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Mary Shelley, la vita e la sua opera più importante Frankenstein, Appunti di Inglese

Vita dell' autrice, trama dell' opera, le influenze che ha subito l'opera, approfondimento sui personaggi.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 17/09/2023

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lara-fralleoni-1 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Mary Shelley, la vita e la sua opera più importante Frankenstein e più Appunti in PDF di Inglese solo su Docsity! Mary Shelley Mary Shelley nasce nel 1797, ma sua madre, Mary Wollstonecraft muore per setticemia. La madre è famosa perché nel 1792 aveva scritto un libro, ‘’A vindication of the right of the woman’’ in risposta a un testo rapporto sulle istituzioni pubblica del 1791 scritto da Talleyrand che due anni prima, è stato coautore della Dichiarazione sui diritti dell'uomo. Talleyrand sostiene che le donne debbano ricevere un'istruzione esclusivamente in casa perché coloro che dovevano andare a scuola erano gli uomini. Wollstonecraft contesta questa tesi, sostenendo che anche le donne devono andare a scuola ma non arriva mai a dire che donne e uomini sono sullo stesso piano. Ella non riconosce una parità tra uomini e donne. Per questo è considerata una scrittrice proto-femminista. Mary ebbe una vita complicata. Alla morte della madre suo padre si risposò ed ebbe altri due figli: Claire e Charles. All’età di 17 anni fugge in Francia con Percy Bysshe Shelley che era sposato con una moglie ed era incinta ma non di Percy. Quando fuggono anche Mary era incinta. Con loro va anche Claire, la sorellastra di Mary che aveva una storia con Percy. Prima di recarsi in Francia, Mary passa del tempo in Scozia, tappa molto importante perché in questo luogo entra in contatto con il folklore e le tradizioni e i miti occulti scozzesi. Nel dicembre del 1816 Mary e Percy si sposano. Come nasce Frankenstein? Quando Mary e Percy arrivano in Francia, passano molto tempo a viaggiare. Claire del frattempo era diventata amica e amante di Byron, grande poeta inglese della seconda generazione, e convinse Mary e Percy a raggiungerli. Byron aveva una bellissima villa e spesso Mary e Percy lo andavano a trovare. Una sera, quando faceva brutto tempo, iniziarono a fare una gara a chi si inventava una storia e Mary ha un'intuizione e si inventa la storia di Frankenstein. Nel 1817 finisce di scrivere la prima bozza del romanzo. In questo periodo succedono molte cose. Claire torna in Inghilterra e va segretamente a basso, una località del Sud dove partorisce il figlio di Byron. Lastre, invece, si suicida e anche la prima moglie di Percy si suicida gettandosi in un lago. Mary consegna l'editore il manoscritto di Frankenstein, poche settimane prima che nascesse il suo terzo figlio. Nel 1822 a Livorno persi si era fatta una barca a vela e un giorno, durante una tempesta, dopo aver preso il largo non fece più ritorno. Dopo la morte di Shelley muore anche Byron, che si era recato in in Grecia per combattere per l'indipendenza di quest'ultima. Muore anche Keats, quindi, nel giro di pochi anni scompare la seconda generazione di poeti inglesi, mentre la prima Coleridge e Wordsworth prosegue. Di Mary e Percy riguarda la scienza. Sì, ha dedicato una parte notevole della sua giovinezza a esperimenti scientifici. Tra la fine del 700 e gli inizi dell'Ottocento in Inghilterra desta una grande interesse il galvanismo, ovvero l'idea che l'elettricità può riportare in vita qualcuno che era morto. Erasmus Darwin propulsore della biologia moderna, afferma il concetto di organismo non solo in scienza ma anche in letteratura con i romantici. L'organismo è visto come un insieme e non come una somma di parti, l'insieme è diverso e superiore dalla somma delle parti. Ma qui si introduce il concetto di sublime e di organismo secondo Emmanuel Kant. Ciò che va al di là della comprensione genera meraviglia e stupore. La sopraffazione di questo spettacolo straordinario genera due reazioni: 1. Invocare il padre eterno, quella cosa così meravigliosa, il segno del divino e del mistero. 