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Marie Curie: chi è e cosa ha scoperto?, Schemi e mappe concettuali di Fisica

Marie Curie: vita e scoperta della radioattività

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

In vendita dal 11/03/2023

rosa-de-vito
rosa-de-vito 🇮🇹

22 documenti

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Scarica Marie Curie: chi è e cosa ha scoperto? e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Fisica solo su Docsity! Marie Curie dedicò la sua vita alla scienza e le sue ricerche le valsero due Premi Nobel. Vinse il primo, in Fisica, nel 1903 insieme a suo marito Pierre, diventando la prima donna della storia ad avere ottenuto questo riconoscimento; il secondo arrivò nel 1911, questa volta in chimica. «Nella vita non c’è niente da temere, solo da capire». Senza dubbio queste parole definiscono il carattere ostinato e combattivo di Marie Curie, una grande scienziata e una donna che viene ricordata come una persona sobria, riflessiva e con in volto un’espressione severa. Maria Curie è passata alla storia come "la madre della fisica moderna"; nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia, allora capitale di un paese occupato dalla Russia, che dopo aver posto fine a diverse rivolte nazionaliste impose le sue leggi e i suoi costumi. A soli 15 anni Maria visse la frustrazione di non poter frequentare l’Università di Varsavia, che non ammetteva donne, e dovette ripiegare sulla cosiddetta “Università Volante”, un’istituzione clandestina aperta alle donne e che offriva ai giovani polacchi un’istruzione di qualità nella loro lingua. Nel 1890 sua sorella Bronisława aveva potuto frequentare la facoltà di medicina a Parigi grazie ai soldi che Marie aveva guadagnato lavorando come istitutrice a Varsavia. Era giunto il momento che Bronisława rispettasse il “patto tra dame” che le due sorelle avevano stretto e con il quale si erano rispettivamente impegnate a pagare gli studi dell’altra. Così, nel 1891, Maria cambiò il suo nome in Marie e si immatricolò presso l’Università di Parigi, dove studiò fisica, chimica e matematica. Nel 1893 su laureò in fisica e, nel 1894, grazie a una borsa di studio fece lo stesso anche in matematica. Marie iniziò la sua carriera come scienziata nel 1894: lavorava a una ricerca sulle proprietà magnetiche di diversi minerali. In quello stesso anno conobbe Pierre Curie, un fisico francese pioniere nello studio della radioattività. Pierre chiese a Marie di sposarlo. All’inizio lei non accettò: la sua intenzione era quella di tornare in Polonia e, secondo alcune fonti la relazione tra i due non era affatto romantica. D’altra parte Pierre si disse pronto a seguire Marie. Alla fine il rispetto, l’affetto e la passione che entrambi nutrivano per la scienza li unì in matrimonio. Da quel momento la coppia, che avrebbe avuto due figlie, consacrò la vita alla ricerca. La coppia aveva iniziato a esaminare alcuni minerali contenenti tracce di uranio, come la pechblenda, la torbernite o l'autunite. I Curie non potevano permettersi un laboratorio tutto per loro: la maggior parte dei loro esperimenti venivano realizzati in un capannone .Era un ambiente con una scarsa ventilazione e né Pierre né Marie erano coscienti dei rischi ai quali si stavano esponendo. Durante i loro esperimenti si trovano davanti a un mistero: alcuni minerali hanno una radioattività più forte di altri. Decidono di concentrarsi su un minerale in particolare, la torbernite ricco di uranio. I campioni studiati risultano più radioattivi di quanto dovrebbero essere sulla base della quantità di uranio presente. Ipotizzano che oltre l’uranio in questi minerali debba esserci un altro elemento più radioattivo dell’uranio stesso e iniziano un lungo lavoro per tentare di isolarlo. Però qualche cosa non torna: i campioni sono ancora troppo radioattivi, e la sola presenza del polonio e dell’uranio non spiega il fenomeno. C’è soltanto una possibilità: l’esistenza di un altro elemento. Il 28 marzo del 1902 Marie Curie annota nel suo quaderno «RA = 225,93. Peso atomico di Radio». Marie Curie annunciò che c’era un legame molto stretto tra i raggi β e i raggi catodici costituiti da particelle negative: gli elettroni. Poiché si era stabilito che sia i raggi catodici sia i raggi β avevano la stessa natura e che la stessa era indipendente dall’elemento utilizzato, si poteva dedurre che gli elettroni sono costituenti di tutti gli atomi. Quando Marie Curie iniziò ad approfondire le ricerche su questo strano fenomeno, la struttura nucleare dell’atomo non era ancora nota e quindi non si poteva sapere che i raggi β sono elettroni che vengono emessi a seguito di una reazione del nucleo. Marie decide di attrezzare con apparecchiature a raggi
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