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Maria Teresa D'Asburgo, Sintesi del corso di Storia Moderna

Questa è la sintesi del libro di Maria Teresa D'Asburgo. Utile per la seconda parte (monografico) di Storia Moderna. Il libro tratta della vita della regnante, dell'impatto socio politico del suo lungo regno.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 02/08/2023

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Scarica Maria Teresa D'Asburgo e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Maria Teresa D’Asburgo Introduzione La dinastia degli Asburgo riuscì a mantenere ininterrottamente tra 400 e 700 la corona del SRI. La sovrana che ha salvato la casata dallo sfacelo: donna (elevatasi a mito). Attuò le riforme dal 1740 al 80 di finanza, esercito e artigianato. La sapienza riformatrice di Maria Teresa avrà alla base 2 pilastri: burocrazia ed esercito. Il primo della dinastia, Federico III quando scese a Roma per farsi incoronare imperatore del SRI disse: "spetta all'Austria governare il mondo", "l'Austria sarà l'ultima (a sopravvivere) al mondo". La figura del principe "pio" (constancia, fortitudo, pietas e clementia le virtù che il sovrano deve esercitare) risale al Medioevo e viene rivista nel nonno di Maria Teresa Leopoldo I. Maria Teresa fu destinata a portare sule sue spalle il peso della dinastia pur non essendo stata adeguatamente preparata. Gettata nella guerra di successione il suo mito si formò proprio qui, quando riuscì a tenere testa all'acerrimo nemico prussiano. Questo scontro anticipa i rapporti all'interno del mondo germanico per i secoli avvenire. Ciò che conta non è più la corona imperiale ma la supremazia sugli stati dell'Europa centro-occidentale. Ciò che rendeva la dinastia asburgica una delle più importante dell'Europa occidentale erano una superficie territoriale enorme e più dii 20milioni di abitanti. La piccola Prussia però sarà capace di tenerle testa e di batterla. Solo il "rovesciamento delle alleanze" e l'avvicinamento degli Asburgo con la Francia di Luigi XV (acerrima nemica) permetterò un parziale riscatto dalla sua condizione di debolezza nei confronti dell'Inghilterra. Ci furono tentativi di riforma del sistema signorile (riforme mercantilistiche, ecclesiastiche). Nel 1766 ci fu il primo vero tentativo di codificazione civile in ambito asburgico (Codex Theresianus) che non venne mai promulgato (in tedesco, novità: superamento particolarismo giuridico, esclusione diritto feudale, passaggio diritto di famiglia da canonistico> privatistico). Alcuni studiosi definirono lo stato asburgico come incompiuto, fase teresiana di transizione (?). Il mistero della donna Maria Teresa, fu religiosa, influenzata dal cattolicesimo riformato e dal giansenismo (obbligo si tutelare la salute materiale nonché spirituale dei sudditi), fu a volte al limite del bigottismo (sostituì un quadro della Maddalena con le Nozze della Vergine, istituì una Commissione di Castità dove le donne venivano multate e minorenni rinchiuse in conventi se trovate nelle strade da sole di sera o adulteri, lotta ai bordelli).   Capitolo 1 La dinastia: potrebbe essere definita come la più "europea" mai esistita. Molto legata ai territori ereditari, anche alla carica imperiale in maniera continuativa (1438-1740). Si parla di doppia formazione dello Stato: imperiale e principesco. Si parla anche di un utilizzo intelligente di arte e architettura per alimentare il mito della famiglia. Rodolfo IV nel secondo 300 rivendicò il titolo di ERZHERZOG (o arcidux) che servirà a sottolineare l'indipendenza della famiglia rispetto alle altre del SRI. La tradizione asburgica affonda le radici nell'alto Medioevo (oltre al più o meno veridico capostipite Gutram il Ricco che sottrasse l'Alsazia ad Ottone I nel 592) l'origine della casata, e del suo nome, sta nella rocca dello sparviero (Habichtsburg), fulcro della proprietà della casata. Eretta introno al 1020, al tempo in territorio del regno di Borgogna, riuscì a sottrarsi alla conquista di Ottone I. questa casata nel XIII secolo poté assurgere al rango di casata eminente e sostituire quella di Svevia sul trono. Nel 1273 Rodolfo I fu il primo della famiglia ad essere eletto imperatore. Il mito della famiglia risale a quello franco-troiano. Da una parte riporta al mito di Enea (tramite i Merovingi-Carolingi) e dall'altra la gens Julia e quindi la discendenza di Giulio Cesare (famiglia romana di Colonna). Nel XIII secolo si affianca un riferimento alla discendenza dai romani Anicii (famiglia Pierleoni) poi abbandonate quando si diedero ascendenze ebraiche. Quando nel 700 gli Asburgo e i Lorena si uniranno ci fu una terza tesi: Eticone alemanno, duca di Alsazia e Svevia. Il vero fondatore sarà comunque Rodolfo I già possessore di Alsazia superiore, conte di Frickgau, Aargau e della provincia settentrionale di Zurig, dallo scontro Vs Ottocaro II ottiene quelli che verranno considerati i territori "ereditari": Austria, Stiria, Carinzia, Carnia, Marca slavica, Eger e Pordenone. Dopo la battaglia di Durnkrut (1278) le basi della casata si iniziano a fare solide basi. La Moravia e Boemia vengono acquisite all'estinzione degli Jagelloni (morte di Luigi II contro i Turchi). Nel 700 il contrasto con i Premyslidi verrà ripreso ma si declinerà con la rivalità con la Prussia. Federico I si autonominerà re in Prussia nel 1701 e riconosciuto dalle altre potenze europee dopo la guerra di successione spagnola (1713-14) > re di Prussia nel 1772 quando si riunì il territorio del Brandeburgo con il ducato di Prussia. La coesione tra alcuni cantoni svizzeri nel 200 e l'acquisizione del Tirolo nel 300 da una parte indeboliscono la posizione della casata nel cuore dell'EU e dall'altra rafforzano il destino austriaco. Con Rodolfo IV, tra anni 50 e 60 del XIV, si crea uno dei miti fondativi della casata: falsificazione lettere d'indipendenza dei territori ereditari asburgici (eleva il signore al di sopra degli altri feudatari dell'Impero, in particolare dei principi elettori (di cui l'Austria non fece mai parte). Venne poi costruita la cattedrale di Santo Stefano a Vienna e l'istituzione dell'università a chiudere il cerchio. Con l'acquisizione di Istria, Friburgo (in Brisgovia), contea di Feldkirch e di Trieste si completò il nucleo dei territori ereditari. Disegno a macchia di leopardo tra i Balcani e l'Italia. L'accesso di Federico II al trono imperiale nel 1440 sugella l'importanza dinastica. Federico viene individuato dai principi elettori come colui che può risolvere i disastri della rivolta hussiana in Boemia e può essere un baluardo nei confronti dei turchi. La bolla d'oro emanata nel 1356 da Carlo IV aveva costituito il collegio dei principi elettori (3 ecclesiastici: Magonza, Treviri, colonia e 4 laici: Boemia, Brandeburgo, Sassonia, Palatinato). La riforma protestante nel 500 apporterà degli squilibri nel collegio. Con la guerra dei 30 anni e le paci di Vestfalia verrà sancito un ottavo elettore (Baviera dei Wittelsbach dal 1623). I principi del Palatinato ripresero il loro possesso del seggio nel 1648 (8componenti). Lo squilibrio tra le potenze cattoliche e protestanti porterà ad un nono elettore (Hanover, protestante) col consenso di Leopoldo I dopo la "guerra del Palatinato" conclusasi col trattato di Rijswijk del 1697. questa aggiunta significherà che nel 1714, quando Ernesto Augusto diventerà re di Inghilterra che essa avrà voce in capitolo nell'elezione dell'imperatore. Tra REICH e ERBLANDER: l'incoronazione di Federico II nel 1440 sugellò l'affermazione della dinastia. Massimiliano, figlio di Federico, nel 1477 acquisì la Borgogna. Massimiliano, alla morte di Giulio II (1513), accarezza l'idea di divenire papa (unire i due poteri universali). Massimiliano è importante anche per le riforme. La riforma era urgente perché il potere del tribunale di corte da metà 300 non aveva potuto estendere la sua autorità sui principi elettori. All'inizio del 400 si era tentato di risolvere questo problema istituendo un altro tribunale (REICH) con competenze su tutto l'impero. Fine 400 la dieta imperiale (principi elettori, collegio di centinaia di principi, collegio di rappresentanti di circa 50 città imperiali. Alla fine del 400 Massimiliano è costretto a introdurre delle riforme, andando a favore dei ceti imperiali (per avere in cambio denaro per gli aiuti militari). Venne imposta la pace territoriale perpetua: tenta di eliminare la faida come qualcosa di extra- giuridico ed extra-giudiziale. Venne inoltre creato un tribunale camerale: punto di incontro tra gli interessi dell'imperatore e dei diversi ceti. Dopo pochi anni verrà contrapposto il tribunale Aulico con potere su tutto il territorio (esaltava la figura dell'imperatore) fungeva come tribunale di seconda istanza per contadini insoddisfatti della giurisdizione dei signori locali. Nel 1512 il SRI diventa SRI della Nazione Tedesca. Le complicazioni derivate dalle riforme protestanti, parzialmente placate con la pace di Augusta del 1555 (riconosce la legittimità del luteranesimo). Queste contrapposizioni cambieranno il diritto locale a discapito del potere centrale imperiale. Infatti i trattati di Westfalia del 1648 sancirono la parità di ceti dirigenti e imperatore sotto molti punti di vista. Tra 500 e 600 i signori locali avevano costruito istituzioni che erano la falsariga di quelle imperiali dando vita a micro accentramenti di potere che non furono possibili su larga scala del Reich. Nel 700 (metà) la lotta tra Austria e Prussia destabilizzerà in maniera definitiva l'equilibrio di Westfalia. Gli stati asburgici: quando Maria Teresa sale al trono del 1740 i possedimenti hanno come fulcro l'arciducato d'Austria (Vienna capitale: prima Praga trasferita da Mattia nel 1617): ducati di Stiria, possibilità statuali al centro EU (su questo aveva lavorato Leopoldo I per tutto il 600). Resa alla Real Politik le tradizionali alleate dell'Austria (7 provincie e Inghilterra) andarono contro il diritto di Carlo di succedere al trono spagnolo. Era urgente quindi mettere al sicuro i territori ereditari dalle mire straniere. A ciò si sommava la volontà della dieta croata di unirsi a quella ungherese e agli altri territori ereditari per proteggersi dalla minaccia ottomana. Con questo documento la casata Asburgo