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"Maternità e gravidanza", Ammaniti., Sintesi del corso di Psicologia Generale

Il riassunto sostituisce completamente l'utilizzo del testo.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 09/11/2021

perlapepa
perlapepa 🇮🇹

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Scarica "Maternità e gravidanza", Ammaniti. e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! MATERNITÀ E GRAVIDANZA Cap 1: I contributi psicologici e psicoanalitici relativi alla gravidanza I contributi psicologici e psicoanalitici relativi alla gravidanza Lo studio della gravidanza e delle sue dinamiche psichiche si è sviluppato in due ambiti diversi: Clinico--terapeutico (consultazione e trattamento analitico) Psicologico (somministrazione di domande e interviste semistrutturate) Prima degli ANNI ‘40: FREUD: parla di gravidanza in relazione allo sviluppo infantile desiderio di maternità alla fase edipica; mentre il desiderio di n bambino viene riferito all’attaccamento preedipico alla madre (1931). Il bambino è frutto della relazione con il padre (1915). FREUD: motivazione inconscia[fpostituzione del pene mancante (caratteristica fondamentale dello sviluppo femminile). Equazione simbolica bambino--pene. Dopo anni’ 40: si sono avute più osservazioni cliniche HELENE DEUTSCH: desiderio di procreazione [unzione ricettiva femminile BENEDEK: tendenze ricettivo--ritentive sono sostenute dalla produzione ormonale. La gravidanza è un evento psicosomatico Elabora una visione della gravidanza come evento psicosomatico individuando delle corrispondenze tra modificazioni fisiologiche e tendenze psicologiche. BIBRING: gravidanza= punto di svolta irreversibile nel ciclo vitale della donna, in cui vengono rivissuti i conflitti infantili (prime relazioni e identificazioni con la propria madre). Crisi maturativa: è intensa in senso evolutivo e maturativo Ekmomento cruciale dello sviluppo della donna a cui fa seguito l'acquisizione di un livello di integrazione più maturo, caratterizzato dall’elaborazione e dalle risoluzione dei precedenti conflitti infantili. Ci sono due tipi di crisi quella evolutiva e quella vulnerabile la quale può avere implicazioni psicopatologiche, essendo una destrutturazione e riorganizzazione dell'identità della donna. In questa vulnerabile i cambiamenti della gravidanza sono visti come una minaccia alla propria integrità . DINORA PINES: la gravidanza è una tappa fondamentale per la costruzione dell'identità femminile La nascita di un bambino mobilita nella donna ansie di perdita. Tre tipi di perdita: 1. Perdita della gravidanza: che aveva portato pienezza e benessere 2. Perdita del bambino interno: compagno costante e dell’unione simbiotica prenatale 3. Rinuncia al bambino fantasmatico a favore del bambino reale: diverso dal bambino immaginato, con eventuale perdita del sé fantasmatico di madre, che scopre di non essere la buona madre ideale che avrebbe voluto essere. RAPPRESENTAZIONI IN GRAVIDANZA Concettualizzazione delle rappresentazioni mentali: in primo piano il ruolo d egli affetti e delle fantasie che le influenzano ( in psicoanalisi). SANDLER E ROSENBLATT: due significati delle rappresentazioni mentali. 1. La rappresentazione costituisce una sorta di schema o organizzazione costruita sulla base di una molteplicità di impressioni (struttura nell’ambito non--esperenziale) 2. Contenuti dell'ambito esperenziale BOWLBY: rappresentazioni nell’ambito dell’attaccamento E Concetto di modello operativo interno di sé e dell'altro che possono essere considerati come rappresentazioni mentali dinamiche che operano al di fuori della consapevolezza e che vengono costruiti a partire dall'esperienza relazionale precoce con le figure di attaccamento. MOI= schema cognitivo di interpretazione della realtà e degli affetti. LEVINE & FONAGY: attraverso le caratteristiche di tali rappresentazioni si ha la possibilità di prevedere la successiva qualità della relazione madre-- bambino STILI MATERNI IN GRAVIDANZA[pinfluenzano la relazione madre--bambino RAPHAEL--LEFF: due orientamenti materni. 1. Madre “facilitante”: considera la maternità come un'esperienza conclusiva della sua identità femminile, arricchita dall'esperienza che sta vivendo e si abbandona alla regressione che le permette di vivere quell’unione fusionale con il feto per identificarsi con esso e rivivere la fantasia di unione con la madre dell'infanzia. La percezione dei movimenti fetali determinano la DIFFERENZIAZIONE Ekimmagine fantasmatica del bambino. Identità di madre si differenzia da quella della madre e insorgenza dei conflitti riguardanti la dipendenza, l’invidia e la rabbia verso la fertilità materna. L'elaborazione di questi conflitti portano la donna a mostrare con orgoglio la gravidanza [elaborazione del senso materno nei confronti del figlio = allattamento futuro e cura del bambino. Ammaniti: la madre facilitante può essere portata a idealizzare la maternità e il bambino (ricorrendo a difese di negazione della propria imperfezione e di quella del bambino) con una rinuncia ai bisogni e agli interessi personali non riguardanti la sfera materna Fk fuga dai propri sentimenti profondi di invidia, rivalità e ostilità con l'adozione di un sistema di illusioni condivise allo scopo di negare la separazione e ricreare la fusione. c. Le emozioni