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Storia di Souvenir Pieux: La ricerca di una madre sconosciuta da Marguerite Yourcenar, Guide, Progetti e Ricerche di Letteratura Francese

La storia di souvenir pieux, il primo volume della trilogia del labirinto del mondo di marguerite yourcenar. La scrittrice ha scritto il libro intorno al 1974, all'età di 70 anni, dopo aver scoperto che non sapeva nulla della sua famiglia materna. La storia racconta la vita di fernande, la madre di yourcenar, attraverso frammenti di lettere, foglietti, vecchie fotografie, taccuini, municipi, documenti dei notai e altri oggetti. La storia di fernande è raccontata attraverso la narrazione di sua figlia, marguerite, che cerca di capire chi era realmente sua madre e di nutrirla con la sua stessa sostanza per farle rivivere.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2022/2023

Caricato il 26/03/2024

Nicky.931
Nicky.931 🇮🇹

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Scarica Storia di Souvenir Pieux: La ricerca di una madre sconosciuta da Marguerite Yourcenar e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Souvenir Pieux è la storia dedicata al ramo materno della famiglia di Marguerite Yourcenar ed è il primo volume della trilogia del Labirinto del mondo. La Yourcenar terminò di scriverlo intorno al 1974, all’età di 70 anni, ma L’idea di voler conoscere la storia della famiglia di Fernande le era nata alcuni anni prima, nel 1956, e dopo essersi recata sulla tomba della madre, non potè che constatare: “la sua tomba non mi inteneriva più di quanto non mi avrebbe intenerito la tomba di una sconosciuta…” L’autrice infatti non sapeva niente della sua famiglia materna, essendo lei cresciuta con la famiglia di suo padre... così si insinuò in lei l’idea di intraprendere Un viaggio a ritroso nel tempo appoggiandosi a “briciole di ricordi ricevuti da seconda o decima mano”, frammenti di lettere, foglietti dimenticati qua e là nei cassetti, vecchie fotografie, taccuini, municipi, documenti dei notai. IL racconto si apre con il giorno della sua nascita e il racconto del parto, da lì ripercorrerà la storia del matrimonio dei suoi genitori fino al tragico epilogo, la morte della madre per febbre puerperale. La storia di Fernande lascia inaspettatamente posto ad una lunga cronaca familiare fino ad arrivare agli esordi, ovvero all’arrivo dei suoi nonni Arthur e Mathilde a Suarlée nel 1856. Una ricerca appassionata delle sue radici e di se stessa. Tra verità e romanzo Marguerite, ricostruisce le personalità dei familiari, dei viaggi intrapresi e delle dimore dove sono vissuti. Ma Il suo io narrante si declina a volte alla terza persona come se la scrittrice volesse essere distante dalla sua stessa biografia, essere impersonale: “L’essere che chiamo io venne al mondo un certo lunedì 8 giugno 1903” E procedendo più avanti attraverso l’uso di una SINEDDOCHE utilizza l’immagine di un pezzetto di carne rosea piangente per riferirsi a se stessa Qualche riga dopo insiste: “che quella bambina sia io non posso dubitarne senza dubitare di tutto→ Stenta cioè a riconoscersi in quella bambina appena nata di cui ci sono le prove scritte: … quelle schegge di fatti che credo di conoscere sono tuttavia fra quella bimba e me l’unica passerella transitabile e la sola boa che ci tiene a galla entrambe nel mare del tempo.“ —------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3. Perchè parlare di Fernande? Ma è soprattutto a Fernande, che la scrittrice dedica l’intera opera, nel tentativo di far rivivere una madre che non ha mai conosciuto; e, per farlo ha bisogno di nutrirla con la sua stessa sostanza, come la madre nutre il bambino che ha nel grembo qui i ruoli si invertono e Marguerite diventa madre di Fernande "il en est d'elle comme des personnages imaginaires ou réels que j'alimente de ma substance pour tenter de les faire vivre ou revivre" = Al pari di Adriano e Zenone, Fernande prende vita sotto la penna della figlia. -Quando Matthieu Galey, in "Les yeux ouverts", le chiede perché sentisse il bisogno di "resuscitare" una madre a cui non aveva mai pensato fino a quel momento, Yourcenar offre una risposta molto semplice ma perplessa: "perché lei è esistita" La concisione della sua risposta non dovrebbe sorprenderci, perché è la stessa concisione con cui decide di parlare della madre, la cui vita non fu certamente memorabile per qualcosa in particolare . Ad esempio, mentre ai suoi due prozii, Octave e Rémo Pirmez, dedica la maggior parte delle sue pagine, Fernande, a confronto, è menzionata solo molto brevemente. E questo non accade perchè lei non l’ha mai conosciuta, perchè anche i prozii sono a tutti gli effetti degli estranei. Si è trattato piuttosto, di una scelta volontaria. La yourcenar Si sofferma sui prozii perché la loro vita è degna di essere ricordata e reinventata MENTRE con la madre, decide volontariamente di riassumere il più possibile molte vicende: Fernande è un tassello necessario per la sua narrazione perché è sua madre, ma non perchè fu una donna particolarmente interessante. -Quando parla del suo ipotetico rapporto con la madre, il suo tono è sempre serio e privo di qualsiasi sentimentalismo: «Tutto mi fa pensare che all'inizio l'avrei amata di un amore egoista e distratto, come la maggior parte dei bambini, poi di un affetto che è più che altro abitudine, attraversato da litigi, sempre più attenuato dall'indifferenza, come succede a tanti adulti che amano la propria madre. non scrivo queste cose per essere sgradevole ma per guardare in faccia Lo sforzo di Yourcenar nel raccontare sua madre sembra basarsi sul suo "souvenir pieux", l’elogio funebre scritto dal padre che recita:“ il ne faut pas pleurer parce que cela n'est plus, il faut sourire parce que cela a été. Elle a toujours essayé de faire de son mieux" Che sembra voler riassumere Fernande in questo aforisma a metà tra l’ironico e il condiscendente. Tra venerazione e disprezzo si erge il profilo quasi insignificante di Fernande, una giovane donna non molto diversa dalle sue contemporanee, che sfortunatamente non ha beneficiato di qualità distintive che varrebbe la pena ricordare. Come le vecchie fotografie ritrovate, l’immagine materna sembra sempre sbiadita e priva di contorni. Quasi come se non ci fosse un senso definito di chi era realmente Fernande, nulla che la distingua dalle altre donne, nessun aggettivo che qualifichi il suo sé e la sua vita. Marguerite la ritrae dopo il matrimonio e sottolinea che Fernande non era una donna perfetta. Il suo disordine / la sua postura poco curata / la sua mancanza di attenzione ai dettagli nel vestire contrastavano con i rigidi standard dell’entourage alto-borghese dove l'apparenza era il primo di biglietto da visita. “ Ses toilettes laissaient à redire. Elle portait les vêtements des meilleurs faiseurs avec une négligence où il y avait de la grâce; cette désinvolture irritait pourtant le mari qui butait dans la chambre de sa femme sur un fringant chapeau ou un manchon jeté à terre. Sitôt étrennée, la robe neuve était froissée ou déchirée; des boutons sautaient. “ (Yourcenar 1974: 21) Un’ulteriore riferimento alla sua acconciatura ci da l’idea di questo suo senso di disordine o meglio, di questo suo lato un po infantile : «Sa longue chevelure […] faisait le désespoir des coiffeurs qui ne comprenaient pas que Madame ne sût pas mettre une épingle ou un peigne au bon endroit» (Ibidem). ___________________________________________________________________ La descrizione della madre (2) Parallelamente, in un altro ritratto, scattato a suarlée nella casa materna, si può intravedere in questa giovane donna un desiderio di piacere e di essere sensuale, ci si sofferma infatti sulla gonna che accentua le sue curve: Elle porte une jupe alourdie par d’épaisses basquines. Dans sa toilette de dame, elle est toute ronde ce qui tient peut-être à la cuisine du pensionnat […], mais surtout à l’éclosion de l'adolescence, à un luxe nouveau de chair et de sang. Ses seins gonflent son corsage montant. Ma anche in questo caso, alcuni dettagli confermano la sua noncuranza nell’abbigliamento, che la allontana dall’immagine della ragazza “per bene” tipica della sua classe sociale. «Elle a dû se peigner avant de poser chez le photographe mais elle a quand même laissé échapper une petite mèche qui pendille Sebbene Fernande non rispetti completamente i