abbraccia il principio di primogenitura (prima valeva il principio di "eredità indivisa" > risaliva alle tradizioni delle tribù barbariche poi inglobata nel diritto germanico. Questo principio portava con sé due forze opposte una che univa e l'altra che divideva, i territori con le casate estinte venivano sussunti nel nucleo principale e ciò tutelava gli interessi degli Asburgo. Queste frammentazioni erano avvenute nel 200 e nel 400 si era arrivati ad avere 3 rami collaterali (si ricomponevano solo quando i familiari di un ramo prendevano la tutela dei parenti minorenni di un altro ramo. Questo processo si concluse nel 600 con l'estinzione del ramo spagnolo. Nella prammatica viene dettata la necessità di rendere pubblici gli estremi di un accordo siglato 10 anni prima che Leopoldo e Giuseppe avevano ceduto a Carlo i diritti di successione sui territori spagnoli. Il "patto di mutua successione" prevedeva che, in caso di morte, il fratello maggiore avrebbe riacquisito i territori, la cosa opposta (che poi avvenne) della prematura morte di Giuseppe, avrebbe favorito Carlo sui territori ereditari rispetto alle due figlie di Giuseppe (Maria Josefa e Maria Amalia. Ma di fronte a due soli eredi maschi, poi uno, si doveva salvaguardare anche la discendenza femminile. Nel 1713 Carlo non poteva garantire la discendenza a sua figlia, così la Prammatica ne garantisce i diritti. Carlo preferisce rispetto alla sorella Maria Elisabetta, la moglie di Giovanni V di Portogallo (Maria Anna) e Maria Maddalena. Si scrive spesso che Carlo passò gli anni 30 a convincere le cancellerie degli altri stati EU a sottoscrivere il documento. Questa fissazione di Carlo indebolì la monarchia sotto vari aspetti, furono le stesse cancellerie a veicolare in maniera fraudolenta la precedenza delle nasciture arciduchesse caroline su quelle giuseppine. Inoltre era tradizione che, qualora una arciduchessa sposasse un principe straniero, rinunciasse ai suoi diritti di successione onde evitare smembramenti dei territori monarchici. Quando quindi Maria Josefa nel 1719 sposa Federico II di Sassonia, nonostante vennero riconfermati i suoi diritti alla successione, le viene imposto dallo zio Carlo di rispettare la tradizione. L'accettazione della Prammatica porterà Carlo VI ad accettare la perdita di alcuni territori. Ci mise un decennio a farla accettare ai domini interni alla monarchia (si oppose principalmente l'Ungheria la quale accetterà quando avrà ottenuto ulteriori privilegi nobiliari) e l'ultima fu la Lombardia. L'accettazione da parte della dieta imperiale avverrà nel 1732. la regina di Spagna Elisabetta Farnese, che sottrasse il trono a Carlo (II moglie di Filippo V), si garantì la successione dei figli per il ducato di Parma e Piacenza e granducato di Toscana. L'Inghilterra impone la chiusura della compagnia di Ostenda (creata nel 22 da Carlo per le relazioni commerciali con le Indie). I sacrifici più grandi li fece con la guerra di successione polacca (1738), fu costretto a rinunciare a importanti fette del territorio italico: Regno di Napoli> di Carlo di Borbone (figlio della Farnese), i territori del milanese> Savoia. Poco prima di morire Carlo intraprese una guerra Vs ottomani voluta dalla zarina anna (nipote Pietro il Grande) che gli fece perdere Belgrado, Serbia e Valacchia. La piccola RESEL: MT non fu la primogenita, un anno prima nacque un maschio, Leopoldo Giovanni, che morì pochi mesi dopo. Il 13 Maggio 1717 nasce Maria Teresa Walburga Amalia Cristina, venne battezzata con 5 gocce del fiume Giordano (secondo le tradizioni del diritto divino del monarca) nella cattedrale di Santo Stefano. Nel 1724 nacque Maria Amalia, morta a 6 anni. Le salvaguardie messe in atto furono più che opportune per la continuazione della dinastia. L'educazione impartita a MT, chiamata la piccola RESEL: musica, lingue, portamento, disegno, danza, matematica e scienze sono la testimonianza che non morì mai la speranza per la nascita di un erede maschio. Mancano infatti le discipline atte per una futura regnante: arte della guerra, finanza, geografia (di solito destinate ai maschi della dinastia). A 10 anni venne affiancata a Maria Karolina Fuchs che rimase con lei fina alla morte (venne seppellita nella cripta della dinastia). Gli anni della formazione di MT, a livello spirituale fu eterogenea (compagnia di Gesù, gesuiti). Questa eterogeneità si vedrà nella scelta di Mt del suo confessore in padre Muller, il quale non aveva nulla a che fare con la Compagnia ma piuttosto era legato ai giansenisti. Il concilio, in quanto assemblea dei vescovi, aveva la plenitudo potestatis in seno alla chiesa. Veniva disconosciuta al pontefice la possibilità di servirsi dell'appello per le cause spirituali (decise nelle chiese locali). Il fiammingo Van Espen pubblicherà il “De stati ecclesiae” che influenzerà nel 700 i figli di MT Giuseppe e Leopoldo (>rivendicazioni giurisdizionalistiche). La conoscenza delle lingue è un aspetto fondamentale della formazione di MT. Essendo il territorio asburgico eterogeneo non può avere una lingua ufficiale. Ogni area aveva la sua lingua ufficiale (a volte non coincideva con quella della maggioranza della popolazione). Non si pretendeva una conoscenza approfondita di tutte le lingue parlate da parte del sovrano ma una infarinatura generale. La lingua era uno degli elementi chiave per differenziarsi. Lingua franca: profondamente conosciuta da MT era la lingua attraverso la quale al tempo di intrattenevano i rapporti tra gli stati. Latino: continuava ad essere la lingua della cultura, per gli Asburgo era importante anche perché era la lingua ufficiale dei possedimenti ungheresi (MT si sforzerà ad imparare qualche parola del popolo ma non sarà questo a determinare la sua benevolenza dal popolo). Italiano: non solo lingua di musica e teatro era stata la lingua utilizzata nella corte, specialmente dopo la guerra di successione spagnola (Vienna aveva raccolto buona parte dei territori italici dei parenti iberici). Spagnolo: lingua del cerimoniale di corte. Lingue romanze: dominano a tal punto da impedire al letterato Gottsched di aprire un'Accademia per la cura della lingua e letteratura tedesche. Tra anni 40 e 50 del 700 si estende il dominio delle lingue tedesche sul territorio italiano e iberico. MT si impegna nelle lingue romanze a discapito delle tedesche. La conoscenza di tutte queste lingue, tranne il francese, è una conoscenza orale. Sponsali complicati: la speranza di un erede maschio al posto di MT interessò non solo la dinastia asburgica ma anche gli altri stati europei. Il suo matrimonio diventa un tema di interesse internazionale. A metà anni 20 Elisabetta Farnese interviene in favore del figlio Carlos (obbiettivo di rivedere un Borbone a Vienna e sulla corona imperiale, impresa non riuscita a Francesco I). Affinché avvenisse ciò il re di Spagna Filippo V sottoscrive un trattato con Vienna ponendo fine alle pretese dei due contendenti. L'Inghilterra degli Hannover (con Giorgio I e II) non consente a nessuna potenza europea di avere un rafforzamento di qualsiasi dinastia. Londra in pochi anni riesce a superare Vienna e Madrid. Eugenio di Savoia opera un progetto germanico (inizialmente cattolico) volendo che la scelta per il potere imperiale cada nelle mani di Massimiliano Giuseppe (figlio elettore Baviera Carlo e Maria Amalia). Egli si rendeva conto che una discendenza femminile non avrebbe messo quasi sicuramente in forse il mantenimento dei territori ereditari ma avrebbe messo in dubbio l'accesso al trono imperiale della dinastia (accesso che persisteva per quasi 3 secoli). Sapeva che i Wittelsbach almeno dalla guerra dei 30 lo volevano. Sapeva anche che l'alleanza sarebbe stata utile in funzione antifrancese (allontanare Witt da Parigi). L'elezione di un Wittelsbach coniugato con un Asburgo avrebbe consentano alla dinastia di non interrompere la continuità della dinastia in attesa di un nuovo erede Asburgo-Wittelsbach. Questo avrebbe portato all'annessione (di fatto e non di diritto) della Baviera ai possedimenti asburgici (non si sarebbero così potuti alleare con i francesi). Questa unione matrimoniale avrebbe aumentato inoltre la componente cattolica nel SRI (con l'ascesa della Prussia protestante era stata messa in dubbio). Per limitare l'ascesa prussiana Eugenio penserà ad un matrimonio con l'erede al trono (Federico Hohenzollern> acerrimo nemico di MT). A rovinare i piani di Eugenio vi è nuovamente l'Inghilterra, con la Prammatica Sanzione come chiave di volta (avevano condizionato l'approvazione sia con la chiusura della compagnia di Oltranza che con l'accettare che un consorte di una casata di secondo rango potesse accedere al trono). Gli inglesi riuscirono a limitare le mire dei Borbone di Spagna e intaccarono anche il piano pangermanico di Eugenio. La guerra di successione polacca sarà quell'elemento (esterno) che spingerà a questa scelta. C'era la famiglia dei Lorena che da tempo era legata agli Asburgo. Carlo V, nonno del futuro marito di MT e cognato di Leopoldo I aveva combattuto contro l'assedio di Vienna dei Turchi del 1683. il figlio Leopoldo era cresciuto a Vienna con i cugini Giuseppe e Carlo. Inizialmente il prescelto risulta il primogenito Leopoldo Giuseppe che però muore di vaiolo negli anni 20. per questo motivo venne scelto il secondogenito Francesco Stefano. Fino agli anni 30 però nulla è deciso, nel 29 FS torna in patria per succedere al padre. Era palese la volontà dei francesi di conquistare il territorio dei duchi della Lorena (già nel secolo precedente avevano acquisito l'Alsazia) in quanto ritenevano fossero territori legittimi. Fino al 700 il ducato fu occupato dalle truppe di Luigi XIV dopo la pace di Rijswijk (1697). Un ulteriore occupazione durante la guerra di successione spagnola fece sì che, al fine di stabilire buoni rapporti con i francesi, Leopoldo si sposasse con la nipote di Luigi XIV (Carlotta D'Orleans). Per il novello duca FS il matrimonio con l'Austria significava non solo limitare le mire francesi ma anche assicurarsi alleati in EU e in particolare l'Inghilterra (1717 a Londra entrò nella massoneria), alleanza che confermerà anche una volta insediatosi a Vienna. Carlo VI gli affida missioni a Magonza e Ungheria (tenendolo lontano da Vienna nel caso i piani matrimoniali dovessero cambiare e per esaminare le sue capacità diplomatiche). Queste assenze da Vienna fanno comprendere che tra i due futuri sposi sia già nato un rapporto affettuoso. Rapporto che l'imperatore avrebbe omesso se gli interessi della famiglia avrebbero indicato come individuo più favorevole un altro contendente. Lo scenario internazionale fa cambiare radicalmente la situazione. 