e i cambiamenti nel corso della gravidanza nella vita personale, di coppia e nel rapporto con la propria madre; la prospettiva del parto: stato emotivo generale che sembra permeare il periodo gestazionale sia specifiche emozioni riguardanti ambiti particolari. Cambiamenti nelle abitudini, nelle attività, nei ritmi di lavoro, nei rapporti con il partner e con la propria madre. Esplorati inoltre gli stati d’animo della donna riguardanti se stessa (paure, sogni) e il partner, le reazioni ai cambiamenti del corpo e agli esami medici di controllo effettuati, le fantasie riguardanti il momento del parto.l'obiettivo è quello di approfondire la conoscenza del tessuto emotivo della donna sia la disposizione ad affrontare il cambiamento, da parte della donna. Viene indagato sia l'aspetto conscio e inconscio di fantasie collegate alla rielaborazione di antichi vissuti, relativi alla storia infantile che possono trovare espressione nei sintomi psicosomatici e nei sogni. Si mette in luce inoltre la flessibilità e la rigidità della donna di fronte a questi cambiamenti psicofisici dovuti al parto, il corpo soggetto a cambiamenti può essere oggetto di conflitti ed ambivalenze oppure possono cambiare aspetti relativi all'area lavorativa o all’organizzazione della vita. La flessibilità della madre a tali cambiamenti può essere collegata al “ sé riflessivo” di Fonagy inteso come osservatore interno della vita mentale che sa cosa sente percepisce e reagisce. Attraverso questa intervista è possibile vagliare l'orientamento della donna nei confronti del parto, che può essere connotato da diverse valenze rappresentative. Tra le paure annoveriamo la paura del parto, del dolore fisico e di perdere il controllo di sé e della realtà. . Le percezioni, le emozioni e le fantasie relative al “bambino interno”: esplorare se si è costituito uno specifico spazio mentale, nella madre, occupato dal bambino che sta per nascere. Reazioni ai primi movimenti fetali, immaginazione delle caratteristiche fisiche del bambino, rapporto “immaginario” e costituzione dello spazio “esterno” preparato per il suo arrivo (stanza, corredino, culla). Immagine finale del bambino. Soulè afferma che il periodo gravidico iniziale è da definirsi come “vuoto immaginativo” in cui la rappresentazione del bambino è assente e i vissuti della donna sono incentrati sualla rappresentazione della propria gravidanza. Lo sviluppo del bambino nella mente dei loro genitori dipende dalla loro capacità di fantasticare. . Le aspettative future riguardanti le caratteristiche di sé come madre e le caratteristiche del bambino: analisi delle aspettative materne riguardanti il proprio ruolo, le proprie funzioni, le proprie capacità e l’immagine del bambino nei primi mesi. Le madri vengono così stimolate a dar forma al loro personale “stile materno” e a esprimere le loro convinzioni riguardanti la competenze/incompetenza del bambino. Si riesce quindi a constatare il diverso tipo di stile materno. (facilitante / regolatrice/reciprocatrice (effettua degli scambi con l’altro sulla base della reciprocità, mantiene un certo equilibrio tra il sentirsi assorbita dalla nuova esperienza e la sua disponibilità verso il mondo esterno, considerando il bambino come una persona con determinate caratteristiche individuali, riconoscendo la propria ambivalenza e le proprie contraddizioni interne). f. La prospettiva storica della madre, riguardante il proprio ruolo attuale e passato di figlia: permette di esplorare le caratteristiche di se stessa bambina (aspetto fisico, temperamento, abitudini), le caratteristiche del rapporto con i propri genitori nella prima infanzia, il desiderio di identificarsi o differenziarsi dalla propria madre nell’espletamento del ruolo materno. Presa in considerazione del ruolo e della posizione della donna nella il funzionamento personale(fragile/forte); stile interpersonale (chiuso/socievole) e orientamento affettivo (allegro/triste). In modo tale da poter effettuare un confronto diretto tra le diverse rappresentazioni. Le due liste ‘D’ ed ‘E’ riguardano le caratteristiche di sé e della propria madre e sono costituite da 17 coppie di aggettivi (uguali e confrontabili) [f} area affettiva (affettuoso/non affettuoso), funzionamento personale (sicuro/insicuro), ruolo materno (soddisfatta/insoddisfatta dal ruolo di madre), sensibilità materna (disponibile/ o presa da altro). Si cerca di capire quanto la gestante tenti di accostarsi o differenziarsi dal modello materno da lei sperimentato. Le scale di aggettivi costituiscono uno strumento integrativo dell’IRMAG e possono pertanto non essere utilizzate nel quadro di un intervento a carattere clinico o anche semplicemente esplorativo. CAMPO D'APPLICAZIONE Ambiti specifici: progetti di ricerca area della maternità, nel lavoro di preparazione al parto, all’interno di consultazioni a carattere clinico. Ambito di ricerca dell’IRMAG: integrata con la somministrazione delle cinque liste di aggettivi, consente uno studio approfondito riguardante le modalità con cui la donna affronta la gravidanza e gli stili materni e le variabili legati all’età, classe sociale, condizione lavorativa e programmazione o meno della gravidanza. Ambito clinico dell’IRMAG: come strumento guida nel colloquio per la donna nell’ambito della consultazione psicologica e anche in relazione alla