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Mediastino, cuore, circolazione fetale, circolazione, Anna Di Vito, Anatomia II, Appunti di Anatomia

I limiti del torace e i contenuti della cavità toracica e del mediastino, con particolare attenzione al cuore e alla sua struttura. Vengono descritti i margini e le facce del cuore, le trabecole carne, i muscoli papillari e la valvola semilunare polmonare.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 02/02/2023

francesca-pia-scarfo
francesca-pia-scarfo 🇮🇹

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Scarica Mediastino, cuore, circolazione fetale, circolazione, Anna Di Vito, Anatomia II e più Appunti in PDF di Anatomia solo su Docsity! Limiti del torace: Superiore: linea cervico-toracica; tramite l’egresso toracico superiore comunica con il collo; Inferiore: diaframma, separato dalla cavità addominale; Anteriore: ▪ Superiormente: margine superiore del manubrio dello sterno; ▪ Inferiormente: arcata costale e processo xifoideo dello sterno; Posteriore: ▪ Superiormente: corpo della 1° vertebra toracica; ▪ Inferiormente: corpo della 12° vertebra toracica, 11° e 12° costa; Laterale: ▪ Superiormente: margine mediale della 1° costa. Cavità toracica, contenuto: Lateralmente: due logge pleuriche; Medialmente: mediastino. Mediastino superiore, limiti: Anteriore: manubrio dello sterno; Posteriore: prime 4 vertebre toraciche; Laterale: pleure mediastiniche; Inferiore: piano passante per l’angolo sternale, anteriormente (tra manubrio e corpo dello sterno) e per il 4° spazio intervertebrale, posteriormente (tra 4° e 5° vertebra toracica). Contiene: Trachea; Esofago; Arco aortico; Vene brachiocefaliche, che nascono dall’unione tra vena giugulare interna e vena succlavia; la vena brachiocefalica di dx e la vena brachiocefalica di sinistra si uniscono a formare la vena cava superiore; Arteria carotide comune sx; Arteria succlavia sx; Vene e arterie toraciche interne; Vena azygos; Vena tiroidea inferiore; Linfonodi; Nervi cardiaci simpatici e parasimpatici; Nervo frenico, lateralmente; Nervo vago, medialmente; Nervo laringeo ricorrente sx; Origini del muscolo lungo del collo, profondamente. → TIROIDE INGROSSATA può inserirsi tra lo sterno e il tronco brachiocefalico. Mediastino inferiore anteriore, limiti: Anteriore: corpo dello sterno; Posteriore: pericardio. Contiene: Tessuto connettivo lasso, grasso; Linfonodi; Rami mediastinici dell’arteria toracica interna; Legamenti sterno-pericardici; Talvolta, parte del timo. → STERNOTOMIA PARZIALE O COMPLETA MEDIANA rappresenta l’accesso chirurgico al pericardio e al cuore. DISSEZIONE DIRETTA permette facilmente di separare i ligamenti sterno- pericardici. Mediastino inferiore medio, contenuto: Sacco pericardico e cuore; Aorta ascendente; Arteria o tronco polmonare; Bronchi principali; Vene e arterie polmonari; Nervi frenici; Nervo vago; Parte profonda del plesso cardiaco. Mediastino inferiore posteriore, limiti: Anteriore: biforcazione tracheale, pericardio e vasi polmonari; Posteriore: dalla 5° alla 12° vertebra toracica. Contiene: Aorta discendente; Esofago; Sistema venoso azygos (anastomosi cava-cava, sulla parete toracica posteriore); Dotto toracico; Linfonodi; Catene paravertebrali simpatiche dx e sx. Cuore, margini e facce: Margine ottuso: base, superiore; Margine acuto: apice, inferiore; Base del cuore: posteriore e a destra; grossi vasi che vanno al cuore e dipartono da esso; Apice del cuore: inferiore e a sinistra; Faccia sterno-costale: anteriore, separata dalla parete toracica anteriore dai polmoni e dalle cavità pleuriche. I seni costo-mediastinici si formano dalla continuazione anteriore della pleura