1733 la scomparsa di Augusto III di Sassonia (re di Polonia) avrebbe fatto contrapporre il suo omonimo, sostenuto da Austria e Russia vs il polacco Leszczynsky (suocero di Luigi XV, candidato naturale della Francia. Guerra conclusa nel 1735 con il trattato di Vienna nel quale a Leszcynsky viene offerta la Lorena (di FS > avrebbe compensato con il granducato di Toscana) in questo modo la Francia si sarebbe assicurata la Lorena alla morte di Lyszcynsky. La Francia convince FS a lasciare la Lorena con l'intervento diretto di Carlo VI che gli concede la mano di MT. I due si sposano il 12 febbraio 1736. la figura di FS, in precedenza ritenuta sbiadita dagli storiografi, è stata di recente rivalutata: uomo di affari abile, mediocri doti militari, ruolo rilevante nel rinnovamento culturale di Vienna. Poche settimane dopo il matrimonio di MT e FS muore Eugenio di Savoia. Il fallimento della sua linea politica rischierà di mettere in forse la sopravvivenza della dinastia asburgica (> alla morte di Carlo VI i due nemici Baviera e Prussia si alleano. Granduchi di Toscana: l'insediamento diretto della coppia a Firenze viene ritardata dallo scoppio della guerra russo-austro-turca. Dopo una serie di insuccessi del feldmaresciallo von Seckendoff, Carlo VI mette al comando l'inesperto FS ma le sue ripetute sconfitte portano Carlo alla destituzione di questo titolo e alla partenza della coppia per Firenze. (l'entrata a Porta Sangallo, su volontà di MT, è stata rappresentata in un bassorilievo nel sarcofago della coppia). Il soggiorno a Firenze durerà poco. Quando Carlo VI muore la coppia era già tornata a Vienna. La figlia Maria Elisabetta> morta a 3 anni 1740, Maria Anna e Maria Carolina. A Firenze lasciano Marc Beauvau de Craon (rappresentanza lorenese) si dovrà aspettare 25 anni per avere un sovrano residente> Pietro Leopoldo (nato nel 1747). Il nome di Pietro si pensa si astato messo in onore della zarina Elisabetta I, figlia di Pietro il grande. Il gran ducato di Toscana fu separato dai territori asburgici (governato da un Lorenza) e FS dovette sempre governarlo per intermediari> nuovo regime non molto apprezzato (perdita dinastia autoctona; voglia di ritorno ad un regime repubblicano, voluto principalmente dalle élite culturali). La Toscana mostra, in piccola scala, quanto la reggenza teresiana metta in atto la presenza asburgica nella riforma delle strutture pubbliche e interventi socio-economici (> riorganizzazione esercito, tentativo riduzione debito pubblico tramite vendita del patrimonio privato dei Medici, diminuzione tassi d'interesse sui titoli di Stato, razionalizzazione magistrature e amministrazione centrale). A tutto ciò di aggiunge in questo periodo lo strapotere della Chiesa. Nel consiglio di reggenza del nuovo governo ci saranno i funzionari toscani lorenesi e un abate (Pompeo Neri). Questo consiglio è il perno del governo e coordina gli altri due organismi (Guerra e Finanza). A Vienna a questi organi corrispondono un Consiglio di Toscana formato da nobili toscani e funzionari lorenesi. Il meccanismo (come in futuro per la Lombardia) non potrà funzionare senza l'appoggio del patriziato locale. Il mantenimento del nuovo dominio viene messo a dura prova durante la guerra di successione austriaca, si sceglie la strada della neutralità (problematico per il mantenimento del porto di Livorno per cui si adopererà la componente cittadina ebraica). Il conflitto, sul piano internazionale, vede ridimensionarsi il ruolo di questo piccolo stato: rientra a far parte dei territori degli Asburgo-Lorena e FS è diventato anche imperatore. Ma le abili scelte dei funzionari lorenesi permettono allo stato di essere non dipendere dagli scenari Prima guerra di Slesia: 1740-42. Carlo Alberto di Baviera si candida per il trono (i Wittelsbach non avevano firmato la Prammatica) per la sua candidatura non mette in campo il fatto chela moglie fosse figlia del precedente imperatore (Giuseppe I), anche perché lei aveva rinunciato ai diritti di successione quando lo sposò. A suo vantaggio però fa rispolverare il testamento (del 500) dell'imperatore Federico I, fratello Carlo V il "patto di mutua successione". Federico I fu spinto a firmare questo per permettere il continuamento della dinastia essendo la linea maschile debole, dovendo difendere la linea femminile con documenti ad hoc. Questo documento prevedrebbe la sua legittimità al trono in quanto diretto erede (linea austriaca estinta e lui erede figlia maggiore Federico). Boemia e Ungheria quindi sarebbero spettati ai Wittelsbach. La Boemia, uno dei 9 elettori, aveva avuto ruolo importante nella guerra 30 anni. CA ha dalla sua la Francia (che vuole opporsi così all'Inghilterra che si vede contrapposta la Spagna da un anno). Questo prefigurerà la guerra dei 7 anni. Altro protagonista (in negativo) dei primi anni di reggenza di MT è Federico II, re di Berlino nel 1740, il suo regno (Prussia) aveva come centro politico il Brandeburgo (elettore). Già nei 600 si era provveduto ad un rafforzamento specialmente militare, Federico Guglielmo era stato anche avvantaggiato dalla migrazione di ugonotti e olandesi dopo che Luigi XIV aveva revocato gli editti di Nantes (1685). A dinastia poi si era convertita al calvinismo (minoritario nel territorio > luteranesimo rinnovato al pietismo: valorizzano senso mistico e pietà interiore), si era formata una chiesa calvinista legata al potere del re, nonostante fosse minoritaria influenzava il resto del territorio. A differenza degli Asburgo vi era una tolleranza verso i differenti credi religiosi. La nobiltà locale si differenziava tra chi possedeva i territori ad occidente (modello olandese proto- capitalistiche) e i possedimenti orientali (poteri feudali a discapito della popolazione. Per limitare lo strapotere nobiliare si attua un accentramento del potere regio tramite il progressivo svuotamento del potere nobiliare e la stabilizzazione di ceti dirigenti in loco. Vennero istituite Diete territoriali attraverso le quali i sovrani esautoravano e così rafforzavano l'organo militare. Gli obbiettivi che MT cercherà di raggiungere sono già stati raggiunti dalla Prussia nel 600 > dimostrazione di ciò sono le ripetute vittorie di quest'ultima. Salito al trono (popolazione di 2 milioni su 80.000 militari) Federico concederà agli Junker (nobiltà terriera di est) onori e privilegi soprattutto militari. La nobiltà viene coinvolta sempre di più nelle questioni di stato, in cambio però gli viene richiesta assoluta fedeltà al sovrano. Lo stato prussiano si consolida su basi nobiltà-dinastia a discapito dei cittadini e in parte della borghesia. Anche sotto il punto di vista delle riforme i prussiani anticipano di qualche decennio gli austriaci. Federico incentra tutto sul rafforzamento militare e riuscì a farlo raddoppiare (1 su 13), la leva coatta del padre Federico Guglielmo venne mantenuta e venne istituita la "leva cantonale" (per permettere maggiore coesione i soldati venivano reclutati in base alla religione). Ciò che avveniva in atre parti d'Eu con la corte qui avveniva attraverso l'apparato militare. Federico attua un assolutismo di corte di stampo paternalistico. Negli anni 40 Federico non ha aspirazioni a diventare imperatore ma essendo a capo del Brandeburgo vuole ottenere, in cambio del suo voto a FS, la Slesia (molto ambita per le sue ricchezze minerarie) che però era una delle fonti di ricchezza degli austriaci la cui economia era in condizioni drastiche. A novembre del 40 Federico propone 2 milioni di fiorini e la Slesia in cambio del suo voto, a dicembre invade la Slesia con meno della metà dei suoi soldati. La disfatta austriaca si ha nel 41. MT per evitare che si formi un’alleanza tra Baviera e Borboni (Francia e Spagna) utilizza la vedova di Giuseppe I, Maria Amalia. Tutti i suoi sforzi però sono inutili perché la coalizione anti austriaca si era già formata che si aggrava con l'aspirazione bavarese del trono imperiale e della Boemia. Coalizione> trattato di Nymphenburg (maggio 41) tra Francia, Spagna, Sardegna e Baviera a cui si aggiungono Prussia e Sassonia. Momento di svolta: a settembre MT si presenta davanti alla dieta ungherese a Presburgo per chiedere l'aiuto militare (insurrectio) da parte di tutti gli stati della monarchia. (vestita di nero con Giuseppe appena nata in braccio colpisce l'immaginario collettivo). Questo episodio viene ricordato da Voltaire e Montesquieu ma in generale viene preso come paradigma fino all'estinzione della dinastia (1918). MT alla sua incoronazione aveva saputo ottenere la simpatia della monarchia magiara che a settembre gli aveva promesso aiuti in cambio della ratifica delle libertà patrie (trattazione affari ungheresi trattate solo dai nobili locali, esenzione fiscale nobiltà, freno acquisti di terreni da stranieri e riconferma indipendenza istituzioni ungheresi). MT accetta tutto tranne Consiglio di Ungheria e bolla (duecentesca) che prevedeva il diritto alla non obbedienza. Grido di entusiasmo dei cavalieri ungheresi ("moriamo per il nostro RE MT"). Lo storico Bled afferma che l'atteggiamento di MT ha ottenuto poco nella pratica, infatti sono arrivate dall'Ungheria pochissime truppe. Funziona però la nominata dall'arrivo dei temuti magiari. Ottobre 1741 armistizio di Klein- Schellondorf, uscita della Prussia dalla guerra, temporanea, non avvantaggia MT. La Francia decide di intervenire a favore di Carlo Alberto di Baviera e poco dopo Federico II rientra in guerra da parte dei presunti vincitori. Nell'autunno 1741 i franco-bavaresi entrano nell'Alta Austria e la nobiltà di MT si sottomette a CA (questa evidenza la difficoltà di avere un’unità nazionale). L'obbiettivo dei francesi non era tanto Vienna quanto Praga che gli avrebbe consentito di avere un ulteriore voto dei grandi elettori oltre che lo stato più ricco dell’EU centrale. Attaccata sia dai franco-bavaresi che dai Sassoni si arrende a