2. Può generare paura e terrore. In entrambi i casi sono forme di bellezze diverse, dal bello che porta a pensare all'origine, che ci sia un principio ordinatore. Il sublime invece è l'opposto, è il disordine, è ciò che esula dall'ordine e ciò che è incomprensibile. Questo lo troviamo più svolti in Frankenstein.E’ ciò che mette paura, ma è anche qualcosa di avvincente. Come lettori più leggiamo di questo mostro pauroso, orribile, ripugnante e più siamo attratti. Il sublime è qualcosa che va contro il nostro sapere è potere e proprio per questo ci affascina. Si verifica un ribaltamento radicale dal punto di vista del gusto rispetto a quello della prima metà del 700. Struttura narrativa di Frankenstein (foglio) Trama La trama è lunga e complessa. C'è una grande componente narrativa, ma c'è anche una componente d'azione. È un romanzo molto avvincente, inoltre la scrittrice ha ben presente il ruolo del lettore. Il romanzo è scritto per piacere a qualcuno, fa parte della sfera dell' intrattenimento. La prima lettera scritta da Walton alla sorella Margaret. Robert sta per intraprendere un viaggio in nave al Polo Nord per scoprire la rotta di Nord Ovest. In questa lettera Walton rievoca il fatto che fin da bambino era appassionato di libri, di viaggi e di esplorazioni. Scrive la lettera si trova a San Pietroburgo e si deve preparare per il viaggio pericoloso. Per questo nelle lettere c'è sempre una sorta di addio.Egli è uno scienziato, ha studiato e vuole fare degli esperimenti. Le ultime lettere di questa prima parte sono dedicate all'incontro con Frankenstein. I suoi uomini vedono passare davanti alla nave una figura di dimensioni gigantesche e il giorno dopo trovano un uomo di dimensioni gigantesche fermo e lo raccolgono. Egli era mezzo morto. Qui inizia l'amicizia tra Walton e Frankenstein, i due hanno molte cose in comune. Frankenstein è destinato a perdere la sua vita per la causa di voler sfidare Dio. Dalla vita a un'altra causa il viaggio che vuole compiere per scoprire la rotta nord ovest. Walton parla di Frankenstein alla sorella, descrivendolo come una figura eccezionale, con una mente viva in grado di ragionare e dare buoni giudizi. Frankenstein sa di essere in fin di vita e chiede a walton di comunicare la sua vita. All'inizio del romanzo accadrà tutto quello che non accade per il tutto, il romanzo Frankenstein non potrà raccontare a nessuno quello che ha fatto. A un passo dalla morte riesce a fare quello che non era riuscito a fare durante la vita. Da qui inizia la narrazione di Victor Frankenstein. Racconta della sua famiglia e del suo amico Beaufort, commerciante di successo con una figlia, al quale le cose iniziano ad andare male, vende tutto e si trasferisce con la figlia Caroline. Il padre di Frankenstein propone di aiutare questo amico, ma Beaufort per orgoglio rifiuta l'aiuto e muore lasciando la figlia senza un soldo. Il padre di Frankenstein, la sposa. Victor è il loro primo figlio che nasce a Napoli. Quando si trovano vicino a Como, il padre di Victor deve andare a Milano per affari e Caroline. Con Victor si imbattono in una casa di contadini e si rendono conto che tra questi bambini c'è una bambina diversa dagli altri. Elizabeth, figlia di un nobile milanese la cui madre era morta di parto, e il padre se n'era andato. Io con l'accordo del marito adotta Elizabeth, la quale diventerà sposa di Victor. I genitori di Victor hanno altri due figli e si stabiliscono in Svizzera. Victor e Taciturno, senza amici come Walton. A scuola, però, trova un amico, Harry Clearval, figlio di un mercante di Ginevra con la passione delle opere medievali e che mette in scena insieme a Victor. non hanno nulla. Victor inizia a inseguire il mostro, lo insegue per mezza Europa, patendo la fame e il freddo, fino a che non si ritrovano al Polo Nord, molto vicini, ma la lastra di ghiaccio si spezza, dividendoli. L'equipaggio della nave vede prima il mostro andare via e poi Victor. La narrazione torna a Walton, che racconta alla sorella come Victor poco dopo muore. Mentre walton scrive alla sorella, però si interrompe perché sente dei