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Mastro don Gesualdo analisi del libro con parti più importanti spiegate, Appunti di Letteratura Italiana

Giovanni VergaItalian LiteratureNineteenth Century Italian Literature

Ci sono in questo documento tutte le scene più importanti analizzate e i temi più importanti dell’opera

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 16/05/2023

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iole-ferrara-1 🇮🇹

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Scarica Mastro don Gesualdo analisi del libro con parti più importanti spiegate e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Mastro Don Gesualdo Verga Parte prima Capitolo I Improvvisamente nel palazzo dei Trao scoppiò un forte incendio. Essi erano una famiglia nobiliare ormai senza più il titolo. La famiglia era composta da tre fratelli: don Diego (malato di tisi), don Ferdinando e donna Bianca. Nonostante la loro situazione, non hanno mai voluto modificare la loro vita o andare a lavorare e proprio per questo la gente li criticava. Preferivano elemosinare che fare altro. Ma quando il palazzo iniziò a bruciare, Bianca era in compagnia di Ninì Rubiera, cugino ma anche suo amante. Così in quella triste occasione, i due vennero scoperti. Capitolo II Successivamente Don Diego, dopo aver scoperto il fatto, va a trovare la cugina Rubiera, per cercare di combinare un matrimonio ed evitare che circoli in giro ciò che era successo. Ma la baronessa Rubiera rifiutò categoricamente quel matrimonio combinato, perché Bianca non aveva la dote. Così la baronessa disse che si sarebbe concentrata per trovare un buon marito per Bianca, ovvero Gesualdo Motta. I due fratelli di Bianca erano abbastanza stolti: don Diego aveva la fissa per le carte della lite cioè una carta che opponeva la sua famiglia alla corona spagnola. Di conseguenza quando questa lite verrà ottenuta, sarà una vera fonte di ricchezza per la famiglia Trao. Nel frattempo, Don Gesualdo Motta cercava di ricevere all'asta la gabella delle terre del comune. Questa situazione fece arrabbiare il barone Zacco. Capitolo III C'è la festa di San Gregorio Magno. Marianna Sganci organizza una festa nella sua casa, in cui va anche mastro-don Gesualdo, che viene invitato a sederi sul bancone del vicoletto perché non era una persona prestigiosa. Li erano seduti anche don Ferdinando e donna Bianca. Durante la festa gli invitati presenti borbottavano di Bianca e Gesualdo e delle condizioni sociali. Si sta cercando di organizzare il matrimonio di Bianca e di Ninì Rubiera con Fifì Margarone. Gesualdo e la Baronessa Rubiera si contendono le terre del comune, ognuno con le proprie forze: lui il capitale e lei il nome. D'un tratto Bianca e Ninì iniziano a discutere sul balcone, discutono sul loro amore. Ma Ninì cede e confessa a Bianca che non può sposarsi a causa della madre che lo manovra. Lui le confessa che dovrà sposarsi con Fifì Margarone mentre lei con don Gesualdo. Così Bianca è disperata dalla notizia. Lui non riesce ad andare contro la volontà della madre anche perché è l'unico figlio e di conseguenza tutta l'eredità andrà a lui. Per questo motivo di accontenta di sposare anche una donna brutta che non ama anziché andare contro la madre e perdere l'eredità. Con una scusa, la zia Sganci si fa accompagnare da Gesualdo in modo tale da incontrare Bianca. Lo zio di Bianca, il marchese Limoli, persuade la nipote per la figura di Gesualdo. Mentre Gesualdo viene persuaso da Lupi per quanto riguarda la situazione economica agiata di Bianca, cosa non vera. Capitolo IV In questa parte c'è la descrizione dell'operosità di Gesualdo nel suo lavoro. Riesce ad affrontare qualsiasi situazione. È l'unico che lavora nella sua famiglia e riesce a mantenere tutti. Un uomo che controlla i suoi possedimenti, gli operai che lavorano per lui. Gesualdo vive con Diodata, una serva carina e cortese, la quale è innamorata di Gesualdo ma di nascosto. Gesualdo è riuscito a costruire la sua ricchezza dal nulla, si è fatto da solo. Inizialmente aveva avuto scontri con il padre quando decise di lavorare come manovale. Ma Gesualdo era un uomo intelligente e di affari. un giorno decide di dire alla sua serva che si stava per sposare, così lei rimase allibita anche per la fine che avrebbero fatto i figli avuti da lui. Capitolo V La sorella di nome Speranza e suo marito Burgio indagano sugli affari, perché pensano che non si riesca a mettere nulla da parte. Santo, il fratello di Gesualdo, vive a sue spese, mentre il padre combina solo pasticci che cerca di rimediare Gesualdo. Il padre si sente impoverito in quella famiglia, così ogni tanto agisce in modo sbagliato, perdendo dei soldi. A causa di questo comportamento, Gesualdo ha perso un accordo e così decide di sposarsi con Bianca per rimediare. Capitolo VI Bianca decide di andarsi a confessare dal sagrestano ma lui e Lupi la pressano sul matrimonio. Il Sacerdote lui la spinge a dire ai suoi fratelli di questo matrimonio, perché è un grande affare. Dall'altra parte, donna Marianna convince i due fratelli a far sposare la sorella con Gesualdo. Loro però non volevano mischiare il loro sangue nobile con quello di un mastro. Ma alla fine Bianca decide di sposarsi solamente per arricchire la famiglia ormai in povertà. Capitolo VII Non partecipa nessuno dei parenti al loro matrimonio, per motivi legati alla ricchezza e per disapprovazione generale. Quei pochi che sono andati, lo hanno fatto solo per spettegolare e mangiare. Ma c'è anche Diodata ancora innamorata di Gesualdo però lui l’ha fatta sposare con Nanni l'Orbo. Gesualdo cerca di trovare un punto di incontro con Bianca. La prima notte di nozze non è delle migliori: lui goffo e imbarazzato dall'idea di toccarlo; lei rigida. Tutto ciò preannunzia un futuro infelice. Parte seconda Capitolo I Durante la gabella per le terre del comune succede una confusione totale: tutti si agitano tranne Gesualdo, perché è il più furbo. Cercano di farlo cedere con le offerte ma lui non si fa ingannare. Cercano di dividere le terre tra lui. Barone Zacco e baronessa Rubiera. Ma lui non accetta lui vuole avere solo il potere sulle terre. Il matrimonio con Bianca non è andato a buon fine, perché non è riuscito a farsi amico i nobili pur essendosi sposato con lei. In seguito, Gesualdo aderisce al movimento richiama Diodata, che accetta di lavorare ma con un compenso: però Bianca si rifiuta. Bianca sta per morire, così vengono chiamati tutti i suoi parenti. Ma la donna muore senza aver visto per l'ultima volta la figlia. Capitolo III In seguito alla morte di Bianca, Gesualdo viene colpito da un tumore allo stomaco per tutti i dispiaceri presi. Tutto il suo possedimento è minacciato dai villani che vogliono le terre del comune. Capitolo IV Molti sono coloro che vogliono i possedimenti. Gesualdo ormai è stremato ed il popolo assalta i magazzini. Il tutto è ambientato durante i moti del 1848. Capitolo V Vista la malattia, il duca di Leya decide di trasportarlo a Palermo per farlo visitare da specialisti. La figlia lo va a trovare tutte le mattine in un palazzo sfarzoso, pieno di servi che ostentano ricchezza. Durante l'ultimo saluto tra lei e il padre c'è una complicità che viene spezzata dalla loro lontananza sociale: lei Trao e lui Motta. Gesualdo chiede alla figlia come ultimo desiderio quello di dare dei soldi a Diodata e ai suoi figli ma il genero non vuole. Alla fine, Gesualdo muore da solo, tra i servi che non gli danno nessuna importanza, perché non aiutano un