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Maria Carolina e Maria Antonietta: due realtà a corte, Tesine universitarie di Storia

il file contiene un elaborato in cui vengono messe a confronto le due sorelle della casata d'Asburgo: la regina Maria Carolina di Napoli e la regina Maria Antonietta di Francia.

Tipologia: Tesine universitarie

2018/2019
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Caricato il 07/06/2019

Jessica.Barbera
Jessica.Barbera 🇮🇹

3.8

(16)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Maria Carolina e Maria Antonietta: due realtà a corte e più Tesine universitarie in PDF di Storia solo su Docsity! Roberto Tuzzetti – Jessica Barbera DUE REALTA’ A CORTE “Sono nate per obbedire e devono imparare a farlo per tempo.” L’imperatrice Maria Teresa a proposito delle figlie, 1756 introduzione: Spinti dalla curiosità e dalla voglia di conoscere le vite e le varie tesi sulle due regine, di Francia e di Napoli, abbiamo voluto intraprendere questa tematica, analizzandola sotto alcuni aspetti fondamentali che hanno caratterizzato il percorso e l’immagine delle due regnanti, e mettendole a confronto sugli aspetti politici e familiari, partendo dalla lettura di Sentimenti e Politica di Cinzia Recca, che si concentra sull’analisi e la traduzione dei resti del diario personale inedito della regina Maria Carolina di Napoli. Maria Antonietta: Il 2 novembre 1755 l'imperatrice d'Austria Maria Teresa d'Asburgo diede alla luce il suo quindicesimo figlio: una bella bambina che battezza Maria Antonia. Il suo futuro fu legato alle alternanze del potere politico in Europa: il re di Prussia, nemico degli Asburgo, firmò un trattato con l'Inghilterra; in risposta, l'imperatrice Maria Teresa si preparò a stringere un'alleanza con il re di Francia. Maria Antonia non aveva ancora 14 anni quando fu promessa in sposa al nipote ed erede di Luigi XV. Nell'aprile del 1770, lasciò per sempre l'Austria alla volta della Francia, dove divenne Maria Antonietta. Luigi, erede al trono di Francia, fu cresciuto diffidando dagli austriaci, come la maggior parte dei suoi connazionali, e fu tutt'altro che soddisfatto della decisione che suo nonno prese per lui. Ma dovette inchinarsi alla ragione di stato, e sposò Maria Antonietta. La cerimonia fu fastosa, ma il matrimonio non diede i frutti voluti: l'imperatrice Maria Teresa venne informata dall'ambasciatore austriaco che il matrimonio non fu consumato, e che di ciò era ritenuta responsabile sua figlia. Alla corte di Parigi si mormorava, infatti, che Maria Antonietta pensava solo a divertirsi, trascurando i propri doveri matrimoniali. Aveva una reputazione di persona frivola e superficiale, disposta a seguire ogni moda stravagante che giungeva a Parigi. Anche l'amicizia con la sua dama di compagnia divenne uno dei pettegolezzi preferiti a corte: la loro intimità, unitamente al mancato arrivo di un erede, alimentò le dicerie sui suoi costumi. In realtà, Luigi non poteva avere rapporti sessuali a causa di una malformazione fisica, che un intervento chirurgico risolse solo anni più tardi. Fu anche molto affezionata a Gabrielle de Polignac, tanto che anche questa volta si sospettò che tra le due ci fosse un rapporto più saffico che di amicizia convenzionale. Subiva maldicenze, insulti, versi osceni sul suo conto. Nel 1774, Luigi XV fu colpito dal vaiolo. Alla sua morte, Maria Antonietta e il marito diventarono i nuovi sovrani di Francia. Il delfino, divenne re con il nome di Luigi XVI, si adoperò per soddisfare le richieste della moglie, alla quale permise di vivere da sola a Versailles. A 18 anni divenne regina di Francia, e, sfinita dal clima ostile che la circondava e dalle estenuanti e continue corrispondenze con la madre, che la rimproverava di non essere in grado di fare innamorare suo marito e conseguentemente di generare un erede, Maria Antonietta iniziò a dedicarsi all’unica cosa che sapeva fare: giocare d’azzardo. All'inizio del regno di Luigi XVI, la regina venne informata che fu interrotto l'approvvigionamento del pane, alimento base del sostentamento dei contadini. La frase celebre che le viene attribuita (" Dategli le brioches") testimonia assai bene l'ostilità che la circonda. Si tratta di una falsità: Maria Antonietta fu ben consapevole dell'importanza di mostrare interesse per i problemi del popolo. Ciò, d'altra parte, non significa che se ne preoccupò