rumori, ovvero il mostro salito sulla nave. Walton gli chiede di fermarsi e racconta il capitano, l'idea che Victor potesse essere felice con una donna quando questa era negata al mostro proprio da colui che lo aveva creato. Cioè, racconta che lui non provava odio verso la le persone uccise, ma era stato respinto da tutto e da tutti. Dice al capitano che lui lo può disprezzare, ma la realtà, la verità è che il mostro disprezza se stesso. Poi tranquillizza il capitano dicendo che non commetterà nessun crimine. Il capitano lo vede scomparire tra le onde. La trama organizzata a scatole cinesi, c'è un primo contenitore con Robert Walton, ovvero le lettere che scrive alla sorella. C'è un secondo contenitore che è costituito dalla narrazione di Victor Frankenstein, all'interno del quale c'è un terzo contenitore, il più interno di tutti e che consiste nella narrazione del mostro a Frankenstein. La reazione con quattro lettere occupa all'inizio del romanzo, cioè occupa uno spazio che precede il primo capitolo del romanzo. Poi occupa l'ultimo capitolo del romanzo. Narrazione di Victor e frammentata da quella del mostro e occupa i capitoli 1-10 e 19-23. La narrazione del mostro occupa i capitoli intermedi, 11-18 quella di Walter è quella che contiene tutte le altre tre ed è anche la narrazione è più breve. Quella di Frankenstein, invece, è la narrazione più lunga. Il libro, quindi, è una sorta di autobiografia di Frankenstein, perché racconta la sua vicenda. In sostanza, quindi, noi leggiamo un testo per scrittura walton sulla base di appunti di che walton prende ascoltando Frankenstein, il quale a sua volta riferisce la narrazione del mostro. Walton nelle sue lettere spiega alla sorella che durante il giorno ascolta Victor e la sera trascrive il suo romanzo. Ci sono tre narratori, altrettanti punti di vista, anche se quello di walton e Frankenstein sono simili tra loro. Ai tre narratori corrispondono altrettanti destinatari della narrazione. Nel caso della narrazione di Frankenstein del mostro, si tratta di narrazioni orali. Il mostro ha come destinatario Frankenstein e Frankenstein ha come destinatario walton. Walton, è colui che trasferisce queste narrazioni sulla pagina scritta e quindi solo lui ha un destinatario che si può definire lettore. Walton ha una lettrice, ovvero sulla sorella che legge le sue lettere e il resto del racconto. Walter non ascolterà Frankenstein, prima con incredulità, poi con entusiasmo. Questo entusiasmo lasciano i lettori spiazzati perché ci chiediamo fino a che punto è condiviso dall'autrice. Mary Shelley, presentarci franchi e salumiere. Che quest'ultimo abbia nobiltà ma allo stesso tempo racconta una vicenda nella quale questa nobiltà non emerge. Portarne così entusiasta di Frankenstein ci si chiede perché è comprensibile questo entusiasmo dal punto di vista di Warren, ma non dal punto di vista di Mary Shelley. “Il mio affetto per il mio ospite aumenta ogni giorno. Eccita subito la mia ammirazione e la mia pietà in misura sorprendente. Come posso vederlo? nobile una creatura distrutta dalla miseria, senza sentirsi più commovente dolore? È così gentile, eppure così saggio; la sua mente è così coltivata; e quando parla, anche se le sue parole sono scelte con l'arte più raffinata, eppure lo fanno scorrono con rapidità ed eloquenza senza pari”. Walton rimane affascinato da Victor Frankenstein, ammira il suo modo di parlare, così colto e raffinato che sembra essere del tutto spontaneo. Potete facilmente immaginare che fossi molto gratificato dall'offerta comunicazione; eppure non potevo sopportare che rinnovasse il suo dolore raccontando le sue disgrazie. Ho sentito il più grande entusiasmo per ascoltare la narrazione promessa, in parte per curiosità e in parte per il forte desiderio di migliorare la sua sorte, se fosse in mio potere”. Walton cerca di vendere il prodotto ai lettori, dicendo alla sorella, puoi facilmente immaginare quanto mi sono sentito gratificato dal suo desiderio di raccontarmi la storia, eppure non potevo sopportare il fatto che lui portasse in vita il proprio dolore.Ricordando tutte le sue