sensibilizzazione effettuata nei corsi di preparazione al parto. L’IRMAG permette l'esplorazione dei propri vissuti emozionali consentendo di evidenziare di volta in volta le problematiche nelle diverse aree problematiche, inoltre può configurarsi come uno strumento atto a prevenire i problemi sociali, medici o psicologiche che alcune gravidanze possono presentare. Sollecitando la donna a parlare di sé permette di delineare il “modello narrativo” delle rappresentazioni materne e anche di far emergere zone tematiche problematiche configurandosi come uno strumento di prevenzione tempestivo e adeguato. Cap 3: Come valutare e codificare le rappresentazioni in gravidanza Per Shafer il filo della narrazione usato durante le esposizioni della gestante mette in luce l’intera rete delle rappresentazione. Per Sandler la definizione di rappresentazione implica due concetti diversi: 1. Un’ organizzazione mentale stabile che raccoglie tutte le immagini mentali e le disposizioni relazionali di sé e degli altri; 2. I contenuti e le caratteristiche cognitivo--affettive di queste immagini che si sviluppano si definiscono, e di modulano nel corso delle esperienze personali. In psicoanalisi si è sempre sottolineato il contenuto simbolico delle rappresentazioni e si distingue tra rappresentazione integrata (=accoglie punti di vista e immagini contrastanti) e rappresentazione sottoposta all’azione selettiva e deformante dei meccanismi di difesa. BUCCI: attività referenziale delle narrazioni: connessioni fra rappresentazioni verbali e non verbali che si riflettono nello stile del linguaggio. Rappresentazioni non verbali[f attività immaginative, rappresentazioni delle azioni, delle emozioni e delle esperienze somatiche. più sono presenti nel racconto tanto più viene trasmesso ed evocato in chi ascolta il senso dell'esperienza personale con le sue tonalità affettive e con la ricchezza immaginativa. MAIN: coerenza del racconto implica la capacità di costruire una narrazione fluente e comprensibile che si rilette in chi ascolta, anche se nel lavoro della Main le rappresentazioni si collocano nell’area del sistema motivazionale dell’attaccamento. Le dimensioni che utilizziamo per studiare il modello narrativo (in particolare l’organizzazione della narrazione) di sé come madre e del bambino: 1. La ricchezza delle percezioni: descrivere se stessa come madre e il bambino. Non si considerano solo le parole usate, i dettagli e le informazioni ma anche il riconoscimento di se stessa come madre, con una pluralità di punti di vista. 2. L'apertura al cambiamento e la flessibilità: nel descrivere se stessa come madre e il bambino. Dimensione utile in gravidanza per misurare la flessibilità ad adattarsi a nuove informazioni e punti di vista Ekmette in luce la permeabilità o la rigidità delle rappresentazioni rispetto all'esperienza che la donna sta vivendo nella gravidanza e anche nell’ambito dell’intervista. L'apertura al cambiamento può riguardare se stessa come mare come anche il bambino. 3. L'intensità dell’investimento: si valuta la coloritura emotiva del racconto e la partecipazione all’intervista Ehintensità del tono e del coinvolgimento emotivo. La coerenza: dimensione che fa riferimento alla scala usata nell’Adult Attachment Interview (AAI) [coerenza globale dell’ideazione e delle emozioni e se queste si dispongono in un flusso ben organizzato e logico del racconto. La coerenza si riferisce alla 1.b. Orientata su di sé: rappresentazione ricca di sé come madre e come donna e la maternità viene enfatizzata come esperienza i crescita personale. Il bambino rimane in secondo piano, le fantasie riguardano se stessa come madre. lc. Orientata sul bambino: rappresentazione più ricca del bambino, la donna ha un dialogo con lui, gli prepara uno spazio nella casa. Riguardo se stessa, si vede prevalentemente come madre che si realizza attraverso il figlio. 2. Rappresentazioni ristrette/disinvestite: donne che affrontano la gravidanza come una tappa necessaria della vita che deve essere portata a termine senza farsene troppo condizionare. Donne che mantengono un forte controllo su di sé. Usano meccanismi di razionalizzazione e non si lasciano andare di fronte alle crisi della gravidanza. Racconto piuttosto povero, senza riferimenti a i cambianti corporei o psicologici. Che non veicola emozioni, immagini e fantasie. Piattezza narrativa. Nessuna corrispondenza ai criteri di coerenza delineati fra il livello semantico e quello episodico. Piattezza emotiva (lavora fino allìultimo giorno, non vuole indossare abiti premaman) Non sono presenti fantasie su di sé o sul figlio. Differenziazione: nella scelta della gravidanza si coglie l'opposizione nei confronti della madre o della propria famiglia. Nei confronti del figlio la donna può avere un certo distacco e parlando di lui dopo la nascita tende a configurarselo come adulto e lei come madre che insegna a raggiungere determinate competenze. Vi sono delle sottocategorie: 1.d. Accentuata: le percezioni, l'investimento affettivo e le fantasie sono molto limitati, il quadro narrativo che emerge è molto astratto, apparentemente coerente ma povero. Il racconto è freddo e razionale, a volte può essere presente una dipendenza sociale. Le. Orientata su di sé: maggiore attenzione per sé stessa, mentre l’immagine del bambino rimane in secondo piano. 1.