novembre. CA però non accede al titolo di re di Boemia poiché Carlo IV aveva trasferito la corona da Praga a Vienna anni prima. Qui oltre al voltafaccia della nobiltà boema ma anche dei signori cattolici. MT alla fine del conflitto sarà clemente (tenendo sempre a mente la differenza con il popolo ungherese). Esito prima fase guerra: CA imperatore gennaio 1742 a Francoforte. Si interrompe la continuità degli Asburgo durata 3 secoli. Quando il Wittelsbach ottiene la carica perde il suo principato. Il "generale d'artiglieria" (Ludwig Kehvenuller) oltre ad ottenere l'alta Austria e la baviera occupa Monaco, la capitale. Alla riscossa asburgica si pone Federico II che ha la meglio vicino alla città boema di Chotusitz contro l'esercito a capo di Carlo di Lorena (cognato) L'intervento dell'Inghilterra viene firmato il trattato di Breslavia (cap. Slesia): Asburgo perdono la Slesia (MT riesce a mantenere poche regioni e a garantire la libertà di culto per i cittadini cristiani). Con la pace di Berlino di concluse la prima guerra. Praga è nelle mani dei francesi, viene riconquistata nel gennaio 1743. dopo aver perso la Slesia l'unico obbiettivo è riprendersi la Boemia che era conteso con i Franco-Bavaresi. La conquista di questa regione si ha qualche mese dopo il viaggio di MT e di FS a Praga per l'incoronazione (in ritardo causa conflitto). Durante la cerimonia MT sembra voler prendere le distanze dai suoi sudditi così poco affidabili (vs gli amati ungheresi) definendo la corona come il cappello di un pazzo o rifiutandosi di rispondere al discorso del gran burgravio in ceco. La situazione che si delinea in questi decenni sarà sempre più definitiva (specialmente per quanto riguarda la Slesia. La seconda guerra di Slesia e fine guerra di successione austriaca: seconda guerra 1744-45. nella sua prima fase si era puntato ad attaccare gli Asburgo in Boemia. 1744 le truppe prussiane invadono Boemia e occupano Praga Vs Carlo di Lorena e il feldmaresciallo Ferdinand von Abernsberg per gli austriaci che nel 45 hanno ribaltato la situazione occupando cacciando i prussiani, occupando la Slesia e puntando su Berlino. Durante il 45 si riconfermerà però la mediocrità del cognato di MT. Nel corso del biennio la diplomazia e la sovrana hanno due assunti per scompaginare gli assetti europei: 1. l'Inghilterra, alleato storico e inaffidabile; 2. vera contrapposizione è tra Francia e Inghilterra e non più tra Asburgo e Valois poi Borbone. Pace di Aquisgrana del 1748: situazione di assetto. Novità: i fronti si allargano al resto del mondo (colonie) e così si prefigura il futuro scontro fra Francia e Inghilterra negli anni 50. l'Inghilterra riesce a convincere MT ad un accordo con il re di Sardegna Carlo Emanuele III il quale era interessato ai territori lombardi degli Asburgo. Nel 1743 viene firmato il trattato di Worms. L'obbiettivo dell'Inghilterra era quello di indebolire Francia e Spagna borboniche. La guerra viene dichiarata a inizio 1744 e nel 1745 viene firmato il trattato di Aranjuez, i Borboni di Napoli, Parigi e Madrid si coalizzano. La morte di Carlo VII nel 1745 dà la speranza agli Asburgo di accedere al trono imperiale. L'uscita di Massimiliano Giuseppe di Baviera per il trono (indebolisce anche il candidato francese) dà più possibilità a FS. Quest'ultimo verrà eletto il 13 settembre 1745 senza il voto del rappresentante prussiano. La salita al trono austriaca porta ad una pacificazione dell'area centrale del EU. A dicembre viene firmata la pace di Dresda: la Prussia riconosce FS come imperatore, viene confermata l'impossibilità del recupero della Slesia. Si conclude così la seconda guerra. Nei viaggi, che riconfermano il prestigio della dinastia, di MT a Francoforte viene benaccolta. Nonostante il buon riscontro del tour MT non verrà confermata imperatrice-consorte. Lo storico Tapiè dirà che MT sarà arciduchessa d'Austria, regina di Ungheria e Boemia ma mai imperatrice. Sarà imperatrice-madre quando salirà il figlio Giuseppe. L'ultimo biennio di guerra vede entrare una potenza (futura protagonista nei decenni seguenti) la Russia di Elisabetta I (secondogenita di Pietro il Grande). Questa potenza ebbe uno sviluppo della flotta, militare, della manifattura. Fu la "guerra del Nord" ad annoverare Russia come potenza in EU. 1703 venne fondata Pietroburgo che consentì lo sviluppo dei commerci con l'Occidente. Alla morte di Pietro (1725) la Russia poteva tenere testa alle altre potenze EU. Tra il regno di Pietro e quello di Elisabetta ci furono delle incertezze. La Russia nel frattempo fu sostenuta, anche economicamente, dalla Francia (che sperava un sostegno in cambio) nonostante ciò Elisabetta mantenne la tradizionale alleanza con gli Asburgo. La Russia, preoccupata dell'espansionismo prussiana, firma con l'Austria un patto di aiuti militari. Gli storici Tapié e Bled asseriscono che MT firma questo accordo con la solita speranza di riprendere la Slesia. Le vittorie della Francia tra Paesi Bassi e 7 provincie gli Asburgo stavano pensando di impossessarsi nuovamente del regno di Napoli ma vengono fermate, di nuovo, dall'Inghilterra. Nel 1748 viene firmata la pace di Aquisgrana: tutte le potenze accettano la Prammatica Sanzione, MT accetta la perdita definitiva della Slesia e perde anche alcuni territori italiani (Piacentino), viene affidato al figlio di Elisabetta Farnese e Filippo V un ducato, al re di Sardegna viene ridata Nizza e Savoia (trattato di Worms), la Francia restituisce all'Austria i Paesi Bassi meridionali. Da questo trattato viene confermata la potenza prussiana in grado di contrastare Russia e Austria per l'egemonia europea. Prima stagione di riforme istituzionali e costituzionali: nei primi anni del suo regno MT si rende conto dell'inadeguatezza dei sistemi militare, economico e amministrativo. Per riformare questi ultimi saggiamente si affida ai collaboratori storici del padre, i quali però vengono meno. Il protagonista del decennio 40-50 è Friedrich von Haugwitz, il quale sarà l'artefice delle riforme durante gli anni di conflitto. Egli era un protestante convertito, nominato a corte nel 1733. dopo la perdita della Slesia Mt gli affida la gestione dei pochi territori rimasti. Caratteristiche comuni dei consiglieri di MT: 1. non autoctoni (are esterne alla monarchia) 2. di recente nobili o non nobiliari (devono al MT la loro fortuna). Prima di Haugwitz ci furono alcune riforme che introducevano un nuovo corso:  La morte del cancelliere Sinzerdof (1742) consente di trasformare la Cancelleria d'Austria per gli Affari Esteri in Cancelleria di Casa, Corte e Stato.  La vecchia sezione della Cancelleria che si occupa degli affari interni diventa autonoma (nome: Cancelleria d'Austria) estendo la sua autorità su quelle delle altre parti della monarchia. Bled si sofferma sullo Stato al quale tutte le parti della monarchia dovevano fare riferimento. Uno degli obbiettivi principali era separare giustizia e amministrazione. Nel 1745 a Vienna viene istituita la corte di giustizia (suprema istituzione in materia processuale) e una commissione di corte (si occupa dell'amministrazione delle finanze e dei territori più nuovi). Il programma di riforme pensato da Haugwitz ha come obbiettivo principale l'unificazione delle finanze e dell'amministrazione sotto un'unica istituzione. Problema: differenti organi rappresentativi nei diversi territori. Viene preso ad esempio il cameratismo prussiano (versione rivisitata del mercantilismo) che nel 600/700 tratta di tutte le questioni relative all’amministrazione statuale e al bene comune. Hausgwitz intende rendere autonomo il lato amministrativo del prelievo fiscale delle imposte, non togliendo quindi alle Diete il potere decisionale sull'ammontare di queste ultime o il diritto di voto. Negli anni delle guerre il bilancio statale era principalmente utilizzato per il rafforzamento dell'apparato militare (se si considera che l'esercito prussiano era quasi al pari di quello asburgico con una popolazione 7 volte più piccola). La soluzione di questo problema viene individuato nel togliere l'apparato militare dalle mani dei poteri locali e di renderlo il più possibile statuale. MT, essendo donna, sa che l'unico modo per avvicinarsi alle truppe e preoccuparsi delle loro condizioni. Nel 1751 viene istituita l'Accademia militare di Wiener Neustadt. Durante lo scontro le spese annuali sono di 20 mila fiorini e si rischia di spendere tutto per far funzionare l'ingranaggio militare a discapito degli altri organi. Per risolvere questo Haugswitz vuole accentrare meridionali, regioni del Nord > tallero (=2 fiorini). Nel 1750 si riunifica la moneta nei territori ereditari e nel 1753 si unisce la Baviera con la circolazione del "tallero teresiano" (= 1 moneta argento). Il regno di Boemia: il forziere della monarchia: Boemia, Moravia e Slesia sono le parti della monarchia più ricca. Vengono estratti oro, argento, rame e vi sono anche manifatture. La maggior parte della ricchezza proviene dalla terra (birra, cereali, pesce di stagno). Praga nel 200 aveva già 30.000 abitanti. Nel 1348 Carlo IV fonda l'università. Negli stessi anni divenne arcidiocesi (divenne così indipendente dalle altre chiese limitrofe). I numi tutelari del regno erano San Venceslao e il vescovo di Praga Sant' Adalberto (martiri nel X sec), alla fine del 300 si aggiunse il martire Giovanni Nepomuceno (simbolo "nazionale" ceco). Venne esaltato nel 700 in contrapposizione con la gloria locale di Jan Hus (messo al rogo durante il concilio di Costanza. Tra le 3 parti che costituiscono il regno di Boemia la Slesia è formata sia dalla presenza polacca che da una componente tedesca (prevalenza di luterani). La presenza tedesca era rilevante dal Medioevo, specialmente per la classe borghese urbana. Wandycz ha parlato di "nazione politica" rappresentata dal ceto nobiliare come difesa dei loro privilegi. La battaglia della Montagna Bianca del 1620 (ha dato inizio alla guerra dei 30 anni) può essere vista come una battuta di arresto nel cammino boemo di costruzione statale. Il nazionalismo di Jan Hus era un passo in avanti ma la repressione da parte degli Asburgo ha inferto una brusca frenata a questo processo. Nel 1627 Ferdinando II d'Asburgo riesce a inserire l'ereditarietà della Corona di Venceslao in questi territori (vs prima