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Mattatoio n° 5 - Riassunto e cenni storici, Appunti di Letterature comparate

Riassunto fatto bene del libro, cenni all'autore e alla situazione storico-sociale.

Tipologia: Appunti

2018/2019

In vendita dal 08/06/2019

rosmeri1
rosmeri1 🇮🇹

4.4

(25)

23 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Mattatoio n° 5 - Riassunto e cenni storici e più Appunti in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! Kurt Vonnegut Jr. (Indianapolis, 11 novembre 1922 – New York, 10 aprile 2007) è stato uno scrittore e saggista statunitense. Dopo le prime opere di genere fantascientifico, la sua produzione letteraria si è andata caratterizzando per una originale mescolanza di elementi fantastici, satira politica, sociale e di costume, humour nero ed espressione di valori umanisti. Di origini tedesche (il nonno emigrò negli USA nel 1848), nacque a Indianapolis (Indiana), città in cui sono ambientate molte delle sue storie. Dal 1941 al 1943 frequentò la facoltà di biochimica alla Cornell University di Ithaca (New York) lasciandola nel 1943 per prendere parte volontariamente all'esercito alleato (nel ruolo di fante esploratore) durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944 venne fatto prigioniero durante l'offensiva delle Ardenne (16 dicembre 1944- 28 gennaio 1945, si svolge ad Ardenne in Belgio; sconfitta tedesca ad opera dell’esercito alleato) e successivamente trasferito in Germania, nella città di Dresda. Qui assistette in prima persona al terribile bombardamento alleato che nel febbraio del 1945 rase al suolo la città e causò 135.000 vittime civili (Vonnegut si salvò poiché rinchiuso in una grotta ricavata sotto il mattatoio della città normalmente utilizzata per l'immagazzinamento della carne). Questo episodio traumatizzante, anni dopo, verrà ripercorso in chiave solo parzialmente fantascientifica nel suo romanzo più famoso, Mattatoio n. 5 o la crociata dei bambini. Dopo la guerra, di ritorno negli Stati Uniti, sposò l'ex compagna universitaria Jane Marie Cox, e successivamente si trasferì a Chicago, nel ghetto nero. A Chicago riprese gli studi iscrivendosi alla facoltà di antropologia. Nel frattempo, iniziò a lavorare come cronista e dopo il rifiuto da parte del collegio docente della sua tesi, trovò impiego come pubblicitario presso la General Electric Company. Nel 1951 decise di abbandonare il lavoro per dedicarsi totalmente alla scrittura. Nel 1959 pubblicò un nuovo romanzo di fantascienza, Le sirene di Titano, in cui appaiono per la prima volta gli abitanti del pianeta Tralfamadore, che diverranno presenze ricorrenti delle opere successive. Fra la metà degli anni sessanta e gli anni settanta Vonnegut pubblicò una serie di romanzi che vengono generalmente considerati il suo apice e che ebbero grandissimo successo di pubblico e di critica; il più celebre è certamente Mattatoio n. 5 (1969), opera largamente autobiografica in cui Vonnegut affronta lo spettro del suo ricordo del terribile bombardamento di Dresda. Di questo libro venne anche realizzata una trasposizione cinematografica nel 1972. Nel 1971, separatosi dalla prima moglie, Vonnegut si trasferì nella città di New York. Nel 1972 divenne vicepresidente del PEN (un club di scrittori e poeti) e prese a insegnare scrittura creativa alla università di Harvard. Muore il 10 aprile 2007 a seguito dei traumi cerebrali conseguenti un incidente domestico avvenuto nella sua casa di New York. Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini è un romanzo di Kurt Vonnegut del 1969. Il libro è una testimonianza dell'autore sulla sua prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale e sul bombardamento di Dresda. Come tutte le opere della prima fase di Vonnegut, questa è una storia di fantascienza. Il protagonista, Billy Pilgrim, un ottico sfuggito al bombardamento alleato su Dresda, in quanto internato con altri prigionieri di guerra appunto nell'allora vuoto mattatoio n°5, avvenimento sul quale vorrebbe in seguito scrivere un romanzo per farci soldi. Viaggia nel tempo e nello spazio in maniera casuale e inaspettata e vive fatti quotidiani, eventi storici drammatici (come la guerra) ed avventure fantastiche (come il rapimento da parte degli alieni provenienti da Tralfamadore): una fuga nella fantasia per sfuggire agli orrori della guerra e alle miserie della vita quotidiana in America. Mattatoio n. 5 è considerato un'opera-chiave del pacifismo moderno. Il sottotitolo (La Crociata dei Bambini) non si riferisce solo alla famosa Crociata dei Bambini del 1213, ma alla guerra stessa, in cui uomini anziani decidono di far la guerra mandando "bambini" a morire al posto loro. Il sottotitolo del libro,“La crociata dei bambini”, è un’espressione che viene usata nel romanzo, in una frase di un vecchio colonnello, per mettere in evidenza la giovane età dei soldati massacrati: appunto poco più che ragazzini. La scrittura essenziale, i dialoghi punteggiati da battute sarcastiche e intrise di umorismo nero, diventano strumento di una critica feroce alla società americana, accusata da Vonnegut di indurre "la cronica atrofia delle coscienze". Negli anni sessanta, Vonnegut fu accolto come guru dalla gioventù universitaria americana. È stato candidato ai due maggiori riconoscimenti della letteratura fantascientifica, il Premio Hugo e il Premio Nebula. Nel 1972 dal romanzo è stato tratto un adattamento cinematografico. Trama La stesura è in terza persona, ma l’autore emerge in alcuni momenti dalle pagine, identificandosi con un personaggio presente alla scena. La trama è articolata in modo da assecondare l’andamento della vita del protagonista, Billy Pilgrim, che viaggia nel tempo diverse volte, rivelando momenti del suo passato in ordine sparso. Di lui ci viene detto che ha un disturbo singolare: “ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere”. A complicare ulteriormente la vita di Billy, facendola decisamente cadere nell’avventura fantascientifica, è una permanenza sul pianeta Tralfamadore, dove l’hanno portato gli abitanti di quel pianeta per mostrarlo in uno zoo, dove Billy apprende e fa suo il concetto tralfamadoriano di “tempo”, che coincide con lo sviluppo particolare della trama. Questa popolazione infatti non percepisce il tempo in modo lineare, con una sequenza di momenti che giungono uno dopo l’altro e non possono essere ripetuti, ma, essendo loro proprio l’uso della quarta dimensione, lo concepiscono come una larga veduta, di cui hanno la visione d’insieme. Per questo sul loro pianeta nessuno si rammarica della morte dei propri cari, perché sanno che insieme al momento della morte delle persone esistono i momenti in cui esse sono state in vita, e possono spaziare da un momento all’altro senza problemi. Sarebbe questo che accade al protagonista del libro: saltare da un momento all’altro della propria vita, fino a vivere diverse volte il giorno della propria morte, di cui ormai non si preoccupa più di tanto appunto perché è un momento come tanti altri nella storia della sua vita. Billy è un americano che viene fatto prigioniero dai tedeschi, come l’autore stesso, che riveste un ruolo marginale nello svolgersi del romanzo. Nel primo capitolo però si trova una sorta di introduzione alla storia di Billy, la narrazione della decisione di scrivere il romanzo e della richiesta di aiuto ad un vecchio commilitone da parte dell’autore, e questa, insieme al capitolo dieci, è l’unica parte del libro scritta in prima persona. Billy è un ottico, nato a Ilium nel 1922. Non è una persona brillante, viene definito dall’autore non molto sveglio, ma la sua non è una vita mediocre. Dopo che viene fatto prigioniero dai tedeschi (e portato nel mattatoio n.5, rimasto vuoto), e liberato nel 1945, si iscrive