dargli un soggetto da qui nasce la dicotomia tra iconologi che pretendono di trovare un soggetto e formalisti che si concentrano sui caratteri stilistici