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Karl Marx: Il Padre del Socialismo Scientifico e Guida del Proletariato Internazionale, Appunti di Filosofia

La vita e le opere di karl marx, il fondatore del socialismo scientifico e guida del proletariato internazionale. Nato a treviri, in germania, marx studiò all'università di bonn e berlino, dove fu influenzato dall'idealismo di hegel. Tuttavia, passò dall'idealismo al materialismo e al comunismo durante il suo periodo di lavoro alla 'gazzetta renana'. Successivamente, marx e friedrich engels pubblicarono insieme 'la sacra famiglia', che estese il materialismo filosofico alla storia della società umana e si avvicinò alla fondazione del socialismo proletario. Nel documento vengono descritte le opere di marx a parigi, bruxelles, e londra, dove si dedicò al materialismo economico e alla lotta per la causa della classe operaia.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 20/06/2019

frank-martin
frank-martin 🇮🇹

4.5

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19 documenti

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Scarica Karl Marx: Il Padre del Socialismo Scientifico e Guida del Proletariato Internazionale e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Marx, maestro e guida del proletariato Karl Marx, il fondatore del socialismo scientifico, maestro e guida del proletariato internazionale, nacque il 5 maggio 1818 a Treviri, in Germania. Dopo aver frequentato il liceo nella sua città natale, Marx si iscrisse prima all’Università di Bonn e poi a quella di Berlino, dove fece parte dell’ala di sinistra della scuola del filosofo tedesco Hegel, conosciuta col nome di “Giovani hegeliani” (Bauer, Feuerbach, Ruge, etc.). Marx scrisse la sua tesi di laurea in filosofia sul tema “La differenza tra le filosofie della natura di Democrito e di Epicuro”, in cui espresse posizioni ancora idealiste. Nel 1842 si trasferì a Colonia, divenendo redattore della “Gazzetta renana”, organo della borghesia liberale, critico verso il regime prussiano. Durante il periodo di lavoro in questo giornale, Marx cominciò a passare dall’idealismo al materialismo, dalla democrazia radicale al comunismo. All’inizio del 1943 la “Gazzetta renana” fu proibita. Marx, dopo essersi sposato con la sua amica d’infanzia Jenny Von Westfalen, si trasferì a Parigi, dove in compagna di Arnold Ruge cominciò a pubblicare gli “Annali franco-tedeschi”, per i quali scrisse formidabili articoli come l’“Introduzione alla critica della filosofia hegeliana del diritto” e “Sulla questione ebraiaca”. In questi articoli – osservò più tardi Lenin – Marx ci appare come un rivoluzionario che propugna la critica implacabile di tutto ciò che esiste. Nel settembre del 1844 Marx incontrò a Parigi Friedrich Engels, che divenne suo amico e compagno di lotta per la causa della classe operaia. Nel 1845, pubblicarono assieme il libro ”La Sacra famiglia”, che demolisce il sistema filosofico idealista di Hegel e le concezioni dei giovani hegeliani, Bruno Bauer e soci. In questa opera Marx e Engels estendono il materialismo filosofico alla storia della società umana e si avvicinano alla fondazione del socialismo proletario rivoluzionario (comunismo), in opposizione al socialismo utopico, idealista. Nella “Ideologia tedesca”, scritta nel 1845-46, Marx e Engels esposero i fondamenti della concezione materialista della storia, liquidando la precedente coscienza filosofica e dimostrando il carattere necessario e inevitabile della rivoluzione comunista. A Parigi Marx si dedicò a un profondo studio dell’economia politica e della storia della rivoluzione francese, senza mai sospendere il lavoro rivoluzionario. Su richiesta del governo prussiano, Marx fu espulso dalla Francia in quanto pericoloso rivoluzionario, e si trasferì a Bruxelles, dove pubblicò nel 1847 la sua opera “Miseria della filosofia”, diretta contro il libro dell’anarchico e socialista piccolo-borghese Proudhon “Filosofia della miseria”, nel quale si idealizzava la piccola proprietà e si proponeva di riformare il capitalismo ed eliminare la miseria per via pacifica. Nella “Miseria della filosofia”, Marx espose lucidamente il ruolo storico e gli obiettivi della lotta di classe del proletariato. A Bruxelles Marx aderì a un’associazione segreta di propaganda , la “Lega dei comunisti”, assumendo un ruolo significativo e dirigente nel suo secondo Congresso, per il quale scrisse assieme