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Maria Di Ungheria, regina di Napoli, Appunti di Storia dell'arte medievale

Appunti su Maria Di Ungheria consorte di Carlo II

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 22/05/2019

Jimmy9
Jimmy9 🇮🇹

3

(1)

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Scarica Maria Di Ungheria, regina di Napoli e più Appunti in PDF di Storia dell'arte medievale solo su Docsity! Maria D’Ungheria Abbiamo solo fugaci notizie riguardo la sua vita, sappiamo che nacque intorno al 1257, figlia di Stefano V d’Ungheria. Nella primavera del 1270 si recò a Napoli, nello stesso anno sposò Carlo II d’Angiò. Nel 1289 fu incoronata insieme al marito monarchi di Sicilia, Provenza e Gerusalemme a Rieti da Papa Nicola IV. Il suo matrimonio durò 39 anni durante i quali diede alla luce 14 figli (9 maschi e 5 femmine). Tuttavia sopravvisse a molti di loro. Morì nel marzo del 1323. Maria d’Ungheria giocò un ruolo importante nella vita politica del regno. Durante la prigionia del marito in Sicilia dal 1284 al 1289 Maria assunse il ruolo di vicario. Anche dopo la sua liberazione Maria si dimostrò una donna tanto affidabile quanto capace da riuscire a sostituire il marito che fin troppo spesso delegava i suoi compiti. Questa sua delegazione fece sì che la figura di Maria assunse più autorità di quella del marito, come dimostra una raffigurazione di Maria che si trova in un portico gotico affiancata dagli scudi ungheresi e da quelli angioini, posti a sottolineare la sua autorità. Per quanto riguarda la sua sepoltura sappiamo che fu la stessa Maria a decidere il luogo e gli artisti per la costruzione della sua tomba, situata in Santa Maria Donnaregina e realizzata dal senese Tino di Camaino e il napoletano Gagliardo Primario. Sappiamo che prese i terziari ordini delle Clarisse. Al posto delle tradizionali raffigurazioni religiose trovano posto sul fregio della tomba le figure dei figli di Maria, raffigurati a glorificare la regina e la loro dinastia. Tuttavia ad essere rappresentati sono solo figure maschili, difficilmente riconoscibili dato che le figure rappresentate sono 11 mentre i figli di Maria furono solo 9, probabile quindi che vennero rappresentati altri membri della famiglia reale o della coorte. Maria si assunse personalmente la responsabilità di creare solide alleanze mediante matrimoni strategici con diversi appartenenti a regni vicini. Maria viene descritta, in seguito alla guerra di Montecatini, che causò la morte del figlio Pietro e il nipote Carlo di Taranto, sia come una donna distrutta che arriva ad infliggersi dolore, sia come una donna risoluta pronta a tutto per punire i responsabili del suo lutto. Maria si batteva non solo per i membri della propria famiglia ma anche per altri reali come quando fece liberare Gervasio da Matino e la sua famiglia dalla prigionia. Oltre al ruolo politico e dinastico Maria ebbe a disposizione un considerevole potere finanziario con introiti indipendenti prelevati da un’ampia gamma di risorse, aveva un considerevole ricavo da un certo numero di castello e riceveva 3mila once d’oro dalle casate di Napoli. Questi fondi venivano usati per mantenere la sua dimora, completamente indipendente da quella del re. Gli introiti di Maria non servivano solo a mantenere la sua dimora, ma anche a finanziare lavori religiosi e il suo mecenatismo. Sembra plausibile che Maria fu anche coinvolta nel commissionare congiuntamente al figlio Roberto la pala d’altare di Simone Martini raffigurante il figlio San Luigi di Tolosa. La pala ritrae San Luigi che conferisce la corona del regno al Fratello Roberto. La tavola assume la tipica conformazione di quelle del periodo bizantino. Le figure dei personaggi sono intere; quella di Ludovico, posta al centro della tavola nell'atto di incoronamento, è frontale. I bordi della tunica e della mitra del santo sono riccamente ricamati con le alternate braccia romboidali della casa d’Angiò e degli Arpad che richiamano il legame con le casate del padre e della madre. Sopra il santo due angeli sorreggono la corona, mentre al suo fianco, in proporzioni minori, seguendo il principio della gerarchia tradizionale, è rappresentato in ginocchio Roberto D’Angio, nuovo re di Napoli. I contorni della pala vedono una decorazione blu scura con gigli, proprio a rappresentare la casa d'Angiò. La tavola è poi completata nella parte inferiore dalla predella in cui sono rappresentate con linguaggio giottesco cinque scene della vita del santo ed un miracolo attribuito a lui dopo la sua morte (avvenuta nel 1297).Il fondo oro, infine, è un ulteriore elemento di matrice bizantina. Maria inoltre finanziò la costruzione e la ristrutturazione delle case religiose femminili. Tuttavia a differenza dei contributi in ambito religioso del marito, le azioni di Maria furono viste più come fanatismo religioso che come carità reale. Contribuì all’edificazione di circa 36 monasteri, principalmente a Napoli, ma anche altrove nel regno e in Provenza. Questi sono soltanto indizi per
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