arricchito, dopo tutto Gesualdo aveva ancora le mani sporche di calce. Quindi era Mastro don Gesualdo e tutti i suoi averi verranno acquisite dal genero. Personaggi Mastro Don Gesualdo: Uomo forte e robusto dall'aspetto calmo e pacifico ma che nasconde in realtà un carattere deciso, testardo e sicuro. È il prototipo dell'uomo che si è fatto da sé, si è costruito la fortuna con le sue mani, ha guadagnato e si ritrova ad essere attaccato alla "roba" e ai suoi campi fino al punto di diventare cattivo nei confronti di chi ostacola la sua ascesa. Non si preoccupa troppo della moglie e della figlia perchè è troppo preso dai suoi affari; riesce a fare studiare la figlia nelle scuole perchè la gente parli bene di Isabella, educata e ricca. Il suo attaccamento alla “roba” sarà la sua rovina fisica e psicologica, la paura dello sperpero lo spaventa fino al punto di morire accorgendosi forse, che in realtà non era mai stato felice veramente La famiglia Trao: È composta da Don Diego, Don Ferdinando e dalla giovane Bianca. I due uomini sono i tipici nobili del paese attaccati a certi valori e a certe tradizioni ormai passate che vedono nella nobiltà e nelle proprie ricchezze le ragioni principali di vita, per questo si sentono persi quando brucia il loro palazzo con i loro averi. Evidenziando questo loro modo di pensare anche quando non si dimostrano d'accordo con Bianca quando decide di sposarsi e di andarsene da casa. Bianca è la classica vittima delle situazioni negative. Debole, infelice e ammalata per tutta la vita sposa un uomo che la ama per la sua posizione nobile, ma che non è nemmeno il padre di sua figlia. È dolce, sensibile, tranquilla, buona, calma, sincera; la classica ragazza brava e religiosa che tutti amano, così rimarrà fino alla morte Don Ninì e la baronessa Rubiera: Sono i parenti ricchi dei Trao, che si prestano a concedere favori soltanto in situazioni veramente tragiche. La baronessa è una donna, ricca, ambiziosa e molto attaccata alla” roba”, quasi come Gesualdo. Rimane senza parola e paralizzata quando viene a sapere della relazione del figlio con un'attrice di teatro perché si sente ferita nella sua nobiltà di famiglia. Don Ninì è il tipico scavezzacollo di paese a cui piace divertirsi senza pensare troppo ai problemi della vita anche se sembra cambiare quando si innamora di Bianca. Dopo l'amore improvviso per l'attrice si trova di fronte a molte difficoltà e quindi si trova di fronte a un matrimonio quasi obbligato con Donna Giuseppina Alosi, che lo costringe a mettere la testa a posto, anche se forse in fondo in fondo rimane sempre lo stesso. Famiglia Margarone: È formata da mamma, papà Margarone, Donna Giovannina, Donna Mita, Donna Bellonia, Donna Fifì e dal piccolo Nicolino. Una famiglia che riveste un gradino importante all'interno dei pettegolezzi di Vizzini, soprattutto per quanto riguarda donna Fifì e mamma Margarone. Sono due donne vanitose, orgogliose, permalose e si considerano superiori alle altre per ricchezza e aspetto fisico di cui vanno molto fiere. Purtroppo, sono costrette a diventare meno superbe quando Fifì viene lasciata da Don Ninì e di fronte alla bontà e alla generosità della semplice e povera Bianca che si contende con Fifì il Baronello. L'arciprete Bugno, il marchese Limoli, Canali, Cavaliere Peperito, Notaio Neri: Sono personaggi importanti all'interno della vita del paese; sempre presenti in ogni situazione e attenti a ogni avvenimento. L'arciprete e il marchese sempre pronti a consigliare Bianca su come comportarsi col marito e il suo denaro. Canali, Peperito, Neri, sono pronti a interessarsi a ogni tipo di affare pur di guadagnare denaro, quasi per emulare Gesualdo che invidiano per la sua ascesa dal nulla. Isabella, suo marito e la sua amica Marina di