all’università di optometria, e si fidanza con la figlia del fondatore, per la sua ricchezza e non perché la ama, anzi “Billy non voleva sposare la brutta Valencia. Si era accorto che stava impazzendo quando si era sorpreso a chiederle di sposarlo…”. Dopo aver affrontato un lieve esaurimento nervoso, sposa la fidanzata e da lei ha due figli. Purtroppo sua moglie muore per avvelenamento da ossido di carbonio mentre lui è ricoverato in ospedale dopo essere sopravvissuto ad un incidente aereo. Ma poi Billy partecipa ad un programma radiofonico dove parla della sua esperienza su Tralfamadore, dove ha avuto un figlio con una nota attrice prelevata anche lei dalla Terra, e i figli lo prendono per pazzo. La questione del tempo E sparsi in giro per il libro, spezzoni della tragedia di Dresda, descritti da quello che è il punto di vista di Billy, poco brillante e poco sveglio, ma che proprio per la loro apatia, descrivono in modo semplice e crudo la strage. Il protagonista paragona la città distrutta ad un paesaggio lunare, fatto solo di sassi e di polvere e di morti da tirare fuori dalle macerie. Nel romanzo ci sono molte citazioni, richiami, rimandi, ci sono elementi che si ripetono, come la scritta appesa al muro dell’ufficio di Billy, che è la stessa incisa sul ciondolo dell’attrice che incontra nella zoo su Tralfamadore: “Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso e la saggezza di comprendere sempre la differenza”. Questa frase può descrivere l’intera situazione descritta nel romanzo: il fatto di poter rivivere i vari momenti della propria vita non dà infatti a Billy la possibilità di cambiarli, perché quei momenti erano già stati scelti da lui, e Billy non si lamenta mai di L'offensiva tedesca sul fronte occidentale ebbe inizio nel maggio 1940 e si risolse nel giro di poche settimane in un nuovo travolgente successo. Come nel 1914, i tedeschi iniziarono l'attacco violando la neutralità del Belgio, dell'Olanda e del Lussemburgo. Le truppe tedesche dilagarono in territorio francese raggiungendo Parigi, mentre interminabili colonne di profughi si riversavano verso il Sud. Il maresciallo Pétain, divenuto allora Presidente del Consiglio, aprì immediatamente le trattative per l'armistizio, che fu firmato il 22 giugno proprio nel villaggio di Rethondes. Il governo francese, che stabilì la sua sede nella cittadina di Vichy, conservava la sovranità su una zona corrispondente alla metà centro meridionale del paese e sulle colonie, mentre il resto restava sotto l'occupazione tedesca. A quel punto, col crollo repentino della Francia, Mussolini decise di entrare in guerra: era il 10 giugno 1940. Ma l'esercito italiano fornì una pessima prova sia contro i francesi, sia – in Africa e nel Mediterraneo – contro gli inglesi. La Gran Bretagna era rimasta sola a combattere contro la Germania e i suoi alleati. Hitler sarebbe stato disposto a trattare, ma Churchill, il primo ministro, voleva combattere. All'inizio di luglio Hitler dava il via al progetto per l'invasione dell'Inghilterra: questa sarebbe stata la prima grande battaglia aerea della storia; Hitler, per compensare la superiorità navale della Gran Bretagna, aveva scelto il dominio dell'aviazione. Nel frattempo l'Italia, muovendo dall'Albania, attaccava improvvisamente la Grecia. Questa offensiva, decisa senza un'adeguata preparazione, si scontrò con una resistenza molto più dura del previsto. I greci passarono al contrattacco e gli italiani furono costretti a ripiegare in territorio albanese sulla difensiva. Anche in Africa gli inglesi lanciarono una controffensiva e gli italiani furono costretti ad accettare gli aiuti tedeschi. Anche nei Balcani ci volle l'intervento delle truppe tedesche che, insieme a quelle italiane, travolsero Jugoslavia e Grecia. Con l'attacco tedesco all'Unione Sovietica nell'estate del 1941, la guerra entrò in una nuova fase. Che l'Urss fosse