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Marx e Weber a confronto, Schemi e mappe concettuali di Sociologia

Approfondimento sulla vita e sulle teorie di Weber con relativo confronto con Marx.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 04/10/2021

chiarabovo
chiarabovo 🇮🇹

3.7

(11)

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Marx e Weber a confronto e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia solo su Docsity! RICERCA SU WEBER ARGOMENTI TRATTATI - LA VITA - GLI STUDI SULLE SCIENZE STORICO-SOCIALI - LE ORIGINI DEL CAPITALISMO - CHE COS’E’ IL CAPITALISMO - RELAZIONE TRA CAPITALISMO E PROTESTANTESIMO - RELIGIONI UNIVERSALI - CONCEZIONE DI CETO E CLASSE SOCIALE (MARX E WEBERA CONFRONTO) La vita Max Weber è uno tra gli studiosi più rilevanti della modernità, tra i sociologi su cui è stato versato più inchiostro nella storia. Ciò a testimonianza della sua importanza, soprattutto nel campo della metodologia delle scienze storico-sociali. È una figura complessa, sia per quanto riguarda la produzione scientifica, sia per la sua biografia. Nasce a Erfurt, nel 1864 ed è figlio di una agiata famiglia borghese. Sin dalla infanzia è vicino al mondo della politica e della cultura: il padre era stato membro del Parlamento tedesco e la casa era continuamente attraversata dai personaggi più influenti dell’intellettualità tedesca del tempo. Weber si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e studia nelle città di Heidelberg e Berlino, coltivando contemporaneamente la passione per la storia, l’economia, la filosofia. Oltre agli interessi accademici si occupa, pur senza grande successo, della vita politica del paese. All’apice della sua carriera, nel 1897, dopo aver ottenuto la cattedra di economia politica in due università tedesche, è colpito da una grave forma di depressione e, con la moglie, intraprende numerosi viaggi per tutta l'Europa. Solo nei primi anni del ‘900 riprende la sua attività di studioso e poi quella di docente. È in questo periodo che scrive i maggiori saggi di metodologia delle scienze storico-sociali ed è tra i fondatori della Società tedesca di sociologia. Durante il primo conflitto mondiale, Weber inizialmente sostiene le ragioni della partecipazione tedesca al conflitto, salvo poi abbracciare le tesi pacifiste. Al termine del conflitto, contribuisce alla stesura della nuova Costituzione e, nel 1920, è colto improvvisamente dalla morte, nella città di Monaco, mentre stava scrivendo la sua opera più impegnativa (Economia e società). Gli studi sulle scienze storico-sociali Elaborazione teorica di Weber in merito alle specificità, all’autonomia e al valore delle scienze storico-sociali. 1. Inprimo luogo, ciò che distingue le scienze storico-sociali dalle scienze naturali è l’oggetto: non si tratta infatti di un fenomeno particolare inquadrabile in una legge generale (ad esempio: si osserva la caduta di un oggetto e si colloca, tale fatto, all’interno della legge di gravità) ma di un avvenimento dotato di una irripetibile singolarità. 2. Ciò che si costituisce come campo di studio è il frutto di una scelta compiuta dallo storico che, in base a determinati valori e interessi, ritiene rilevante isolare un oggetto specifico dagli altri. 3. Per questo, secondo Weber, la conoscenza storica è sempre dominata dall’unilateralità: si sviluppa sulla base di alcuni valori o punti di vista e non può mai avere la pretesa di comprendere la totalità della realtà storico-sociale. Esisteranno, dunque, dei campi di ricerca circoscritti sulla base di una scelta soggettiva . 4. Esistono delle condizioni che fanno sì che i risultati di tali scienze possano ritenersi “oggettivamente validi”: Il criterio dell’avalutatività (cioè i fenomeni devono essere descritti e non valutati) e quello della comprensione attraverso la spiegazione causale (cioè spiegare in modo plausibile le condizioni e le circostanze che hanno reso possibile un avvenimento). Le origini del capitalismo Le ricerche metodologiche compiute da Weber trovarono una concreta applicazione in uno dei suoi lavori fondamentali: “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”. Ma cosa distingueva Marx da Weber? La critica mossa da Weber non consisteva in uno stravolgimento o in una mancanza di condivisione delle analisi sulle origini del capitalismo compiute da Marx, ma nella pretesa di assumere, da parte di quest’ultimo, un punto di vista univoco per comprendere la realtà. Per il sociologo, l’errore stava nell’aver elevato il fattore economico ad un unico dato determinante per comprendere la storia, tralasciando innumerevoli altre influenze. Secondo