sciagure. Non vedevo l'ora di ascoltare la narrazione promessa, in parte per curiosità, in parte per un forte desiderio di rinnovare il suo destino, se mai fosse stato il mio potere. Questo manoscritto indubbiamente ti darà un grandissimo piacere, ma a me che lo conosco e che ascolto il racconto dalle sue labbra, puoi immaginare con quale interesse e partecipazione lo leggerò in futuro. Walton fa una propaganda nei confronti dei lettori, esaltando la figura e il racconto di Victor. Questo entusiasmo è stato particolarmente apprezzato dalla critica che giudica il vero mostro Frankenstein, mentre ad essere umano è proprio il mostro. Con atteggiamento di entusiasmo in quanto destinatario della narrazione di Frankenstein, Frankenstein invece, a meno entusiasta del mostro, ha un atteggiamento ambivalente compassione e ribrezzo. Victor Frankenstain: “I compassionated him, and sometimes felt a wish to console him; but when I looked upon him, when I saw the filthy mass that moved and talked, my heart sickened, and my feelings were altered to those of horror and hatred”. ‘’Provavo compassione per lui, a volte sentivo il desiderio di consolarlo, ma quando lo guardavo e vedevo quella massa disgusta che si muoveva e parlava il cuore ne veniva nei miei sentimenti. Venivano alterati i sentimenti di orrore e di odio.’’ Su cosa regge la narrazione? A prima vista la narrazione si regge sulla creazione del mostro, tuttavia possiamo notare che la creazione del mostro si completa nel capitolo 5 e gran parte della trama deve ancora svolgersi. La creazione del mostro, quindi più che essere l'elemento intorno al quale si svolge la narrazione, è un presupposto della narrazione, ma non ciò che la sostiene per altri 20 capitoli. La narrazione si regge sul segreto di Frankenstein che non vuole comunicare a nessuno. Un segreto che è tale per gli altri personaggi del romanzo, ma non per noi lettori. Quello che circonda la creazione del mostro è il segreto e da questo punto di vista possiamo tracciare un parallelo tra Frankenstein e Prospero. Nel caso di Frankenstein, nel segreto è ciò che tiene in piedi la narrazione come, nel caso della Tempesta. Questa vicinanza di Victor e Prospero conferma che Victor si è mosso all'infuori del perimetro della scienza, proprio come Prospero. Entrambi si muovono in un ambito che è quello dell'alchimia della magia e non quello della scienza moderna. Frankenstein non spiega la ragione della sua malattia, rimane malato per mesi e in tutto questo tempo tiene il segreto per sé. Questa stessa situazione si ripete ad ogni omicidio. Ogni volta che il mostro entra in azione, ogni volta che si pone il problema di raccontare cosa è successo, in modo da chiedere un aiuto alla società, Frankenstein si tira indietro. Poi, alla fine del romanzo confesserà Walton, il suo segreto il romanzo finisce. La rivelazione del segreto ristabilisce una normalità che può chiudere il romanzo, perché appare sufficiente. Il mostro si impegna con Walton ad allontanarsi dal mondo civilizzato ed esce di scena. È sufficiente perché ormai tutti i personaggi coinvolti in questa vicenda sono morti. Nel momento in cui Victor racconta la storia, Walton, il romanzo finisce, non ci sono più personaggi, sono tutti morti. Il mostro la cui massima ambizione è di essere accettato dalla società, non vorrebbe che la sua esistenza fosse un segreto, vorrebbe uscire dalla clandestinità, vorrebbe essere visibile. Oltre a questi tre narratori principali, ci sono anche dei narratori secondari, cioè Elizabeth Alfons e i Delacey. Elizabeth e Alfons rappresentano un punto di vista particolare, quello della solida normalità borghese. Frankenstein si può considerare un romanzo gotico perché da molti critici, è considerato il primo romanzo di Science Fiction. È considerato un romanzo gotico fino a un certo punto, perché non ha l'ambientazione. “Ruined castles hanging on the precipices of piny mountains; the impetuous Arve, and cottages every here and there peeping forth from among the trees, formed a scene of singular beauty. But it was augmented and rendered sublime by the mighty Alps, whose