Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Mattatoio,il suo spazio espositivp, Dispense di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Gli spazi espositivi del Macro al Mattatoio recuperano due dei quattro macelli monumentali che rappresentano il cuore del complesso di Gioacchino Ersoch. I padiglioni sono costituiti da una scatola muraria che definisce un unico grande ambiente di circa 1.000 mq, coperto da capriate Polonceau.

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 11/09/2023

Daniela.Belli_Tuzi
Daniela.Belli_Tuzi 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Mattatoio,il suo spazio espositivp e più Dispense in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Gli spazi espositivi del Macro al Mattatoio recuperano due dei quattro macelli monumentali che rappresentano il cuore del complesso di Gioacchino Ersoch. I padiglioni sono costituiti da una scatola muraria che definisce un unico grande ambiente di circa 1.000 mq, coperto da capriate Polonceau. Lo spazio interno è ordinato da imponenti colonne in ghisa, travi in ferro e argani che strutturavano le celle di mattazione. A questa struttura originaria si “sovrappone” nel 1925 una trama orizzontale di guidovie, paranchi e ganci per la movimentazione delle carni dall’interno dei vari macelli al grande edificio “frigorifero”, realizzato in muratura e cemento armato nel 1911 dalla Ferrobeton. L’approccio progettuale di Luciano Cupelloni “privilegia l’antico rapporto trasversale tra i padiglioni e quello che Ersoch chiama il ‘rettangolo centrale’ e, tramite la ritrovata ‘trasversalità’ dei padiglioni, articola la fruizione dello spazio interno consentendone l’organizzazione in più ambiti, ricchi di spazialità e percezioni del tutto nuove”. Il “rettangolo centrale” è un grande spazio marcato trasversalmente dalla simmetria dei macelli e, longitudinalmente, da una lunga spina muraria che separava le rispettive rimesse in ferro e ghisa. La rinnovata articolazione dello spazio consente l’organizzazione delle attività museali in più ambiti: uno centrale, che ripropone filologicamente i caratteri dell’architettura originaria tramite la rimozione delle guidovie del ’25, e due di testata che organizzano una serie di piani – “geometrie galleggianti nello spazio” - impostati sulla quota delle guidovie che moltiplicano le prospettive e le possibilità fruitive, riproponendo in termini contemporanei la serialità sistemica del complesso. Anche in questo intervento sono conservati, e riproposti, i materiali originali: asfalto colato per le pavimentazioni interne, travertino, laterizi, stucchi e tinte a calce per le facciate, marmo bardiglio, ghisa e ferro all’interno, con cui entrano in sinergia acciaio e vetro per i nuovi solai. “I nuovi elementi strutturali scompaiono dietro piani neutri, le ingombranti canalizzazioni impiantistiche sfruttano prevalentemente il sottosuolo” per non compromettere in alcun modo l’immagine d’insieme. Una attenzione particolare è rivolta all’illuminazione che sottolinea discretamente l’intradosso della copertura e le antiche canaline del piano di calpestio. Tra queste due quote, si snoda “uno spazio atmosferico, nettamente segnato ma anche vuoto e flessibile, disponibile alle modalità e alle espressioni artistiche più diverse
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved