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Guide e consigli
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metodi della ricerca in psicologia dello sviluppo, Dispense di Metodologia della ricerca

riassunto approfondito delle dispense fornite dalla prof, integrate con i suoi appunti presi a lezione.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 16/06/2024

beatrice-brion
beatrice-brion 🇮🇹

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Scarica metodi della ricerca in psicologia dello sviluppo e più Dispense in PDF di Metodologia della ricerca solo su Docsity! METODI della RICERCA in PSICOLOGIA dello SVILUPPO KEY QUESTION → DOMANDE sullo SVILUPPO - ci sono moltissime domande sullo sviluppo dei bambini, dove si mescolano problemi su cui hanno riflettuto per secoli i filosofi con quelli che si pongono genitori, insegnanti, e tutti coloro che hanno a che fare con i bambini e adolescenti. come appare il mondo ad un bambino appena nato (quindi quando il mondo diventa accessibile ai loro organi di senso)? - cosa sente, cosa vede? è un mondo fatto di oggetti separati e riconoscibili e di suoni dierenziati o è una confusione di luci e rumore indistinti? abbiamo già tante risposte su come il bambino vede e sente il mondo, ci sono molti e bellissimi esperimenti sui neonati, sull’attenzione, sui meccanismi attentivi e sulle espressioni facciali sui neonati. - neonati = sono miopi (devo usare stimoli grandi), riescono a vedere stimoli in orizzontale ma fanno fatica a vedere gli stimoli verticali com’è la vita mentale di questi bambini? - è fatta di percezioni momentanee o contiene anche immagini e pensieri, ricordi, fantasticherie, desideri, propositi per il futuro immediato o prossimo? cosa prova il bambino di pochi mesi quando nel suo volto si disegnano espressioni come il sorriso? - il repertorio di emozioni è presente fin dai primi mesi di vita oppure comprare successivamente? c’è chi dice emozioni zero, chi dice tutto emozioni e chi dice Ni. - il pianto dei neonati cambia da neonati sani a neonati con patologia - ci sono diversi tipi di pianto diversi → ogni tipo ha una sua caratteristica che significa qualcosa → pianto acuto = dolore → pianto debole = sonnolenza le emozioni compaiono tutte insieme o alcune più tardivamente? quando? - emozioni di base come la vergogna, un neonato è dicile che provi vergogna. per quale motivo c’è un determinato ordine di comparsa delle emozioni? genetica? esperienze? acquisizione di abilità e conoscenze? perché il bambino inizia a camminare proprio in un determinato momento? è genetica o è esperienza? perché durante i primi mesi i bambini scambiano sorrisi e gorgheggi anche con dei perfetti sconosciuti, e da un certo momento in poi cominciano a piangere se un'amica della mamma cerca di prenderli in braccio? che dire di quando vanno all'asilo? occorre resistere ai pianti di protesta per la separazione dai genitori, oppure questi sono segnali di una soerenza che non sarà priva di conseguenze per il bambino? come mai le bambine sono spesso più calme e diligenti dei maschietti? cosa fare per porre un freno all'aggressività di certi bambini? quali conseguenze ha sugli interessi e la vita emotiva di un ragazzo o una ragazza lo sperimentare i cambiamenti nel suo corpo che annunciano la maturazione sessuale? tutte le domande che si possono fare su bambini e adolescenti possono essere divise in 4 CATEGORIE 1. COME CAMBIA UNA CERTE CARATTERISTICHE, ABILITA’, FUNZIONE al PROCEDERE dell’ETA’ - domande su “cosa” è presente nei primi giorni o mesi di vita e sui cambiamenti che intervengono successivamente la risposta a queste domande consiste nel DELINEARE delle SEQUENZE di SVILUPPO che descrivono come avviene in un bambino tipico lo sviluppo di certe abilità, funzioni, attività come per esempio - la locomozione, la capacità di aerrare e manipolare oggetti, il linguaggio, le emozioni, la memoria, vari tipi di gioco, la conoscenza di sé e delle