Scarica Maria Teresa D’Asburgo e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CAPITOLLO 4, ALTRE GUERRE E NUOVE RIFORME Allienaces e mesalliances (alleanze e disallineamenti): Il problema delle alleanze internazionali fa precipitare l’Europa in un vortice di guerre e a partire dal 1750 l’Austria capisce di avere due opzioni: 1. Proseguire con la tradizionale alleanza con l’Inghilterra che però si dimostra poco affidabile 2. Rovesciare il sistema di alleanze e allearsi con la rivale di sempre: la Francia Borbonica Anche se Maria Teresa ritiene più fidata la Russia, la quale aveva mire su Svezia e Polonia molto utili contro la Prussia, l’ossessione della sovrana resta quella di riprendersi la Slesia. Riforma dell’esercito: per garantire un’efficace difesa in caso di attacco nemico, si procede a una riforma che, grazie ai contributi estorti alle Diete per le spese militari, trasformerà questo apparato in un’entità moderna centralizzata, ben equipaggiata e non più delegata al ceto signorile (anche se gli aristocratici continueranno ad armare reggimenti) inizia la “coscrizione” grazie alla quale ogni territorio, eccetto l’Ungheria, dovrà fornire un numero di reclute Joseph Daun è il protagonista di questa riforma: egli concentra l’attenzione sulla formazione del corpo ufficiali fondando a Vienna una scuola propedeutica al servizio militare (per i ragazzi dai 7 ai 13 anni); viene creata l’Accademia d’Ingegneria per la formazione dei giovani; inoltre, per dare maggior riconoscimento alla carica, la sovrana concede il diritto di nobiltà dopo 40 anni di servizio Cambiamento della diplomazia asburgica: è il principe moravo Kaunitz ad adottare questo cambiamento di rotta condizionando la politica estera asburgica gli Asburgo avrebbero dovuto impegnarsi nel consolidamento del loro Stato, accettando la trasformazione da “potenza dinastica imperiale” in una “potenza statale austriaca”. Egli viene nominato membro della Conferenza segreta e cerca di travolgere il piano di alleanze. Il primo punto del suo progetto è l’avvicinamento alla Francia proponendo a Carlo Emanuele III la cessione della Savoia e a don Filippo Borbone il regno di Sardegna e il Ducato di Milano: la diplomazia francese si mostra diffidente, convinta che l’Austria sia una pedina in mano dell’Inghilterra e della Russia (il timore francese è quello delle mire espansionistiche russe verso l’Europa orientale). Alcuni problemi: 1. La Polonia risulta di nuovo cruciale: il re Augusto III è invecchiato e si potrebbe verificare un problema di successione. La Francia allora consolida l’alleanza tradizionale con Prussia, Svezia, Polonia ed Impero Ottomano 2. Successione al trono imperiale: Maria Teresa candida il primogenito Giuseppe, ma la Francia non dalla Renania Meridionale questa divisione era il punto debole prussiano. Le altre potenze europee: 1. La Francia ha il problema di riallacciare i rapporti con la Russia (interrotti da ben 10 anni) 2. La zarina Elisabetta I considera caduta l’alleanza con l’Inghilterra e vedrebbe di buon occhio una sostituzione con la Francia, a dirittura propone a Maria Teresa di unire tutte le forze dell’Europa settentrionale ed orientale, compresa Svezia, Sassonia e Polonia, per attaccare il nemico prussiano e spartirsi i territori. Proprio per questo motivo Federico II li anticipa in battaglia, ma ciò non fa che rendere i nemici più uniti: 1. Luigi XV decide di saldare l’alleanza con Maria Teresa sottoscrivendo un secondo trattato di Versailles dove la Francia offe uomini e denaro in cambio di città nei Paesi Bassi 2. La Russia mette a disposizione truppe e navi seguita dalla Svezia 3. La Dieta Imperiale condanna il re Prussiano per l’aggressione alla Sassonia Nonostante ciò, il 1757 è un anno di gradi successi per Federico II tanto che la Francia inizia a voler trattare la pace: Maria Teresa tenta in tutti i modi di evitarlo e ci riesce grazie all’intervento militare del maresciallo Daun che scaccia i Prussiani da Kolin. Andamento della guerra: 1. È la prima volta che Federico II viene sconfitto e nei mesi successivi le truppe austriache riconquistano la Slesia e occupano Berlino. 2. Federico II vince la battaglia di Leuthen, ma rischia di perdere tutto il suo stato invaso ad oriente dai russi. Nonostante questo riesce a riconquistare tutte le sue posizioni e a recuperare la Slesia 3. A Londra diventa ministro della guerra Pitt e si inizia a parlare di un’alleanza con la Prussia: Federico II quindi nel 1758 rilancia l’offensiva giungendo a minacciare Vienna, anche se l’avanzata russa lo tiene occupato al fronte 4. Il 1759 è un anno di trattative: viene rinnovata l’alleanza tra Francia e Austria sottoscrivendo un terzo trattato di Versailles che però portava un sostegno militare dimezzato e ridimensionato, ma anche una rinuncia di ingrandimenti territoriali (niente più acquisizione dei Paesi Bassi o sovranità per Filippo di Borbone). Inoltre l’accordo prevede le nozze tra il primogenito Giuseppe e Isabella di Parma, nipote del re di Francia. 