£.Con paura: nel quadro generale di disinvestimento compaiono paure e/o sogni e/o fantasie i cui contenuti possono riguardare malattie, morte di se stessa oppure morte, malattia, malformazione del bambino. Tali paure corrispondono ad un’area della mente dissociata che non rientra nelle proprie esperienze. Il punteggio delle fantasie è anormalmente elevato. 3. Rappresentazioni non integrate/ambivalenti: donne contradditorie nel raccontare la propria gravidanza, con racconti lunghi, frasi contorte che spesso rimangono in sospeso. Il quadro che emerge è confuso, ricco sul piano percettivo ma con una difficoltà a organizzare in modo adeguato la propria esperienza in un quadro comprensibile e comunicabile. l'apertura al cambiamento è limitata, perché la donna rimane legata a situazioni del passato. La gravidanza attiva conflitti e ambivalenze, per cui la donna si appoggia in un mondo infantile alla madre oppure la rifiuta assumendo un'autonomia. Forte coinvolgimento con emozioni contrastanti di gioia ed esaltazione oppure di rabbia o di depressione. Coerenza è bassa, difficilmente comprensibile e difficoltà a staccarsi da determinati episodi. La differenziazione è bassa, con atteggiamenti contrastanti di sottomissione agli altri o i opposizione; lo stesso si può osservare nei confronti del bambino. Fantasie: estese e riguardano se stessa o il figlio e i contenuti possono essere di inadeguatezza, di malattia, di perdita, di morte, di colpa. Vi sono delle sottocategorie: infanzia fuori dall'Italia in una casa insieme ai genitori e ai nonni materni prima dell'adolescenza trasferimento a Roma con la sua famiglia [eparazione ambiente protettivo (figura della nonna) e scoperta dei genitori reali (madre severa; padre supportivo) * ulteriore rafforzamento legame con la sorella, l’avverte come una “mammina” * nuovo ambiente: solitudine e ricordi Fkia famiglia si unisce di fronte alle difficoltà del nuovo inserimento, affrontato attivamente dalla madre * passaggio infanzia - pubertà coincide con il cambiamento di vita * anni del liceo: avverte la madre come oppressiva * le scelte universitaria le hanno permesso di costruirsi una propria identità femminile diversa da quella della madre « Maria è sposata da 3 anni; condivide con il marito un'attività di libera professione. * Rapporto di coppia: descritto come forte e basato su reciproco riconoscimento Il desiderio di maternità nella storia della gravidanza di Maria Colloquio al 7° mese: la coppia aveva deciso di avere un figlio già da alcuni anni, subito dopo il matrimonio. Ha provato una certa sofferenza perchè Il bambino non arrivava e alla notizia: forte emozioni (per via del collo dell'utero troppo stretto KR operazione e poi gravidanza). Commozione al ricordo della gravidanza. Tutti commossi genitori, marito, sorella. La gravidanza si configura come un evento con risonanze emotive personali e familiari. Figlio: completamento di un processo di crescita personale e di coppia. Inizialmente non voleva assolutamente sposarsi, perché non voleva mettere la testa a posto, poi il marito le dà l’ultimatum, dopo 10 anni di fidanzamento. Pone la decisione della gravidanza all’interno di un progetto maturativo personale e/o di coppia che poggia su motivazioni interne piuttosto che su esigenze esterne. Tuttavia, nelle rappresentazioni “integrate” in cui la donna è particolarmente orientata su di sé, la maternità può essere idealizzata come una missione in cui la donna si lascia assorbire totalmente dal figlio che può rappresentare le sue fantasie messianiche. All’accertamento della gravidanza accanto al bambino delle fantasie coscienti, si afferma quella del bambino fantasmatico Maria [E fantastica il bambino come “dono del Signore” che viene al mondo con il messaggio di riscattarla, probabilmente dalle sue stesse fantasie e paure di non poter avere un figlio e di non potere diventare madre. Il matrimonio ha segnato il suo divenire adulta interrompendo il suo periodo adolescenziale di fidanzamento in cui non si decideva “ a mettere la testa a posto”. Gravidanza e maternità [completamento identità femminile di donna-- moglie--madre. Emozioni personali, di coppia e familiari alla notizia della gravidanza Maria: felicità Famiglia: commozione e felicità l'intensità emotiva nel raccontare la notizia della gravidanza non altera la chiarezza del racconto di Maria, bensì lo rende più vivo e attuale. Preoccupazione materna primaria (Winnicott): stato di elevata sensibilità che permette la creazione di uno “spazio potenziale” in cui la madre può provare a sviluppare, in un’area intermedia tra fantasia e realtà, tra realtà interna e realtà esterna, la relazione con il figlio. La relazione fantasmatica tra sé e il bambino è volta a rassicurare i due partner. Attività mentali coscienti e fantasmatiche che la donna vive: percezioni, affetti come anche fantasie coscienti e inconsce relative al sé, al futuro bambino e al loro rapporto. Aspettative della donna riguardanti le caratteristiche di sé come madre e le caratteristiche del bambino Maria: immagina il figlio fisicamente somigliante a sé, stesso temperamento (calmo e riflessivo) del marito; socievole e allegro come il resto della sua famiglia. Manifesta il desiderio di un figlio maschio. I nomi scelti sia femminili che maschili sono “biblici”. Vorrebbe capire i bisogni del