altre persone assunto alla base = esistono delle sequenze di sviluppo tipiche → quindi domanda riformulata sulla base di questo assunto = quali aspetti dello sviluppo (se ci sono) si presentano in SEQUENZE UNIVERSALI e quali attraverso una varietà di percorsi?che cos'è alla base sia dell'infermità che delle dierenze? - la risposta a queste domande = importante per genitori ed educatori perché consentono di stabilire cosa ci si può realisticamente aspettare da un bambino di una certà età → questo mi consente di evitare sia 1. di allarmarsi per apparenti ritardi 2. di opprimere dei bambini con pretese che essi non sono in grado di soddisfare o sollecitandolo a rivolgersi ad uno specialista per verificare se e perché lo sviluppo di un bambino presenta ritardi o deviazioni rispetto alla tabella di marcia 2. CHE DIFFERENZE CI POSSONO ESSERE TRA INDIVIDUI e CATEGORIE di INDIVIDUI? molte ricerche si sono preposte di misurare le caratteristiche (intelligenza, creatività, impulsività. socievolezza, aggressività, tendenza a ritirarsi in se stessi) in cui una persona può dierire dall’altra - le dierenze tra categorie più studiate = sono quelle relative al SESSO (GENERE) → molte ricerche hanno messo a confronto bambine e bambini di varie età per vedere se dierivano in abilità e caratteristiche fisiche, emotive, cognitive e nelle preferenze per attività, giochi, materie scolastiche - risposte agli interrogativi sulle dierenze individuali sono importanti per genitori ed educatori in quanto cogliere le caratteristiche DISTINTIVE di ogni bambino e bambina è un requisito indispensabile per 1. rispettare le esigenze particolari (quella ad esempio di chi è più timido e sore se si trova al centro dell’attenzione) 2. dare sostegno a chi si trova in dicoltà (come un bambino che si arrabbia facilmente e non sa trattare amichevolmente gli altri bambini, finendo per essere respinto) → interesse di questi interrogativi è indispensabile per l’allevamento e l’educazione dei bambini 3. DA COSA DIPENDONO LE VARIE DIFFERENZE questo gruppo di domande = più importante → riguarda la spiegazione delle dierenze (tra età, sessi e classi sociali) - le spiegazioni a questo gruppo di domande → suggeriscono gli interventi volti a favorire il CAMBIAMENTO promuovendo le dierenze ritenute desiderabili e prevenendo o attenuando quelle indesiderabili esempio: 1. tutta la vita (salvo menomazioni o malattie) 2. per lunghi periodi (acquisizione di abilità fondamentali come camminare, aerrare un oggetto) 3. poco tempo = cambiamenti temporanei (es: tristezza dopo la morte di una persona cara) - il carattere progressivo permette di distinguere i cambiamenti incrementali da quelli decrementali ci sono diversi termini usati per denominare i cambiamenti incrementali: 1. CRESCITA → indica un aumento permanente nella massa del corpo (ma spesso utilizzato anche come sinonimo di sviluppo) 2. MATURAZIONE → indica modifiche provocate soprattutto dal dispiegamento del patrimonio genetico - modificazioni dettate da un programma innato (come la maturazione puberale) 3. APPRENDIMENTO → processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l’esperienza , lo studio, l’addestramento 4. SOCIALIZZAZIONE → quando l'acquisizione avviene grazie all'educazione o all’imitazione e riguarda atteggiamenti, valori, conoscenza, comportamenti caratteristici di una società miti da sfatare: - quando si parla di sviluppo non ci si riferisce soltanto al bambino (sarebbe meglio usare tutto il CICLO DI VITA → le funzioni psichiche subiscono mutamenti incessanti lungo tutto il corso della vita) - lo scopo della ricerca non è solo individuare quando emerge una data capacità, ma deve interrogarsi sul come tale abilità ha potuto svilupparsi - la curva di sviluppo NON è UNIDIREZIONALE. → le curve di sviluppo non sono sempre unidirezionali, ma sono curve ad U (es.: si era visto che in 4° elementare c’era un decadimento della creatività, fino poi a una risalita in quinta