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Maria Teresa d'Asburgo cap. 1, Sintesi del corso di Storia Moderna

riassunti capitolo 1 del libro Maria Teresa d'Asburgo di Maurizio Sangalli

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 04/12/2020

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Scarica Maria Teresa d'Asburgo cap. 1 e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CAPITOLO 1: LA CASA D’ASBURGO TRA STATO E IMPERO La Erzhaus Ö sterreich: Si potrebbe dire che la dinastia degli Asburgo sia quella più europea che sia mai esistita. In relazione all’asburgico si può parlare di “doppia formazione dello Stato”: quello imperiale da un lato e quello principesco dall’altro. La dinastia asburgica incarna l’Impero grazie all’utilizzo insolito se non unico di arte e architettura, stampa e cerimonie pubbliche per servire alla costruzione del “mito” della famiglia. La dinastia va intesa come casa (Haus Österreich) o meglio come arci-casa (Erzhaus) che però non ha avuto le sue origini nei territori propriamente austriaci. Fu Rodolfo IV che rivendicò il titolo di arciduca (Erzherzog) nel secondo Trecento in quanto era proprietario feudale del Ducato di Carinzia e il suo titolo non dipendeva da alcun potere superiore. Questo voleva sottolineare la completa indipendenza della famiglia rispetto alle altre del Sacro Romano Impero. Come tutte le casate aristocratiche anche la famiglia degli Asburgo presentava una comunità caratterizzata da vincoli di sangue che conferivano un forte senso di appartenenza e un’alta coscienza di sé: onore, fama, accrescimento patrimoniale ne costituiscono i pilastri fondanti. La “tradizione” degli Asburgo, storicamente, affonda le radici nell’alto Medioevo nel castello di Habichtsburg (cantone svizzero dell’Aargau) che ha dato il nome alla famiglia a partire dal 1020. All’epoca questo territorio si trovava nel regno di Borgogna e fu così che probabilmente riuscì a sfuggire alla confisca ottoniana. Questa collocazione consoliderà le basi della fortuna della famiglia e infatti Rodolfo I nel 1273 fu il primo della famiglia ad essere eletto imperatore. La famiglia ha anche delle “origini mitiche” che rimandano al mito franco-troiano (Enea e Merovingi-Carolingi), alla gens Julia cioè Giulio Cesare (attraverso la famiglia romana dei Colonna) e nel momento in cui i Lorena si uniranno agli Asburgo si ha il richiamo a Eticone alemanno, duca in Alsazia e Svevia. Il vero fondatore della dinastia è Rodolfo I: langravio (titolo nobiliare tedesco per conti e feudatari di notevole importanza) dell’Alsazia superiore, conte di Frickgau, Aargau e della provincia settentrionale di Zurigo. Rodolfo ottiene i possedimenti che costituiranno il nucleo dei cosiddetti territori “ereditari” (Austria, Stiria, Carinzia, Pordenone, Carnia, Marca slavica e Eger) dallo scontro con il re boemo Ottocaro II Přemyslide. È utile richiamare questi precedenti perché le casate aristocratiche hanno la memoria lunga e il contrasto con i Přemyslidi verrà ripreso nel Settecento declinato con la rivalità tra Austria e Prussia dove quest’ultima identifica in Ottocaro il precursore della casa sveva-francone degli Hohenzollern. Rodolfo IV d’Asburgo è conosciuto soprattutto per il “privilegium maius” del 1358-59 ovvero la falsificazione delle lettere di indipendenza dei territori ereditari austriaci al fine di elevare gli Asburgo al di sopra degli altri feudatari dell’Impero, in particolare i principi elettori nella bolla d’oro in cui gli arciduchi d’Austria non fecero mai parte. Segue poi la conquista di altri territori (Friuli, Trento, Grigioni, Feltre, Belluno, parte dell’Istria, Friburgo e Trieste) che disegnano grossomodo il nucleo dei possedimenti della famiglia. Federico III d’Asburgo salì al trono nel 1440 e venne individuato dai principi elettori come colui che poteva aiutare a risolvere la rivolta hussita in Boemia e che poteva costituire un baluardo nei confronti dei Turchi. Tra Reich e Erbl ä nder (territori ereditari): ll lungo impero di Federico III permette agli Asburgo di affermarsi e il figlio Massimiliano I sposandosi con Maria di Borgogna rafforza ulteriormente la posizione della famiglia nell’impero. Tra ‘400 e ‘500 ci furono una serie di riforme tra cui:  Ripristino del potere del “tribunale di corte” presieduto dall’imperatore; poiché non aveva potuto più estendere la sua giurisdizione sui territori dei principi elettori. Viene istituito un altro tribunale con competenze arbitrali su tutto il territorio dell’impero.  