bambino, i motivi del pianto ma allo stesso tempo non vuole essere una mamma ansiosa. Immagina: relazione intensa con il bambino fin dalla nascita; di essere una madre molto affettuosa. Il desiderio di Maria di entrare in risonanza con gli stati mentali del figlio caratterizza le donne che presentano rappresentazioni integrate Madri facilitanti, proponendosi un continuo adattamento ai bisogni del figlio. In Maria c'è un forte investimento affettivo nei confronti del bambino al rischio di essere molto ansiosa e possessiva. Ricordo: l’esperienza di mancata fusione di sé bambina con la propria madre. Prospettiva storica materna riguardante il proprio ruolo attuale e passato di figlia Infanzia Maria: i suoi genitori volevano un figlio maschio, ma erano contenti lo stesso, in quanto bambina molto bella e “guardata per strada” , la madre diventa orgogliosa di lei. Rapporto molto forte con la Nonna materna. Ha avuto un forte legame con il padre, che voleva un maschietto, facevano sempre giochi da maschietto, usciva sempre con lui. Il genitore a cui si è sentita più vicina da bambina. Barriera con la madre. Non il massimo del rapporto. Descrive la madre come un tipo giovanile ma in realtà è poco disponibile ed è un tipo “tedesco”. Afferma il suo essere severo ma adesso si trova bene con la madre e tutto ciò è servito ad avere una buona educazione. La nonna ricopre il ruolo di “madre idealizzata”. Maria si impegna a differenziarsi dalla madre ma allo stesso tempo ne riconosce gli aspetti positivi. Per Maria la gravidanza è un'occasione per ripensare ad eventi passati e futuri ed ha una buona capacità di elaborazione di tale esperienza. Secondo questi deficienti: il fatto che Maria parli del figlio al maschile, e si riferisca ai suoi “giochi da maschietto’, possa far pensare ad un atteggiamento inconscio atto a sopperire la delusione dei suoi genitori riguardo il figlio maschio non avuto. Il non voler conoscere il sesso del feto è tipico di un atteggiamento pratico e razionale e di rifuto di ogni tipo di informazione, tuttavia Maria non usa un sistema difensivo, non deforma i dati dell'esperienza. La categoria delle rappresentazioni di Maria è “integrata” in quanto presenta delle caratteristiche essenziali: 1. Intensità dell ‘investimento affettivo 2--Le rappresentazioni di sé come meadre e del bambino si basano su percezioni e fantasie di cui Maria è consapevole 3. Presenta flessibilità nell’adattarsi e riconoscere il cambiamento implicito della maternità E’ un tipo di caso “orientata su sé”, vi è una rappresentazione più ricca di sé e del bambino, che rimane un po’ in ombra mentre la maternità è vista come crescita personale --.--- Mortacci della droga. Lei è rimasta colpita dalla commozione del suocero in controtendenza alla figura del padre severo e tale figura prende corpo anche nella persona del suo datore di lavoro a cui non viene comunicata la notizia per pudore e per evitare eventuali ritorsioni. -- Rapporto con la propria madre: scialbo e distante “è stata contenta” -- Nessun riferimento alla reazione del padre Emozioni e cambiamenti nel corpo della gravidanza nella vita personale, di coppia e nel rapporto con la madre. Relativamente ai cambiamenti questi si sono verificati sono negli ultimi tempi, lascia il lavoro per alcuni malesseri fisici[fplunghe ore di solitudine e noia; Blocco rapporti sessuali (deciso da lei): o per cambiamenti fisici o per paura di nuocere al bambino Percepisce il seno come “enorme” connesso ai suoi sentimenti di vergogna. Utilizza tute colorate e graziose in modo tale da fare la “ragazzina” che non è stata durante l'adolescenza. Soffre della mancanza di rapporto con la madre[j “mamma non serve a niente” Durante la gravidanza ha fatto fantasie e sogni “brutti” E non parla in dettaglio Emozioni forti: ecografia insieme al marito (molto vicino). Disperata per via dell'aumento del peso. Percezioni, le emozioni e le fantasie relative al “bambino interno” AI 5° mese sente i primi movimenti del bambino ma praticamente nn li riconosce come tali. Ha bisogno di un parere esterno (ginecologo) per prendere consapevolezza della vitalità del suo bambino ( non è molto contenta di questi movimenti). Paola sembra manifestarsi atteggiamenti contrastanti verso il figlio che porta dentro di sé. Oscilla tra la sensazione appagante di costruire per il bambino una sorta di calamita affettiva, che rende il rapporto inscindibile, e la tendenza a mettere in atto piccole manovre di natura sadica e vendicativa (bere bevande ghiacciate!). Aspettative della donna riguardanti le caratteristiche di sé come madre e le caratteristiche del bambino. Paola si immagina: madre tesa e ansiosa; crede che possa emergere in lei qualcosa della durezza di suo padre. Presenza della madre più vicina agli sgoccioli del parto. Parla criticamente del proprio temperamento e carattere. Spera di contare negli ultimi mesi sull'aiuto della madre, ora descrive la madre calma, paziente ed efficace (confrontata con la propria incapacità e inesperienza). Presenza minacciosa del datore di lavoro (periodo post--partum) che la rivorrebbe a lavoro ai 3 mesi del bambini. Bambino: immagina che sarà brutto e scuro (lei è marcatamente bruna e con capelli neri), carattere difficile. Desidera che non assomigli a lei, al suo carattere intransigente, la sua tendenza a lamentarsi. Preferirebbe fosse una bambina I maschi: “si sa, prendono dalle mamme!”