elementare, ecc.) - molto probabilmente impiego risorse per altro per questo in 4 elementare si ha un forte decadimento della creatività - lo sviluppo non è sempre incrementale, talvolta prevede anche delle perdite, perché perdendo delle cose possiamo avere più risorse per specializzarsi in altre (es.: imparare le lingue, un bambino può essere facilitato ad apprendere le lingue, perché più vanti sarò già più specializzato). OBIETTIVI della psicologia dello sviluppo gli obiettivi possono essere raggruppati nelle seguenti categorie: 1. IDENTIFICARE e DESCRIVERE CAMBIAMENTI e ASPETTI INVARIANTI in un particolare ambito del comportamento o dell’attività mentale un obiettivo = individuare le VARIABILI EVOLUTIVE cioè aspetti del comportamento o dell’attività mentale che presentano cambiamenti regolari e universali al procedere dell’età. - esempio: la quantità di comportamento aggressivo non è una variabile evolutiva, perché non cambia in modo regolare al procedere dell’età, ma presenta variazioni in base all’individuo. - esempio di variabile evolutiva è la quantità di parole conosciute, l’abilità spaziale, l’intelligenza. risultato di questo tipo di ricerche è una FUNZIONE EVOLUTIVA che può assumere aspetti diversi a seconda della natura della variabile studiata. - se la variabile è quantitativa, tipo la capacità di memoria o le dimensioni del cervello, può essere rappresentata mediante un grafico o una funzione algebrica → che indicano ad esempio il numero di parole prodotte a vari livelli età - se invece la variabile può essere descritta solo in forma verbale (come nel caso degli stadi piagetiani, le fasi freudiane dello sviluppo psicosessuale, la comparsa di certe espressioni emotive) si può rappresentare o mediante diagrammi di flusso, o altri diagrammi → i cambiamenti evolutivi in questo caso vengono riportati come una sequenza di sviluppo che specifica l’ordine in cui compaiono certe caratteristiche o abilità e le età a cui sono associate 2. INDIVIDUARE le RELAZIONI tra CAMBIAMENTI RELATIVI ad AREE DIVERSE per delineare una sequenza di sviluppo devo mettere in relazione comportamenti, abilità, conoscenze che si presume riguardino lo stesso ambito stabilendo cosa viene prima e cosa viene dopo e cosa determina questo ordine. problema di tipo dierente → è quello della RELAZIONE tra AREE DIVERSE (es: memoria e rapporti aettivi, pensiero e linguaggio) si cerca di individuare la relazione tra aree diverse 1. quando si ipotizza che una certa abilità o funzione, INTERAGISCA con un’altra o ne costituisca un REQUISITO - memoria a breve termine influisce sul ragionamento → per risolvere un problema dobbiamo individuare i termini) 2. quando si ipotizza che certi comportamenti a prima vista diversi abbiano in realtà una base comune. 3. IDENTIFICARE I PROCESSI CHE PRODUCONO CAMBIAMENTI il problema riguarda quanto di un certo cambiamento deriva dal dispiegarsi del PATRIMONIO GENETICO e quanto invece dall’ESPERIENZA. - interrogativi sulle particolari esperienze che portano all’acquisizione di certe caratteristiche, abilità, comportamenti, sulla relazione tra sviluppo celebrale o neuropsicologico e acquisizione di certe abilità o forme di comportamento etc. - sono interrogativi che spesso inducono a formulare quelli sulle relazioni tra sequenze di sviluppo TECNICHE o METODI DI RILEVAZIONE e DISEGNI di RICERCA pur nella loro eterogeneità, le ricerche attinenti lo sviluppo presentano delle caratteristiche comuni ogni ricerca comprende 1. USO di una TECNICA di RIVELAZIONE = strumenti usati per raccogliere informazioni sui soggetti/su caratteristiche di soggetti 2. USO di un DISEGNO di RICERCA = modi adottati per esaminare i cambiamenti nel tempo e verificare ipotesi sui processi o le cause METODICHE o TECNICHE di RILEVAZIONE → esistono 5 famiglie di tecniche di rilevazione 1. OSSERVAZIONE SISTEMATICA → rilevazione del comportamento nel momento in cui avviene 2. QUESTIONARI, INTERVISTE → comportano una