A fine ‘400 prende forma definitiva la “Dieta imperiale” o “Reichstag”: questa era già costituita dal collegio dei principi elettori, da un secondo collegio che riuniva centinaia di principi laici ed ecclesiastici ed un terzo collegio dei rappresentanti delle città imperiali.  Altre riforme imposte a causa della necessità di denaro per esigenze militari cedendo ai ceti imperiali: si impone una pace territoriale perpetua che rafforza l’arbitrato imperiale; si crea il “tribunale bicamerale” per unire gli interessi dell’imperatore e dei diversi ceti; Massimiliano I crea anche il “tribunale aulico” con giurisdizione su tutto l’impero in cui l’arbitrato imperiale viene nuovamente esaltato.  Nel 1512 l’Impero cambia la sua denominazione in “Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca”. Successive complicazioni:  Diffusione delle riforme protestanti in area germanica (parzialmente ricomposte con la Pace di Augusta del 1555).  I trattati di Westfalia del 1648 stabiliscono la parità sostanziale tra ceti imperiali e imperatore.  Nel Settecento la lotta per la prevalenza tra Austria e Prussia destabilizza l’equilibrio di Westfalia vanificando le acquisizioni dei singoli territori imperiali in termini di autosufficienza e di indipendenza. Gli Stati asburgici: territori e istituzioni: Maria Teresa salì al trono nel 1740. Il fulcro dei possedimenti della Erzhaus Österreich è rappresentato dall’arciducato d’Austria che comprende i cosiddetti Paesi sopra il fiume Enns (Alta Austria) con capoluogo Linz e quelli sotto il fiume Enns (Bassa Austria) con al centro Vienna che è capitale dell’arciducato ma anche dall’Impero a partire dal 1617 quando l’imperatore Mattia I la preferì a Praga. Dell’arciducato fanno parte anche i ducati di Stiria, Carinzia e Carniola con i rispettivi capoluoghi: Graz, Klagenfurt e Lubiana; e anche la più orientale Craina ai confini con l’Impero Ottomano. A ovest comprende la contea del Tirolo (inclusi i principati ecclesiastici di Bressanone e Trento) con centro Innsbruck e all’estremità occidentale comprende il Voralberg con Bregenz. A sud comprende la contea di Gorizia e Gradisca, Trieste e il cosiddetto Litorale. A questi territori principali si aggiungono quelli originari della famiglia e quelli acquisiti successivamente come le varie signorie nella Svevia e la Brisgovia, Burgau e Günzburg lungo il fiume Danubio. Venne acquisito il regno di Boemia con il margraviato di Moravia e i ducati slesiani che fu decisivo in quanto fornì agli Asburgo la possibilità di far parte del Consiglio dei Principi Elettori e avere voce nell’elezione imperiale. Degli Stati ereditari asburgici fanno parte anche i territori che sono stati acquisiti alla fine della guerra di successione spagnola: i Paesi Bassi austriaci (ducati di Brabante, Limburgo, Lussemburgo e Gheldria); lo Stato di Milano (ducati di Milano e Mantova) e poi la famiglia tramite Francesco Stefano ha acquisito il Granducato di Toscana. Non fanno parte del Sacro Romano Impero il Regno di Ungheria, la Transilvania e la Slovacchia. Tutti questi territori, discontinui tra di loro, non fanno parte di un sistema politico unico. Molti di essi sono stati inglobati a titolo personale dalla famiglia e qualcosa ne stimola la coesione: il pericolo rappresentato dai nemici esterni, gli Ottomani ma anche i francesi. In nessuno di questi territori il potere degli Asburgo era assoluto perché il limite era costituito dalle Diete (organismi che rappresentavano i ceti). In particolare, il ceto aristocratico era in grado di condizionare il potere monarchico soprattutto per due motivi:
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