mediastinica nella pleura costale, cioè quando la parte mediastinica della pleura parietale si riflette nella parte costale della pleura parietale. Una piccola porzione della faccia sterno-costale del cuore è a diretto contatto con la parete toracica anteriore e prende il nome di trigono pericardico, importante regione di accesso al cuore. TRIGONO PERICARDICO: permette di realizzare iniezioni intracardiache (4°-5° spazio intercostale), effettuare il massaggio cardiaco, ascoltare l’ottusità cardiaca assoluta (diversa da quella relativa, in quanto quest’ultima si ottiene dalla percussione del torace in punti di sovrapposizione dei seni costo-mediastinici sul cuore). Faccia diaframmatica: posteriore, inferiore. Facce polmonari: destra e sinistra, laterali. Parete del cuore tripartita, dall’interno all’esterno: Endocardio: costituito da un monostrato di cellule simili alle cellule endoteliali dei vasi; Miocardio: tessuto muscolare striato cardiaco. ▪ Miocardio comune, di lavoro, 90% del miocardio totale: cardiomiociti cilindrici mononucleati formano sincizi funzionali. A livello delle auricole (o appendici atriali, prolungamenti anteriori ▪ Porzione di efflusso: formata da superficie liscia. Il sangue fluisce nell’arteria polmonare e il suo passaggio è regolato dalla valvola semilunare polmonare. ▪ Tra le due porzioni vi è la cresta sopraventricolare, che si continua in una trabecola chiamata setto marginale, che termina sul muscolo papillare anteriore. TRABECOLE CARNEE: rilievi muscolari di 3 tipi. ▪ Di 1° ordine: i muscoli papillari, rilievi muscolari che aderiscono alla parete ventricolare solo per un margine, mentre l’altro margine è libero e termina con delle corde tendinee che si inseriscono sui margini liberi delle cuspidi delle valvole atrioventricolari. ▪ Di 2° ordine: rilievi muscolari liberi che si dispongono ad arco. Entrambi i margini sono inseriti sulla parete del ventricolo, ma formano un ponte che conferisce mobilità e un ruolo nell’emodinamica. ▪ Di 3° ordine: rilievi muscolari completamente ancorati alla parete ventricolare. MUSCOLI PAPILLARI: anteriore, posteriore e settale. Sono attraversati dalla branca destra del fascio di His, chiamata fascio moderatore di Leonardo da Vinci, che attraversa la cresta sopraventricolare, la trabecola setto marginale e termina sul muscolo papillare anteriore. VALVOLA SEMILUNARE POLMONARE: è formata da tre lembi a forma di semiluna, ciascuno dei quali è inserito per un margine alla parete del tronco polmonare, mentre l’altro margine è libero e si chiama lunula. Nel punto centrale della lunula, medialmente, si trovano i noduli di Morgagni. Le semilune hanno concavità rivolta verso il lume del vaso. Durante la sistole ventricolare, il sangue viene spinto nel tronco polmonare e la valvola semilunare si apre, le sue semilune si schiacciano sulle pareti interne del vaso. Cuore sinistro arterioso: Atrio sinistro: presenta i fori delle 4 vene polmonari (2 di destra e 2 di sinistra). ▪ Porzione liscia, di afflusso: vi si aprono i dotti delle 4 vene polmonari; ▪ Porzione trabecolata, auricola: muscoli pettinati. Orifizio atrioventricolare di sinistra: VALVOLA BICUSPIDE O MITRALE (2 cuspidi e 2 muscoli papillari, posteriore e anteriore). Ventricolo sinistro: muscolatura più spessa. Comprende l’apice del cuore. Bulbo aortico: origine dell’aorta. Contiene la valvola semilunare aortica. VALVOLA SEMILUNARE AORTICA: tra ventricolo e aorta. È costituita da tre semilune con concavità rivolta verso il lume dell’aorta, analogamente alla semilunare polmonare, e sul punto centrale delle semilune si trovano i noduli di Aranzio. Due delle tre semilune presentano un foro ciascuna, che rappresentano