le diete boeme si erano rifiutate di accettare questa richiesta. L'identificazione della nobiltà nazione in età moderna comprendeva la difesa dei privilegi dei ceti aristocratici (che spesso si identificavano in libertà di nazione) vs in senso medievale comprendeva lingua, territorio e appartenenza politica comuni (spesso si riunivano diverse etnie e minoranze sotto una natio). Il luogo di difesa dei privilegi erano le diete la cui dialettica con i sovrani influenzava tutta la politica del regno (rimaneva fuori il 90% della popolazione facendo parte dei ceti contadini). Negli anni 20 del 600 ci furono le epurazioni e le espulsioni dei protestanti per volontà di Federico II. In verità spesso si vide prima l'interesse economico-politiche (ad alcuni fu addirittura concesso di restare e professare). È stato appurato che dalle confische dei signori protestanti ne beneficiarono principalmente i signori cattolici. In questo momento gli Asburgo impongono il loro dominio ereditario in Boemia, le diete perdevano il diritto a legiferare (mantenevano il diritto a votare le imposte), venne istituito, oltre a nobili, cavalieri e borghesi, il clero come quarto ordine e si mantenne la Cancelleria di Boemia (trasferita a Vienna). L’unica religiosa consentita nel regno diventa il cattolicesimo. Le famiglie protestanti: alcune di trasferivano in Slesia (grazie al re di Sassonia dalla fine della guerra dei 30 anni ebbe uno statuto particolare per la libertà di professione dovuta alla varietà di etnie) ma la maggior parte si trasferì nelle altre zone dell'Europa occidentale. In realtà alcune sacche di protestantesimo rimarranno nelle zone della Bassa e Alta Austria fino al 700. in Boema Giuseppe I aveva cercato di far dimenticare le vessazioni del suo predecessore Ferdinando II. Nel 1709 aveva insediato una commissione per rivedere la costituzione territoriale rinnovata (non ha prodotto risultati). La lingua tedesca viene messa allo stesso livello di quella ceca nella pubblica amministrazione, ciò provocherà un peggioramento dell'uso della lingua locale. Si ha un affievolimento del bilinguismo nella scuola nel corso del 700, si tenderà alla germanizzazione alla fine del secolo. La fusione della cancelleria austriaca con quella boema indirizza i territori verso gli obbiettivi delle riforme di Haugwitz. Nelle città di provincia vennero eretti i municipi con personale specializzato che rispondeva degli uffici centrali viennesi. La depressione seicentesca arriva anche in Boemia nel settore agricolo, si aggravano le condizioni dei cittadini e la colpa viene scaricata su di loro da parte dei signori. Tutto ciò causava un’impossibilità di contribuire al pagamento delle tasse e ciò portò inevitabilmente a chiedere prestiti ai banchieri e la vendita di beni della corona. L'aumento delle corveès, gli spostamenti di intere famiglie nei terreni del signore e gli abusi fanno scoppiare le rivolte contadine. Prima nel 1679-80, 1711, 1735. Però le riforme non hanno messo in discussione il sistema nel suo complesso. Verso la fine della guerra dei 7 anni ci sono dei cambiamenti (giusnaturalismo: difesa diritti universalmente validi, teorie fisiocratiche: privilegiano il settore primario) portano ad un punto di rottura del malcontento in Boemia che si sommano a catastrofi metereologiche tra il 1766 e il 69. la crescita demografica di fine 600 e inizio 700 porta ad una maggiore difficoltà di gestione di queste catastrofi. Nel 1766 iniziano a scoppiare rivolte anche nella Slesia rimasta austriaca. Nel 1768 si ha lo "scandalo Mansfield”: abusi e sevizie da parte dei signori nei confronti dei contadini vicino Praga (a Mansfield venne sospesa temporaneamente l'amministrazione delle terre e risarcì le vittime tramite multe). Così MT si rende conto che sia necessario rendere più tollerabile la condizione servile (non poteva neanche pensare di abolirla in tempi brevi), e con Giuseppe durante il suo regno si passerà ad abolire la cesura, la discriminazione religiosa e il regime servile. Negli anni 70 con l'epidemia di peste si comprende che la produzione dei cereali si deve affiancare a quella delle patate. Kaunitz propone l'abolizione del servaggio, la trasformazione dei corveès in contributi in denaro e l'affidamento di parte delle terre ai contadini. La cancelleria boemo-austriaca propone un tetto massimo peri i corveès ma i signori esprimono il loro malcontento (affermavano che la crisi non era dovuta a quello ma all'eccessiva fiscalità pubblica. Nel 1775 si ha l'insurrezione generale boema nella quale i capi famiglia incendiano l'intero paese, arrendendosi solo davanti all'esercito di MT (dopo molti mesi). In quest'insurrezione i contadini scioperarono dal lavoro con alcuni episodi di violenza nei confronti dei padroni, si rivolsero a letterati per mettere per iscritto le loro ragioni e presentarle sotto forma di petizione alla monarchia. Questa insurrezione costituisce un’altra tappa del patrimonio identitario ceco, viene infatti interpretata dalla storiografia otto- novecentesca come una prefigurazione della lotta per la libertà nazionale e da quella marxista come emancipazione dei lavoratori. Nel 1776 MT impone la riforma che trasforma corvée in contributo monetario a tutti i feudi del regno di Boemia.   Capitolo 4: altre guerre e nuove riforme Alliances e mésalliances: il problema delle alleanze internazionali che si pone MT porterà ad un vortice di guerre e distruzioni. Negli 1750s c'erano 2 opzioni: rimanere alleati all'Inghilterra (poco affidabile e poco interessata alle esigenze asburgiche), scardinare le tradizionali alleanze e avvicinarsi alla Francia borbonica. MT esprime la poca fiducia verso Londra e si mostra interessata nella Russia di Elisabetta I (consapevole che le mire verso Svezia e Polonia potevano essere a suo vantaggio> mire anti-prussiane). MT aveva ancora come obbiettivo la Slesia. Lei e i suoi collaboratori comprendono che ciò che dominerà non solo l'Europa ma il mondo è la rivalità commerciale Inghilterra vs Francia. La Slesia diventa l'ossessione di MT e in più la Prussia acquisisce la contea di Glatz rende più vulnerabile il regno di Boemia a futuri attacchi > MT non può permettersi di mettere in pericolo il cuore della monarchia. Nel frattempo viene riformato il settore militare. Venne reso pluriennale la tassa per gli armamenti (per rendere più agevole la gestione del settore militare). Nel periodo tra la fine della guerra di successione austriaca e la guerra dei 7 anni (8 anni) l'esercito si ammoderna e si sviluppa notevolmente (non più compensi in natura per soldati, addestramento e mantenimento esercito centralizzato, agli aristocratici viene comunque consentito di armare regimenti ma seguendo delle linee precise e uguali per tutti). Successivamente venne introdotto l'obbligo per ogni territorio di fornire un certo numero di reclute (esclusione Ungheria). Il protagonista delle riforme militari è Daun (riforme istituzionali > Haugwitz, riforme economiche> Chotek). Daun si concentra sulla formazione degli ufficiali (>fonda un’accademia per i figli degli ufficiali tra 7 e 13 anni). Oltre all'Accademia militare di Wiener Neustadt nei primi anni 50 viene fondata l'Accademia dell'ingegneria (tutte gestite da Daun). Per assicurarsi che gli ufficiali sentano che la loro carica goda del prestigio necessario MT si assicurò di andare personalmente a visitarli e dopo 40 anni di servizio di accedere la titolo nobiliare. Venne inoltre creata l'Ordine di MT (> cerchia ristretta di ufficiali più esperti e valorosi). Nel frattempo il principe di origine morave Kraunitz è stata la mente strategica della dinastia asburgica nel 700. con la sua astuzia e le sue strategie nuove incarna l'indirizzo politico dell'età teresiana. (formazione di carattere giuridico, viaggio di formazione in Francia, Inghilterra e Italia, figura importante Friedrich von Schwanau grazie al quale è introdotto a temi pre-illuministici). Egli arriva a Vienna a meno di 20 anni, nel 1736 sposando la nipote di Starhemberg consacra la sua posizione a corte. Realizza un impressionante cursus honorum> Torino ambasciatore, Bruxelles fiduciario, Aquisgrana ruolo rilevante. Viene nominato nel 49 come membro della conferenza segreta. Di lì in poi condizionerà la politica asburgica per il 30ennio teresiano. Kaunitz aveva chiaro che gli Asburgo dovevano impegnarsi nel consolidamento dello stato e accettare il passaggio da potenza dinastica imperiale a potenza statale austriaca. Tapiè paragona Kaunitz al principe Eugenio di Savoia nel rapporto con gli Asburgo: intelligenza politica, perspicacia e giudizio indipendente dalla corte. Nella conferenza segreta Kaunitz ha ben chiaro ciò che avverrà nel "rovesciamento delle alleanze”. Alle sue idee si oppongono diverse figure e anche FS convinti che si debba mantenere la tradizionale alleanza con Inghilterra e Russia (probabilmente FS ancora risentiva l'appropriazione della Francia della sua Lorena). Kraunitz si avvicina alla Francia con due possibilità: 1. cessione Savoia a Filippo di Borbone in cambio di Parma 2. trasferimento del Borbone da Parma al Lussemburgo. Milano e i Paesi Bassi vengono considerati come merce di scambio. L'alleanza con la Francia di Luigi XV porta alla rottura dell'asse Parigi-Berlino. Questa secondo Kraunitz è l'unico modo per poter riprendersi la Slesia. La morte di Harrach che viene sostituito dal maresciallo Batthyaany il quale riteneva che il sostegno della Francia alla Prussia fosse l'ostacolo principale per il recupero dei territori. Venne inviato da MT come ambasciatore a Parigi nel 1750. la diplomazia francese si mostra diffidente (pensa che sia una pedina di Inghilterra > rapporti insanabili e Russia > temeva le mire nell'Europa occidentale). La Polonia risulta cruciale in questa fase. Si potrebbe porre un altro problema di successione al trono (Augusto III, al trono dalla guerra di successione placca, inizia ad invecchiare). La Francia propone Luois Francois di Borbone-Conti (aveva rapporti difficili con Luigi XV e faceva comodo averlo lontano), per questo motivo era essenziale mantenere le alleanze tradizionali con impero ottomano, Polonia, Svezia e Prussia. Altro fonte era la successione al trono imperiale, la tradizione porta, durante il mandato di un imperatore, nominare