5. Austriaci e russi riuscirono ad avanzare contemporaneamente da sud ed est, ma i sospetti reciproci tra gli alleati impedirono la desiderata conquista di Berlino dando inoltre tempo a Federico II di riprendersi 6. Nel 1760 gli alleati occupano per pochi giorni Berlino con la vittoria di Liegnitz, ma vengono sconfitti nuovamente a Torgau Maria Teresa capisce che Federico è invincibile e che la Slesia non potrà mai ritornare alla monarchia asburgica. Fronte anglo-francese: la situazione volge al peggio per la Francia che, nonostante gli aiuti della Spagna, non riesce a tener testa all’Inghilterra La fortuna di Federico II fu la morte della zarina Elisabetta I nel 1762: al suo posto successe Pietro III, grande ammiratore di Federico, il quale oltre a sottoscrivere la pace con la Prussia, gli restituirà tutti i territori occupati e gli offrirà anche delle truppe attuando il rovesciamento delle alleanze. Pietro III però venne assassinato e al suo posto il potere lo prese la moglie Caterina II la Grande, ma Federico aveva già ripreso tutti i suoi territori. Contemporaneamente era finito lo scontro tra Francia e Inghilterra: con il trattato di Parigi la Francia venne privata di quasi tutte le sue colonie americane, soprattutto il Canada, a favore degli Inglesi; la Spagna cede quest’ultimi alla Florida, ma riottiene Cuba, le Filippine e la Louisiana dei Francesi; l’India diventa supremazia britannica. Tutto ciò portò dei cambiamenti sul fronte europeo: la Russia non era più interessata a riprendere la guerra contro la Prussia, quindi Maria Teresa, non potendo Colonialismo: sia per la sua posizione con pochi sbocchi sul mare, sia per i problemi interni da risolvere e i nemici da affrontare, la monarchia non percorre la strada del colonialismo. Inoltre manca di una flotta mercantile adeguata e una marina da guerra per difendere i possedimenti. L’unico tipo di colonizzazione che adotta è quello verso l’occupazione di territori sottratti all’impero Ottomano grazie al trasferimento nei Balcani di gruppi di tedeschi cattolici soprattutto nella zona del Banato. In queste regioni si trasferiscono anche rumeni e serbi che la sovrana comunque accolse. *Obiettivo degli Asburgo: fare del cattolicesimo la religione principale Il regno di Ungheria e le altre regioni orientali: un mondo a parte. Fino ad Ottocento inoltrato, la Corona di Santo Stefano non faceva parte del Sacro Romano Impero, rimanendo esclusa dalle riforme settecentesche. La cavalleria ungherese si dimostrerà decisiva in molti conflitti armati, sotto il regno di Maria Teresa. I temuti “Magiari” discendevano dagli Ungari, che seminarono terrore in Occidente dalla fine del IX alla metà del X secolo. Gli Ungari vennero sconfitti da Ottone I nel 955, convertendosi al cattolicesimo con Stefano I. Nei successivi due secoli conquistano ad est la Transilvania e a nord la Slovacchia e la Croazia (variegata etnicità, ma discriminazioni di rango). Fino a tutto il 600 la ricchezza del paese sarà costituita dalle mandrie di bovini e dalle miniere di metalli preziosi. Nel 1453 la minaccia Ottomana si fa sempre più pressante, allora Ungheresi e Boemi si affidano agli Jagelloni, ma con poca fortuna In seguito alla sconfitta subita da Luigi II, il paese viene diviso in tre parti: 1. la più consistente, diventa terra ottomana 2. l’Ungheria reale, cioè la Slovacchia e parte della Croazia, passano a Ferdinando I d’Asburgo ( che aveva sposato Anna la sorella di Luigi II) L’Ungheria reale fu caratterizzata da una forte diffusione dei credi protestanti. Le differenze religiose erano accettate: la tolleranza non costituiva una scelta, ma il riconoscimento di una situazione di fatto. 3. la Transilvania verrà trasformato in uno Stato vassallo dei Turchi. Economia: peggioramento delle condizioni dei contadini. Il regno manteneva comunque le sue istituzioni rappresentative, a differenza della Boemia, la cui Dieta è costituita da una sola Camera, quella ungherese conserva il suo carattere bicamerale. La Tavola dei Nobili vede riuniti gli aristocratici e gli ecclesiastici; la Camera bassa assembla i rappresentanti delle contee e delle libere città. Ma su tutto domina il ceto nobiliare che si arroga il diritto di rappresentare la nazione ungarica. Fu Leopoldo I a strappare all’aristocrazia ungherese la successione ereditaria per la famiglia nel 1687. Quella ungherese (magiara) continuerà ad essere poi una nobiltà in buona parte filo-asburgica e quindi cattolica, ma mai pienamente integrata quanto a usi e costumi. Leopoldo I fu l’artefice della riconquista di buona parte del territorio dell’antico regno ungherese, grazie all’abilità del suo comandante Eugenio di Savoia. La dinastia fa in modo che i principali beneficiari della distribuzione delle nuove terre sottratte ai Turchi siano le famiglie a lei fedeli, inasprendo però in questo modo i rapporti con la piccola nobiltà, rimasta calvinista come forma di protesta. Si spiega così la decisione di mantenere separate le antiche terre di Santo Stefano, affinché sia più difficile per i nemici della monarchia coalizzarsi: 1. L’Ungheria reale rimane sotto il controllo Viennese 2. Il Banato (parte sud-orientale) viene trasformata in provincia separata 3. La Transilvania è sottomessa agli Asburgo ma mantiene i propri diritti costituzionali. Il regno è nettamente diviso tra i cattolici e i protestanti, più precisamente tra i fedeli alla dinastia e i “malcontenti” ostili agli Asburgo e all’occupazione del loro paese.