a Engels il programma, noto come “Manifesto del Partito Comunista” (pubblicato nel febbraio del 1848). Nel “Manifesto” è esposta con precisione la nuova concezione del mondo, il materialismo integrale, la teoria della lotta di classe e il ruolo storico rivoluzionario del proletariato, artefice della nuova società comunista. In Belgio Marx proseguì la lotta contro il governo prussiano che chiese di nuovo la sua espulsione. Quando scoppiò la Rivoluzione parigina del 1848 il governo belga, terrorizzato dai movimenti popolari, arrestò ed espulse Marx, che si trasferì a Parigi. Dopo la rivoluzione del marzo 1848 in Germania, Marx andò a Colonia dove fondò la “Nuova gazzetta renana”. Qui apparve a puntate l’opera “Lavoro salariato e capitale”, nella quale Marx mostrò l’origine del plusvalore, fonte della ricchezza della borghesia. Quando la controrivoluzione trionfò in Germania il giornale fu soppresso e Marx fu denunciato al tribunale e nuovamente espulso. Si diresse allora nuovamente a Parigi, ma anche da lì fu espulso dopo i moti popolari del luglio 1849, per cui dovette trasferirsi infine a Londra, dove visse sino alla sua morte. Dopo il colpo di Stato in Francia, pubblico la sua opera “Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte”, nella quale realizzò una sintesi magistrale della rivoluzione del 1848-51. Gli anni che seguirono furono per Marx di intenso lavoro per la elaborazione della sua principale opera scientifica, “Il Capitale”, che produsse un completo rivolgimento nelle concezioni sulla società borghese e pose il socialismo su pilastri scientifici. L’iniziale ricerca economica di Marx, il “Contributo alla critica dell’economia politica” era stata pubblicato nel 1859. Quest’opera contiene la prima esposizione sistematizzata della teoria marxista del valore, compresa la teoria del denaro. Otto anni dopo, nel 1867, fu pubblicato ad Amburgo il primo libro de “Il Capitale”, l’opera geniale di Marx che espone la critica del modo di produzione capitalista e delle sue conseguenze, gettando i fondamenti delle concezioni economiche comuniste. Gli ultimi anni del lavoro di Marx sul primo libro de “Il capitale” furono anche anni di febbrile attività rivoluzionaria pratica. In connessione col movimento operaio che cominciava a rianimarsi, Marx cominciò a realizzare il suo progetto di creare una unione degli operai dei paesi a capitalismo avanzato. Nel 1864 fu fondata a Londra la “Associazione Internazionale degli Operai”, la Prima Internazionale. Marx ne fu il suo ispiratore e dirigente. Scrisse l’Indirizzo inaugurale dell’Associazione, e quasi tutti i suoi più importanti documenti. Con la creazione della Prima Internazionale, Marx gettò le basi della lotta proletaria internazionale per la conquista del potere politico e la costruzione del socialismo. Dirigendo l’Internazionale, Marx lottò per superare la divisione del movimento operaio e per creare, al posto delle diverse sette socialiste e pseudo socialiste, un’effettiva organizzazione della classe operaia per la lotta rivoluzionaria. Marx, in una lotta intransigente contro l’opportunismo nel movimento operaio, contro i proudhoniani, i bakuniniani e gli altri rappresentanti del socialismo non proletario, forgiò i principi, la strategia e la tattica rivoluzionaria di lotta della classe operaia. Nel 1871, Marx scrisse la sua famosa opera “La guerra civile in Francia” (che pubblicheremo prossimamente con l’introduzione di Engels e una prefazione a cura della CIPOML), nella quale realizzò un’analisi profonda ed esatta dell’esperienza della Comune di Parigi. A causa della reazione seguente alla sconfitta della Comune, il Consiglio generale della Prima Internazionale fu trasferito in America. Più tardi, nel 1876, l’Internazionale fu sciolta. Da allora Marx si dedicò a completare “Il Capitale”. Era perfettamente consapevole dell’enorme importanza di quest’opera per la classe operaia internazionale e la sua rivoluzione sociale Il secondo e il terzo libro di questa gigantesca opera, che contiene un’analisi esatta del modo di produzione capitalistico come formazione economico-sociale, furono pubblicati dopo la sua morte, rispettivamente nel 1885 e nel 1894, da Engels. Allo stesso tempo, Marx proseguì il suo intenso lavoro a favore dell’organizzazione del proletariato. La sua figura era il centro di attrazione di tutte le forze rivoluzionarie del mondo.
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