white and shining pyramids and domes towered above all, as belonging to another earth, the habitations of another race of beings”. Castelli in rovina, erano sospesi sui precipizi di montagne coperte di boschi, l'impetuoso arve delle case dei contadini qua e là che spuntavano fuori dagli alberi formavano una scena di singolare bellezza. Ma era accresciuta e resa sublime dalle ponenti Alpi, le cui piramidi e cupole bianche e risplendenti si innalzavano soprattutto quanto, come se appartenessero a un'altra terra, abitanti di un'altra razza di esseri. Oltre alla trama principale, c'è ne sono due secondarie. La prima è quella del nostromo di Walton e la seconda è quella dei DeLacey. I due grandi blocchi che si contrappongono nel romanzo sono quello della normalità e quello dell'avventura. Appartengono alla sfera della normalità, però danno un'immagine di questa normalità che non è banale e né scontata. Bisogna stare attenti a non attribuire a Mary Shelley dei valori univoci. Nel romanzo c'è il fascino per l'avventura, una visione romantica della vita però allo stesso tempo c'è anche l'affermazione di una mentalità borghese. La ricerca di sicurezza e l'esaltazione della normalità. A livello stilistico si può notare una particolare deviazione dello standard di derivazione scientifica. Questo standard si presenta in Mary Shelley, ma fino a un certo punto. Robert Walton: “It is impossible to communicate to you a conception of the trembling sensation, half pleasurable and half fearful, with which I am preparing to depart.” "È impossibile comunicarvi una concezione del tremore sensazione, metà piacevole e metà paurosa, con la quale mi preparo a partire." Prefazione del romanzo del 1817 “I have thus endeavoured to preserve the truth of the elementary principles of human nature, while I have not scrupled to innovate upon their combinations. The Iliad, the tragic poetry of Greece— Shakespeare, in the Tempest and Midsummer Night’s Dream—and most especially Milton, in Paradise Lost, conform to this rule”. Mary Shelley elenca i suoi modelli letterari. Ho dunque cercato di preservare la verità dei principi elementari di base della natura umana, mentre allo stesso tempo non mi sono fatta scrupoli di innovare riguardo la loro combinazione. L'Iliade, i poeti tragici greci, Shakespeare nella tempesta e sogno di una notte di mezza estate e in modo particolare Milton in Paradise Lost rispettano questa regola. Due osservazioni da fare in questa citazione: Alcuni dei testi di Mary Shelley appaiono come punti di riferimento generali e non specifici per il romanzo, altri invece sono dei punti di riferimento strettamente attinenti al romanzo. Nel romanzo ci sono anche altri due riferimenti letterari importanti, il primo è the rim of the Ancient mariner di Coleridge e il secondo testo sono i dolori del giovane werther di Goethe. Bisogna prestare attenzione a I have not scrupled to innovate per cercare di capire che cosa consiste l'innovazione. Mary Shelley è una scrittrice romantica, non ha timore a dire che ha dei punti di riferimento tradizionali, cita infatti i classici greci e Shakespeare. Allo stesso tempo, però, non ha paura di dire che rispetto a questi modelli non si mette in soggezione e introduce le sue innovazioni. Mary Shelley si rifà al passato ma allo stesso tempo lo rinnova. The Rime of the Ancient mariner Ne sentiamo parlare per la prima volta da walton che lo nomina nella seconda lettera che scrive ad Elizabeth. Per walton il tema del viaggio è strettamente legato a quello della solitudine, walton dice alla sorella che si sente solo. Walton:I desire the company of a man who can sympathize with me; whose eyes would reply to mine. ‘’Io desidero la compagnia di un uomo che possa simpatizzare con me, i cui occhi possano rispecchiarsi nei miei.’’ Viene da chiedersi, se Walton viaggia solo per amore intellettuale e della scienza, oppure se il viaggio non sia anche una sorta di fuga mascherata da una realtà di solitudine, da una difficoltà di avere rapporti con gli esseri umani. È interessante quello che dice su The rime of the ancient mariner. 