. Paola: svalutazione continua della propria immagine e della propria persona. E spera sia come il marito. Poca fiducia nelle sue capacità di far nascere un bambino, quasi se fosse un sogno impossibile da realizzare. Crede che si ritroverà con un neonato poco attraente e gestibile. Nega qualunque preoccupazione circa la salute del figlio. Incertezze in lei circa il suo futuro orientamento materno nei confronti del bambino. Prospettiva storica materna, riguardante il proprio ruolo attuale e passato di figlia Infanzia di Paola: solitudine e paura, aveva l'abitudine di nascondersi per attirare l’attenzione su sé, per far sentire la sua mancanza alla madre ma con poco successo La madre dice di lei: che era lagnosa e rompiscatole. Si vede come una bambina cicciona, lagnosa e brutta (in forte contrasto con l’immagine odierna, molto graziosa) ERSOLITUDINE Padre []PAURA Unico momento di calore: la sera quando la madre si avvicinava la sera al letto per darle la buonanotte e in virtù di questo ricordo riconosce l'affetto che cmq c'era. Ricordi di infanzia: pochi e sfumati. Le rappresentazioni mentali di Paola si possono configurare “ambivalenti/non integrate” poco organizzate ed elaborate,e poco coerenti. La narrazione è lunga e contorta ed è frequente la presenza di elementi contraddittori. Le donne appartenenti a questa categoria sono poco flessibili, poco inclini al cambiamento a causa delle forze esercitate dalle esperienze del passato e il timore per quelle future. C'è poca capacità di differenziarsi dal bambino ma ci si sente come un tutt'uno. Le descrizioni sono molto ricche ma possono essere influenzate dalle fantasie sottostanti. Negazione della regressione [insonnia nei primi mesi di gravidanza. Non si crea uno “spazio potenziale” che consente un rapporto dialettico tra realtà psichica interna e realtà esterna. Percezioni, emozioni e fantasie relative al “bambino interno” Stupore e gioia al 4° mese alla vista dell’ecografia. Felicità. Realizza che c'è veramente un bambino dentro lei e prova gioia. Successiva ecografia: Luisa esprime preoccupazioni circa la normalità del bambino.(nel colloquio sostiene anche che non si era preoccupato della sanità del bambino) Terza ecografia: “è maschio” Fplei se l'era immaginato femmina e i nomi da darle. Le piace sentirlo dentro di sé. “è un bambino buono si muove poco, non mi sono mai rivolta a lui direttamente” Aspettative, emozioni e fantasie relative al bambino immaginario Bambino immaginato: buono e ragionevole che non impedisce il lavoro della madre. Spera di avere lo stesso rapporto che lei ha avuto con la propria madre. Luisa oscilla tra: * Rappresentazione di un neonato che esprime solo bisogni primari «e Rappresentazione di un bambino già grande che le pone il problema della formazione scolastica (decide a tal proposito di affidarlo ad una babysitter quando lei sarà a lavoro, perché al nido i bambini si ammalano e questo significherebbe stare spesso a casa) Prospettiva storica materna riguardante il proprio ruolo attuale e passato come figlia Suo padre: presente e supportivo Fkaa cui si è sentita aiutata (padre= funzioni materne), cercava un marito come suo padre, che avesse una risposta per ogni sua domanda. Sua madre: autonomia, rispetto delle regole e responsabilizzazione ( distacco della madre e atteggiamento di responsabilizzazione nei suoi confronti) Lei e la madre sono molto simili ora come ora. Aspettative della donna riguardanti le caratteristiche di sé come madre Luisa come madre: come sua madre un po’ più elastica. Nel descrivere come immagine la sua funzione materna fa riferimento a quando all’età di dodici anni accudiva la sorella minore. Non troppo apprensiva nei confronti dei figli e spera di comportarsi in modo tale da realizzare una convivenza facile e tranquilla, “tanto meglio per tutti” dice e così cercherà di assecondare nel primo periodo i bisogni del bambino. Emozioni e paure nel corso ella gravidanza Scelta di una clinica privata e di avere il marito vicino: nessun distacco di 2 o 3 ore con il bambino. Tentativo di Luisa difensivo di razionalizzazione e di evitamento della propria esperienza emotiva che induce anche una difficoltà a creare uno spazio mentale che contiene il bambino. feci vuole la presa di coscienza di una nuova presenza” Sogna spesso una bambina, la madre le dice che è una bambina, che rappresenta il suo sé infantile Ansia relativa alla separazione dal bambino che la futura dipendenza del bambino da lei. Evita la crisi della gravidanza attraverso razionalizzazione e negazione del cambiamento [kdisinvestimento emotivo e rappresentazione del bambino poco definita. Flavia: tristezza e infastidita dalla notizia della gravidanza. In lei è ancora presente un immagine infantile e questa scissione la porta a negare lo stato di gravidanza fino al settimo mese. Fidanzato: alla notizia non ha reagito bene (sorpresa) Fe rimasto male. Nel dialogo numerosi lapsus che evidenziano il suo stato di perdita e non ritorno allo stato adolescenziale che provocano in lei ansia e tristezza. Famiglia: è rimasta spiazzata Fhe rimasta male Flavia è disorganizzata di fronte a questi suoi cambiamenti esistenziali. Emozioni e cambiamenti nel corso della gravidanza nella vita personale e di coppia e nel rapporto con la famiglia