re dei Romani il suo successore. MT punta sul suo primogenito per questo posto, Giuseppe (ancora fanciullo) ma la Francia non vede di buon occhio un Lorena come imperatore. Giuseppe più che un Lorena è un Asburgo. Gli si contrappone Carlo di Wittelsbach (elettore palatino) il quale aveva puntato all'ultimo possedimento dei Lorena nelle mani di FS (gli garantisce un voto nella Dieta imperiale)> contea di Falkestein. Oltre alla Francia, neanche l'Inghilterra è interessata ad intrattenere accordi con gli Asburgo ma la rivalità continentale con la Francia la distraeva dai territori coloniali. La spagna di Ferdinando VI (succeduto al padre Filippo V) voleva ristabilire l'asse borbonica con Luigi XV ma la moglie Maria Barbara di Braganza (principessa portoghese e quindi legata all'Inghilterra da una parte e dall'altra figlia di Maria Anna e nipote di Leopoldo I> Austria) lo trattiene. Un accordo tra Austria e Inghilterra avrebbe permesso ai Borbone di Spagna di operare tranquillamente in Italia. Sempre in Italia Carlo Emanuele III, temendo per la sua Savoia, voleva contenere le mire francesi con l'accordo di Inghilterra e Austria. Importante: dopo il trattato di Aquisgrana la Prussia è ufficialmente una potenza che può contrastare su diversi aspetti gli Asburgo. All'Inghilterra Prussia o Austria possono servire per contrastare la Francia. Nel frattempo la socievolezza di Kaunitz gli permette di stringere amicizie femminili nella corte francese. Una malattia lo colpisce nel 1751 e poco dopo arriva la notizia della morte del figlio, nonostante ciò riesce a frequentare l'amante di Luigi XV, la marchesa di Pompadour (Jeanne Poisson). Punta sul fatto che non venisse apprezzata da certi ambienti di corte e stringe amicizia. Ritorna a Vienna nel 53 con nulla di concreto ma dei collegamenti che porteranno al ribaltamento delle alleanze. Sempre nel 1753 MT lo mette a capo della Cancelleria di Stato fino al 1792 sarà ciò che per noi è un ministro degli esteri. La sua idea è quella di accentrare le questioni della monarchia:  Fece spostare la sede della cancelleria davanti alla casa reale  Assume la direzione dell'Accademia Orientale (formava il nuovo corpo diplomatico) e la trasformò nel centro di gestione dei territori orientali  Rivoluziona la cancelleria (predilige funzionari di Renania e Svevia) L'Inghilterra a Kaunitz non piace anche per motivazioni geo-politiche la sua propaggine su continente (elettorato formato dagli Hannover) era un problema per la politica continentale che richiedono decisioni rapide). Il debito pubblico è raddoppiato tra anni 50 e 60. le risorse dalla Boemi rimpolpavano il bilancio statale (come sempre), in più però vi erano più entrate dai ducati austriaci: Bassa Austria vide raddoppiato il carico fiscale e Carinzia e Carniola quadruplicato. Nonostante ciò per risanare i costi della guerra va riformato il sistema istituzionale in modo tale di renderlo più snello ed efficace. Le riforme dell'esercito non hanno reso quest'ultimo forte abbastanza per confrontarsi con le altre potenze europee. Inizio 1762 Daun viene nominato presidente del Consiglio di Guerra. Quest'ultimo viene diviso nella sezione prettamente militare, una di giustizia e una amministrativa per mettere in atto il modello militare prussiano di reclutamento in base alle possibilità delle popolazioni locali. Krunitz voleva la creazione di un Consiglio ristretto per gli affari interni ma gli avvenimenti dell’ottobre-novembre 60 portano all'istituzione del "Consiglio di Stato"> punta di diamante di questa fase riformista (consiglio di guerra in secondo piano). Il consiglio è formato da sei figure tra le quali Kaunitz pone come referendario un suo fidato collaboratore von Kronburg (sorta di segretario). A capo di questo consiglio fu messo Haugwitz ma il controllo effettivo era del cancelliere di stato, Kaunitz era l'unica figura che manteneva tutti i suoi poteri. Essendo egli anche a capo dei dipartimenti dell'Italia e Paesi Bassi gli affari di quest'ultimi venivano anche discussi. Successivamente l'obbiettivo era colpire il Directorium (>responsabile delle problematiche degli anni precedenti. Al modello prussiano di Haugwitz viene sostituito quello francese > sistema consigli ristretti di Re Sole. La marginalizzazione di Haugwitz porta alla soppressione del Directorium. Le competenze amministrative vengono trasferite al consiglio si Boemia e Austria (capo Chotek), una cancelleria unica che si occuperà solo questioni amministrative. Chotek lavora per riequilibrare i poteri del centro e della periferia. Vengono create delle amministrazioni per ogni provincia della monarchia. Nel settore finanziario ci furono anche cambiamenti: l'Hofkammer, che venne marginalizzata dal Direttorium, riacquista importanza (capo Herberstein) > controllare le entrate della monarchia> ministero delle finanze (i flussi di denaro vengono affidati alla cassa centrale> si occupa delle uscite). Corte dei conti (capo Zinzerdorf) controlla il banco di Vienna (diretta da Hanzfeld). La corte infine controlla il Ministerial-Banco- Dueputation che razionalizza il sistema bancario monarchico. Le riforme istituzionali hanno bisogno di essere rifornite di denaro pubblico ma le entrate non aumentano durante e dopo la guerra. Vengono attuate una serie di iniziative per rilanciare l'economia, convinti che per migliorare la ricchezza dei territori vadano sostenute le produzioni locali. Le priorità del nuovo corso sono concentrate nel perseguimento del benessere comune. Lo stato interviene direttamente per dare opportunità agli imprenditori. Il ceto aristocratico si dimostra intraprendente mentre il ceto borghese è meno presente in quanto interessata al ruolo di intermediaria nei commerci e negli scambi di prodotti (nella capitale e nella Bassa Austria però ci furono iniziative imprenditoriali del ceto borghese). Come in altre zone depresse d'Europa inizialmente queste iniziative hanno bisogno della manodopera straniera qui eccellono le manifatture olandesi. A tutto ciò vanno aggiunti i finanziamenti statali e l'esenzione dei dazi in entrata di materie prime. Il traino di questo settore è la produzione di oggetti di lusso. L'intervento pubblico in economia lascia più spazio alla libera iniziativa. Kaunitz imprime una svolta rispetto al passato: stato predispone strumenti per facilitare gli scambi, abolizione dazi interni, ridimensionamento dazi esterni, sostegni finanziari pubblici che non favoriscano solo alcuni settori. A questi cambiamenti (dazi) si oppone Chotek (>esperto nel settore commerciale) il quale, vista la condizione in cui imperversa la monarchia, sostiene che la via più giusta sia quella del protezionismo. La monarchia asburgica con pochi sbocchi sul mare (qualche porto franco a Trieste e Fiume) non ha realmente avuto un’esperienza colonialista. Si può parlare di colonizzazione se parliamo dei territori sottratti all'impero ottomano come il Banato (tedeschi cattolici, scelti appositamente). Nelle regioni di confine vi sono trasferiti anche Rumeni e Serbi che volevano sfuggire al dominio ottomano (MT li accoglie). A quest'ultimi vengono offerti vitto e attrezzi agricoli e sono esenti dalle tasse tra i primi 3 e 6 anni. Questa "isola felice" cadrà in disgrazia quando, nel 1778, verrà occupata dagli ungheresi. Componente cattolica importante: in Banato cattolici, Transilvania evangelici. Tra 1752 e 54 molte famiglie cattoliche si trasferiscono ad est (obbiettivo cattolicesimo parte unica dei territori ereditari). Come sappiamo gli Asburgo hanno sempre discriminato i protestanti. Infatti solo nel 78 venne permesso a questi di potersi laureare nell'ateneo viennese. Altra discriminazione fu nei confronti degli ebrei (nonostante ci si rendesse conto della loro importanza per l'economia della monarchia). Negli ultimi anni della guerra di successione erano stati emanati degli atti di espulsione degli Ebrei dalla Boemia> ritirati dopo aver compreso i danni economici che ciò avrebbe causato. Il regno di Ungheria e le altre regioni orientali: un mondo a parte: la Corona di Santo Stefano non ha mai fatto parte del SRI (mondo a parte dei possedimenti asburgici). Venne infatti quasi totalmente escluso dalla stagione riformistica del 700. Dal medioevo, insieme alla Polonia era considerato il custode della cristianità (vs i pagani e poi i musulmani). Durante il regno di MT l'esercito ungherese è il fiore all'occhiello della monarchia (risolutivi in molti conflitti). I temuti magiari provenivano dagli Ungari (> seminarono terrore in occidente nel IX-X secolo sotto Arpad che regnò fino al 300). Vennero sconfitti da Ottone I nel 955, si convertirono al cattolicesimo con Stefano I. il regno diventa l'avamposto del cattolicesimo romano. I due secoli successivi ci fu un’espansione e consolidamento del regno: si espandono ad est (Transilvania) e a nord (verso la Slovacchia di oggi). Nel XII il regno d Croazia (Dalmazia + Slavonia) si unisce al regno d'Ungheria> varietà etnica vista positivamente. Non vi erano etnie o lingua a essere sintomo di discriminazione bensì la posizione sociale, il rango o le funzioni esercitate. Venne scelto il latino come lingua ufficiale. Durante il Medioevo vi sono dei flussi migratori provenienti da occidente che da un lato complicano e dall'altro arricchiscono il territorio ungherese e balcanico. L'urbanizzazione non fu consistente (zone come Buda estremamente popolate vs altre zone poco). Le pianure ungheresi erano molto fertili e si attuava anche allevamento. Fino al 600 le ricchezze di questo territorio derivavano dalle mandrie di bovini. Paese ricco di miniere con metalli preziosi (simili alla Boemia). Il culmine della ricchezza del regno avvenne durante il regno di Mattia "Corvino" Hunyadi (XV 1/2). Essendo in precedenza governata dagli Angiò di Lussemburgo ci fu un più facile avvicinamento all'occidente. Espansionismo: Mattia ottiene la corona d Boemia e per un periodo anche il titolo di duca d'Austria, prima della riscossa di Massimiliano D'Asburgo. Gli ottomani nel 1453 si impossessarono di Costantinopoli e gli Ungheresi si affidarono agli Jagelloni per poterli contrastare> fallimento. Presa di Belgrado da parte dei Turchi nel 1521 è il primo campanello d'allarme essendo la porta sud del regno ungherese. La sconfitta di Luigi