le origini delle arterie coronarie destra e sinistra (a livello del bulbo aortico). Scheletro fibroso del cuore: 4 anelli fibrosi: uno per ogni valvola (2 semilunari, tenuti insieme dal tendine del cono, tricuspide e mitrale); 2 trigoni fibrosi: destro (attraversato dal fascio di His, la cui velocità di conduzione rallenta) e sinistro. Funzioni: inserzione delle fibre muscolari cardiache; disaccoppiamento della sistole atriale dalla sistole ventricolare; rallentamento della velocità di conduzione. Fascio di His: Nasce dal nodo AV; Impegna il setto interventricolare, parte membranosa; Attraversa lo scheletro fibroso del cuore, il trigono fibroso di destra, a causa del quale subisce un rallentamento della velocità di conduzione; A livello della parte muscolare del setto interventricolare, si divide nelle due branche che lo percorrono; La branca destra (fascio moderatore di Leonardo da Vinci) è quella di dimensioni maggiori e percorre la cresta sopraventricolare, la trabecola setto marginale, terminando sul muscolo papillare anteriore; La branca sinistra scende lungo il setto interventricolare e arriva all’apice del cuore; Entrambe le branche si ramificano nelle fibre del Purkinje. Cellule nodali: cellule pacemaker che si organizzano nel nodo AV e nel nodo SA; cellule di conduzione: fibre che uniscono il nodo SA al nodo AV (vie internodali) e fibre che si distribuiscono fino all’apice del cuore. Sistole atriale e diastole ventricolare: apertura delle valvole atrioventricolari tricuspide e mitrale e chiusura delle semilunari: il sangue scorre dagli atri ai ventricoli. Diastole atriale e sistole ventricolare: chiusura delle valvole atrioventricolari e apertura delle valvole semilunari polmonare e aortica: il sangue passa dai ventricoli ai vasi, tronco polmonare e aorta. Elettrocardiogramma: Onda P: depolarizzazione atriale; 1° plateau: ritardo di trasmissione dovuto al passaggio del fascio di His nel trigono fibroso dx; Complesso QRS: contrazione del complesso ventricolare; 2° plateau: tutta la muscolatura è depolarizzata; Onda T: ripolarizzazione che segue la diastole ventricolare e che precede un’onda P. Circolazione coronarica: le arterie coronarie destra e sinistra originano da due semilune della valvola semilunare aortica, sulla faccia sterno-costale, a livello del bulbo aortico. Si estrinseca durante la fase diastolica del cuore, perché, durante la sistole, la contrazione muscolare provoca schiacciamento dei vasi coronarici. Arteria coronaria destra: Nasce e si pone immediatamente sul solco coronario tra auricola dx e ventricolo dx; Raggiunge il margine dx del cuore; Piega sulla faccia diaframmatica; Viaggia nel solco coronario fino alla crux cordis; Dà come ramo la arteria interventricolare posteriore, che impegna l’omonimo solco; Dà un ramo per il nodo senoatriale. Arteria coronaria sinistra: Nasce e si pone posteriormente al tronco polmonare; Raggiunge il solco coronario e si divide nei rami; Arteria interventricolare anteriore, che impegna l’omonimo solco; Arteria circonflessa, che piega posteriormente senza raggiungere la crux cordis. Questo è il caso più frequente, di dominanza destra. In caso di dominanza sinistra, è l’arteria coronaria destra ad arrestarsi precocemente e l’arteria circonflessa derivante dall’arteria coronaria sinistra ad impegnare la crux cordis, rappresentando l’arteria coronaria predominante. Seno coronario: drena la maggior parte del sangue refluo dalla circolazione coronarica; sbocca nell’atrio destro (valvola di Tebesio); ha origine dalla confluenza delle vene cardiaca magna, cardiaca media e cardiaca minima. Il sangue può drenare anche nelle vene del sistema transmurale (parte