Leyra: Isabella, ragazza un po’ vanitosa ma in fondo buona e ingenua, è la figlia di Bianca e di Gesualdo, con il quale non ha un buon rapporto, al punto da farsi chiamare con il cognome della madre. Don Gesualdo la considera e la tratta come una perla rara essendo l'unica erede del suo patrimonio, con i soldi guadagnati la fa studiare nelle migliori scuole ed è perciò ritenuta da tutti un buon partito. Sposerà per volontà del padre il Duca di Leyra, fratello della sua amica Marina e si trasferirà con lui a Palermo in un grande palazzo. Non farà più ritorno a Vizzini, nemmeno per far visita alla madre morente. Don Luca il sagrestano: È sempre pronto ad aiutare Gesualdo nei suoi affari e a consigliarlo in tutte le situazioni, cercando di essere più vicino alla famiglia per quanto gli è possibile. Nanni l'orbo, compare Cosimo, Pelagatti, Diodata, Brasi, Camauro, Giacolone (dipendente di Gesualdo): Sono sempre pronti ad aiutare il padrone in ogni situazione lavorando duramente senza sosta. Diodata è l'unica che riesce a dare veramente un momento di felicità al padrone del quale è innamorata, e al quale ha dato due figli; semplice e buona sposerà Nanni l'Orbo, lavoratore buono e onesto come lei, che riuscirà a renderla felice. Compare Cosimo, Pelagatti, Brasi, Camauro e Giacalone sono le persone più affezionate a Gesualdo, forse perché sono le uniche che riescono veramente a capirlo.  La famiglia di Gesualdo: È formata da Mastro Nunzio (il padre), il fratello Santo, la sorella Speranza, il cognato Burgio e il loro figli. Il padre è un contestatore. Non è mai d'accordo sul modo di condurre gli affari di Gesualdo, egli ritiene che il figlio sperperi gli averi di famiglia, che in realtà sono tutti i soldi che Gesualdo ha guadagnato con la sua fatica. La sorella e il marito sono invidiosi della ricchezza accumulata da Gesualdo, e sono solidali poche volte con lui. Infine, c'è Santo che passa le sue giornate all'osteria. Il sig. Capitano, l'avvocato fiscale, don Liccio Papa, don Filippo, il barone Zacco: Persone notabili del paese con il quale Gesualdo si contende l'appalto di edifici e l'acquisto di alcune terre fruttuose e importanti. Il barone Zacco e don Liccio Papa che con il loro potere a Vizzini cercano di ostacolare Gesualdo con ogni mezzo e che sono sempre al centro dell'attenzione per quanto riguarda feste, manifestazioni e occasioni importanti. Avari attaccati alla “roba”, cercano sempre di far colpo sulla gente con la loro personalità e modo di agire e comportarsi.   Barone Mendola, il canonico Lupi: Personaggi influenti che cercano di aiutare Gesualdo nel guadagnare denaro e consigliarlo a proposito del matrimonio che gli potrà essere utile. I personaggi secondari sono: Aglae l'attrice, Grazia, Rosaria, Pirtuso, Alessi, Corrado, la zia Sganci, la zia Macrì, Donna Sarina Cirmena, Donna Giuseppina Alosi, Donna Agrippina, Donna Mariannina, la sig.ra Capitana, zia Filomena. Significato Mastro don Gesualdo è però un escluso: inizia con il mestiere di muratore – ed è per questo che viene soprannominato Mastro – e finisce per sposare una nobildonna, dopo essersi arricchito, guadagnando l’appellativo di don. È quindi visto male sia dai paesani di basso ceto sia dai nobili a causa della sua ascesa sociale. Con il romanzo Mastro don Gesualdo, Giovanni Verga rappresenta la decadenza dell’aristocrazia e tratteggia le caratteristiche dell’ascesa della borghesia contemporanea del suo tempo. Una borghesia votata all’individualismo e al materialismo. Per meglio descrivere questa complessa dinamica socioeconomica, Verga non usa solo la narrazione popolare – come aveva fatto ne I Malavoglia – ma utilizza altri punti di vista e altri piani narrativi.
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