II nel 1526 contro Solimano il Magnifico fece dividere il paese in 3 parti, la più consistente (che comprende Buda) spetta al vincitore, l'Ungheria "reale (Croazia e Slovacchia) vanno a Ferdinando I D'Asburgo > aveva sposato Anna, sorella di Luigi II, la Transilvania si trasformerà in stato vassallo dei Turchi (luogo di tolleranza religiosa, diventerà un principato multietnico e plurireligioso (nobiltà a maggioranza magiara, componente sociale da haiduk ovvero contadini fuggiti dai territori ottomani). La fortuna dei principi transilvani saranno l'oro, il ferro e il sale (spesso contrapposti agli Asburgo). Da Mohacs fino al 1867 l'Ungheria sostanzialmente non esisterà più anche se gli Asburgo ne confermano l'esistenza. L'Ungheria reale sotto il profilo religioso è caratterizzata dalla diffusione dei credi protestanti che venivano protetti. La tolleranza non era una scelta (come nell'età dei Lumi) ma la consapevolezza che la situazione non potesse cambiare. Dal punto di vista dell'economia ci fu tra fine 500 inizio 600 un peggioramento della condizione servile causata principalmente da una crisi economica (la servitù non costituì una cifra distintiva del sistema economico del continente europeo). Il regno di Ungheria mantiene una Dieta bicamerale (vs Boemia una camera): tavola dei nobili (ecclesiastici e aristocratici) e la Camera bassa (rappresentanti di contee e città libere> eletti dalle comitats= circoscrizioni amministrative del regno legate al possesso della terra). Su tutti domina il ceto nobiliare unita sotto la Corona di Santo Stefano. Le diete possono durare mesi (tutti i rappresentanti hanno diritto ad essere ascoltati). Altre istituzioni sono palatino o viceré (portatore della natio), il gran giudice per l'amministrazione della giustizia. Il nonno di MT (Leopoldo I) fu il primo a strappare all'aristocrazia ungherese la successione ereditaria nel 1687. la nobiltà magiara non sarà mai pienamente integrata nella monarchia asburgica. Leopoldo riconquistò la maggior parte del territorio ungherese grazie anche al comandante Eugenio di Savoia (conclusa nel 1717). La dinastia fece in modo che la maggior parte dei territori dei Turchi finisse nelle mani delle famiglie fedeli (> si inaspriscono i rapporti con la piccola nobiltà rimasta calvinista). Questo spiega anche perché questo territorio non fu mai totalmente assorbito dalla monarchia: Ungheria storica sotto Vienna, Banato (parte sud est) provincia separate e la Transilvania ha i suoi diritti costituzionali ma sta sotto la sovranità asburgica. Alle zone spopolate sottratte ai Turchi viene attuata una ricolonizzazione. Il regno risulta diviso tra labancok (cattolici fedeli alla dinastia) e kutucok (ostili agli Asburgo). L'insoddisfazione (principalmente massa contadina e piccola nobiltà calvinista) culminò quando Rakòczy, protestante convertito al cattolicesimo, cacciò per una decina d'anni gli Asburgo dal trono e si proclamò principe di Transilvania e Ungheria. Nel 1711 però, dopo il voltafaccia sia della Francia che dei kurucok, fu esiliato e il regno tornò agli Asburgo (>furono magnanimi nei confronti dei rivoltosi). Carlo VI cerca di riappacificare il paese facendo passare la capitale da Presburgo a Buda dove fa costruire un palazzo reale. Il rapporto tra la grande aristocrazia e i piccoli nobili si fa sempre più grande tanto che quest'ultimi nel 1731 vengono esclusi dagli uffici pubblici. L'urbanizzazione è ancora poco conforme, la borghesia urbana è concentrata nelle città occidentali ai confini con i territori austriaci. La componente nobile era una percentuale estremamente ristretta rispetto alla popolazione. Grandi ondate migratorie hanno ridimensionato la componente magiara> condizione servile è peggiorata. Questa componente durante il regno di MT non aveva avuto le attenzioni necessarie. L'economia infatti ha avuto un periodo di declino come in Russia e Polonia. Nel 700 si è cercato di concentrarsi sul rafforzamento della produzione di cereali ma gli ostacoli furono troppi per poter vedere miglioramenti (tecnologie arretrate, vie di comunicazione inadeguate e necessità di bonificare zone di palude). Nonostante ora il regno non fosse più diviso esso continuava a sentirsi indipendente da esso proprio perché non ne faceva parte. L'Ungheria verrà esclusa anche dalla seconda serie di riforme. Nell'ultima Dieta convocata da Mt 1764-65 sarà delusa sia dai contributi, minori rispetto alle aspettative, e dal rifiuto a rivedere il sistema di reclutamento militare. MT capisce che un qualche tipo di riforma sia necessaria ma sa che non verrebbe mai approvata dalla Dieta. Ricorrerà così a degli escamotages: 1767 emanazione urbarium> limitazione abusi, miglioramento condizioni contadini. Vengono emanati sotto forma di regolamenti inarticolati (immediata esecuzione rispetto alle leggi generali). Così vengono introdotte le innovazioni già attuate in altri territori del regno. Il primo ateneo ungherese fu creato per mano dell'arcivescovo di Eszetergom (campione della controriforma ungherese). Nel 1769 MT dota l'ateneo della facoltà di medicina (creazione lazzaretti o luoghi di ricovero). Nel 1777 l'ateneo venne trasferito a Buda. All'interno di questa ci furono rinnovamenti architettonici e urbanistici. Il momento di svolta avviene ne 1773 quando venne soppressa la Compagnia di Gesù (i gesuiti ovviamente non scompaiono). La salvaguardia della diversità rimane una priorità (nonostante una prevalenza delle scuole cattoliche non vengono vietate quelle protestanti). Vengono anche aperte scuole di formazione professionale. Mt viene amata e ricordata con rispetto dalla popolazione ungherese. Il riguardo nei confronti della popolazione magiara va a favore del figlio Giuseppe. Grazie alla tutela che Mt ha concesso ai magiari contro gli infedeli le permette di riavere da Clemente VII il titolo di "maestà apostolica". MT ha così risanato il rapporto con l'Ungheria e si è posta allo stesso livello del re di Francia e di Spagna.   Capitolo 5 Joseph figlio, re, imperatore: il coronamento delle ambizioni di MT avviene nel 1764, dopo l'ultima guerra contro Federico II. Quest'ultimo tiene fede agli accordi del trattato di pace (> voti dei principi elettori vadano agli Asburgo-Lorena. Giuseppe quindi viene nominato re dei Romani e poi a 23 anni ma non è impreparato per il compito. Mt infatti non vuole ripetere l'errore fatto con lei. Inoltre il fatto che fosse un maschio rendeva più facile il suo percorso di formazione: fanciullezza >affiancato a Batthyany per la formazione nel mestiere delle armi; fase puberale> sostituito a simile a quella del resto della monarchia (non ha confini ma trova nella dinastia il coagulo) questo si pensava potesse essere favorevole per risolvere le problematiche passate. Se vengono risolte delle problematiche altre ne sorgono: troppi organismi nuovi, competenze non sempre ben definite.  Giuseppe II (1770s) rappresentato in loco dal fratello Ferdinando dal 1771. Ultimo decennio teresiano in Lombardia sotto la regia di Giuseppe vengono definite meglio i confini tra le diverse istituzioni. Eliminato il Magistrato ordinario e il nuovo Supremo Consiglio di Economia> settore economico-finanziario concentrato ora nelle mani del Regio Ducale Magistrato Camerale e Camera dei Conti. Con l'abolizione della compagnia di Gesù nel 1733 c'è un vuoto da riempire nella gestione delle istituzioni dell'educazione. L'area lombarda presta particolare attenzione all'ambito educativo con investimenti specialmente da parte degli ambienti ecclesiastici. Già dal 500 vennero fondate scuole della dottrina cristiane, scuole di confraternite, orfanotrofi, ecc. in mano a Gesuiti, Barnabiti, Scolopi. Dal 1733 la monarchia asburgica dà vita al Magistrato agli Studi riforma il settore primario, l'abate Giovanni Bovara redige un progetto basato su assunti fondamentali come una scuola gratuita per ogni borgo, esami di abilitazione per gli insegnanti, programmi comuni. Passa poi al settore secondario, più strettamente legato al controllo dei religiosi: lingua nazionale, libri di testo condivisi, continuazione studi secondari e universitari. Buona parte degli insegnanti che passava i concorsi di abilitazione proverrà dall'ambiente ecclesiastico. Le critiche verso il sistema scolastico gesuitico troppo indirizzato verso il curricolo umanistico. Vi fu un’apertura per l'insegnamento delle scienze, delle lingue nazionali oltre al latino. Nonostante ciò negli anni 70 permangono gli influssi della Compagnia. L'obbiettivo di Giuseppe negli anni 70 era di legare non solo Milano ma tutti i territori della monarchia al centro viennese> unico modo di raggiungere omogeneità e razionalizzazione. Le fasi delle riforme teresiane si concludono con l'abolizione del Senato e sostituito da un sistema giudiziario di triplice grado che ha come punto di riferimento una codificazione univoca rispetto al vecchio pluralismo giuridico. Gli antichi consigli decurionali, che avevano gestito la cosa pubblica a livello locale e sostituiti dalle congregazioni municipali e delle "intendenze politiche" (> una per ognuna delle 8 province della Lombardia). I Paesi Bassi meridionali: un mondo lontano: dopo la guerra di successione spagnola si aggiunge ai territori il territorio dei Paesi Bassi meridionali. L'Inghilterra è interessata a questa acquisizione in quanto vengono poste a sentinella dei francesi (> territorio strategico in quanto davanti all'isola). Con il terzo trattato della Barriera (detto di Anversa) del 1715: viene consentito agli olandesi di mantenere delle guarnigioni in alcune città strategiche (Namur, Torunai) per arginare le eventuali ambizioni francesi. Nonostante siano stati messi in ginocchio dalle guerre questi territori si sono sempre ripresi velocemente. Centro dell'economia sono le attività manifatturiere e i commerci marittimi. Negli anni 20 infatti Carlo VI decide di istituire la Compagnia di Ostenda (finita sotto pressione inglese e olandese quando Trieste (porto franco) è ancora debole per sostenere il confronto con i porti delle Fiandre (Anversa in particolare). 