davvero. Il popolo non l'amò e molti a corte la detestano, a causa dell'influenza che acquisì su Luigi XVI e del potere che gliene derivò. Dopo otto anni di matrimonio, e quando Luigi si sottopose finalmente a un'operazione chirurgica, Maria Antonietta rimase incinta e diede alla luce una bambina. Nel 1781 arrivò anche il sospirato erede maschio. Frattanto, la situazione finanziaria dello stato si fece sempre più grave. Così, quando CONFRONTO: Di tre anni più grande di Maria Antonietta, Carolina ebbe modo di stringere un fortissimo legame con la sorella minore, di cui si preoccupò sempre. Le due ragazzine condividevano la stessa governante, erano compagne di giochi e si confidavano l'un l'altra. Erano sempre insieme a spettegolare e a ridere, prendevano in giro i parenti, i domestici e le dame di compagnia. Maria Antonietta insieme a Maria Carolina sapeva essere allegra e chiassosa e riusciva a sottrarsi alla sua timidezza. Le due sorelle erano molto affezionate. Antonietta risvegliava gli istinti protettivi della sorella maggiore e Carolina offriva alla sorella minore un modello liberatorio di comportamento che si scostava molto dal rigido ideale materno. A differenza di Antonietta che riusciva a parlare elegantemente solo l’italiano, Carolina era molto simile a sua madre e non trascurava lo studio: conosceva bene il tedesco e il francese. Era meno remissiva, aveva un carattere indipendente e molta fiducia in sé stessa. Maria Teresa non andava affatto d'accordo con Carolina. Infatti, agli occhi della madre era sventata, irritabile e sgarbata; era senza peli sulla lingua e tutt'altro che incline a rendersi simpatica. La frivolezza del carattere di Maria Antonietta, i favoritismi e le ingerenze negli intrighi di corte le inimicarono molte delle grandi famiglie dell'antica nobiltà, che contribuirono a diffondere maldicenze e dicerie contro di lei, soprannominata con disprezzo “l'Austriaca”. Anche negli anni della maturità, nei quali avrebbe mostrato più senso di responsabilità e di riflessione, non sarebbe riuscita a cancellare, di fronte all'opinione pubblica, l'immagine di <<donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice>>. “A fine antico regime Maria Carolina e Maria Antonietta erano additate come l’esempio e le cause dei peggiori mali che affliggevano le monarchie. Nel corso della Rivoluzione francese la satira che attaccò Maria Antonietta riprendeva temi circolanti da tempo sulla denuncia del malcostume dell’aristocrazia e della corte. A Napoli Eleonora Pimentel Fonseca avrebbe apostrofato Maria Carolina come la rediviva Poppea, facendo sua l’invettiva giacobina contro la depravazione e il libertinaggio aristocratico.”5 Anche dopo oltre duecento anni dalla morte di Maria Antonietta, alcuni libri di storia la descrivono ancora come una donna sciocca e superficiale, che con le sue fantasie ha accelerato la fine dell'Ancien Régime e ha spinto il popolo parigino a ribellarsi. Le innumerevoli biografie pubblicate tra il diciannovesimo secolo e il presente, testimoniano in effetti un perenne interesse per l'ultima regina di Francia. E mentre Maria Antonietta è stata riconsiderata all'interno del campo storiografico, non ancora del tutto definito, Maria Carolina non ha ancora avuto un giudizio equilibrato, calmo e imparziale. Quest’ultima ereditò da sua sorella lo stesso disprezzo verso la Rivoluzione e questo, come percepito dai Giacobini, fu debitamente proposto nella loro acerrima critica al suo ruolo politico. Maria Antonietta, diversamente dalla sorella maggiore, non era stata educata in maniera adeguata per condurre una vita di corte, soprattutto sotto l’aspetto governativo. Infatti, quando divenne regina di Francia non fece altro che dedicarsi ad una vita molto esuberante. Per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi, spendendo sopra le sue possibilità. “Questa era la donna che, in alcuni ambienti, si pensava seriamente che intendesse avvelenare il re e insediare al suo posto il conte d’Artois (che da tempo le era stato appiccicato come amante). Questa era la donna che, secondo un dramma del 1789 intitolato La destruction de l’aristocratisme, aborriva i francesi con tale intensità da affermare: <<Con quale piacere farei il bagno nel loro sangue>>. Era anche la donna che si credeva avesse fatto sparire segretamente molti milioni per inviarli al fratello Giuseppe II.”6 Maria