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Marie Curie - Vita e Scoperte, Guide, Progetti e Ricerche di Fisica

ChimicaFisicaStoria della scienza

Biografia di Marie Curie e realizzazioni: i due premi nobel e le sue scoperte

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

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Caricato il 01/06/2021

Selene_R
Selene_R 🇮🇹

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Scarica Marie Curie - Vita e Scoperte e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Fisica solo su Docsity! Marie Curie, la madre della fisica moderna Marie Curie dedicò la sua vita alla scienza e le sue ricerche le valsero due Premi Nobel. Vinse il primo, in Fisica, nel 1903 insieme a suo marito Pierre e a Henri Becquerel, diventando la prima donna della storia ad avere ottenuto questo riconoscimento; il secondo arrivò nel 1911, questa volta in chimica. Marie Curie è stata la prima docente femmina a insegnare alla prestigiosa Università Sorbona di Parigi, con una cattedra in fisica generale; prima, insieme al marito, a scoprire l’esistenza di due elementi, il radio e il polonio e prima a pronunciare la parola «radioattività» per descrivere l'emissione di radiazioni da parte della materia, tanto che in loro onore, all’elemento con numero atomico 96 fu assegnato il nome curio (Cm); inoltre una delle unità di misura della radioattività è il curie (Ci), oggi sostituita nel Sistema Internazionale dal Becquerel (Bq). Biografia Maria Salomea Skłodowska Curie è passata alla storia come "la madre della fisica moderna"; nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia, allora capitale di un paese occupato dalla Russia, che dopo aver posto fine a diverse rivolte nazionaliste impose le sue leggi e i suoi costumi. A soli 15 anni Maria visse la frustrazione di non poter frequentare l’Università di Varsavia, che non ammetteva donne, e dovette ripiegare sulla cosiddetta “Università Volante”, un’istituzione clandestina aperta alle donne e che offriva ai giovani polacchi un’istruzione di qualità nella loro lingua. “Volante” si riferisce alla necessità che avevano gli alunni e i professori di cambiare continuamente luogo di ritrovo per sfuggire al ferreo controllo russo. Dopo aver seguito gli studi in modo irregolare, a causa delle precarie condizioni economiche della famiglia, nel 1891 si trasferì a Parigi, cambiò il suo nome in Marie e si laureò in fisica nel 1893 e in matematica nel 1894 grazie a una borsa di studio. Marie iniziò la sua carriera come scienziata nel 1894: lavorava a una ricerca sulle proprietà magnetiche di diversi minerali sotto la supervisione del fisico francese Pierre Curie che presto divenne suo marito. Da quel momento la coppia, che avrebbe avuto due figlie, consacrò la vita alla ricerca. Non è certo un caso, dunque, che la Giornata Mondiale della Fisica Medica sia celebrata in tutto il mondo il 7 novembre in suo onore. I Curie Nel 1896, incoraggiata da Pierre, Marie decise di trattare nella sua tesi di dottorato gli studi di Henri Becquerel, un fisico francese che scoprì per errore la radioattività durante alcuni studi sulla fluorescenza. Il 25 giugno 1903, nella facoltà di scienze dell’Università La Sorbona di Parigi, davanti a una commissione presieduta dal fisico lussemburghese Gabriel Lippman, Marie Curie presentò la sua tesi di dottorato dal titolo Recherches sur les substances radioactives (Ricerca sulle sostanze radioattive) con la quale avrebbe ottenuto il massimo dei voti cum laude e il dottorato in scienze fisiche. Intanto, nel 1897, la coppia aveva iniziato a esaminare alcuni minerali contenenti tracce di uranio, come la pechblenda, la torbernite o l'autunite. I Curie non potevano permettersi un laboratorio tutto per loro: la maggior parte dei loro esperimenti venivano realizzati in un capannone adiacente alla Scuola di Fisica e Chimica, che in precedenza era stato una sala di dissezione medica della facoltà. Era un ambiente con una scarsa ventilazione e né Pierre né Marie erano coscienti dei rischi ai quali si stavano esponendo. Nel luglio 1898 i Curie pubblicarono un articolo che annunciava l’esistenza di un elemento che chiamarono “polonio”, in onore al Paese d’origine di Marie, e il 26 dicembre 1898 comunicarono fecero lo stesso con un secondo elemento, il “radio”, un nome che derivava da un termine latino che significa raggio. Fu in quel periodo che venne coniata la parola “radioattività”. Esaminando tonnellate di pechblenda (un minerale), estratta dal giacimento di Jàchimov nella Repubblica Ceca, riuscì a isolare il radio e il polonio e a dare inizio agli studi sugli effetti e sulle proprietà della radiazione. Oggi, grazie al suo lavoro, abbiamo una vasta conoscenza delle radiazioni: sappiamo che siamo avvolti da sostanze radioattive naturali (come i raggi cosmici o il radon), che ci sono sostanze radioattive artificiali utilizzabili per scopi medici, per la produzione dell’energia e anche per scopi bellici. Ne conosciamo gli effetti dannosi, ma sappiamo sfruttare anche gli effetti terapeutici». La prima donna Premio Nobel Nel 1903, «in riconoscimento dei servizi straordinari che essi hanno reso nella loro ricerca sui fenomeni radioattivi scoperti da Henri Becquerel», insieme allo stesso Becquerel e a Pierre Curie, Marie ricevette il Premio Nobel in Fisica, diventando la prima donna della storia a essere insignita di questo riconoscimento. I Curie non parteciparono alla cerimonia di premiazione sostenendo di essere troppo occupati con le loro ricerche. Già da qualche anno ormai la coppia aveva iniziato a riscontrare i primi problemi di salute causati dalle loro ricerche; i primi sintomi furono la fatica e l'infiammazione dei polpastrelli. Il 19 aprile 1906 Marie venne colpita da un’enorme tragedia: Pierre morì in un incidente a Parigi. Mentre camminava sotto la pioggia fu colpito da una carrozza e finì schiacciato dalle ruote del mezzo. Morì a causa di una frattura del cranio. Marie ne fu devastata, ma volle continuare a portare avanti il lavoro del defunto marito e rifiutò una pensione vitalizia. Negli anni seguenti la donna avrebbe sofferto di episodi depressivi, anche se venne molto appoggiata da Eugene e Jacques Curie, rispettivamente il padre e il fratello di Pierre. Il 13 maggio 1906 il Dipartimento di Fisica
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