3)It is impossible to communicate to you a conception of the trembling sensation, half pleasurable and half fearful, with which I am preparing to depart. I am going to unexplored regions, to ‘the land of mist and snow;’ but I shall kill no albatross, therefore do not be alarmed for my safety, or if I should come back to you as worn and woeful as the Ancient Mariner? You will smile at my allusion; but I will disclose a secret. I have often attributed my attachment to, my passionate enthusiasm for, the dangerous mysteries of ocean, to that production of the most imaginative of modern poets. There is something at work in my soul, which I do not understand. I am practically industrious – painstaking; a workman to execute with perseverance and labour: but besides this, there is a love for the marvellous, a belief in the marvellous, intertwined in all my projects, which hurries me out of the common pathways of men, even to the wild sea and unvisited regions I am about to explore. È impossibile comunicare un'idea di questa sensazione che è a metà di piacere e meta di paura con la quale mi sto preparando alla partenza. Andrò in regioni inesplorate, nella terra della nebbia e della neve, ma non ucciderà nessuno e quindi non devi preoccuparti per la mia salvezza o se tornassi indietro, logorato e pieno di lamentele, come i vecchi marinai, tu sorriderai alla mia allusione, ma ti confesserò un segreto. Spesso attribuito al mio attaccamento, il mio appassionato entusiasmo per i misteri pericolosi dell'oceano, a quelle ora di quello che è il più pieno di immaginazione dei poteri moderni. C'è qualcosa che opera nella mia opera che io non capisco all'atto pratico sono industrioso, non mi tiro mai indietro un lavoratore che esegue i propri compiti, un preserva avanza e senza risparmiarsi ma oltre a ciò c'è un amore che è il meraviglioso, una sorta di fede per il meraviglioso intrecciato in tutti i miei progetti che mi spinge ad uscire dai sentieri comuni degli uomini, addirittura fino al mare.Va giù e alle regioni mai visitate che sono in procinto di esplorare. Walton si paragona al vecchio marinaio di Coleridge, ma più seriamente confessa alla sorella che il testo di Coleridge ha segnato quello che lui avrebbe fatto in futuro e ha determinato le sue scelte. Da questo punto di vista walton dà ragione ad Oscar Wilde, che in uno dei suoi testi dice:’’ L'arte imita la vita molto meno di quanto la vita non imiti l'arte.” The rime of the Ancient Mariner di Coleridge non è importante solo per walton, ma anche per Mary Shelley, che lo considera nelle sue lettere un testo eccezionale insieme a Paradise Lost di Milton. L'opera inizia con un vecchio marinaio che incrocia tra i giovani diretti a un matrimonio, né ferma uno prendendolo per il braccio grazie al suo sguardo magnetico. e a questo giovane, il vecchio marinaio racconta la sua storia. Si trovava su una nave che che forti venti spingono verso il Polo Sud e rimane incastrata sui ghiacciai. L'equipaggio ha paura e pensa sia destinata a una morte certa, arriva l'albatros che viene visto come un simbolo di speranza. I marinai, quindi, nutrono l'uccello, lo trattano bene. La situazione inizia a migliorare. La nave si rimette in moto e senza motivo il vecchio marinaio uccide l'albatros con una balestra. Gli altri marinai si scagliano contro di lui. Poi però le condizioni meteorologiche migliorano ancora e cambiano opinioni. Iniziano a pensare che forse abbia fatto la cosa giusta. Seguono poi molte traversie, la nave si blocca all'altezza dell'equatore, gli uomini muoiono uno a uno, la nave viene trascinata dalle acque fino all'Inghilterra e gli spiriti dei marinai risorgono solo per portare la nave a destinazione. Alla fine rimane solo il vecchio marinaio che, arrivato a riva, viene raccolto da un eremita con la sua barca, mentre la nave del marinaio affonda e scompare. Da quel momento il vecchio marinaio, è vittima di una maledizione, deve cercare continuamente qualcuno a cui raccontare la sua storia solo quando racconta la storia, prova sollievo che però è temporaneo. Quali sono i punti di contatto tra le due opere? Sono