da sempre il principale obiettivo delle mire espansionistiche hitleriane non era un mistero per nessuno, ma Stalin era convinto non avrebbe mai cominciato prima di finire la battaglia con l'Inghilterra. Così quando l'offensiva tedesca attaccò, i russi furono colti impreparati e subirono grandissime perdite. Ma l'attacco decisivo a Mosca fu sferrato troppo tardi, e fu bloccato a poche decine di chilometri dalla capitale. I sovietici lanciarono la loro prima controffensiva allontanando Hitler da Mosca. Hitler aveva mancato il suo obiettivo ed era costretto a tenere il grosso del suo esercito immobilizzato nelle pianure russe, alle prese con un terribile inverno. Si tornava alla guerra di usura. Allo scoppio del conflitto, gli Stati Uniti avevano ribadito la linea di non intervento negli affari europei. Ma -una volta rieletto per la terza volta alla presidenza- Roosevelt decise di appoggiare economicamente la Gran Bretagna, rimasta da sola a combattere contro la Germania. A trascinare gli Stati Uniti definitivamente nel conflitto fu l'aggressione improvvisa subita nel pacifico da parte del Giappone, il principale alleato asiatico di Italia e Germania. I Giapponesi invasero infatti l'Indocina francese: Stati Uniti e Gran Bretagna reagirono bloccando le esportazioni verso il Giappone. Così, il 7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese attaccò, senza previa dichiarazione di guerra, la flotta degli Stati Uniti ancorata a Pearl Harbor, nelle Hawaii, distruggendone gran parte. A quel punto, superiore a livello navale, il Giappone strappò agli Stati Uniti le Filippine. Fra il 1942 e il 1943 l'andamento della guerra subì una svolta, decisiva su tutti i fronti. In Russia, in agosto, i tedeschi iniziarono l'assedio di Stalingrado; dopo mesi di durissimi combattimenti, i russi contrattaccarono sui fianchi dello schieramento nemico, chiudendolo in una morsa. Invece della ritirata, Hitler ordinò la resistenza sacrificando un'intera armata che a febbraio fu costretta ad arrendersi. Sul fronte nordafricano gli Alleati fermarono le forze dell'Asse e le costrinsero a ritirarsi. Nel 1943 le truppe anglo-americane sbarcavano in Sicilia e in poche settimane si impadronirono di tutta l'isola. Fu il colpo di grazia per il regime fascista e tutti i suoi insuccessi: Mussolini venne fucilato e il governo passò a Badoglio. Nei mesi successivi, mentre le truppe anglo-americane cercavano di risalire la penisola occupata dai tedeschi, i sovietici riprendevano l'iniziativa sul fronte orientale. L'Armata rossa iniziò una lenta ma inarrestabile avanzata che si sarebbe conclusa nel maggio '45 con la conquista di Berlino. A quel punto furono in grado di attuare con gli alleati lo sbarco in Normandia. Era un'operazione rischiosa ma avrebbe consentito la liberazione della Francia dai tedeschi. Ad agosto, Parigi era liberata dai partigiani e a settembre la Francia era quasi completamente liberata. Nelle conferenze di Mosca e Yalta, russi inglesi e americani si accordavano sulla futura sistemazione dell'Europa. Nel 1945 i tedeschi dovranno arretrare su entrambi i fronti, occidentale e orientale, sotto la pressione degli alleati. Mentre i russi entravano a Berlino, Hitler si suicidava e la Germania capitolava. Il 7 maggio 1945 fu firmato l'atto di capitolazione delle forze armate tedesche. Ma il conflitto mondiale continuava in Estremo Oriente dove il Giappone, ormai isolato, continuava a combattere. Nell'estate del '45 le forze alleate erano pronte a portare l'attacco al Giappone, che continuava a combattere con eccezionale accanimento. Truman decise di impiegare la bomba atomica: la prima fu lanciata su Hiroshima, la seconda Nagasaki. Hirohito offrì agli alleati la resa senza condizioni: con la firma dell'armistizio, il 2 settembre 1945 si concludeva il secondo conflitto mondiale.
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