Carolina, invece, fu una figura politica rilevante per il Regno di Napoli. Questo grazie all’avveduta Maria Teresa che, prima di inviare la figlia alla corte, fece stilare un patto matrimoniale in cui si disponeva che nel momento in cui Carolina avesse dato alla luce un erede maschio, avrebbe potuto prendere parte al Consiglio di Stato. Il bambino nacque e la regina si trovò in mano le chiavi del Regno. Il potere della donna e l’influenza sulla corte erano talmente grandi da far licenziare in tronco il primo ministro, Bernardo Tanucci, astioso nei suoi confronti. Rimasto sconfitto dall’ascesa della regina, come afferma Cinzia Recca in Sentimenti e Politica, il partito tanucciano iniziò a diffondere delle insinuazioni del tutto non vere inerenti ai rapporti fra i ministri e la regina. Infatti, si pensava che ella avesse degli intrighi amorosi con essi. Un altro aspetto in comune fra le sorelle fu l’istinto materno. Un aspetto poco conosciuto della regina di Francia rispetto alla regina di Napoli. Infatti, sappiamo che quest’ultima amava molto occuparsi dei suoi figli tantoché li menzionava in ogni sua pagina di diario. Per Maria Antonietta, i figli non furono una necessità politica, bensì un desiderio dell’anima, intimamente e tipicamente femminile, un bisogno del cuore molto prima che un obbligo di rango. 5 G. Sudano e G. Brevetti, Io, la Regina. Maria Carolina d’Asburgo-Lorena tra politica, fede, arte e cultura, Palermo, Quaderni – Mediterranea – ricerche storiche, 2016, p. 29. 6 Young, p. 178; Alméras, p. 347; Fleischmann, pp. 134, 275-77; Cobb, Police, pp. 278 sgg., citati da A. Fraser, Maria Antonietta la solitudine di una regina, Milano, Mondadori Libri S.p.A, 2017, p. 307. “L'imperatrice Maria Teresa aveva esteso il potere familiare in Europa con la sua diplomazia coniugale, i matrimoni di Maria Carolina e Maria Antonietta sono due esempi. Così, dopo la morte della loro amata madre, gli Asburgo avevano ereditato una posizione di potere persino di leadership in Europa, che stava diventando sempre più difficile da mantenere. La Rivoluzione francese del 1789 rappresentava per loro un pericolo mortale. Perciò negli anni immediatamente successivi e durante il periodo napoleonico, gli Asburgo furono coinvolti in una serie di guerre contro il loro vecchio nemico, la Francia, che durò quasi un quarto di secolo e finì con i Trattati di Vienna nel 1815.”7 A seguito di questa breve ma intensa analisi delle due figure possiamo trarre delle conclusioni finali. Ai nostri occhi le due sovrane appaiono due donne forti, che nonostante la loro vita caratterizzata da continui insulti e disprezzi, hanno avuto la forza di non farsi mai abbattere, portando avanti la loro politica matrimoniale ed il loro ruolo sociale di regine. Sono state due donne che non sono passate inosservate, in quanto non erano donne facili, perché non si accontentavano ma volevano e cercavano qualcosa di più. Non avevano paura delle sfide per trovare ciò che avevano nel cuore e nemmeno di soffrire per inseguire i loro ideali. Infatti, non volevano piacere a tutti, ma soprattutto a se stesse. Gli storici ed i vari studiosi non sono soliti dare giudizi personali positivi a tal riguardo, ma secondo il nostro pensiero critico, vi sono delle realtà sconosciute che non verranno mai portate alla luce. BIBLIOGRAFIA: • C. Recca, Sentimenti e Politica. Il diario inedito della regina Maria Carolina di Napoli, Milano, FrancoAngeli s.r.l., 2014; • A. Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina , Milano, Mondadori, 2017; • S. Zweig, Maria Antonietta: una vita involontariamente eroica, trad. Lavinia Mazzucchetti, Collezione Le Scie, Milano, Mondadori, 1933-1948; • G. Sudano e G. Brevetti, Io, la Regina. Maria Carolina d’Asburgo-Lorena tra politica, fede, arte e cultura, Palermo, Quaderni – Mediterranea – ricerche storiche, 2016; • R. Codazzi, Maria Carolina. La regina di Napoli protagonista di mezzo secolo di storia europea, Pisa, Il Campano, 2013. sitografia: • Associazione Maria Carolina, http://ilblogmariacarolina.blogspot.com/p/maria-carolina.html ; 7 C. Recca, Maria Carolina and Marie Antoinette: sisters and queens in the mirror of jacobin public opinion, Royal Studies Journal, 2015, [In rete] https://royalstudiesjournal.wordpress.com/2015/05/22/interview-with-cinzia-recca/, consultato il 06/05/2019.
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