Interruzione della vita scolastica. Vive tutto come un peso [nostalgia legata alla perdita dell'infanzia. Senso di inadeguatezza nel prefigurarsi madre. Cambiamenti fisici visti come un’espressione della fase dello sviluppo “cresceva solo il sedere” [fil bambino viene visto come qualcosa da espellere. Esprime delusione e trasformazione per trasformazioni che sente irreversibili ed esprime anche ansie genetiche relative alla salute del bambino. Tutte le ansie sembrano essere legate all’ansia e al timore di non essere capace a generare ed allevare un figlio, che crescendo diventerebbe cattivo, così come lei è diventata. Litiga meno con il partner ma non parlano tra di loro della gravidanza e del bambino anche se insieme comprano i giochi. Rapporto con la madre sempre più intenso, più unito. (tendenza a recuperare l'antica fusione perduta). Questa relazione è più centrale e significativa rispetto a quella con il fidanzato. Senso di recupero del corpo danneggiato della madre, che ha subito un’asportazione dell'utero. Percezioni, emozioni e le fantasie relative al “bambino interno” Non ha provato nulla alla notizia della sua gravidanza né si è resa conto di avere un bambino in grembo. Flavia parla dei movimenti del figlio definendolo aggressivo nei suoi confronti [} infine lo rappresenta come un compagno di giochi. Alla visione della primo ecografia la reazione è di ‘paura’. Vasca = pancia E indica la difficoltà di Flavia di rappresentarsi uno spazio interno e la mancanza di un confine. Tuttavia mediante l'ecografia riesce ad avere una rappresentazione più realistica del bambino. I nomi del figlio non fanno riferimento a familiari. Uno lo ha scelto lei, l’altro la madre. Aspettative della donna riguardanti le caratteristiche di sé come madre e le caratteristiche del bambino. Flavia desidera un bambino calmo e tranquillo. Flavia si esprime riguardo la sua idea di madre definendosi inadeguata Emozioni e paure nel corso della gravidanza l'approssimarsi del parto suscita ansie di separazione e di perdita presente normalmente in ogni gravidanza Ein FLAVIA tutto è molto accentuato a causa del tardivo accertamento dello stato di gravidanza e a causa della duplice disorganizzazione che Flavia vive sia in elazione alla gravidanza che in relazione al suo essere adolescente. Bisogno di autopunizione che si concretizza in diverse paure (del parto, bambino malformato) per la conflittualità e ambivalenza del rapporto con la figura materna e il relativo senso di colpa. La paura del parto è collegata alle ansie di separazione infantile, la separazione del figlio è come se comporta una perdita di una parte di sé. Flavia= RAPPRESENTAZIONE NON INTEGRATA/AMBIVALENTE - sottocategoria “assorbita da se stessa” (in quanto l’esperienza della gravidanza appare in secondo piano a causa dell’invischiamento legato alle problematiche adolescenziali che non consentono a Flavia di vedere il bambino). La narrazione è caratterizzata da frasi contorte e confuse con elementi di contraddizione e ambivalenza che dimostrano la difficoltà a organizzare la gravidanza e l’esperienza in un quadro coerente. Vi è una limitata apertura al cambiamento e una scarsa differenziazione dalla madre (comportamento di sottomissione). Considerevole: attivo processo di scoperta, attenzione ed insight verso le modificazioni del sé e della propria vita legate alla gravidanza e alla maternità. Modifica delle rappresentazioni del sé. Molto accentuata: le descrizioni sono caratterizzare da un rilevante grado di flessibilità e apertura al cambiamento che si manifesta in tutte le aree. La rappresentazione di sé risulta chiaramente modificata dalla gravidanza. Gli stimoli forniti dall’intervista vengono accolti come spunti di riflessione e possono emergere nuovi punti di vista. A 3 Intensità dell’investimento Scala usata per misurare l'ampiezza del coinvolgimento psicologico della donna nel trattare le esperienze relative alla gravidanza. Ciò che occorre valutare è il grado di intensità delle emozioni espresse e non la loro natura che possono essere sia positive che negative. Bisogna capire quanto la donna è coinvolta emotivamente e psicologicamente dall'esperienza della gravidanza. Povera: mancanza di coinvolgimento, non emergono emozioni, donna distaccata o presa da altro. Limitata: scarsi segnali di coinvolgimento pscicologico rispetto alla gravidanza, aspetti ed emozioni poco intense. Moderata: discreto coinvolgimento psicologico nel modo in cui la donna parla della propria gravidanza. Vi è una tonalità affettiva sufficiente che traspare dal linguaggio usato. Considerevole: notevolemente coinvolta nel parlare della sua gravidanza che però non occupa tutto il suo spazio affettivo e relazionale. I toni emotivi sono intensi. Molto accentuata: estremo grado di investimento psicologico e affettivo rispetto alla gravidanza. Il tono affettivo varia da poli estremamente positivi a quelli estremamente negativi. Totalmente assorbita dalla gravidanza da disinvestire altri aspetti di sé e della propria vita non attinenti. AA4 Coerenza Misura la coerenza nella narrazione della donna in gravidanza. La coerenza è la plausibilità del racconto e la possibilità di fornire evidenze ed episodi a supporto dei propri giudizi e valutazioni. Si riferisce alla 4 massime di Grice: 2.1. qualità del racconto, veritiero; 2.2. quantità