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Marcel Proust , la memoria e Le temps perdu, Sintesi del corso di Letteratura Francese

riassunto che percorre la poetica di Proust focalizzandosi sull'importanza della Memoria in particolare nel romanzo Le temps perdu

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 30/01/2019

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Scarica Marcel Proust , la memoria e Le temps perdu e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! PROUST Nel 1912, Proust pubblica Du coté de chez Swann, primo volume di quello che poi divenne A la recherche du temps perdu. Inizialmente ebbe insuccesso editoriale anche da parte di Gide che ne aveva provocato il rifuto della NRF di cui egli era la voce influente. Ai quei tempi (primi del ‘900) era difficile valutare la scrittura proustiana, definita ricerca espressiva rinnovatrice anche se perseguiva vie difficilmente identificabili in un’epoca piena di innovazioni. In effetti, in tale contesto, l’innovazione dell’estetica proustiana rimaneva solitaria e poco riconoscibile in quanto accettava molti luoghi rinnegati da ciò che stava diventando il canone letterario delle avanguardie. La composizione della Recherche, avvenne gradualmente. Prima ci fu la redazione di un romanzo incompiuto intitolato Jean Santeuil, scritto tra il 1895 e il 1899. Questo romanzo contiene spunti poi sviluppati nella Recherche. L’analisi delle modifiche del Jean Santeuil, servono non solo per capire l’evoluzione estetica verso il capolavoro ma anche per individuare gli orientamenti che ad esso imprimono un’aura sperimentale. Di rilievo appare l’introduzione della figura di un narratore che è un personaggio tra i personaggi che racconta in prima persona, le intricate vicende cui assiste o partecipa. Attraverso questo espediente, prende forma la Recherche, che assume un peso fondamentale nella rivoluzione del canone letterario del ‘900 ovvero la scomparsa dell’autore onnisciente. Da qui, la polemica contro il metodo del critico Sainte-Beuve il quale non separava l’autore dalla sua biografia. Ma ciò non significa che Proust voleva rinunciare la rappresentazione autobiografica. In effetti praticamente ogni personaggio di Proust sono ispirati a persone reali. Ma loro non li imitano poiché la loro vita, la loro personalità e i ricordi che essi evocano non sarebbero presi in considerazione se non venivano ricreati. Questa è una trasformazione difficile possibile solo quando l’opera trova la sua fonte. È la ricerca di tale fonte (di natura estetica e non biografica), che costituisce la materia essenziale e il filo unificatore della Recherche. Purché il fatto autobiografico non si può tramutare in letterario senza l’intervento di un io profondo che trasfiguri la scrittura in opera. L’opera stessa è dunque il prodotto di un altro io rispetto a quello che manifestiamo nelle nostre abitudini, nella nostra società. A voler abbandonare la produzione del Jean Santeuil, è stata dunque la vocazione a entrare in contatto con questa diversa identità ovvero ‘’l’altro io’’. La difficoltà sta nel dover ricostruire intenzionalmente il ricordo; il contatto con l’io profondo non può avvenire volontariamente dunque occorre l’intervento della memoria involontaria. Grazie a essa, personaggi e tempo possono entrare in contatto con qualcosa che è insieme sé stesso e altro da sé.
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