anteriore del cuore) e nelle vene del sistema endomurale (vene cardiache minime o di Tebesio). Queste non si aprono nell’atrio destro, ma in altre camere cardiache. CIRCOLAZIONE FETALE. Durante lo sviluppo embrionale non vi è una circolazione doppia e completa, per via del mancato sviluppo dei polmoni e del fegato. Al feto, il sangue ossigenato arriva dalla placenta mediante la vena ombelicale. Quest’ultima, attraverso il dotto venoso di Aranzio, si getta in vena cava inferiore, la quale giunge all’atrio destro del cuore fetale, che comunica con l’atrio sinistro tramite il foro ovale. Dunque, il sangue passa dall’atrio destro all’atrio sinistro; dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro; dal ventricolo sinistro all’aorta. La vena cava superiore arriva all’atrio destro, mediante cui il sangue, attraverso movimenti turbolenti, arriva al ventricolo destro. Dal ventricolo destro origina l’arteria polmonare, che, attraverso il dotto arterioso di Botallo, si getta nell’aorta discendente, dopo l’origine dei grossi vasi deputati alla vascolarizzazione di carotidi e succlavie. Il sangue riversato nell’aorta discendente va ad irrorare tutti i distretti anatomici sottodiaframmatici, mentre il sangue refluo dalla circolazione fetale ritorna alla placenta mediante le arterie ombelicali. La maggior parte del sangue che scorre nel circolo fetale è sangue misto: tuttavia, poiché la regione del capo contiene organi che necessitano del più alto quantitativo di ossigeno possibile, il dotto di Botallo si getta nell’aorta dopo l’origine dei grossi vasi destinati all’irrorazione dell’encefalo, così che non si aggiunga ulteriore sangue poco ossigenato a questo livello. Alla nascita, con l’atto meccanico della respirazione, si chiude il forame ovale e ciò che ne rimane prende il nome di fossa ovale, visibile come una depressione nell’atrio destro e come un rilievo nell’atrio sinistro. CIRCOLAZIONE NELL’UOMO ADULTO: DOPPIA E COMPLETA. “Doppia” → grande circolazione (circolazione sistemica), deputata all’irrorazione di tutti i distretti anatomici; piccola circolazione (circolazione polmonare). “Completa” → non si ha mescolanza tra i due tipi di circolazione, vi è una divisione del cuore nelle 4 camere, in cui non vi è comunicazione tra cuore destro venoso e cuore sinistro arterioso, che si riflette nella separazione tra sangue arterioso e sangue venoso. Piccola circolazione. Dal ventricolo destro – il quale riceve il sangue proveniente dall’atrio destro – nasce l’arteria polmonare, che trasporta il sangue venoso ai polmoni; negli alveoli polmonari avvengono gli scambi gassosi con l’aria; da ciascun polmone dipartono due vene polmonari, per un totale di quattro vene polmonari (2 vene polmonari destre e 2 vene polmonari sinistre), che ritornano al cuore; sboccano nell’atrio sinistro, che presenta i 4 fori per le vene polmonari, all’interno del quale riversano il sangue arterioso. Grande circolazione. Dal ventricolo sinistro – il quale riceve il sangue proveniente dall’atrio sinistro – nasce l’aorta, che trasporta sangue arterioso a tutti i distretti anatomici; il sangue refluo dai vari tessuti drena nelle due vene cave, nello specifico la regione sopradiaframmatica drena nella vena cava superiore e la regione sottodiaframmatica drena nella vena cava inferiore; attraverso le vene cave, il sangue venoso ritorna al cuore; lo sbocco della vena cava superiore avviene a livello del corrispondente orifizio posto nell’atrio destro, privo di componente valvolare in quanto a favore della gravità, a differenza dell’orifizio della vena cava inferiore, regolato dalla valvola di Eustachio.
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