interazione verbale 3. TEST STANDARDIZZATI 4. tecniche che comportano l’USO di APPARECCHIATURE per la presentazione di stimoli e la registrazione automatica del comportamento → nelle ricerche sullo sviluppo percettivo nella prima infanzia vengono usate apparecchiature consentono di registrare i movimenti oculari o il tempo di fissazione 5. ANALISI dei PRODOTTI → tecniche che si limitano ad esaminare i prodotti di una certa attività, intraprese dal soggetto spontaneamente (scrittura di un diario per esempio) oppure un invito dello sperimentatore o dell'insegnante (es: temi e disegni) - ricerche sul disegno infantile OSSERVAZIONE SISTEMATICA osservazione sistematica = osservazione condotta a scopi scientifici che segue un PROGETTO PRECISO e può essere chiamata sistematica per distinguerla da quella occasionale - osservazione OCCASIONALE = osservazioni non pianificate e può essere fonte di spunti ed ipotesi per il ricercatore osservazione sistematica = è il metodo di studio del comportamento caratterizzato dall’assenza di dilazioni temporali e attrezzature tra fenomeno, osservazione e registrazione l'osservazione può essere condotta in vari modi, che comportano gradi diversi di intervento sull’ambiente e sugli stimoli che possono influire sul comportamento osservato. OSSERVAZIONE NATURALISTICA (o osservazione ETOLOGICA) l’osservazione che si propone di non interferire con il comportamento del soggetto osservato. - l’osservazione naturalistica ha ricevuto dagli anni 70 un nuovo impulso 1. grazie a piaget → grazie ai suoi studi osservativi sulla prima infanzia 2. grazie all’estensione dell'approccio etologico nello studio del bambini → tradizionalmente l'osservazione naturalistica era usata con bambini molto piccoli, (perché è impossibile interrogarli verbalmente) - poi estesa anche ad altre età per ottenere info sui comportamenti che bambini mono in atto nella quotidianità → ciò grazie all’aermarsi dell’etologia secondo la prospettiva etologica → per comprendere il comportamento animale devo prima esarmiarlo accuratamente nell'ambiente neurale in cui ha luogo - ci sono 2 aspetti importanti dei modi di registrazione del comportamento al naturale 1. CAUTELA posta anché la presenza dell’osservatore non modifichi la situazione conducendo a comportamenti diversi da quelli che si tenta di conoscere 2. l’uso di accorgimenti per evitare di proiettare punti di vista personali nella raccolta o nella classificazione dei dati 3. non sempre l'osservazione naturalistica viene eettuata in prima persona dal ricercatore, magari a volte c’è bisogno di coinvolgere la madre, che raccolga le informazioni per lo sperimentatore → (per fenomeni che si verificano di raro) OSSERVAZIONE STRUTTURATA → il ricercatore INTERVIENE ATTIVAMENTE fornendo degli stimoli per evocare il comportamento che vuole studiare. - quest’osservazione è talvolta condotta in laboratorio, altre volte al bambino viene oerto lo stimolo quando si trova nel suo ambiente naturale (Piaget che conduceva ricerche sui propri figli) 2. DISEGNO TRASVERSALE (nello stesso momento si fa una raccolta su più fasce di età testando bambini con carattersitche simili come il sesso, provenienza sociale ma con età dierenti, è più veloce e più economico, ma ci sono delle dierenze individuali che potrebbero interferire). - consente di identificare DIFFERENZE tra le ETA’ - più usato perchè è relativamente POCO COSTOSO, veloce e facile da replicare - permette di costruire delle funzioni di sviluppo o delle sequenze evolutive complessive basate su valori medi che appiattiscono le dierenze individuali svantaggi - non dice nulla sullo sviluppo all’interno dei gruppi - eetto coorte: se il dislivello di età tra i gruppi è di molti anni, possono esserci dierenze generazionali dovute al semplice fatto di essere nati in momenti diversi DIFFERENZA INDIVIDUALI ci sono tantissime dierenze individuali, - nei bambini per esempio: c’è quello che dorme sempre, quello con le