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Martin Lutero e la Riforma protestante, Appunti di Storia

La storia di Martin Lutero e la nascita della riforma protestante

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 27/10/2022

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Rosaacre_ 🇮🇹

4 documenti

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Scarica Martin Lutero e la Riforma protestante e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Martin Lutero e la Riforma protestante La campagna delle indulgenze in Germania: All'inizio del Cinquecento la vendita delle indulgenze fu condotta in maniera particolarmente intensa in Germania da un vescovo ambizioso e spregiudicato, Alberto di Brandeburgo, che per la sua brama di potere finì col fornire terreno fertile al dissenso. Il vescovo, che era già titolare di due diocesi, intendeva infatti ottenere il titolo di arcivescovo di Magonza, grazie al quale sarebbe diventato un grande elettore dell'Impero. Poiché però era vietato cumulare troppe cariche ecclesiastiche, nel 1517 egli versò al papa Leone X una grossa somma di denaro, che gli fu anticipata dai Fugger. Per restituire il prestito ai banchieri, Alberto ottenne dal papa la licenza di riscuotere le indulgenze nelle sue diocesi per otto anni, e ne affidò la raccolta a un frate domenicano, Johann Tetzel. Si alimentò così a livello locale un intenso mercato delle indulgenze. L'attività quasi commerciale di questo frate e la sua scarsissima attenzione per i risvolti spirituali della predicazione fecero gridare allo scandalo le menti spiritualmente più rigorose. Fu la spinta definitiva alla ribellione pubblica di un monaco agostiniano: il suo nome era Martin Lutero. La dottrina luterana: Nato nel 1483 a Eisleben in Turingia da un minatore arricchito, Lutero si era laureato in legge nel 1505; tuttavia, dopo aver vissuto una crisi spirituale, era entrato in monastero e ben presto era stato chiamato a insegnare teologia all'università di Wittenberg. Al centro della riflessione di Lutero vi era una concezione cupa dell'esistenza terrena: gli esseri umani, corrotti dal peccato originale di Adamo, parevano a Lutero naturalmente portati al male. Ossessionato dal senso del peccato e dal timore che la Cristianità intera fosse condannata alle pene dell'Inferno, nutriva scarsa fiducia nell'efficacia dell'azione umana di fronte al problema della salvezza dell'anima dopo la morte. Per lui, infatti, non era attraverso i poteri del papa o dei suoi rappresentanti che l'uomo poteva cambiare la sua condizione nell'aldilà. Lutero fu un attento studioso delle Scritture. Proprio in una pagina di san Paolo, in cui si dice «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustificati gratuitamente per la Sua grazia» , il monaco tedesco ritenne di aver trovato la soluzione a questo dilemma: egli si convinse infatti che la sola fede in Dio fosse una condizione necessaria e sufficiente per la salvezza eterna. Se voleva salvarsi ,un cristiano non aveva bisogno di obbedire ai precetti dei vescovi e dei preti, e meno che mai aveva bisogno di comprare un indulgenza; per essere salvi era sufficiente credere in Dio e obbedire alla Scrittura. salva per le sue opere (preghiere, digiuni, penitenze, elemosine ecc.). Secondo la dottrina luterana, quindi, l'uomo non si salva per le sue opere (preghiere, digiuni, penitenze, elemosine ecc.) le quali non possono renderlo migliore di ciò che è. In quest'ottica, Dio ha già stabilito chi si salverà e chi no (principio della predestinazione) e, solo grazie alla fede del credente di essere stato scelto, Dio lo può "giustificare" nel senso letterale di "rendere giusto", ovvero salvarlo (dottrina della "giustificazione per sola fede"). Lutero sosteneva inoltre che il buon cristiano deve preoccuparsi di obbedire ai comandamenti della Scrittura; ogni credente che legge e segue le Sacre Scritture è un sacerdote, e quindi le gerarchie religiose non contano davanti a Dio (principio del sacerdozio universale). Tuttavia, per essere sacerdote, ogni credente deve poter studiare le Scritture senza l'aiuto di nessuno, attraverso un libero esame: per questo motivo occorre che le Scritture siano alla portata di tutti, e non affidate alla lettura e all'interpretazione di pochi individui, come avveniva nel cattolicesimo romano. In questo ridimensionamento del ruolo ecclesiastico per Lutero gli unici sacramenti validi erano il battesimo e l'eucarestia, in quanto istituiti da Cristo stesso, così come si diceva nei Vangeli. Lutero contro il papa e contro l'imperatore: Il 31 ottobre 1517, secondo la tradizione, Lutero affisse sul portale della chiesa di Wittenberg il testo delle sue 