opere ambientate in tutto o in parte, in luoghi remoti, lontano dalla vita quotidiana. In entrambe le opere il motivo del viaggio è strettamente connesso a quello dell'avventura dell'allontanamento dal quotidiano. In ancient mariner, il marinaio uccide l'albatros in Frankenstein, Victor crea un mostro. Nel primo caso il marinaio uccide l'albatros senza un motivo, nel secondo caso, Victor crea il mostro per ragioni che vanno dall'ambizione personale alla sete di conoscenza. In entrambi i casi la natura viene violata, si rompe un ordine naturale e questo contribuisce a una rottura che evoca il discorso di Ulisse in troilo e cressida. Quando il vecchio marinaio uccide l'Albatros, c'è uno sconvolgimento di tutto il mondo. Quando Victor crea il mostro che se ne va e vieni rifiutato, si verifica uno sconvolgimento del mondo. La famiglia di Victor viene sterminata. La rottura dell'ordine naturale provoca una reazione, la dannazione di Victor che è costretto a correre dietro al mostro e l'espiazione senza fine del vecchio marinaio costretto a raccontare la sua storia. Il legame tra le due opere è abbastanza evidente, un contesto fuori dal comune, un atto ingiustificato, la punizione e il pentimento. Notare che in entrambi i casi, un'azione materiale moralmente deplorevole trova o cerca di trovare il suo riscatto in una narrazione. Le opere, c'è una mentalità cattolica, l'idea che raccontare le proprie malefatte mostrando di aver capito l'errore fatto in qualche maniera, leva il peccato, cancella la malefatta medesima. Però per il vecchio marinaio, il raccontare porta un sollievo temporaneo, mentre Victor racconta la sua storia solo una volta e poi muore. In ancient mariner, la narrazione è racchiusa in una figura di narratore in terza persona. 5)Coleridge: “It is an Ancient mariner/and he stopped one of three’’ Il narratore in terza persona, che poi fa parlare il vecchio marinaio. In Frankenstein la situazione è più complessa, la narrazione di Victor è racchiusa in un'altra narrazione che è quella di walton. La somiglianza stretta come in Ancient mariner, il marinaio inizia a raccontare, viene interrotto dal suo ascoltatore, così in Frankenstein la narrazione di Victor è interna a quella di Walton, ma è una narrazione nella quale Walton non entra. Da questo punto di vista, l'unica differenza tra i due testi e che in Frankenstein è presente un ulteriore livello interno segnato dalla narrazione del mostro. Nel caso del vecchio marinaio, l'aspetto esteriore non conta, tanto che all'inizio è una sorta di ostacolo. Quando incontra il giovane, quest'ultimo non vorrebbe fermarsi a parlare con lui, ma vorrebbe andare via. Però si tratta di un ostacolo che può essere superato grazie allo sguardo del vecchio marinaio e grazie al fatto che non si mette mai in dubbio che il vecchio marinaio sia un essere umano. La determinazione del marinaio e la relativa responsabilità del giovane inviato fanno sì che il marinaio racconti la storia in prima persona. Nel caso del mostro per comunicare ha bisogno di una doppia mediazione. Questo perché mentre nel caso del vecchio marinaio l’ aspetto esteriore era un ostacolo ma non insormontabile, nel caso di un mostro è un ostacolo insormontabile: egli viene rifiutato. Mary Shelley: “His limbs were nearly frozen, and his body dreadfully emaciated by fatigue and suffering. I never saw a man in so wretched a condition. We attempted to carry him into the cabin; but as soon as he had quitted the fresh air, he fainted”. Le sue membra erano praticamente congelate e il suo corpo orrendamente consumato dalla fatica e dalla sofferenza. Non ho mai visto un uomo in una condizione così disastrosa. Abbiamo cercato di portarlo in cabina ma non appena non respirava più l’aria fresca del ponte della nave è svenuto. Mary Shelley ha bisogno di un narratore esterno come walton, ma non una copia del lettore, bensì qualcuno che capisce una persona come Victor e indirettamente anche il mostro. Se il mostro è un outcast, un reietto della società, lo è anche Victor, quindi c'è bisogno di una
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