Weber, l’agire umano è qualcosa di complesso e le spiegazioni mono-causali finiscono sempre per essere grossolane. Dunque, il marxismo può e deve essere recuperato come uno dei modi di spiegare ed intendere la realtà, mai come il solo, mostrando i vari rapporti che intercorrono tra fattori economici e non. 2.2Che cos'è il capitalismo? APPROFONDIMENTO Scrive Weber: “La sete di lucro, l’aspirazione a guadagnare denaro più che sia possibile, non ha di per se stessa nulla in comune con il capitalismo. Questa aspirazione si ritrova presso camerieri, medici, cocchieri, artisti (...) soldati, banditi (...) all sorts and conditions of men, in tutte le epoche di tutti i paesi della terra.” Il capitalismo è un fenomeno storico specifico che si sviluppa pienamente e unicamente, condizionando qualunque aspetto della vita sociale. Le sue caratteristiche distintive sono: * una ricerca del guadagno compiuta con metodi razionali, al fine di produrre continuamente ricchezza; * noné avidità smodata di guadagno fine a se stessa ma, al contrario, una sorta di inibizione di questo impulso, giudicato da Weber “irrazionale”; * una diversa organizzazione del lavoro che deve essere (formalmente) libero. Weber elenca altre caratteristiche peculiari del capitalismo moderno, tra cui le possibilità tecniche e le nuove conoscenze scientifiche. Ma poi, e qui sta la sua originalità, aggiunge che all’origine del fenomeno si colloca un mutamento radicale della mentalità, un’etica tesa ad APPROFONDIMENTO TRA LA DIVERSA CONCEZIONE DI CETO E CLASSE SOCIALE TRA WEBER E MARX Il concetto di classe sociale per Marx Il concetto caratterizzante la teoria di Marx è il termine “classe sociale” che ufficialmente emerge per la prima volta nel 1848 nel testo Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx e Friederich Engels. Anche se non in maniera esplicita è chiaro che il concetto di classe sociale è strettamente collegato alla sfera economica, più precisamente ai rapporti di produzione e nelle relazioni di proprietà. Chi detiene i mezzi di produzione è un numero ristretto di individui rispetto alla maggioranza della popolazione che non possiede nulla. Questa contrapposizione tra classi è avvenuta storicamente in tutte le epoche caratterizzandosi però per gradi e livelli di contrapposizione. Secondo la teoria di Marx, le classi sono costituite da un insieme di persone caratterizzate dal medesimo livello di istruzione, abitudini sociali, valori, credenze, consumi, lo stesso modo di percepire la realtà. Date tutte queste caratteristiche in comune gli individui potrebbero sviluppare molto probabilmente la coscienza di avere degli interessi comuni e di appartenere alla stessa classe, in questo modo la classe sociale diventa capace di cambiare la posizione subordinata o mantenere il controllo del potere come nel caso della borghesia. La stratificazione multidimensionale di Weber Max Weber La teoria di Weber riguardo la stratificazione sociale è multidimensionale, dato che individua l’esistenza di tre diverse sfere: la sfera economica, inerente gli individui uniti sulla base di interessi materiali, che determina le classi sociali; la sfera della cultura, che riguarda gli individui aggregati in base agli ideali, che originano i ceti; la sfera politica che rappresenta i gruppi di individui formati per esercitare potere e controllo. Il concetto di classe anche se simile a quello espresso da Marx si differenzia per quanto riguarda i criteri di appartenenza, appunto non basata sulla proprietà o meno dei mezzi di produzione ma sulla collocazione in uno dei tre tipi di mercato: del lavoro, del credito e delle merci. I ceti sono invece composti da persone con uno stesso stile di vita e stesse preferenze di consumo: “Definiamo situazione di ceto ogni componente tipica del destino di un gruppo di uomini, la quale sia condizionata da una specifica valutazione sociale, positiva o negativa, dell’“onore” che è legato a qualche qualità comune di una pluralità di uomini” (Weber, 1922).” Questo concetto viene espresso anche nel libro pubblicato da Weber “Economia e società” (1922) vol.IV dove viene confermata la distinzione tra il possesso e la mancanza di possesso. Weber sottolinea che la potenza di un gruppo sociale oltre che dalla base economica, dipende anche dall’onore sociale infatti introduce la definizione di ceto per indicare qui raggruppamenti di persone accomunate non sulla base dei un reddito, ma sulla base del prestigio sociale cioè a partire dalla dimensione della cultura. (APPROFONDIMENTO DEL TESTO 14 A PAGINA 117 DI SOCIOLOGIA)
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