coliche, quello che mangia veloce, quello che si graa - bambini hanno anche diversi gradi di attenzione terza strategia possibile = DISEGNO RETROSPETTIVO: consiste nel risalire indietro nel tempo, raccogliendo informazioni su ciò che ha preceduto una certa condizione presente. - usata nella ricerca in psicopatologia → dove si cerca di individuare gli antecedenti o cause di specifiche patologie e non di identificare delle sequenze di sviluppo universali o tipiche - gli svantaggi sono dati incompleti e distorsioni. strategia retrospettiva è stata all’origine della PSICOANALISI → freud ha elaborato la sua teoria dello sviluppo sessuale ricostruendo la vita infantile attraverso i ricordi che emergevano analisi dei resoconti e dai sogni dei suoi pazienti adulti DISEGNI di RICERCA per STUDIARE RELAZIONI tra VARIABILI . molte ricerche sono volte a investigare i rapporti di CAUSA-EFFETTO tra certi aspetti dell'ambiente e certi aspetti del comportamento. la CAUSA ipotizzata o supposta viene chiamata variabile INDIPENDENTE e l’EFFETTO viene chiamato variabile DIPENDENTE le variabili indipendenti o FATTORI → possono riguardare vari aspetti dell’ambiente fisico e sociale o anche caratteristiche del soggetto stesso possono essere distinte tra 1. manipolabili → variabili su cui lo sperimentatore può interferire 2. non manipolabili → variabili su cui lo sperimentatore non può interferire perché riguardano aspetti intrinsechi del soggetto (come il sesso, età, gruppo etnci) o perchè riguardano caratteristihce dell’ambiente su cui l’intervento non è consentito per ragini etiche, giuidiche o economiche quando le variabili sono manipolabili, è possibile eettuare esperimenti → disegno sperimentale con le variabili non manipolabili, si usano altri disegni come quelli quasi-sperimentale, correlazionali o pre-sperimentali IL DISEGNO SPERIMENTALE esperimento = evento CONTROLLATO, PROGETTATO in modo da consentire la verifica di ipotesi causali - attraverso modificazioni della VI → vedo se alla modificazione si accompagna un cambiamento in qualche aspetto del comportamento = nella VD esperimenti di questo tipo → spesso condotti in LABORATORI dove c’è alto controllo della situazione (controllo di possibili variabili esterne) per essere certo che il cambiamento nella variabile dipendente è veramente dovuto alla variabile indipendente, lo sperimentatore stabilisce una CONDIZIONE di CONTROLLO i soggetti da sottoporre all'esperimento vengono divisi (assegnandoli a caso) in due gruppi, a ciascuno dei quali vengono somministrate identiche prove, solo che l'uno (gruppo sperimentale) viene anche sottoposto alla manipolazione della variabile indipendente, mentre l'altro non riceve alcun trattamento, oppure riceve un trattamento diverso (gruppo di controllo). se tra i due gruppi si riscontrano dierenze significative l'ipotesi di partenza viene accettata come vera; diversamente, l'ipotesi viene rifiutata. in disegni sperimentali più complessi, possono essere messi a confronto diversi tipi di trattamento, e i gruppi sperimentali e di controllo possono essere più di uno. - il confronto tra gruppi sperimentali e di controllo caratterizza la sperimentazione in psicologia e in altre discipline (ad esempio nella ricerca medica, quando si esamina l'eetto di uno o più farmaci rispetto a un placebo, cioè una sostanza inerte), ma non quella fisica o chimica → esempio esperimento dove veniva dimostrato che assistere ad un telefilm dal contenuto violento aumenta l'aggressività dei bambini alcuni esperimenti possono essere svolti SUL CAMPO → vengono eettuati introducendo delle modifiche in uno degli ambienti in cui i soggetti vivono (famiglia, parco, scuola etc) - non basta che uno studio sia condotto in laboratorio per essere definito sperimentale uno studio sperimentale è caratterizzato da MANIPOLAZIONE delle VARIABILI e ASSEGNAZIONE CASUALE dei soggetti ai gruppi o condizioni sperimentali - queste sono le caratteristiche che lo dierenziano