del racconto che deve essere succinto ma completo; 2.3. pertinenza del racconto in merito a ciò che viene richiesto e comprensibilità di quanto detto; 2.4. modo del racconto che implica la chiarezza e l'ordine. Indici positivi di coerenza: leggibilità, scorrevolezza. Indici negativi: violazioni alla qualità, alla quantità, violazioni alla pertinenza, violazioni al modo. Povera: le descrizioni sono confuse e contraddittorie, poco comprensibili, riferimenti vaghi e inconsistenti, difficoltà estrema a mantenere il tema richiesto. Limitata: descrizioni confuse, vaghe, non pertinenti, contraddittorie ma non in tutte le aree. Moderata: descrizioni abbastanza chiare, articolate e plausibili ma ci possono essere indici di incoerenza per alcuni temi. Considerevole: descrizioni chiare e ben organizzate, congruenti e con esempi. Incoerenza limitata ad ambiti circoscritti senza influenzare la globalità del discorso. Molto accentuata: discorso molto fluido, coeso e articolato. Evidente capacità di riflessione,con esempi specifici permetta all’esaminatore di calarsi nell'esperienza della donna. A5 Differenziazioni della rappresentazione del sé Valuta il grado di consapevolezza materna dei propri confini personali delle proprie stabili caratteristiche mentali e fisiche e dei bisogni specifici e desideri. Elementi di differenziazione sono rappresentati da: a. capacità della donna di iscrivere la amternità nella propria storia personale, riconoscendo i desideri e le funzioni attivate da questa; b. capacità di affrontare l’esperienza nella gravidanza, riconoscendo ed accettando le profonde trasformazioni che comportano a livello fisico e psicologico; c. capacità di articolare questa esperienza con altri aspetti di sé e della propria vita Indici di scarsa differenziazione anche nel modo in cui costruisce il discorso durante un'intervista. Indici di tale situazione sono evidenti in: . sottili sforzi per ottenere l'accordo dell’intervistatore; . tendenza a parlare di sé in modo impersonale c. nel racconto particolareggiato del partner del comportamento dei genitori o di altri d. riportare frasi proprie o degli altri senza specificare chi è l’autore e. tendenza ad analizzare situazioni relazionali problematiche A6 Dipendenza sociale Scala di misura del grado di influenza e dipendenza fino alla subordinazione della rappresentazione di sé come madre in gravidanza dalle opinioni, dai B5 Differenziazione della rappresentazione del bambino Valuta il grado in cui una madre sia consapevole che il bambino abbia proprie caratteristiche mentali e fisiche con definiti confini e specifici bisogni. L'accettazione e i riconoscimento del bambino come individuo separato. Segni di differenziazione sono: a. riconoscimento che il feto acquisisce una configurazione e caratteristiche sempre più definite b. fare frequenti riferiemtni al bambino nel discorso dotato di un’individualità anche nel discorso c. abitudien di parlare del bambino o di rivolgersi a lui usando il nome oppure un nomignolo d. tentativo di individuare nei movimenti fetali caratteristiche personali altri segnali di differenziazione sono: scelta del nome, preferenza rispetto al sesso, conoscenza attraverso l'ecografia, organizzazione dello spazio casalingo per il bambino, preparazione del corredino. Segnali di scarsa differenziazione: eccessivo riconoscimento della dipendenza del bambino delle cure parentali, confusione o incertezza circa il soggetto della frase o se non le è sufficientemente evidente a chi si riferiscono le domande se a lei o al bambino, parlare del bambino in modo astratto o generico come se nn ci fosse. B6 Dipendenza sociale La scala misura il grado di influenza, di dipendenza fino alla subordinazione della rappresentazione del bambino dalle valutazioni, opinioni, giudizi. Misura il grado di conformismo verso gli altri che comporta piattezza rappresentativa e mancanza di elaborazione personale, l’immagine del bambino si conforma ai messaggi e agli stereotipi sociali. B7 Emergenza delle fantasie Misura emergenza delle fantasie relative alla rappresentazione del bambino. Le fantasie circa il feto possono riguardare paure o desideri attraverso l’uso di metafore per attribuirgli sensazioni . possono riguardare anche le aspettative relativa al futuro. I sogni relativi al bambino si caratterizzano come indice della presenza di fantasie. Bisgona poi considerare quanto queste incidono sulla rappresentazione del bambino. Appendice 3: categorie delle rappresentazioni materne d.1. Rappresentazioni materne integrate/equilibrate Rappresentazioni ricche, investitie affettivamente, forniscono un quadro coerente dell'esperienza, aperte al cambiamento e al dubbio la gravidanza èuna tappa dell'evoluzione personale e il completamento della propria identità. La donna è in grado di adattarsi a questa esperienza (facilitante). d.2. Rappresentazioni materne ristrette/disinvestite Razionalizzazione, rigidità,autoaffermazione, impersonalità, astrattezza. d.3. Rappresentazioni materne non integrate/ambivalenti Coesistenza di tendenze diverse nei confronti della maternità e del futuro bambino, con eccessivo coinvolgimento e lotta per prenderne le distanze fornendo un quadro altalentante/oscillante, poco integrato e confuso. Informazioni ricche ma poco organizzate.
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