codici di abbigliamento del suo ambiente, il suo atteggiamento non riflette alcun desiderio di ribellarsi alla sua appartenenza aristocratica. Piuttosto, sembra non attribuire l'importanza che dovrebbe al decoro e non apprezzare il vero valore degli abiti, degli accessori e dei gioielli che indossa. ___________________________________________________________________ La descrizione della madre (3) Di Fronte alla fotografia mortuaria invece, notiamo che tutte le imperfezioni, i piccoli difetti di gusto e le disattenzioni di Fernande, segni di un innegabile vitalità, svaniranno con la sua morte; pietrificandola per sempre in un’espressione di calma, armonia e immutabilità. -Fernande emerge allora abbellita dalla morte. Per Marguerite, sembra in quel momento aver acquisito la perfezione che le mancava in vita: “ dava l'impressione di essere squisitamente pulita. [...] Questa statua supina del 1903 è vestita con una camicia da notte battista con polsini e colletto di pizzo; un tulle velato le vela impercettibilmente il viso e avvolge i capelli, che appaiono molto scuri, in contrasto con il candore della biancheria. Le sue mani, intrecciate con un rosario, sono strette all'altezza del ventre [...]. È diventata ciò che vediamo nei morti: un blocco inerte, chiuso, non influenzato dalla luce, dal calore o dal tatto.” (Yourcenar 1974: 47) Le riflessioni di Marguerite mentre contempla la fotografia mortuaria esprimono rispetto, persino ammirazione: **LEGGI** Tandis que dans ses portraits de jeune fille et de jeune femme, Madame de C… n’offre au regard qu’un visage agréable et fin, sans plus, certaines au moins de ses photographies mortuaires donnent l’impression de la beauté. L’émaciation de la maladie, le calme de la mort, l’absence désormais totale du désir de plaire ou de créer une bonne impression […] mettent en valeur le modelé de cette face humaine, soulignant les pommettes un peu hautes, les profondes arcades sourcilières, le nez délicatement arqué aux étroites narines, lui confèrent une dignité et une fermeté qu’on ne soupçonnait pas.” Le parole "beauté", "modelè", "delicatement", "dignité", "fermeté", fanno tutte parte del campo semantico della elogio, come se Marguerite stesse scoprendo per la prima volta sua madre in tutta la sua verità. —---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il matricidio A questo punto si inserisce un concetto molto importante, quello del matricidio: difatti se la Yourcenar, cerchi in qualche modo di “resuscitare” sua madre, è solo simultaneamente per annientarla; un omicidio, equivalente a un rituale di voce, che rimane silenziosa per gran parte di Souvenirs pieux. 2) Poi fa una scelta, ovvero quella di Conservare un foglietto che risale al periodo della gravidanza, in cui Fernande, presa da una nevralgia dentale, riusciva a comunicare i suoi pensieri solo tramite la scrittura. È ironico che Yourcenar, mentre stava cercando di liberarsi delle parole e degli scritti di sua madre , abbia deciso di conservare questa reliquia che contiene solo luoghi comuni. È come se cercasse di dimostrare che quando Fernande parlava, non aveva assolutamente nulla di intelligente da dire. Così, la silenzia doppiamente. 3) Infine, per portare a termine questa cerimonia di occultamento, la narrazione comincia a divagare su Fernande, che viene eclissata in favore dei due prozii che saranno il focus dei due capitoli successivi. _______________________________________________________________________________ Contro l’istinto materno Nelle sue riflessioni intorno a Fernande, Marguerite afferma che “esistono madri e madri”: le madri con il dono disinteressato del nutrimento e della vita (che esistono però solo nei miti) e le madri che abbandonano i propri figli per il proprio egoistico guadagno, (come succedeva nelle classi sociali meno abbienti, nelle quali le donne rimanevano incinte per poter subito dopo partire per parigi e lavorare come balie, lasciando morire il proprio bambino per interessi economici- badinter) « L’instinct maternel n’est pas si contraignant qu’on veut bien le dire, puisque, à toute époque, les femmes [..] ont d’un cœur léger confié à des subalternes leurs enfants en bas âge, jadis