da altri tipi di studio, non le tecniche di rilevazione della variabile dipendente DISEGNI QUASI-SPERIMENTALI, SPERIMENTALI e CORRELAZIONALI = disegni in cui non vi è manipolazione della variabile indipendente o non è possibile assegnare casualmente i gruppi alle condizioni sperimentali disegni PRE SPERIMENTALI = si usano quando non è possibile manipolare la variabile indipendente (es essere privi di figura materna, avere un padre alcolizzato, malnutrizione, avere un certo QI) e l’unica cosa che il ricercatore può fare = trovare dei bambini in cui sia già presente la caratteristica da studiare e confrontarlo con un’altro gruppo (il più possibile simile al primo per le altre caratteristiche) - non consente di ricavare conclusioni certe sui rapporti di causa-eetto ricerca è QUASI-SPERIMENTALE quando c’è manipolazione della variabile indipendente ma non è possibile assegnare casualmente i gruppi di controllo alle condizioni sperimentali e si è costretti ad usare gruppi preesistenti - accade molto spesso nella ricerca educativa (uso le classi già esistenti per verificare quale sia il metodo di insegnamento migliore assegnando ad una classe il metodo innovativo = gruppo sperimentale mentre un’altra classe persevera con il metodo tradizionale (gruppo di controllo) ricerche CORRELAZIONALI = ricerche condotte per vedere esclusivamente se due variabili sono ASSOCIATE (al variare di una, varia anche l’altra) - in questi casi devo misurare le due variabili in un campione e calcolare come sono associate mediante il COEFFICIENTE di CORRELAZIONE → NON consente di stabilire relazioni di CAUSA-EFFETTO → presentano molte analogie con le ricerche pre sperimentali → anche le ricerche trasversali e longitudinali dal momento che comportano confronti tra gruppi formati da diverse età, possono essere incluse nella ricerca correlazionale VALIDITA’ INTERNA ed ESTERNA di una RICERCA VALIDITA’ INTERNA = riguarda la correttezza con cui una ricerca identifica la relazione tra le variabili in essa esaminate. → per valutare la validità interna, lo sperimentatore si chiede se le dierenze nella variabile dipendente siano dovute realmente alle manipolazioni della variabile indipendente. - ci sono infatti altre possibili fonti di variazione, per esempio, dierenze preesistenti o errori dello sperimentatore o guasti dell'apparecchiatura → gli esperimenti in laboratorio garantiscono una validità interna più elevata di altri tipi di ricerca - esperimenti fatto sul campo sono soggette a varie forme di disturbo i risultati della ricerca devono anche poter essere generalizzati al di fuori dell’ambito ristretto in cui sono stati raccolti. tale GENERALIZZAZIONE = VALIDITA’ ESTERNA la validità esterna è tanto maggiore quanto più la situazione studiata è simile a quella a cui si vogliono generalizzare i dati. METODI di RICERCA usati per studiare le ESPERIENZE SENSORIALI e PERCETTIVE del NEONATO fino ai primi anni del '900, molti manuali di medicina sostenevano che i neonati umani erano funzionalmente ciechi, sordi e insensibili al dolore per parecchi giorni dopo la nascita → in realtà ora sappiamo che non è così esistono 4 tecniche principale per studiare le esperienze sensoriali e percettive del neonato: 1. il metodo della preferenza 2. il metodo dell’abituazione 3. il metodo di potenziali evocati 4. il metodo della sudorazione 1. METODO della PREFERENZA = un procedimento semplice nel quale si presentano almeno due stimoli simultaneamente per vedere se i neonati si dedicheranno più ad uno che all'altro (o agli altri) - mi da informazioni sulle capacità PERCETTIVE del neonato, osservo quale stimolo il neonato preferisce questo approccio divenne popolare durante i primi anni del 1960 dopo che Robert Fantz lo usò per stabilire se bambini molto piccoli sapessero discriminare modelli visivi (ad esempio facce, cerchi concentrici, macchie di inchiostro e dischi non strutturati).
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