95 tesi, che contestavano il diritto della Chiesa di liberare le anime dal Purgatorio e di sostituirsi alla Grazia divina. Con questa data si fa tradizionalmente iniziare la Riforma protestante, anche se probabilmente Lutero si limitò a far circolare le tesi in latino per discuterle pubblicamente e furono i suoi studenti a tradurle in tedesco e a dar loro grande diffusione. Ben presto le idee di Lutero cominciarono a circolare per iscritto nel resto della Germania e nell'intera Europa. Inizialmente l'imperatore Carlo V, impegnato a combattere contro Francesco I nelle guerre d'Italia, non dette peso alle predicazioni del monaco; anche papa Leone X sottovalutò il problema, forse ritenendo quella di Lutero come una delle tante dispute che scoppiavano a livello locale fra gli studiosi di teologia. Tra il 1519 e il 1521, tuttavia, Lutero pubblicò numerosi libri nei quali esponeva la sua nuova teologia: il monaco di Wittenberg si preparava ormai a cambiare la storia d'Europa. Leone X e Carlo V compresero troppo tardi la portata straordinaria di questi avvenimenti, quando il processo di trasformazione era ormai già iniziato. Il papa decise di scomunicare il frate agostiniano con la bolla Exsurge Domine, che Lutero bruciò pubblicamente . L'imperatore convocò Lutero alla dieta di Worms, il 18 aprile 1521, per costringerlo a ritrattare quanto aveva scritto nei libri, ma il monaco, per nulla intimidito al cospetto dell'imperatore, dei sette principi elettori e dei borgomastri delle città tedesche, rispose con fermezza: «Non posso né voglio sconfessare nulla». Carlo V emanò allora un editto con cui bandiva il frate dall'Impero. Si trattava di una sentenza terribile, in base alla quale chiunque avrebbe potuto ucciderlo impunemente. Ma il suo protettore, il duca Federico di Sassonia, detto "il Saggio", finse di rapirlo e lo nascose nella fortezza di Wartburg. Li, al sicuro dai sicari del papa, lavorò a una traduzione della Bibbia dal latino al tedesco, con un obiettivo semplice: fare in modo che i buoni cristiani potessero accostarsi alle Scritture in una lingua che capivano. Già nel 1522 egli poté pubblicare la sua prima traduzione del Nuovo Testamento. Riforma, stampa e alfabetizzazione: Lutero per diffondere le sue idee aveva a disposizione uno strumento che gli dava un enorme vantaggio strategico; si trattava di un'invenzione recente e nata proprio in Germania: la stampa a caratteri mobili . La possibilità di rendere pubblici e far circolare i suoi scritti attraverso la carta stampata permise alla Riforma un impatto rapido ed esteso: Lutero infatti, rispetto ai predicatori che avevano cercato di riformare la Chiesa durante il Medioevo, non aveva bisogno di recarsi fisicamente nei diversi luoghi per raggiungere con le proprie idee il massimo numero di fedeli. D'altra parte, la stragrande maggioranza della popolazione europea non solo non conosceva il latino, ma non sapeva neppure leggere. Lutero e i suoi discepoli però non si scoraggiarono e, intuendo le potenzialità del nuovo mezzo, concepirono dei libri di piccole dimensioni, poco costosi e ricchi di illustrazioni. Dovevano essere scritti in tedesco, in modo che fossero comprensibili a chi non conosceva il latino, e colpire l'immaginazione di tutti i fedeli, anche di quelli analfabeti. Sia i testi scritti sia le immagini affrontavano argomenti teologici, quindi piuttosto complessi come la giustificazione per sola fede o il libero esame, in modo semplice e diretto per poter essere apprezzati dai fedeli. Per tutti questi motivi i venditori ambulanti diffusero facilmente fino al più sperduto dei villaggi tedeschi gli opuscoli dei riformatori – spesso letti pubblicamente da chi era in grado di leggere - e le loro caricature satiriche: queste ultime erano forme alternative per veicolare i contenuti religiosi ed erano talmente efficaci da risultare perfettamente comprensibili anche al più ignorante dei contadini. Lutero compose in tedesco e pubblicò in forma di volantini anche vari cantici religiosi, che la popolazione poteva imparare a memoria e cantare nelle piazze dei villaggi. Insomma, i promotori della Riforma risolsero brillantemente un problema di comunicazione, accelerandone così la diffusione. Questa premura dei riformatori verso il mondo dei non letterati, insieme alla dottrina del sacerdozio universale, fecero si che nei paesi europei in cui, in forme diverse, la Riforma finì col prevalere (ad esempio Germania settentrionale, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Inghilterra), il problema dell'analfabetismo venne nei secoli risolto molto prima che nei paesi cattolici come l'Italia o la
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