mis en nourrice,[…] naguère laissés aux soins souvent maladroits ou négligents des bonnes, de nos jours à une impersonnelle pouponnière. » (Yourcenar 1974: 26 ) - Per la Yourcenar, Fernande era ovviamente tra queste ultime, ed arriva quindi a mettere in dubbio che l’abbia mai amata, ecco perché decide di calarsi nella psicologia di fernande. Per come M. ce la descrive, Fernande era una donna che voleva un bambino per molte ragioni, ma più di ogni altra cosa, perché voleva dimostrare di essere una moglie e una donna in linea con i canoni dell’epoca, nonostante portasse dentro di se la paura di una maledizione ereditaria. Difatti Fernande non riuscirà mai a conciliare questo desiderio con le sofferenze della gravidanza e la paura di morire. ed è proprio da questo dissidio interiore che scaturì quel sentimento di estraneità che ella provò di fronte alla bambina appena nata. << elle ne parvenait à établir un rapport entre ses nausées, ses malaises, le poids de cette chose qui croissait en elle [...] et la pétite créature>> (1974:27) -Marguerite però non riesce a giustificarla fino in fondo ed afferma che Fernande, anche se fosse sopravvissuta, non avrebbe mai dato a sua figlia il dono della vita - il suo latte. Era impensabile che una donna di certa estrazione sociale allattasse il suo bambino. - Negli annali domestici del 700 e 800 si evince che il figlio/a, di qualsiasi età era un fastidio che creava impiccio nella vita coniugale e mondana delle madri. Il primo atto di rigetto verso il figlio era il rifiuto di allattarlo, e le donne dell’alta società per evitarlo ricorrevano a diverse giustificazioni: a) innanzitutto di definiva l’allattamento poco decoroso in società, farlo significava ammettere di non essere aristocratica perchè era un gesto contrario a ogni pudore b) per le donne di debole costituzione, si pensava che l’allattamento nuocesse alla loro salute e al loro aspetto fisico (durante l’allattamento il viso delle donne si svuotava e la donna appariva automaticamente più vecchia) c) i mariti ebbero la loro parte di responsabilità in questo rifiuto da parte delle madri di allattare, poichè dichiararono apertamente di trovare disgustoso l’odore di latte emanato, un sinonimo di sporcizia x loro che le rendeva sessualmente meno desiderabili —------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Tornare alle origini per prendere le distanze da esse L'ultimo capitolo di "Souvenirs pieux" riprende la narrazione della vita di Fernande e si conclude con l'immagine di lei, incinta e distesa su una chaise-longue in terrazza: << Comme une voyageuse sur le pont d'un transatlantique elle s'étend sur une chaise longue, au bord de la terrasse d'où l'on voit ou croit voir, par-delà le moutonnement vert pâle de la plaine, la ligne grise de la mer. De majestueux nuages voguent en plein ciel, pareils à ceux que peignaient dans ces mêmes régions les peintres de batailles du XVIIe siècle. Fernande étale sur elle son plaid, ouvre nonchalamment un livre, donne une caresse à Trier pelotonné à ses pieds. Mon visage commence à se dessiner sur l'écran du temps. >> = L'immagine di Fernande come viaggiatrice immobile sul ponte di una nave da crociera immaginaria può essere paragonata al viaggio di Yourcenar avanti e indietro dalla madre, un viaggio che non la porta da nessuna parte . La struttura stessa del libro è circolare e ritorna ossessivamente sulla figura della madre→ 1° parte: l’accouchement , ultima parte: Fernande Tornare alle origini, e distanziarsi esse costituiscono i movimenti oscillanti nel suo discorso; dove il primo è propedeutico al secondo: e quindi Per dissociarsi e autodeterminarsi, Marguerite deve prima ammettere la mancanza di sua madre, cosa che invece la scrittrice rifiuta con tanta fermezza. Questo suo rifiuto però non fa altro che sottolineare tutta la sua contraddizione e la sua ambivalenza nei confronti di quest'ultima. -Intrappolata in questa dualità irrisolta, la sua narrazione autobiografica rimane in uno stato di paralisi perchè falliscono i tentativi di dar vita sia a se stessa che a sua madre che non acquisirà mai soggettività e autonomia.
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