1719 fondazione Compagnia di Fiume, porto franco, grazie al finanziamento dei capitali fiamminghi. La guerra di successione polacca ha portato altra devastazione in questi territori (occupate dalle truppe di Luigi XV e restituite a MT alla fine della guerra). A metà 700 è uno dei territori più densamente popolati del continente europeo. Le divisioni religiose tra cattolici e protestanti sono praticamente inesistenti, maggioranza cattolica. Il conflitto sarà interno> venne proposto Giansenio condannato da Clemente XI nel 1713. I problemi più dibattuti dalle riforme protestanti sono: grazia, peccato originale, libero arbitrio vengono riproposti da Giansenio e i suoi seguaci (richiamo ad Agostino per il concetto di grazia> l'uomo senza di questa è portato al male). Ad inizio 700 il giansenismo si mescola con episcopalismo, gallicanesimo e febronianismo: indipendenza santa sede e chiese nazionali saldano questi movimenti ecclesiastici con il giurisdizionalismo dei sovrani europei. Giuseppe II decide di impedire la pubblicazione dell'Unigenitus nei territori asburgici. L'influsso del giansenismo in Austria aveva preceduto l'annessione dei Paesi Bassi meridionali. Da Vienna vengono individuati i plenipotenziari che governano il paese per conto di MT e che riescono a far rialzare l'economia locale. Come governatore venne scelto il cognato di Carlo di Lorena (sarà migliore in questo ruolo piuttosto che come militare) gli venne eretta una statua nella piazza a Bruxelles dopo la sua morte nel 1780. con la sua morte si estingue la casata dei Lorena. MT a Bruxelles perderà l'unica sorella (per complicazioni del parto) che le era rimasta, Maria Anna, moglie di Carlo. Viene inoltre potenziato il porto di Ostenda: migliorate le vie di comunicazioni per vie terrene e fluviali, si creano fabbriche di prodotti di lusso, migliorano le tecniche agricole (>territorio che nel Medioevo era già all'avanguardia in questo settore e che provocò una crescita repentina della popolazione). Mt non fu particolarmente interessata a questo possedimento (considerata come merce di scambio). Essendo però un territorio estremamente florido sia economicamente che per tecniche agricole e fabbriche fa rendere conto a MT che questi possono essere necessari per le finanze della monarchia. Vengono promosse delle iniziative volte a sostenere lo sviluppo di questa regione. Il periodo di Mt viene così ricordato come l'età dell'oro (in contrasto con il decennio giuseppino). Landesmutter: l'ultimo quindicennio: l'ultimo quindicennio del regno di MT è caratterizzata dai sempre più accesi contrasti sia internamente che per quanto riguarda lo scenario internazionale. Con la fine della guerra dei 7 anni ha consolidato i risultati del 1748 e in parte quelli del 1713-14: l'Inghilterra è la prima grande potenza europea, seconda per estensione dopo la Spagna, la Prussia si è assunta il ruolo di potenza continentale. Federico II è consapevole che l'odio di MT, dopo la seconda sconfitta nel tentativo di recupero della Slesia si è ingrandito. Mt si confronterà con i suoi fidati consiglieri Kaunitz e il figlio Giuseppe > convinti che gli Asburgo debbano continuare ad affermare la loro tradizionale supremazia sul suolo germanico. L'impero ottomano non è più la minaccia che era stata nel passato. Dopo la conclusione della guerra russo-turca alla fine degli anni 30 Carlo VI ha dovuto cedere Serbia e Piccola Valacchia, i rapporti Asburgo-ottomani sono diventati commerciali. La Russia rappresenta sempre di più una minaccia per gli Asburgo nonostante la tradizionale alleanza. L'asse delle alleanze si è spostata più verso oriente. La Polonia è oggetto di mire espansionistiche da più potenze europee. Nel 1569 si ha l'unione di Lituania e Polonia diventando il regno più esteso d'Europa ma anche uno dei più deboli dal punto di vista politico. Poco dopo la guerra dei 7 anni muore il re Augusto III (elettore di Sassonia). Nella corsa alla successione la Francia non è molto interessata (occupata a riprendersi dalla guerra). Spetta ad Austria, Prussia e Russia occuparsi di questo: viene proposto un Wettin da una parte ma la dieta polacca scelse Poniatowski. Quest’ultimo però, essendo amante di Caterina II di Russia può creare un problema (scelto su impulso di Caterina). MT esita a riconoscere il nuovo sovrano, cercando di placare le proteste di francesi e ottomani. Vienna vuole evitare un rifiuto troppo netto che porterebbe Russia e Prussia a spartirsi la Polonia. La prudenza di MT riesce a scongiurare il peggio. Nel frattempo sale la tensione tra Russia e impero ottomano che porta alla guerra di fine anni 60. la Francia tenta inutilmente di farsi arbitro. Salgono le tensioni anche tra MT e il consiglio secreto: Mt vuole rimanere neutrale vs Kaunitz vuole intervenire per bloccare le aspirazioni russe a inserirsi nel Mediterraneo a discapito dei turchi. Giuseppe si incontra così con Federico II sotto le mentite spoglie del conte di Falkenstein (unico regno rimasto ai Lorena in Renania) Giuseppe è affascinato da Federico II. Il re di Prussia gli propone un’opzione migliore agli equilibri europei: non più Francia e Svezia a mantenere gli equilibri ma un direttorio tedesco, prussiano e austriaco come fulcro della politica imperiale. Federico, convinto che MT non accetterebbe mai una tale proposta. I due si incontrano anche l'anno successivo ma senza risultati. Le sempre più grandi pressioni russe portano Mt ad una risposta energica in maniera diplomatica. Poniatowski si trasforma in una figura più indipendente e difficilmente controllabile. Il suo regno è dilaniato dai conflitti interni dovuti alla religione: cattolici, ortodossi, protestanti. Poniatowski capisce che la soluzione è un piano di riforme radicali: abolito il liberum vetum (sistema che blocca le decisioni nella dieta polacca, voto contrario impedisce la presa di decisione), va garantita inoltre la libertà religiosa e la necessità di un esercito nazionale per impedire al paese di essere preda di ricatti e pressioni delle potenze contigue. Poniatowski non ha fatto i conti con la maggioranza cattolica, opposizione interna, e con i russi. L'esercito di Caterina non ha lasciato il suolo polacco e ha posto sotto tutela il regno (>ostacolo maggiore che farà fallire i suoi piani). Negli anni 70 Caterina si convince che le sconfitte che vengono dal fronte ottomano possono essere compensate con l'acquisizione di terreni polacchi. Il fratello minore di Federico II, Enrico, in visita a San Pietroburgo propone una spartizione della Polonia e la zarina accetta senza remore. MT inizialmente contraria non può non partecipare. 1772: prima spartizione della Polonia> soppressione indipendenza (confine Russo si fa coincidere con il fiume Dvina e Dnepr, quello degli Asburgo con Galizia e Lodomira, esclusa Cracovia, la Prussia prende il territorio che mancava per unire i suoi territori, tra Pomerania e Brandeburgo). MT comprende che l'annessione forzata di questi territori saranno la causa dei suoi problemi e che causeranno al sua morte. L'acquisizione di queste zone porterà all'annessione della restante componente slava all'interno della monarchia. La maggioranza ortodossa sarà costretta a sottomettersi alla dinastia cattolica (vs Prussia e Russia non si ponevano questi problemi). La guerra russo-turca continua, alla pace Caterina si deve interfacciare con 2 eventi uno interno uno esterno: ricostituita unità con la Svezia, grazie alla Francia, dall'altra la rivolta di Pugacev convincono Caterina a intavolare le trattative di pace 1774. le condizioni sono favorevoli per la Russia: gli viene concesso lo sbocco sul Mar Nero, il Khanato di Crimea viene reso indipendente ma nella sostanza è sotto la tutela russa. L'impero ottomano cerca di avere il sostegno degli Asburgo per contrastare le mire espansionistiche di Caterina cedendogli la Bucovina (nord Moldavia)> popolazione di contadini rumeni in grado di risollevare la Transilvania. Assente in questo quadro è la Francia, il suo disinteresse è sintomo del fatto che parte est e ovest dell'Europa viaggiano su binari separati (distacco dagli affari degli ottomani e dal territorio polacco). Ultima guerra del periodo teresiano è la "guerra delle patate", guerra di successione al trono bavarese. Ora la posta in gioco dalla Slesia passa alla Baviera. Annettere la Baviera avrebbe contribuito all'egemonia del centro Europa. 1777 morte Massimiliano III (Giuseppe di Wittelsbach figlio di Carlo VII). Baviera senza eredi e passa al cugino Carlo Teodoro di Neuburg-Sulzbach privo di eredi legittimi ma ne ha illegittimi e per garantire loro qualcosa cede agli Asburgo parte della Bassa Baviera (1/3 dell'elettorato). La Prussia non accetta questo passaggio e si avvale di alcuni privilegi per scatenare il conflitto (privilegi: Carlo II Augusto del Palatinato duca dei Due Ponti, erede collaterale di Carlo Teodoro> avrebbe portato sotto un'unica corona tutti i possedimenti dei Wittelsbach cosa che avverrà). Sia Giuseppe che Kaunitz sono convinti che la Russia non sarebbe intervenuta a favore del legittimo erede e che Federico II fosse troppo vecchio per opporsi. Caterina II che proveniva da una delle famiglie principesche tedesche è contraria alla modifica dello status quo dell'area germanica. La Francia, che doveva essere alleata degli Asburgo, non interviene a loro favore. A luglio 1778 le truppe di Federico II varcano la frontiera boema. Conflitto dibattuto principalmente per via diplomatica. MT manda in Boemia un emissario a insaputa del figlio (simbolo del dissidio trai due) per cercare un compromesso col nemico. In questo conflitto Giuseppe perde la sua fascinazione per Federico. Francia e Russia spingono per una pace: maggio 1779 viene siglata la fine della guerra. MT si accontenta dell'acquisizione di una piccola parte della Baviera (Innviertel). Federico ha prevalso, l'Austria dichiara di non opporsi ad una futura annessione al Brandeburgo di Ansbach e Bayreuth (principati francofoni). Caterina II h avuto voce negli affari tedeschi. Incontro tra Giuseppe e Caterina nel 1779: Giuseppe rientra preoccupato per le mire espansionistiche della Russia specialmente nella zona balcanica. La monarchia ora ha due nemici con cui confrontarsi. MT nell'estate 1780 inizia a peggiorare: obesa, difficoltà respiratorie, in autunno partecipa ad una battuta di caccia e si ammala di una malattia polmonare che le darà il colpo di grazia. Muore il 29 novembre.
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